animal kingdom regia di David Michôd Australia 2010
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animal kingdom (2010)

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locandina del film ANIMAL KINGDOM

Titolo Originale: ANIMAL KINGDOM

RegiaDavid Michôd

InterpretiBen Mendelsohn, Joel Edgerton, Guy Pearce, Luke Ford, Jacki Weaver, Sullivan Stapleton, James Frecheville, Dan Wyllie, Anthony Hayes, Laura Wheelwright, Mirrah Foulkes, Justin Rosniak, Susan Prior, Clayton Jacobson, Anna Lise Phillips, Josh Helman, Tim Phillipps, Kieran Darcy-Smith, Jack Heanly, Andy McPhee, Christina Azucena, Jacqueline Brennan, Ben Ouwehand, Bert LaBonté, James Saunders, Dom Phelan, Anthony Ahern, Michael Vice, Chris Weir, Brenda Palmer, David Michôd

Durata: h 1.52
NazionalitàAustralia 2010
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2010

•  Altri film di David Michôd

Trama del film Animal kingdom

Benvenuti nella giungla conosciuta come il mondo della malavita di Melbourne. Pope Cody, un rapinatore armato in fuga da una banda di investigatori rinnegati, si nasconde, circondato dai suoi amici attaccabrighe e dalla famiglia. Presto, il nipote di Pope, Joshua 'J' Cody, arriva e si trasferisce con i suoi genitori, fino a quel momento estranei. Quando le tensioni tra la famiglia e la polizia raggiunge un picco di sangue, 'J' si trova al centro di una vendetta a sangue freddo che mette la famiglia sottosopra.

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Voto Visitatori:   7,46 / 10 (53 voti)7,46Grafico
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Voti e commenti su Animal kingdom, 53 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  13/05/2024 19:25:12
   7½ / 10
Un film "duro" e ottimamente interpretato. Con "Animal Kingdom" Michod esordisce alla grande nel mondo del cinema con una pellicola cui il regista stesso non riuscirà più a replicare per qualità. A farla da padrona è l'atmosfera senza speranza di quel mondo sporco in cui la famiglia Cody è invischiata: perché a ben vedere la storia in sé, così come i personaggi, non sarebbero niente di ché, ma la regia ispirata in tal senso basta e avanza per dirigere un film con i controcaz.zi.

FabioV.  @  05/04/2021 17:18:28
   9 / 10
UNA DELLE MIGLIORI OPERE PRIME DELL'ULTIMO VEMTENNIO, UN FILM CAPOLAVORO CON UNA SCENA FINALE DEVASTANTE.. CONSIGLIATO!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  09/02/2021 00:30:51
   6½ / 10
La famiglia Cody e' un animale morente, una bestia braccata e ferita; lotta continuamente contro il giustizialismo privato dell'antidroga di Melbourne, cerca di dimenarsi, con tutti i mezzi, per uscire dalla gabbia nella quale la costringono. E se ha una zampa incastrata in una tagliola, non cerca di sollevarne le lame, piuttosto se la amputa di netto. E quella zampa e' il nipote Josh, un ragazzo appena diciassettenne che dopo aver assistito impotente, quasi indifferente, all'overdose e alla morte della madre e' costretto ad attaccarsi ai suoi zii e alla nonna materna.
Come film d'esordio e' tecnicamente ben fatto (ben fotografato soprattutto), ma c'e ben più di qualcosa che non convince del tutto in questo "Animal Kingdom" di Michôd; tutto e' molto, - dallo stile di regia alla delineazione dei personaggi - esageratamente freddo, tagliente, distaccato, anaffettivo, al punto che diventa incapace di scatenare - perlomeno a me - genuine reazioni emotive. La figura di nana Smurf e' agghiacciante nella superficialita' con cui reagisce alla morte della figlia prima e del figlio dopo e contemporaneamente dimostra questi slanci affettati nei confronti dei figli; tutti gli altri personaggi (compreso il protagonista e la fidanzata, forse tranne il personaggio di Edgerton fatto fuori ben prima del dovuto) sembrano degli automi che si muovono in un mondo irreale e senza regole; non ti entrano nelle ossa, non vibrano di realta' ed emozioni, sono quasi monodimensionali (Ben Mendelsohn e' il fulcro della vicenda ma non cattura per niente).
L'idea e' buona ma la sceneggiatura e' assolutamente priva di climax e le frequenti ellissi temporali non contribuiscono a creare un fluido narrativo organico.
Non saprei manco bene come spiegarlo ma e' un film che mi ha lasciato parecchio distante e straniato dalle situazioni che mostra, se l'intento era quello di mostrare "la banalita' del male" forse ci riesce ma a conti fatti assurge a dramma familiare evitando di scadere nel crime tout court ma senza avere la potenza necessaria a far breccia nella memoria

Invia una mail all'autore del commento bleck  @  24/12/2019 12:36:29
   7½ / 10
Cruda, violenta, forse poco verosimile ma di forte impatto emotivo

kafka62  @  16/02/2018 19:16:29
   7 / 10
Racconto di formazione di un adolescente all'interno di una famiglia di gangsters di Melbourne, "Animal kingdom" è un film che ricorda alla lontana (e con meno adrenalina) "The town", vuoi per il fatalismo che grava su ogni personaggio, vuoi per la difficoltà di abbandonare l'ambiente del crimine (che peraltro il protagonista non ha nemmeno scelto, essendovici trovato dopo la tragica morte della madre; a proposito, è davvero impressionante la sequenza iniziale, in cui J attende impassibile l'arrivo dell'ambulanza guardando la TV con la madre morta al fianco). Senza punti di riferimento, e non potendo fidarsi di nessuno (né della famiglia malavitosa, a partire dalla dolce e protettiva ma infida "mamma Smurf", né della polizia, corrotta e violenta), J è costretto a seguire una sua personale strada di redenzione e di vendetta, la quale, per la sua stessa salvezza e per il suo futuro, non può che finire nel classico bagno di sangue catartico. "Animal kingdom" è un buon film (non un capolavoro: certe ellissi probabilmente nascondono qualche timidezza in fase di sceneggiatura), che rimanda – per le implicazioni familiari della trama – a pellicole "minori" del genere, come "Fratelli" di Ferrara o "Little Odessa" di Gray, ben più che alle opere di Scorsese o Tarantino.

EddieVedder70  @  14/01/2018 16:37:20
   9 / 10
Sorpresa....anzi sorpresona. Grande film, buone interpretazioni, eccellente sceneggiatura, ma soprattutto regia efficace. Difficile definire cos'è, ma la sua forza travalica la definizione. Troviamo dei personaggi straordinariamente caratterizzati, dei "cattivi" con anima ed umanità annullati da gesti imprevedibili e di forte impatto. Qui, quando qualcosa deve accadere ... ACCADE (Cit.), "SBANG" non puoi distrarti che in un amen la situazione si è risolta, solitamente in modo "definitivo" (bell'invenzione il mysky, che mi permetteva di rivedere la scena). Anni luce lontano da Hollywood, si avvale comunque di un cast di facce note al pubblico d'oltreoceano, posso immaginare che prima o poi ci sorbiremo il remake "brodoso" ed inutile come fu per "Old Boy".
Nota a parte, nella classifica delle "mamme" cinematografiche più inquietanti, questa si conquista un posto al sole.

VincVega  @  18/01/2017 12:02:12
   8½ / 10
La protezione della famiglia è tutto.
Il nucleo non deve essere disintegrato, è tutto quello che conta, o è quello che tenta di fare la matriarca "Smurf" x la famiglia Cody.
Un esordio col botto quello di Michod, il regista ci fa entrare in un mondo non particolarmente conosciuto, ovvero il regno criminale australiano di Melbourne.
Esplosioni di violenza, senza controllo, tutto precipiterà in un finale maestoso, tragico per molti, possibile salvezza per alcuni.
Il cast magnifico, in cui tutti fanno un lavoro superlativo, sugli scudi sono il lanciatissimo Ben Mendelsohn nel ruolo di "Pope" e Jackie Weaver in quelli della matriarca "Smurf", che a mio modo di vedere avrebbe meritato l'oscar.

benzo24  @  25/10/2016 11:06:48
   9 / 10
Attori e regia eccellenti. Ottimo script. Infernale

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  23/08/2016 11:45:28
   8 / 10
Grande esordio per Michod, in un film duro e bellissimo (nonostante qualche pecca di sceneggiatura). Ottimo il cast, su cui spicca 'attrice che interpreta l'inquietante madre e Ben Mendelsohn ante Bloodline.

DogDayAfternoon  @  19/11/2015 13:34:53
   6 / 10
Ad eccezione del protagonista, personaggi mal caratterizzati oltre che parecchio antipatici. Una storia campata per aria,

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con qualche scena che estrapolata qua e là funziona discretamente, ma la visione d'insieme è abbastanza debole. Il regista è sicuramente dotato, alcune inquadrature sono molto belle, e insieme alle ottime musiche sono gli aspetti più riusciti del film.

Recitazioni nella norma, leggermente sopra la media del decennio ma non direi memorabili.

E' un film che mi ha lasciato molto poco e coinvolto ancora meno.

Danae77  @  03/11/2015 21:59:58
   9 / 10
Eroina, non storica, nemica velenosa. Matriarca adottiva di prole e noti crimini. Pope, santità di esistenza devota all'appropriarsi del non proprio, testimone di una scelta mai compiuta. Vendetta fraterna, cieca ed astuta. Cavallo di Troia, trappola di ignari dediti al dovere. Inizio di domande dalle mute risposte. Anello debole, plastilina di menti più forti, costrizione all'obbedienza. Tassello perduto nella fuga sorvegliata. Invito alla salvezza, rifiuto avvelenato e soffocato, buttato via. Fatale bugia. Ritorno sui passi, ormai tardi per un crudele destino. Programma protetto, il marcio inanellato. Equilibrio che crolla, l'eliminazione, unica matriarcale decisione finale. Tradimento comprato. Squadroni falliti, accordo remissivo e, mentre la matrona brinda alla famiglia, chiusura del cerchio, affondata nel seno materno.

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Ultima risposta 03/08/2016 22.20.01
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Rollo Tommasi  @  31/08/2015 21:52:33
   7½ / 10
Una crudeltà dilagante come una macchia famelica di petrolio corrode dalle fondamenta una famiglia di gangster australiana braccata dalla polizia, e il film di Michod scava in modo quasi perverso nelle ferite suppuranti di questa belva ferita, che si dimena per sopravvivere con un feroce istinto animale.
Nelle radici della famiglia Cody si alligna il seme di un'ordinaria follia criminale, rappresentata dalla pasionaria ma spietata nonna Janine, maestosamente caratterizzata da una Jackie Weaver in odore di Oscar.
Scena di grido: imperdibili le smorfie e le considerazioni misurate ma taglienti che si concede una deliziata Weaver quando incrocia dalle casse del supermercato lo sguardo indignato dell'agente di polizia Guy Peace.
Affresco gelido ma dalla regia illuminante della società umana, un teatro ricorsivo e senza tempo chiamato Regno Animale (Animal Kingdom).

Zanibo  @  26/08/2015 15:55:57
   8 / 10
Il film è originale, ha una sua atmosfera particolare e gli attori sono veramente all'altezza rendendo il tutto credibile, nonostante si sia al limite del surreale come situazioni e personaggi.

il ciakkatore  @  22/07/2015 12:17:56
   7½ / 10
Rivisto dopo anni,perchè ricordavo che mi era piaciuto e infatti così è stato,teso e avvicente,una lezione di stile al cinema americano che capolavori come questo se li sognano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  01/06/2015 20:59:05
   8 / 10
Non e' un gangster movie, ma la straziante storia di una famiglia cresciuta nella criminalità e nella violenza, talmente degenerata da non avere alcuna possibilità di redenzione.
Teso e lancinante dall'inizio alla fine, oltre agli sviluppi in se trova la sua forza nel rendere il giovane protagonista non il classico eroe che fa sempre la cosa giusta ma, al contrario, un essere umano debole ed influenzabile che assiste agli eventi in assoluta impotenza (straordinaria la scena di lui che si chiude nel bagno della fidanzatina "scomparsa").

Un drammatico bello tosto (da alcuni definito addirittura il più bel film australiano della storia, il che non e' da escludere) ad alto tasso di tragicita' e, nella sua semplicità, disturbante come pochi.

Da accostare ad "A Distanza Ravvicinata" di Foley, molto molto simile.

mauro84  @  23/01/2015 22:02:15
   7 / 10
Finalmente grazie a consigli da amanti del cinema, recupero sto film. Trama veramente piacevole. Un gangster moderno ambientato in luogo diverso dal solito, eppure rende tanto e bene!

Il cast, non famoso, ovvero pronto al grande salto, visto che si parla di sundance festival, è superlativo. meritevole e degno!

Il regista, ci sà fare, svolte, crea e ti porta a seguire un drammatico, molto pesante, qualche scena forte, altre forse girate con fretta di proseguire, ma alla fine positivo il suo esito e il suo racconto.

Film consigliato a tutti gli amanti del genere drammatico, uno dei migliori dei festival. Da vedere!!

BlueBlaster  @  19/01/2015 01:27:09
   6½ / 10
Film crudo e purtroppo veritiero sull'animo umano per l'appunto animalesco.
Una famiglia criminosa allo sfacelo con un povero giovane che si ritrova suo malgrado tra due fuochi...dovrà scegliere tra famiglia e giustizia.
Se la prima parte mi aveva intrigato quanto basta, la seconda parte mi ha abbastanza annoiato e si fa più volte confusa...diciamo che nonostante le buone intenzioni e la buona sceneggiatura il tutto si appiattisce e diviene scontato se non fosse per il finale.
Ottime interpretazioni del cast in toto, più che discreta la regia e gli aspetti tecnici ma senza nulla di eccezionale.
Un drammatico rispettabile ma che non mi ha fatto impazzire.

LaCalamita  @  27/12/2014 03:21:23
   10 / 10
Film superlativo sotto ogni punto di vista

Animal Kingdom avrebbe meritato molta molta più fama.
Stupendo dall'inizio alla fine.

Non sarà facile per il regista superarsi nei prossimi film.

alescar84  @  25/08/2014 10:38:59
   8 / 10
Duro, inquietante, crudo. Talmente forte e suggestivo che disturba la vista. Scopo raggiunto.

MonkeyIsland  @  16/08/2014 14:22:14
   7 / 10
Gran bella pellicola proveniente dall'Australia questo Animal Kingdom che riesce a fare un ottima disamina su una famiglia disadatta dove il protagonista Joshua è costretto a maturare fin troppo in fretta e proprio come suggerisce il titolo in un mondo che ricorda senza mezze misure quello animale dove solo il più forte va avanti.
Interessante anche il finale per una pellicola che merita senza ombra di dubbio un' occhiata.

Manticora  @  11/06/2014 10:39:13
   7½ / 10
L'esordio di David Michod è l'esempio che si può fare un buon film di genere senza scadere troppo nel già visto. Il crime movie ambientato in Australia ci mostra una realtà dove il continente dei canguri assomiglia più agl Stati Uniti di quanto non sia. Rapine in banca, omicidi, produzione e commercio di droghe pesanti e leggere, in questo universo si muovono i membri della famiglia Cody.
In questo mond fà la sua comparsa Cody, ragazzo solitario, ormai rimasto solo, l'inizio del film è emblematico, la madre muore NORMALMENTE di overdose, è paramedici arrivano, tentano di rianimarla, e poi ne constatano il decesso, è Cody rimane solo...
Quando va a stare da sua nonna Cody certo non immagina in che modo andrà a finire, in questa rappresentazione il regista sà veramente delineare con poche immagini la psicologia dei personaggi. i tre fratelli sono abbastanza diversi, Joel Edgerton è il capo, attento, prudente, che non si espone ma cerca di evitare i problemi, l'altro è palesamente disadattato, drogato, infatti Joel deve sempre redarguirlo, per evitare che faccia casini, poi c'è Pope,il fuggiasco, che si muove silenzioso, ma è un paranoico molto pericoloso. Tutti i personaggi si muovono in una situazione al limite,in cui la stessa polizia, mette in campo una squadra antirapine, formata da poliziotti KILLER, che non si fano scrupolo di sparare a sangue freddo a criminali disarmati per strada, tutto ciò porterà ad una faida dagli sviluppi imprevisti.
Gli attori sono tutti in parte, spiccano la madre Jacki Weaver,un donna dolce, che lega i figli e il nipote a se, ma di una forza non indifferente, e alla fine

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edegerton è il capo equilibrato, il fratello quello squilibrato, Pope il paranoico, che esagera, sospettoso e crudele.
Joshua dovrà fare una scelta, a cui non è estraneo il poliziotto interpretato da Guy Pearce, anche lui ambiguo, che punta solo a salvare il ragazzo più giovane, ma è imprigionato nei suoi schemi, certo la ragazza di Joshua avrà una parte in questo.
Un film quasi sospeso, in cui la violenza scoppia all'improvviso, e in cui non può esserci redenzione, intorno l'australia osserva il panorama umano..

david briar  @  22/03/2014 21:42:26
   7½ / 10
Per essere un esordio,"Animal kingdom" dimostra una maturità notevole,nella rappresentazione di un microcosmo familiare complesso e variegato,in cui la criminalità non è una scelta,bensì una conseguenza del far parte di un determinato ambiente.

Già dall'inizio,si capisce che David Michod è un talento notevole,capace di mostrare in maniera non banale una scena vista mille volte,a facile rischio di sensazionalismi costruiti,ma che qui è scioccante in maniera decisamente efficace e sorprendente.Ha tanti assi nella manica,grazie ad una gestione della tensione formidabile,con momenti inquietanti che sembrano usciti da un thriller di alta classe,ricordando un genio come Michael Mann.L'uso della violenza è sapientemente dosato senza essere mai eccessivo,e proprio per questo quando arriva è inaspettata e destabilizzante,in particolare in una scena veramente forte anche dal punto di vista psicologico,difficile da dimenticare.Ma lo stile convince pure nei momenti più calmi,in cui la sua nervosità nel spostare l'inquadratura esprime al meglio la situazione di instabilità in cui si trovano i personaggi.A supportare tutto questo si nota l'impeccabile lavoro fatto da fotografia e colonna sonora.

Ovviamente non avrebbe funzionato così bene senza l'ottimo cast.A parte l'inespressivo e inefficace "protagonista"(a ben guardare l'attenzione per le caratterizzazioni è rivolta da tutt'altra parte)per il resto i volti degli interpreti sono decisamente azzeccati.A sconvolgere é Jackie Weaver,in una performance titanica dall'espressività straordinaria,in bilico fra dolcezze e risvolti inquietanti che fanno veramente paura,grazie alla sua capacità di esprimere un grande quantità di emozioni semplicemente con lo sguardo.
Fra gli altri,Joel Edgerton si fa ricordare col poco tempo a disposizione,Pearce è in una delle sue interpretazioni più solide(senza scomodare il capolavoro "Memento") e i tre fratelli,interpretati da Mendelsohn,Ford e Stapleton sono bravissimi e credibili nel loro complicato rapporto.

Se è facile elogiare le capacità di Michod come regista,purtroppo come sceneggiatore non convince altrettanto.Generalmente la psicologia dei personaggi è riuscita,ma il protagonista è un personaggio veramente debole e privo di personalità,difficile da inquadrare e approfondito male,basta pensare al suo rapporto con la fidanzata,trascurato oltre ogni limite.Sembra più un espediente narrativo per parlare di questa famiglia osservata da uno più esterno,e infatti il suo punto di vista all'inizio coincide con quello dello spettatore,per l'uso della voce off.
Inoltre,alcune svolte della seconda parte non sono del tutto credibili.Detto questo,la scena finale è riuscita e coerente con il significato della pellicola,rappresentazione di un mondo pazzo governato da logiche insensate.

"Animal Kingdom" ha i suoi difetti,ma in definitiva è un film che convince .Un grande esempio di cinema fatto con pochi soldi ma grande talento,capace di rielaborare archetipi abusati dal cinema di genere,stavolta in modo coinvolgente e personale.
Da vedere..

Oskarsson88  @  27/10/2013 13:37:31
   7 / 10
visto in inglese e in più la trama intrecciata ha reso un po' difficile la visione della pellicola. comunque si scorge della qualità, non malvagio.

7219415  @  27/10/2013 12:20:38
   7 / 10
Purtroppo visto in inglese e capendo la metà dei discorsi un po' perde...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  01/06/2013 13:35:11
   5 / 10
La debolezza di "Animal Kingdom", oltre che dalla farraginosa sceneggiatura, si evince attraverso la mancanza di una vera analisi sociale. Qualsiasi legame di sangue ne risulta forzato, e il risultato è tutt'altro che memorabile.

JOKER1926  @  12/04/2013 00:11:13
   5 / 10
L'interesse e la sostanza che nutre le sorti di "Animal Kingdom" risiedono nell'elaborazione della storia che vede, come protagonisti, una famiglia "rampante" legata ad azioni non certamente legali. In pratica parliamo di una famiglia dedita a rapine e quindi alla criminalità.
"Animal Kingdom" porta, fin da subito, il suo protagonista, un ragazzo orfano di una madre spericolata (morta per overdose) a vivere la vita in nuove vesti, ovvero nella famiglia della nonna.
Tale "famigliola", come detto, aprirà nuovi scenari al proprio nipote, le dinamiche sono quelle drammatiche e sanguinarie.

David Michôd come regista, a livello squisitamente tecnico, se la cava abbastanza bene. I problemi, insomma, sono legati maggiormente allo sviluppo della trama.
Il film del 2009 ha sicuramente dentro la sua anima qualche sequenza discreta e di apprezzabile confezione tecnica, al contempo però, "Animal Kingdom" subisce, nel corso del tempo, proprio il suo punto di forza, cioè il plot. L'idea di base non viene, evidentemente, sfruttata per il meglio, prende sembianza un film abbastanza confuso con situazioni alquanto forzate e anche caotiche.
A fine visione resta non tantissimo, il film può essere tranquillamente visionato, per carità, ma le pretese sembrano prontamente scemare.

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  25/03/2013 21:21:41
   7½ / 10
Prendere un branco di lupi,rinchiuderli nella stessa abitazione.
Consegnare a loro una pecorella smarrita.
Seguire le vicende per riuscire a scoprire se la pecora debole verrà divorata dai famelici lupi,o se essa tirerà fuori gli artigli e farà vedere loro di che pasta lei é fatta.

Animal Kingdom ha un'idea efficace,curiosa e nel suo essere una pellicola appartenente al ramo dei gangster movies originale.David Michôd prende le distanze per far si che tutto quello che succede fra i protagonisti esca fuori,fra diverbi,scatti di ira,vampate di violenza,insomma un test psicologico continuo per J(la pecora) che è in bilico fra un'esistenza plasmata dai potenti(i suoi zii,i lupi) e una via d'uscita nella quale troviamo un poliziotto dedito al suo lavoro,incorruttibile ma anche lui un animale rabbioso perchè provocato dai lupi(Guy Pearce sensazionale,soprattutto nella sua lunga battuta dedicata alla spietatezza del mondo animale,e di che cosa gli uomini hanno in comune con quel mondo...da qui il titolo Animal Kingdom).

Una storia così ben articolata e scritta che si rimane pure estasiati dalle pause,dai silenzi,dai rallenty,e dulcis in fundo dalle espressioni di una diabolica Jacki Weaver,la madre manipolatrice e indistruttibile a capo della famiglia di sbandati che se parla parla poco e lo fa mettendo a tacere chiunque attorno a lei.

2 ore di sano dramma familiare che in certi frangenti coinvolge a livelli elevati,tanto da voler guidare il protagonista nelle decisioni che deve prendere.Se non siete convinti aggiungiamoci un pizzico di momenti tesi come una corda di violino,condito da finale riuscitissimo che non ti aspetti.
Da recuperare.

Recensione dal vostro tnx di fiducia.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  20/01/2013 15:41:03
   8 / 10
Alla fine mi son chiesto se il poliziotto interpretato da un bravo Pearce sia o no un figlio degenere della famiglia di J.
Se fosse così sarebbe un film scevro da quel sentimentalismo che caratterizza la figura del classico tutore della legge sensibile e con la voglia di cambiare il mondo e la vita dei ragazzini finiti nelle famiglie sbagliate.
Ma il film, forse volutamente, rimane nel vago.
Vago forse è l'aggettivo che descrive meglio questa splendida opera australiana. Un'opera malata, disagiata, ma che ha il dono di non eccedere in violenza e spettacolarità.
Occorre vedere gli sviluppi di un discorso che comincia con qualche stereotipo e molte cose interessanti. Manca forse una vera idea, ma alcuni personaggi sono davvero scritti bene.
Ciò che stringe il cuore è la storia d'amore tra due ragazzini finiti nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un bel film, consigliato.
"La risposta australiana a Martin Scorsese?" Ma anche no.

DarkRareMirko  @  17/08/2012 00:16:12
   8 / 10
Un buonissimo esordio per Michod, che punta molto sull'originalità (mescolando il gangster movie e il dramma con un qualcosa che pare avere anche velleità psicologiche e sociali).

La parte del leone, in quanto ad attori, la fanno Guy Pearce e Jacki Weaver; il primo, ancora in ruolo da buono che non può fare tanto sulla situazione che lo circonda, convince appieno, mentre la seconda sa lanciare degli sguardi e delle espressioni tanto inquietanti quanto fastidiose, risultando una bravissima attrice.

La narrazione non è chiarissima ma c'è senz'altro autorialità, cosa fondamentale.

Magari è un pò forzata la famiglia composta solo da cattivoni, però si tratta anche di un espediente interessante.

Inaspettati gli scoppi di violenza Tarantiniani, che comunque spiazzano e si fa ricordare.

Non male.

Trixter  @  12/08/2012 22:44:54
   6 / 10
Per essere un'opera prima questo 'Animal Kingdom' mostra un regista già maturo, lucido, tecnicamente preparato. Per il resto, il film racconta una vicenda che ha poco di originale. Molto buone le interpretazioni, la pellicola ha il difetto di essere davvero troppo lenta, a tratti soporifera. La vicenda e la caratterizzazione dei personaggi, a mio modo di vedere, non sembrano incompatibili con un ritmo leggermente più sostenuto che avrebbe sicuramente conferito un pò di verve e un convincente valore aggiunto ad un film dal freno a mano (costantemente) tirato. Nel complesso, buono ma pallosetto.

Neurotico  @  31/05/2012 09:34:09
   8 / 10
Gran bel gangster movie anomalo e insolito con un cuore da dramma familiare. Stile registico sugli scudi secondo me. Freddo, quasi distante, composto essenzialmente da inquadrature fisse. Poca azione, ritmo lento ma con un senso di inesorabilità che si insinua sottopelle e ti trascina verso un bellissimo finale, secco e quasi inaspettato (ci si poteva aspettare un finale del genere ma per come è stato girato è risultato un pugno allo stomaco) e di una freddezza disarmante. Bellissime anche le musiche, lente, ipnotiche e che comunicano quel senso di disarmante ineluttabilità che si respira per tutto il film.

baskettaro00  @  09/04/2012 12:08:43
   7½ / 10
ritratto di una famiglia di stampo criminale,narrata lentamente ma grazie al suo fascino non ci si fa nemmeno caso,poca violenza e poca azione,ma un quadro ben fatto e con una buona caratterizzazione dei protagonisti..

Levarg  @  20/12/2011 23:30:23
   7 / 10
Molto bello. Film australiano diretto da un giovanissimo regista alla sua prima esperienza... e devo dire che sembra più un veterano, data la cura e il dettaglio di certe scene.
Storia che, nonostante tratti violenza e malavita, viene raccontata quasi con "dolcezza", in un'atmosfera quasi ovattata.
Film davvero particolare, forse un pò troppo lento in alcune parti, ma molto bello. Attori sconosciuti ma bravissimi (anche se io avrei scelto sinceramente un protagonista con la faccia leggermente più sveglia! :D), accompagnati dalla preziosa presenza di Guy Pearce, bravissimo. Ottime fotografia e colonna sonora!

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  06/12/2011 23:16:05
   6½ / 10
Mi ha spiazzato solo la lunghezza del film...o per meglio dire alcune scene un pò troppo lente. Per il resto l'ho molto apprezzato, sia per la recitazione che per l'intreccio della trama. Come sopravvivere all'interno di una famiglia sociopatica, esattamente come un animale deve sopravvivere nel suo regno. Una grandissima colonna sonora.

Tuonato  @  13/11/2011 18:51:05
   7½ / 10
Quando non è più possibile fidarsi di nessuno, non rimane che affidarsi all'istinto.
Essere un animale, una bestia predatrice tale e quale alle altre che popolano il regno.

"I ragazzi si trovano dove si trovano e fanno quello che fanno".

Rivelazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  03/09/2011 15:50:57
   8 / 10
Davvero fatico a credere come Animal Kingdom possa essere un'opera prima. Non dico questo per la bellezza in sè del film, ma per la qualità della regia, per la capacità che ha di raccontare una storia (Michod, il giovane regista, è anche sceneggiatore), per la qualità dei dialoghi e per il senso della misura che lo contraddistingue. Ancora una volta si dimostra la regola d'oro che ogni nuovo regista dovrebbe tenere a mente: mai strafare, quasi tutti i più bei film della storia del Cinema hanno evitato orpelli, esagerazioni e virtuosismi vari.
Animal Kingdom racconta la storia (ispirata a un vero fatto di sangue) della famiglia Cody. Josh, appena 18enne, perde la madre per overdose -già qui la scena dell'arrivo dei medici con Josh che guarda Il Milionario in televisione è di livello altissimo- e rimasto solo va a vivere da sua nonna materna. Qui trova i suoi tre zii (figli della nonna e fratelli della madre morta) e un loro amico, tutti e 4 delinquenti incalliti specialisti in rapine e nel traffico della droga. Josh, suo malgrado, si ritrova immischiato in questa vita criminale. Le conseguenze saranno terribili.
Michod all'esordio sfiora subito il capolavoro. Riesce, neanche fosse un veterano, a girare un crime che ha il passo e l'atmosfera del grande cinema d'autore. Certo l'aiuta in questo la prova degli attori, superbi, con una nota di merito per l'interpretazione di Jackie Weaver nella parte della nonna del protagonista, una donna con un carisma incredibile, vero leader emotivo della famiglia e autentico collante dei membri che la compongono. Appare come una specie di silente "Godmother", gelida, insensibile ma al contempo tremendamente legata ai propri familiari. Anche lei, pur non facendolo notare, piano piano comincerà a vacillare e in questo senso l'abbraccio finale con Josh -per alcuni versi quasi surreale- rappresenta forse una definitiva liberazione, una catarsi dalla schifosa e pericolosa vita nella quale la sua famiglia si era specializzata. Non è un caso, in questa lettura, che insieme a Josh l'unico a sopravvivere sia Darren, l'unico figlio ancora "recuperabile".
Michod disegna perfettamente i suoi personaggi, specie quello di Josh, un ragazzo catapultato di punto in bianco in una vita malavitosa che solo apparentemente appare timido e sprovveduto ma invece, alla luce del finale, si dimostra capace di trovare il coraggio -spinto sì dal desiderio di vendetta ma anche dalla ricerca di una definitiva via d'uscita da quello squallido modo di vivere- di prendere una tragica decisione. Ottima anche la figura di Pope, personaggio dall'aspetto e dai modi rassicuranti ma in realtà terribile, un vero e proprio pazzo assassino.
Sarebbero davvero molte le scene da rimarcare, alcune delle quali in ralenti, accompagnate soltanto dallo splendida ed avvolgente colonna sonora, senza rumori di scena (ad esempio l'entrata dei poliziotti per l'arresto di Josh e Pope). In certi momenti ho respirato un'atmosfera che mi ha ricordato addirittura Inarritu.
Michod non si risparmia certo scene violentissime (come il primo omicidio o quello della ragazza) ma lo fa con misura e qualità cinematografica. La narrazione, specie nella parte finale, appare un pochino troppo affrettata, ricca di ellissi, tanto da rischiare di confondere uno spettatore poco attento.
Forte, fin dal titolo, il riferimento a un mondo sempre più violento in cui è spesso il più forte quello a sopravvivere.
A volte però anche le leggi naturali sono fatte per essere infrante.

-Uskebasi-  @  02/09/2011 14:26:02
   7½ / 10
'J' viene catapultato nel Regno Animale, dove a sopravvivere è il più forte o, come dimostrerà, il più astuto.
Buon film australiano, sorprendente per l'altissima qualità di immagini, regia e interpretazioni. Alcune sequenze improvvise di morte fanno sobbalzare e ricordano sicuramente Haneke. Eccezionale è il personaggio della nonna, di un'ambiguità unica, capace di prendere grandi decisioni con una leggerezza disarmante. Prova un gigantesco amore per la famiglia, ma al momento dell'eventuale perdita di un familiare la sua reazione è contenuta e rassegnata, e la cosa staordinaria è che tutto questo sembra credibile e naturale.
In fondo lei, vuole semplicemente qualcuno a fianco per non restare sola.

Clint Eastwood  @  28/04/2011 07:57:19
   7 / 10
L'hanno presentato come il padrino australiano e dal trailer sembrava molto infuocato. Le aspettative erano alte ma alla fin fine si è rivelato un buon gangster movie atipico con qualche rimando di violenza che mi ha ricordato Haneke. Non male come esordio per il regista.

guidox  @  28/04/2011 04:27:29
   7 / 10
un film nudo e crudo, senza tanti fronzoli.
per alcuni aspetti l'essere così asciutto funziona benissimo, specie per merito di un cast all'altezza che delinea i personaggi in modo preciso; per altri versi invece, un approccio del genere porta ad un calo di ritmo e ad alcuni momenti di stanca che sinceramente si sentono un po' troppo durante l'andare avanti nella storia.
il risultato finale è comunque buono.

Febrisio  @  11/04/2011 17:58:45
   7½ / 10
Animal Kingdom è la legge del più forte in una qualunque Melbourne.
Una vicenda serrata in un manipolo di persone, una famiglia, che inizia il suo degrado dopo l'arrivo del nipote. Personaggi ben caratterizzati, con poco, ma tanto abbastanza per posizionarci, e farci intendere il punto di vista della vicenda. Da li in poi il film cresce d'intensità, offrendo spunti interessanti e ottime scelte ai personaggi, promettendo un buon finale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  29/03/2011 00:37:34
   7 / 10
Ispirato ad una storia realmente accaduta a Melbourne, il film di David Michôd è un vero e proprio pugno nello stomaco. Un film drammatico che però non tende mai all'esasperazione delle situazioni già crude e violente di per sè.
Un climax di ansia e di asperità molto ben interpretato e anche ben girato.

forzalube  @  27/03/2011 06:33:53
   7½ / 10
Non è particolarmente originale, ma questo gangster movie è ben scritto, ben recitato, piuttosto duro e di sicuro effetto.

despise  @  22/03/2011 11:21:43
   7 / 10
Poco spettacolo e molta sostanza in un gangster movie crudo e diretto.
Forse un pò prolisso e lento nello svolgimento, ma sostenuto da delle prove attoriali stupende (Jacki Weaver su tutti).
Ottimo cinema (al solito) poco pubblizzato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  18/03/2011 16:04:30
   7½ / 10
Scritto in maniera asciutta e diretta, Animal Kingdom è un affresco corale lucido e spiazzante, un gangster movie che vive di luce propia senza l'ausilio dei soliti meccanismi.
Ben calibrati i colpi di scena, poche le scene madri, nessun dialogo memorabile, ma solo un gruppo di personaggi multiformi delineati in maniera pressochè perfetta.
Un film per certi versi disturbante, a tratti difficilie da smaltire, diviso tra scoppi di violenza improvvisa e un clima di tensione reale e insostenibile. Merito soprattutto del gran cast, da Jacki Weaver - immensa - a Guy Pearce, e della regia di David Michôd, uno che sicuramente sa bene di cosa sta parlando.

Esempio pratico di come descrivere un microcosmo metropolitano senza lasciare troppo spazio alla spettacolarizzazione degli eventi e ai facili sentimentalismi. Da un film come questo, il Ben Affleck di The Town ha molto da imparare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  07/03/2011 15:46:07
   7½ / 10
Benvenuti nel regno degli animali di David Michod,dove la vita sociale si svolge secondo leggi crudeli a cui bisogna aderire per poter sopravvivere.
Ne sa qualcosa l'impacciato "J" ,accolto dopo la morte della madre dal poco raccomandabile parentado più stretto, costituito da quattro zii dediti ad attività delinquenziali e da una nonna che sotto l'affabile e amorevole parvenza gestisce la famiglia con metodo lucidamente psicotico,vera burattinaia di un'associazione criminale rassomigliante a quella cui diede vita Roger Corman nel suo "Il clan dei Barker",con tanto di innaturali smancerie da parte dell'attempata matriarca nei confronti dei suoi pericolosi "cuccioli".
Lo script asciutto evita la sublimazione di qualsiasi estetica sanguinaria, accogliendo un realismo sprovvisto di azioni spettacolari a favore di uno spaccato di rara asprezza creato mediante un clima pesante, all'interno del quale le limitate scene di violenza colpiscono con brutale logica.
L'integrità narrativa conduce ad una costruzione (a)morale del protagonista, indotto a scelte che disegneranno un quadro complessivo scoraggiante in cui il sangue reclama di essere lavato con altro sangue.Ispirato ad una storia vera che ha lordato Melbourne sul finire degli anni '80,"Animal Kingdom" è sostenuto da un'escalation drammatica edificata su gesti dalle conseguenze sempre più irreparibili,duro e opprimente,aderente a una forma espressiva dai toni distaccati,quasi documentaristica,ha nella sua anticonvenzionalità il maggior punto di forza, senza quindi risultare un clone di quegli esempi illustri di crime-movie cui è stato frettolosamente accostato da certa critica.

TheLegend  @  18/12/2010 17:04:31
   7 / 10
Sicuramente un buon film;peccato che gli spunti originali siano davvero pochi.
In alcuni passaggi non coinvolge come dovrebbe.

cletus19  @  19/11/2010 10:03:51
   7 / 10
Asciutto, essenziale, buon ritmo, e sopratutto disarmante nella sua semplicità. Grandissima prova del protagonista (un'esordiente). La storia è abusata ma qui è il modo nel quale viene raccontata dal bravo regista australiano (esordiente, se non ho capito male) anche lui. Un noir onestissimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  13/11/2010 02:42:58
   8 / 10
Grandissimo film, che ha nella assoluta freddezza con cui tratta la sua materia il suo principale e notevole punto di forza.
E' bene dire che è assai poco scorsesiano nella forma: lascia la violenza fuori campo prediligendo una violenza improvvisa (quasi "Hanekiana") e scioccante, non per la brutalità delle immagini (perché appunto non c'è indulgenza nella messinscena) quanto per le implicazioni mentali e per la naturalezza che segue nelle reazioni - che è quella che sconvolge.
Con una progressione via via più ellittica, il racconto si stringe e la tensione aumenta, molti passaggi vengono omessi - e viene lasciato allo spettatore di interrogarsi e interpretarli.

Più indipendente che hollywoodiano (difatti sta avendo poco successo in sala, purtroppo), proviene difatti dal Sundance dove ha vinto come miglior film straniero.

Lascia sconcertati e interdetti a interrogarsi su quali siano le possibili vie di fuga da una vita criminale, quando sai già in partenza che il tuo destino è segnato (sono esplicite le parole fuoricampo del protagonista, all'inizio), hai la possibilità di venirne fuori eppure non ne hai la forza di scapparne, una volta intrappolato, nonostante tu non vi sia nemmeno nato.
Fondamentale per spiegare la scelta finale del protagonista, la denuncia della corruzione delle forze dell'ordine (che credo sia da contestualire all'Australia, per quanto non escluda affatto una sua valenza più ampia).

willard  @  03/11/2010 11:57:14
   9 / 10
Fotografia cupa e asettiche atmosfere, l'inquietudine è la sensazione che prende sin dalle prime scene di questo film e non vi lascerà più sino alla fine.
Trionfatore al Sundance, è una drammatica crime story a tinte forti, che ruota intorno alle vicende di una famiglia di "bravi ragazzi" (di "scorsesiana" memoria).

Ambientato in una Melbourne tutt'altro che accattivante, il giovane protagonista Joshua 'J' Cody (splendidamente interpretato dall'esordiente James Frecheville) si viene a trovare suo malgrado coinvolto nell'epilogo dell'escalation criminale dell'entourage familiare della nonna, dopo che la madre è morta per ovedose. La polizia è intenzionata con ogni mezzo (lecito e non) a debellare la banda, ma soprattutto a togliere di mezzo il cattivissimo Andrew 'Pope' Cody (Ben Mendelsohn), mente manipolatrice della gang.

Il film è lento, non vi è l'azione che ci si potrebbe aspettare e non si indulge in sentimentalismi, ma conduce magistralmente in un precipizio di situazioni estremamente coinvolgenti.

Ottime interpretazioni degli attori, oltre ai già citati James Frecheville e Ben Mendelsohn, un ottimo Guy Pearce (nel ruolo del detective che conduce le indagini e l'unico che cerca di fornire una via d'uscita al giovane 'J' Cody) e Jacki Weaver, la nonna.

Un tappeto sonoro che spazia da musiche classiche ad alcuni pezzi pop che stridono volutamente con la drammaticità delle situazioni, rappresenta sicuramente uno dei punti di forza del film.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Constantine  @  03/11/2010 02:46:09
   9 / 10
Attirando la mia attenzione con il fresco premio alSundence Festival 2010 come miglior film straniero, l'opera di Michòd merita davvero un plauso. La macchina da presa s'inoltra, proprio come il protagonista alla scoperta di un sottobosco criminale, in maniera asettica, indifferente, difficile, tralasciando il giudizio e ponendosi al di sopra delle parti; al termine della pellicola non è più importante scoprire dove si trovi il bene ed il male ma piuttosto dove si stagli il confine tra essi. Una sceneggiatura solida, spiazzante, ben presto il criminal movie diventa dramma, fino ad un crudo e poetico finale. Oltre alla splendida prova del cast ed all'ottima scelta della colonna sonora, Michòd ha il merito di girare scene dal fortissimo impatto emotivo, facendo straordinariamente leva sull'inespressività del suo protagonista e dimostrando di avere doti e qualità ben al di sopra della media; in alcune sequenze il paragone con Cronenberg non è affatto immeritato. Bisogna Vederlo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  01/11/2010 23:03:01
   8 / 10
Decisamente interessante il debutto internazionale di Michod alla regia di questo Animal Kingdom, meritatamente premiato al Sundance 2010.
Michod descrive l'attività criminale di una famiglia australiana nel momento del suo declino, offrendoci uno spaccato davvero notevole, sia per il taglio dato, che per lo sguardo freddo con cui mantiene le distanze da ciò che descrive.
Tempi particolarmente dilatati e un tono mai esasperato fanno sospendere ogni giudizio sui possibili sviluppi della trama, tranne poi lasciar accadere, quasi come nulla fosse, eventi risolutivi che fanno vacillare per la loro freddezza.
Il finale poi, quale micidiale implosione, rende merito a tutta la costruzione precedente, colmandone ogni apparente lacuna.
Quasi enigmatici i personaggi, dei quali non si conosce, né Michod vuol farci conoscere, altro che ciò che si vede loro fare, e su tutti la madre, una Jacki Weaver da paura, insondabile centro affettivo attorno a cui ruotano tutti.
Colonna sonora ottima, sottolinea dove serve senza mai enfatizzare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  01/11/2010 18:48:54
   6 / 10
Un film nel complesso non male, che però non dice nulla di nuovo sul mondo della criminalità. Penso che il difetto principale risieda nella sceneggiatura, priva di spunti davvero interessanti. Molto bravi Jacki Weaver e Guy Pearce.

axel90  @  01/11/2010 11:09:13
   6½ / 10
Avevo riposto tante speranze in questo Animal Kingdom, in parte deluse o rese male. Già dal principio sapevo che non si trattava di un film d'azione di matrice americana, anzi rifiutava questi temi e decideva di scegliere una via più retrospettiva dei suoi protagonista, ma Michod, nonostante dimostri di essere già un grande regista, sbaglia nel riuscire a dosare un film che per lunghi tratti riceve dosi di noia e calma piatta.
Il film gioca molto nella società ricostruita come un regno animale: i più forti vincono e i più deboli o vengono protetti o vengono uccisi dai più forti. Una complessa scacchiera di personaggi e intrighi, storie di vendette e rese dei conti, ricostruite secondo una fotografia realistica e tangibile, poche sono le scelte di dialogo inutili o poco permeanti alla storia. "Animal Kingdom" offre quindi un cast pressoché sconosciuto ma di grande professionalità. In un gioco difficile di decifrare, in cui ogni tanto Michod inserisce scene "glaciali" o repentine degne del miglior Scorsese, ci troviamo di fronte ad un film con delle basi solide, ma per lunghi tratti stanco e con un ritmo decisamente basso. Mi dispiace minare un film con delle potenzialità decisamente alte, ma non posso non guardare a questa ricostruzione lodevole ma con poca empatia.

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