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Non si capisce dove si voglia andare a parare. Sembra sorta di brochure per omosessuali. L'introspezione della perdita del suo amante gay è superficiale, non lascia nulla; e ci se ne dimentica subito dopo la fine. Guardacaso, c'è lo zampino di uno stilista dietro....meglio si limiti a fare appunto solo lo stilista.
Questo Firth in odor di finocchio non è che mi abbia un granchè convinto. Il film è molto curato, elegante, a tratti ricercato. Ma decisamente senz'anima. Le interpretazioni sono buone ma il contesto patinato rende il tutto troppo affettato e quasi innaturale. Insomma, molto fumo e poco, pochissimo arrosto per un film in rampa di lancio ma che non decolla mai. Molto bello il discorso del prof Falconer sulla 'paura'. Nel complesso, però non mi sento di consigliarne la visione.
Ehm... no, proprio no... Polpettone melodrammatico noiosissimo e privo di spirito... non discuto sull'interpretazione di Coli Firth che è buonissima (anche se ha fatto di meglio), ma tutto il resto non mi è piaciuto... che marons...
Tom Ford, sei un uomo bellissimo, dalla creatività sofisticata e dall'eleganza magistrale. Sai disegnare abiti fantastici, camicie dal taglio impeccabile, occhiali che sono già un cult. Sai andare oltre le mode perchè hai compreso l'essenza della moda e dello stile. Sei un figo. Ecco, continua a fare lo stilista, te ne saremo grati.
Vedere il film è come sfogliare una patinatissima rivista di moda, tutto è curato nel minimo dettaglio ma l'essenza non c'è. Troppo freddo, troppo distaccato, a tratti perfino grottesco. E i comprimari sono stati direttamente presi da un casting per lo spot del prossimo Brume de Tom Ford pur homme. Peccato. Naturalmente ottimo Colin Firth, spettacolarmente bella Julianne Moore.
Non mi ha convinto. Apprezzo Tom Ford come stilista e senza dubbio il film è impreziosito dai costumi e dalle scenografie. Ma A single man non parte mai, la sceneggiatura non è abbastanza attraente da reggere il film. Terribile il doppiaggio di Colin Firth.
Qella bella patina da spot per profumi inganna per i primi minuti ma alla lunga il mix leccato di volti, immagini e situazioni esasperatamente glamour non riesce a nascondere il vuoto di fondo di un film che dice davvero poco se non la banale verità che il lutto in una coppia omo è doloroso quanto in una coppia etero. Ad essere onesti qualche bel passaggio non manca ma nell'insieme la cifra stilistica di Ford si rivela snervante e manierista.
Il ritratto di un uomo distrutto, mi è sembrato molto artefatto e poco realistico, in più il ritmo latita ed alcuni flash-back sono realmente soporiferi. Bella l'interpretazione di Colin Firth, per il resto non mi è piaciuto.
Finale cattivo, anche se la morte per infarto libera il protagonista. Ad essere sinceri, la lezione sulla paura che il prof. tiene in università è moltomolto bella.
La trama è simpatica anche se a tratti è imbarazzante come i film di Fantozzi e si lascia guardare anche se non è troppo fluida; ma poi......... CHE NERVI!!
Questo film sembra uno spot all'industria del tabacco (e già questo è un grave difetto). Stilisticamente, poi, risulta quasi insopportabile con questi continui flashback, ralenti, immagini costruite come quadri immobili, colonna sonora melodrammatica sempre sparata al max, ecc. Sinteticamente potrei dire come qualcuno che mi ha preceduto: davvero troppo patinato.
A salvare parzialmente il film ci sono la maggior parte dei dialoghi
veramente non dovrei dare voto, visto che ci siamo alzati a metà per utilizzare in modo migliore una preziosa ora di vita. Peccato, perchè il soggetto poteva essere anche interezzante e Colin Firth è bravo, non lo scopro certo io, ma tutto è raccontato in maniera irritante, con una regia che ceca di essere "artisitca" ma è solo soporifera. Assistere ad una sfilata di Ford sarà sicuramente più avvincente...
Non posso che concordare con i due commenti sottostanti. E' un film brutto, di cui si salva appena la prima parte. Poi diventa una vetrina patinata, asettica, con una storia da fotoromanzo di terzo ordine condita da patetici flaschback che rallentano la narrazione e appesantiscono in modo palesemente retorico il film (anche perché sono fatti proprio male). La coppa Volpi a Colin Firth può essere meritata (non ho visto al momento gli altri film i cui attori erano candidati al premio), e se non do 2 a questo film è solo per l'interpretazione dell'attore protagonista (anche se verso la fine si gigioneggia troppo tra sorrisini e moine). Da dimenticare anche il personaggio di J. Moore, insolitamente inutile, che ci omaggia di un personaggio fastidioso, interpretato anche in modo quasi caricaturale. Tom Ford farebbe meglio a tornare a disegnare inutili abiti, per inutili signore, da indossare ad inutili feste, anziché dirigere inutili film che fanno sprecare tempo utile alla gente.
Tremendo, la sgradevole sensazione che mi è rimasta dopo la visione di questo patinatissimo, oltre ogni limite sopportabile, film di uno stilista che se si limitasse a vendere straccetti a suon di miliardi sarebbe molto meglio. Se poi il tizio in questione ha il pallino del cinema poco male: faccia il produttore senza ammorbare il prossimo con questi prodotti scadenti. La cosa positiva, va dato atto aldilà della Coppa Volpi, è l'interpretazione di Colin Firth, oltre a questo il nulla, però patinato. Il film sostanzialmente è una sfilata di moda inizio anni '60 con tutti gli accessori dei vestitini al loro posto, con le faccette che provengono direttamente dalle sfilate di moda e quegli ammiccamenti a Morte a Venezia della prima parte completamente fuori luogo. Inoltre di fuori luogo c'è (e questo dispiace) l'interpretazione irritante di Julianne Moore, anche se in sintonia con il tono del film che non commuove, non emoziona, ma irrita quello sì. E poi la perla finale:
La morte del protagonista per un infarto. Ora premetto che non sono un medico, però quando hai il malore la fitta dovrebbe essere il braccio sinistro, Perchè invece la fitta prende il braccio destro?
In definitiva il signor Ford continui a fare solo ed esclusivamente lo stilista, non propinarci 10 numeri di Vogue d'epoca messi insieme.