dream regia di Kim Ki-Duk Corea del sud, Giappone 2008
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dream (2008)

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locandina del film DREAM

Titolo Originale: BI-MONG

RegiaKim Ki-Duk

InterpretiJô Odagiri, Na-yeong Lee

Durata: h 1.35
NazionalitàCorea del sud, Giappone 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2008

•  Altri film di Kim Ki-Duk

Trama del film Dream

Jin si addormenta al volante e sogna un incidente stradale. Ma si tratta di un fatto reale e la responsabilità ricade su Ran, una giovane donna che si dichiara innocente. Jin si autoaccusa davanti alla polizia, ma viene considerato pazzo mentre Ran finisce in carcere. Presto si scopre che i due sono indissolubilmente legati: Ran, in stato di sonnambulismo, compie quello che Jin sogna.

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Voto Visitatori:   7,69 / 10 (16 voti)7,69Grafico
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Voti e commenti su Dream, 16 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  01/05/2024 20:47:43
   7 / 10
Incipit fantastico, anche perché sono sempre stato affascinato dai film in cui sogno e realtà si mischiano tra loro. Il successivo sviluppo dell'idea non è forse allo stesso livello perché Kim Ki-duk, a lungo andare, si incarta un po' in una serie di situazioni ripetitive, che però vengono sempre proposte con una bellezza formale che ha pochi eguali. E un finale bellissimo ripaga lo spettatore per la mancanza di coinvolgimento nella seconda parte.
Se vogliamo "Dream" è tra i film più "fiacchi" della prima parte della carriera di Kim Ki-duk, però è anche migliore di tutto (o quasi) quello che è venuto dopo.

_Hollow_  @  18/01/2014 06:17:30
   8 / 10
Errr non avevo mai commentato Dream a quanto pare ...

Diciamolo subito allora: penso siauno dei film meno riusciti di Kim.

Nonostante questo è un buonissimo film.
Se non ricordo male è il finale andato storto durante le riprese di Dream che ha provocato la fase depressiva di Kim, pieno di sensi di colpa, portandolo ad emarginarsi e a creare Arirang.

Se piace Kim Ki-Duk è da vedere come tutto il resto, altrimenti se ne può anche fare a meno. Però insomma, vederlo di certo non nuoce.

Badu D. Lynch  @  11/04/2013 14:13:14
   9 / 10
Bi-mong (Dream) è Vital che incontra il taoismo.
Un'opera perfettamente inesplicabile ; un profluvio di suggestioni visive ed oniriche ; un tripudio di emozioni d'infinita incompletezza. Una pellicola che nasce e si muove attraverso il ricordo quotidiano, per poi svilupparsi e, finalmente, soccombere in una dimensione misteriosa e incommensurabile che, in questo caso, si chiama "Amore". Dream è un'agonia interminabile, una tortura inconscia che, grazie al sacrificio, si trasformerà in un'ineffabile abbraccio esistenziale, una stretta di mano eterna. Solo soffocando il passato, la luce potrà finalmente risplendere - non c'è luce senza buio, non c'è speranza senza paura, non c'è amore senza odio.
Bisogna cancellare il vecchio e deturpato percorso, soffocarlo per sempre, impiccarlo, buttarlo giù da un ponte ; così, una volta per tutte, il presente (inesistente) si sveglierà, abbandonerà il sogno/incubo, e si trasformerà in una farfalla cosmica, che ha l'aspetto del desiderio futuro, dell'equilibrio sentimentale definitivo.
Ma l'equilibrio esiste? Kim Ki-duk non ci da risposta, ma ci lascia un meraviglioso e sensazionale dubbio, che non diventerà mai certezza.

Doctor Feelings  @  23/01/2013 14:57:15
   6½ / 10
"Dream" è un titolo dubbioso, controverso e discutibile. Il collegamento tra Dream e Arirang è imprescindibile: il regista coreano ha bisogo di mettere a nudo le proprie emozioni dopo l'incidente sul set di Dream, in cui la protagonsita ha rischiato la propria vita.

E' un'opera accessibile ma non complessa, opera in cui il regista sacrifica letteralmente il mutismoche ha fatto del suo cinema un "realismo magico" alla disonestà e alla falsità delle parole, esageratamente cariche e superflue alla narrazione. Ciò che unicamente salvo di questo dubbioso titolo è il finale, sorprendente e risolutore, protettore di una poetica forte e incomparabile. "Pietà" ha segnato decisamente il grande ritorno.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  14/01/2013 17:51:21
   7½ / 10
Kim Ki-Duk esplora il mondo onirico, lo fa a suo modo e con i personaggi cui ha abituato il suo pubblico.
Un buon film, molto delicato. Bello il finale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/10/2012 18:12:41
   5½ / 10
Dream parte da un incipit molto accattivante. La connessione che si crea fra i due personaggi viene continuamente frustrata da un passato a cui non vogliono distaccarsi. In questo modo il loro rapporto non giunge mai ad un pieno compimento perchè prigionieri dei loro retaggi passati. Se l'estetica del film è su livelli eccellenti è lo sviluppo che si dimostra ripetitivo, mostrando più o meno la stessa situazione senza una vera e propria evoluzione, fino al prevedibile finale. Non ho apprezzato granchè.

paride_86  @  07/10/2012 04:55:26
   5 / 10
Insieme a "Time" e "Soffio" ecco un altro deludente film di Kim Ki-Duk.
Un ragazzo e una ragazza si incontrano in un sogno che causa un incidente reale; di qui i sogni di lui saranno la realtà di lei. Già da questo punto ci si potrebbe chiedere perché? Come mai proprio adesso? A queste domande, però, non c'è risposta. Il film prosegue in un crescendo di romanticismo gratuito e ingiustificato, lavato col sangue di un fedifrago e asciugato con un prevedibile prodigio di magia nel finale. Anche questo senza apparente senso.
Nel complesso "Dream" è una fiaba moderna cui mancano, però, il motore principale, un'antagonista e un chiaro riferimento al soprannaturale.

Invia una mail all'autore del commento scrib0  @  18/08/2012 00:00:39
   10 / 10
Sono ancora sconvolta e sorpresa...il finale è pazzesco ho pianto come una bambina...Grande Kim..altro capolavoro

speXia  @  12/05/2012 10:59:56
   9 / 10
Kim Ki-duk è ufficialmente il mio regista preferito e mi intristisce parecchio vedere come molti lo trovino, ormai, decadente e ripetitivo. In effetti, dopo Soffio, film ottimo ma tra i minori del regista, temevo anch'io che il caro Ki-duk potesse, stavolta, deludermi.
Per fortuna non è stato così, anzi: in questo Dream il regista recupera la sua vena artistica, che nel film precedente era leggermente sbiadita.

Dream è un film bello e originale, talvolta violento, disperato, con un'ottima trama dagli esiti imprevedibili. Stupenda la fotografia e l'uso dei colori (alternanze improvvise di colori caldi e colori freddi), bravi gli attori, splendido il finale.

Da vedere per i fan del regista e non.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  30/01/2012 15:44:42
   5½ / 10
Spero che questo film segni definitivamente la chiusura di un periodo infelice della carriera di Kim-Ki Duk,responsabile di un trittico di opere non all'altezza della sua fama e ancora troppo connesso a temi ormai sviscerati in tutte le salse nell'ambito del suo percorso artistico.
Un'inversione di tendenza,una ventata d'aria concettualmente innovativa sarebbe bene accetta.Dolore, amore e in un certo senso quella crudeltà così specifica del regista vanno ancora una volta a braccetto in una pellicola che parte in maniera eccellente,lasciando presagire il meglio, per poi perdersi in una spossante concatenazione di eventi insipidi e ripetitivi, fino al raggiungimento di un finale in cui la cifra stilistica di Kim Ki-Duk ritrova vitalità, sublimando il momento attraverso una simbologia magari un po' elementare ma comunque degna di nota.
Questo "Dream" sa di occasione sprecata,è sfruttato in modo sommario il legame creatosi tra due ragazzi mediante un'incredibile interazione onirica.Sono le delusioni d'amore a provocare questa strana relazione che introduce a un tema surreale in cui i sogni di uno diventano realtà tangibile per l'altro,purtroppo gli sviluppi infiniti cui il tema si prestava finiscono compressi con somma delusione nel solito intreccio amoroso.
Oltre ad una trama annaspante si evidenzia l'assenza di quel piglio visionario e quella predisposizione alla cura scenografica da sempre eccelsi elementi distintivi dell'autore,in questo caso non ravvisabili,o quanto meno assorbiti da una trama povera di idee trascinanti.
Dopo "Time" e "Soffio" il terzo flop consecutivo ha spinto il regista verso una forte depressione provocata anche dalla tragedia sfiorata sul set di questo film,quando la protagonista Na-Yeong Lee ha rischiato seriamente la vita.Con il seguente documentario intitolato "Arirang" il buon Kim sembra aver tentato di esorcizzare i suoi fantasmi alla ricerca di una nuova vita professionale.Sperare in uno suo grande ritorno,dove al mirabile gusto estetico si fondono tematiche nuovamente emozionanti, non è poi così utopico.
Incrocio le dita.

ifry  @  07/09/2011 17:24:18
   6½ / 10
Pur essendo uno dei miei registi preferiti, e seppur ci siano delle scene bellissime, non c'ho capito un ca..... la mia attenzione è non è stata molto catturata dal film. a volte pensavo ad altro, troppo lento e monotono.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  13/10/2010 23:44:08
   9 / 10
Non capisco poprio con che coraggio certa gente parli di declino di kim ki duk, addirittura su asian world cè gente che si è permessa di dare 4 a quest'opera !! Il fatto che ferro 3 sia con ogni probabilita' il suo miglior film non significa che tutti i suoi film debbano essere a sua immagine e somiglianza ! Questo film è 1 capolavoro, è vero , è un kim diverso dal solito, qui ci sono molti piu' dialoghi, una trama un po' piu' consistente e meno simbolismi, diciamo che è uno dei suoi film piu' ''accessibili'' se mi passate il termine.
IL finale è DA BRIVIDI e non ha nulla da invidiare nemmeno al sensazionale '' l'isola''

kierkegaard1000  @  29/12/2009 01:04:15
   8½ / 10
Gran film, con la solita avvertenza che il ritmo che contraddistingue il regista potrebbe risultare ad alcuni lento...in ogni caso buon livello che non tradisce i precedenti (secondo me) convincenti lavori di kkd...il finale è troppo poetico e bello...io sono rimasto commosso ed anche disorientato.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  29/04/2009 19:07:26
   7½ / 10
Mi sono avvicinato a questa pellicola con un certo timore, data la parabola discendente intrapresa da KKD con i suoi ultimi lavori. Ultimi lavori che, ad onor del vero, a mio avviso, non denotano una mancanza di idee da parte del regista, anzi, ma "solo" una sopraggiunta difficoltà nell'avvolgere e nel coinvolgere lo spettatore. L'idea alla base di "Soffio", sua penultima pellicola, è originale e forte, molto forte, invero, se si pensa al cinismo mascherato da dolcezza e sensibilità della stessa: far tornare ad un condannato a morte la voglia di vivere, fino al punto di provare a togliergli la vita allo scopo di assistere alla sua reazione, alla sua, appunto, riacquistata volontà di vivere. Se un condannato a morte può farlo, allora decisamente posso farlo anche io (la protagonista) che ho una famiglia da cui tornare. Il problema vero è che nonostante tutto Kim Ki-duk non riesce, come dicevo prima, a coinvolgere per tutta la durata della pellicola chi guarda, la pellicola stessa non riesce ad attirare a sé come le precedenti (La Samaritana, Ferro 3, Primavera..).
Questo "Dream", però, a me è parso diverso. Mi è piaciuto. Una componente surreale muove i protagonisti in una dimensione che intacca la realtà fino ad entrarvi e a fondersi con essa, ma non solo. KKD torna a sfruttare sapientemente ambienti e colori e a ricreare quelle atmosfere in grado di avvolgere e affascinare. Non rinuncia (fortunatamente) neanche al dolore e alla sofferenza come punti di partenza e come tasselli fondamentali dei rapporti tra i suoi personaggi. Finanche nella parte conclusiva in cui è il gesto estremo a rendere paradossalmente lieto il fine, decifrabile attraverso l'antica parabola cinese :"Zhuangzi sognò di essere una farfalla".
Non un capolavoro, qualche leggerezza nella sceneggiatura, ma di sicuro con questo "Dream" il regista coreano chiude, per ora almeno, la parentesi non proprio felice di "Time" e "Soffio".

VikCrow  @  08/04/2009 13:34:18
   8½ / 10
Splendido, infinitamente commovente, peccato che sia il peggior film del regista... Pur essendo intriso della Sua simbolicità tipica (esempio lampante è il finale, forse uno dei più belli nella carriera di Kim Ki-duk), il film in se risulta un pò insipido. Indipendentemente da ciò, gode di un'ottima fotografia (non c'erano dubbi) e di un'eccellente recitazione (volutamente glaciale). Come accadde in "Real Fiction", in cui Realtà e Finzione si fondono assieme, qui la Realtà scambia sistematicamente il proprio posto con il Sogno, creando un doppio del Se, come in uno specchio. Sfumature impalpabili. Rosso, blu, bianco e nero (un unico colore...).

Ciaby  @  16/02/2009 18:48:28
   10 / 10
il mio Kim Ki-Duk sforna un altro capolavoro da non perdere. Finale incredibile.

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