il decameron regia di Pier Paolo Pasolini Francia, Italia, Germania 1971
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il decameron (1971)

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locandina del film IL DECAMERON

Titolo Originale: IL DECAMERON

RegiaPier Paolo Pasolini

InterpretiFranco Citti, Ninetto Davoli, Jovan Jovanovic, Vincenzo Amato, Angela Luce, Giuseppe Zigaina, Gabriella Frankel, Pier Paolo Pasolini, Silvana Mangano

Durata: h 1.52
NazionalitàFrancia, Italia, Germania 1971
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1971

•  Altri film di Pier Paolo Pasolini

Trama del film Il decameron

Nove novelle del Boccaccio: la storia di Ser Cepperello, di Andreuccio il pittore che si fa derubare di tutti i soldi da una donna che si finge sua sorellastra; di Masetti, che entra in un convento e si fa sedurre dalle monache che lo lasceranno senza forze; di Lisabetta che conserva la testa del suo amante - ucciso dai suoi fratelli - sotto una pianta di basilico...

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Voto Visitatori:   7,31 / 10 (39 voti)7,31Grafico
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Voti e commenti su Il decameron, 39 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

alex94  @  08/11/2024 19:31:47
   7 / 10
Libera rielaborazione di Pasolini del "Decameron",oltre che primo capitolo della sua "trilogia della vita".
Non si tratta a mio avviso della pellicola più convincente di Pasolini (almeno per quanto riguarda i miei gusti), però è comunque un lavoro apprezzabile,una vera e propria esaltazione dell' atto sessuale visto come cosa essenziale e prettamente ludica cosa che ovviamente sollevò un vero e proprio polverone e gli causò non pochi problemi con la censura.
Si tratta di una pellicola che mostra un sacco di scene di sesso e nudità ma che riesce a non risultare mai volgare,ma a tenere sempre una certa leggerezza e spontaneità, aspetto che gli permette di mantenere una certa originalità anche agli occhi moderni.
Ritmo non sempre incalzante,mal riusciti i tentativi di ironia meglio i momenti più cupi.
Cast in parte ( compresi i non attori professionisti).
Ha la sua importanza storica ed è certamente un buon lavoro,merita certamente un recupero anche se a mio avviso è un minore di Pasolini.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  31/12/2016 18:06:39
   8 / 10
Il primo capitolo della Trilogia della Vita, Pasolini lo affronta con l'opera di Boccaccio riuscendo a carpirne in pieno lo spirito burlesco del Decamerone. Le novelle mostrate mostrano l'ingengo e la malizia del popolo e della cultura popolare nel riuscire in ogni modo a soddisfare i suoi bisogni primari. Non ci sono strati sociali che ne possono fare a meno perchè il Decameron è un inno alla corporalità della vita, legata tuttavia anche agli aspetti tragici di essa come la morte. Infonde una certa brillantezza l'uso del dialetto napoletano al posto di quello toscano, quasi a sottolineare l'universalità dell'opera boccacesca. Un'umanità magari non perfetta ma viva e vitale nel suo interno.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/01/2017 23.53.52
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Colibry88  @  26/10/2016 06:35:29
   8 / 10
Boccaccio rivisto da Pasolini è quasi "meglio"; non me ne vogliano i letterati. Sincero, provocatorio e senza paura; così definirei questo film. Sincero, poiché vuole mostrare che tutti hanno più o meno gli stessi desideri e ambizioni; provocatorio, per i molteplici spunti di riflessione offerti su varie tipologie di persone; ed infine senza paura, poiché Pasolini non si mostra ipocrita nel "censurare" ciò che il pensiero fortemente maschilista del periodo in cui il film è uscito avrebbe censurato e demonizzato: parlo, ad esempio, del nudo maschile. In ultima analisi, ciò che maggiormente ho apprezzato di questo "Decameron" è il coraggio.

Filman  @  03/06/2016 14:07:40
   7 / 10
Non è cosa nuova per Pier Paolo Pasolini riproporre capolavori letterali o teatrali sul grande schermo, senza passare mai per un emulatore ma solo dimostrando di essere un artista a tutto tondo e cultore dell'arte. Infatti, IL DECAMERON da la netta impressione di essere un film tipico dell'autore senza che questi abbia mai fatto qualcosa di simile precedentemente, e, facendo proprio lo spirito umoristico del Boccaccio, il regista seleziona dieci novelle, solo alcune veramente ben riuscite ed completamente interessanti, al fine di ordinare quanto meglio il suo pensiero nei riguardi dell'esaltazione di ciò che è intriso nella natura quotidiana e pura dell'uomo, anche se l'aggiunta di un intento puramente provocatorio nei riguardi del pubblico, in particolare quello borghese puntualmente sotto accusa dell'intellettuale italiano, sembra essere fine a sé stesso quando assume uno stile da "guardone" che sottolinea solo come Pasolini non sia mai stato un grande ideatore di immagini.

GianniArshavin  @  28/10/2015 21:47:01
   8 / 10
Il primo film della Trilogia della vita pasoliniana è il Decameron , versione molto personale che il regista italiano fa del classico del Boccaccio.

L'opera è considerarla un'eccezione nella produzione dell'autore , vista l'impronta da commedia inusuale per il cinema cupo e decadente di Pasolini. Ovviamente il Decameron non è solo la visione del regista di alcune delle più famose novelle del poeta , ma un vero e proprio inno alla vita ,quella genuina del popolo e dei borghi.

Il film secondo me vuole rappresentare la voglia di vivere pienamente la propria vita, con energia malgrado le difficoltà. Inoltre l'opera sembra essere un inno all'amore e alla libertà d'espressione sessuale e non,e Pasolini usa il sesso ingenuo ,spontaneo e carnale della gente del popolo per esprimere al meglio questo concetto.
La trama parla,tramite alcune novelle ormai celebri, di amori e tradimenti,di sesso e passione,di ladri e derubati. La scelta di ambientare tutto a Napoli e di adottare il napoletano invece del fiorentino come linguaggio rende ancor di più il senso di calore, focosità e visceralità che l'opera vuole trasmettere.

Pasolini come di consueto utilizza attori presi dalla strada (esclusi un paio di suoi fedelissimi) che con i loro volti imperfetti mostrano al meglio il pensiero dell'intellettuale friulano.
Moltissime le scene di nudo ed erotiche , che valgono ancora oggi al film il VM, e che risultano davvero eversive se pensiamo alla data di uscita del titolo.
Per quanto riguarda le fasi comiche l'opera è godibilissima e per chi come me parla napoletano spesso le risate non mancheranno. Il ritmo è alto e tecnicamente la pellicola brilla,soprattutto per quanto concerne le scenografie.

Dunque questa primo capitolo della Trilogia della vita è notevole, una produzione forse un po fuori dagli schemi pasoliniani per tematiche ma non per questo meno valida.

ZanoDenis  @  11/05/2015 10:48:51
   7½ / 10
Non è uno dei migliori di Pasolini, abbastanza leggero e non impegnato rispetto ai suoi standard, sembra più un omaggio molto goliardico al classico di Boccaccio. Come commedia diverte parecchio, tutto recitato in napoletano stretto e con situazioni quasi surreali ma decisamente divertenti, spassosissimo come sempre Ninetto Davoli.
L'episodio delle suore è una spanna sopra tutti. Anche quello iniziale e quello di Ser Ciappelletto meritano parecchio.
Il film ha anche il merito di aver aperto una vera a propria corrente di commedie erotiche, che avranno un enorme successo sul pubblico italiano.
Il tocco di Pasolini probabilmente si nota solo nella cura di molti dettagli, l'impianto visivo è degno delle sue migliori opere.

Invia una mail all'autore del commento scrib0  @  26/07/2012 23:56:29
   8½ / 10
Non ho visto il genio di Pasolini, bel film sicuramente!

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  19/01/2012 21:54:08
   9 / 10
L'ho rivisto dopo tanti anni e di nuovo mi ha divertito molto e mi ha colpito per il suo spessore artistico.
Pasolini è un grandissimo riproduttore cinematografico di opere d'arte letteraria e figurativa. Forse il regista che meglio di tutti ha portato lo spirito dello scritto e del dipinto sullo schermo cinematografico. Il suo segreto è quello di puntare alle verità umane e universali di un'opera e di riprodurne lo stesso spirito con i modi naturali e spontanei del presente. Ecco quindi che il vivacissimo caleidoscopio umano medievale, così magistralmente descritto dal Boccaccio, prende di nuovo corpo e sostanza nelle sua essenza (se non proprio esattamente nella sua forma) in questo film. Felicissima è stata la scelta di usare la cultura e il mondo napoletano, in mondo da rendere la vivacità medievale riconoscibile anche oggi.
Il segreto è quello di mettere davanti alla mdp la gente di oggi (degli anni 60-70) con la sua spontaneità e vivacità. Far pulsare di nuovo la vita come se si riverificasse di nuovo da sé, non facendola rivivere artificialmente. Da qui il grande fascino del film che sta tutto nella messa in scena, nel mondo architettonico e umano di grande varietà e vivacità che circonda i personaggi. Le facce, gli attori, il loro modo di recitare è quanto mai terra terra, molto umano. Pasolini fa coincidere il concetto di bellezza con quello di umanità. Una faccia è bella non perché ha tratti nobili, perfetti o puliti, ma perché ha i segni della vita, della vecchiaia, della gioventù, ha il calore, la naturalezza di un sorriso, di uno sguardo. Devo dire che mi indentifico molto in questo concetto di bellezza espresso da Pasolini nei suoi film. E' anche il mio concetto di bellezza.
Altra caratteristica basilare del cinema di Pasolini è lo sguardo distaccato e oggettivo che ha verso la materia che tratta. Anche qui non c'è adesione o condanna a priori nei confronti di ciò che viene mostrato. Criminali, onesti, buoni, cattivi, furbi, ******** vengono messi sullo stesso piano dal punto di vista artistico. Non c'è enfasi negli atti mostrati. La vita è uno scorrere indistinto di atti belli, brutti che siano. Il compito dell'artista è riportarceli come sono, senza imprimerci sopra un giudizio preconcetto, ma lasciando libero lo spettatore di giudicare con la propria testa, la propria sensibilità.
E' proprio questo che Pasolini voleva celebrare, il fluire pieno e rigoglioso della vita, libera da gabbie, divieti, oppressioni morali. Il piacere sessuale finalmente è liberato da tutte le soprastrutture etiche e psicologiche che il mondo borghese ci ha intessuto sopra e viene mostrato per quello che è, un normale atto della vita umana, fonte di gioie e piaceri. Le scene erotiche sono semplici, disadorne, prive di enfasi o morbosità, molto naturali. Allo stesso tempo acquistano una potenza erotica che non ha pari, proprio perché il sesso è riprodotto in maniera molto semplice e diretta. Il fallo eretto non viene più ipocritamente nascosto ma coinvolto (come dovrebbe essere) nei giochi amorosi.
Ovviamente Pasolini rivela bene la sua propensione per l'eros maschile. Con molta naturalezza la mdp estrae dagli uomini del film tutta la loro spontanea carica erotica, anche senza far vedere chissacché.
Un grande film davvero, uno dei più belli della cinematografia italiana.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  05/07/2011 01:36:24
   7½ / 10
Opera blasonata di Pasolini che riprende il Decamerone di Giovanni Boccaccio in chiave decisamente trasgressiva.

barbuti75  @  23/03/2011 23:48:11
   8 / 10
Il primo capitolo della trilogia della vita pasoliniana rappresenta il passaggio del regista ad un cinema apparentemente più "leggero", ma ben presto ci si rende conto di quanto Pasolini ci sia all'interno di questo Decameron.
Il racconto delle nove novelle scelte dal regista è realizzato alternando gli episodi all'interno della narrazione delle cosiddette "centrali", ovvero quella di Ser Ciappelletto e quella dell'allievo di Giotto (interpretato dallo stesso regista).
L'impianto del film è decisamente popolare, come dimostrano le tematiche trattate all'interno delle novelle scelte e l'utilizzo di attori non professionisti (a parte i suoi feticci Citti e Davoli nonche qualche cameo d'eccezione...leggi Mangano).
Piuttosto difficoltoso risulta seguire il film anche a causa del forse eccessivo uso del dialetto, ma se di una cosa va dato atto a Pasolini è propio la sua coerenza nel voler realizzare un film in cui il popolo è il vero protagonista con i suoi difetti, le sue malignità, le sue civetterie...un'umanità senza redenzione che si prende il lusso di prendersi gioco della Chiesa e dei sacramenti, della morte e della malattia.
Squarci di luce naturale si aprono nei piani lunghi in cui la cinepresa del regista tratteggia scorci di puro paesaggio medievale.
Non tutte le novelle risultano perfettamente riuscite, ma degne di nota sono la già citata con protagonista Franco Citti (Ciappelletto), quella di Masetto all'interno del convento di suore e la divertentissima storia di Andreuccio che occupa una bella fetta della prima parte del film.

Oskarsson88  @  20/01/2011 22:02:49
   6 / 10
ma così e così

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  29/11/2010 19:23:34
   7½ / 10
L'opera più divertente di Pasolini.Primo dei tre film della trilogia della vita,è un originale versione del Decamerone di Boccaccio con un'ambientazione napoletana molto riuscita(diversa da quella fiorentina dell'opera originale)Ottimo il cast su tutti Davoli e Citti,comparsate di un giovane Giacomo Rizzo,piccola parte per la Mangana(nel ruolo della *******)Compare anche Pasolini nelle vesti di Giotto(bravo anche come attore)

7219415  @  19/11/2010 10:46:55
   5½ / 10
Sarà che l'ho visto con la scuola...sarà che avevo 15 anni...ma mi ricordo che proprio non mi piacque

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/08/2010 16:35:03
   7½ / 10
Per fortuna quest’opera pasoliniana mi è piaciuta! Non so quanto la sceneggiatura sia fedele ai racconti di Boccaccio ma mi sembra abbastanza attinente, ricordando quello che ho studiato a scuola. Un po’ volgarotto, abbastanza blasfemo, scandaloso, per cui è pasolini al 100% (può piacere o no). Io l’ho trovato molto divertente in alcuni punti, peccato che cala leggermente nel finale. Piccolo difetto: il doppiaggio; spesso e volentieri le parole non corrispondono al labiale degli attori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/07/2010 00:34:35
   5 / 10
Il mio pensiero sul film viene "letto" alla perfezione dalle ultime parole pronunciate prima dei titoli di coda...
E un'opera come "Il decameron" è di difficilissima trasposizione cinematografica e a mio avviso non se ne sentiva bisogno...
Pasolini racconta 9 delle 100 storie raccontate da Boccaccio "traducendole" in dialetto Napoletano non sempre comprensibile e lasciando la scena ad attori non professionisti...e si vede...
Secondo me,un pasticcio inutile tra grottesco ed erotismo.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  09/05/2010 11:09:09
   4 / 10
Film del tutto anonimo! Premesso che alcune parti sono pressoché impossibili da capire (l'idea dei sottotitoli non è malvagia) e che ho letto solo alcune parti del libro di Boccaccio, è un film che non mi ha lasciato nulla. Tanto per fare un esempio, l'avevo letta la storia di Lisabetta, che mi era piaciuta; in questo film l'ho trovata anonima e l'ho seguita con distacco.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  24/03/2010 01:03:06
   7 / 10
Buona rivisitazione dell'opera di Boccaccio, anche se la scelta di Pasolini di girare questa sua opera nel napoletano ( il decameron e stato ambientato a Firenze) mi ha lasciato abbastanza perplesso devo dire, io sono una persona che preferisce l'originalità delle cose, quindi avrei preferito vederlo girato a Firenze! anche se certamento questo non influenza il voto al film! e solo un mio pensiero personale. La scelta di prendere queste novelle del Boccaccio mi è piaciuto assai (anche se non le ho studiate tutte), personalmente le ho trovate molto interessanti, con un pizzico di allegria che fa anche sorridere.
Il film poi a delle presenze di nudo che, viste all'epoca dell'uscita del film, devono aver scandalizzato parecchio, anche se non capisco perchè Paolini abbia scelto così tanto nudo maschile (in alcune scene e anche un pò esagerato diciamo) e un nudo femminile che fortunatamente c'è, solo che non è hai livelli del nudo maschile! ok, Pasolini era omosessuale, però bò da quel poco che mi ricordo delle opere del Boccaccio (anche se potrei sbagliarmi, solo che anche qualcuno qua sotto mi sembra l'abbia sottolineato) tutta questa nudità maschile non la ricordo.
La miglior cosa del film e certamente la scenografia: i colori e le luci sono stati scelti a meraviglia, quindi il film a livello scenografico a certamente un impronta molto positiva, e personalmente, ne sono rimasto abbastanza sorpreso. Insomma, non dico che sia un capolavoro del genere, però Pasolini realizza qualcosa che in passato, a lasciato un impronta certamente pesante a livello cinematografico. Guardabile.

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  27/12/2009 09:32:37
   7 / 10
rivisitazione secondo Pasolini del Decameron di Boccaccio.
le novelle scelte sono carine,il film non scade quasi mai in scene noiose.
molteplici sono i primi piani su organi sessuali,maschili e femminili.
in sostanza un buon prodotto consigliato agli amanti del regista.

carriebess  @  20/07/2009 15:23:25
   8½ / 10
fedele al lavoro di Boccaccio. L'impronta di Pasolini è palpabile, molto bello.
bravo franco citti.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  22/03/2009 14:37:02
   8 / 10
Ottima trasposizione dell'opera del Boccaccio.
Fedele all'opera dello scrittore ma con quel qualcosa in più tipicamente pasoliniano che la rende originale e unica.
La pellicola si alterna in varie novelle mantenendo sempre un buon ritmo.
Peccato che non parlando napoletano, in certe parti abbia dovuto mettere i sottotitoli. Ben interpretato, su tutti Franco Citti e Ninetto Davoli.
Azzardata l'idea (per l'epoca soprattutto) di adoperare dei nudi maschili, la pellicola anche oggi è V.M. 18 (visto censura 58591 del 10/7/'71), dopo più di 35 anni si potrebbe pure cambiare questa cosa che: dati i prodotti in circolazione e la morale pubblica molto mutata, mi pare un po eccessiva.
Visione assolutamente consigliata.

VikCrow  @  08/03/2009 13:05:48
   8 / 10
Splendida rivisitazione del Decameron di Boccaccio, fieramente girata da un Pasolini in ottima forma. Non un capolavoro, ma sicuramente di rilievo.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  19/01/2009 12:17:00
   7½ / 10
Così come accadde per Boccaccio, anche questo Decameron di Pasolini fu tacciato di scandalo: scandalo per i nudi, scandalo per le scene di sesso esplicite e scandalo per rappresentare così egregiamente le pecche degli uomini e delle donne di chiesa. Non siamo più a Firenze, non si parla più la lingua volgare fiorentina, bensì si passa a Napoli e al suo dialetto. Certe parti sono incomprensibili ma i suoni delle parole e i volti che danno vita a quei dialoghi sono ugualmente appaganti.

Nove novelle raccontante divinamente e intrecciate in maniera impeccabile: alcune divertenti, altre riflessive.
Bravi gli attori, impegnati a rendere genuine scene di un'epoca più ingenua e spumeggiante, aiutati anche dai bellissimi costumi di Dante Ferrenti e dalla limpida fotografia del sempre bravo Delli Colli.

paride_86  @  21/12/2008 16:48:45
   8½ / 10
Bellissima rivisitazione delle novelle del Boccaccio. Pasolini ha girato un film sincero e genuino, restituendo alle storie narrate la giusta comicità e drammaticità. Mi è piaciuto il modo spensierato e godereccio con cui il regista ha rappresentato il sesso, l'ho trovato molto fedele alle intenzioni dell'Opera originale.
Attori genuini, ma non sempre all'altezza.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  12/08/2008 12:49:22
   8½ / 10
Straordinaria rivisitazione dell'opera di Boccaccio. Direi addirittura rivoluzionante per il cinema italiano (come del resto l'intera trilogia).
Una lode alla spensieratezza, alla vita, al sesso, al Bello. Ma sotto una profonda analisi sull'effettivo ruolo del Decameron nella produzione di PPP..
L'artista, allievo giottesco, interpretato dallo stesso regista quando arriva in città gli viene domandato: "crede che la riconoscerebbero vestito così?" sottointendendo "un grande artista come lei, vestito con abiti comuni"...
Ed è proprio la dichiarazione poetica di Pier Paolo che con "Accattone" e poi meglio con "Mamma Roma" si distinse per l'umiltà intellettuale con cui trattava i suoi personaggi e le sue storie. Umiltà che non significa perdere identità nel populismo, ma mischiare con sapienza due livelli diversi di analisi culturale. E ciò è riuscitissimo in capolavori come la Trilogia della Vita dove i piani contenutistici sono eccelsamente distribuiti.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  24/12/2007 22:37:00
   9 / 10
Ma ci sono davvero tutti questi membri maschili inquadrati.. per l'epoca ci credo avesse sollevato una valanga di critiche, tanto di cappello a Pasolini che ha usato l'arte del cinema come linguaggio provocatorio. Il nudo integrale è arte, quì invece delle forme femminili Pasolini ha scelto di impressionare nella pellicola dei bei corpi maschili, le pose non sono casuali ma credo ricercate scrupolosamente, come perfette sculture di altri grandi artisti del passato.
Non so se la trasposizione delle novelle siano corrette, o che comunque siano riuscite rispetto a quello che scrisse Boccaccio, certo che questo film è bello, divertente, e diretto. Mi ha colpito molto l'uso smodato di macchina a spalla, le location e la fotografia solare.
Consiglio la visione con i sottotitoli per chi non fosse originario del meridione.


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5 risposte al commento
Ultima risposta 16/02/2008 09.25.50
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  29/10/2007 15:55:24
   8½ / 10
sono incredula e scettica nel vedere come questo film venga trattato con snobistica sufficienza.
All'epoca della sua uscita ebbe un grande successo di pubblico ma non di critica... forse perchè se ti chiami Pasolini devi lanciarti in un pamphlet in ogni tua opera perchè essa sia degna del tuo nome.

Qui Pasolini è sfrontato e goliardico, inneggia alla vita nelle sue quotidiane manifestazioni, l'uomo medievale è un bifolco ingenuo, un brigante lascivo, un artista rapito. l'estasi della carne si fa dello spirito.
Ottime le scelte delle novelle, divertente e ironica la singola narrazione, gradevoli i passaggi che le legano e sublime la conclusione.

benzo24  @  27/10/2007 18:50:27
   4 / 10
ci vorrebbero i sottotitoli per capire quello che dicono i personaggi, in questa mediocre trasposizione del decamerone.

6 risposte al commento
Ultima risposta 24/12/2007 22.40.51
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  08/09/2007 11:39:40
   7½ / 10
Ricco stravolgimento dei personaggi del Decamerone in funziona metaforica moderna.

Pasolini è sempre polemico e inquieto e non rinuncia a graffiare "l'uomo storto" di Kant che si finge diritto.

Il piacere del sesso diventa l'indicatore parametrico delle contraddizioni legate al ritualismo, alle liturgie, ai culti, di ogni istituzione religiosa e laica.
Dice come si formi un resto peccaminoso, più o meno segreto, a ogni tipo di organizzazione umana basata sul rispetto del gruppo per secondo fini.

InSaNITy  @  24/07/2007 23:09:15
   9½ / 10
alziamo sta media per piacere.... >.<
è un grandissimo film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/07/2007 23.21.22
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Wyrael  @  14/06/2007 05:21:44
   7½ / 10
mmmmmmm...
Che Pasolini era omosessuale si sapeva, ma che bisogno c'era di quelle ripetute inquadrature di uomini ed il loro organo sessuale??!
Cioè, avendo letto tutte le novelle, rappresentate poi con bravura nel film, non ricordo che venissero messi in evidenza tutti questi dettagli...
Perciò lo consiglio vivamente ad un pubblico maturo, sia per il contenuto leggermente esplicito, sia per i temi di fondo che affronta; quindi per la comprensibilità del film.
A parte questo l'ho ritenuto istruttivo, e geniale sulla sceneggiatura, costruita sullo schema boccacesco del "Decameron" (cornici, mica cornici ecc...)
Gli attori non sono proprio il massimo; via un punto.
Capisco che il regista volesse rimanere fedele al romanzo ma i dialoghi sono spesso in dialetto napoletano, tant'è che alcune frasi neanche si capiscono; via un punto.
Le location sono state scelte un po' a casaccio; via mezzo punto.
Voto: 7e mezzo.
Sul resto non c'è nulla da ridire... Un applauso a Pasolini che ha saputo "animare" con maestria le novelle, perchè questo è quello che è riuscito a fare. Particolarmente bella quella di "Lisabetta da Perugia".

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2007 20.49.29
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johnstockton  @  12/02/2007 16:38:01
   8 / 10
l'ho visto in classe e non è niente male, anche se penso abbia fatto scalpore 35-40 anni fa quando uscì per le varie scene che ne raccomandano la visione ad un pubblico adulto.Bravo Pasolini che il mio professore innalza a semidio!mah!

lupin 3  @  08/12/2006 15:47:16
   7½ / 10
Me lo aspettavo peggio, invece l'ho trovato molto entusiasmante!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/08/2006 14:22:19
   9½ / 10
"... Perchè Napoli, per la sua gente, costituisce l'ultimo rifugio, l'estremo baluardo di genuinità d'espressione popolare"

Naturalmente, non condivido un solo giudizio davanti alla media striminzita del "decameron", che anzi trovo uno dei punti piu' alti della carriera di Pasolini, la dimostrazione che si puo' (anzi si DEVE) rileggere un classico della letteratura di tutti i tempi, stravolgerlo, senza per questo mutare in modo irriversibile lo spirito originario.
Un film fatto con un grande senso di umiltà e partecipazione.

Dicono "non ha cambiato nulla del libro", dite? Scegliere un classico dialettale Toscano e trasportarlo nella terra del Vesuvio è già un'operazione irriverente, che ben pochi "puristi" oserebbero fare. Ma Pasolini non è mai stato, per fortuna, un purista. Forse un pretestuoso moralista, ecco.

L'operazione del Decameron è assolutamente perfetta: non tanto o solo per la riproposizione di alcune celebri novelle del Boccaccio (cfr. Ser Cepparello e Masetto di Lamporecchio su tutti) ma in quanto sostenuto da un'insolita allegria, quasi un disincanto davanti all'opera spesso cupa e inquietante di Pasolini.
E' un peccato che tutto cio' possa essere frainteso, come dimostra l'orribile sottofilone erotico che ha inaugurato suo malgrado, dove a onor del vero alla rinuncia della decadenza sociale sottostava un'epilogo ehm libertino ben piu' corrivo e convenzionale.
E' chiaro poi che un testo come quello del Boccaccio esprime la sua vitalità in modo diverso, ma lo spirito liberatorio/rivoluzionario del testo e l'incontro temporale di due diversi modi di fare poesia sanciscono le infinite possibilità dell'arte a distanza di (parecchi) secoli.
La "trilogia della vita", oltre che rappresentare il momento piu' alto della raffinatezza e della spettacolarità scenografica di Pasolini (lo zenith nel successivo "I racconti di Canterbury", con la sequenza dell'inferno raffigurata come nelle pitture del rinascimento) esplora quel ritorno "sacrilego" alle radici perdute, la ricerca ossessiva di un mondo al quale l'autore crede invano di avere gettato alle sua spalle.
L'uso del dialetto napoletano arricchisce ancor di piu' quest'affresco, a dir poco esilarante, dove, come giustamente si fa notare negli scritti dell'epoca, l'autore si prende beffe dei suoi ostici detrattori

3 risposte al commento
Ultima risposta 14/06/2007 17.22.48
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  08/06/2006 17:26:46
   8 / 10
E' interessante se si legge attraverso i simboli. Merita di essere visto per la frase finale detta da Pasolini stesso nel ruolo di un artista: fantastica.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/08/2010 16.45.25
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Mavors84  @  05/04/2006 10:36:02
   7 / 10
non è uno dei migliori di pasolini... ma io ci sono affezionatissimo, c'è una novella che è stata ambientata a Ravello, nel convento....
ora è ancora cosi (il convento naturalmente ghghgh)..... che meraviglia!

pastapasta2  @  17/01/2006 16:27:15
   4 / 10
stesso discorso che ho fatto ne il fiore delle mille e una notte

corry  @  21/12/2005 22:30:53
   5 / 10
come ogni film di pasolini non mi ha lasciato assolutamente niente !l'ho trovato pesante ,senza un filo logico e a tratti anche volgare !

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/12/2009 22.57.03
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la mia opinione  @  13/08/2005 01:00:08
   6 / 10
Manca il genio di Pasolini. Non capisco perchè abbia ripartato fedelmente la novella senza metterci del suo. Bello da vedere ma senza lampi di genio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/08/2006 13.33.25
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farfy  @  28/11/2004 14:20:21
   7 / 10
Ovvio che il libro è molto meglio, ci ho dato pure un esame all'università, ma le novelle scelte sono azzeccate, e penso che non sia per nulla facile fare un film su un libro complesso e intelligentissimo come il decameron

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