Mattie Ross, giovane proprietaria di un ranch rimasta orfana dopo l'omicidio di suo padre, si allea con un anziano sceriffo, detto "El Grinta", per vendicarlo. Ai due si unisce il giovane agente governativo La Boeuf. Raggiunti i banditi scoppia uno scontro a fuoco...
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Mi sto facendo una ripassata di alcuni western e film più o meno reazionari che ancora mi mancavano e Il Grinta era uno dei casi più rilevanti. E, anche se non è probabilmente inferiore rispetto al bel film dei Coen, non è davvero niente male la pellicola che ha consegnato l'Oscar (probabilmente immeritato, lo doveva vincere 10 anni prima) ad un ottimo John Wayne, sempre sopra le righe. True Grit è un bel western che pur non essendo ancora dichiaratamente crepuscolare, va in quella direzione raccontando la storia di una ragazzina che cerca vendetta. Poi, certo, c'è tanta ingenuità, molta retorica, un buon numero di cliché e cose già viste, qualche errore tecnico di troppo, ma va bene lo stesso.
Quello della giovane eroina indomita e coraggiosa costituisce la sola rilevante novità, in un film per tutto il resto non aggiornato ai mutamenti in corso nell'ambito del western (Sergio Leone, Sam Pekimpah, "Un uomo chiamato cavallo", ...). E' il film che ha consegnato l'oscar a John Wayne, fuori tempo massimo. Tutto è convenzionale; lo stile è piatto, e stanco come il suo protagonista ormai invecchiato che sul set - ricorda il Mereghetti - per montare a cavallo doveva essere issato con una gru.
Il film è solo un altro western alla John Wayne, una sorta di tributo ad un attore che ha contribuito a rendere grande il genere. E, sempre sulla scia del tributo, gli ha fruttato anche un meritato oscar. Le sue migliori interpretazioni risiedono però altrove.