Durata: h 1.54 Nazionalità:
USA2011 Genere: drammatico
Tratto dal libro "Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi" di Matt Baglio
Al cinema nel Marzo 2011
E' la storia di un giovane seminarista americano che studia per diventare prete. In balia del credere o non credere, trova la sua occasione per dimostrare la propria fede quando dal Vaticano viene incaricato di seguire un presunto caso di possessione...
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Che film ti sei visto? "Uno dei soliti filmotti sugli esorcismi". E com'era? "brutto. Insomma, il solito filmotto sugli esorcismi". Ah! E perché te lo sei visto, se sapevi che era il solito filmotto sugli esorcismi?! "Boh..." Perfetto. E' vero, il Rito non aggiunge nulla di nuovo al genere dei filmotti sugli esorcismi. Ma non è brutto!!! Anzi, è un film abbastanza godibile e che non ti annoia. Chiaro che i cliché del sotto-genere ci sono proprio tutti, a cominciare dal solito pretino scettico che, guarda caso, ha studiato psichiatria e non crede per nulla al diavolo e alle possessioni demoniache. No, per lui, ogni roba che succede, è un problema psichiatrico! L'indemoniato di turno, poveraccio, cerca di far di tutto, ma proprio di tutto, senz'aver speranze di convincere sto pretino scetticone: conosce cose che non potrebbe conoscere? No, è un problema psichiatrico. Parla in russo, in aramaico, in latino? E', naturalmente, solo un problema psichiatrico. VOMITA CHIODI? No, anche quello è senz'altro un problema psichiatrico!!!
Ma dai! Ma che cavolo deve fare per convincerti? Sputare fuoco dalla coda!?!
Detto questo, Hopkins è sempre Hopkins, la fotografia è buona e la regia mi è piaciuta, con tutti questi cambiamenti di apertura focale sui crocefissi e sui primi piani. Belle le riprese di Roma: rappresentano bene il caos che c'è in quella città, ma le inquadrature lasciano spazio anche per il suo lato più mistico e più affascinante. Sembra che neanche noi riusciamo a valorizzarla come fanno invece gli Americani. Mi è piaciuta molto Marta Gastini, davvero brava nel recitare la difficile parte dell'indemoniata. Grande!
Film godibile. Un bel pacchettino regalo... anche se sai già quel che troverai nel pacco, prima di scartarlo. Comunque, premetto, io non sono un gran esperto di Fede. Anzi, proprio tutt'altro. Però l'equazione: "ora che credo nel Diavolo, posso quindi (=di conseguenza) credere anche in Dio", mi sembra una logica un po' opportunistica, nevvero? Mi sbaglio io, o non dovrebbe ragionevolmente essere il contrario? Ditemelo, per favore, che se no vado in confusione, non ci capisco più niente. Se voglio avvicinarmi a Dio, devo ascoltarlo? Perchè invece qui, a veder sto film, sembra che farei meglio ad andare nel giardino a sgozzare un capretto, per vedere prima se esiste Satana!