kinetta regia di Yorgos Lanthimos Grecia 2005
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kinetta (2005)

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locandina del film KINETTA

Titolo Originale: KINETTA

RegiaYorgos Lanthimos

InterpretiEvangelia Randou, Aris Servetalis, Kostas Xikominos

Durata: h 1.35
NazionalitàGrecia 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2005

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Trama del film Kinetta

Un funzionario statale ed il proprietario di un negozio di sviluppo e stampa, condividono una singolare forma di perversione: ricostruire scene di stupro o di lotta nel corso delle quali delle donne sono state uccise. E così raccolgono immigrate clandestine, fornendo loro dei permessi di soggiorno in cambio della loro partecipazione a queste singolari messe in scena.

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Voto Visitatori:   5,42 / 10 (6 voti)5,42Grafico
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Voti e commenti su Kinetta, 6 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Jumpy  @  02/02/2024 19:11:35
   6 / 10
Estremamente ermetico, molto di più di Alps (che Lanthimos avrebbe portato a Venezia 6 anni dopo). Si riconoscono già alcune delle tematiche preferite del regista: la progressiva perdita di individualità, la ricerca/ricostruzione di una realtà fittizia, la perdita di valori in una quotidianità grigia ed emotivamente arida.
Qui però l'interpretazione è lasciata tutta all'intuizione dello spettatore: i dialoghi (quasi inesistenti e, quando ci sono, irrilevanti) non aiutano.

Spera  @  13/04/2019 18:05:28
   5 / 10
Anti film è dire poco...difficilissimo giudicare un film del genere.
L'idea di fondo è geniale ma la realizzazione è difficile da digerire: pochissimi dialoghi, nessuna musica e una narrazione a dir poco inesistente mettono in scena la disumanizzazione dell'essere umano.
Di certo il low budget e una regia davvero detestabile non aiutano, io sono abituato veramente a qualsiasi tipo di movimento della macchina da presa ma qui si esagera con il traballare delle inquadrature...in alcuni momenti i soggetti vengono addirittura persi e l'inquadratura finisce a riprendere il cielo...bah, di certo Lanthimos sapeva quelo che stava facendo ma qui va troppo oltre.

Detto questo i temi e la freddezza del regista torneranno nei suoi capolavori "Dogtooth" e "Alps".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/12/2012 18:10:26
   7 / 10
Uno degli elementi centrali del cinema di Lanthimos è l'identità. come in Dogtooth ci troviamo a degli individui senza un nome, ognuno dedito ad una funzione precisa dettata dal proprio mestiere. Attraverso questa passione, per modo dire, di ricreare e riprodurre scene del crimine come un improvvissato set cinematografico, cercano a loro modo di ridefinirsi ma finiscono inghiottiti da un ulteriore meccanismo che li spersonalizza ulteriormente. Ciò che riproducono è una meccanicità senza anima.
E' un film difficile, lento e senza compromessi, tipico delle mattonate allucinanti, però in effetti se si entra in questo meccanismo, è capace di intrigare.

Ciaby  @  16/09/2011 22:31:56
   8½ / 10
Dopo essere stato folgorato dal capolavoro "Dogtooth", ho deciso di visionare anche il controverso "Kinetta", amato e odiato film totalmente anti-narrativo e puramente suggestivo. Meglio così.
In un'epoca in cui il cinema è rumore ed effettaccio, Lanthimos riesce a costruire l'anima dei suoi tre personaggi solamente attraverso la forza delle immagini. Dialoghi quasi assenti per tre vivi morenti che si esprimono a gesti, perchè non c'è dialogo più grande di uno sguardo. Gli stupri messi in scena e poi riepilogati, perfezionati diventano sempre più deliranti, pur mai raggiungendo vette di cinema grottesco e sanguigno come "Kynodontas" . Là dove ci sarà l'azione, qui manca totalmente e, anche una trama apparentemente interessante e d'exploitation viene completamente svuotata per mettere in scena la vita, pura e cruda.

I personaggi vivono in un mondo reale, triste e grigio, dove non esiste musica extradiegetica, dove non esiste l'adrenalina, dove manca uno sceneggiatore che possa portare una svolta alla mediocrità. Il rifugio è il cinema? Arte nobile che da possibilità di essere qualcun'altro, di scappare e rifugiarsi. "Kinetta" è cinema nel cinema, nel cinema, nel cinema, è una scatola cinese fatta di silenzi e sospensioni, di attese mai smorzate e di sospiri che fanno tremare.

é un film lento "Kinetta", ma non annoia mai, proprio per questo: Se si entra nel mood, è impossibile non entrare in empatia con dei personaggi che fanno di tutto pur di non fare che lo spettatore possa comprenderli.
Rivoluzionario in questo senso, sebbene sia un'idea già sperimentata in passato: "Kinetta" parla di cinema, ma paradossalmente è l'anti-cinema. è vita.

Logico, quindi, che ci siano contestatori. Troppo triste guardare vite noiose altrui quando la propria è già abbastanza noiosa. Punto. E questa frase dovrebbe già illuminare, perchè il cinema di Lanthimos è questo: è l'ostentare ossessivo e compulsivo per lo spettatore di guardarsi dentro. E capire che tra lui e i personaggi fasullamente psicopatici di "Kinetta" non c'è alcuna differenza. Bellissimo.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  14/04/2011 11:55:42
   1 / 10
Dopo anni di ricerca ( involontaria) finalmente posso dire di aver trovato il re dei mattoni ! Scordatevi i deliri di drawing restraint 9, fatevi 2 risate con 29 palms, passatevi 2 ore adrenaliniche con l'humanite' dumontiana e rilassatevi con ''il gusto dell anguria'' perche' la vetta dei film + brutti/noiosi di sempre oggi ha un nuovo incontrastato re : kinetta !!
Sembra incredibile che il regista sia lo stesso del FAVOLOSO doghtooth anche se le inquadrature asettiche ne richiamano molto lo stile glaciale ma le similitudini finiscono tragicamente qui.
UN ora e 40 scarsca che sembra durare una vita, dialoghi pressoche' assenti e quando sono presenti è come se non ci fossero. Se fosse durato 5 minuti sarebbe stato identico perche' non ha nulla da raccontare, la trama scritta qui sopra è gia il racconto di tutto il film non cè nient'altro da aggiungere o da scoprire, scordatevi colpi di scena o finali ad effetto è una noia mortale e credetemi MAI COME IN QUESTO CASO il voto 1 è stato cosi inevitabile !!
Maledico me stesso per l'insana idea di averlo visto fino alla fine , dopo che un giorno mi ero fermato al 38' per ammosciamento di palle catatonico.
SE proprio volete vedere un paio di deficienti che simulano violenze allora guardatevi august underground !

4 risposte al commento
Ultima risposta 14/04/2011 16.45.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  26/10/2010 17:51:48
   5 / 10
Lanthimos mette in campo fin dal suo primo lavoro i temi che saranno molto meglio rappresentati nel successivo Kynodontas: la sottomissione totale, l'annullamento della personalità, la riproposizione in forma privata, ma oserei dire con tutte le caratteristiche teatrali da tragedia greca, di fatti violenti ripuliti di ogni aspetto passionale e perciò disumanizzati.
Peccato il risultato sia un film eccessivamente lento e involuto, che non riesce ad approfondire né a sconvolgere come vorrebbe.
Seppur interessante è da considerarsi propedeutico per il successivo...insomma, solo per appassionati Kynofili.

Rimane strano come anche in questo caso la lingua greca si presti in maniera eccezionale a suonare alle nostre orecchie fredda e meccanica.

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