la battaglia di hacksaw ridge (2016)

Un film molto toccante.

Una storia vera davvero interessante. Consigliato.

Il "Full Metal Jacket" in versione Mel Gibson è una storia molto bella, raccontata con tanto trasporto; un trasporto che qualche volta sfocia quasi inevitabilmente nella retorica, fortunatamente quasi mai in maniera pesante (sfugge un po' di mano nella parte finale, culminante con



SPOILER

Il personaggio stesso di Doss viene ritratto con una reverenza fin troppo accentuata e senza metterne in mostra le contraddizioni, tanto che viene da chiedersi se il suo intento di non uccidere sia dovuto ad una sincera convinzione di ciò che è giusto e sbagliato o se sia semplicemente un religioso figlio del quinto comandamento. Comunque Andrew Garfield è mediamente bravo nella parte di un pacifista tra i soldati.

Seconda parte altamente spettacolare e visivamente stupefacente (e cruda), come gli americani sanno fare (difetti inclusi).

film di grandissima intensità. ti tiene incollato dall'inizio alla fine al divano per effetto di una storia avvincente e ben rappresentata. da vedere e rivedere

Sotto consiglio di un amico, mi vedo questo film drammatico, ambientato su quando gli americani entrano in guerra, bombardati dal Giappone. Un film molto emotivo, struggente in varie sue parti, son state perse molte vite umane da ambo i fronti e per una causa "ingiusta". Un obiettore di coscienza sul campo non è mai visto di buon occhio, ma quando sceglie di Fare il dottore, aiutare e salvare quelle Vite, allora Oggi a sto uomo, fategli un Monumento, perchè la Storia non Sia dimenticata. Un Must da vedere.

Le scene di guerra, son state fatte e girate molto bene, cruente e violente come giusto che siano, perchè devon impressionare.
Dramma ed emozioni che convivono.

Andrew Garfield: ottima interpretazione, recita alla grande
Teresa Palmer: una bella comprimaria, e poco altro, obiettivamente
Sam Worthington: buon comprimario in fama, da ostacolo ad aiutante, un attore doppia faccia che ha interpretato in modo ottimo la "parte"

Il regista, già affermato, attore, scrive e narra il dramma di questa battaglia, riportandola in auge, dando merito a Doss, ad esser il Primo Obiettore della storia americana. Al suo fianco il montaggio e il sonoro vincono i rispettivi Oscar !

Film consigliato, merita la visione.

scoppiettante

Com'in "Silence" di Scorsese, Andrew Garfield è di nuov'in Giappone col suo Credo nel Nazareno, stavolta nel ruolo di Desmond Doss, "a conti fatt'il prim'obiettore di coscienza nella storia dell'esercito americano": molto bene. "Doss ha sempre dichiarato apertamente la propria fede e non s'è mai pres'alcun merito circa la propria impresa; quest'ultimo va riconosciuto a Dio": bene, purché tale fede sortisca effetti pratici positivi. Mel Gibson lo ritrae mentre cura sia i commilitoni ch'i nemici nipponici: ottimo. "Ciò gli vals'il massimo riconoscimento militare per avere tratt'in salvo ben 75 vittime proprio ad Hacksaw Ridge": "tratt'in salvo"? Nessuno ricorda più la differenza tra salvare, curare, sopravvivere? Forse bisognerebbe chiederlo al padre di Doss, che mostra d'essere l'unico ad averlo capito. Hacksaw Ridge sarebbe stata conquistata grazie alle preghiere del protagonista prima del vittorioso assalto finale: "Dove sta il regista de 'La Passione di Cristo' e 'Apocalypto' in tutto ciò?" Domanda delirante, in quanto col suo Cristianesimo fondamentalista ha girat'un biopic che parte com'un inno alla non-violenza e si conclude col costantiniano "in hoc signo vinces", il biblico "Dio degl'eserciti" ("Dominus Deus sabaoth"). Er bigottone ci ha provato per metà film, poi ha gettato via la maschera e s'è sbracato.

Mauro Lanari

Già non sopportavo Gibson come attore, come regista lo detesto ed infatti sono durato 10 minuti. Per film di guerra bussate altrove

Mel Gibson da regista? E' un DIO! CONSIGLIATISSIMO FILM!

Mel Gibson non puà rifuggire da due temi ricorrenti: la religione e il personale rapporto con Dio e il patriottismo. Questioni che tra l'altro sono intimamente legate alla storia stessa degli usa (dove per intenderci i presidenti devono giurare sulla Bibbia e non sulla Costituzione). Gibson parte da un evento noto per imbastire la sua celebrazione eroica dell'uomo americano e della sua fede in Dio, che lo rende unico ed eccezionale (di nuovo, il tipico eccezionalismo americano). E fiondata via la prima aprte abbastanza mielosa e piatta e l'intermezzo che scimmiotta (male) "Full metal jacket", la seconda parte è un trionfo di contrasti tra la brutalità della guerra e l'anima dell'uomo, tra il destino segnato dalle pallottole e quello che viene dall'alto. Un trionfo di retorica, eroismo e pura propaganda che per quanto personalmente io odi, quì riesce ad essere molto più credibile che in altri film americani (mi viene in mente American Sniper), proprio perchè Gibson è lui stesso immerso nel film.

Una infinita, gratuita sequenza di battaglia splatter con corpi mozzati e sangue che schizza ovunque. Un film tronfio ed esaltato sugli orrori della guerra che annega nella retorica e in un patriottismo gratuito e sfrontato dove i cattivi sono tutti da una parte.

Ancora una volta Mel Gibson fa uno zoom su un evento storico particolarmente denso di eroismo e ancora una volta ci mostra in modo più che convincente la risolutezza con cui il protagonista difende la sua difficile scelta.
Una partenza in sordina lascia spazio a delle scene di battaglia che sfiorano la perfezione raggiunta da Spielberg in "Salvate il soldato Ryan".

Prima metà veramente pessima, non so cosa mi abbia trattenuto dal togliere il dvd. Retorica e sdolcinatezza delle più fastidiose e irritanti, scene di addestramento che sembrano la versione amatoriale di "Full metal jacket" (che bisogno c'era, nel contesto del film, fare un addestramento così spudoratamente uguale? visti poi anche i risultati), il protagonista e la sua ragazza sono insopportabili, il primo soprattutto.

Per fortuna ho tenuto duro, perché quando si entra nelle scene di battaglia il film cambia completamente faccia: crudo, efficace, emozionante, coinvolgente. Di parte indubbiamente, ma quando si guarda un film di guerra americano si sa che è così.

Peccato per questa enorme discrepanza di qualità tra le due parti, ma il bassissimo livello della prima non mi permette di dare un giudizio complessivo positivo.

Mel Gibson regista ha un paio di caratteristiche ricorrenti e preponderanti nei suoi film: eroismo e fede.
Sembra quasi che il regista abbia qualcosa da farsi perdonare e lo fa mettendo nei propri lavori una sorta di marchio, come a rivendicare il diritto di credere in alcuni ideali.
Non fa eccezione LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE, il vero racconto di Desmond Doss, disarmato obiettore di coscienza dell'esercito americano insignito della medaglia d'onore per il valore dimostrato sui campi di battaglia.
Grande spiegamento di uomini per un film ad alto tasso drammatico, cruento nelle scene di guerra, abilmente orchestrato nei dialoghi, interpretato in maniera credibile e foriero di accentuata emozionalità che non infastidisce e non mina la riuscita dell'esito finale.
Vincitore anche di un paio di oscar, il film di Gibson appare abile e credibile per meritare buoni voti e sinceri apprezzamenti.

Il lavoro di Gibson sembra omaggiare a più riprese il Full Metal Jacket di Kubrik, a partire dalla struttura: prima parte prettamente descrittiva dell'allenamento militare ( con tanto di sadico sergente istruttore di un sorprendente Vince Vaughn), seconda parte ambientata in mezzo agli orrori del campo di battaglia, tra pallottole sibilanti e corpi mutilati. Le due anime del film si integrano però alla perfezione, tratteggiando il personaggio fuori dal comune del soldato-eroe Desmond Doss, al quale l'interpretazione di Garfield regala un'umanità coraggiosa che non sconfina mai nella sfrontatezza. Anche Gibson si tiene ( quasi sempre ) lontano dalla retorica, sa alla perfezione come gestire l'azione ed il ritmo e costruisce sequenze d'impatto che sanno spesso emozionare. Ad un film di guerra è difficile chiedere di più.

dopo anni di assenza, finalmente il ritorno alla regia per Mel Gibson...un buon film, una storia vera che meritava di essere conosciuta... prima parte di presentazione abbastanza lenta, seconda parte di guerra, abbastanza cruda e reale... un buon compromesso per un film che giustamente ha vinto miglior montaggio e miglior sonoro.... promosso... lo rivedrei

"La battaglia di Hacksaw Ridge" rispecchia in pieno le contraddizioni del suo autore; conosciamo tutti l'asprezza di Mel Gibson, reo di parecchie malefatte sembra voler chiedere venia, raccontando la storia di Desmond Doss, agnello tra i lupi costretto dalle brutture del mondo a fare ciò che occorre.
E' quasi un' immedesimazione quella del regista con questo soldato artefice, durante la Seconda guerra mondiale, del salvataggio di almeno 75 suoi commilitoni. Espiazione legata al considerare come là fuori sia una battaglia continua e non sempre la scelta dell'arma sia quella giusta. Per Doss non esisteva alcuna arma, primo obiettore di coscienza americano ad essere insignito della medaglia al valor militare, si limitò ad aiutare i soldati feriti senza mai sparare un colpo mentre intorno infuriava l' inferno.
Rispetto ad altre produzioni di questo genere retorica e patriottismo spiccio sono tenuti a bada, mentre poco interessante e assai didascalica è la parte introduttiva dove avviene la formazione del Desmond uomo. Il percorso è molto banale ed il film si accende solo sul campo di battaglia in cui Gibson sfodera una regia di notevole impatto non tralasciando la fascinazione per truculenze varie mettendo in piedi una macelleria a cielo aperto. Più che il dichiarato odio per la guerra si intravede del compiacimento morboso a restituire l' instabilità ambigua di fondo, anche se è poi il contrasto il tema portante unito a massicci aspetti religiosi. L' incrollabile fede di Doss permette a Gibson di utilizzare il personaggio per veicolare un discutibile messaggio fin troppo conservatore. Il soldato diventa metafora messianica, non solo per la funzione di salvatore, per la rinascita battesimale nella scena della doccia o in quella di (fittizia) ascensione sul finale, lo è soprattutto perché con la preghiera e fedeltà alla parola di Dio trascina alla vittoria contro nemici, ahimè, appena accennati ed eletti ad assoluto emblema del male. Film irritante a tratti ma che ripulito di un'ideologia fin troppo radicale e retrograda riesce nell'intento di raccontare una storia appassionante, visivamente spettacolare e soprattutto capace di far empatizzare col protagonista nonostante le scelte estreme di questo guerriero atipico, giustamente passato alla storia.

una pagina di storia poco conosciuta ricostruita da Penn con impegno e passione
Ne esce un film ben realizzato , che lascia il giusto spazio all'azione e all'emotività
Alcune sequenze veramente forti ma che rendono bene l'idea della trincea ,del dolore, della paura .
Bene Garfield a volte un pò imbambolato ma comunque coriaceo e determinato ,
si fanno notare per l'impegno anche Vaughn e Worthington

Mel Gibson ci porta sul campo di battaglia (dopo un'oretta di preamboli) per raccontare l'incredibile storia di un obbietore di coscienza sopravvissuto alla seconda guerra mondiale senza impugnare un'arma.
La sua ribellione appare a volte quasi troppo bigotta, come quando ritarda alla nozze per non imbracciare un fucile, e non so quanto reale.
Dopo la prima parte con alcune punte sentimentali si procede con quello che tutti aspettano...il tanto sangue promesso. E da questo punto di vista Spielberg in 20 minuti di "Salvate il soldato Ryan" ha fatto piu' di Mel in un'ora e passa.
Una bella storia sicuramente ma poco coinvolgente e con un po' di fastidiosa retorica.

Da una sofia vera..il grande mel e' riuscito a tirar fuori un capolavoro...da vedere.un pezzo di storia che non conoscevo

Alla fine mi ha colpito parecchio...la prima parte l'ho trovata leggermente noiosa e perbenista ma poi Gibson si dimostra molto abile nelle sequenze di guerra che sono a dir poco crude.
Pure la storia mi è risultata interessante.

Mi è sembrato tutto molto ben centrato, regia, montaggio, fotografie e attori cooperano a creare un bel Film che non annoia affatto per tutta la sua durata. Ok, per qualcuno potrebbe sembrare un film melenso , infarcito di retorica nazionalista e patriottica, io vedo e voglio vedere solo una bella storia, sopratutto vera anche se un po' infiocchettata da situazioni poco credibili, ma che comunque ti riconcilia con l'umanità ( lo so sembrerebbe assurdo visto le strazianti scene di guerra, eppure...).

un Film che sa emozionare...fino alla fine

Non male come film, anche se, il protagonista non mi é sembrato molto convincente nel suo ruolo! Buona la regia di Mel Gibson.

E' un buon film, probabilmente perde un po' per il patriottismo eccessivamente accentuato, ma ci sono ottime recitazioni, una buona regia e un'ottima fotografia.

Mah non mi ha poi entusiasmato, bella scenografia ma poi secondo me nient'altro!

Un po troppa retorica patriottica per i gusti nostrani, ma alla fine è un bel film, vale la pena vederlo.

Gibson alla regia ci ha abituato a farci vivere il martirio, non elemosinando sangue e dettagli raccapriccianti. Questa volta ha a sua disposizione una battaglia tra le più efferate, una guerra con tutte le sue atrocità e, così, un War Movie si "PLASMA" in un Horror sadico, dove corpi deturpati, budella e viscere sul terreno, arti ed ossa maciullate, ecc... sono veri protagonisti. L'atto eroico dell'inaspettatamente espressivo Andrew "Spider Man" Garfield prende tinte da Grand Guignol, il film più che drammatico appare grottesco. Il tutto sempre permeato dalla retorica nazionalista tipica di Gibson. Passaggi molto deboli (il processo, dove si compromette il ruolo fin allora credibile del padre violento, l'addestramento banalotto alla Full Metal Jacket ), altri inutilmente sdolcinate e una certa spettacolarità, si incastrano in un opera prevedibile dove la colonna sonora non mi è parsa così incisiva (e memorabile), come sopravvalutate quasi tutte la nomination dell'Accademy (salvo giusto quella a A.Garfield).

Non basta lo sforzo della produzione nell'ottima rappresentazione degli orrori (che sfiora l'action bellico) per sedare gli umori retorici e patriottici di un film che fin troppo spesso brinda e formalizza le gesta dell'eroe Desmond.

Garfield bravo ... gli altri patetici e macchiette.

La prima parte trasuda miasmi zuccherini, quindi gli preferisco la seconda, in cui braccia e gambe finalmente si disperdono ai quattro venti.
Il protagonista mi ha lasciata perplessa, in ogni ruolo lo vedo sempre poco adatto, ha le espressioni del viso uguali a quando interpretava l'uomo ragno e vedere l'uomo ragno in battaglia contro i giapponesi è straniante forte.
Resta un buon film ovviamente, anche se a tratti fastidiosamente ruffiano e retorico.

A distanza di mesi di questo film mi resta in mente 1 un bel ritorno di Gibson (e speriamo che inizi a produrre con più frequenza) 2 la scena di guerra come solo Gibson sa fare.

Il racconto di un tale Desmond Doss è una bella storia di coraggio che ha meritato l'attenzione ma l'ho trovata leggermente smielata e "canonica" ai soliti eroi. Garfield poi mi ha convinto poco, meglio per lui i ruoli alla BOY A o Leone per agnelli

Lentissimo, noiosissimo, lunghissimo: arrivare alla fine sarà un'impresa storica.

Il personaggio principale è fastidiosissimo e, considerando che è in scena per tutto il film, ho detto tutto.

Salvo solo le scene di battaglia, davvero ben realizzate. Ma si tratta di una ventina/trentina di minuti a fronte di due ore e mezzo dove vi fracasserete soltanto i maroni.

Non capisco perché sia stato incluso tra le nomination per miglior film. Non c'è nulla di originale o particolare, a parte il fatto che il protagonista non è un guerriero "ordinario".

Le opere belle di Gibson sono altre: Braveheart, Apocalypto, The Passion. Ci infilo anche The Patriot, va'.

MelGibson è tornato !
..e meno male aggiungo io !

Con la crisi che sta vivendo Hollywood ed il cinema in generale questo è oro colato.

Bella la storia(vera), con una lunga introduzione per creare empatia con i personaggi come da manuale del bravo regista (vero Mel?) per poi "massacrarli" nella seconda parte molto più cruda e "dolorosa" dove lo spettatore soffre insieme al bravo e genuino AndrewGarfield :)

Gibson come attore può piacere o meno ma come regista NON si tocca.

Un film dei nostri tempi: scene di guerra alla videogioco, senza strategia, ma puro intrattenimento bellico. Militari che sparano a raffica senza comandi seri.
La prima ora tutta noiosa che bastavano 20'.

Ci sono molti film più crudi, anche se meno visivi. Questo film tecnicamente appassiona, scene crude, ma senza patos. Non si arriva a conoscere praticamente nessuno dei militari.
La parte di addestramento è il classico schema di sergente cattivo e reclute.

Pensavo molto meglio.

Prende a piene mani la parte dell'addestramento di Full Metal Jacket, si accosta molto a Salvate il soldato Ryan nelle sequenza di battaglia della presa di Okinawa con budella,sangue e corpi che volano ovunque e la parte dell'eroismo bibblico che rende straordinaria la vera storia confermata direttamente dai veri protagonisti.Gibson da buon uomo di fede nella sua visione attraverso la testimonianza di Desmond Doss ci mostra attraverso scene crude come già viste in altri suoi film come sacrificio e abnegazione unita alla fede riesce a compiere veri miracoli. Consigliato

Inizio quasi copia di Full Metal Jacket,come stato gia' detto,trama scontata,un eroe in guerra e la fidanzata ad aspettarlo in patria.Gli americani sono bravi a fingersi eroi pacifisti,anche quando sparano migliaia di proiettili.E a far sembrare i giapponesi cattivi e codardi. Peccato la storia insegni che sganciarono 2 bombe nucleari su citta' di civili,donne e bambini,completamente inermi.Altro che militari contro militari.

SPOILER

Affascinato da questo personaggio, veramente sovrumano.

Belle le scene di guerra, molto spettacolari. Bravo Gibson alla regia.
Film che ne consiglio la visione.

Inutile paccottiglia finto pacifista, esaltazione propagandista puritana, retorica e nemmeno troppo furba per anche solo convincere, benché i più violenti troveranno pane per i loro denti nel secondo atto.

Sono rimasto davvero colpito da questo film..non capisco perché non abbia preso l'oscar per la fotografia...veramente eccezionale.
Mel Gibson qui è ai livelli di Braveheart..si vede che si trova a suo agio dietro la macchina da presa, soprattutto quando deve realizzare scene su battaglie campali.
un altro alto capitolo di cinema su un lato magari sconosciuto ai più, solo Eastwood ha trattato il lato pacifico della 2 guerra mondiale a questi livellli con Iwo Jima da punto di vista visivamente bellico..
Si nota in Gibson una certa pignoleria nel rappresentare nella maniera più reale possibile la violenza della guerra e dell'uomo in genere...
Film da vedere assolutamente

Nulla da dire: i film di Mel Gibson, un po' per la crudezza, un po' per il sentimentalismo piacciono. Punto. Qui c'è una buonissima prova di regia/fotografia e lo si vede bene nella spettacolare seconda parte. Tutto sommato, però, sa un po' di già visto e la prima parte è un po' noiosetta.

Come è stato già detto, il film ha effettivamente la stessa struttura narrativa di Full Metal Jacket, con una prima parte che sviscera la fase dell'addestramento e una seconda in cui ad essere "sviscerati" (questa volta in senso più letterale) sono i soldati. Ovviamente, ripetere una prima fase all'altezza di Kubrik senza il sergente Hartman era di fatto impossibile, e in effetti devo dire che la prima oretta non scorre proprio velocissima. Al contrario, la seconda parte tutta incentrata sulla sanguinosissima battaglia di Okinawa è esattamente nelle corde del nostro Mel, che ci propone un'ora e mezza di macelleria pura e ad alto tasso adrenalinico.

Non perfetto ma nell'insieme un film robusto, ben girato e ben interpretato.

Solido film bellico di Gibson che al netto di una prima parte noiosa e abbastanza banalotta (compreso Voughn in versione colonnello Hartman) si riprende parecchio nelle sequenze "sul campo" poggiando parecchio sulle spalle di un Garfield al solito meraviglioso. Se non avete le palle piene di eroismi a stelle e strisce, vi piacerà.

Merita in quanto tratto da una storia vera, ma per come è osannato, mi aspettavo molto di più... una via di mezzo tra Full Metal Jacket e Salvate il soldato Ryan diciamo :P
Fotografia ed ambientazioni eccezionali, ma troppo didascalico e retorico, sopratutto nella prima parte.

SPOILER
Nella seconda parte perde quota, ma... a mio parere, non basta più riempir lo schermo di passata di pomodoro per gridare al capolavoro.

BEL FILM! personalmente però l'attore principale non mi ha fatto impazzire nel modo in cui ha recitato

Molto belle le ricostruzioni, emozionante....

La storia ha dell'incredibile. La forza delle convinzioni e delle idee possono vincere su tutto, anche in condizioni estreme. Non amo molto Gibson come regista, i suoi film sono troppo infarciti di patriottismo, riferimenti religiosi e frasi scontate. Però la storia di Desmond Doss mi è piaciuta e nella seconda parte il film ha delle scene di guerra davvero spettacolari.

Pellicola totalmente sorretto dalla storia (vera) , tutta l'architettura che il regista costruisce intorno ad essa trovo sia americana, stucchevole .Secondo me Gibson non ha usato bene cio' che aveva in mano, il voto è la conseguenza

Difficile immedesimarsi ed empatizzare con il protagonista, difficile comprendere le modalità di azione di Mel Gibson, del suo cinema sontuoso, spettacolare ma spesso difficile e spigoloso.

Va detto che non aiuta Andrew Garfield, in grande spolvero ma che non ho amato in modo particolare nemmeno in Silence.
Il manicheismo del racconto, l'agiografia del personaggio e le sue contraddizioni appena accennate, soffocate in un mare di nazionalismo.
Film crudo, cruento a tratti compiaciuto e forse gratuito, difficilmente riesce ad emozionare davvero.

A me ha irritato.

prima parte lenta,mielosa e stucchevole..poi per fortuna si riprende e assistiamo a bellissime scene cruente di guerra ..forse un po' troppo americanata ma 2h abbondanti passabili e divertenti

Bel film di guerra.
Punto di forza la seconda parte(quella bellica), godibile ma niente di eccezionale la parte dell'addestramento.
Ottimo cast.

Un gran bel film di guerra non c'è dubbio,prima parte che racconta la storia di Desmond per poi esplodere in una seconda parte straordinaria.
Da vedere asolutamente.

Non conoscevo la storia di Desmond Doss, un eroe che ha salvato tante vite. Ottima la regia e l'interpretazione dei protagonisti, mi e' piaciuto soprattutto la seconda parte di film.

Mi aspettavo decisamente di meglio.
Un film di guerra abbastanza banale e simile ad altri 1000.

Il personaggio di Desmond Ross sicuramente ti rimane impresso. E' una contraddizione vivente visto da fuori. Un obiettore di coscienza senza armi in mezzo ad un campo di battaglia. L'unica arma a sua disposizione è una forza morale che va oltre l'umano. Tutto il film in fondo è un campo di battaglia, non solo Okinawa, dove asserragliato in un ipotetico fortino c'è questo soldato particolare teso a difendere fino all'ultimo respiro le ragioni di una scelta radicale. Senza dubbio un personaggio fuori dai canoni e ben interpretato da Garfield, mentre la regia di Gibson alterna delle belliisime sequenze sui campi di battaglia a cadute nella retorica nell'eccesso di ralenti ed un uso della musica dai toni celebrativi in una vicenda che meritava più sobrietà.

Impeccabile dal punto di vista tecnico quanto lacunoso a livello di sceneggiatura che presenta molte incertezze; alcuni personaggi, presentati inizialmente, spariscono, altri invece cambiano carattere in un batter d'occhio. C'è troppo buonismo in questo film, troppa religione, troppa retorica, tutto succede così velocemente, la preparazione alla guerra è velocissima, l'amore tra i due protagonisti scoppia precocemente e, nel giro di venti minuti, sono già trascorsi anni. Una narrazione veloce, che non dà tempo di annoiarsi e che risulta piacevole, però cavolo, sembra un film epurato da sentimenti cattivi e costruito per risultare di facile comprensione e per aggraziarsi il pubblico americano. C'è la violenza, il sangue a fiotti, ma la vicenda non vive, si osserva soltanto a distanza, non c'è pathos, forse perché è troppo patinato e lustrato per vincere gli Oscar... ma l'orrore della guerra è ben altro. Finale velocissimo che non ho apprezzato. Ma davvero questo filmetto innocuo è candidato a 8 oscar?

Ottimo ritorno di Mel Gibson dietro la macchina da presa. Film che rimane ben impresso nelle menti degli spettatori. Meglio la seconda parte, rispetto alla prima, riguardante l'addestramento. Lo consiglio.

"La Battaglia di "Hacksaw Ridge" è un film che, indubbiamente, si rivela retorico in alcune tematiche (americani buoni, i giapponesi cattivi, patriottismo), c'è uso spropositato del rallenty, sia fuori che dentro la battaglia, che risulta abbastanza ruffiano e anche le musiche sono troppo celebrative.
Ma Mel Gibson è un uomo di cinema esperto, sa indubbiamente toccare le corde giuste nei suoi racconti e il film non manca mai di ritmo.
La storia di Desmond Doss è coinvolgente, dall'adolescenza con i contrasti col padre alcolizzato (un grande Hugo Weaving) all'arruolamento e la conseguente presa di posizione sul suo non uso delle armi, che gli creerà non pochi problemi con i superiori e i commilitoni. A volte però, sembra troppo romanzato e Gibson calca la mano sulla personalità di Doss, quasi un Gesù Cristo che va in guerra.
La seconda parte dedicata alla battaglia è veramente spettacolare, quasi un film horror, con budella, arti maciullati, corpi incendiati, Gibson ci catapulta nell'atrocità dello scontro, nonostante qualche sequenza sembra un po' inverosimile.

SPOILER
Un film di guerra da vedere, che però non raggiunge i picchi emotivi di capolavori bellici sulla seconda guerra mondiale usciti negli ultimi 20 anni come "Salvate il Soldato Ryan", "La Sottile Linea Rossa" o "Lettere da Iwo Jima".

Consueta fiaba splatter per Mel Gibson; nulla da dire, i suoi film funzionano e divertono molto.

Un buon film , specialmente il secondo tempo, con scene di battaglia veramente magistrali : nel primo tempo ho trovato tutta la parte dell'addestramento decisamente perdente a confronto dell'immortale FULL METAL JACKET , con l'ineffabile Sergente Hartman molte spanne sopra il poco convincente Vince Vaughn.

un bel film davvero , ma si sa anche se non da attore mel gibson sa trattare bene questi argomenti. il film è tratto da una storia vera , documentata a fine film. ricostruzione ben fatta. scene e trama convincenti e mai noiose come gli effetti.gli attori si dimostrano all'altezza. credo sia davvero un bel film

Davvero eccellente. Non è solo un film di guerra, è soprattutto la storia di un uomo e delle sue convinzioni. Un film che lascia sicuramente il segno.
Garfield mi ha stupito, forse tecnicamente non è ancora perfetto ma è riuscito perfettamente a trasmettere ciò che il personaggio doveva trasmettere, devo fargli i complimenti. Anche il resto del cast si è comportato egregiamente, un plauso particolare a Hugo Weaving, commovente in alcune scene.
La storia è coinvolgente, ti prende, la battaglia è stata rappresentata favolosamente; nonostante io abbia sempre sostenuto di non amare particolarmente i film di guerra per le battaglie, sto cominciando a ricredermi. E con Mel Gibson alla regia è ancora più facile ricredersi.
Caldamente consigliato, è un film che a mio parere lascia il segno.

SPETTACOLARE!!
TUTTO!!

Ok, Gibson fa davvero un buon film. Se l'inizio e l'addestramento sono ricchi di tutti gli stereotipi sui film di guerra, la seconda parte è decisamente più ricca di avvenimenti e avvincente. Ottima idea raccontare la storia di questo eroe americano. Ogni tanto un film di guerra ci vuole, e Gibson riesce a rendersi originale, nonostante tutto. Anche se l'attore lo trovo davvero antipatico, con quella faccia da pesce lesso, è attore di una buona prova, come del resto Vaughn, attore poliedrico, qui in un ruolo serio. Dove c'è Gibson c'è anche Dio e religione, ma quella si deve sopportare. Per lui non esiste avere un eroe ateo!

Meraviglioso. Perfetto. Dietro la macchina da presa Mel Gibson si conferma grandioso.

Ormai al giorno d'oggi il tema bellico nel mondo del cinema è stato sfruttato a tal punto da apparire saturo, in cui diventare originali diventa assai difficile per non dire impossibile (a meno che non ti chiami Terrence Malick che mi tiri fuori La sottile linea rossa).
Arrivando fino a questo film del quasi scomparso Mel Gibson che ripropone la Seconda Guerra Mondiale con una storia ai più sconosciuta e molto bella.
Innanzitutto questa pellicola segna un ritorno di Gibson ad un cinema vicino a Braveheart, distaccandosi dalle opere eccessivamente e volutamente violente della Passione di Cristo e Apocalypto, per avvicinarsi maggiormente ad una dimensione più umana e più legata ai sentimenti dei personaggi senza che gli elementi del suo cinema siano stati dimenticati.
La Battaglia di Hacksaw Ridge è un gran film di guerra, coinvolgente, estremamente ben fatto e con una ottima, originale e forte storia di base.
Desmond Doss è la reincarnazione della cristianità in cui crede Gibson, della sua estrema fede che più volte ha esibito e dichiarato, il soldato viene spinto dalle sue credenze religiose per porre il suo aiuto ai soldati al fronte.
Il film ci mostra quanto le nostre convinzioni possono avere una grande influenza e come possano risultare potente di fronte alle regole del mondo, Doss non smette mai di crederci ed alla fine farà la differenza.
La sceneggiatura risulta abbastanza ben scritta nonostante alcune battute un po' forzate ed alcuni passaggi un po' frettolosi, specialmente nella prima parte.
Nella seconda il tutto viene saldato da ottime sequenze di battaglie e di una grande morale finale.
Sei nomination agli Oscar però mi sembrano un po' esagerate, tecnicamente è molto buono ma, per fare degli esempi, la fotografia forse è un filo patinata e la colonna sonora in molti stacchi è fin troppo solenne per la semplicità e umiltà che il protagonista esprime.
Tra il cast quello che mi è piaciuto di meno è stato proprio Garfield: non ha affatto recitato male ma in molti punti risulta un po' monoespressivo e non molto coinvolto in altri, Worthington, Vaughn, e Weaving li ho trovato perfetti per i ruoli scelti anche se forse un po' carichi di cliché.
Teresa Palmer azzeccatissima e bellissima.
In un paio di punti mi ha anche commosso:


SPOILER

Insomma Mel è tornato ed il suo ritorno ha fatto rumore ma questa volta non c'entra la semplice violenza dei suoi ultimi due film prima di questo, qui fa rumore perché la pellicola è ottima, perché ha una luce propria potente, perché dimostra come l'australiano quando gli viene lasciato campo libero può ancora tirare fuori delle cose belle ma belle sul serio.
Straconsigliato.

Sei nomination agli oscar le trovo un pò esagerate : La storia l'ho trovata spesso eccessivamente frammentata, con scene che si susseguivano spasmodicamente l'una dopo l'altra ( specialmente nella prima parte ) . Nella seconda vi é un ottima partenza che lascia però presto spazio alla monotonia e alla progressiva mancanza di originalità.

La passione di Desmond Doss. Il campo di difesa di Okinawa diventa una superficie di arti e corpi, dove un ragazzo, difende la sua scelta. Mel Gibson riscrive la guerra americana senza fucile, con la bomba a mano della fede, ancora una volta, racconta l'epopea a suo modo, la sua storia, la sua Passione, la croce una barella calata da una scarpata del Golgota di Hacksaw Ridge per un Gesù che stavolta non muore.

Al di là di qualche commento negativo l'ultimo film di Gibson ha dimostrato che il regista americano naturalizzato australiano è tornato. Ovviamente con una storia nelle sue corde, i benpensanti protocritici come al solito storceranno il naso, al SOLITO! In genere iniziano così, la solita storia dell'uomo che porta a compimento imprese impossibili, la solita retorica, la solita storia d'amore e la solita macelleria.
Sinceramente una certa critica un pò BLASE (anche su filmscoop,vedasi il primo commento sul film) sembra preferire Gibson come attore piuttosto che come regista. Io penso che invece con questo suo ultimo film Gibson si sia emendato dall'enfasi drammatica iper-cristologica di The Passion e sia tornato ai fasti di Braveheart, migliorandosi ulteriormente nella narrazione e nella caratterizzazione dei personaggi.
Andrew Garfield stà crescendo, una nomination meritata, ma non vincerà, Teresa Palmer dopo il semi-fiasco di War Bodies usa la sua aria acqua e sapone in maniera efficace, certo spero vivamente che non si faccia intrappolare nei ruoli di bella ragazza innamorata, sarebbe ripetitivo, qui però funziona. Vince Vaughn e Sam Worthinghton sono dei credibili militari inamovibili nei loro principi di guerra, al di là delle battute, che cosa aspettarsi che dica un ufficiale militare nella seconda mondiale? Basta non citare Lincoln (Spielberg docet) e la retorica si annacqua. Anche Hugo Weaving, attore australiano sottovalutatissimo dà una sobria ma efficace interpretazione del padre di Desmond. I principi morali incrollabili del ragazzo fanno riflettere, forse perchè siamo in un epoca in cui principi ed etica sono ormai sepolti da egoismo e prevaricazione?
Questa è la sobria lezione del film, il finale con le testimonianze dei sopravvissuti,

SPOILER
Sono l'epilogo per un film che non si rimpiange. Girato interamente in Australia con soli 11 minuti di guerra, anche se poi il tutto si dilata nelle azioni accessorie e ovviamente nella messa in scena bellica che Gibson dà il meglio di sè. Citando a più riprese il maestro John Woo Gibson ha modo di offrire uno spaccato della battaglia di Okinawa una delle più lunghe e sanguinose della guerra. Con un approccio sintetico, ma senza dilungarsi, riesce a dare il senso dell'orrore, della morte e anche alla fine della speranza, di ciò che può fare un uomo disarmato, salvando vite invece di toglierle, il tutto nel sangue, nella sporcizia e nell'azione bellica senza strafare, ed è molto, molto più di quello che la critica può capire.
" i veri eroi sono sepolti quà sotto."

Gibson confeziona un film bellico di pregevole fattura. Storia (vera) veramente toccante e coinvolgente, condita con molta crudezza (che in un war movie ci sta.)

Bello! Mel furbescamente gioca facile nella prima parte del film (strutturalmente uguale a F.M.Jacket ma non con la stessa ferocia di Kubrick durante l'addestramento ma con maggior "ferocia visiva" quando i nostri vanno al fronte), cliche' gia' visti e ampiamente prevedibili

SPOILER
ma non annoia affatto grazie soprattutto alla buona prova di "Spiderman". Nel secondo una, per gli amanti del genere, sontuosa battaglia come non si vedeva dallo sbarco del soldato Ryan. Due ore avvincenti

Assolutamente da non perdere

Più che buono ma a mio avviso non da Oscar (come miglior film). Bella la storia e discreti gli attori, buona anche la regia. Si poteva fare di più nella sceneggiatura ma comunque film riuscito.

il film viene penalizzato da una prima parte un po piatta anche se serve per capire il personaggio, dopo il quasi omicidio del fratello e le retoriche patriottiche religiose famigliari, a cui darei 5 1/2, poi il film prende forza dallo sbarco a okinawa, spettacolare e tipicamente gibsoniano ( mi sa che gli avanzava qualche litro di sangue dal precedente film), con parti anatomiche che volano. bella storia, poi ultimamente va di moda aaggiungere a fine film i veri protagonisti. gibson il suo mestiere lo sa fare molto bene e qualche scena è magnifica. si puo vedere ma per stomaci forti.

Tutto già visto, tranne alcune memorabili scene di guerra: un pacchetto collaudato che funziona.

tipica sceneggiatura alla americana, buona la regia, ma tutto sa di già visto

Grande film. La seconda parte, con la sanguinosa battaglia, magistrale! Andrew Garfield davvero bravo, dopo Silence di Scorsese un'altra prova superata a pieni voti. Da vedere assolutamente

visto in cina dove ha avuto il suo bel successo (capitali cinesi in produzione e descrizione non esattamente positiva degli odiati jappo).
chi passa la prima parte, consueta preparazione all'azione densa di sdolcinature e con una recitazione falsissima da parte di garfield, compreso il solito addestramento, verrà ripagato con una seconda parte devastante, la battaglia funziona e anche molto bene. il grande mel non ci risparmia le solite boiate giappo cattivi dio aiutami a salvarli ecc ecc, ma come giocattolone brutale spara spara viscere ovunque e ammazzamenti sorpresa, h. ridge ci esplode in faccia. bella.

Bellissimo film, ennesimo gioiellino di Mel Gibson non ai livelli di Braveheart ma comunque molto bello. La seconda parte di questo film è di una ****ta unica ( il modo in cui registicamente sono realizzate le scene di guerra è colossale, raramente si vede un film di guerra talmente crudo sviluppato così egregiamente ). Mi chiedo come possa qualcuno dare 5 e mezzo a questo film, vabbè...

Un decoroso film bellico, se vogliamo vederlo da questo punto di vista. Truculento, fin troppo, ma ampiamente spettacolare, anche se Mel Gibson cita Spielberg ma fa rimpiangere Eastwood e Kubrick. Un film che pero' parla di un Pacifista (beh...) con una retorica sciovinista, un atteggiamento reazionario, un'ambiguita' ideologica che darebbe problemi anche al vecchio John Wayne...nella prima parte, l'unico personaggio credibile e' il padre di Desmond, che poi e' lo stesso a rendersi ridicolo nella scena del processo, uno dei momenti peggiori del film...il ragazzo non ha usato armi?! Beh ha salvato un sacco di vite e merita di essere un Eroe Americano alla stregua di Audie Murphy (chi!?). Lo sciroppo sentimentale con la bella che l'attendibilità dal fronte si poteva risparmiare, mentre il Car con le angherie al soldatino "diverso" sembra una copia sbiadita di "Full Metal Jacket". Diciamo che i fiori d'arancio e le botte in caserma servono entrambe per la terza parte, la piu' ambigua ma anche la piu' spettacolare dal punto di vista visivo, e certo non e' un film contro la Guerra ma un Caso di Coscienza. Tra frasi stra sentite tipo "non odia te odia se stesso" o "ti portiamo via da qui, figliolo" Il film strasborda nei toni nella violenza nel suo viscerale razzismo, nonostante Doss si porti sempre la Bibbia appresso. Ma, diciamo, vanta qualche sequenza registica efficace, tra corpi macellati e il fumo della polvere da sparo. Doss non avra' Licenza di uccidere Gibson - dopo l'iconoclasta e magnifico "Apocalyto" si. Tra Capolavoro e Indecenza tagliamo a meta'