la migliore offerta (2013)

Tutto si svolge come un ingranaggio perfetto di cui fa metafora un automa che viene ricostrito man mano che si ritrovano i pezzi, di pari passo allo svolgimento della tresca o inganno nei confronti di Virgil. Lo stesso Virgil e' un ingannatore, riesce a procurarsi le opere d'arte che gli interessano realizzando l'offerta piu' bassa grazie ad un suo collaboratore che poi sara', a sua volta, l'artefice della truffa a suo danno. Alla fine Virgil si aggrappa all'unica frase di Clare che spera sincera: "Qualsiasi cosa accada, ricordati che ti amo" e sulla sua stessa frase: "Dietro ogni falso si nasconde qualcosa di autentico". Il locale nella piazza di cui gli parlo' Clare esiste veramente, lui entra nel ristorante ed e' come Clare glielo descrisse, si siede e spera di incontrarla. Anche il locale e' arredato da tanti ingranaggi da orologio, simili alle rotelle dentate dell'automa. Tutto sembra ancora confermare un piano macchinoso a suo danno. L'unica piccola verita' e' l'esistanza della piazza e del locale descritto da Clare.

...come le pareti della sua stanza segreta, spoglia della bellezza.

Tutto si può simulare !!

Sinceramente mi pare assurda l'organizzazione della truffa in maniera così complessa e con così tante persone coinvolte

.Penso infatti che la parte più riuscita di questo film sia in assoluto la prima: non solo perchè è un frangente in cui la personalità di Geoffrey Rush risulta più marcata,dando anche maggior spazio alla sua passione per arte e manufatti. Dopodichè il film per molti versi,sembra trasformarsi nella solita melensa storia de "la bella e la bestia",seppur ovviamente con i suoi interrogatevi che rimangono.

E infatti: "In ogni falso,si nasconde sempre qualcosa di autentico".Frase molto ad effetto.....peccato che mi ha fatto indovinare il finale almeno una mezz'oretta prima,soprattutto considerando il coinvolgimento TROPPO forzato del giovane restauratore.Sorprendente però il coinvolgimento anche dell'amico fidato ed ottime le dinamiche del piano.D'impatto anche la situazione dove stavolta la frase citata prima è ancora più significativa.....e l'unica cosa che fa andare avanti il povero protagonista è la ricerca e la speranza di ciò che era stato autentico nel suo rapporto con Claire

Qualcuno più smaliziato forse potrà scrivere che già dopo tre minuti aveva capito tutto, ma non ci credo. Anche se effettivamente dopo un po' che si segue il film lo spettatore comincia a chiedersi: "Virgil, ma che fai ? sei impazzito?" ed è lì che si intravede il complotto, che comunque arriva piano piano , si insinua lentamente il sospetto nello spettatore, che comincia a distaccarsi dall'iniziale immedesimazione col protagonista.

Il furto in effetti viene compiuto con un'infrazione emotiva, con lo scassinamento di una barriera sociale, quella che Virgil aveva costruito intorno a sé e che costituiva forse la cassaforte più sicura.

Qualche elemento mi aveva lasciato perplesso verso metà/fine film, come quelle inquadrature sulla nana che si scoprirà proprietaria della villa e quando la ragazza entra per la prima volta nella stanza segreta di Virgil. Ma non ero convinto che davvero avessero organizzato una maxi-truffa, con la complicità addirittura del personaggio interpretato da Sutherland...

Io continuo a pensare che la ragazza era veramente innamorata di Virgil. Ma alla fine ha scelto la migliore offerta.

l'arte dell'inganno

la villa è stupenda, tutti quei quadri che aveva il protagonista sono bellissimi, il lavoro di lui (che è un esperto d'arte) è molto affascinante, l'attore Geoffrey Rush è stato bravissimo. Tutto il film l'ho visto molto elegante e raffinato, la storia della ragazza chiusa nella sua stanza e che non usciva di casa da 12 anni l'ho trovata molto intrigante perchè anche lo spettatore, come il protagonista, è curioso di vederla. io pensavo che aveva qualche deformità e invece soffriva di agorafobia (che poi si scoprirà che non era vero niente). Poi mi è piaciuto che anche lui avesse (realmente) una fobia e quindi le loro fobie li hanno avvicinati e poi si sono innamorati (lei per finta). cmq il tallone d'achille di questo film è che stento a crederci che un uomo ricchissimo, di classe, e intelligente non abbia mai avuto una donna. il colpo di scena finale non me lo aspettavo però mi sembrava strano che filasse tutto liscio. Cmq non mi è chiaro come abbiano architettato tutto i tre ladri, cioè l'amico Billy, Claire, e il ragazzo dongiovanni. Cmq per me è stato proprio un bel film, sia tecnicamente, sia esteticamente, sia come trama e anche di emozioni. Mi ha proprio catturata dall'inizio alla fine, e l'attenzione non è mai calata. Quando un film mi catapulta nel suo mondo (facendomi evadere dal mio) vuol dire che ha fatto centro. Le due ore sono volate. Drammatico il tracollo di lui verso la fine (le tre persone di cui si fidava e che voleva bene lo hanno fregato).

commovente il finale dove lui è andato a Praga e aspetta il suo amore (che non arriverà mai).

risulti prevedibile

lei.. la venere finta malata, lui.. il guasgone socio antiquario e l'altro.. il custode zoppo.
che truffa..