l'ombra del dubbio regia di Alfred Hitchcock USA 1943
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l'ombra del dubbio (1943)

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locandina del film L'OMBRA DEL DUBBIO

Titolo Originale: SHADOW OF A DOUBT

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiJoseph Cotten, Teresa Wright, Macdonald Carey, Hume Cronyn

Durata: h 1.48
NazionalitàUSA 1943
Generethriller
Al cinema nell'Aprile 1943

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film L'ombra del dubbio

Charlie Oakley fa ritorno, inspiegabilmente e dopo molti anni, presso alcuni parenti. Tutti lo accolgono in modo affettuoso, in particolar modo la nipote che vede in lui un'occasione per evadere dalla quotidianità. Charlie, in realtà, è un pericoloso assassino e teme di venire acciuffato dalla polizia. Sarà proprio la nipote che...

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Voto Visitatori:   7,81 / 10 (54 voti)7,81Grafico
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Voti e commenti su L'ombra del dubbio, 54 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Godbluff2  @  27/07/2022 15:12:52
   7½ / 10
Un piccolo classico della sua filmografia, un bel film, ma decisamente non uno dei miei preferiti di Hitchcock e, francamente, mi ha un po' deluso, mi aspettavo qualcosa di più da "Shadow of a Doubt". Era uno dei suoi pochi classici che ancora non avevo mai visto, appena recuperato, naturalmente visto in lingua originale dato l'ancora non riparato scempio del doppiaggio italiano (iniziai a vederlo tempo fa, fuggii via dopo un quarto d'ora di sofferenza).
Certo, ci sono belle idee e belle cosucce che certificano la maestria registica di Hitch.
La costruzione della storia tutta giocata sulla dialettica del doppio tra lo zio Charlie (il male) e la nipote Charlie (il bene) e i giochi "di coppie" che si riverberano un po' lungo tutto il film, mostrati con scelte visive nella messa in scena o narrativamente; l'attenta costruzione psicologica dei personaggi attraverso le sapienti scelte delle inquadrature, dei dettagli delle mani, o degli sguardi; interessante anche la progressiva e inarrestabile degenerazione del rapporto tra i due protagonisti che parte da una situazione completamente idilliaca e poi marcisce sequenza dopo sequenza, prima con i crescenti sospetti, poi con il disprezzo, l'odio, i tentativi d'omicidio.
Altra cosa notevole, il modo in cui Hitchcock sottolinea l'ipocrisia della piccola cittadina di periferia, dove il mantenimento della rispettabilità e il terrore di possibili scandali domina su qualsiasi altro aspetto, ed è proprio Charlie a farsi "promotrice" di questa ipocrisia, sembrando fino alla fine più concentrata nell'evitare che la vera natura dello zio venga scoperta dal resto della famiglia e, ancora peggio, dal resto del paese più che sul cercare di fermare un parente serial killer o evitare di farsi ammazzare; un comportamento grottesco, che è una critica ben precisa di Hitchcock. Tanto che, vedi scena finale, resterà lei l'unica detentrice della verità sullo zio Charlie, riuscendo a mantenere le ipocrite e false apparenze idilliache.
Dunque questo film ha molte cose intriganti e interessanti, eppure è decisamente inferiore ai più grandi film del maestro inglese.
Al di la di un finale affrettato e confusionario nel voler accelerare proprio all'ultimo spingendo sul pedale della tensione, le belle idee non sempre vengono messe in scena con la lucidità consueta delle sue opere pienamente riuscite, né sono sempre credibili le reazioni dei personaggi o i loro rapporti, così come poco riusciti sono alcuni personaggi come quelli dei due poliziotti/detective.
Certo, ci sono zuccherini deliziosi di humor nero come i dialoghi tra il padre di Charlie e il suo amico che passano il tempo a pensare a quale sarebbe il modo migliore di commettere un omicidio ed è anche interessante scovare i molti riferimenti autobiografici che Hitchcock sparse per l'intero film, nei tratti di alcuni personaggi, nelle loro abitudini o in altri dettagli, tuttavia è un film che non funziona pienamente a mio avviso, in primis proprio nella figura dello zio Charlie, piuttosto fumosa e male approfondita a livello narrativo, per quanto Hitchcock ci suggerisca la sua psicologia attraverso inquadrature su gesti, sguardi e reazioni e per quanto il bravo Joseph Cotten offra un'ottima interpretazione del personaggio, molto credibile, mellifluo, diabolico. Anche Wright è brava e le buone interpretazioni dei protagonisti sono un altro motivo per considerare questo un indubbio bel film.
Semplicemente, lontano dai livelli più alti di un signore che ci ha regalato alcuni dei migliori film nella storia del cinema.

JOKER1926  @  30/03/2020 02:38:36
   4½ / 10
"L'ombra del dubbio", di Alfred Hitchcock, è un film che porta sul groppone tutte le inesorabili frustate del tempo.
Tante produzioni del celebre Hitchcock giungono a noi in maniera anomala, si tratta di film incensati dalla critica, ma privi di particolare slancio. Molte pellicole della regia sembrano esser invecchiate male.
Nella fattispecie de "L'ombra del dubbio", possiamo constatare una lunga e dolorosa serie di pecche, specialmente sul versante della storia e del contenuto.
Teniamo conto, con lucidità, della data di produzione, 1943, ma questo non può essere un perpetuo alibi.
"L'ombra del dubbio", come spesso capita con Hitchcock, è un film ibrido, vorrebbe essere un thriller, finisce per essere una lentissima storia nera, nel frangente, non troviamo particolari ed entusiasmanti slanci di narrazione e di sceneggiatura.
La trama inziale potrebbe fungere da interesse per lo spettatore, ma l'elaborazione, resta ancorata ad un disegno alquanto scarno e poco propositivo. La durata immensa è l'ennesima sentenza. Ritmo bassissimo, dialoghi inutili e pathos assente. Questo del 1943 risulta essere un film apatico e fin troppo statico, convincono parzialmente un po' le atmosfere notturne e le prove degli attori, anche se parliamo di performance superate, di stampo spiccatamente teatrale. Il finale è l'ultima stangata, fotografato e girato in maniera a dir poco superficiale, l'effetto generato, è simile ad un qualcosa di assai grottesco.

"L'ombra del dubbio" se fosse stato girato da un'altra regia, sarebbe finito (giustamente) nel dimenticatoio molto tempo prima.

JOKER1926



Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  16/10/2018 15:41:08
   6 / 10
Storia che si presenta bene su carta, ancor di più quando l'amo è lanciato da Hitchcock, tuttavia il film non coinvolge come da aspettative e l'abilità del maestro nell'infondere suspense insostenibile si vede che non è ancora perfezionata.
Lo svolgimento è purtroppo noioso e i dialoghi stucchevoli, più che altro la protagonista non risulta credibile per la maniera in cui affronta la situazione (non tanto nelle azioni quanto nella teatralità nell'esternare le emozioni) è irritante (come tutta la famiglia) e nonostante il titolo, il rapporto simbiotico e lo sforzo di mantenere le apparenze, sembra comunque troppo poco turbata dall'ipotesi che lo zio (poco caratterizzato) potrebbe essere, in tutta probabilità, uno strangolatore di vedove.
Sono piccolezze, ma in generale non vedevo l'ora che finisse, o quantomeno di arrivare ad un colpo di scena finale degno del nome dell'autore, ma lo stesso confronto nel treno appare più come una semplice mossa stupida, molto stupida, da parte di uno dei due personaggi, per chiudere il film ad effetto.
6 politico.

DitaAppiccicose  @  30/07/2017 15:35:40
   6½ / 10
Ho visto "L'ombra del dubbio" per la prima volta e sono rimasto sconcertato: storia interessante, regia impeccabile, montaggio efficace, bravi gli attori, soprattutto Cotten. Andrebbe tutto bene in questo film ( salvo una prima parte secondo me un po' noiosa ) se non fosse per il doppiaggio. E' vero che il doppiaggio, a parte eventualmente quello in lingua originale, non fa parte del film, ma non riesco a giudicare la pellicola scindendola da questo doppiaggio ( Emilio Cigoli a parte ) insulso, dilettantistico, fatto da persone straniere e non sempre del mestiere: strano che in più di settant'anni nessuno si sia mai preoccupato di doppiare questo film ex novo. Oltre a questo comunque, come detto anche la prima parte del film, fino a quando Carla non inizia ad avere per l'appunto "l'ombra del dubbio", contribuisce a far si che questo non sia uno dei miei film preferiti di Hitchcock. Può darsi quindi che in successive visioni, preparato a questo doppiaggio o magari vedendo il film in lingua originale con sottotitoli, io possa concentrarmi di più sui contenuti ( il film è un ottimo thriller psicologico, in effetti ) e quindi apprezzare maggiormente l'intero lavoro, ma per ora non riesco a giudicarlo molto più che appena discreto.

Filman  @  18/06/2017 16:15:53
   7 / 10
La disposizione di una sceneggiatura al costante e alternato dispiegarsi e ripiegarsi di un dubbio nei confronti di uno specifico personaggio, per quel che riguarda la sua vera identità o i suoi reali intenti, non è né una novità nel repertorio di Alfred Hitchcock né un suo paradigma, ma a limitare le alte aspettative di SHADOW OF A DOUBT, ovvero quelle di trovarsi di fronte al tipico thriller dell'autore britannico capace di regalare emozioni forti con la sola immedesimazione, è perlopiù un insieme narrativo di poco conto, il cui intento di voler fare del legame tra i due personaggi principali un dualismo notevole ed importante nell'economia del racconto, fallisce in buona parte, costringendo lo spettatore, già appropriato delle dovute previsioni, ad attendere quella scena o sequenza che porta con sé maestria e sperimentazione cinematografica.

marcogiannelli  @  30/03/2017 19:56:23
   9 / 10
Gioiellino Hitchcockiano, forse meno noto di altri, ma comunque splendido. Non servono grandi mezzi se si hanno le idee e la genialità come in questo caso.

ferzbox  @  26/04/2016 14:20:22
   8½ / 10
Gioiellino Hitchcockiano non tra i più popolari come notorità ma apprezzato dagli estimatori del regista inglese e gli appassionati di cinema in generale.
"L'ombra del dubbio" è un giallo che mostra un crescendo della tensione, nonchè uno trasformazione progressiva dei personaggi davvero ammirevole; una pellicola del 43(tra i primi del periodo americano) che a livello emotivo colpisce come un martello pneumatico; precursore di un tipo di cinema che avrebbe spopolato e che Alfred già mostrava di saper fare BENE già con 10 anni di anticipo;ci sono alcune inquadrature che sono da antologia.....per non parlare degli ultimi 15 minuti dove la suspance arriva a livelli sbalorditivi.
Unica pecca(della versione nostrana) è la scelta di alcuni doppiatori che, non so per quale recondita ragione, non sono di nazionalità italiana.....tipo quella della protagonista e della sorellina più piccola; sopratutto quest'ultima che sembra un automa.....mhà....
Per il resto si tratta di un film indispensabile per chi voglia conoscere la filmografia più significativa del maestro.....(cioè quasi tutta).....

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  07/12/2015 19:07:10
   7½ / 10
Buonissimo film che poggia saldamente su un'ottima caratterizzazione dei personaggi.
Sarebbe stato opportuno ridoppiarlo visto lo scandaloso doppiaggio tialo-spagnolo.

Alex22g  @  30/01/2014 12:36:08
   9 / 10
Capolavoro, nonchè il film preferito dallo stesso Hitchcock tra la sua filmografia. Cast strepitoso , ottimi colpi di scena oltre a regia e musiche perfette. Interessanti anche gli extra del blu-ray che riescono a far apprezzare ancor di più quest'ottimo lavoro del regista

dagon  @  23/10/2013 23:32:33
   7 / 10
Buon Hitchcock d'annata, ancora distante dalle vette che il regista raggiungerà in seguito. Comunque assai godibile ma, come ampiamente già detto e spiegato dagli utenti precedenti, funestato da un doppiaggio terrificante.

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Ultima risposta 23/10/2013 23.43.10
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deliver  @  12/10/2013 23:53:54
   7½ / 10
Per l'utente che mi precede: non è che il doppiaggio italiano fosse abominevole all'epoca, il problema e' che il doppiaggio per la versione italiana, venne eseguito in Spagna ! Quindi nel caso di alcuni attori, l'accento spagnolo si avverte in maniera chiara e dissonante ! Ahimè.. Hanno ridoppiato tanti film, questo non lo potevano ridoppiare ?? Detto ciò, il film e' molto valido e non resta che guardarlo in originale con sottotitoli..

leonida94  @  29/07/2013 16:30:41
   6½ / 10
Pellicola fortemente e brutalmente sfigurata da un abominevole doppiaggio italiano. L'unico consiglio che mi sento di darvi è quello di vederlo in lingua originale, perchè vi garantisco che altrimenti perde veramente troppo !
Per il resto è un ottimo thriller, magari senza troppi colpi di genio come mi aspettavo dal regista, ma comunque con una buona dose di suspance.
Mi aspettavo sicuramente di più, forse una maggiore cura nei dettagli e nei personaggi (non tutti sono ben caratterizzati).
A tratti risulta un po' insipido, e forse è per questo che non è tra i più ricordati del regista.
Finale incerto.

topsecret  @  10/07/2013 10:13:41
   7½ / 10
Un approfondito ritratto psicologico dei personaggi caratterizza questa pellicola di Hitchcock, regalando grandi dosi di suspense e una indimenticabile prova del cast, su tutti una giovane e affascinante Teresa Wright, che impreziosiscono questo ennesimo intricato, coinvolgente e carismatico lavoro del regista inglese che vale la pena vedere.

Jotaro83  @  07/07/2013 01:41:51
   8½ / 10
Ho seguito il vostro consiglio e me lo sono gustato in lingua originale così da non rovinarmi la magistrale interpretazione degli attori con un obbrobrioso doppiaggio!
Il film è davvero un ottimo thriller/noir. Hitchcock si distingue, "senza ombra di dubbio", e ci porta attraverso i sentimenti della giovane Charlie in un incubo in cui tutto ciò che ci porta gioia e serenità possa in realtà celare una parte oscura travolgente e inquietante. Incredibile la resa delle inquadrature e dei dialoghi, molto curati, e mai lasciati al caso. Di negativo a mio parere solamente alcune "scene familiari" lunghe e ripetitive. Finale d'effetto...anche se poteva essere meno frettoloso e più curato. Consigliato!

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ZanoDenis  @  24/04/2013 14:54:21
   8 / 10
Il film è ottimo, hitchcock fa sempre il suo dovere, certo come detto dai precedenti commentatori il doppiaggio è penoso, e fa perdere interesse al film, anche se comunque rimane godibile

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  29/01/2013 14:47:34
   7½ / 10
Se oggi può apparire superata la metafora città/male paese/bene, o meglio lo scontro tra la pace del focolare domestico e le contraddizioni e il cinismo del "mondo fuori", mettere in discussioni certezze borghesi e consolidate all'epoca fu un bello shock. In questo Hitchcock ha un approccio da noir nel descriverci un dramma famigliare dove "l'ombra del dubbio" si insinua a minare la pace degli affetti.

Bravi gli attori, qualche lungaggine, ma la solita classe di Hitchcock in molte sequenze.

Da vedere in lingua originale con i sottotitoli (il doppiaggio è indecente)

baskettaro00  @  19/11/2012 22:13:50
   8 / 10
interessante,ben girato,storia non eccellente ma ben sviluppata,interpretazioni convincenti,soprattutto quella di wright.

Goldust  @  29/10/2012 12:16:51
   8½ / 10
Capolavoro sul tema del doppio di inaudita lucidità e di inquietante morbosità, un impagabile esempio su come si possa creare tensione dal nulla e la si possa mantenere ( anzi, aumentare! ) per tutta la durata della pellicola. Per una volta Hitchcock rovescia il suo tema classico dell'uomo ingiustamente accusato che lotta per dimostrare la propria innocenza e si affida, per raccontare la sua storia, ai "gemelli" Joseph Cotten e Teresa Wright, veramente straordinari. Variegato anche il mondo delle figure minori, con l'amico di famiglia irreversibilmente attratto dal delitto e la piccola di casa, una irresistibile saputella occhialuta che sembra la perfetta antesignana della Lisa Simpson dei Simpsons. Indecente il doppiaggio.

I C***I MIEI1  @  07/10/2012 15:49:12
   7 / 10
Ci troviamo nella Hollywood classica di Hitchcock, dove tutto è calcolato secondo i minimi dettagli. La trama è ottima, Questo film oltre a presentare le caratteristiche basilari del genere thriller affronta pure tematiche riguardanti la natura umana e il "doppio", che spesso ritorneranno nella filmografia del "Maestro". La suspence soprattutto nel finale è ad altissimi livelli.
La regia è pazzesca, infatti molte riprese si possono riconoscere e vederle perfezionate soprattutto in altri due capolavori del "Maestro": Vertigo e Psycho.
La colonna sonora coglie bene la confusione della protagonista però oltre a questo non lascia niente allo spettatore, peccato.
Avrei invece una critica da fare al doppiaggio fatto nell'edizione dvd che definirei scandaloso e aghicciante, che rischia di ridicolizzare la recitazione.

-CINICO-

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Ultima risposta 18/07/2013 20.27.03
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C.Spaulding  @  07/06/2012 13:47:03
   9 / 10
ottimo film basato sulla figura di Landrù. Lo zio Charlie è un assassino di donne e si rifugia in casa della sorella dove c'è la nipote che stravede per lui. Ben presto però lo zio Charlie si rivelerà per quello che è. Uno dei film più riusciti di Hitchcock .Una regia eccellente per un film d'atmosfera. Consigliatissimo !!!

Lory_noir  @  11/01/2012 21:37:22
   7½ / 10
Un buon thriller, sorretto specialmente, a mio parere, sulla protagonista. L'assenza di colpi di scena è colmata dal clima che si respira nella famiglia, con da una parte la gaiezza della madre e dall'altra la preoccupazione della figlia.

Leonardo76  @  14/08/2011 07:08:22
   8½ / 10
Buon thriller, coinvolgente. Uno dei pochi film in cui sarebbe utile il ridoppiaggio (almeno quello dei bambini che parlano come speedy gonzales)

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  30/06/2011 23:41:46
   8 / 10
Ottimo Hitchcock, ma il terrificante doppiaggio italiano rende veramente difficile la visione. Un lavoro che meriterebbe un nuovo doppiaggio... altrimenti meglio vederselo in originale.

barone_rosso  @  09/05/2011 22:13:52
   5 / 10
Film che risente moltissimo del peso degli anni. A parte il doppiaggio che vince il premio come peggiore della storia (ok, c'è un motivo dietro... Ma piuttosto che doppiarlo così da schifo non si poteva aspettare di avere a disposizione dei doppiatori? Che fretta c'era negli anni 40?), il film sembra durare il doppio della durata reale. Dialoghi monotoni ed eventi troppo spesso banali e stereotipati. Peccato, Hitchcock è quasi irriconoscibile.

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Ultima risposta 18/07/2013 20.27.26
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guidox  @  30/12/2010 14:44:10
   9 / 10
splendido lavoro di Hitchcock, tanto da risultare il suo film preferito.
il rapporto fra lo zio e la nipote è il cardine di questo thriller ed il Maestro ci confeziona su misura un gioiello di psicologia, facendo passare i due protagonisti (fra l'altro meravigliosi) gradualmente da un rapporto empatico, addirittura quasi telepatico (la scena del telegramma), gemellare (non a caso hanno lo stesso nome, Charlie) ad una vera e propria relazione di odio reciproco.
importantissima è anche la recitazione dei comprimari: il padre di Charlie e l'amico di famiglia che danno vita a dibattiti sul famoso delitto perfetto e sulle tecniche di omicidio in generale, l'insopportabile sorellina che però è la prima a capire che lo zio non è quel che vuol far credere, i due tizi della polizia...tutto ben miscelato, anche se Joseph Cotten è comunque una spanna sopra a tutto e a tutti.
la scena maestra? bè, probabilmente l'arrivo dello zio in treno in una stazione soleggiata che però viene oscurata dal fumo della locomotiva.

unico difetto, come già detto da altri prima di me, è il doppiaggio in italiano, dove fra l'altro il nome Charlie, viene tradotto per zio e nipote rispettivamente in Carlo e Carla.
improponibile soprattutto la voce e la parlata della nipote.
consiglio una seconda visione in lingua originale, è veramente tutta un'altra storia.
l'unico difetto che ha questo film e che, come ho notato dai precedenti commenti, è già stato sottolineato è il doppiaggio in italiano.

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Ultima risposta 30/12/2010 14.45.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  07/10/2010 22:36:15
   6 / 10
Anche se al regista questo suo lavoro piaceva più di tutti io sono uno di quelli che non riesce a digerirne la sostanza perchè, diciamolo chiaro, oltre che al thriller hitchochiano sempre di pregevole fattura non si vede poi molto altro. Diventa barboso e mai, come in questo film, mi era capitato di annoiarmi così spesso senza contare poi l'orribile doppiaggio italiano ( La ragazzina con gli occhiali, di cui mi sfugge il nome, è davvero terribile quasi da farti spegnere il televisore! ). Mi spiace ma non mi ha dato gusto.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  30/08/2010 01:34:24
   7 / 10
Non riuscirò mai a spiegarmi il perchè di un doppiaggio così scandaloso (sembra fatto da un gruppo di deportati dell'America latina in vacanza coi punti fedeltà) che, sono costretto a ipotizzarlo, credo abbia influito non poco sulla mia perplessità nei confronti di questo giallo psicologico che il suo regista amava tanto. Se Hitchcock ne andava così fiero un motivo ci sarà stato, purtroppo io ci ho visto solo una semplice tessitura gialla con un mistero neanche troppo sconvolgente. Ma forse, più che sulla suspense, l'intenzione era quella di puntare sul rapporto conflittuale tra zio e nipote e su come l'apparenza spesso celi realtà molto meno evidenti. Resta in ogni caso tra i film che meno ho apprezzato del regista, nonostante le ottime interpretazioni e alcuni gradevoli tocchi di humour. Magari col tempo lo rivaluterò.

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Ultima risposta 01/09/2010 20.24.08
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/04/2010 11:28:31
   7½ / 10
Solito lavoro di Hitchcock che tratteggia personaggi ambigui con maestria.
Trama molto interessante,il film non ha sequenze memorabili se non la concitata scena finale ma si lascia seguire con piacere fino alla fine scadendo poche volte in una retorica fastidiosa,specie se paragonata ad altri film di quegli anni.
Bravi gli attori,semplicemente imbarazzante e vergognoso il doppiaggio fatto in maniera oscena. Perché rifanno i doppiaggi di C'era una volta in America e questi li lasciano così?
Comunque manca la qualità tecnica vista in Rebecca o anche ne Il sospetto ma rimane bello da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/09/2009 18:56:27
   8½ / 10
Tipica città di provincia tranquilla, ma in fondo sonnolenta e monotona per una giovane ragazza in cui il tran tran familiare fatto soprattutto di sani principi, risulta un abito stretto. Lo Zio Charlie, affabile, affascinante e con un bagaglio di conoscenze ed esperienza incarnano quel sogno di evasione. Il risveglio sarà però brusco, lasciando nell'innocenza della ragazza una forzata convivenza con il Male. Lo zio Charlie é l'antitesi di quel sogno: un criminale disilluso dalla vita e pieno di profondo livore verso il mondo.
Uno straordinario thriller di Hitchcock, giocato sulla psicologia dei personaggi in cui Joseph Cotten rappresenta il fulcro dell'azione e motivazioni dei protagonisti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  04/09/2009 18:19:03
   8½ / 10
“Un film...non ha bisogno di essere capito, basta che sia sentito. Per ogni spettatore vedere un film deve essere soprattutto un’esperienza personale, intuitiva.”

Partendo da questa piccola considerazione di M. Antonioni, ecco il grande dilemma: un film deve limitarsi d’essere concepito come un prodotto gradevole e ben servito, o all’inverso rimanere un’esperienza intima che prescinda da ogni sorta di compromesso? In quanto a Hitchcock penso valga indubbiamente la prima delle ipotesi, seppure, detta così, può sembrare limitativa.
Credo infatti che il suo linguaggio, se vogliamo spesso analitico e un po’ artificioso, nasca sì dalla necessità di trattare tematiche che suscitino interesse al grande pubblico, ma ciò nonostante dal desiderio di una comunicazione non meno imprescindibile, intima e profonda.
Vi è anzi la sensazione che la sua poetica riesca a trovare più facilmente sfogo in questa sua volontà d’essere compresa, condivisa ed apprezzata, che liberi l'autore dall’inibizione di un discorso troppo personale, e ne stagli con più chiarezza i lineamenti del suo pensiero.
Essa si poggia sempre su di un minuzioso svisceramento psicologico dei personaggi che viaggia parallelamente allo svolgersi intricato della vicenda, anzi il più delle volte più acuto e complesso dello stesso; ancora più evidente quando si parla di questo film, perché privo di quei piccoli artifici che abbiamo talvolta riscontrato in gran parte della sua sterminata produzione.
Il suo linguaggio è qui più sobrio, il mistero è ben raccontato, più che dall’intreccio dei fatti (comunque mai banale), dall’identità ambigua del protagonista, dai dubbi della giovane nipote, talvolta dai silenzi, dalle ambientazioni suggestive, dalla suspense eccezionale, dal male che si cela dietro alla “normalità”.
Personalmente, tra i film meno noti del grande maestro, quello che più ho apprezzato.

Delfina  @  31/08/2009 10:19:32
   4½ / 10
Un film minore di Hitchcock, che, a differenza dei primissimi film girati in Inghilterra, risente di tutto il peso degli anni.

Risulta chiara la pesante "confezione" per il pubblico americano, che soffoca il talento del regista richiudendolo dentro schemi convenzionali, espressivamente poveri e privi di suspense. Ambientazione banale, personaggi inutilmente prolissi, dialoghi insignificanti e talvolta francamente noiosi rendono il film pesante e goffo.
Di giallo non c'è praticamente nulla, dato che si indovina tutto molto prima della fine del film.
Favoletta moralistica modellata sul pubblico delle famigliole americane medie dell'epoca.

A peggiorare ulteriormente le cose, un doppiaggio italiano veramente pessimo, fatto da dilettanti con voci monotone o addirittura con accento dialettale, che rendono la visione ancora più penosa.

Un Hitchcock da dimenticare.

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Ultima risposta 18/07/2013 20.28.03
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LoSpaccone  @  17/06/2009 21:07:31
   8 / 10
Sicuramente uno dei film più raffinati di Hitchcock, almeno tra quelli della prima parte di carriera. Un thriller psicologico di pregevole fattura, in cui la suspense, costruita come al solito abilmente, è molto più affidata ai dialoghi rispetto al solito, e di contro ai silenzi e al gioco di sguardi. Il film però è terribilmente penalizzato da uno dei doppiaggi più penosi che abbia mai ascoltato!

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Ultima risposta 03/09/2009 22.31.57
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Neu!  @  09/03/2009 19:25:46
   9 / 10
non l'avevo commentato? caspita. molto molto bello. tra questo e l'Altro Uomo davvero non saprei quale scegliere. sono due film a tratti simili (il tema del doppio) ed entrambi possidono un energia e una potenza incredibile. dopo i suoi capolavori assoluti (che non mi va di riscrivere, sono gli Hithcock a cui ho dato 10 più Notorious), questi due sono i miei due Hitchcock preferiti. anche meglio di Psycho

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  04/11/2008 22:20:35
   8½ / 10
Insieme a "Prigionieri nell'oceano" questo è il primo film di Hitchcock americano anche nello spirito. E' anche un film validissimo. Qui Hitchcock dimostra di conoscere bene la società americana e i suoi "punti deboli", nei quali si può facilmente annidare l'inquietudine, l'insoddisfazione e, perché no, anche il materialismo e il crimine. In questo film (come anche in Sabotaggio) il "male" diventa un protagonista conturbante che si nasconde dove uno meno se lo aspetterebbe, cioè nelle cose quotidiane, nelle persone normali, anzi in quelle più care. Hitchcock riesce però sempre a non farsi trascinare o affascinare troppo dal male che rappresenta. I valori "positivi" rimangono comunque dei punti fermi e non vengono assolutamente scalfiti o messi in discussione. Alla fine vincono, ma l'esperienza del "male" risulta in ogni caso decisiva e quasi obbligatoria per "aprire gli occhi". Solo avendo conosciuto il "male" si può avere piena coscienza del valore che ha il "bene".
I protagonisti del film sono la famiglia e la tranquilla vita di provincia. Per aumentare la sensazione di realismo Hitchcock decise di girare il film in una casa vera di una città vera (Santa Rosa, nel sud della California) e non in una ricostruzione in studio. Tanta parte del film è spesa in scenette familiari o di normale vita cittadina, forse anche troppa. Infatti il difetto del film è una certa lentezza e prolissità nella prima parte, in cui si mostrano banali scene di vita familiare. C'è da dire che Hitchcock tratta questa famiglia in maniera per niente stereotipata. Intanto avvolge l'ambiente domestico nella sua solita ironia, che stavolta serve a rendere tutto più simpatico e quasi affettuoso. I genitori e i bambini sono tipici e strani allo stesso tempo.
Eppure, nonostante l'atmosfera serena, c'è chi vive inquietudini e ansie. Nel personaggio della giovane Charlie (la brava Teresa Wright), Hitchcock crea il prototipo del futuro giovane inquieto e ribelle "senza ragione". Se ne sta su di un letto a sognare, lamentandosi della monotonia della vita. Da brava idealista sogna qualche evento che possa scuotere la normalità e lo trova nell'arrivo dell'amatissimo zio Charles (un bravissimo Joseph Cotten – uno dei miei attori preferiti dell'epoca).
Lo zio è l'altro personaggio centrale del film e rappresenta l'altra "minaccia" al quieto vivere fondamento dell'America, cioè il materialismo, il cinismo, la disillusione (che vivrà i suoi splendori nei film noir quasi contemporanei a questo film). Rappresenta un po' anche il personaggio intorno a cui si focalizza l'attenzione e la curiosità dello spettatore, nonché l'arte di Hitchcock. Fin dall'inizio appare come un personaggio molto ambiguo e complesso. La sua filosofia di vita viene espressa nella splendida scena del primissimo piano: "il mondo è duro, brutto, difficile, c'è gente che pensa solo al denaro, al divertimento, che male c'è a eliminarli?" – "Ma sono esseri umani!" – "Sei sicura?". Allo stesso tempo però è tenero, dolce e desideroso di poter condividere anche lui un po' di felicità familiare. Certamente Chaplin ha preso spunto da lui per ideare Monsieur Verdoux.
Altro aspetto inquietante è la certezza di Charlie di essere una specie di gemella di suo zio, di avere un'affinità profonda con lui. Per questo per lei diventa una scoperta devastante quella della possibile doppia vita di suo zio. Il conflitto fra affetto, dovere e legame familiare trasformeranno Charlie da fanciulla sognatrice ad adulta amara e consapevole. In effetti anche lei sarà quasi costretta a essere quello che non vorrebbe essere, per sopravvivere.
Al termine il lieto fine ha l'aria quasi di un ripiego, di un male minore. E' dura per lei dover ammettere la sconfitta dei suoi sogni e poi brucia avere visto in faccia un pezzo di realtà "negativa" proprio attraverso una persona cara e familiare. Non potrà mai dimenticare.
Certamente anche noi non dimenticheremo questa piccola perla di film, con la seconda parte coinvolgente fino allo spasimo, con splendidi attori poco divi e molto "normali". Insieme a Sabotaggio è uno dei più riusciti thriller a sfondo familiare mai girati.

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Ultima risposta 28/11/2011 08.36.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  03/10/2008 15:17:01
   6½ / 10
Hitchy ci ha abituati di meglio. Questa volta non ho visto i tocchi di genio soliti del Regista, poi gli attori non sono il massimo, la storia non è sviluppata così bene e il finale è accettabile ma non chissà che… comunque si merita il 6,5.

xxxgabryxxx0840  @  31/08/2008 20:14:13
   8 / 10
Non il miglior Hitchcock, ma sicuramente un film di qualità. Nella versione italiana è eccessivamente penalizzato da un doppiaggio al limite del ridicolo.

MORRIS  @  30/08/2008 20:07:01
   7½ / 10
Non all' altezza di altri titoli del maestro ma resta comunque un bel thriller godibile e piacevole da seguire, mai pesante e lineare.Peccato per il doppiaggio veramente ridicolo e senza senso.Ci sono personaggo con l'accento dell'est europeo(!!!!!!!!!!!!!), senza motivo.Molto belle le scenografie, soprattutto all'interno della casa, che riesce a farla sembrare immensa.Bei personaggi indovinati come sempre, ognuno al posto giusto, dai secondari ai principali.

Fritz  @  09/08/2008 17:47:56
   7 / 10
Film che risente degli anni. E' comunque per me nettamente il migliore di Hitchcock (forse anche perché è in bianco e nero), regista a mio modo di vedere troppo prolifico e dispersivo. Teresa Wright tiene su la baracca molto bene. Cotten è un altro McMurray, del tutto insignificante come attore. Bella l'ambientazione, la storia discreta.

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Ultima risposta 09/08/2008 19.23.34
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Max78  @  13/06/2008 14:46:48
   9½ / 10
Ennesimo prestigio di Sir Alfred
da lui considerato il preferito
per me uno fra i migliori senza ombra di dubbio.

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Ultima risposta 09/03/2009 23.19.47
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mainoz  @  20/03/2008 10:40:40
   8½ / 10
Si sprecano i complimenti...grande film, per quanto riguarda la regia impareggiabile. Introspezione psicologica e caraterizzazione dei personaggi molto buona e soprattutto grandi attori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  12/03/2008 12:22:52
   7½ / 10
Il maestro del giallo riesce a coinvolgere lo spettatore totalmente nell'ansia che può attraversare la mente di una giovane donna se toccata da un dubbio. Un dubbio tanto forte ed insistente perchè riguarda un componente della propria famiglia, uno zio che è quasi un suo doppio sin dal nome. Tutto questo Hitchcock lo ambienta nella tranquilla e serena provincia americana cosa che rende la storia e l'atmosfera ancora più angoscianti. Molto bravi i protagonisti.
Il doppiaggio è davvero una cosa indegna.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  25/01/2008 14:24:58
   9 / 10
"L'ombra del Dubbio" si colloca in una tipologia di film che mi piacerebbe realizzare.
Una classe immensa unita a una cura dettagliata delle psicologie sorrette da un cast eccellente (un duetto meraviglioso: Cotten/Wright) da rimirare in inglese possibilmente fanno di questo giallo uno dei vertici della filmografia hitchcockiana.
L'intesa preoccupazione e stupore del viso di Charlie donna, si scontra con il cinico amletismo che traspare da quello di Charlie-uomo, un vero demone e vampiro della società e della famiglia. a questo proposito "Shadow of a Doubt" è un film molto visivo, privilegia stupendi primi-piani a un dialogato che solitamente è un punto di forza del cinema di Hitchcock. Ma qui non c'è bisogno di una particolare sceneggiatura quanto piuttosto di una simbologia mirata che parta dall'umiltà di una normale abitazione americana, perchè attento ai fenomeni sociali come pochi altri, Hitchcock crea il Mostro della Normalità che poi è il segno distintivo della poetica kafkiana e del Male nella società moderna '900esca.
Uno dei miei favoriti in assoluto.

vitocortesi  @  25/11/2007 16:32:22
   9 / 10
E' stata una piacevolissima sorpresa non essendo considerato tra i suoi capolavori. A me la storia è piaciuta molto e ci sono dei momenti di altissima tensione.

wega  @  28/09/2007 21:51:48
   6 / 10
insomma....doppiaggio orrendo per una trama che no nmi ha coinvolto più di tanto.

Dick  @  09/07/2007 16:44:45
   8 / 10
Film che m' é piacuito un pò meno di altri del regista, ma comunque bello.
Forse in questo caso si dovrebbe in effetti vedere in originale.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  25/05/2007 17:11:16
   9 / 10
Stupendo, uno dei più innovativi del Maestro. Psicologico, ermetico, avanti coi tempi. Da vedere in originale, il doppiaggio in italiano è infatti pessimo.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  12/05/2007 15:59:33
   8 / 10
L'inquietante consapevolezza che all'interno della propria famiglia possa nascondersi un inquietante segreto nella cornice della pacata e tranquilla provincia americana, in cui tutti conoscono tutti e non c'è spazio per scandali e sconvolgimenti.
Hitchcock dirige magistralmente un film solo apparentemente penalizzato dalla lentezza iniziale, in realtà funzionale a veicolare la sensazione di tensione legata alla presenza del "lupo" Charlie tra i miti "agnelli" di Santa Rosa.
Bravissima la coppia di protagonisti, vergognoso il doppiaggio: i due bambini son doppiati da una spagnola e Charlie/Carla da una sarda.
Maledetti doppiatori, che lo spirito di Hitch vi possa perseguitare in eterno.

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Ultima risposta 18/07/2013 20.32.08
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  17/04/2007 23:44:52
   8 / 10
"L'ombra del dubbio" è uno dei thriller meno famosi di Alfred Hitchcock, ma non per questo uno dei meno belli. Il film, che oltretutto era uno dei preferiti del grande maestro, vede tra i suoi punti di forza un'intelligentissima regia di Sir Alfred, il quale giostra magnificamente ritmo e tensione sino ad arrivare ad un epilogo davvero memorabile.
Io, francamente, preferisco maggiormente altri capolavori ("Psycho", "Gli Uccelli", ma anche "La finestra sul cortile" e "Vertigo"); tuttavia ribadisco che l'impeccabile direzione di Hitch lascia davvero sbigottiti.
Non guardate l'edizione italiana: il doppiaggio, affidato a dei sardi, penalizza fortemente le ottime interpretazioni dei protagonisti, rendendole a tratti ridicole. Vi posso assicurare che la loro parlata non si discosta troppo da quella del giardiniere Willie dei Simpson.

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Ultima risposta 18/07/2013 20.29.36
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  09/03/2007 14:46:48
   9 / 10
questo film non è fra i più noti del grande hitch, ma è di certo un film di altissima qualità. Praticamente perfetto al livello di linguaggio per immagini (già dai primi minuti non sappiamo che quello che ci serve su Charlie, benchè ignoriamo chi sia e da cose fugga), così come ineccepibile è anche il meccanismo della tensione che culmina nell'ultima scena d'azione.
Consiglio a chiunque di vederlo malgrado i suoi 65 anni suonati, ma con un'avvertenza: guardatelo in lingua originale, il doppiaggio italiano è qualcosa di davvero vergognoso, i personaggi sembrano parlare con la voce di pupazzi meccanici e gli stessi testi sono tradotti in un llinguaggio artificiale e fastidioso.

The Monia 84  @  08/02/2007 22:27:20
   9½ / 10
Lo zio Charlie.
Uno dei più grandi capolavori del grande Alfred.
Superba la doppiezza inquietante del protagonista.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/05/2006 19:49:12
   8½ / 10
La tensione rimane alta dall'inizio alla fine: un gran bel film, non c'è che dire.

Crimson  @  26/03/2006 10:44:39
   8½ / 10
E' con gli occhi della ragazza che viviamo la vicenda. Occhi innocenti in cui inizialmente possiamo cogliere l'emozione e la grande gioia di riabbracciare lo stimatissimo zio, al pari di tutta la famiglia. Occhi che gradualmente si fanno sempre più sospettosi, basiti, e infine disprezzanti. Il bello è che in linea con questa variazione interiore della protagonista non segue assolutamente alcun cambiamento negli altri membri della famiglia, che non riescono a guardare oltre le apparenze, che inquadrano lo zio solo come l'uomo dalle buone maniere, brillante, di successo, generoso (che bei regalozzi che fà..) e insomma il fighissimo uomo rispettabile e "al di sopra di ogni sospetto" (giusto per azzardare un riferimento al mitico Gian Maria Volontè del film di Petri..).
Eppure gli indizi sono lampanti. Neppure il clamoroso incidente nel garage fà pensare alla minima responsabilità. Persino il tanto autocompiaciuto amico di famiglia, l'espertone di gialli, capisce qualcosa, impegnato com'è a ripetere più volte che "se non fosse passato di lì e si fosse accorto..". E lì il primo piano gioca sarcastico nel cogliere il suo sguardo realizzato quando gli altri lo encomiano.
Un altro passaggio registico eccezionale, tipico del regista, è quando la camera stringe progressivamente sul volto dello zio mentre racconta il suo pensiero sulle vedove e il loro rapporto col denaro. Rabbrividiamo contemporaneamente per la freddezza del racconto e per quel volto che via via ci viene mostrato in tutta la propria ambiguità.
Ciò che ho mal sopportato è il personaggio del poliziotto, un pò scialbo. Probabilmente sarà stato anche il doppiaggio italiano SCANDALOSO, di cui tutte le voci hanno oltretutto hanno un accento del nord insopportabile. Almeno prendere gente che ha un minimo di competenza con la dizione no eh?
Comunque in definitiva è un gran bel film, anche se speravo in un finale un pò migliore.

turbogio  @  19/12/2005 00:12:00
   9½ / 10
Sono riuscito a vederlo in lingua, quindi non ho sperimentato il "quanto pare" deludente doppiaggio. Il film è grandioso. Il cast non potrebbe essere meglio selezionato. Tra tutti splendono particolarmente uncle charlie e la tipicamente hitchcockiana figlia ann. Il film preferito di hitch "because he loved the thought of bringing menace into a small town".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/05/2005 23:45:57
   9 / 10
"Ricordero' questa città come il mio focolare"


Danneggiato in parte da un doppiaggio vergognoso, L'ombra del dubbio è senza dubbio uno dei più grandi film di Hitchcock (non per nulla resta il suo favorito). Con più calma, lo si scoprirà perfetto.
Un tema ricorrente del film è l'assoluta impotenza del cuore di vedere oltre la passione e l'affetto che viene trasmessa a un membro della famiglia attraverso la famiglia stessa. Zio Spencer è davvero tanto amato o è soltanto la proiezione radicale dell'uomo di famiglia abbiente e proprio per questo prestigiosamente assunto a Icona del clan? Di fronte a Charles, tutti gli altri non sentono il bisogno di proteggerlo, perchè non possono credere chi e cosa si nasconda, in questo senso la dimora (o l'illusione di una vita normale, come quella del Cruise di Collateral) assume la dimensione di un'ultimo viaggio, entro il quale egli si nasconde, oppure spera di poter dare alla vita una ragione di sopravvivenza ancora dignitosa. Ma è sovrastato dall'inopportunità che tutto sia come davvero crede: Hitchcock mette abilmente in scena uno script dove una ragazzina secchiona e impertinente che divora libri e un'appassionato di criminologia (Cronyn), amico di famiglia, non possono risolvere alcunchè Moralmente inaccettabile dunque che il personaggio apparentemente più idealista e ingenuo del film, il membro della famiglia più entusiasta, sia anche colei che empatizza i riflessi i tramandi e i moniti altrui molto più di quanto farebbero gli altri Hitch svela subito "il dubbio" sul protagonista, ma lascia che il tempo testimoni di quanto avesse ragione Attraverso una serie di indizi - l'anello, le note dell'operetta Merry Widow, l'articolo sul giornale, la scala sabotata - egli porta l'Angelo del focolare alla sua dimensione retriva e inconfessabile.

"Perchè pensare al passato? Nè al passato, nè al futuro... solo l'oggi esiste, questa è la mia filosofia, l'Oggi"


Nella "politica" di Hitch un amato parente di idee reazionarie puo' essere un'inopportuno ma amabile sconfessore dei princìpi americani. Tutto va contro la necessità della famiglia di mantenere un certo tedioso allineamento al sistema, che vive tra parties, castità, club e, appunto, "apparenza". Tutto cio' nonostante la fragilità dell'insieme, nel raffronto drammatico con una superficialità anche meschina, o del sogno di una simbiosi ideale con chi ne è sopraffatto, o anche tardivamente affascinato.

Fino al finale, a cui forse avrà pensato Billy Wilder un anno dopo.

A ricordo di tutto cio', Hitch individua - in una commossa requisitoria che è anche un pietistico senso del vuoto di una certa "umanità" - l'impossibile esaltazione della vita quando non appartiene più a se stessi

Straordinario, solenne e inquietante, Joseph Cotten, esule fresco dai discussi incensi e dalle molte glorie con Orson Welles

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