Un uomo viene picchiato duramente appena arrivato ad Helsinki. Colpito da una forte amnesia, l'uomo non ricorda cosa né cosa sia successo, né il suo nome, o qualsiasi altro particolare legato alla sua vita. Si ritrova così senza casa, senza lavoro, e senza una vera identità...
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"L'uomo dei dolori" che resuscita per portare pace e bene, "via, verità e vita" (Giovanni 14, 6) all'umanità intera, è semplicemente teologia della gloria, messianica/pasquale/parusiaca, pure fuori tempo massimo d'un paio d'anni rispetto allo y2k delle attese cristiane del Giubileo ultimo scorso. Se poi il regista è sul piano stilistico "originalissimo, a tratti scanzonato, allegro e assurdo", non me ne può fregare di meno.
Non ho visto altri film di questo regista, ma questo mi è piaciuto davvero tanto. Alcune scene e dialoghi tronchi risultano addirittura comici, forse non volutamente per altro, ma tutta la storia, surreale, gli incontri e la rinascita della vita del protagonista, oltre che l'ambientazione, mi hanno davvero entusiasmato.
solo un'osservazione : coloro che hanno speso addirittura il loro prezioso tempo x dare 1 stella di valutazione al film sappiano che hanno fatto bene ...infatti tale opera e' riservata a persone dal q.i. elevato, dalla sottile sensibilità interiore ...non e' dunque x voi sterili lobotomizzati di bassa fatta....Vi aspetta la curva sud..........trogloditi......