mickey 17 regia di Joon-Ho Bong USA 2025
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mickey 17 (2025)

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locandina del film MICKEY 17

Titolo Originale: MICKEY 17

RegiaJoon-Ho Bong

InterpretiRobert Pattinson, Naomi Ackie, Toni Collette, Steven Yeun, Mark Ruffalo, Angus Imrie, Thomas Turgoose, Patsy Ferran, Daniel Henshall, Cameron Britton, Lloyd Hutchinson, Samuel Blenkin, Ian Hanmore, Tim Key

Durata: h 2.17
NazionalitàUSA 2025
Generefantascienza
Al cinema nel Marzo 2025

•  Altri film di Joon-Ho Bong

Trama del film Mickey 17

Mickey 17 è un "sacrificabile", un impiegato usa e getta, in una spedizione umana inviata a colonizzare il mondo ghiacciato Niflheim. Dopo la morte di un'iterazione, un nuovo corpo viene rigenerato con la maggior parte dei suoi ricordi intatti.

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Voto Visitatori:   6,42 / 10 (18 voti)6,42Grafico
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Voti e commenti su Mickey 17, 18 opinioni inserite

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TheLegend  @  28/04/2025 18:36:11
   6 / 10
Come già detto da altri la prima parte è interessante, nella seconda cala di molto.

BigHatLogan91  @  25/04/2025 15:14:06
   6 / 10
Parte bene, ma si va a perdere parecchio nella seconda parte. Potenziale sprecato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/04/2025 14:42:59
   6 / 10
Mickey 17 non è un brutto film e nella prima metà secondo me rispetta tutte le buone aspettative con un bel personaggio come Mickey ben interpretato da un Pattinson che dopo la cura Cronenberg è diventato veramente un ottimo attore. Un personaggio che non ha nulla di eroico e con quel volto stralunato e un po' da cogli0ne è perfetto. C'è il tema del duplicato, del multiplo di sé stesso sviluppato in maniera interessante. Inoltre c'è un cast ben amalgamato che gioca ad essere sopra le righe e difficile non pensare a Trump e tutto ciò che rappresenta nel ruolo di Ruffalo. Solo che dopo la metà diventa quasi un altro film, fra una lotta tra razza umana e nativi del pianeta, lasciando da parte tutto ciò che si era visto fino a quel momento. Non brutto come detto, ma con poca originalità. Diventa un film di fantascienza come gli altri e da Bong mi aspettavo di più. Visto il peso del regista coreano, mi sembra molto improbabile che la storia sia frutto di imposizioni produttive. Più probabile che abbia cercato un compromesso per raccogliere più pubblico possibile. E se fosse così è un aggravante.

KINGLIZARD  @  17/04/2025 10:11:48
   7 / 10
A me è piaciuto tantissimo! Fantascienza distopica e grottesca allo stesso tempo che chiaramente (almeno per me) scimmiotta tantissime situazione politiche di alcuni regimi che continuano imperterriti a regnare su questo pianeta!!
Sistemi che usano l'ignoranza delle persone e la misinformazione per conservare il loro potere!!

Mauro@Lanari  @  13/04/2025 05:31:02
   4 / 10
A coniare la locuzione "darwinismo sociale" fu l'anarchico giornalista francese Émile Gautier nel 1879, vent'anni esatti dopo la pubblicazione de "L'origine delle specie". Darwin s'oppose ferocemente a tale concetto, ma per come veniva usato da Herbert Spencer nei "Principi di Biologia" (1864) e che più propriamente è detto "spencerismo sociale" poiché il futuro candidato al Nobel per la Letteratura 1902 lo difendeva come fosse un valore, non contro Gautier con cui invece ne condivideva il disprezzo. Dopo 150 anni, Bong Joon-ho e l'immancabile Pitt come produttore ancora non hanno compreso tale differenza. L'ecologismo è un aggravante: darwinismo o spencerismo che sia, è una realtà empirica, storica, fattuale che la specie umana eredita dalla natura da cui discende, perciò l'ideologia pervicacemente reiterata dal regista sudcoreano di contrapporre il nostro parassitismo a un delirante irenismo preantropico è una baracconata indifendibile e insopportabile. Modelli esistenziali alternativi fin qui proposti: collettivismo francese (Saint-Simon, Fourier, Owen), cooperativismi, mutualismi, simbiosi, vantaggi reciproci nelle win-win situation della teoria dei giochi, kolkhoz, kibbutz, banche del tempo, banche etiche. Esito: o marginalità o loro effimera durata prima d'un riassorbimento restauratore nel paradigma dominante.

https://cineforum.it/voti/film/Mickey_17

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/04/2025 16.51.10
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stratoZ  @  04/04/2025 12:07:42
   5½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Mi ha dato sensazioni contrastanti quest'ultima fatica di Bong Joon-ho, alla fine della visione ne ero abbastanza soddisfatto, col passare dei giorni mi è progressivamente andato a calare l'entusiasmo, di base è un soggetto interessante, un po' la classica pellicola di fantascienza sociologica, distopica e intrisa di politica, la classica opera che vede un futuro di stampo pessimistico in cui il divario tra il ricco e il povero è aumentato vertiginosamente e ne approfitta, oltre che per mostrare la solita lotta di classe, tanto cara al regista, per una forte e direttissima critica all'imperialismo occidentale, probabilmente quello americano è quello più preso di mira per via del personaggio di Marshall, politico lunatico ed egocentrico che diventa un riferimento palesissimo alla contemporaneità - dai berretti rossi dei suoi sostenitori, all'attentato subito, alla sua voglia di fare show, per non parlare della xenofobia nei confronti del popolo autoctono del pianeta dove sbarcano, insomma, si è capito benissimo chi è il personaggio parodiato -, insomma può andare come opera di fantascienza sotto questo punto di vista, al punto giusto tra la satira vera e propria e con una componente di dramma data dal protagonista, uomo che sulla terra ha fallito ed è assalito dai debiti, costretto a vendere il suo corpo, unica cosa che gli è rimasta, diventando un sacrificabile, morendo continuamente per svariate cause, la maggior parte esperimenti scientifici e venendo ristampato ogni volta in una nuova versione ma sempre con le sue memorie importate - il tutto potrebbe essere una grande critica alla sperimentazione animale, specie alla luce delle varie scene in cui il protagonista viene intossicato per sperimentare gas o armi varie, o anche per testare le radiazioni a cui viene esposto, fino alla scena della cena in cui viene testata anche la carne sintetica e gli effetti sull'organismo, praticamente è l'estremizzazione di una cavia - che col passare del minutaggio permette allo spettatore di accrescere la sua empatia sia nei confronti della condizione dello stesso, considerato come soltanto un corpo, in barba ai sentimenti e ai maltrattamenti, sia nei confronti del resto dell'equipaggio, costretto a razionare cibo e vivere in piccole celle, a differenza della suite di lusso con tutti i confort di Marshall, altro elemento di critica sociale spiccato.

Ma Mickey è anche un tramite per la conoscenza di questo popolo di extraterrestri dove viene mandata l'astronave, venendoci a contatto e con la premessa - anzi pregiudizio - di doverlo sacrificare per poter indagare sul popolo, pensando lo uccidano, complice anche un aspetto lievemente mostruoso, metaforizzando il pregiudizio e il razzismo intrinseco dell'uomo con la mentalità imperialista, elemento che verrà ampiamente contraddetto una volta venuti a contatto con la realtà di un popolo pacifico e rispettoso.

Il film ha una discreta prima parte, sicuramente il comparto scenico e tecnico è di buon livello, con lo stile postmoderno dell'autore che prevale ancora una volta, anche se ho trovato delle grosse cadute nella seconda in cui centra in pieno il rischio di essere didascalico, parlo di quella lunga sequenza dove vi è il confronto tra Marshall, i due Mickey e Nasha, in cui qualche dialogo di troppo toglie ogni equivoco dal film, momento per nulla necessario in quanto la metafora era ampiamente spiegata da un bel po', ma è soltanto la ciliegina sulla torta di un film che di per sé, tra un'esagerazione e l'altra, risultava didascalico al limite del demenziale già da prima, penso che le premesse della prima parte, in cui bene o male si riesce a creare una forte curiosità, vengano un po' mandate in vacca nella seconda, tirando nel calderone tanto materiale, ma come spesso accade in questi casi, non riuscendo ad approfondire quasi nulla, prendendo le fattezze di una baracconata fantascientifica.

Considerate le premesse, è stata una delusione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  29/03/2025 15:14:48
   7 / 10
Sci-fi distopico che abbraccia altri generi (tra cui la commedia) e i temi cari a Bong Joon-ho come la dualità e soprattutto la satira sulle classi sociali. Solita maestria del cineasta sudcoreano, che commette l'unico errore di dilungarsi un po' troppo nella parte centrale e nel finale aggiungendo alcune scene non necessarie, ma che per il resto dirige una pellicola impeccabile, anche se potrà quasi apparire "minore" rispetto ai precedenti lavori del regista (meno pungente in confronto a "Parasite", meno suspense rispetto a "The Host"). Però va sottolineato: ce ne fossero di film di fantascienza così. Altro aspetto da non sottovalutare è quello visivo, ottimo, vedi ad esempio la realizzazione degli alieni simil-tardigradi.
Peccato per il grande insuccesso al botteghino, ma ormai l'abbiamo capito che a fare il pienone nelle sale sono solo le boiate stile "Deadpool & Wolverine" o i film animati che, nel bene o nel male, hanno sempre il loro pubblico di giovanissimi con tanto di genitori al seguito.

Testu  @  26/03/2025 19:28:46
   7 / 10
La premessa era affascinante e certamente ne ho gradito la visione, ma alla fine tutto si riduce al messaggio che l'umanità è più crudele di tutto ciò che puoi trovare nello spazio... e al limite che Nasha è l'essere più straordinario della spedizione.

La questione ritorno per quanto centrale non vuole inpaludarsi in concetti spinosi e quindi non viene sviscerata davvero.

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Varie possibilità accennate e basta. Scegli tu.

Per arrivare all'inizio del "conflitto" ci vogliono una quarantina di minuti, che non è poco e la cosa non si ingigantisce né demenzializza per come uno potrebbe aspettarsi dal trailer, anche se il film ha una chiusura abbastanza decente ed un suo umorismo particolare. Riguardo agli attori non sono convinto che la piega ego-snob di Ruffalo sia di aiuto, ma non è nemmeno... inadatta.

Diciamo che non è proprio imperdibile, ma comunque merita una possibilità.

7219415  @  22/03/2025 12:27:54
   5½ / 10
Oskarsson88  @  20/03/2025 21:00:17
   5 / 10
Sinceramente mi è sembrato una ca*ata pazzesca! Un misto di tematiche poco ben amalgamato. Deludente.

Jumpy  @  19/03/2025 21:13:12
   7 / 10
Parte bene, molto bene, lo spunto è interessante e con potenzialità enormi ed ha quei toni grotteschi, humor nero e idee disturbanti che rimandano a Verhoeven

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Si inizia però ad intuire rapidamente che uno dei problemi

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Mescola poi tante cose, tantissime... troppe, 1984 e Starship Troopers sono solo i riferimenti più evidenti.
E, come quest'ultimo, c'è una feroce critica ai governi totalitari ed alla guerra e per calcare troppo la mano si rischia seriamente di rovinare tutto.
Procede benissimo per la prima ora, segue poi una mezz'ora in cui succede di tutto ed un finale caciarone ma che risolleva un po' le sorti.

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Attori in parte, cui spicca Mark Ruffalo più dello stesso Pattinson (di cui, tra l'altro, il doppiaggio non mi è piaciuto)

Filman  @  19/03/2025 20:17:43
   7 / 10
Si fa fatica a lasciarsi trascinare da un film così pieno di roba, diciamoci la verità.
Una storia che inizia con uno strozzino torturatore e che finisce con una rivoluzione nello spazio non può che avere una quantità di storie e personaggi nel mezzo incalcolabile. E così è.
C'è un fomentatore di folle che è anche capo di una azienda-setta, con la moglie consigliera. C'è il compare che tradisce a più riprese ma che è anche lo spacciatore di una droga speciale a bordo della nave spaziale. Ci sono degli alieni che prima sono una comparsata e poi si rivelano essere la cosa più bella del film, sia a livello di design (si tratta di tardigradi giganti con un cappotto di pelliccia e un corpo che si apre e si chiude in maniera impressionante) sia per la grande sequenza action dell'ultimo atto.
In tutto questo non si è citato il tema principale del film, ovvero la clonazione tramite upload mentale che genera cloni ogni volta diversi nel carattere (anche se sembrano tutti uguali all'originale, tranne Mickey 18, che è diversissimo, e questo non torna molto) e che pone due quesiti etici, in due momenti diversi del film: l'uso sottoproletario della vita di quest'uomo, costretto a tanto per ragioni economiche e sociali, e la condizione di colpevolezza in un soggetto duplicato. Benissimo, diremmo, due dilemmi etico-filosofici nello stesso film! Peccato che nessuno dei due venga sviluppato, ma anzi si ritrovano schiacciati tra la massa narrativa subito precedente e la massa narrativa subito successiva al dilemma che ci viene presentato.
MICKEY 17 sembra durare il doppio della sua durata, sembra tratto da due romanzi di fantascienza invece che uno e sembra il riassunto tagliato in post-produzione di due capitoli di una stessa epopea sci-fi, in cui ogni 2 minuti c'è un'idea nuova che vuole essere sviluppata e in cui ogni 5 si vuole cambiare impostazione al racconto.
Questo confonde così tanto che persino i pesanti riferimenti all'attualità (i cappelli rossi, la politica religiosa, la promessa fantascientifica, la voglia di dittatura) ci appaiono annebbiati.
Ma allora è un brutto film? No, è un compensato cinematografico che risulta pesante e duro perché nato dalla pressione di tante idee interessanti, messe tutte assieme. Decine di film interessanti schiacciati producono un film con qualcosa di interessante dentro. Indecifrabile, praticamente un suicidio economico, ma comunque divertente da vedere. E no, il problema non è che questo prodotto è una baracconata hollywoodiana, perché il film viene pensato in maniera orientale (per il tipo di intrattenimento e per le frasi fatte e inusuali, per noi occidentali, che vengono continuamente dette) e poi viene tradotto.
Bong Joon-Ho fa capolino ogni tanto, con questo tipo di cyber-punk industriale o con la sua indole animalista, ma alla fine anche il suo sguardo diventa inafferrabile, tanto che qualunque metafora sociale di partenza giunge vaporizzata alla fine del film.
"Ritenta, sarai più fortunato", verrebbe da dirgli. Ma qua si tratta solo di scelte visibilmente sbagliate.

Elfo Scuro  @  17/03/2025 04:19:40
   7 / 10
I sacrificabili di Bong Joon Ho. Belle le reminiscenze di Pandorum, Starship Troopers e di conseguenza dello stesso Snowpiercer (se non anche The Host per l'aspetto delle creature). Bong sa sempre offrire una godibilissima fantascienza attraverso il suo approccio.

andrea9002  @  16/03/2025 17:34:01
   7½ / 10
La dualità della vita mostrando gli opposti...

Il capitalismo sfrenato alla Trump contro l'ingenuità del ragazzo introverso o le esigenze dell'intelletto rispetto a quelle del cuore o anche l'approccio filosofico rispetto a quello materiale.

Di verdure sulla griglia ce ne sono tante ed il film comincia bene ed è anche piuttosto simpatico ma c'è una parte centrale che sembra calare un po' il ritmo per poi riprendersi ampliamente nel finale...


Di certo meno tagliente di Parasite ma comunque un bel lavoro che visti gli argomenti trattati sembrerà assomigliare sempre di più alla realtà... un po' come fece a suo tempo Idiocracy che da film di fantascienza si è quasi trasformato in un documentario!

Wilding  @  15/03/2025 19:23:57
   6½ / 10
Minestrone insipido e appena digeribile di questioni e argomenti triti e ritriti. Rimandi stucchevoli a "The Wall" dei Pink Floyd o "1984" di Orwell, passando per dittature, dittatori e stermini vari.

Goldust  @  12/03/2025 18:20:36
   6½ / 10
Adoro Bong Joon Ho e mi è piaciuta anche questa sua ultima fatica, sebbene non sia all'altezza dei suoi lavori più blasonati. Il territorio di sviluppo è un pò quello del futuro distopico di "Snowpiercer", l'architettura della trama rimanda ancora ad una società classista che prevede privazioni ed emarginazioni, il messaggio alla base del film è sempre quello di sopravvivenza e di rispetto per la natura ed il diverso. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole per chi conosce già il regista, che conferma un innato talento nel saper spettacolarizzare l'eccezionale e nel saper costruire sequenze sbalorditive per bizzarria e audacia, ma che conferma pure la consueta debolezza nel delineare i finali, in questo caso tirato un pò per le lunghe. Se si accetta qualche esagerazione di troppo ( Ruffalo è ad esempio un despota fastidiosamente sopra le righe ) ci si diverte comunque abbastanza ed il film fila via bene nonostante potesse durare qualcosina meno.

Vegetable man  @  10/03/2025 11:34:45
   6½ / 10
C'è questa fastidiosa tendenza nei film recenti, anche di qualità (The Substance, ad esempio), a durare una mezz'ora di troppo, e questa mezz'ora manda in vacca quanto di buono seminato nella parte precedente del film. Ma ce l'hanno scritto nel contratto che il minutaggio dev'essere almeno due ore?

Mickey17 é una commedia fantascientifica ricca di buone idee, 'strana' al punto giusto, e per buoni tratti decisamente piacevole. Il terzo atto però é un tracollo. I temi della prima parte, decisamente promettenti, anziché risolversi vengono completamente eclissati in favore di una parabola ecologista di grana grossa - la quale potrebbe anche essere passabile, se non per la durata interminabile di diverse scene (tutta la parte che va dall'accerchiamento alla risoluzione...ma anche il finale, decisamente fiacco e con una sequenza onirica totalmente superflua). Peccato.

Manticora  @  07/03/2025 23:33:10
   8½ / 10
Dopo 5 anni Bong Joon Ho torna con un altro film , Mickey 17 non ripeterà il trionfo di Parasite ma nonostante questo il film ha una forza non comune che lo accomuna agli altri film del regista coreano. Siamo sempre alla critica del trionfo del capitalismo , virando tutto verso la fantascienza che già aveva mostrato in Snowpiercer. Ma qui la storia ha comunque la giusta complessità, perchè in una società dove non c'è più spazio per i poveri e gli emarginati l'unica possibilità è emigrare nello spazio, verso un pianetà dove trovare il proprio spazio. Certo il problema è che la spedizione è finanziata da un ex-politico miliardario sadico e stupido, accompagnato dalla psicotica moglie che vogliono creare una società conservatrice e classista tutta per loro. Alla fine della catena sociale della spedizione c'è il sacrificabile Mickey, un tipo qualunque che per sfuggire agli strozzini è disposto a qualunque lavoro, e dato che non è specializzato in niente, si specializza nel fare da cavia per morire. In pratica bisogna morire per poter vivere, e Robert Pattison mostra una notevole capacità nel introiettare il personaggio. Ma tutto il cast funziona, se Steven Yeun è il classico "amico" opportunista, Naomi Ackie è l'unica donna che si interessa a Mickey, mentre la coppia Marc Ruffalo e Toni Colette è terribile nelle sue interazioni. Come sempre Bong Joon Ho mostra il lato della superficialità e stupidità degli esseri umani, che si fanno guidare da un idiota, coione e psicopatico assiene alla sua moglie squilibrata. Ma anche gli altri esseri umani non sono da meno....il regista coreano mostra ancora una volta come la specie umana sia veramente pessima nelle sue intenzioni, votata alla crudeltà gratuita che sfocia nel sadismo e senza ombra di pentimento ed empatia. Perfino gli alieni vengono subito visti come una minaccia anche se non lo sono, ma d'altronde ciò che non si conosce fa paura,per il resto il film duetta spesso con la commedia nera e dissacrante, usando la fantascienza come cartina di tornasole della società umana e Mickey rappresenta la voce narrante. Vedremo come reagirà il pubblico, obbiettivamente il film è buono ma non ha la stessa forza di Parasite e perfino il finale l'ho trovato un pò buonista anche se non così scontato...aspettatevi soprese da Mickey 18 comunque.

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