mine regia di Fabio Guaglione, Fabio Resinaro USA, Italia, Spagna 2016
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mine (2016)

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locandina del film MINE

Titolo Originale: MINE

RegiaFabio Guaglione, Fabio Resinaro

InterpretiArmie Hammer, Annabelle Wallis, Tom Cullen, Juliet Aubrey, Geoff Bell, Clint Dyer

Durata: h 1.46
NazionalitàUSA, Italia, Spagna 2016
Generethriller
Al cinema nell'Ottobre 2016

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Trama del film Mine

Afghanistan: un soldato (Armie Hammer) sta tornando al campo base dopo una missione, ma inavvertitamente poggia il piede su una mina antiuomo. Non può più muoversi, altrimenti salterà in aria. In attesa di soccorsi per due giorni e due notti, dovrà sopravvivere non solo ai pericoli del deserto ma anche alla terribile pressione psicologica della tutt'altro che semplice situazione.

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Voto Visitatori:   5,92 / 10 (45 voti)5,92Grafico
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Voti e commenti su Mine, 45 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  09/09/2020 23:42:39
   6½ / 10
Ammetto di non capire una media così bassa per questo film, addirittura voti con 1-2-3. Ma sono seri? E' un film introspettivo, anche originale dove realtà, allucinazioni, ricordi di mischiano fornendo una pellicola assolutamente degna e con un bel finale. Incalzante nel finale la Colonna sonora. Ci sono film di registi famosi che fanno davvero pena ma a cui mettono 8 e 9 per status quo allora complimenti ai due registi italiani.
Più che sufficiente.
6 1/2

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1 risposta al commento
Ultima risposta 16/12/2020 20.35.37
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-Uskebasi-  @  28/07/2017 15:13:01
   8 / 10
COMMENTO SPOILEROSO

Se io e tu che leggi domani volessimo fare un film, il nostro primo film, idioti e squattrinati quali siamo, dovremmo elaborare un'idea fattibile che riduca al minimo indispensabile quei costi di produzione che in pochi pazzi ci consegneranno, sarebbe molto più semplice. Una storia con poche location, con pochi attori, "poche" spese insomma, con poca azione forse: un uomo che pesta una mèrda chessò, o meglio ancora una mina. Non che film del genere siano più facili, dovremmo fare il massimo nei dialoghi, cercare di dare una profondità ai personaggi, magari buttarci dentro un colpo di scena, tutto il possibile affinché non si senta il peso della staticità narrativa, ma almeno potremmo girarlo con un rischio minore di finire nel ridicolo. Gli sceneggiatori di "Mine" forse sono partiti da un ragionamento simile per il loro primo lungometraggio, anche se il budget già dalle prima sequenza non sembrerebbe così esiguo. Ma chi glieli ha dati i sòrdi? E perché? Hanno amicizie importanti o il progetto è un capolavoro?
Non direi affatto. Per carità, tecnicamente è realizzato piuttosto bene ma dai... è un filmetto, si vede. Già quando ho letto diretto da "Fabio e Fabio" non dovevo aspettarmi un qualcosa più degno di una seconda serata a Canale 5.
Ecco che l'uomo mette il piede sulla mina, ora sarà una fatica più per noi che per lui arrivare alla fine.
Oddio e questo chi è? Un berbero! Mamma mia quanto è ridicolo. Ma come hanno pensato di scrivere un personaggio così? Il berbero poliglotta che fa il simpatico e il filosofo non si può vedere, è un autogol cinematografico. Non è credibile, si percepisce troppo che sia artefatto, costruito a tavolino per riempire il tempo, la sua morale non può funzionare. Questo film non ha speranze, la massima ambizione è il 6.5.
Questi sono tutti pensieri che ho avuto, prima e durante la visione. Tutti pensieri che non rinnego, che hanno reso l'esperienza finale ancora più sorprendente. Si perché "Mine" doveva ancora iniziare.
Iniziare in quella profonda parte finale capolavoro, dove tutto acquista un valore, tutto prende peso, persino il berbero o il prologo sul matrimonio con quel geniale doppio significato del titolo.
Le allucinazioni, i deliri, il cervello che viaggia e ripercorre la strada, la vita che ti scorre davanti agli occhi. E che bellezza quel rumore sotto al piede nei momenti importanti, nelle tappe decisive dell'esistenza, tappe superate quasi sempre in ginocchio...
In ginocchio, ancora, su quella mina, ostacolo più difficile da oltrepassare per andare avanti, per maturare. E' solo un passo. Alzati soldato, devi andare avanti. Ma prima c'è un uomo da affrontare per poterlo fare. Il tuo più grande nemico ti viene incontro. E' un mostro invulnerabile a tutto, non c'è offesa che lo scalfisca, non c'è proiettile che lo stenda, non si può sconfiggere...
E invece si, trovi il modo. Con il perdono, con un abbraccio. Ora vai, cammina. Cammina fino a quella principessa che ti aspetta. E' buffo... devi farlo di nuovo. Un'ultima volta, ma sarà molto diverso dalle altre.
In ginocchio soldato.

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Ultima risposta 09/09/2020 23.29.22
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al3Viste  @  25/10/2016 10:33:15
   8 / 10
Ma cos'è tutto questo accanimento contro questo film? Cosa vi ha fatto? Dai come si fa a dare 1 1/2...
Non è un film di guerra, ma una situazione di guerra diventa occasione per il protagonista per un viaggio introspettivo e per forza onirico e allucinato dato che è piantato in mezzo al deserto senza possibilità di spostarsi.
L'aver messo un piede su una mina riporta il soldato a tutta una serie di vicende che hanno segnato un punto di svolta nella sua vita, proprio come il mettere il piede su una mina in mezzo al deserto. "Bisogna sempre andare avanti", lottare per sopravvivere e vedere che cosa il destino ha in serbo per noi; che sia un pugno dritto in faccia, una gamba dilaniata da una mina o il matrimonio. Ci sono passi decisivi nel corso della vita di un uomo o di una donna, detto così può sembrare una banalità ma il film è ben narrato e mai MAI noioso. Voi dite che le tappe della vita del protagonista sono dei cliché, ma non importa. Sono solo prese ad esempio per rappresentare i punti di svolta della vita di una persona.
Mezzo punto in più per il coraggio dei registi al loro primo lungometraggio.

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Ultima risposta 25/10/2016 15.47.14
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FABRIT  @  19/10/2016 19:20:46
   6 / 10
L'idea è interessante ma anche il film si pianta sulla mina!

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Ultima risposta 25/10/2016 18.32.38
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Wilding  @  15/10/2016 18:57:29
   6½ / 10
Un pizzico di originalità c'è e in fondo scorre via appassionando, soprattutto nella seconda parte. Certo non mancano sbadigli e banalità varie.

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Ultima risposta 20/10/2016 16.47.15
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faluggi  @  13/10/2016 04:40:04
   1 / 10
Dio lamm3erda che è questo film! Un'ora e mezza e passa di film a vedere sto ****** su una mina! Ma perchè in Italia permettiamo ancora a sta gente di fare filmacci visto che noi italiano siamo storicamente negati dalla notte dei tempi per il cinema? Dovrebbero fare una legge che consenta di usare la macchina da presa SOLO a commedie degli equivoci, solo quello sappiamo fare, e lo facciamo alla stragrande, ma per il resto solo cacca fumante come questo film. Menomale che non ho pagato io!

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Ultima risposta 13/10/2016 15.03.50
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amsterdam  @  11/10/2016 09:53:27
   3 / 10
Dispiace dare un voto così basso a un film italiano (sebbene non lo sembri) ma questo film è brutto sotto tutti i punti di vista. Il problema principale è che l'idea di base è davvero debole, e per farla funzionare, devi essere davvero un maestro.
La pellicola si può dividere in due parti, una più action e l'altra più introspettiva: nella prima parte l'eroe mette il piede sulla mina e deve resistere a vari situazioni come da canone "Survival". Qui non si riesce però a dare il benché minimo senso di ansia o suspance e mi ha strappato diversi sbadigli; senza parlare poi del berbero, mal caratterizzato, antipatico e infelicemente affiancato a un doppiaggio imbarazzante (forse il doppiatore di Eddie Murphey?).
La seconda parte si butta, come previsto, sull'introspezione del personaggio: peccato che qui, invece di osare, i due registi buttano su un'accozzaglia di clichè del genere, quali il padre violento, la madre terminale, il litigio con la ragazza ecc, dando la definitiva mazzata al povero spettatore. Il finale è poi davvero deludente, brutto e noioso, tant'è che non vedevo l'ora che finisse.
Ero contento di andare a vedere un film italiano, ma questo è davvero pessimo.

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Ultima risposta 11/10/2016 19.39.52
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The Legend  @  10/10/2016 23:10:06
   4 / 10
La parte migliore del film sono i primi 20 minuti, c'è un pò di azione fino al momento dell'incidente dell'amico del protagonista.

Poi da quando mette il piede sulla mina, il film crolla: è tutta una serie di flashback e di allucinazioni, che pure sarebbero naturali nello script di una storia di questo tipo, se non fosse che vengono rievocate figure già viste e riviste un milardo di volte nel cinema di genere.

Il padre violento, la madre malata di tumore, ecc... tutte cose già viste, senza andare troppo lontano pure nel recentissimo Paradise Beach, la sopravissuta sola nell'oceano contro lo squalo non faceva altro che pensare e ripensare alla madre malata terminale di tumore.

L'abuso delle stesse figure finisce nel non creare empatia nello spettaore, nè commozione.

In film di questo tipo o ti fai venire delle idee geniali per catturare l'attenzione di chi guarda, oppure è meglio non girarli proprio, Buried basta come esempio di genere.

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Ultima risposta 12/10/2016 18.49.33
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Scuderia2  @  09/10/2016 23:14:22
   6½ / 10
Un soldato in stallo su una mina nel deserto è un uomo in bilico esistenziale.
Oltre alla disperazione, è l'occasione giusta per ripercorrere errori e orrori,gioie e possibilità.
Le scenografie di dune disegnate non aiutano,il berbero virgiliano forse sì.
Avanzare o temporeggiare?
Se avanzo,salto per aria oppure devo sperare che la mina faccia cilecca.
Se temporeggio,rischio l'ustione,di essere sbranato,le allucinazioni ,i miraggi,i nostri che arrivano ...
Basta un passo ed è finita.
Basta un passo e si ricomincia.

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Ultima risposta 10/10/2016 10.18.38
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