redacted regia di Brian De Palma USA 2007
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redacted (2007Film Novità

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locandina del film REDACTED

Titolo Originale: REDACTED

RegiaBrian De Palma

InterpretiKel O'Neill, Ty Jones, Daniel Stewart Sherman

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 2007
Genereguerra
Al cinema prossimamente

•  Altri film di Brian De Palma

Trama del film Redacted

Cinque soldati americani d'istanza in Iraq violentano e uccidono una quattordicenne, bruciano il cadavere per cancellare le tracce della violenza, e ne massacrano la famiglia. La colpa viene attribuita alla popolazione locale, e il caso chiuso. Finchè un sesto soldato racconta tutto, dando il via a uno scandalo che getterà l'ennesima ombra sull'occupazione degli Usa in Iraq.

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Voto Visitatori:   7,73 / 10 (73 voti)7,73Grafico
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Voti e commenti su Redacted, 73 opinioni inserite

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cort  @  11/03/2024 18:40:37
   5 / 10
Il doppiaggio non mi è piaciuto e neanche i dialoghi, non sembrava un qualcosa di reale ma di costruito, poi le riprese mischiate tra telecamere fisse e in prima persona mixate a telegiornali ed interviste mal si amalgamavano, salverei la musica classica, bella in sè, e le immagini real gore(che però sono ininfluenti al film).

alex94  @  17/03/2020 03:44:22
   6½ / 10
Un Vittime di guerra aggiornato ai giorni nostri, cambia lo scenario (invece che in Vietnam ci si sposta in Iraq) ma l'atrocita della guerra resta invariata.
Girato con lo stile found footage De Palma ci racconta un'altro terribile crimine di guerra (realmente avvenuto) compiuto dalle truppe americane di stanza a Samarra.
Ben girato ed interpretato colpisce in modo duro ed indigna,pur non rientrando a mio gusto personale tra i migliori film di questo regista merita una visione solamente per il coraggio dimostrato nel portare un simile fatto sullo schermo.

Goldust  @  17/10/2019 17:04:35
   6½ / 10
Non è il solito film di guerra, e lo si capisce subito. De Palma vuole dare un nuovo punto di vista ad una storia nella storia sporca e poco conosciuta, e lo capisco; ma non mi piace il modo di girare così personale e soggettivo, con telecamere a spalla, filmati amatoriali e quant'altro. Pur apprezzando il contenuto, ovvero una vigorosa critica agli Stati Uniti ed al suo modo di fare la guerra, avrei preferito un punto di osservazione più distaccato e tradizionale, per meglio assimilare una pagina di storia recente americana che trasmette imbarazzo. Un'operazione comunque senza dubbio coraggiosa che ci aiuta ad avere un quadro più completo del conflitto in Iraq, lasciandoci quel retrogusto in bocca che sarebbe eufemistico definire solo amaro.

Filman  @  30/11/2016 21:57:21
   9 / 10
Alcuni dettami stilistici di Brian De Palma come il voyeurismo e il piano sequenza ritrovano nel found footage un alleato forte ed eloquente, così come l'analisi della realtà mediante la rappresentazione cinematografica, nelle sue sconfinate forme del tecnologico e informatizzato mondo contemporaneo, e la difficoltà di accettare questa vengono trasportate dalla natura stessa del documentario, finto sì, ma basato su dei fatti effettivi in un ulteriore rimescolamento delle carte proposto dal regista. REDACTED a partire dal suo titolo si autoproclama come simbolo di scomode verità, e si offre allo spettatore sotto delle vesti belliche a livello estetico notevolmente insolite, forse sperimentali per il genere, e profonde per ciò che riguarda una visione antimilitarista che esamina la natura dell'uomo psicologicamente e la natura della guerra contestualmente, trasmettendo in silenzio una riflessione divisa in fittizie immagini di repertorio narrative, poetiche sequenze artistiche e dialoghi che risaltano l'assurdità della guerra, per ciò che rappresenta e per chi la rappresenta.

Spotify  @  04/03/2014 23:26:19
   6 / 10
Un crudissimo film, girato in stile falso documentario, sulla guerra in iraq. In questa pellicola vengono denunciati gli orrori compiuti, in questo caso, da alcuni soldati americani. Viene mostrato come in situazioni del genere, si possa perdere completamente il lume della ragione e diventare solo dei rabbiosi pazzi e delle macchine da guerra senza un briciolo di umana pietà. L'idea di girare la pellicola in stile documentario, secondo me è molto azzecata e sembra rendere tutto quello che succede ancor più realistico. Alla fine il messaggio che viene trasmesso è chiarissimo: in guerra, almeno in questi casi (parlando dello stupro che viene commesso), nemmeno chi dovrebbe essere ''buono'', lo è realmente, ma c'è solo violenza e morte commessa e subita da parte di tutti. E inoltre ci si aggiungono anche i media che fanno del loro meglio per nascondere queste barbarie. Sul lato morale quindi nulla da ridire, invece su quello tecnico qualcosa da dire c'è: innanzitutto ci sono certi dialoghi che sono davvero al limite del ridicolo, e molte volte ci sono delle situazioni poco credibili. Inoltre il finale sembra troncato e di conseguenza non sembra un vero e proprio finale lasciando molte cose in sospeso. La sceneggiatura non è gran che, anche se in realtà quasi non esiste. La regia di De Palma invece è grandiosa e lo stesso è per la fotografia. Buona anche la scenografia. Molte scene davvero violente. Musiche tristissime ma molto belle. Alla fine non è un grandissimo film ma va data un'occhiata. Voto 6-.

7219415  @  07/03/2013 13:43:59
   7 / 10
Più documentario che film...racconta una delle tante schifezze della guerra...

Oskarsson88  @  07/03/2013 00:27:10
   7 / 10
Dura denuncia di un bruttissimo crimine di guerra. Come film/documentario ha molte parti non troppo vivaci anche se le immagini e il messaggio sono chiaramente molto forti. Da far circolare...

topsecret  @  05/09/2012 17:23:54
   7 / 10
Non ho conoscenza di notizie a riguardo ma si dice che De Palma abbia preso spunto da un fatto realmente accaduto. Una strage compiuta da soldati americani in Iraq ad opera di una famiglia del posto.
Un Brian De Palma che ci propone in maniera cinica, cruda e violenta una questione morale ed etica non di poco conto, dove non si può fare altro che ribadire tutti i dubbi e le ombre che l'occupazione degli USA in Iraq porta.
Il film, a mio parere, è un prodotto valido, anche se in alcune parti un po' retorico e statico, che offre grossi spunti di riflessione e ci tiene incollati al video fino alla fine con sentimenti contrastanti di rabbia, tristezza e speranza.
Una visione meritevole di un voto positivo.

Manu90  @  25/08/2012 13:37:22
   7 / 10
Ci troviamo di fronte ad un film che di certo non lascia indifferenti. Un inedito De Palma al servizio di un film-denuncia sulla guerra in Afghanistan e sul ruolo dei soldati statunitensi in questa terra desolata e "avvelenata". Il regista attacca pesantemente anche i vizi del sistema, recuperando quanto più materiale sconvolgente e spiazzante, e ci riesce notevolmente.
Opera dura e sincera, che merita di essere visionata.

paride_86  @  31/12/2011 04:08:45
   6½ / 10
Un inedito Brian De Palma è quello che emerge da Redacted: abbandonati tutti i fronzoli holywoodiani, i sapori noir e misteriosi, lo ritroviamo a girare un piccolo film sperimentale sulla guerra in Iraq.
Interessante e incisivo nelle intenzioni, delude un po' nello svolgimento, restando incastrato nella sua logica apodittica e dimostrativa.

Beefheart  @  16/11/2011 08:48:15
   7 / 10
Girato in stile documentaristico mostra le realistiche brutture quotidiane in un posticino niente male come Samarra (Samarcanda), nell'Iraq del 2006, per ragionare, o tentare di farlo, sull'agghiacciante situazione strutturatasi sulle fondamenta della guerra. E ci riesce abbastanza bene con truppe USA da una parte, civili dall'altra, terroristi ed esaltati nascosti tra le fila, reporter, video-amatori, web-tv, tutti "uniti" nell'evidenziare lo scempio umano. Probabilmente non c'è niente di veramente nuovo; semmai si ribadiscono concetti già conosciuti ma da non dare mai per scontati. Il finale melenso avrebbe potuto essere migliore, ma nel complesso il film, duro, cattivo e beffardo, risulta riuscito, nonostante una sorta di fotografia patina, fredda e plasticosa, che appiattisce un po le sensazioni.

DarkRareMirko  @  10/10/2011 22:04:19
   8 / 10
Forse un film un pò sopravvalutato ma ad ogni modo fa piacere vedere un maestro come De Palma (artista a suo agio nei generi più disparati) ancora in forma ed impegnato.

L'opera è riuscita, avvinente e stringata, ma a me sostanzialmente pare un mettere insieme un Full metal jacket ed un Tigerland cercando di aggiornare entrambi agli anni 2000, con forzato stile mockumentary, sensazionalismo, ansia del parlare direct-to-camera, mito dello snuff movie e del cinema veritè.

Comunque tutto ciò che ho appena detto è stato fatto in modo autoriale, ed è questo che fa la differenza tra codesto Redacted e le infinità di lungometraggi post strega di Blair.

De Palma ben dirige e monta bene (e ci mancherebbe), pur non rinunciando talvolta ad ingenuità, demagogia, sequenze edulcolorate, spettacolarizzazione del dolore (mi riferisco alle foto finali, pure vere purtroppo; ho trovato queste ultime un'aggiunta gratuita, visto che il senso di critica alla guerra si era già capito benissimo negli 80 minuti precedenti).

Ad ogni modo un film di buon livello, impegnato, ben recitato, di forte denuncia e impatto (sagace poi l'aver voluto usare volti non noti).

baskettaro00  @  09/10/2011 21:33:51
   7 / 10
film del bravo de palma sotto forma di mockumentary,i soldati protagonisti son violenti e triviali,cattivi e perfidi.
un film che dovrebbe far riflettere sul come una persona possa reputarsi "buona" solo perchè indossa una divisa?
mi ha colpito molto una frase che cerco di parafrasar al meglio:
"nel 2004 in iraq i soldati americani han ucciso 8000 civili perchè non si eran fermati al posto di blocco americano,6000 di loro erano innocenti"....
molto tosto e non alla portata di tutti,ma un film che tenta d'aprir gli occhi.

PignaSystem  @  12/09/2011 18:23:26
   7 / 10
De Palma abusa di filtri, soggettive finto-documentaristiche, simil-schermate di youtube e grand guignol 'sensibilizzante'. Il che - seppur filmicamente discutibilissimo - è, in epoca di supina noncuranza e di complici 'evasioni' decerebrate, già molto. Non abbastanza, ma molto.

guidox  @  03/09/2011 19:07:39
   6½ / 10
vado un po' in controtendenza e dico che mi è piaciuto di più The Hurt Locker, anche se penso che nessuno dei due film sia eccezionale.
pure in Redacted c'è troppa retorica e seppur il punto di vista sia molto più vicino al mio personale rispetto all'altro film suddetto, è un po' la solita minestra.
a parte la storia, sono i personaggi che comunque funzionano poco.
speravo in meglio.

david briar  @  03/09/2011 11:25:16
   8½ / 10
"Redacted" è uno dei migliori film del Maestro,un vero pugno allo stomaco,la rappresentazione di una realtà che già conosciamo,ma che fa male vedere sullo schermo ripresa in questo modo.

Il film inizia in modo forse non entusiasmante,si fa un abuso un po' furbo della colonna sonora.Poi si arriva ad una scena che sembra avere un registro comico,ma che si risolve in modo quasi insostenibile,da far saltare il cuore.

Da quel momento in poi,assistiamo ad un film duro,potente e profondamente depalmiano,nonostante abbandoni i suoi abituali virtuosismi per dare vita ad una messa in scena sobria e fluida,proprio per questo più efficace.

De Palma dirige una storia drammatica e presentata come ispirata a fatti accaduti.E,per la prima volta forse,ammette i limiti del mezzo cinema:"la macchina da presa non dice mai la verità",questa è l'emblematica frase di uno dei soldati.

"Redacted" è una pellicola che rappresenta la realtà,con alcuni piani-sequenza che non lasciano scampo,ti fanno male dentro e fanno riflettere su molte cose:la moralità dei soldati,forse in parte cambiati da queste tragiche esperienze;oppure la scena finale,una riflessione sull'impotenza dell'essere umano,sulla mancanza del coraggio di agire,e su ciò che può rimanere ad un uomo dopo esperienze simili.Allo stesso tempo,sbatte in faccia l'inutilità della guerra e la stupidità degli esseri umani a distruggersi a vicenda.E' un film che non giustifica nessuno,ma che cerca di dire la dura verità.

"Redacted" è un film da vedere assolutamente,un'esperienza da fare.Il Film di guerra degli anni 2000.

Certe volte,fra inquadrature troppo tecniche e virtuosismi un po' freddi,mi era sembrato che a De Palma mancasse cuore nelle sue opere."Redacted" mi smentisce del tutto.

Tom24  @  06/04/2011 16:54:42
   8½ / 10
Impressionante capolavoro di De Palma che va ad inserirsi tra i migliori film di guerra di sempre.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  20/11/2010 22:11:56
   8½ / 10
Redacted è una pellicola riflessiva e potenzialmente spietata,che si annovera senza ombra di dubbio uno dei miglior films di guerra negli ultimi anni.
De Palma proietta lo spettatore in una dimensione contestuale ancor più realistica,dovuta al fatto della riprese per mezzo dell'Handy Cam,tecnica molto utilizzata ultimamente.
Redacted ha un impatto emotivo molto forte,essendo uno di quei film che tendono a dichiarare visivamente ogni sfaccettatura,non lasciando nulla di impreciso.
Il messaggio che il regista spedisce al mittente è chiaro,la guerra è una menzogna planetaria,i valori e la moralità non fanno parte del galateo guerresco.

maitton  @  14/10/2010 17:40:29
   7 / 10
film veloce e intenso.
scene crude, e finale agghiacciante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  08/10/2010 19:32:04
   8½ / 10
C'era un mercante di Baghdad che mandò il suo servo al mercato per comprare delle provviste. Dopo un pò il servo tornò indietro pallido e tremante dicendo "- Padrone, una donna mi ha urtato al mercato; quando mi sono girato ho visto che era la Morte, mi ha guardato e mi ha fatto un cenno minaccioso. Ti prego, aiutami, dammi un cavallo e fammi scappare dal mio destino, vado a Samarra e la Morte non potrà trovarmi.". Il mercante gli prestò il cavallo e il servo fuggì. Poi il Mercante andò al mercato, vide la Morte e le chiese "- Perchè hai fatto quel gesto minaccioso al mio servo?". Rispose la Morte "- Non era un cenno minaccioso, ma un gesto di sorpresa. Ero sconceratata di trovarmelo qua a Baghdad quando invece devo avere stasera un appuntamento con lui a Samarra".

C'è tutto Redacted in questa magnifica quanto terribile barzelletta. L'ineluttabilità del proprio destino, della propria morte. Il Servo è il Soldato in guerra, il Mercante una sorta di effimera speranza. Tutti gli uomini prima o poi andranno a quell'appuntamento, il soldato ha soltanto un cavallo più veloce che lo farà arrivar prima.

Strepitosa pellicola di DePalma, accusata con troppa faciloneria di antiamericanismo, quando invece, come nella maggior parte dei film di guerra, le vicende raccontate devono considerarsi universali e la denuncia non vista come a rivolta a un tale esercito o una tale guerra ma alla Guerra tout court e a tutte le aberrazioni che questa, quasi giocoforza, comporta.
Il film prende spunto da un vero episodio: lo stupro e l'assassinio di una quindicenne irachena da parte di 4 soldati americani. In realtà soltanto 2 compiranno l'eccidio (oltre la ragazza vengono uccise la sorellina, la madre e il nonno) mentre un terzo riprende il tutto con una telecamera e un quarto se ne sta disperato fuori, incapace di fermarli.
De Palma analizza il prima, il durante e il dopo eccidio in un arco temporale di circa 2 mesi.
Prima conosciamo i soldati, impegnati in un posto di blocco a Baghdad. In una bellissima sequenza vediamo l'interminabile attesa dei militari (scandita dai rumori di una bottiglia d'acqua vuota premuta continuamente da un soldato e dal ripetuto far scattare un accendino zip di un altro) che hanno il "solo" compito di controllare le macchine che passano nella barriera. I militari intimano ad un'automobile di fermarsi, questa prosegue dritta, si fa fuoco, una donna incinta muore. De Palma approfitta per comunicarci che oltre 2000 civili iracheni sono stati uccisi nei checkpoint, il 99% non terroristi. Tra l' altro, se vogliamo, si torna alla barzelletta iniziale. Lì il servo aveva mal interpretato i gesti della Morte, qui capita molto spesso che i civili scambino il gesto dei soldati di fermarsi come un saluto. Come per il servo, l'incomprensione li porta alla morte.
I soldati si annoiano, non è come il Vietnam dove le donne non mancavano. La somma di questa voglia sessuale unita al desiderio di vendetta per un loro compagno esploso in una mina li porterà alla terribile decisione, PIANIFICATA, dello stupro alla quindicenne.
Questo avverrà sotto le luci della telecamera del soldato Salazar, il nostro occhio per buona parte del film. Soltanto il soldato McCoy si opporrà e sarà infatti lui in seguito a denunciare il terribile fatto. Salazar, in realtà soldato "buono" con la sola mania che tutto venga ripreso (allegoria forse della tv d'oggi), sarà invece rapito e decapitato. Ho già scritto moltissimo dicendo in realtà poco. Redacted avrebbe bisogno di uno spazio infinito per poter esser commentato data la moltitudine di così tanti e forti temi trattati, che siano politici, etici, morali, umani. De Palma si serve di un'incredibile quantità di canali audiovisivi per raccontare la vicenda, dalla telecamera di Salazar al documentario interno al film, dalle immagini televisive alle telecamere di sicurezza, dai blog ai filmati su You Tube, dai servizi in diretta giornalistici alle microcamere nei caschi. La sceneggiatura è perfetta, specie nei dialoghi dai quali è possibile estirpare moltissime frasi significative "la prima vittima sarà la verità", "le telecamere raccontano sempre bugie" "quello che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas (riferito al voler insabbiare tutto)" "si possono far cento film sull' 11 settembre ma nessuno sui nostri crimini perchè noi siamo una razza superiore" e mille altre. Si arriva così al finale dove, come nel bellissimo Valzer con Bashir, la finzione (se di finzione si può parlare) lascia spazio alle reali immagini di civili iracheni morti. Il senso di rabbia, di impotenza, di commozione raggiungono così il massimo livello e marchiano a fuoco la parola pace o il desiderio di essa nel nostro cuore e non in un'inutile, spesso ipocrita, bandiera.

paolo80  @  23/06/2010 18:57:25
   6 / 10
Un film sicuramente più drammatico che di guerra.
Lo stile col quale è girato è molto interessante, egli aspetti tecnici sono gli elementi di maggior pregio dell'opera.
La storia non è il massimo in fatto di originalità, e la visione alla fine tende ad esser un po' noiosa, con parti che tendono ad esser un po' ripetitive e che nulla aggiungono allo sviluppo della vicenda.
I personaggi sono caratterizzati in maniera molto superficiale, anche se credibile.

sarom2  @  23/05/2010 13:37:06
   9 / 10
capolavoro che fa aprire gli occhi sulla guerra in iraq e soprattutto sul ruolo dei soldati americani!!!

Clint Eastwood  @  15/05/2010 01:24:34
   8½ / 10
Preferisco di gran lunga questo lavoro di De Palma che il premiatissimo The Hurt Locker dove i soldati americani sembrano quasi vittime della guerra.

Basato su una fatto realmente accaduto questo finto documentario lascia poco spazio all'immaginazione. Scaturisce una rabbia che permane nel tempo e ti fa riflettere non poco su certi aspetti della guerra.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  15/04/2010 14:45:33
   10 / 10
De Palma, gran mestierante ma regista obiettivamente di secondo piano rispetto ai "grandi", 3 anni fa ha sfornato ex abrupto un film che si proietta da solo nell’empireo del cinema, tale e tanta è la sua caratura cinematografica, saldamente fusa a quella dei temi affrontati.

"Redacted" è una travolgente riflessione sulle potenzialità della manipolazione mediatica implicite in qualsiasi mezzo di comunicazione visivo, condotta attraverso uno "sguardo" su di un atroce episodio della guerra in Iraq (un assassinio con stupro, ad opera di un branco di soldati).
E’ un film al 100% metalinguistico: unici strumenti visivi utilizzati, anche se di pura fiction (il che complica il discorso del regista e lo rende più affascinante) sono: video amatoriali, blog su internet, riprese televisive, riprese di telecamere di servizio, video postati su internet, riprese giornalistiche, microtelecamere da elmetto di guerra (anche a raggi infrarossi), riprese di giornalisti "embedded" (cioè incorporati nelle truppe).

E' un'opera folgorante per come riesce a parlare dell'indecifrabilità del reale, della sua manipolazione, e soprattutto della prossimità che, per il proliferare dei segni, si crea tra soggetto e oggetto della visione, al punto da rendere impossibile sia il coinvolgimento emotivo, sia il distacco critico e morale.
Infatti, ciò che turba e sconcerta di più, è che lo stupro non sconvolge come dovrebbe, così come è raccontato ( nonché gli altri eventi “sconvolgenti” che il film visualizza o cui allude). Non crea il medesimo orrore che creerebbe la sua rappresentazione cinematograficamente convenzionale.
Nell’assenza di una retorica narrativa canonica (per mezzo della quale avverrebbe una presa di distanza critica e morale), e nella mimesi delle riprese documentarie, si cela una riflessione sullo sguardo.
La sovrabbondanza dei segni e delle informazioni in nostro possesso, la possibilità di riprendere e diffondere (all’istante e a livello planetario) qualsiasi fenomeno, creano una prossimità tale da avere come effetti l’immediatezza, l’annullamento di una distanza, e quindi:
- la tendenziale riduzione dello spazio consentito per la presa di coscienza e la riflessione,
- l’assuefazione visiva,
- la riduzione della capacità di distacco critico, e infine:
- la riduzione del coinvolgimento emotivo.
Il distacco emotivo (dovuto a una fruizione che può essere troppo immediata e superficiale da non lasciare tempo allo shock nemmeno di maturare!) è dunque inversamente proporzionale alla prossimità superficiale con cui il nostro sguardo può “poggiarsi” su tutto.
Il proliferare dei segni, anziché consentire una maggiore aderenza al reale, tende a distorcerne la percezione ...e amplifica a dismisura il caos.

Rand  @  10/03/2010 18:41:43
   9 / 10
Film duro, anzi durissimo, De Palma non fà sconti a nessuno, nè hai soldati usa, criminali e psicotici, nè ai jihaidisti, che decapitano ostaggi. l'impressione è di un film che decontestualizza la violenza e la presenta per quella che è, pura follia, con una sua logica, in cui la telecamera fruga, altro che paranormal activity, nel sadismo, nella noia, nella disperazione e nella rabbia, che crea normali aguzzini, in normali soldati, con normali armi, in una normale guerra...
perchè tutto ciò è normale, per noi, siamo talmente drogati dalle immagini che non ci fanno più ne caldo ne freddo. detto questo, un film che doveva vincere l'oscar, ma si sà, quello che manca all'academy, ai suoi membri è propio il coraggio! Per la cronaca, i soldati usa colpevoli delle violenze citate nel film sono stati condannati all'ergastolo, ma i loro capi invece niente...
La responsabilità è sempre delle mele marce? Io non credo...
Un film anche visivamente " brutto" poichè espleta la sua funzione di monumenctary, in maniera artigianale, semplice, privo di orpelli, per questo è un film che va visto, per renderci conto che la guerra non è fiction, ma realtà, come le sue bugie...
il vincitore morale del leone a venezia, altro che quella ****** di lussuria...

Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  09/03/2010 08:00:19
   8 / 10
Nettamente superiore al più politicamente fortunato hurt locker, è passato quasi inosservato ma la classe e la potenza narrativa di de palma sono fuori discussione. Da vedere a stomaco vuoto.

despise  @  15/02/2010 08:36:22
   7 / 10
Un mockumentary sugli orrori e le ingiustizie della guerra.
E' difficile con argomenti del genere non cadere nella retorica.
Da vedere, comuque, per avere un altro punto di vista su ciò che realmente succede laggiù!

MidnightMikko  @  12/02/2010 15:49:46
   9 / 10
Giustamente premiato con un Leone D'Argento a Venezia (per il sottoscritto il vero vincitore al posto di Lussuria),il film di De Palma ricorda molto "Vittime di Guerra" a livello di soggetto, ma il regista comunque confeziona un docu-film crudissimo,potente e molto toccante. Un applauso agli attori, veramente bravissimi e perfettamente calati nelle loro parti. Ottimo

Parsifal  @  31/01/2010 22:42:44
   7 / 10
Polemico crudo e innovativo film sull'infinita guerra in Iraq le musiche tratte da Barry Lyndon e un ritmo lento scandiscono questa storia di violenza e sacrificio senza senso. Buon Film

bulldog  @  14/11/2009 08:52:06
   7 / 10
Un discreto film di denuncia sull'ennesima infame guerra americana.
Ottima l'impostazione documentaristica di De Palma in regia.

Peccato si cada spesso nella retorica,nulla di trascendentale.

TheLegend  @  18/10/2009 19:04:38
   6½ / 10
Opera originale di critica e denuncia.
Peccato per il fatto che in molte parti annoi un pò perchè il fine del film è pienamente condivisibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  19/09/2009 16:09:21
   8½ / 10
Film sull'orribile realtà della guerra ce ne sono parecchi, ma non per questo si può dire di aver esaurito tutto quello che si può ancora dire a riguardo, nè che non si possano "inventare" nuovi modi di dirlo.
In Redacted è il modo di dirlo che lo rende diverso e tragicamente attuale: l'aver creato una finta e plausibile situazione in cui i soldati impegnati in Iraq si filmano nei momenti di riposo e mentre compiono atti e misfatti, così "normali" seppur taciuti, l'irrompere delle tecnologie con youtube o facebook, rende il film talmente veritiero che finisce per confondere sulla sua finzione e fa pensare "ma è vero?".
E' vero.
Nella nostra contemporaneità dominata dalle immagini e dall'informazione globale, fa chiedere quanto effettivamente sappiamo.

L'ultimissimo fotogramma, vero, è agghiacciante: sbatte in faccia ciò che è la realtà e non più un film. E il cerchio si chiude.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  06/09/2009 10:59:07
   8 / 10
La guerra è una cosa triste, ma ancora più triste è il fatto che ci si fa l'abitudine. (Tiziano Terzani)
Se non ci avete fatto l'abitudine (me lo auguro), questo film sarà un pugno nello stomaco.
Ottima la tecnica usata da De Palma, si riconferma ancora una volta un grande regista capace di spaziare tra svariati generi.
Fa vedere la guerra vista esclusivamente dalla parte dei soldati americani, con tutta la loro ignoranza e xenofobia.
Un film da vedere senza dubbio, merita assolutamente.

Invia una mail all'autore del commento RadicalGrinder  @  06/09/2009 00:46:42
   7 / 10
Sapete quale sarà la prima vittima di questa guerra? La verità.

NandoMericoni  @  18/08/2009 15:39:12
   7 / 10
100% col commento precedente...

tylerdurden80  @  14/08/2009 04:09:12
   7 / 10
voto dettato più dalla tecnica di realizzazione del film che non per il film in sè stesso.Originale il metodo di raccontare una storia attraverso una telecamera di un soldato,attraverso riprese da telecamere di servizio,attraverso video diffusi su internet ecc..si crea cosi un finto(come scrive il regista all'inizio)documentario.

Se la tecnica è il punto forte,la trama è quello debole:solita condanna alla guerra in Iraq,solita duplice visione dei soldati(da una parte vittime del loro governo e da una parte carnefici e montati mentali)...tutte cose assolutamente condivisibili ma già viste e riviste,che non aggiungono nulla di nuovo.

La scena finale in cui vengono mostrate delle foto(stavolta reali) non mi è piaciuta molto,messe allo scopo di impietosire lo spettatore e quindi troppo ruffiane...

riassumendo:tanto innovativo dal punto di vista tecnico(9) quanto banale dal punto di vista narrativo(5)....media 7 e tutti a casa!

camifilm  @  11/08/2009 17:44:16
   6½ / 10
La media voto film è alta, forse sarà non l'ho compreso bene.
Mi attendevo di più, visto il regista.
Un film più profondo, non c'è il "coraggio" di andare oltre e mostrare di chi è e chi si dovrebbe sentire anche in colpa, pur non essendo fisicamente li al momento... ma avendo creato tutti i presupposti affinchè il fatto potesse anche accadere.
Una volta i film protestavano contro il sistema, questo mi sembra troppo puntato sui militari dimenticati nelle ormai molteplici (forse inutili) missioni.
Voto buono per il lato tecnico/artistico del film... ma non credo possa essere classificato come un cult del suo genere...

Sestri Potente  @  10/08/2009 23:28:23
   10 / 10
Insieme a Full Metal Jacket uno dei migliori film di guerra. Redacted è soprattutto un documentario, e la regia, la fotografia e le interpretazioni dei giovani attori sono a dir poco sensazionali.
Ci sarebbe troppo da dire sulla guerra in Iraq, ma dopo aver visto questo film mi viene solo da pensare a quella povera gente, i civili iracheni e i soldati onesti, che sono stati costretti a vivere un inferno per colpa dei politici e dei delinquenti da strapazzo.
Un pugno nello stomaco le fotografie finali con le vittime irachene.

LoSpaccone  @  08/08/2009 18:53:23
   6½ / 10
E’ senza dubbio un buon film ma non mi sembra che la scelta del racconto filtrato dall’occhio indiscreto delle moderne tecnologie vada molto oltre la semplice scelta di stile né che questa abbia contribuito a rafforzare l’invettiva contro gli orrori della guerra e la censura che talvolta cerca di occultarli. Anzi, la denuncia della quale il film si fa portatore mi è sembrata troppo facile e prevedibile: si sa che l’eccessivo uso di certi media ha reso impercettibile la differenza tra la realtà e la sua rappresentazione, e che quindi la manipolazione delle immagini e dell’informazione sia diventato un aspetto cruciale del rapporto tra potere e società perché consente di imporre subdolamente un’idea. “Redacted” non mi sembra aggiunga niente di nuovo a tutto ciò se non qualche bella sequenza di guerra. Il cinema è di per sé già finzione, a che serve la finzione della finzione?

Bathory  @  19/04/2009 20:27:42
   8 / 10
De Palma l'ho sempre trovato un regista estremamente sopravvalutato, ma non si può negare che questo Redacted sia davvero un ottimo film..

A livello di contenuti e di riflessioni non dice poi nulla di nuovo, rivelandosi un discreto film antimilitarista come tanti, ma la grande abilità del regista americano è nella resa ed esecuzione del film, che di fatto crea qualcosa di mai visto nella cinematografia mondiale.

Un perfetto Mix di documentario,video da You tube, riprese amatoriali dei soldati, che consente allo spettatore di avere una visione del conflitto iracheno da maggiori e differenti punti di vista.

Un film che fa bene al cinema, che fa capire che anche nel 2007 si può fare qualcuno di innovativo e intelligente, e anche se in qualche tratto traspare un po' di retorica tutto sommato gli si può perdonare al buon vecchio Brian..

Xavier666  @  19/04/2009 18:04:38
   9 / 10
Annullamento dell'umanità, questo è il tema centrale a mio avviso, quello che ho colto e che più mi ha colpito, peggio di qualsiasi film splatter abbia mai visto, perchè è la realtà neanche troppo lontana di una guerra sporca e inutile che nessuno ha potuto/voluto evitare. Applauso commosso a Brian De Palma per il coraggio e la bravura, uno schiaffo al suo governo e alle persone che hanno votato l'amministrazione USA più criminale della storia.

BrundleFly  @  07/04/2009 20:27:26
   8 / 10
Grande prova di coraggio del maestro De Palma che sforna, a mio giudizio, uno dei suoi lavori migliori. Film durissimo e pesante in alcuni punti e critica sfrontata verso la società americana. Sicuramente particolare e non per tutti i gusti.
Regia fantastica!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  08/03/2009 12:18:45
   9 / 10
Il ritorno del grande De Palma. Dopo il flop della Black Dahlia, il regista americano torna a essere un autore e ritorna a trattare la guerra.

E in pratica rifà in maniera diversa un suo vecchio film, "Vittime di guerra". Soldati al fronte. Noia mortale. Un gruppetto di soldati violentano una ragazza la uccidono insieme al resto della famiglia.
Uno di loro riprende tutto.

De Palma ispirandosi a una storia vera annulla la differenza fra documentario e fiction e fa un vero e proprio reportage , del tutto inventato, con attori e interviste. Una sorta di "Rec" al fronte, con un ritmo volutamente rallentato per sottolineare la noia e la totale inutilità dela guerra, con la geniale idea di riprendere le musiche di Barry Lyndon.

Il risultato è un film polemico, antimilitarista, esattamente opposto all'inutile e ambiguo film della Bigelow uscito più o meno contemporaneamente sullo stesso argomento.

everyray  @  19/02/2009 15:24:38
   8½ / 10
Non un film,ma un vero e proprio DOCUMENTO NERO che non ha una vera e propria presa di posizione,nè destra,nè sinistra,nè americano,nè iraqueno,nè bello,nè brutto,ma un più semplicemente: La Guerra Fa Schifo!
Si assiste così ad un raro esempio di "stato dei fatti" che in film sulla guerra non è mai facile mostrare!
Regia perfetta (neanche a dirlo!)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/01/2009 12:27:34
   7 / 10
Classico esempio dove un grande regista trasforma un film mediocre in qualcosa di buono...di questo film salvo solo il lato tecnico perche sinceramente mi ha lasciato poco o nulla sotto il profilo delle emozioni!
E' il classico film antimilitarista che si puo' benissimo accostare a tanti altri film di genere solo che stavolta si parla di una guerra ancora in corso e questo da' ancora piu' fastidio...quasi lo stesso fastidio,pero',che mi ha dato la voce fuori campo femminile...strana scelta...
Per cercare di far sembrare la storia piu' realistica possibile vediamo il film come un reportage da parte di un soldato o assistiamo a delle sequenze raccolte da telecamere di servizio,ma allora perche De palma all'inizio del film tende a precisare che tutto quello a cui si assistera' e' finto?poteva lasciarlo solo intendere e magari comunicarlo alla fine...
Mi aspettavo di piu'

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  04/01/2009 22:25:29
   6 / 10
De Palma riprende il soggetto dal suo anteriore film “Vittime di Guerra”, cambiando zona con il più recente conflitto in Iraq. Questa volta esce qualcosa di più interessante: il regista mostra l’effettiva realtà di ciò che accade, la brutalità e l’angoscia che percorre quel brutto periodo per gli iracheni ed americani. In base al suo pensiero sociale e politico De Palma ha creato con sentimento questo simil-documentario, senza strafare né imporre a tutti i costi il suo ideale. Anzi, ha mostrato addirittura poco, ma penso che il resto lo sappiamo già tutti.
Durante la visione seguiamo la routine dei soldati, rotta da molti eventi dolenti e improvvisi.
Peccato però che il finale non mi sia piaciuto, e, in generale, il film poteva essere migliore.

gabriele  @  02/01/2009 17:40:01
   4 / 10
Ci voleva questo film per informarci che anche tra i soldati americani ci sono i brutti e cattivi? Non basta leggere i giornali o ascoltare i tg? E' sufficente vivere sulla Terra per sapere che, purtroppo, queste cose sono successe e succederanno ancora in ogni schifosa guerra. Nonostante un grande regista questo film è noioso e non provoca alcuna emozione. Peccato

Gruppo COLLABORATORI paul  @  23/12/2008 12:31:56
   9 / 10
Grandissimo film di Brian De Palma, che ha forse l'unico difetto di cadere un pò nella retorica spiccia nel finale. Tecnicamente perfetto, lo vedo di un antimilitarismo "reale": l'Iraq è il pretesto per una denuncia di tutte le guerre. Assolutamente imperdibile.

Dan of the KOB  @  21/12/2008 12:22:46
   7½ / 10
Come già scritto negli altri commenti questo film non aggiunge niente di nuovo ai film sulla guerra, cambiano solo gli scenari e i protagonisti ma i contenuti sono sempre gli stessi!
Potrebbe esser un Vittime di guerra rivisto, riproposto in chiave moderna ma girato con maggior realismo e più asciutto, perchè il vero punto di forza di questo film sta proprio nella tecnica di realizzazione! De Palma ancora una volta sperimenta e mostra a tutti di quante idee e lezioni è ancora in grado di dare ai cineasti di tutto il mondo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  16/12/2008 01:07:34
   8 / 10
Sotto il punto di vista dei contenuti questo film non mi ha detto praticamente niente, anzi a dirla tutta, ci troviamo al cospetto del solito film antimilitarista americano, che tanto piace al mondo di Hollywood e che francamente cos' posta la cosa ha stufato.
Dopo la guerra in Vietnam e il proliferarsi di film sulla questione, Oscar vinti, riconoscimenti, alti incassi, quell'America cresciuta a pane e Apocalypse now FA LE STESSE IDENTICHE COSE DI ALLORA con la differenza che mentre prima il nemico esisteva, adesso se lo sono inventato.
A cosa sono servite i Goodmoring Vietnam, il nato il 4 Luglio, i Full Metal Jacket,il Cacciatore, i Platoon, Vittime di Guerra ecc.?

Allora la domanda sorge spontanea "Che senso ha?"
Per me questo film E' UN ORGASMO PER CHI AMA IL CINEMA per altri punti di vista, perchè De Palma è il più grande cineasta di tutti i tempi per quanto riguarda l'esecuzione dei film.
Un maestro assoluto, che sperimenta di continuo e che fa di Redacted una delle opere TECNICAMENTE più importanti della storia del cinema di denuncia e di attualità.
In pratica fonde il documentario, con il drama, con i video amatoriali, con internet, creando un intreccio geniale, capace di restituirci una storia attraverso tutti i punti di vista esistenti che oggi si esprimono in molti modi grazie alla rete.
Quello dei soldati, quello dei familiari, quello dei terroristi e quello dei giornalisti LOCALI.
Essendo purtroppo un film a tesi, il risultato è abbastanza forzato e questo è un peccato perchè la fusione tecnica avrebbe potuto avere risultati ben diversi.

Non bisognerebbe soffermarsi sulla denuncia, bene o male anche De Palma sa che film del genere non colgono mai nel segno, anche per questo sceglie un linguaggio cinematografico "forbito" che difficilmente sarebbe arrivato alle grandi masse, come così è stato.

E' un film d'essai non fatto per il pubblico MA RISPETTANDOLO evitando un polpettone, sapendo gestire i tempi, parlato ma avvincente........insomma non annoia.
Il grande merito di Redacted va ricercato più che nel denunciare un fatto di cronaca colpevolmente tralasciato, sta in quello di rappresentare la vera realtà dei soldati americani, introducendo l'elemento della morte di uno di loro come fattore scatenante del tutto.
In realtà De Palma da questa "scusante" senza troppa convinzione non volendo fornire alibi ai suoi protagonisti.


Redacted restituisce il vero volto della guerra in Iraq ma caro Brian noi Europei LO STIAMO DICENDO DA PRIMA ANCORA CHE QUESTA GUERRA COMINCIASSE!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/12/2008 01:28:23
   9 / 10
Difficile rimanere indifferenti al miglior De Palma degli ultimi anni. La vita di un gruppo di solddati americani viene sezionata giorno dopo giorno con tutti i mezzi tecnologici a disposizione possibili: digitale, Internet, Youtube, un blob devastante sulla brutalità umana. Scandaloso che questo film non sia stato proiettato al cinema e stiamo parlando di Brian De Palma, non di un pinco pallino qualsiasi.

pinnazza  @  06/12/2008 15:43:24
   8 / 10
non esattamente un film e non esattamente un documentario.
esattamente un pugno nello stomaco.
immagini cruentissime, soprattutto quelle finali, e una tecnica narrativa attualissima e originalissima.
da vedere

KILL 74  @  04/12/2008 08:51:30
   3½ / 10
l'ho visto in 3 round... una noia!!! mi sono addormentato 3 volte per tre sere..
una delusione totale!!!!!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  11/11/2008 14:39:30
   8 / 10
Per un gruppo di soldati americani le giornate scorrono tutte uguali sotto il sole cocente dell’Iraq.Divisi tra il presidio di una zona nevralgica situata nella cittadina di Samarra e momenti di riposo all’interno della base,una volta in servizio vengono sottoposti a tensioni insopportabili,costretti a percepire ogni macchina o pedone che transita attraverso le barriere del posto di blocco come una minaccia.
La follia della guerra è pronta a deflagrare in tutta la sua brutalità,mettendo a nudo l’incapacità di comunicare tra due popoli tanto diversi,divisi anche da un’attitudine che rifugge il cercare di conoscersi per evitare diffidenze e paure.Brian De Palma ,dopo il brutto “The Black Dalia”, torna su ottimi livelli con questo duro mockumentary a sfondo bellico,utilizzando per la messa in scena uno stile originale che utilizza gran parte dei mezzi di cui dispone la comunicazione odierna,realizzando così uno spaccato di grande intensità in grado di parlare non solo di un conflitto che ha fatto e farà ancora discutere a lungo,non solo delle crudeltà che vengono commesse in guerra,ma soprattutto della follia umana.
Nell’orrendo disegno della guerra morti decapitati e soldati "inceneriti" da mine antiuomo sono l’inevitabile e folle prezzo da pagare a governi cui importa ben poco di chi sia destinato a divenire carne da macello,ma ad un orrore già così incomprensibile fanno eco le gesta abominevoli di uomini che da presunti paladini della democrazia e difensori degli oppressi si tramutano in bestie senza morale,capaci di stuprare ed uccidere senza rimorso persone innocenti.
De Palma propone quindi non solo il proprio punto di vista politico sulla gestione di determinate situazioni da parte del governo statunitense,ma illustra anche la spietata indole umana,che cerca nell’autolegittimazione dei propri gesti una giustificazione valida anche per il più bieco sopruso.Viene in mente “Vittime di guerra”,altro intenso lavoro del regista ambientato nel Viet Nam,dove lo stupro è ancora emblema principe degli istinti più bassi e vigliacchi.
Non ho gradito la trafila di immagini cruente prima dei titoli di coda,forse necessarie per far comprendere ancor di più a qualche invasato come la guerra spesso colpisca chi con essa non c’entra nulla,però la violenza visiva di quelle immagini è stata un ulteriore pugno nello stomaco in una pellicola che di colpi da k.o. ne presenta già a sufficienza.Il film rimane un ottimo esempio di cinema verità,ovviamente rivista e solo ispirata ad un fatto realmente accaduto,ma eccellente nell' elevarsi dalla definizione di semplice produzione cinematografica e divenendo a tutti gli effetti foriera di un messaggio che non possiamo ignorare.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  04/11/2008 15:44:57
   8½ / 10
Esce sotto silenzio, quasi di nascosto l'ultimo film di De Palma e, a differenza del precedente superpubblicizzato Black Dahlia, è bellissimo.
E' un tentativo di far luce sull'ultima guerra americana scrostando la verità da tutte le impurità o meglio ricomponendo i tasselli di una guerra di cui chissà quanto è stato cancellato, un'autocritica bastonante.
Ci vien da pensare a questo punto che non sia un caso che così pochi conoscano il film nel nostro bel paese filoamericano (solo 18 voti finora...).
Per quanto riguarda il film è sicuramente un pezzo unico tra gli altri del genere bellico.
Non è un documentario, ma è come se lo fosse.
De Palma immagina di ricostruire un episodio della guerra in Iraq attraverso le riprese di uno dei soldati, video sulla rete e altro materiale.
Un mosaico assolutamente originale che mostra con crudezza e senza retorica il raccapricciante risvolto di questa guerra, di ogni guerra.
Non è la solita opera moralizzatrice che serve a farci ricordare, essa cerca semplicemente di farci sapere ciò che non ci è stato detto.
Entra di diritto tra i più bei film di guerra.
VEDETELO.

pardossi  @  06/08/2008 01:02:16
   6½ / 10
Buon film ma non esageriamo, la ricostruzione è puramente casuale ma ciò non vuol dire che non sia andata così, ritrae l'aspetto negativo di alcuni "soldati" Americani ed è molto cinico nel giudicare la vita che affrontano quotidianamente, vergognoso gesto animalesco di rifiuti umani senza dignità della vita di persone innocenti, fortunatamente sono un pugno di mosche bianche e di contrappeso ci sono migliaia di giovani che adempiono con dovere alla loro carica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  05/08/2008 23:41:21
   9 / 10
sfortunata la sorte dell'ultimo film del mio regista preferito in assoluto, in italia infatti ha avuto una distribuzione quasi da totalitarismo regnante...
vabbè

il film è un mockumentary (tra i migliori esistenti), la storia quasi ironicamente sembra la stessa di "vittime di guerra", questo invece sta solo a dimostrare che la guerra e gli orrori che porta sono sempre gli stessi ieri come oggi
il vietnam ha _segnato_ (giustamente) la coscienza di tutti (tramite intellutuali, musicisti ecc), la guerra in Iraq dei giorni nostri non ha ancora avuto le critiche doverose dei media l'unico materiale che arriva alle masse rimane quello informatico...lo stesso usato dal maestro per creare la pellicola


applausi

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  16/07/2008 16:15:46
   8 / 10
E questo film di De Palma devo dire che non e solo agghiacciante per le scene abbastanza forti che ci sono, che tutto sommato ti lasciano inquietato impaurito e con quella telecamera allo stile Rec, Blair witch project ecc (e personalmente amo alla follia) che ti mandano a contatto diretto con il film, ma e per il messaggio che lancia e che vuole far vedere non soltanto al popolo americano, ma a tutto il mondo, cioè i veri e probabili rispecchi della guerra in Iraq, io personalmente non mi sono molto informato sulla guerra in Iraq, sò cosa e successo e come sono avvenuti i fatti, però dopo questo film, forse dovrei riguardarmi qualcosa in più per capire realmente quali sono i veri riscontri di questa guerra. Comunque per il resto bisogna ringraziare questi registi (adesso De Palma) perchè dimostrano un coraggio e una voglia di rappresentare la realtà del mondo che ci circonda attraverso il cinema che solo pochi riescono a fare, quindi un bel otto tondo tondo ci sta tutto, bravo De Palma, continua così.

phemt  @  13/07/2008 15:36:48
   8 / 10
Con Romero De Palma è il primo grande regista (sia come importanza storica che come richiamo del nome) a cimentarsi con il mockumentario pseudo-amatoriale genere che ormai sembra pronto a sfondare definitivamente dopo i successi di Rec e Cloverfield…
E si possono fare diverse analogie tra il film di De Palma e quello di Romero: in entrambi i casi si parla infatti di un prodotto differente dagli altri esempi del genere, né caotico né adrenalinico ma più tecnico e profondo…
Se Romero con il suo Diary of The Dead non faceva altro che parlare di una vecchia storia (lo sviluppo del contagio) aggiornata temporalmente ad un punto di vista moderno, Redacted in un certo senso finisce per essere una sorta di versione modernizzata di Vittime di Guerra a dimostrazione che a volte cambiano gli scenari ma la guerra e le situazioni che vi si vengono a creare rimangono le stesse…

De Palma, con la sua proverbiale maestria, mischia cinema veritè duro con finzione, sfruttando tutti i sistemi di comunicazione mass mediatici più moderni (dalla telecamera digitale a youtube)…
Redacted parte come una dura critica verso il militarismo e la politica di Bush ma finisce per essere un’introspezione ed una dura critica verso le meschinità umane… Quando Flake e Rush invece di parlare del loro compagno morto si lanciano all’esaltazione di Vegas, eroe solo perché assassino, non si può rimanere indifferenti… La guerra è brutta, ma a volte le persone lo sono ancora di più…
La storia è forte anche se forse era ancora più forte quella di Vittime di Guerra, De Palma sceglie di riprendere le violenze (stupro e decapitazione) fuori campo mentre lascia via libera ad immagini vere per il finale quasi a voler simbolizzare quale sia l’effettiva differenza tra finzione e realtà…

Non mancano un paio di difetti come qualche forzatura e qualche caratterizzazione o comportamento fin troppo eccessivo ma il messaggio finale colpisce forte e chiaro… Magari qualcuno storcerà il naso di fronte ad un finale un po’ furbetto e un po’ “scorretto” ma è indubbio che l’impatto visivo sia davvero devastante…

Giusto il parallelo che ha fatto qualcuno con Full Metal Jacket dove Kubrick narrando del Vietnam riuscì a narrare della guerra nel senso più universale possibile, così come lo stesso De Palma sembra suggerire l’immancabile parallelo con quella guerra (in America chi ha vissuto, anche solo indirettamente, il Vietnam se lo porta sempre un po’ appresso) ad ulteriore conferma di quanto scritto prima: Possono cambiare le ambientazioni, ma certe altre cose non cambiano mai…

Notevole da un punto di vista strettamente tecnico, De Palma riesce addirittura a citare contemporaneamente Kubrick e Bunuel nella stessa scena…

Film duro su un Iraq come non l’abbiamo mai visto che permette a De Palma si mostrare che ha torto chi, da qualche anno a questa parte, continua ad accusarlo di aver imboccato ormai il viale del tramonto…

Redrum83  @  03/07/2008 13:14:36
   8½ / 10
Con "Redacted" Brian De Palma ci descrive lo scenario inquietante, distante anni luce dalla nostra realtà della guerra in Iraq. La pellicola prende decisamente le distanze dai film girati ultimamente sullo stesso argomento; qui il regista si concentra sull'utilizzo frenetico, quasi ossessivo dei mezzi d'informazione e di documentazione, il tutto finalizzato alla ricerca della verità... e non c'è dubbio che ad una verità ci si arrivi senza troppa fatica. Si presenta davanti agli occhi dello spettatore una "cartolina" raccapricciante di un luogo in cui non c'è speranza e mediazione ma solamente caos e terrore, dove non conta da che parte stai e chi sono i tuoi compagni, conta solo "salvare le chiappe".
E' indubbio che De Palma attraverso le immagini di questo film critichi apertamente il governo degli Stati Uniti e la sua politica, ma questo fa da sfondo alla focalizzazione su chi la guerra la vive, i soldati, sulla loro frustrazione, la loro angoscia, la loro impotenza, la loro superficialità. In questo senso il regista riprende il discorso intrapreso anni fa da Kubrick con "Full metal jacket" - con le dovute proporzioni - marchiando la pellicola con lo stile inconfondibile che lo contraddistingue ormai da anni. Assolutamente un film da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  24/06/2008 00:41:19
   9 / 10
"Far fuori i beduini è come schiacciare scarafaggi"
Brian De Palma ritorna dopo Black Dahlia è lo spessore dell'opera è senza dubbio diversa.
De Palma sperimenta la tecnica del mockumentary ossia falso documentario. Ma il fine è tutt'altro che falso o inventato.
L'obiettivo è rappresentare uno dei tanti misfatti avvenuti in Iraq durante la guerra da parte delle truppe Usa. Un fatto raccapricciante e squallido.
E' difficile esprimere le sensazioni lasciate da quest'opera: rabbia e dolore sono le più forti.
Un film che dovrebbe essere visto da tutti i sostenitori di questa "fottuta" guerra e non. Non mi stupisco che nel nostro paese, grande alleato degli Sati Uniti in questa guerra, questo film non sia stato distribuito nei cinema. Nemmeno la firma di Brian De Palma lo ha permesso.
Un film duro che si conclude con foto reali del massacro iracheno che, come consuetudine, vede protagonisti bambini, infanti, ragazzini, donne, vecchi.
Veramente una grande opera in grado di vomitarti addosso il marciume della guerra.
Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  12/06/2008 13:09:17
   8½ / 10
Non ci sono parole dopo aver visto questo film.
Non c’è nulla di nuovo, niente che non sia risaputo, ma è veramente sgradevole aprire gli occhi ed essere inondato dalla dura realtà.
Il filosofo tedesco T. W. Adorno chiese : ci potrà essere la poesia dopo Auschwitz?
Dopo tanta guerra e inciviltà non so se ci potrà essere… ma forse molte persone semplicemente non la meritano più la poesia.

bridge  @  30/05/2008 09:34:30
   9 / 10
questo è un altro di quei film difficilmente giudicabili in quanto rappresentano la realtà dura e cruda. difficile separare giudizio di valore sul film e sulla realtà rappresentata.

in ogni caso è certamente un film da vedere per capire una realtà (la guerra) che ci appare così lontanta.

in ogni caso,l'idea di girare il film attraverso le telecamerine è interessante ed è venuta molto bene.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/05/2008 13:10:52
   8 / 10
De Palma stupisce con un "falso" documentario sulla guerra condotta dall'esercito americano in Iraq.
Il film è decisamente duro, mostra immagini piuttosto raccapriccianti. Il nodo centrale del racconto fa inorridire e la carrellata di immagini finali non possono lasciare alcuno spettatore indifferente.
De Palma lancia il più forte atto d'accusa contro la politica estera di Bush mai fatto fino ad oggi. Un film importante, assolutamente da vedere.

Cliff72  @  17/05/2008 19:11:25
   9 / 10
Difficile aggiungere altro ai precedenti ed approfonditi commenti.
Posso solo dire che Redacted è un pugno nello stomaco per lo spettatore medio, cosi lontano dalle atrocità della guerra in Iraq.
Le immagini vere conclusive riguardanti soprattutto dei bambini morti sono visivamente un qualcosa impossibile sia da metabolizzare che quindi da commentare. Non so se sia stato giusto inserirle nell'epilogo del film, ma di certo sono molto più importanti e dirette di milioni di parole.
Film che in definitiva consiglio per chi vuole avere una visuale diversa ma soprattutto vera della guerra in Iraq.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  17/05/2008 15:00:49
   8½ / 10
Non credo di potermi definire un'appassionato del genere ma ho trovato questo lavoro il migliore finora realizzato sulla guerra "moderna", dove i media mostrano tutto quello che prima non si vedeva, dove ognuno di noi può assistere in prima persona su internet a tutto quello che succede.
La visione in soggettiva della guerra è proprio quella usata da de Palma: se Rec ha terrorizzato e Cloverfield ci ha fatto partecipare ad un'invasione aliena, Redacted ci fa assistere da passivi testimoni alla guerra in Iraq.

Il regista statunitense lascia da parte le cause politiche della guerra in Iraq ma si limita quasi esclusivamente a "mockumentare" la vita di un plotone a Sammara descrivendone le motivazioni, i sentimenti e la loro azioni.
Calca molto la mano su di loro: li mostra inadeguati, spesso terrorizzati e tremendamente crudeli. E probabilmente assolutamente veri.

La sola sequenza iniziale al checkpoint mostra l'incomunicabilità tra due culture e l'assurdità di tutta la guerra in Iraq (significativa la frase di un soldato "i cartelli di alt sono scritti in arabo ma metà degli irakeni è analfabeta; quando gli diciamo di fermarsi poi intendono il nostro gesto come un saluto").

Concordo con Goat quando dice che mostrare le foto dei bambini morti sia forse un tentativo non molto "artistico" per colpire l'attenzione ma visto che molti americani son ancora favorevoli a questa guerra credo che queste agghiaccianti fotografie possano colpire nel segno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR goat  @  08/05/2008 11:28:36
   8 / 10
voto 10 alla tecnica di de palma, perchè, nonostante negli ultimi anni i film 'volutamente amatoriali' stiano furoreggiando, nessuno si era mai spinto fino al punto toccato da redacted, che è la vera summa della fagocitazione globale della rete ed il probabile abbattimento difinitivo della barriera del cinema artistico, una nuova concezione che fa (o meglio, illude di fare) di ogni impavido con la telecamera un possibile regista.
e voto 10 alle sensazioni che la pellicola induce, perchè è davvero difficile non avere la pelle d'oca ed un brivido freddo per la schiena mentre scorrono i titoli di coda.
i fattori che abbassano la mia valutazione sono essenzialmente 2: l'uso di espedienti 'scorretti' per provocare sdegno nello spettatore, perchè anche io sono capace di mostrare la foto di un bambino insanguinato e lasciare a bocca aperta chi guarda.
la cosa sarebbe stata anche normale se il film fosse un documentario, ma NON LO E', e questo un po' fa crollare il castello.
secondo punto: non sono assolutamente d'accordo con l'idea che de palma sembra voglia suggerire per gran parte della pellicola. perchè per una buona porzione del film mi è parso che il regista, invece che puntare il dito sul golem che sta dietro alla guerra in iraq, la grande madre america paladina dei suoi interessi, si limiti ad infierire impietosamente sui soldati. ora, che qualche testa calda nella realtà ci sia è indubbio, ma credo che la maggior parte siano solo ragazzi spaventati, buttati in un paese straniero, con usanze incomprensibili, una lingua diversa, e gente del posto che li odia. io trovo che questa fetta di ragazzi ordinari voglia solo portare il c.ulo a casa tutto intero ed il prima possibile, e quello di de palma da questo punto di vista mi è parso proprio un colpo basso.

Guy Picciotto  @  05/04/2008 18:58:47
   9 / 10
L'approdo definitivo del genere di guerra, visivamente e narrativamente "al passo coi tempi", DePalma usa e monta con estratti da internet, spezzoni da "Youtube", dai blog, dai notiziari e telegiornali. elaborando una commistione tra documenti reali e ricostruzioni soggettive. Capolavoro non convenzionale di un maestro di cinema.
Un film sulla "menzogna", sulla menzogna che è la guerra, quindi sulla menzogna che è la vita, sulla menzogna che di fatto è " il pilastro su cui si regge il sistema occidentale" (Deleuze), la menzogna che contamina le menti, de Palma ci mostra per delle lunghissime sequenze i discorsi dei soldati del plotone, il loro astio abilmente incanalato e manipolato (facciamogliela pagare a queste sporche teste di turbante che hanno demolito le 2 torri), De Palma ci mostra i soldati come quello che effettivamente sono : ovvero delle teste vuote, automi imbottiti di droghe, killer programmati dagli esperimenti MK Ultra.
Ogni cosa è menzogna, dalla scusa per lo stupro, alla scusa delle armi di distruzione di massa, salendo via via sempre più in alto, laddove il tanfo della menzogna si fa davvero non più sopprimibile, caduta del dollato, shock economy, gasdotti delle company in Iraq, prezzi del petrolio alle stelle, skull and bones, nuovo ordine mondiale, illuminati, massoneria, terza guerra mondiale, cataclisma sociale finale.
"Tutta la storia è una grossa bugia" .
La telecamera come strumento che può mostrare qualche frammento di verità, ma la vanità dell'uomo non è interessata alla verità, dall'uomo di rango più basso quale può essere un soldato (egli non ha che la sua plebea vanità) all'uomo di potere che è interessato unicamente alla propaganda demagogica.

giumig  @  25/03/2008 23:59:08
   8½ / 10
Un film agghiacciante, girato in maniera quasi amatoriale, ma si vede che dietro c'è la mente e la mano di un Maestro. Le immagini sono davvero forti e penetranti ed il messaggio che il film piu volte evoca rimane nella mente dello spettatore per gorni e giorni. Un gran bel film, peccato che non lo vedremo mai al cinema.

benzo24  @  25/03/2008 13:51:11
   7 / 10
Confronto a tutte le altre opere sull'irak questa di de palma è sicuramente la migliore, vista la pochezza delle e le banalità delle altre. De Palma ha il merito di avere uno squardo oggettivo, rappresentato egregiamente dalla struttura che dona al suo film, struttura che permette al regista di girare (sia nella finzione che nella realtà) un film fresco e moderno e terribilmente falso (la prima cosa a morire qui sarà la verita!). unica pecca è che de palma avrebbe potuto farcfi vedere qualche scena violenta in più...purtroppo però sappiamo tutti che de palma non è deodato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  18/03/2008 01:18:11
   9 / 10
Redacted rappresenta sicuramente l'opera piu'coraggiosa e radicale firmata da Brian De Palma in tutta la sua carriera:cinema verite all'ennesima potenza,arricchito da fotografie di repertorio e filmati tratti direttamente da You Tube,con un cast semi-amatoriale semplicemente perfetto in ogni singolo elemento...il regista americano ricorre a un finto documentario per raccontare l'eccidio di una famiglia irachena da parte di una pattuglia di soldati americani e il risultato e'quantomai sconvolgente:l'orrore messo in scena non conosce soste,la tensione raggiunge picchi insostenibili (vedi ad esempio la sequenza dei posti di blocco o la terribile e realistica scena dello stupro) e una volta arrivati ai titoli di coda l'impressione e'quella di aver assistito a qualcosa di veramente eccessivo e penetrante,un'esperienza visiva forte,necessaria e soprattutto capace di perseguitarti anche a diversi giorni dalla visione,una fiction televisiva piu' vera (e sicuramente piu'utile) di un qualsiasi reportage in onda quotidianamente al telegiornale....l'arroganza e il disprezzo di chi crede di essere superiore e onnipotente,fuoriesce da dialoghi affilati come un rasoio e il finale pur sprofondando nella retorica,non intacca di un millesimo la validita'complessiva dell'opera.
Per chiudere prendo in prestito l'azzaccatissimo paragone fatto da Kowalsky nel suo commento:Redacted e'il Full Metal Jacket del 2000.

4 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2008 10.21.27
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Invia una mail all'autore del commento Bright Parker  @  15/03/2008 21:06:09
   9 / 10
Comincierei subito dicendo che De Palma ha voluto, secondo me, dirigere e raccontare a suo modo questo film, insieme a tutte le altre cose, anche e soprattutto per staccarsi e prendere un pò di respiro dall'aria tesa e soffocante che da un pò di anni a questa parte gira a Hollywood... Ed esattamente così è stato...infatti, Redacted, non appare neanche lontanamente un film "Hollywoodiano", non è girato con sei/sette macchine da presa Panavision con cui sono stati realizzati prodotti altamente commerciali come 300 o il recente 10.000 B.C., non ha un budget cosmico e consistente e lo stesso vale per il cast, composto interamente da attori sconosciuti o addirittura esordienti... Avendolo (volutamente) visto con molta cura e attenzione, ho potuto notare che De Palma riesce in neanche 90 minuti, a suddivere la sua opera in 3 parti precise e ben definite: la vita quotidiana dei soldati americani in Iraq - lo stupro l'uccisone della ragazzina e della sua famiglia da parte di due di loro - le conseguenze di questo tragico fatto. Dato che sicuramente tutti voi che (credo) non abbiate ancora avuto modo di vedere il film, vi posso confermare quello che aspettate e sperate di sentire: sì ! De Palma ha fatto un film potente, sconvolgente e di forte impatto emotivo. L'aver girato il tutto usando la camera digitale, ha senza dubbio reso più vivido lo stile di vita dei soldati, e in particolar modo, la famosa e tanto discussa scena dello stupro, che viene mostrata allo spettatore attraverso l'obiettivo di una mini camera ad infrarossi, dato che, quando i soldati hanno commesso quel terribile scempio, in Iraq erano le 23.30 circa... quel che fa ancor più rabbrividire, è che uno dei soldati che a partecipato allo stupro, aveva posizionato appunto la mini camera sul suo elmetto, non dicendolo però ai suoi compagni che hanno poi vergognosamente agito sulla povera giovane, dicendo: "non vorrei che i ragazzi si sentissero a disagio..." Quel che ho capito guardando questo Redacted, è che De Palma ha fortemente voluto realizzare un film, o meglio, un mockumentary arrabbiato, vivido, reale, crudo, spietato, e allo stesso tempo, commovente, drammatico, freddo e agghiacciante, che sono in fin dei conti le stesse sensazioni provate dai soldati americani che combattono, sia nella pellicola che nella vita reale, al guerra in Iraq. Non è sbagliato, a mio avviso, paragonare Redacted proprio alla causa scatenante di tutto ciò, che è ovviamente l'11 Settembre 2001, giorno in cui furono rase al suole le Torri Gemelle del World Trade Center, che ha ispirato già 3/4 prodotti cinematografici, soprattutto perchè gli stessi protagonisti del film di De Palma, si sentono realmente incazzati e assetati di vendetta contro il popolo iraqueno, che ha vergognosamente e letteralmente strappato agli Stati Uniti D'America uno dei simboli portati della propria storia. Non penso di sbagliare ritenedo Redacted un film assolutamente primitivo, nel senso che, De Palma ha raccontato in modo impeccabile e appassionante una storia violenta che va senza dubbio a parare su un vecchio detto che recita in questo modo: usando violenza contro violenza si ricava solo violenza... In definitiva, Redacted è un film che mantiene per tutta la durata lo stesso ritmo musicale, che, soprattutto nella parte iniziale, da allo spettatore l'impressione e la sensazione che qualcosa stia per esplodere, con l'intento di sconvolgerlo, spaventarlo ed emozionarlo... De Palma ha fatto, secondo me, un lavoro eccellente, girando una pellicola esplicita che non si rivolge mai al pubblico a "mezza bocca", ma mostrandogli il "non mostrabile", e non nascondo che questa tipologia di Cinema, chiamata in gergo, "Cinema Verità", vorrei che rappresentasse finalmente il futuro della settima arte, che da molti...troppi anni, ha stentato a schierarsi da una parte o dall'altra... Insomma, caladamente consigliato!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/10/2007 20:49:51
   9 / 10
Se "La realtà è sempre la percezione della realtà" (cfr. Cronenberg) le riserve sono relative e possiamo permetterci di affermare con assoluta certezza che "Redacted", vincitore Morale dell'ultimo festival di Venezia (troppo poco cool premiare un film americano? Valga il leone d'argento via...) è il Full Metal Jacket del XXI Sec.
Esagerato? Forse, ma non ci sono parole per descrivere l'effetto psicologico che provoca il film, una doccia scozzese che è tanto necessaria quanto rilevante ai fini della consapevolezza di assistere a immagini cruenti che non sono altro che l'estremizzazione visiva di una Realtà che ben conosciamo: noi vediamo dunque Redacted come una fase inedita, costretti ad assistere al gioco di Morte che televisivamente parlando affrontiamo come se fosse una fastidiosa ruotine tra un piatto di penne all'arrabbiata e qualche senile rutto digestivo.

Se Redacted è il miglior esempio di cinema-verità possibile, roba che manda a scuola il Godard dei cortometraggi sul Vietnam e darebbe problemi anche a kubrick, l'inevitabile e censoria traiettoria filmica potrebbe scoraggiare i profeti di cotanto realismo.

De Palma realizza il suo film più radicale ammiccando ai super-8, all'Hd, ai filmati di You tube, e al mondo controverso degli snuff movies.

Una giornalista denuncia il cinema sciovinista americano, e questo scaturisce qualche dubbio: perchè i personaggi di McCoy o Salazar (gli intellettuali del caso, à la Modine) e Rush e Flake veri e propri "born to kill" esibiscono proprio i clichè i topoi tipici del cinema bellico americano più in voga.

Ma nonostante il compromesso di una realtà che non può radicalizzarsi in uno strumento tecnico - ideologico ancora più nichilista (pena un buon avvocato che il regista forse non faticherebbe a trovare) Redacted è un film di altissima levatura, antispettacolare e letteralmente implosivo: ti si pianta nel cervello con la dannosità di una mina antiuomo.

Che dire del documentario (falso) francese sulla "missione" in Iran? O l'omaggio a kubrick (cfr. la musica di Barry Lyndon, scelta insolita ma non più di tanto) nelle splendide sequenze dei soldati ai posti di blocco?

Un film iconoclasta destinato a far discutere ma anche a durare a lungo nella memoria: altro che "la furba operazione di chi ha agguantato un tema fin troppo attuale" come direbbe qualcuno.

Se il film di Haggis intravvede la ferita, Redacted la espelle e la lorda definitivamente.

Qualche perplessità per la sua imminente uscita negli schermi riguarda il doppiaggio: film come Redacted, anche per la sua ambivalenza etnica, DEVONO restare in lingua originale

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