sanguepazzo regia di Marco Tullio Giordana Italia 2008
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sanguepazzo (2008)

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locandina del film SANGUEPAZZO

Titolo Originale: SANGUEPAZZO

RegiaMarco Tullio Giordana

InterpretiMonica Bellucci, Luca Zingaretti, Alessio Boni, Maurizio Donadoni, Giovanni Visentin, Luigi Diberti, Paolo Bonanni, Mattia Sbragia, Alessandro Di Natale, Tresy Taddei

Durata: h 2.30
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2008

•  Altri film di Marco Tullio Giordana

Trama del film Sanguepazzo

La parabola artistica e umana di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, due celebri attori del cinema fascista che aderirono alla Repubblica di Salò. I due, accusati di collaborazionismo e tortura, finirono fucilati dai partigiani dopo la Liberazione...

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Voto Visitatori:   5,93 / 10 (15 voti)5,93Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su Sanguepazzo, 15 opinioni inserite

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Wilding  @  05/01/2019 11:51:17
   7½ / 10
Bellissimo affresco storico e pagine della nostra storia narrate con delicatezza e intelligenza, con dovizia di particolari senza mai eccedere. Bravo Giordana e immenso Zingaretti in questo ruolo non affatto semplice.

DarkRareMirko  @  02/12/2018 00:39:26
   8½ / 10
A me è piaciuto molto; molto bene tecnicamente e, tra tutti, bravissimo Zingaretti, vero mostro di bravura del nostro cinema, di supporto Boni e la Bellucci.

L'opera ha quel giusto tocco di torbido che queste storie necessitano, senza scadere nel posticcio o nel fastidioso; Giordana ha fatto pure di meglio, e di molto peggio, ma questo Sanguepazzo me lo son gustato.

Romanzato, teso, romanzato, cupo, è tra i film più adulti del maestro che, partendo da uno spunto vero, difficile e poco conosciuto, ha saputo rivelarsi una gustosa sorpresa.

Un film sottovalutato e non troppo diffuso; avercene di presunte "fiction tv" così.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  23/03/2017 18:10:15
   6 / 10
Argomento storico interessante ma sviluppato con taglio prettamente televisivo e con lunghe pause dove veramente succede pochino .. si è privilegiato il rapporto tra i due piuttosto che quello con il regime e a volte i discorsi e le azioni sembrano infatti abbastanza incomprensibili ..
Mistero poi su come scelgano sempre la Bellucci che per favore ..

marcogiannelli  @  06/01/2017 00:08:39
   6 / 10
Un film storico sufficiente, ma che non fa il passo oltre per diventare un buon film (ma nemmeno ci prova a mio avviso)

ValeGo  @  21/11/2010 17:41:17
   6 / 10
Zingaretti mi piace,in Perlasca l'ho trovato davvero bravo, ma qui non l'ho trovato molto nella parte..troppo esagerato,certo il personaggio che interpreta è folle,astioso,passionale,fuori dagli schemi..ma non mi ha molto convinto..la storia invece mi ha interessato molto e ho guardato volentieri il film. La Bellucci, contariamente al solito, l'ho trovata un pelino meglio.

Paolo70  @  04/06/2010 17:13:27
   5½ / 10
Film che non mi ha entusiasmato nonostante vi fossero dei bravi attori. La storia risulta stucchevole e scontata con pochi spunti di fantasia.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  01/06/2010 21:09:34
   6 / 10
Che delusione! Un soggetto interessantissimo sia a livello storico che cinematografico realizzato in modo calligrafico e confusionario, con abbondanza di superficialità e scene madri.
Giordana sarebbe potuto essere il regista perfetto per un simile prodotto ma, chissà perché, non riesce a ritrovare la fluidità e la freschezza di narrazione che era propria de "La meglio gioventù" e si arrende ad una lavorazione poco più che televisiva. Sono soprattutto le carenze in ambito sceneggiativo che si fanno sentire, che rendono spesso macchinosi i risvolti, se non del tutto campati per aria. Messa in scena fastosa e fotografia in grado di rendere intensi almeno quei rari momenti a forte presa emotiva.
Nonostante i commoventi sforzi, la Bellucci (sempre bellissima) non ce la fa proprio a star dietro ad un Zingaretti fin troppo vulcanico, ma il peggiore è senza dubbio Boni con la sua mnemonica recitazione da filodrammatica.
Un gran peccato, quella che si definisce 'occasione mancata'.

LoSpaccone  @  20/04/2009 12:17:09
   5½ / 10
L'ennesimo film italiano che nonostante le buone idee di partenza e le lodevoli intenzioni non riesce a discostarsi più di tanto dalla fiction tv.
Il film infatti non coinvolge, è troppo didascalico nella ricostruzione degli eventi e non trasmette a dovere il dramma e i patimenti della coppia di protagonisti, le cui vicende (anche sentimentali) vengono trattate con superficialità e senza sfumature; non riesce a far emergere o creare (il cinema è anche finzione) la ricchezza narrativa dei personaggi principali e della loro storia che giustifichi il fatto di farne un film. A questo si sarebbe potuto in parte ovviare mettendo accanto al bravissimo Zingaretti almeno due attori in grado di tenergli testa, così da regalarci almeno qualche buona sequenza di recitazione, ma la Bellucci e Boni sono davvero poca cosa.
Ho trovato poi inutili ai fini del racconto e confusionari alcuni passaggi come quelli in cui compaiono Junio Valerio Borghese o Koch, vista l'approssimazione con cui è stata trattata l'adesione di Valenti a Salò e alla MAS.
Sul lato puramente storico, soprattutto sul modo in cui viene vista la lotta partigiana non riesco a comprenderne la visione generale. Alla fine l'impressione che ho avuto è che l'obiettivo di Giordana fosse quello di riflettere la parabola dell'Italia fascista nella parabola personale della coppia Valenti-Ferida, uccisi "per mano" di chi fino a poco tempo prima li aveva osannati. Una scelta narrativa tuttosommato apprezzabile e in teoria efficace, ma il modo in cui questa scelta viene sviluppata la rende poco credibile, costringendo lo spettatore ad accettarla fideisticamente. Di questo va tenuto conto se si vuole esprimere un giudizio storico sul film.
Salvano il film la prova di Zingaretti, una buona ricostruzione delle ambientazioni, la fotografia e l'aspetto divulgativo del film che comunque suscita l'attenzione verso una vicenda misconosciuta invogliando a saperne di più. Se lo si considera come fiction è un prodotto più che dignitoso.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  27/06/2008 16:32:11
   5 / 10
Film dallo stampo televisivo, non malaccio, ma rovinato da un'interpretazione di Monica Bellucci davvero imbarazzant. Zingaretti invece interpreta molto bene la parte dell'atore tossico, bravo anche Diberti. Ad ogni modo un film insufficente.

3 risposte al commento
Ultima risposta 10/07/2008 15.11.30
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alex75  @  16/06/2008 11:58:17
   4½ / 10
Brutto film per una storia dall'altissimo potenziale cinematografico. Amore e morte, ribellione e perversione, fascismo e lati oscuri dell'umano potevano fare della vicenda dei divi dei telefoni bianchi Valenti-Ferida un affascinante affresco dei nostri anni Trenta e Quaranta, tra guerra e Cinecittà.
Purtroppo una scenggiatura debole e televisiva e una regia assolutamente da fotoromanzo (cos' come era stato per "La meglio gioventù) non consentono alla pellicola di Giordana di elevarsi dalle molte fiction RAI degli ultimi tempi. In fondo cosa distingue "Sangue pazzo" dalla fiction sulla Montessori o dalla versione telvisiva di "Guerra e pace"? Nulla.
La ricostruzione d'epoca accurata ma assolutamente finta, dramma e pathos inconsistenti, la fotografia piatta e patinata, la recitazione esagitata (Zingaretti) o inesistente (Bellucci) fanno di "Sangue pazzo" una lunga (e noiosa) occasione sprecata di fare Cinema.

paride_86  @  02/06/2008 19:31:50
   7 / 10
E' vero che la regia è televisiva ma in fondo il film è stato pensato per il piccolo schermo! La storia è molto bella ed è recitata bene: mi riferisco soprattutto a Zingaretti, vera maschera poliedrica.
In più il tema affrontato da Giordana è alquanto difficile: la vera storia dei protagonisti è stata sempre "censurata" o comunque taciuta. Finalmente adesso il mondo della celluloide rende loro giustizia!

giumig  @  30/05/2008 00:34:05
   5 / 10
Condivido gran parte del commento prima del mio, ma il voto è piu alto perche voglio premiare la scelta di una storia non facile e sopratutto alcune trovate registiche di gran fattura (il finale) e il taglio di alcune scene.

Per il resto giordana si rifa troppo al ritmo e alla sceneggiatura da fiction, e lo stesso zingaretti non fa altro che aumentare questo sentore. Bellucci come sempre fuori ruolo.

suzuki71  @  28/05/2008 08:24:04
   3 / 10
Commentare questo film, seppur brevemente, mi imbarazza. Innanzitutto diciamo subito che non è un film, ma una fiction che passa nelle sale cinematografiche: quasi esclusivo l'uso dei primi piani, nessuna scena di massa o di profondo piano. La recitazione è stucchevole, abolita ogni briciola di spontaneità, davvero mediocre, da manuale cencelli se potessimo osare paragoni: l'ovvia protagonista (certo si impegna) sia Zingaretti (perfetto stile tv), Boni ecc... si salvano alcune figure minori, come la giovane partigiana. Commento sonoro privo di nota e fotografia talmente scolastica e talmente prevedibile che annoia ad ogni ripresa. Per finire con la madre di tutte le pecche: sceneggiatura davvero risibile, spesso imbarazzante, per tutti la citazione del "siamo tutti controfigure"!!!! pathos zero, il dialogo non sale, resta piatto su un'idea continua di patinatino, perbenino, scontatino, insomma una fiction di discreto successo per rai1, domenica sera. Apprezzabili le denunce del cinema del potere degli anni 40, la decontestualizzazione della cocaina anni 30, ma poi? Ma cosa si osa? Dove sono le emozioni? Appena sfiorate nei fotogrammi finali (non gli ultimi passi dei protagonisti, forse davvero ridicoli in quella sequenza) dove una pellicola sfregiata e povera ricorda quanto quest'Arte unisca tutti gli uomini, dai potenti agli accattoni ai figli di strada. Il Cinema, appunto.
p.s.
dulcis in fundo: dura due ore e mezza!

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Ultima risposta 03/06/2008 15.23.53
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/05/2008 00:33:54
   6½ / 10
Giordana mette sullo schermo la vita della coppia più famosa del cinema italiano dei telefoni bianchi: sodalizio sia sullo schermo che nella vita privata. La materia a disposizione è molto interessante, la storia intrigante e Giordana gioca bene con gli schemi del melodramma, anche se leggermente di taglio televisivo, muovendosi pericolosamente sull'orlo del precipizio revisionista, senza tuttavia cadervi, ma concentrandosi maggiormente sulla vita privata dei due protagonisti. Facendo così però fa mancare alcuni tasselli della loro carriera cinematografica, sul perchè erano così famosi. Nella loro carriera cinematografica avevano sempre interpretato entrambi ruoli da villain, erano simboli di un certo cinema di regime e che probabilmente sono stati uccisi proprio per questo, più che dalle accuse vere o false di collaborazionismo con la Banda Koch: Giordana questo, volutamente o meno, lo omette. Centrale nel film è Valenti, ben interpretato dal bravo Zingaretti, figura non priva di un suo fascino istrionico del quale viene mostrato il suo lato autodistruttivo che ne determina tutta una serie di scelte sbagliate che lo porteranno a gettare alle ortiche le molte vie di fuga messe a disposizione. Scelte che determineranno anche il destino della Ferida (non male la Bellucci, anche se non all'altezza di Zingaretti).
Con questo film Giordana forse ci vuole dire che il paese nel suo profondo non è pacificato, che la giustizia sommaria è sempre dietro l'angolo e che le persone vengono giudicate e condannate per dicerie e per ciò che si vede solo all'apparenza, invece di seguire una reale ricerca della verità.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  25/05/2008 19:43:10
   7 / 10
Essendo da molti anni interessato alle vicende di Valenti e della Ferida (anche dai racconti di mio padre, che raccontava il timore che incuteva vederlo girare per Ve in camicia nera) ho trovato più che rispettabile la capacità di Giordana di manovrare una vicenda complessa, certamente non facile e fortunatamen- te meno demagogica di quanto potesse sembrare: un film sicuramente irrisolto e spesso romanzato in chiave paratelevisiva, con qualche dialogo francamente risibile e oltretutto qualche invenzione di troppo (il personaggio di Boni non è mai esistito, e la scena saffica con la Bellucci-Ferida sembra un'inutile espediente glamour) ma tutto sommato non privo di interesse.
Soprattutto l'enfatica e ispirata performance di Zingaretti che fa di Valenti un "martire di se stesso", mentre come al solito (ma meno del solito) la Bellucci fatica a mostrare davvero intensità, anche se nelle ultime sequenze - quelle dei Cento Passi verrebbe da dire - è davvero mirabile (come avrà fatto Giordana?).
Se è vero che Giordana è un regista spesso troppo affettato e idealista per convincere totalmente, bisogna ammettere che il film funziona anche nelle sue furbizie e negli ammiccamenti al sistema tv, così come l'idea di dare un taglio epico e tutto sommato "romantico" (per dirla alla Scurati) alla vicenda dell'amore più disperato e appassionato della storia del cinema italiano.

Anche se Giordana dice di non essere interessato dell'aspetto "ideologico" della vicenda, in certi frangenti (v. i partigiani divisi da diverse tensioni, o le divisioni del fascismo etc.) assistiamo alla mise in scene di una "rivoluzione" (fascista o partigiana che sia) dominata da certi moti individualisti.

La vicenda dell'eroe e dell'eroina, anche se a tratti raccontata con una certa freddezza, ispira un film che racconta due divi che finirono per sentirsi "i soli abbietti fascisti in un mondo di antifascisti", come aveva raccontato una volta Elsa De Giorgi.
Sicuramente interessante, anche se inventato di sana pianta, il personaggio di Alessio Boni: si direbbe uscito dalle pagine di un romanzo letterario europeo del XIX Sec.

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Ultima risposta 29/05/2008 08.51.24
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