La tabaccheria di Auggie, a Brooklyn, New York, è al centro di una serie di incontri, storie, vite che cambieranno la Weltanschaung dello scrittore Paul Benjamin...
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Ottimo spaccato di vita quotidiana, prova che la sigaretta accesa distrugge qualsiasi barriera emotiva e permette inconsciamente alle persone di aprirsi con più scioltezza e sicurezza verso le altre (amicizia stretta o conoscenza di vista che sia). Umano, sincero, e recitato in maniera semplicemente divina (tanto che per il sottoscritto risulta ormai inutile star lì a cercare i migliori aggettivi che esaltino l'inestimabile bravura di Keitel, Whitaker e Hurt... tanto sono perfetti, sempre e comunque). Insomma, storie vere di persone vere in una realtà vera: il massimo che si può desiderare da un film drammatico (con leggere tinte da commedia). Con una sceneggiatura tanto brillante, un gruppo di attori di tal calibro, e una regia così asciutta e scorrevole, credete, non c'è di che rimaner delusi. Da vedere, senza se e senza ma.
Nota: in una scena, Ashley Judd. Nota personale: bellissimo e toccante il monologo finale di Keitel quando racconta la sua storia di Natale; spiace però che il racconto sia poi stato tradotto in immagini sui titoli di coda... credo sarebbe stato meglio lasciare il tutto all'immaginazione dello spettatore. Facendo vedere le immagini si è come un pò persa la magia della storia... chi ha vistò capirà di che parlo.