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A parte il plot twist di metà film (buono), non c'è molto altro che possa far inarcare il sopracciglio, però è già qualcosa. La suddivisione in capitoli non cronologicamente ordinati non può essere considerata originale, a meno di non essersi fermati, cinematograficamente parlando, negli anni '80. Ritmo e interpretazioni discrete, regia funzionale, violenza contenuta e qualche frecciatina sul discorso della parità dei sessi… ci si può accontentare vista la media del genere. Però cheppalle queste rappresentazioni stereotipatissime e svilenti del maschio etero, sempre visto come un allupato incapace di fare il minimo ragionamento logico davanti alla possibilità di una scopata…
Cioè tu sei un poliziotto, ok?, un poliziotto…e sai, perché essendo un poliziotto lo sai per forza, che c'è in giro un'assassina sciroccata che adesca le sue vittime col sesso per fare delle cose brutte, ok?…poi rimorchi chissà dove una tipa mai vista prima per una serata di bagordi (e va beh) e questa appare da subito palesemente fuori di testa, fa strani discorsi sui serial killer e rivela una propensione poco rassicurante per le pratiche sessuali violente…ma davvero ti ci vai a chiudere in una stanza di motel e assumi sostanze che lei ti offre senza sapere di cosa si tratti? ma due più due non fa mai quattro davanti a un po' di gnocca? Ridicolo
L'aspetto più distintivo di "Strange Darling" è la narrazione suddivisa in sette capitoli non lineare, presentati nel corso del film in ordine non cronologico, la parte iniziale è il terzo capitolo "Can You Help Me? Please?". Il regista JT Mollner usa tale espediente per mescolare le carte in tavola, c'è un serial killer ma la sua identità rimane per metà film in dubbio, alimentando la tensione da parte dello spettatore e facendolo rimanere in parte spiazzato. Leggermente sopravvalutato tuttavia un discreto thriller dove i due protagonisti sono bravissimi, in primis "The Lady" interpretata dalla sorprendente Willa Fitzgerald, non da meno "The Demon" Kyle Gallner. Tutto il film ruota sul riuscire a capire chi sia la vittima e chi il carnefice e JT Molner mostra indubbie capacità tecniche coadiuvato dall'esordiente Giovanni Ribisi nel ruolo di direttore artistico. Epilogo finale che risulta estremamente empatico che spinge ad avere compassione per il brutale serial killer.
Non mi è dispiaciuto...di chiara ispirazione tarantiniana l'idea di raccontarti la storia non lineare dividendola in capitoli con consegutivi in modo da confondere le idee e farti scoprire mano mano come sono andate le cose. Storia tutto sommato interessante, ci dice il disclaimer a inizio film che trattasi di una "drammatizzazione" di una storia vera... attori sconosciuti ma tutto sommato bravi. Una visione la merita
Non mi ha eccessivamente colpito,anche se il film è un viaggio temporale si capisce subito dove vuole arrivare e i vari colpi di scena che vuole fare credere non sono proprio delle sorprese...rimane il fatto che è una buona produzione...sbroccato!
Thriller-pulp atipico e per buona parte riuscito grazie alla frammentazione temporale non cronologica che permette dei plot twist interessanti. Molto brava ed in parte Willa Fitzgerald e molto buona la colonna sonora e la regia. Comunque sia non è un filmone in quanto il succo del discorso non ha molto da dire.
Promosso, all'inizio quando ho visto le scritte capitolo 3 mi sono preoccupato...pensavo che diventasse un film alla tatantino con lungaggini e logorrea varia invece il film funziona. Semplice semplice con qualche strategemma. "Bisogna capire chi è la vittima qui." Nel finale il poliziotto prudente capisce che c'è qualcosa che non torna e infatti con un serial killer nei paraggi non si può sapere chi sia. Buona colonna sonora, interpreti sconosciuti ma che hanno un ottima chimica, la Willa Fitz. è una gradevole sorpresa per stile e recitazione ma anche Kayle Galner non sfigura. La violenza è funzionale e la storia non si trascina. Aspettando il prossimo progetto del regista TJMolner credo che possa fare strada.
Nonostante l'epilogo che ha il sapore della beffa, la parte conclusiva di questo STRANGE DARLING mi è sembrata un po' ingenua e forzatamente acchittata. E' però indubbio la discreta rappresentazione degli eventi, che diventano subito chiari, e che vengono intrisi di una certa atmosfera fascinosa, grazie soprattutto alla prova della protagonista. Il coinvolgimento è assicurato anche se l'ingenuità di alcuni momenti può far storcere il naso ai pignoli come il sottoscritto, ma non si fatica ad apprezzarne l'intento e la realizzazione complessiva meritandosi un voto positivo.
Si dai se non ci fosse la struttura "casuale" in capitoli forse il film perderebbe di nerbo, visto che la sceneggiatura non è particolarmente originale o brillante. Ci sono dei discreti colpi di scena, peraltro alcuni telefonati, impreziositi appunto dall'organizzazione narrativa a incastro. Chiaramente ci sono forzature e inverosimiglianze, esagerazioni a manetta, però insomma la realtà in cui siamo immersi nel mondo che ci circonda è talmente assurda da far spesso apparire un film del genere come neorealismo puro. Si mescolano splatter, violenza fisica e verbale, dialoghi e "vibes" tarantiniani che intrigano. Buonissima la colonna sonora. Si può vedere, magari anche un paio di volte.
Ennesima variante sul tema del serial killer, quantomeno è un'opera stilisticamente interessante, sia per via di un montaggio alternato che mischia bene le carte all'inizio salvo poi ricollegare bene i tasselli ma anche per uno stile abbastanza eclettico che dona una certa freschezza alla pellicola, riservandosi anche un po' di critica sociale, in particolare rivolta alla figura dell'assassina, spesso vista come innocua, anzi come vittima, solo in quanto donna, che approfitta meschinamente dello status per trarre in inganno, una trappola in cui cadranno i vari malcapitati che la incontrano, dalla coppia di hippie alle forze dell'ordine, giocando molto con la narrazione che grazie al montaggio svia efficacemente i sospetti dello spettatore, cercando di stupirlo continuamente e dando anche una forte dinamicità alla vicenda,ma alla fine narra una storia abbastanza basilare..
Intrigante a livello visivo, con delle belle atmosfere nelle scene in notturna caratterizzate dalle luci al neon, fuori blu, più calde negli interni e delle radiose scene diurne tra i boschi dell'entroterra americano, nel complesso non presenta una tensione particolarmente alta, ho preferito i primi capitoli col rapporto malato tra il malcapitato e l'assassina nel motel, in giochi sessuali in cui sembra mischiarsi finzione e realtà, in un momento in cui la sceneggiatura non ha mostrato ancora le sue carte, un po' più blanda la parte finale, tra qualche sgozzamento, e omicidi vari, però insomma, poca roba.
Carina la colonna sonora, con vari pezzi tendenzialmente soft che fanno quasi da contraltare alla tematica del film, e discreta l'interpretazione della protagonista coi suoi vari cambi di registro, passando dalla spietatezza del killer al suo frignare fingendo si essere la vittima, risultando spesso convincente, così come nel primo capitolo in macchina coi suoi discorsi sull'essere in pericolo, ottimamente in parte.
Sufficienza stiracchiata, viene salvato da uno stile tutto sommato niente male.
Se Strange Darling avesse avuto una narrazione più canonica e lineare la qualità del prodotto sarebbe stata ridimensionata. In questo caso rimane un buon thriller che finalizza il suo obiettivo nel distribuire sapientemente i colpi di scena, il cambio di prospettiva e partendo dal presupposto che certi ruoli per lo spettatore siano già predefiniti e determinati a priori. Notevole inoltre l'interpretazione di Wiila Fitzgerald.
Curioso ed interessante film che segue un po' lo stile di "Barbarian", scritto e diretto da JT Moliner, in cui la divisione in capitoli e il continuo cambio di dinamica ravviva la tematica del thriller con il killer. Interessanti le composizioni musicali, articolato il montaggio, fotografia di Giovanni Ribisi con colori saturi che richiamano lo stile italiano dello slasher/giallo. Ottima la coppia Willa Fitzgerald (splendida) & Kyle Gallner (ai limito dell'umano) davvero una contrapposizione di personaggi che supporta tutto il film con le proprie interpretazioni. Efferato ma anche Tarantiniano nell'approccio narrativo e questo non guasta ai fini della narrazione (fatta per stupire a tavolino lo spettatore).
Le lodi sperticate di certa critica americana che esaltano "Strage Darling" a capolavoro mi sembrano esagerate, comunque a mio parere il film colpisce nel segno. La divisione in capitoli (in "disordine" cronologico) e la conseguente non linearità, i colpi di scena, il ritmo altissimo, le ottime interpretazioni, la colonna sonora di qualità, sono tutti punti a favore che portano la pellicola ad un ottimo livello.