thirst regia di Chan-wook Park Corea Del Sud 2009
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thirst (2009Film Novità

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locandina del film THIRST

Titolo Originale: BAKJWI

RegiaChan-wook Park

InterpretiKang-ho Song, Kim Ok-bin, Ha-Kyun Shin, Eriq Ebouaney

Durata: h 2.14
NazionalitàCorea Del Sud 2009
Generehorror
Al cinema prossimamente

•  Altri film di Chan-wook Park

Trama del film Thirst

Il benvoluto pastore di una piccola cittadina coreana si offre volontario per una sperimentazione medica, il cui obiettivo è trovare la cura di una malattia rara e mortale. Qualcosa però nell'esperimento va storto, e il prete di trasforma in un vampiro. Cambiato nel fisico e nella mente, avvia una relazione clandestina con la moglie repressa e insoddisfatta di un amico d'infanzia, e scivola sempre più in un vortice di depravazioni. Quel che è rimasto di umano in lui dovrà lottare fino alla morte per non scomparire definitivamente.

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Voto Visitatori:   7,37 / 10 (43 voti)7,37Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Thirst, 43 opinioni inserite

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Filman  @  03/04/2022 10:52:18
   6½ / 10
Un inizio da cinema d'autore neorealista ed un'evoluzione vampiresca sembravano buone carte giocabili da un film drammatico, che filosofeggia sulla moralità e che decostruisce narrativamente tutto ciò che tocca. BAKJWI (Thirst) però sembra un po' perdersi nella sua sovrapposizione di idee, andando a parare proprio dove ci si aspetta e finendo per non sorprendere più di tanto. Park Chan-Wook non ha linee di demarcazione nette ed è per questo che fa film tutti tematicamente diversi, aventi storie completamente diverse: è costante la presenza di un protagonista dall'insita violenza, ma è meno costante il regista.

Signor Wolf  @  28/12/2021 23:37:13
   7 / 10
Film di vampiri atipico, bella l'analogia fra religione cristiana e vampiri, ma ci mette un ora e mezza a decolalre. rimane il film piu debole di Park chan wook

zerimor  @  05/05/2020 18:23:24
   6 / 10
Finora, tra i film di Chan-wook Park, è quello che mi è piaciuto meno. L'incipit mi è parso debole e poco coinvolgente. Quasi l'intera pellicola si attesta su questi ritmi, salvata esclusivamente dai minuti finali. Nulla da dire invece sulla bellezza estetica, soprattutto nell'epilogo.
Non mi è garbato infine com'è stata rappresentata la figura del vampiro.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  15/11/2017 16:16:16
   7 / 10
Ennesimo film a tema vampiresco, eppure, senza nulla aggiungere, è comunque una pellicola interessante e, in certo senso, originale. Film che è un mix di generi tenuto sapientemente in piedi da Chan-wook Park, cui si può "rimproverare" una eccessiva durata che appesantisce un po' troppo la visione.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  02/01/2016 18:19:19
   6 / 10
Premesso che non è il solito horror sui vampiri, sempre che di horror si possa parlare, risulta veramente lento, soprattutto nella prima parte, per cui la visione è abbastanza pesante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  15/06/2014 14:19:14
   7½ / 10
presenti spoiler

Che strano ibrido questo Thirst, ultimo film coreano del grandissimo Park Chan-wook prima della capatina
(per me riuscitissima) ad Hollywood con Stoker.
Non leggo mai recensioni prima ma ho scoperto per caso in una mezza riga di un motore di ricerca che il film è ispirato al "Teresa Raquin" di Zola. Purtroppo non ho letto quest'opera del grande scrittore francese quindi mi sono fiondato a cercarne la trama.
E sì, è praticamente identica. Questo mi fa leggere il film in maniera quasi completamente diversa perchè accorgersi dell'originalità e della genialità con cui Park ha saputo stravolgere e al tempo stesso quasi copiare pedissequamente il testo di Zola me lo fa apparire come un'operazione straordinaria e con un suo perchè.
Lo stesso perchè che, per quanto mi sia piaciuto il film, durante la visione più di una volta faticavo a trovare, non riuscendo a capire dove Park volesse parare, quale fosse il suo punto di focalizzazione, di cosa questo Thirst stesse parlando.
Un film sui vampiri? ad un certo punto sembrava questo, c'è una buona oretta in cui il film può esser preso come film di genere, con tanto di svolazzi notturni, paura della luce, cercare prede, ucciderle e dissetarsene e quant'altro.
Un film sulla liberazione dei propri istinti? ecco, questo l'ho trovato straordinario. Il vampirismo di Sang.hyun mi è sembrata metafora del bisogno dell'uomo di liberarsi di tutte le sue barriere etiche e morali per lanciarsi alla ricerca del piacere più puro. Questo è un film di sesso e sangue, e quella sete del titolo pare come una sete di tutto, un'ebrezza di vita finora tenuta a bada da un vestito da prete e da una mente incapace di concepire il "male".
Una storia d'amore? in realtà l'epicentro di tutto sembra la storia tra lui e lei, storia che passa dalla curiosità al sentimento, dal sesso all'odio, una storia inarrestabile che li porterà ad unirsi loro malgrado nella vita e nella morte, a scambiarsi metaforicamente e fisicamente il loro sangue (magnifica la scena dell'abbeveraggio contemporaneo). Del resto il Teresa Raquin è di fine 800 e il raccontare la passione amorosa tra due persone, magari anche difficile e contrastata, era una delle prime istanze dell'epoca.
Un film sul senso di colpa? ci sta, eccome. Tutto è senso di colpa, prima quello di lui del non riuscire a onorare la sua figura di prete, poi quello di entrambi per l'omicidio del ragazzo. E poi quegli occhi della madre che li guardano di continuo, quegli occhi che li osservano, li giudicano, quegli occhi consapevoli che ricordano tanto il cuore rivelatore di Poe. E tutti i sogni dei due sul ragazzo morto, quella pietra, quei vestiti zuppi. Sarà proprio il senso di colpa quello che devasterà il loro rapporto.
Oppure un film sulla pazzia e sulle apparenze? In questo Park è maestro, la figura di lei così remissiva, vittima, dolce e buona ha almeno due devastanti colpi di scena. Prima quello della rivelazione sulle mancate violenze del marito defunto, rivelazione involontaria che ci fa guardare il film da un altro punto di vista, quello di una malata che è riuscita fino a quel momento a ribaltare completamente le apparenze quando, forse, era lei in realtà la burattinaia. Forse addirittura carnefice anzichè vittima? E poi anche quando lei si "prenderà" quella metaforica malattia del vampirismo capiremo che sì, che lei non è come appare, che è disposta a tutto pur di prevalere, pur di soggiogare gli altri. I suoi istinti esplodono, diventa una predatrice, quello che forse è sempre stata.
E per ultimo può anche apparire come un film metafora di certe situazioni famigliari in cui la donna, maltrattata e insoddisfatta, alla fine reifica le sue fantasie di libertà in una relazione finalmente appassionata e trasgressiva finanche a raggiungere lei stessa l'omicidio.
Insomma, oscillavo tra tutte queste sensazioni.
E intanto il film, a mio parere troppo lungo, procedeva tra momenti di stanca ed altri notevolissimi, non tralasciando una smaccata e forse eccessiva predilezione per dei dettagli splatter e macabri, tanto che ad un certo punto sembrava di essere davanti a Sion Sono azichè a Park. Non che Park in passato (vedi il finale di Lady Vendetta) non ci avesse propinato scene simili ma qui lo fa in maniera quasi grottesca, evidente, eccessiva, maniacale, alla Sion Sono appunto.
Sangue dapertutto, sangue che pulsa nelle gole all'ospedale, sangue bevuto dalle flebo, sangue succhiato dal collo e dal cuore, sangue che imbratta una stanza candida come la neve.
C'è tanto della Trilogia della Vendetta, c'è la vendetta stessa, c'è la torta da mangiare di Lady, c'è il rapporto "sbagliato" Padre-ragazza come ci fu altrove quello di padre-figlia, c'è l'omicidio nel laghetto come in Mister Vendetta, ci sono scene, sensazioni, ci sono i tuffi nel vuoto e chissà quante altre cose ancora.
Non è un film perfetto, come scritto il suo essere mix di tante cose lo promuove e lo peggiora allo stesso tempo. Si poteva asciugarlo di più forse, si potevano evitare alcune scene pressochè inutili (come quella di lui che va all'accampamento, già di per sè inutile, e stupra la ragazza), si potevano evitare certi eccessi macabri che un pò distraevano dalla possibile drammaticità del tutto.
Ma è sempre Park e la scena del mosaico che la vecchia guida con gli occhi e quel finale di abbacinante bellezza sotto un'alba distruttiva lo rendono un'altra perla di un regista incredibile.

gianni1969  @  11/09/2013 20:56:49
   8 / 10
A tratti è un po noioso, ma nel complesso originale con un ottimo protagonista, e ha un qualcosa di magico; poi il tema del vampirismo viene trattato in maniera interessante. Consigliabile

pinhead88  @  08/09/2013 03:14:38
   4½ / 10
Tecnicamente un film valido e imponente, ma che due maroni caspiterina!
Tutta questa manfrina di due ore e passa per mostrarci un prete che dopo un vaccino diventa un vampiro e impara a volare (e a trombare), sempre dopo il vaccino, wow!
Qual'è il messaggio di questo film? Quale vorrebbe essere? No perchè a parte l'accostamento patetico tra castitá e sessualità/fede-perdizione non ho percepito altro.
Park Chan Wook è fino ad ora l'unico cineasta Coreano che non riesce mai ad intrigarmi, nonostante la sua regia sia sempre eccezionale.
Trovo i suoi film estremamente stucchevoli.

_Hollow_  @  05/03/2013 13:23:05
   9 / 10
Mah, dare un voto a Thirst mi risulta veramente difficile al momento ...
Appena terminata la visione, avrei potuto dargli pure un 10 commentando qualcosa come "Park Chan-Wook è DIO!"; oggettivamente invece si sentono un po' le mancanze della sceneggiatura e non riuscirei a metterlo sullo stesso gradino di Oldboy (quello si un capolavoro, l'unico film tratto da un manga sicuramente migliore del manga stesso).
Però è sicuramente uno dei più bei film sul vampirismo che abbia visto; sicuramente il più intelligente per simbologia nell'accostare l'essenza del vampiro alla soddisfazione di istinti repressi propri dell'uomo e nel parlare di "bene" e "male" (trattati entrambi in negativo, come estremi di un equilibrio che i due protagonisti non raggiungono mai, passando dalla repressione allo sfogo violento).
E poi la regia è di Park Chan-Wook ... quindi, fotografia mostruosa e scene di humor nero micidiali ...

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  27/01/2013 16:06:56
   6½ / 10
Prima parte interessante, seconda molto meno.

baskettaro00  @  04/08/2012 22:11:23
   7½ / 10
la prima mezz'ora mi è piaciuta,anche se l'ho trovata oltre che lenta con un tasso mortaccino spaventoso,ti fa venir una tristezza inaudita.poi si entra nel vivo della storia,con attori bravi e un regista che sa il fatto suo,dirige e fotografa alla grande.ricordo con piacere la scena nel corridoio bianco.

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  25/06/2012 12:41:35
   7½ / 10
Ennesimo centro del talentuoso regista coreano, che per quanto ho visto non sbaglia un colpo.
Film cupo ed introverso, dominato dall'intima lotta tra bene e male, natura e morale, nella quale qualsiasi posizione si prenda comporta una pesante rinuncia.
Bello esteticamente, in special modo nel finale che ho trovato splendido e coinvolgente.
Il mondo cinematografico dei vampiri ha un nuovo e valido capitolo.

TheLegend  @  22/06/2012 19:31:36
   6½ / 10
Ammiro molto questo regista che,come al solito,sforna un film tecnicamente valido e originale.
Peccato che il film nella prima parte sia davvero abbastanza noioso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  26/05/2012 11:14:40
   4 / 10
Aaah, male, l'ho odiato fin dall'inizio questo film.
Non mi è piaciuto per niente, è più vuoto del cranio di faluggi. Nei primi trenta minuti non succede nulla, poi quando il protagonista si trasforma in vampiro, cosa fa? Tromba, beve sanque, tromba, beve sangue, scopa, beve sangue... così per altre due ore.
Chan-Wook Park non ha edulcolorato la trama, a parte la componente romantica e il binomio fede-erotismo che comunque ho trovato leggermente patetici... non c'è atmosfera horror, non ci sono scene memorabili; mi dispiace un sacco mettere questo voto, soprattutto perché è coreano, ma anche perché Park è uno piuttosto bravo nella fotografia, ma nemmeno in quella mi ha convinto stavolta. Finale messo giusto per mettere ancora un po' di drammaticità.
Ottimo però Song Kang-ho.

Gruppo COLLABORATORI ilSimo81  @  07/02/2012 14:07:06
   8 / 10
Odio i film sui vampiri.
Non sopporto il sistematico ripetersi delle solite componenti: la sete di sangue, l'offrire il proprio polso, l'aglio, i crocifissi, gli specchi che non riflettono, la luce del sole, il rafforzamento dei cinque sensi e bla bla bla. Ingredienti di un minestrone che, per quanto mescolato, non cambia sapore. Anzi, reso se possibile ancor più amaro dalle derive "teen" di quest'ultimo decennio, dove vampiri adolescenti dai fisici perfetti incarnano lo spirito di eroi romantici. Tzé.

"Thirst" è diverso.
Attenzione, non nascondiamoci dietro alla provenienza coreana e al nome di Park: il suo vampiro è essenzialmente riconducibile al modello classico occidentale, quindi anche qui ritroveremo alcuni degli ingredienti di cui sopra.
Quel che cambia è il modo di dipingerlo. La discriminante sta proprio nel concetto di "thirst", "sete", che sottolinea non quello che si ha, ma quello che manca. Il vampiro di Park si muove animato dalla "sete", dallo smanioso ed irrefrenabile desiderio di qualcosa. Secondo la parabola discendente tipica del più classico dei demoni, il prete cade dalla grazia di Dio per diventare dannato già da questa vita. Un disgraziato destinato ad inseguire il sangue e il sesso, le più carnali tra le soddisfazioni nonchè le più effimere.

Lungi dall'essere un super-uomo che accetta la propria condizione, questo vampiro sembra estremamente umano, nella sua lotta interiore per non farsi sopraffare dal male. Sullo sfondo di questo conflitto, domande esistenziali: come cambiano ora i concetti di amore, speranza e vita?

Park è magistrale nel raccontare la perversa relazione tra il sacerdote e la donna, sapendo sfumare i toni a seconda delle scene, dall'umanamente drammatico a una grottesca leggerezza. Ambivalenze che si ripercuotono anche nell'uso di un'immagine a volte violenta e a volte delicata, a volte sanguinaria e a volte romantica.
"Thirst" ha un lieve difetto: a volte pare specchiarsi in sé stesso, e certe scene finiscono per sembrare troppo diluite, rendendo obiettivamente eccessiva la durata. Difetto che comunque non condiziona affatto la bellezza della storia e un finale straordinario.
Solito plauso, quindi, al geniale Park, che come pochi altri è al contempo un poeta che parla di orrore e un tragico che profuma di poesia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/02/2012 00:32:31
   8½ / 10
L'ennesima e definitiva conferma che Park Chan-Wook è uno dei registi viventi più bravi ed innovativi sulla piazza.

Thirst: sete. Sete di sangue e di carne, erotismo, black comedy, grand guignol e chi più ne ha più ne metta; lo stesso Park sembra quasi girare a vuoto dopo l'incipit assurdo ma curioso mentre in realtà costruisce una storia di amore e distruzione come raramente se ne vedono sullo schermo ultimamente, senza alcuna paura di esagerare con i deliri visivi e barocchi o la violenza e l'erotismo espliciti e reiterati.
Questo regista, inutile negarlo, potrà non piacere ma sono profondamente convinto sia riuscito a trovare miracolosamente quella sorta di equilibrio per cui dietro un esercizio stilistico della macchina da presa fa corrispondere dei contenuti che definire interessanti è riduttivo.
(A proposito, magnifici gli effetti sonori al di là della perfezione tecnica di tutto il resto).
Non esagero se dico che Thirst è un'altra pellicola magnifica del coreano, non il suo capolavoro ma pur sempre di un livello altissimo ai limiti della perfezione.

Ed è vero che è una variazione significativa sul mito dei vampiri ma dubito che gli amanti del cinema vampiresco possano esaltarsi; ECCO il vero Twilight o perlomeno come dovrebbe essere...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/07/2011 22:36:01
   8 / 10
Eccellente rielaborazione del mito del vampiro operata da Chan-wook Park. sotto la sottile patina del genere horror viene narrata la vicenda diei due protagonisti, accomunati dalla sete di una vita sostanzialmente repressa, da una parte a causa dei voti sacerdotali dall'altra da una vita familiare opprimente. Attraverso il vampirismo assaporano la sublimazione dei sensi, liberatoria almeno nella prima parte del film, ma la cui perpetuazione viene trascinata all'eccesso soprattutto in lei.
Elegantissima la confezione, dalla fotografia straordinaria e bravissimi i due protagonisti. Certamente non il solito film horror sui vampiri, che potrà far storcere il naso ai puristi.

mr orange  @  15/06/2011 20:37:46
   7½ / 10
decisamente interessante anche se la lunga durata e alcune sequenze fanno sfiorare un pò la noia, comunque non un horror ma una vera storia d'amore per giunta commovente. il regista è molto bravo e in alcune sequenze si vede.

lupin 3  @  19/04/2011 04:39:12
   6½ / 10
Non il solito film sui vampiri.
Poetico e affascinante, ma non si può negare che la prima parte del film è esanime...troppo lenta.
La pellicola si rianima nella seconda parte...peccato!

sweetyy  @  19/04/2011 03:57:12
   7½ / 10
Thirst non è il solito film sui vampiri e mi chiedo perchè in Italia non vengano distribuite pellicole così affascinanti come questa.
Cmq la prima parte tende un pò ad annoiare ma la seconda parte è davvero impeccabile fino al finale forse un pò prevedibile ma ottimo.

5 risposte al commento
Ultima risposta 19/04/2011 22.26.58
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Yandere  @  17/04/2011 19:22:05
   9 / 10
non è il solito film sui vampiri.
e questo dovrebbe essere sufficiente; aggiungi il genio Park e la favolosa Kim Ok-Bin, ne esce fuori un film imperdibile, dissacrante, condito da un sottile humor nero che "insaporisce" il tutto.
non è un film per tutti, potrebbe non essere apprezzato, ma di certo non è un film che si guarda per caso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/01/2011 13:26:08
   7½ / 10
Un altruista e devoto prete decide di immolarsi per la ricerca,si propone quindi come cavia per degli esperimenti riguardanti gli effetti devastanti che un virus provoca all'organismo umano.Tra 500 volontari è incredibilmente l'unico a salvarsi,dato per morto si risveglia grazie ad una trasfusione di sangue che lo tramuta in un vampiro.Siamo ovviamente lontani dalla classica figura del principe delle tenebre anche se superpoteri,capacità rigenerative,una gran sete di sangue e allergia ai raggi solari non mancano.
Per Park Chan-Wook un altro grande film,l'abituale destrezza in sede di regia è impreziosita da una metodologia impeccabile nell' offrire una sequela di fascinose immagini che solo in apparenza potrebbero essere intese come un narciso esercizio di stile, ed invece l'autore è sempre meravigliosamente opportuno nell'utilizzare il proprio talento per delineare ancora una volta figure in chiaroscuro, eternamente incerte tra bene e male.
Il prete vampiro è la personificazione di ogni conflitto specifico di una natura umana soggetta a tormenti di natura etica e morale,la sua nuova condizione di potere lo introduce a nuove possibilità alle quali si abbandona non senza cercare di porre un limite a quelle pulsioni naturali che lo indurrebbero ad inseguire la parte più lussuriosa e tentatrice della vita.Atteggiamento repressivo che non gli consente di sottrarsi al carisma della giovane Tae-Joo,con gli allettanti piaceri della carne a fare da apripista alla propria corruttibilità.
Il regista coreano non persegue la via dello scandalo,non sembra infatti interessato a stigmatizzare l'operato ecclesiastico,bensì punta ad evidenziare la caducità della moralità umana prendendo un modello di presunta totale integrità.Le prolungate scene di sesso mirano a sottolineare come l'inibizione forzata degli istinti primordiali sia mortificata attraverso la trasformazione in qualcosa che paradossalmente più umano non è,in verità queste pruriginose sequenze risultano molto prolungate e francamente barbose,isolate e assolvibili imperfezioni di una pellicola che a tratti si perde in prolisse divagazioni che alla lunga non rendono agilissima la visione, considerata anche la rilevante durata.
Bella la scena finale,già vista in pellicole meno "nobili" ma intrisa di una profonda disperazione espressa con silenzi e gesti più incisivi di qualsiasi dialogo.

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Ultima risposta 22/06/2011 13.14.32
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Fumoffu  @  04/11/2010 19:58:47
   7 / 10
Forse il più debole dei film di Park Chan-Wook.
Mi ha dato l'impressione di mancare di quella genialità tipica del regista che invece ho riscontrato in tutti gli altri suoi film.
Il film è di qualità elevata e si vede, non annoia mai nonostante le due ore e passa di durata ed i due protagonisti li ho trovati molto convincenti.
Quello che non mi ha convinto molto a livello di trama è...


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Mi sarei aspettato che quando...


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A parte comunque i dettagli sulla storia, ho trovato la seconda parte molto più bella, a livello visivo e artistico, della prima, soprattutto quando lei...


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Certo le genialate di Park non mancano, come mettere...


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Ma in fondo mi ha dato la sensazione di non riuscire mai ad arrivare ai livelli dell'elevata cinematografia del regista coreano, forse perché spesso manca di quello spunto che io mi sarei aspettato.
Finale che era prevedibile, anche se sono dieci minuti divertenti e non li ho trovati così fuori luogo.
Da vedere, comunque, perché affronta il tema del vampirismo in modo inconsueto, per gli attori protagonisti e perché dietro alla macchina da presa c'è un genio.
Anche per le facce della mamma paralizzata e per la storia della bontà del grassone.

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Ultima risposta 04/11/2010 20.05.47
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Dosto  @  20/08/2010 20:08:12
   6½ / 10
Dopo aver visto lo splendido old boy, mi aspettavo di più, molto di più.
Partendo dai punti positivi non si può non notare la perfezione registica, i colori, le inquadrature, le trasparenze, tutto è studiato nei minimi particolari e di grande effetto. Già old boy mi aveva dato il sentore che questo regista prediligesse la forma al contenuto(non voglio essere frainteso: intendo dire che la maggior parte dei contenuti di park si ritrovano nella forma e non che i suoi film non hanno contenuti), ma old boy era un raro capolavoro di tensione e trovate geniali a ripetizione, mentre Thirst ci regala una storia anche abbastanza carina, nulla di veramente innovativo sia chiaro, degli attori di pregio, una regia perfetta come già detto, ma manca qualcosa. Cosa? Beh, a mio parere manca una coesione sia a livello formale che a livello di contenuti. Il regista sembra voler prendere spunti dai più vari film di genere(come d'altronde aveva già fatto in old boy) ma questa volta l'esperimento non gli riesce alla perfezione. Gli spunti sono molti(amore ed erotismo, senso di colpa, desiderio di vita, morte come liberazione, fede ed ateismo) ma quasi nessuno, almeno per me, viene sviscerato in modo soddisfacente.
C'è molto, forse troppo(si passa dal grottesco, al romantico, all'erotismo puro, alle riflessioni filosofiche) ma il tutto non è amalgamato bene.
In definitiva, di sicuro un buon film(soprattutto per il comparto tecnico-formale) ma al di sotto delle aspettative che nutrivo per questo regista(Judgement anche è un buon corto). Ma devo ancora vedere altri film di park, speriamo bene!^^

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seoman  @  17/08/2010 20:59:47
   7½ / 10
un film che ti spiazza, ti prende ti emoziona e ti fa ridere.

Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  09/08/2010 23:01:16
   7½ / 10
Esteticamente il Film è Ottimo, abbastanza convincente l'atmosfera... ma non ai livelli di I'm a Cyborg But That's ok [anche se il genere è piuttosto differente].
Complessivamente il Film è Bello, ma non mi ha preso come altri film; non entra nel mio olimpo e non credo che avrò voglia di vederlo se non fra un bel po' di tempo.

movieman  @  10/07/2010 23:18:03
   6½ / 10
L'idea di fondo è piuttosto originale, una versione del vampiro compleamente. Il lavoro fatto dal regista e dagli sceneggiatori è notevole: trama complessa, forte simbolismo e buone ambientazioni. Tuttavia i difetti non mancano: prima cosa il film dura troppo e alcune scene andrebbero accorciate, altrimenti si rischia di perdere il filo e non capire più niente. Ciò che però proprio non mi va giù è che il buon lavoro del regista non è accompagnato da una degna recitazione che io direi penosa. Inoltre per essere un horror è del tutto privo di tensione, che, benchè sia un film a carattere psicologico, non guasterebbe affatto. Quindi il mio voto non è alto semplicemente perchè gli attori non sono stati in grado di far immedesimare lo spettatore nelle vicende narrate neanche un po' rovinando tantissimo quello che poteva essere un capolavoro.

Riddler  @  09/07/2010 16:26:15
   8½ / 10
Film di rara fattura.
Un film che avrebbe sicuramente meritato di essere distribuito in questo paese, molto di più rispetto a qualche altro film sui vampiri che ormai si conosce fin troppo bene. Qui non c'è solo vampirismo, orrore. Qui c'è malattia, perversione e direi soprattutto amore. Il film ha il suo fulcro sulla storia d'amore, immortale, immorale e trascendentale. L'amore (che qui è violenza) si manifesta in tutto ciò che puo' toccare, arriva a creare l'odio e a dissipare affetti famigliari. La violenza (che qui è amore) colpisce tutti, per il bene o il male di qualcuno. E i fantasmi del passato ritornano, tormentano l'amore dei protagonisti.
Un ritmo piacevole, dialoghi frizzanti e interessanti, attori perfettamente immersi nel film e un senso di disturbo, di malinconia pervade tutto il film. Non c'è speranza, non c'è un vero amore. C'è solo il sangue. Che scorre nelle vene, che viene succhiato, lavato, assorbito dalla stessa pelle, amato e desiderato.

Ottimi i momenti finali, intensi e che chiudono magicamente un'opera che ha ancora molto da raccontare.

The Deep Ocean  @  09/07/2010 00:48:00
   7½ / 10
Commento
Un buon film, difficile, profondo ed enigmatico.
Cominciamo immediatamente con l'elencare gli aspetti negativi del film.
Innanzitutto, la durata, " ore e un quarto possono essere un po' pesanti da seguire, soprattutto per quanto riguarda un film psicologicamente profondo come questo.
Poi le scene centrali,

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sono davvero molto lente, necessarie, è vero, ma lente, e per alcuni spettatori puo' arrivare la noia; anche se, va davvero ammesso,

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Poi ci sono i lati positivi, e quelli non mancano di certo.
Innanzitutto il profondo simbolismo di molte scene ed elementi, spesso difficili da comprendere, ma proprio per questo ottimi spunti di riflessione.
Poi vi sono le scene finali, che sono a dir poco geniali.
La carneficina nella casa dopo che si è scoperto l'omicidio di Kang- woo, è stupenda, soprattutto per l'ottimo utilizzo dei cromatismi.
Eccellenti le scene finali, che, senza pronunciare nulla, dicono tutto.
Come già detto, è un film difficile, difficile da capire, difficile da seguire in certi punti, che propone tematiche difficili.
In conclusione, Thirst non è un film adatto a tutti, che va compreso a fondo per poter essere goduto in pieno.

phemt  @  01/07/2010 19:32:00
   6 / 10
Vado controcorrente, a me questo Thirst ha deluso parecchio soprattutto se penso che dietro la mdp c'è uno dei migliori registi dell'attuale scena cinematografica mondiale reduce da uno dei gioielli più scintillanti degli ultimi 20 anni (I'm a Cyborg but That's Ok)…

Film difficile che con l'horror non c'entra nulla, viaggio all'interno del vampirismo "adulto", tentativo di vederlo e interpretarlo come una malattia (cosa che nel suo piccolo, e con le dovute differenze, a suo tempo aveva fatto anche Romero con Martin), non esalta mai malgrado la solita strasferica regia di Park Chan-wook, non stupisce mai con colpi di scena narrativamente scontati e non ammalia malgrado la forza evocativa di alcune singole scene…

Prima parte molto interessante che attira lo spettatore nella vicenda, poi uno volta che il protagonista comincia ad entrare piano piano nella famiglia lo svolgimento si fa banale per quanto chiaramente necessario e funzionale alla storia raccontata, tutto il resto (compreso le apparizioni del fantasma) mi è sembrato inutilmente "trascinato" e portato avanti fino all'eccesso (finale compreso)…
L'impressione è che il film in certi momenti giri a vuoto mantenendosi pericolosamente incompiuto… Le digressioni nel grottesco (il protagonista che si scopa il fantasma, i tentativi nel finale di lei) sembrano fuori luogo e fuori fase e invece di arricchire la narrazione secondo me la penalizzano, tanto che alla fine probabilmente non ho colto fino in fondo la profondità del plot come il regista avrebbe voluto (Thirst di fatto parla di un percorso personale verso l'assoluzione dei peccati)…

Ritmo lentissimo ma assolutamente necessario visto la storia che viene raccontata, l'abilità registica di Park Chan-wook fa in modo che malgrado la durata il film non annoi nemmeno per un istante ma personalmente non mi ha acchiappato granché…

Ha i suoi momenti e dal punto di vista visivo non ci si può lamentare tanto che una bocciatura non avrebbe davvero senso ma onestamente mi aspettavo ben altro…

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  25/06/2010 13:35:25
   7½ / 10
Ennesima vergogna della distribuzione italiana.
Un film che merita di essere visto anche solo per la splendida mezz'ora finale che raggiunge i più alti livelli dell'Arte Cinematografica.
Per un'analisi approfondita:

Vedi Recensione

5 risposte al commento
Ultima risposta 25/06/2010 14.23.20
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El_Baro  @  11/03/2010 16:50:00
   7½ / 10
Geniale incursione horror di Park, che dimostra come la vera creatività non sia vincolata a un genere specifico, anche se evidentemente non può che portare a caratterizzazioni fuori dai canoni dei vari generi.
I vampiri di Thirst sono carnali e viziosi, sembrano davvero rappresentare ciò che a livello inconscio e simbolico è la primordialità del desiderio inconsulto di cibarsi di vita allo stato grezzo. Park ne è perfettamente consapevole, e accentua il tutto con la carta dell'eresia permanente.
Peccato solo per l'inizio, secondo me un po' frettoloso, e per alcuni momenti altalenanti intorno alla metà.
Il finale, in compenso, è strepitoso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  18/02/2010 13:34:28
   8½ / 10
Folle film sui vampiri, la cui trama si potrebbe riassumere così: un prete, spinto dalla sua fede, si offre volontario per fare da cavia a degli scienziati, che stanno cercando la cura a un'incurabile malattia mortale. Il suo fisico, però, non regge; e poichè sta per morire dissanguato gli viene fatta una trasfusione di sangue. Caso vuole, però, che il sangue trasfuso sia quello di un vampiro: nel giro di poco tempo egli sconfiggerà il virus grazie ai poteri vampirici, e inizierà una nuova vita nel mondo delle tenebre. Film geniale o tremenda vaccata? Essendoci Park Chan-Wook dietro la macchina da presa, non può che essere la prima. La pellicola, infatti, è al tempo stesso folle, visionaria, ironica, macabra, comica, erotica, assurda. Insomma, una vera e propria festa per gli occhi, con una trama che non manca di proporre sviluppi intriganti e inaspettati, fino alle bellissime e poetiche sequenze finali. Dopo I'm a Cyborg but that's OK e questo, viene proprio voglia di vedere che cosa si inventerà Park la prossima volta.

7HateHeaven  @  06/02/2010 11:15:26
   8 / 10
Un' altra opera ben riuscita di uno dei miei registi preferiti.
Anche in questo film si affrontano i temi della prigionia, fisica e psicologica, del pentimento e del passato che inevitabilmente torna per punirti. Il tutto in pieno stile Park, ossia da punti di vista inusuali e diversi, senza nessuna morale o retorica.
Fotografia e inquadrature sono eccelenti, assolutamente eccelenti. Si può forse obiettare l'eccesiva lentezza del film,e personalmente anche io avrei preferito un minimo di tensione in più, peròciò non toglie niente a questo Thirst.
Quoto il commento precedente sul fatto che sia triste non avere una distribuzione decente per questo film.

Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  03/02/2010 22:15:04
   7½ / 10
Visivamente notevole, molto complesso nei temi, un sofferto percorso di colpa ed espiazione, nel metaforico nome del sangue, veicolo di vita e morte. Spero riesca a trovare una distribuzione decente.

Tom24  @  22/01/2010 02:33:12
   8 / 10
Storia d'amore amara e maledetta, dai toni cupi e visionari. Registicamente eccelso, Kim Ok Bin magnifica, cast a livelli stellari.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  15/01/2010 17:19:13
   7 / 10
lento, molto lento, pure troppo lento.
seppur la regia di park sia sublime e l'aspetto visivo curatissimo, la quasi totale assenza di ritmo mi ha reso la visione di una pesantezza incredibile.
è un peccato perchè ogni altro aspetto sfiora l'eccellenza, ma se manca il collante che lo tiene insieme non te lo godi appieno.

13 risposte al commento
Ultima risposta 16/01/2010 19.12.57
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  07/01/2010 21:04:13
   8½ / 10
Parto subito con una constatazione: il mito del vampiro è un mito universale, ma non presenta le stesse caratteristiche in tutte le culture, In questo film coreano, il mito del vampiro è quello da noi occidentali conosciuto, riletto in stile coreano.

Il film non è bello ma bellissimo. Le inquadrature, la fotografia, persino quel modo di recitare tanto lontano dal nostro sentire. Lunghi silenzi, scene estenuanti, dolore, morte e sopraffazione, conditi da ironia lugubre e grottesco. Ingredienti chiave nel cinema di Chan-wook Park.

Ovviamente questo è anche un film con momenti diffigili da digerire: se c'è una cosa che non ho mai sopportato sono le scene di sesso di registi orientali. Ma fa tutto parte del gioco: gli eccessi costituiscono parte intengrante del cinema asiatico tutto.

Astenersi chi cerca un film horror o un film sui vampiri. Astenersi chi non sopporta il cinema asiatico. Astenersi chi ha odiato la trilogia della morte e in special modo Old Boy. Questo non è un film per tutti. Per fortuna.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  04/01/2010 21:09:17
   7½ / 10
Esattamente ciò che mi aspettavo. Il cinema di Chan-Wook Park rifiuta la spettacolarizzazione, tende, anzi, a stravolgere sistematicamente i cliché relativi ad un tema o ad un genere specifico. La vendetta, per esempio, è uno di quei temi che creano nello spettatore determinate aspettative, quali un film adrenalinico o comunque dal ritmo non lento, che punti alla costruzione di un pathos crescente fino ad un finale che a grandi linee ci si aspetta fin dall'inizio. Lui, invece, alla vendetta dedica una trilogia intera, la analizza in tutti i suoi aspetti, ma di ritmi tirati e schemi classici (vittima, carnefice, vittima/carnefice) non vi è neanche l'ombra. Stessa cosa dicasi per questo "Thirst". Il vampiro da sempre è sinonimo di sovrannaturale, di fascino, di vicende dal ritmo, anche in questo caso, sostenuto e spesso di azione. Ecco, quest'ultimo lavoro del coreano è esattamente l'opposto di tutto ciò: il ritmo è decisamente lento, il vampiro è un prete il cui unico nemico sono gli istinti vampireschi in conflitto con i suoi principi da uomo di Dio e lo scenario, semplicemente, è una famiglia (anche se un po' particolare) e la relativa quotidianità. Va inoltre sottolineato un altro aspetto - tipico del cinema di Chan-Wook Park - che si scontra in maniera ben più evidente rispetto agli elementi elencati poc'anzi con la figura del vampiro e che rende "Thirst" ancor più un film sui generis, ossia quello grottesco dalle venature farsesche (v. rapporto sessuale a tre, diciamo così, col marito morto in mezzo).
A venirne fuori, quindi, è nuovamente una pellicola incentrata su particolari dinamiche caratterizzanti i rapporti umani, ben lontana da thriller e simili, in cui il vampiro è solo un mezzo attraverso cui raccontarli in maniera un po' più originale, o comunque diversa. Un film a la Chan-Wook Park, insomma.

L'aspetto tecnico contribuisce in maniera non indifferente alla riuscita della pellicola, e non è una novità. La regia è ricercata e la fotografia è stupenda. Gli attori, dal canto loro, offrono una prova perfetta, su tutti Ha-Kyun Shin, già protagonista nel bellissimo "Symphaty for Mr. Vengeance" e nel simpatico "No Mercy For The Rude".

Ciaby  @  28/12/2009 13:21:58
   8½ / 10
THIRST: SETE DI CINEMA.

Park Chan-Wook, il dio di Old Boy, torna dietro la macchina da presa per realizzare un fascinoso melò horror vampirico, che si distanzia (e di molto) da certi orribili cugini del genere (l'inguardabile Twilight che fa da orpello), proponendo finalmente una storia vampiresca che merita: "Thirst" è un film crudo e poetico e raccconta l'eros in toni sanguinari, erotici e perversi, finendo per spiazzare.

La regia funambolica del solito Park elettrizzato racchiude una storia, che in mano ad altri sarebbe stata base di un film orrendo (insomma...prete vampirico che rinuncia alla fede per trombare e per succhiare un po' di sangue), ma che qui diventa un gioiello di mille sensazioni.

E "Thirst" diventa incredibile soprattutto quando diventa teatrale (nella lunghissima scena di morte in un corridoio bianco), surreale (i viramenti à la ghost story) e autoriale (gli ultimi dieci minuti: silenziosissimi e appena palpabili), dimostrando tutto il genio poliedrico di Park, ormai definitivamente un maestro del genere.

Purtroppo ci sono anche i difetti: Park Chan-Wook si perde un po' in una sceneggiatura a tratti sconclusionata e impazzita. Inoltre il magnifico regista coreano sembra, talvolta, perso nei propri formalismi, alla ricerca dell'effetto facile e dell'immagine che ti lascia a bocca aperta.
Quest'ultimo, però, lo si può considerare anche un pregio: il film è talmente bello visivamente da essere una gioia per gli occhi.

Incredibile interpretazione di una splendida Kim Ok-Bin, una femme fatale come da tempo non se ne vedono.

Il finale silenzioso e di rara bellezza romantica conclue un film da vedere, per nulla un blockbuster come in moldi dicono (ma perchè?), ma un penetrane canto filmico e seducente da subire con eleganza.

benzo24  @  28/12/2009 13:12:08
   10 / 10
Thirst l'ultimo film di chan-wook park è una spettacolo sia a livello tecnico che a livello artistico. uno dei film più originali e più belli sul vampirismo, sicuramente il più poetico, tanti i temi trattati, la fede, l'amore, il bene e il male, la malattia, la sessualità, la dipendenza etc. un film da vedere e da rivedere ancora. fantastici i protagonisti song kang-ho ormai è una certezza, straordinaria e bellissima kim ok-bin.

marfsime  @  26/12/2009 18:00:30
   7½ / 10
E' stato già detto tutto nel commento precedente quindi non aggiungerò granchè..confermo comunque la bontà della pellicola che è una bella miscela tra dramma e horror con qualche scena di pungente ironia che sfocia spesso nel grottesco. Un film che va ben oltre la patina del filone horrorifico sui vampiri..questa pellicola è molto più profonda e complessa e nonostante sia abbastanza lenta riesce comunque ad incantarti in un certo senso. Ottima la regia e la fotografia..e molto buona anche la prova degli attori protagonisti..consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  22/12/2009 23:53:50
   8 / 10
Sono il primo a commentarlo e quindi mi sento in dovere di fare una precisazione: Thirst non è un horror.
Spero che questa precisazione eviti stupidi commenti con voto negativo incorporato con motivazione "non è un horror". Poi cosa comporti un voto negativo la non concordanza con la dicitura in scheda non so, eppure è un evento frequente.

Chan-wook Park è uno dei pochi registi venuti dall'oriente che si è ritagliato un grande spazio, con le sue pellicole made in Korea, nel così detto "occidente cinematografico". E tutto a suon di talento e genialità.
Thirst ne è l'ennesima prova. In un periodo dove il vampirismo va di moda egli lo reinterpreta a modo suo in chiave grottesca. Intendiamoci non è una rivisitazione alla Meyer: qui i vampiri non sono vegetariani, ci cibano di sangue umano e vivono di notte. Tutti i cliché del mito sono presenti, ma Chan-wook Park li incastona in un contesto anomalo, quanto anomalo è il carattere di queste bestie.
La pellicola è a tratti divertente, a tratti onirica e ricca di ironia. Una meravigliosa sorpresa. Certo è made in Korea e Chan-wook Park non vuole distanziarsi dal suo cinema e da quello del suo paese al fine di vendersi al mercato occidentale. Da qui la tipica costruzione orientale: lunghi silenzi, lentezza nello sviluppo della vicenda, lunghe inquadrature. Ma anche una fotografia eccezionale e inquadrature fantastiche.
Song Kang-ho è bravissimo come già ammirato in Memories of murder.
Un film da vedere per gli amanti del regista.
Astenersi chi cerca un horror e un film adrenalinico.

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