un posto al sole regia di George Stevens USA 1951
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un posto al sole (1951)

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locandina del film UN POSTO AL SOLE

Titolo Originale: A PLACE IN THE SUN

RegiaGeorge Stevens

InterpretiMontgomery Clift, Elizabeth Taylor, Shelley Winters, Anne Revere, Keefe Brasselle, Fred Clark, Raymond Burr, Herbert Heyes, Shepperd Strudwick, Frieda Inescort, Kathryn Givney, Walter Sande, Ted de Corsia, John Ridgely, Lois Chartrand, Paul Frees, Robert J. Anderson, Gertrude Astor, Frances Curry, Franklyn Farnum, Bess Flowers, Kathleen Freeman, Art Gilmore, Kenner G. Kemp, Mary Kent, Mike Mahoney, Hank Mann, Harold Miller, William H. O'Brien, Frank O'Connor, Kasey Rogers, Douglas Spencer

Durata: h 2.02
NazionalitàUSA 1951
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 1951

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Trama del film Un posto al sole

George Eastman, un giovane privo di mezzi ma con uno zio industriale, cerca di farsi strada nella vita. Se non avesse tra i piedi una ex fidanzata, operaia e per di più incinta, convolerebbe subito a ricche nozze con una bella ereditiera. Allora progetta di liberarsi di lei durante una gita in barca, ma se ne pente. La ragazza scivola però in acqua e muore. Al processo George viene riconosciuto colpevole.

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Voto Visitatori:   7,89 / 10 (14 voti)7,89Grafico
Miglior registaMiglior sceneggiaturaMiglior fotografiaMiglior montaggioMigliori costumiMiglior colonna sonora
VINCITORE DI 6 PREMI OSCAR:
Miglior regista, Miglior sceneggiatura, Miglior fotografia, Miglior montaggio, Migliori costumi, Miglior colonna sonora
Miglior film drammatico
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico
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Voti e commenti su Un posto al sole, 14 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  11/04/2021 13:33:46
   6½ / 10
Dal punto di vista tecnico il film è valido. Tuttavia la sceneggiatura e la recitazione portano a viverlo in maniera superficiale. I personaggi e le vicende sono a tratti caricaturali, senza peso. Peccato perché gli spunti erano ottimi.

Spotify  @  30/11/2018 15:15:27
   8 / 10
Gran film proveniente direttamente dai lontanissimi anni 50.
George Stevens firma uno dei manifesti cinematografici dei fifties, creando un mix di amore, tradimento, malinconia e suspense.
La trama vede protagonista un giovane di umili orgini, George Eastman. Il ragazzo, si incontra con lo zio, un uomo molto ricco, e comincia a lavorare per lui in una fabbrica. Qui, Eastman fa la conoscenza di Alice e, poco tempo dopo, tra i due è amore. Ma, ad una festa a casa dello zio, George, invitato dal parente, fa la conoscenza della bellissima Angel Vickers, molto ricca anche lei. George, il quale è avido e ambizioso, si innamora di Angela, la quale ricambia e oltretutto, vede la possibilità di poter condurre la bella vita. George dunque, è diviso tra Angela e Alice, ma, il destino sta per giocare un bruttissimo scherzo sia a lui che ad Alice...
Il regista affronta, dapprima, il tema della voglia di ricchezza. Ciò, è affrontato tramite una caratterizzazione dei personaggi esemplare: George, pur essendo un tipo sempliciotto, è ambizioso e vede in Angela l'occasione per fare la vita che ha sempre sognato. Angela, da donna affascinante qual è, rappresenta il simbolo del lusso, quel lusso che George vuole ottenere a tutti i costi. Il personaggio di Alice però, è una voce, un richiamo, che cerca, costantemente, di ricordare a Eastman le sue origini. Ma lui non ne vuole sapere. E infatti, a cosa inizia a pensare il giovane? A sbarazzarsi di Alice, uccidendola ovviamente.
Stevens, dunque, rende questi tre soggetti dei simboli, ognuno di loro rappresenta qualcosa.
Poi, il regista tratta del dover scegliere tra due situazioni scomode. E' quello che succede a George, quando Alice cade in acqua. Eastman, benché non volesse più uccidere Alice, la lascia affogare senza soccorrerla. In realtà, George ci prova a salvare la ragazza, ma compie un tentativo molle, senza convinzione e infatti, Alice muore.
Il ritmo è buono. Certo, non siamo di fronte ad una pellicola dinamica, però la si guarda piacevolmente. Anche perché si ha l'impressione che da un momento all'altro possa accadere qualsiasi cosa.
La scena della barca è stupenda, girata magistralmente. Si crea una fortissima tensione, con la cinepresa puntata sul volto di George, il quale non sa se commettere o no l'omicidio nei confronti di Alice. Forse una delle migliori sequenze del cinema anni 50.
Anche il processo (quindi il finale) è reso benissimo, dal taglio estremamente drammatico. Lo spettatore è in trepidazione per George, sotto processo per la morte di Alice. Si tratta di un epilogo amaro, ma giusto.
Il cast è fenomenale: Shelley Winters monumentale, peccato non abbia vinto l'oscar. Riesce in maniera perfetta a recitare la parte della ragazza di umili origini, a tratti fa quasi tenerezza. In altri casi però, è particolarmente irritante, e questo è un altro pregio. L'attrice tira fuori tanto carattere. Bravissima.
Montgomery Clift fantastico. Le espressioni sono perfette, oltretutto sono fatte con una semplicità sconcertante. Ruolo quello di Clift non facile, perché deve interpretare un personaggio diviso tra due donne, quindi anche con una condizione mentale non semplice da gestire. Grande performance.
Elizabeth Taylor meravigliosa, sprigiona un fascino indiscutibile. Ottima recitazione.
Salta all'orecchio la colonna sonora. Azzeccata e usata nei momenti giusti.
La sceneggiatura è ferrea. L'impianto narrativo non è mai contorto, un po' intricato, ma mai confusionario. La stesura dei personaggi è impeccabile, alcune sequenze sono scritte divinamente come quella già citata della barca. Ben scritti anche i dialoghi, eleganti e composti ma intensi allo stesso tempo.


Conclusione: personalmente, è un film, a tratti, troppo sentimentale per i miei gusti, anche se non scade mai nel melenso. Malgrado ciò, è molto bello, girato con classe ed interpretato splendidamente. Da vedere almeno una volta.

C_0_  @  18/11/2017 20:52:09
   6½ / 10
Sarà che ho cominciato a vederlo a mezzanotte ma dopo un inizio in cui ci avevo messo buona volontà e sembrava che il film mi stesse prendendo... be... ho cominciato ad appisolarmi. Vedendo recitare Clift ho provato emozioni contrastanti: a tratti sembra bravissimo a far avvertire i tormenti psicologici del protagonista mentre in altri frangenti mi è sembrato invece un po' fuori parte. La Taylor forse per colpa del pessimo doppiaggio risulta un po' insopportabile. La Winter l'ho trovata molto brava invece. Tutta la storia dell'arrampicata sociale resta comunque sullo sfondo per dare spazio alla troppo smielata storia d'amore. In conclusione non è male ma nemmeno mi è piaciuto tanto.

Jack14the  @  16/06/2016 10:47:15
   10 / 10
Ritratto di una storia infelice e di rapporti sociali non capiti tra persone borghesi aristocratiche e "gentiluomini" che non comprendono fino in fondo ciò che un uomo sente, capisce e vuole amare

Capolavoro con grandissimi attori e grande sceneggiatura tra il thriller e la commedia amara

Bellissimo e amaro, sconvolgente e avanti nel tempo (forse anche per il giorno in cui viviamo adesso) è un film che ci fa capire i rapporti tra persone nei tempi addietro

Lory_noir  @  09/02/2014 19:08:16
   6½ / 10
Non mi ha entusiasmato, malgrado la trama mi attirasse molto. L'ho trovato un po' piatto, con nessun personaggio veramente degno di nota.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/02/2013 11:09:29
   7½ / 10
Melodramma di forte impatto sia visivo sia emotivo.
L'ambizione e l'arrivismo di George, sono grandiosamente interpretate da un giovane e convincente Montgomery Clift.
Dopo una prima parte forse fin troppo descrittiva si arriva ad una seconda carica di tensione fino all'inatteso finale.
Splendida, nonostante il pessimo doppiaggio, Elizabeth Taylor.
Brava e convincente anche Shelley Winters.

beppe.fadda  @  09/02/2013 19:35:05
   8½ / 10
Film datato, ma comunque molto piacevole da vedere nonostante alcuni passaggi un po' lenti. Bravo Montgomery Clift, anche se in alcuni momenti ho trovato la sua recitazione un po' forzata, comunque ha saputo caratterizzare un bene un personaggio difficile da interpretare. Brava la bellissima Elizabeth Taylor, nonostante l'orribile doppiaggio italiano, ma ancor più brava è Shelley Winters, nel personaggio più triste dell'intero film, che a mio parere regala la miglior interpretazione del film. Finale molto drammatico, ma d'effetto.

Goldust  @  18/04/2012 10:20:13
   6½ / 10
Dramma vecchio stampo che paga lo scotto del tempo trascorso, sicuramente ben sviluppato dal punto di vista psicologico, probabilmente sopravvalutato perchè piuttosto ingenuo . Se i tormenti interiori di George Eastman sono ben visibili - merito di un Clift in parte - manca una compiuta rappresentazione della sua smania di scalata sociale per costruirsi una nuova vita. Senza parlare dell'episodio del lago, dove il protagonista agisce e reagisce in modo alquanto insensato. Al netto di tutto ciò resta l'amore senza confini tra il protagonista ed una ancora acerba Liz Taylor, che per alcuni potrebbe forse bastare per reggere da solo il peso del film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/07/2011 00:32:55
   8 / 10
Splendido dramma-sentimentale diretto da Stevens...uno dei pochi,a mio avviso,a trovare il giusto ruolo per quella statua di gesso di Clift!
Non basta essere umili per riuscire a resistere alla sete di potere,se ne accorgera' il protagonista della storia che fara' di tutto per eliminare gli ostacoli che lo possono portare al successo!
L'ultima parte del film è da antologia della tensione...dalla gita in barca al verdetto della corte!

76eric  @  14/12/2010 21:11:36
   9½ / 10
Semplicemente straordinario. Uno dei primi film, tratto dal libro "An American tragedy", che racconta il disagio giovanile del Dopoguerra, con un immenso Montgomery Clift, la brava Shelley Winters e che avviò in maniera definitiva la carriera dell' allora ventenne Liz Taylor.
Molto drama, con un pizzico di "giallo" fino al finale "giudiziario" ( l' avvocato accusatore è nientepopodimenoche Raymond Burr, tra le altre futuro Parry Mason).
Faccio molta fatica a capire il motivo del mancato Premio Oscar all' attore protagonista, bello, intraprendente e con un sicuro avvenire nella fabbrica dello zio, e quando finalmente inconta il vero amore si ritrova con un grosso fardello alle spalle. La premeditazione unita però alla casualità lo porteranno alla condanna. Certo siamo agli albori degli anni '50 forse l' apice del "bigottismo", però va anche detto che oltre ad una futura moglie qui c'è di mezzo un bambino....., ed il George di Clift con la sua doppia folle, ma fredda, personalità è proprio una figura che rompe gli schemi.
La sequenza della gita in barca, nella quale lo vediamo ( il protagonista) assalito da mille pensieri che gli offuscano la testa, mentre Alice (la Winters) parla di progetti futuri insieme, è veramente straordinaria, è Cinema.
Ampiamente meritevole dei riconoscimenti attribuitigli, peccato però per Clift, è un Capolavoro che deve essere visto. Che cast iperstellare.....

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  18/10/2010 01:00:12
   8½ / 10
Ah, maledetta ambizione...!
Forse il melodramma torbido per eccellenza, tratto da "Una tragedia americana" di Dreiser e dalla piéce teatrale successiva, nonché remake della versione (irrintracciabile) del '31 di Sternberg.
Il film è una perfetta parabola della condizione umana divorata dall'ascesa sociale, tutto rivisto seconda i mirabolanti canoni estetici del cinema hollywoodiano dell'epoca.
Difficile trovare davvero qualcosa che non funzioni, forse solo l'eccessiva stoccata moralistica finale. Ma è un gran film, che indaga a fondo i suoi personaggi senza esaltarli mai più del dovuto, con la regia di Stevens qui ai vertici del suo barocchismo e tre interpreti assolutamente splendidi in ogni senso.
Molto più intenso e attuale di quanto non possa sembrare: non è forse vero che "abbiamo impiegato i nostri momenti più belli a dirci addio"?

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/10/2010 12.45.58
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  24/12/2007 17:41:55
   9 / 10
Il fascino dei film americani anni '50 spicca anche qui in tutto il suo splendore.
Una sola pellicola che racchiude vari generi: sentimentale, noir e, infine, legal.
Il rapporto tra un uomo dalla complessa personalità, la sua fidanzata e la sua amante è al centro della storia da cui prende vita un altro degli innumerevoli capolavori di questo periodo.

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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  24/07/2007 15:33:38
   8 / 10
Una storia tenera e commovente che racconta le ambizioni di un giovane che insegue un sogno: quello di far parte dell’alta società approfittando dell’opportunità offerta dallo zio.
George, il giovane protagonista, vive tra due mondi opposti: da una parte c’è l’ambiente ricco, raffinato e affascinante di Angela e dall’altra quello umile e povero di Alice.
Un finale tragico e inaspettato, questo film sicuramente colpisce il cuore dello spettatore anche quando racconta temi quali le relazioni umane, il cinismo, i sentimenti, la passione e l’amore.
Ottima prova degli attori con un bellissimo e bravissimo Montgomery Clift e una giovane e brava Liz Taylor.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/10/2006 22:50:00
   7½ / 10
Credo sia la seconda versione del romanzo "una tragedia americana", dopo la versione del 1931 con, fra l'altro, l'attrice Silvia Sydney.
"A place in the sun" è un superbo melodramma con eccellenti interpreti dove splende, nei suoi 19 anni, un'incantevole Elizabeth Taylor.
La fragilità e il cinismo con cui Clift anima il suo personaggio, frutto di arrivismo e sfrenata ambizione ad ogni costo, rende ancora piu' prezioso questo film, che forse oggi è leggermente invecchiato.
Postilla curiosa: nello sceneggiato tv italiano (credo di Maiano) il ruolo della Taylor era affidato a Virna Lisi.

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