David Mann, commesso viaggiatore, sorpassa con la sua auto un'enorme autocisterna. Sarà l'inizio di un incubo, con il misterioso conducente di questa intenzionato a dargli la caccia e ad ucciderlo.
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Esordio col botto per Steven Spielberg che debutta con questo thriller road movie. Il truck è davvero indimenticabile, come eccellente (da oscar) è l' interpretazione del protagonista: costantemente sull'orlo di una crisi di nervi (ovvio), incredulo nel vivere questa situazione assurda, paradossale, pervaso talvolta da segni di rassegnazione a raptus di follia (notevole l'esultanza da bambino quando vede il camion in fondo al burrone).Scena cult ? Sicuramente quando il truck accende le luci nella galleria........se si fosse pensato di fare qualche ripresa in notturna sarebbe stato da 11. Non c'è che dire...... Capolavoro
Il film che ha lanciato la carriera di Spielberg e che, secondo me, meglio lo rappresenta. Un road movie che tiene incollato lo spettatore fino alla fine, nonostante alcuni momenti morti e interminabili. Buona l'idea di base, l'antropomorfizzazione della macchina e lo scontro con David Mann (Uomo qualunque quindi...) , che nello scontro tenta disperatamente (e indirettamente) di "ripulirsi" (altro tema topico) e di riaffermare la propria dignità e la propria virilità. Una pellicola percorribile insieme a David lungo le numerose stazioni a cui il personaggio di volta in volta si accosta.
davvero un bell'esordio per un regista che entrererà poi di diritto nell'olimpo di Hollywood... teso, ben fatto, senza esagerazioni.... (se si considera che è una pellicola di quasi 40 anni fa!) promosso
Spielberg alle prime armi, giovane (25 anni) e affamato firma questo piccolo cult chiamato Duel. Girato in soli 13 giorni, il ragazzo prodigio della New Hollywood manifesta una delle menti più brillanti del cinema contemporaneo come d'altronde vedremmo successivamente. Ottima scelta del protagonista Dennis Weaver.
Una delle primissime pellicole dirette da Spilberg. Da un’idea semplice, ma decisamente originale, l’allora giovanissimo regista americano costruisce un racconto pieno di tensione e pathos scavando, con apprezzabile intuizione, nella psiche umana alle prese con “ataviche paure” ..una sfida illogica, irrazionale (sulla quale la sceneggiatura a volte spinge oltremodo), che porta, preda e cacciatore, ad andare oltre le proprie convinzioni fino all’inevitabile epilogo ..ottimo uso delle inquadrature e ritmo incalzante, il tutto coadiuvato da una colonna sonora che innesta ed acuisce i momenti di tensione. I ragionamenti del protagonista, le sue domande, pensieri che si affollano per cercare un appiglio logico a quanto gli stà succedendo, non sono altro che l’espressione di un “trattato di psicologia” sull’uomo (incompreso ed isolato) che ritorna allo stato primordiale ..peccato per un finale eccessivamente rocambolesco che comunque non scalfisce il positivo giudizio generale su questa pellicola ..buona anche l’interpretazione del protagonista. Merita di certo una visione..!!
Il primo film di Spielberg che mi piace veramente! Adrenalinico e attraente oltre a quello che avrei immaginato, ottimo dall’inizio alla fine. Molto prima di “The Hitcher” c’era “Duel”, decisamente migliore. E soprattutto le scene sono molto più credibili dell’altro film, qui non ci sono cappottamenti impossibili o persone immortali dopo incidenti fatali. Perfette anche le riprese. Tutto gaaas!!!
Uno dei migliori di Spielberg, che secondo me si piazza subito dopo "Schindler" e "Jurassic Park". Un film che non lascia un attimo di tregua dall'inizio alla fine: angosciante, adrenalininico e con una regia e fotografia al limite della perfezione. Magari Spielberg facesse ancora film così!
L'esordio di spielberg ne denota le qualità registiche, Steven prende un uomo con la sua auto, l'impiegato medio, l'americano medio, prende poi il Truk, simbolo dell'industrializzazione, il camion, ed ecco che sulla Strada c'è il duello tra due antitesi dell'america, proletariato contro capitalismo, notevole l'inizio con la cinepresa che rappresenta il punto di vista dell'auto, non del guidatore, come se l'uomo fosse identificato con la macchina che guida, dismettendo così la sua identità. L'uso del campo-contro campo, o dell'inquadratura via via ravvicinata denota la tensione che cresce, tra l'uomo e il camion. Che infine mostra di avere un guidatore, un braccio segna a David che può andare, ma non sara una allucinazione? I personaggi sono archetipi che rappresentano le varie tipologie di man of american, lo si nota nella scena dell'autogrill. La paranoia, l'individualismo, l'isolamento, fanno del protagonista un reietto in mezzo ai diversi gli operai, che lo guardano con diffidenza, la vendetta proletaria contro il capitalismo? Forse, notevoli i paesaggi, desolati e rocciosi, musica in tema, finale volutamente incerto, il protagonista rimane comunque solo, senza certezze.
Lo vidi un paio d'anni fa, ma mi ricordo molto bene dell'atmosfera particolare di questo film. L'idea è originale nella sua banalità, film riuscito per il giovane Spielberg.
non crea tanta tensione quanto vorrebbe... insomma, non è molto coinvolgente, a tratti anche un po' noioso, e dire che alcuni mi avevano detto che metteva più suspence dello squalo! gli do la sufficienza perchè è un cult che ha sicuramente rivoluzionato il genere road movie, dal punto di vista tecnico e registico è innecepibile, ha un buon montaggio e una musica discreta e un bravo dennis weaver. inoltre spielberg l'ha girato in pochissimo tempo, e aveva 24 anni. questo, certamente, è talento. però bisogna anche cercare di mettere una buona storia coinvolgente ed avvincente. e questo non ce.
Bell'esordio di Spielberg, che, a mio parere, si dimostra più bravo e meno demagogico quando può esprimersi lontano dalle megaproduzioni. Il film all'aria aperta più claustrofobico che abbia mai visto, credibile rappresentazione dell'ossessione in generale e della tensione del "traffico" dall'altra, senza mai essere sciocco (grazie anche al parlato introspettivo di Weaving) e banale.
Un film che testimonia il grande talento di Steven Spielberg, con un budget ridotto all'osso e meno di 3 settimane di tempo per completarlo, ha fatto un film che entra nella storia del cinema. Angosciante, adrenalinico, che ti fa emozionare come pochi film sanno fare. Da vedere!
Esordio col botto per Spielberg con questo thriller "on the road" che anticipa il cult The Hitcher. Film adrenalinico ma psicologico, secondo me anche volutamente ripetitivo per sottolineare l'ossessività, la paranoia che incombe sul povero protagonista che in un normale giorno di sole come tanti è costretto a sbranare il suo essere timido e pauroso per affrontare un pazzo ignoto, e quindi costretto ad abbandonare la civiltà per una lotta animale e selvaggia come poche altre. Straordinario!
è incredibile come mettiate voti così incerti a questo capolavoro assoluto e li teniate per "lo Squalo", che ne è un imbarazzante brutta copia. il primo e il migliore Spielberg
Direi che la stragrande maggioranza dei registi alla geimsuon - e anche lo stesso spilby, vista e considerata la sua meravigliosa parabola discendente grondante di retorica - dovrebbero guardare con attenzione questo film. E poi magari evitare di girare improbabili ******. Assolutamente perfetto nella costruzione della suspence, con stacchi ripetuti e sempre azzeccati nell'angolazione. Fine lati positivi.
Aspetti negativi: Mi ha annoiato. E ci sono pure errori nella disposizione delle luci, trascurabili ma ci sono.
Thriller che ha lanciato Spielberg nel panorama hollywoodiano. Il film è sceneggiato da Matheson ed è un prodotto originale ricco di tensione. Davvero inquietante l'identificazione dell'antagonista. Mi è piaciuta l'ambientazione desolata e solitaria. Da vedere.
Primo film di Spielberg, ancora 24enne, che risulta essere un piccolo B-movie per soli Fan. Certo, con un Budget così irrisorio, non poteva essere un vero capolavoro! Comunque, un gran bel film anche per sanguinolenti come me, anche se il finale (Sotto Spoiler) lascia un pò a desiderare.
Film con un basso Budget ma che rende al massimo l'idea di suspance... La prima volta che lo vidi in tenera età,mi incollò allo schermo con quell'incedere ossessivo di quel camion che non voleva dar pace a quel povero autista. A mio avviso,un piccolo capolavoro.
Quando Spielberg era ancora un genio riusciva a rendere anche l'idea più sempliciotta un film imperdibile. Con 2 soldi, un catorcio e una vecchia cisterna il giovane regista riesce a trasmettere una grandissima tensione nonostante l'altalenante sceneggiatura, le riflessioni del protagonista riferite dai suoi monologhi interiori rendono bene l'idea della paura che si proverebbe in una situazione simile, bravo il poco conosciuto Weaver. Eccezionali alcuni movimenti di macchina, frenetici e perfetti a ricreare l'ansia di un duello contro un avversario ignoto quanto malato, del quale non si vede mai la faccia ma che aleggia nell'aria, ma in qualche modo visibile nel volto del protagonista sempre in primo piano. Date retta a me e non ascoltate il tizio che mi precede, non perdetevi questo gioiellino di Spielberg.
Il film che lancia Spielberg nel cinema che conta non mi ha fatto nessun effetto, possibile? Si, se questi è praticamente identico per tutta la durata e di una prevedibilità fuori dal comune. L'idea di base è semplice e buona ma è stata sviluppata male dal regista, l'innovatività dell'antagonista misterioso è discutibile, una nota positiva sono le inquadrature e l'ambientazione della stradina semi deserta che può sembrare banale ma è una delle poche cose che si possono apprezzare nel primo (misero) Steven. In fin dei conti è un film che va visto per il signore che sta alla regia ma come sostanza sarebbe da scartare immediatamente.
La prima volta che vidi questo film, tanti anni fa, lo feci in maniera superficiale tanto che il mio commento fu più o meno questo: " Eh, ohu, beh?". Dopo che l'ho rivisto qualche mese fa, il mio giudizio è notevolmente cambiato e in positivo, ovviamente. Innanzitutto è un film di S.Spielberg e non è poco, in più ha un ritmo serratissimo che non da tregua e poi è molto imprevedibile, anche se la storia è abbastanza semplice e lineare. In conclusione, un road movie semplice, ma efficace. Da vedere e rivalutare.
Piccolo gioiello di uno Steven Spielberg strepitoso...considerando che siamo nel 1972...ma girato nel 1971.... suo primo film... La tensione è palpabile ad ogni minuto... la performance di David è magnifica...significativa la sceneggiatura...il finale spettacolare... il momento più bello del film lo possiamo avere quando la cisterna rifinisce nel burrone e il sonoro la fa da padrona.... senza parole!! Alcuni anni fa qualche regista ha riproposto una sorta di duel del 21 secolo ma...con scarsi risultati...uno su tutti RadioKiller del pessimo John Dahl....da mettersi le mani nei capelli...
Il giovanissimo Spielberg intrattiene lo spettatore con un film simbolico. Nel monologo del protagonista verso metà film, questi esprime il suo stupore nello scoprire che anche una cosa naturale, quotidiana e semplice come guidare la macchina, può trasformarsi in una sfida mortale il cui fine è la lotta per la sopravvivenza. Ambientato tutto nelle deserte superstrade degli Stati Uniti, il film mostra come si esca dagli schemi per qualche ora, abbandonando la civiltà per lottare come un selvaggio nella giungla in una competizione fatale. La cisterna, in realtà, non rappresenta il "cattivo per eccellenza", visto che punta solo David, ed addirittura aiuta lo scuolabus. Il "duello" (il titolo rende bene l'idea) è solamente tra l'auto di David e l'autocisterna; infatti, David rischia di essere ucciso da questa solo quando è in auto (per un paio di volte l'autocisterna minaccia solamente il protagonista di morte, ma in realtà l'intento non è investirlo a piedi, bensì convincerlo a non far intromettere nessun'altro del mondo esterno nel duello). Il camion e l'auto di David simboleggiano rispettivamente il mostro gigante e prepotente, scuro, sinistro e tetro come la morte, e l'uomo normale moderno, oramai abituato alla routine quotidiana della società civile, nella quale si sono estinti i combattimenti. Una sfida a chi cede prima, come quando 2 persone si fissano per strada lanciandosi occhiatacce, nata da un motivo futile o probabilmente inesistente, ma portata avanti per il desiderio di competere, di vincere o semplicemente di sopravvivere. Una chicca è rappresentata da un a paio di episodi che vedono il treno e la cisterna, i 2 mostri immensi e oscuri, che si mandano un segnale come se ci fosse tra i due un intesa, un alleanza tra grandi pronti a intervenire contro i piccoli più deboli. Il duello ricorda un po' la trasposizione su strada dello scontro tra Davide (coincidenza vuole che il protagonista si chiami proprio David!) e Golia. Film bellissimo, che fa temere sempre lo spettatore per la vita del protagonista, realizzato con pochi attori, dialoghi, effetti speciali e soldi. La splendida sceneggiatura originale è tratta da un racconto omonimo. Ottima recitazione di Dennis Weaver,attore quasi sconosciuto.
Quando batterà il mostro con la furbizia piangerà e contemporaneamente riderà per la gioia e la disperazione,tirando un sospiro di sollievo e sedendosi a riflettere su quanto è successo.
Mi è piaciuto dall'inizio alla fine,uno dei film a cui molti altri si sono ispirati alla storia..l'immagine del camion è strepitosa e anche comunque l'idea di non far mai vedere il conducente rende il film ancora più affascinante..
Grandissimo esordio di Spielberg, a mio avviso il suo miglior film assieme allo Squalo. Spielberg, allora giovanissimo, poco più che ventenne, realizza un film TV low budget talmente sbalorditivo che i produttori decidono di recuperare mezzora di scene tagliate e farlo uscire sul grande schermo. La maggior parte degli effetti speciali del film sono stati ottenuti da "trovate" del regista, infatti il camion utilizzato non permetteva di raggiungere alte velocità, quindi velocizzando alcune scene o girando con particolari lenti Spielberg è riuscito a creare delle sequenze di inseguimenti fantastiche, che costituiscono il fulcro del film ed incollano lo spettatore alla sedia fino alla fine. Nonostante la trama sia semplicissima, Duel non annoia mai, anzi grazie ad un ritmo serrato e ad una regia perfettamente funzionale crea un'ansia e una tensione quasi insostenibile, facendo immedesimare lo spettatore con il protagonista. Geniale l'idea di non mostrare mai il guidatore del tir, in questo modo è la macchina stessa a diventare il "cattivo", non a caso Spielberg ha scelto un camion che, per dirlo con parole sue, "aveva una faccia".
"Duel" di Steven Spielberg è una pellicola "rivoluzionaria", inedita, particolare… Il regista crea un gran bel film, pochi protagonisti e tanti pregi! David Mann il nostro protagonista sarà impegnato con una grandissima autocisterna… Film con un ritmo lentissimo (forse in questo caso non è un difetto, anzi…) La fotografia non è eccelsa, gli attori (i pochissimi attori) recitano bene… Il "gioiellino" di Steven nasconde qualche piccola metafora di vita, l'uomo rappresenta indubbiamente la "logica", la freddezza, l'intelligenza… Il grande mezzo (guidato da una persona non identificata) è l'ottusità, l'arroganza che alla fine sarà nettamente sconfitta… Film lineare, semplice e incredibilmente entusiasmante! In pratica "Duel" si svolge interamente sulle grandi strade (deserte e afose), il nostro David dopo mille peripezie riuscirà ad avere la meglio sul "gradasso"… In alcuni parti della pellicola c'è addirittura anche un po' di tensione! Il finale è ben fatto, forse un po' scontato, buona la scena del bar (si raggiunge l'apice con l'episodio della birra!)… Questa scena si allontana dalle altre (per via dello scenario). Il lavoro cinematografico del regista comunque presenta qualche piccola pecca, alcune cose sono improbabili, forzate e praticamente impossibili…
La pellicola ovviamente non è un Capolavoro, ma in linea di massima è discreta, Spielberg (al suo esordio cinematografico) compie l'impresa confezionando un film unico e originale… Da questo film nascono altre pellicole (e quasi sempre si tratta di irritanti flop)…
Ottimo esordio alla regia del grande Spielberg che debutta come regista in un film ad alto carico di tensione. Un uomo che viene inseguito da un'autocisterna con alla guida un folle che vuole ucciderlo a causa di un sorpasso mal digerito..un'idea geniale e malata allo stesso tempo. L'angoscia del protagonista è papabile durante tutto il film in quanto tenta in tutti i modi di svincolarsi dal pazzo senza mai riuscirci. Ottime le ambientazioni sulle strade desolate che ricordano un po' The hitcher..veramente un debutto coi fiocchi..film consigliatissimo.
Bel film anche se a tratti è un po' inverosimile (come detto in altri commenti precedenti il mio). Gli darei un 8, ma la fine non mi è piaciuta... sarà anche colpa della qualità degli effetti di un tempo che nn hanno reso bene l'idea della scena.
voglio dire... da come è messa giu il camionista vede benissimo che il tipo si è buttato fuori dalla macchina, quindi perchè deve continuare a spingerla fino al precipizio che vede poi in ritardo e ci finisce dentro anche lui?
Mi aspettavo qualche cosa di + impegnativo visto l'andazzo del film e quindi mi ha lasciato un po' deluso.
Proprio un bel film. Nonostante si sviluppi solo lungo una strada ti prende veramente tanto. Anche se in certi tratti risulta leggermente inverosimile (lui che convinto dà uno schiaffo al tipo nel bar mi sembra un po' impossibile). In ogni caso ottimo Spielberg agli inizi. Molto Buono
Una persona tranquilla, come potrebbe essere chiunque di noi, viene inspiegabilmente perseguitata da un camion che avvia uno strano confronto: l'uomo viene trascinato dentro e portato all'esasperazione. Tutto il film si svolge in una vorticosa corsa sull'asfalto: cult! Il migliore di Spielberg.
Un pò inverosimile in alcune parti ma altre sono di grande impatto. E' girato in maniera splendida dall'esordiente Spielberg e interpretato ottimamente da Dennis Weaver. Deludente il finale.
Uno come Spielberg non poteva che esordire in maniera
migliore.. Un road movie intenso e di suspense che ti tiene incollato
allo schermo per tutti i 90 minuti..splendido,da non perdere,con un finale
che stupisce e non delude!
Un buon inizio per Spielberg,ottimamente girato e belle ambientazioni. Alcune scene sono pazzesche però a mio avviso è un film a metà,manca sicuramente qualcosa. L'idea di non far vedere il camionista è ottima,però dai una qualche risposta bisogna pur darla,così rimane tutto fine a se stesso. Molte cose inoltre non sono del tutto possibili. Sicuramente non il miglior film del regista.
Un quasi eccellente thriller, dopo spiegherò il motivo di quel "quasi", il primo lavoro di Spielberg girato con la macchina da presa. Come già detto, il film rappresenta molto bene la lotta, o duello come da titolo, tra bene e male, ed ha come rappresentante del bene un semplice uomo elegante (Dennis Weaver) con una semplice auto di tutti i giorni, e come rappresentante del male un misterioso camionista in guida ad una malridotta autocisterna. Per essere una pellicola girata negli anni '70 e con pochissimo budget, riesce a trasmettere tensione per tutta la durata e possiede ottime inquadrature di scene, insomma, Spielberg è riuscito a sfruttare al meglio la macchina da presa. Fino a qui si direbbe che è un film eccellente, ma purtroppo secondo me vi sono è una pecca. Il film risulta essere infatti troppo inverosimile:
Come fa un'enorme autocisterna a gasolio viaggiare a una velocità anche più elevata di un'automobile? E, soprattutto, come fa a rintracciare ovunque il povero autista dopo averlo perso di vista???
non mi ha entusiasmato più di tanto, mi aspettavo molto di più da questo film, buono l'esordio di spielberg da regista in un lungometraggio cmq.. la trama è molto originale visto l'anno in cui la pellicola è stata girata e il ruolo del protagonista, mentalmente instabile, è ottimamente interpretato da dennis weaver, però sinceramente mi sarei aspettato maggiore suspance ed effettivamente la faccenda che non riesca a seminare il camion è inverosimile!! cioè poteva tornarsene indietro e volevo vedere come l'avrebbe raggiunto senza sapere dove fosse!!se si pensa che però è stato girato nel 1972 con un budget limitatissimo ed è un esordio alla regia non si può non dare la sufficienza piena!! da vedere.
Bellissimo film semplice e scarno di dialoghi ma con momenti di vera suspance... Avevo visto solo la brutta copia di questo thriller, cioè "Radio KilIer" beh niente a che vedere con questo. Peccato per il protagonista un po' idiota in certe situazioni... :) Imperdibile!
Il primo vero lungometraggio di Spielberg è un esempio di tecnica registica che, in virtù di inquadrature efficaci e di un ritmo incalzante, fa di questo film un vero cult sotto il profilo della tensione e della suspence. Tratta dall'omonimo racconto di Richard Matheson, che ne ha curato anche la sceneggiatura, la pellicola si presenta, dal punto di vista narrativo-strutturale, semplice e lineare: un sorpasso da parte di un agente di commercio ad un camionista determinerà la follia omicida di quest'ultimo avverso il malcapitato, il quale verrà perseguitato senza cessa lungo il suo cammino. La trama si configura come una riflessione sulla precarietà dell'equilibrio mentale di chi è oppresso da una routine pesante e alienante; da condizioni di vita che pregiudicano la psiche umana, alla quale può essere sufficiente un particolare evento scatenante perchè degeneri in pazzia.
E' quasi incredibile come questo "on the road" riesca a mantenere la tensione e la suspence partendo da un soggetto molto semplice. Assolutamente da vedere
Primo film di Spielberg in ordine temporale e forse anche in ordine di qualità. Incredibile come sia riuscito a costruire un film di un'ora e mezza su una trama che si può sintetizzare in poche parole (un uomo inseguito da un camionista sconosciuto) senza mai annoiare o fare calare la tensione. Forse un po' prevedibile il finale, ma rimane comunque un grandissimo film. Angosciante.
Grandissima opera prima di Spielberg, un film realizzato con una manciata di dollari ma bello come pochi. La tensione, a partire dall'inizio, si accumula pian piano fino a diventare, a un certo punto, insopportabile e a raggiungere il culmine nel finale, in cui
L'indimenticabile inquietudine che vive il protagonista per tutta la durata della sua avventura "on the road", rimane uno dei pochi esempi di come si possa fare, (o meglio poteva), dell'ottimo cinema pur spendendo "poco". Resoconto di quello che doveva essere la sua giornata tipo, si tramuterà presto in un incubo senza volto. Le sequenze della stazione di servizio, della macchina in panne, della galleria e quelle finali sono da incorniciare. Esordio col botto: se il buongiorno si vede dal mattino x°D
L'idea di base, molto semplice in realtà, è il fondamento per la riuscita del film d'esordio di Spielberg, nato inizialmente come prodotto televisivo e solo successivamente distribuito al cinema. Tensione adrenalinica per tutta la durata della pellicola. Imponente e Inquietante il camion. L'attore principale, Dennis Weaver, lo ricordo più come interprete televisivo (il telefilm Uno sceriffo a New York) piuttosto che attore da grande schermo.
ottimo debutto di regia che potrebbe insegnare molto a molti cineasti,grande nella sua semplicità.interessante la scelta di non mostrare mai lo psicopatico. Ho notato dei veri e proprio momenti di lezione di suspance.
Un film esemplare... Partendo da un soggetto semplicissimo, Spielberg e Matheson ci fanno vedere di come il cinema e l'arte della narrativa siano in grado di cesellare ogni più piccolo dettaglio... E' così che ogni scena viene studiata alla perfezione e rappresenti una lezione di regia a sè... E la tensione non è solo sulle strade assolate, ma anche dietro i banchi di un diner... Spettacolare, sostanzioso, sublime colonna sonora di motori e pneumatici, duel ha come punto di forza non solo ciò che si vede e si ascolta, ma è anche un saggio sull'inettitudine umana e sulla guerra che l'uomo qualunque è costretto a condurre contro se stesso quando prende coscienza dei sui limiti... alla fine vince la partita ma l'inquietudine resta lì, nella semplice domanda: perché?
come si fa a dare un 5 ad un film di questo calibro???' Steven Spilberg alla sua prima pellicola regala emozioni intense ance a distanza di anni dall'uscita... Alcune scene ti tengono attaccato allo schermo con un'elevato livello di suspence... DA VEDERE!
E' il primo film di un fenomeno. Spielberg giovanissimo (26 anni) aveva già una totale padronanza del mezzo cinematografico. Ci fa quello che vuole. Tutto il film è una sequenza di notevoli invenzioni registiche. Sembra impossibile che una cosa del genere sia un'opera prima. Un ragazzo così non poteva che diventare il re di Hollywood. Dopo sono venuti gli alieni buoni, i dinosauri, gli squali, gli archeologi con la frusta, i nazisti, lo sbarco in Normandia e tutto il resto. Ma all'inizio c'era solo una esplosione di creatività. Per questo motivo ogni volta che vedo un film di Spielberg sono portato a guardarlo con benevolenza.
, ha un buona regia, ma sinceramente non è tutto sto capolavoro da 8 (se no a film come (lo squalo, e.t. e molti altri che tutti conosciamo quanto dovremmo dare???)...Un buon inizio per un gran regista...ma niente di più...
Primo lungometraggio di Steven Spielberg che ha dimostrato al mondo le sue capacità. Una sorta di horror nel quale il mostro è l'autocisterna e la vittima è il povero autista che l'aveva incautamente sorpassato.
Anche a mio parere la media di questo film (di un giovanissimo Spielberg), è eccessivamente alta. E' vero che bisogna tener conto che la pellicola ha i suoi anni, e che le idee erano diverse da quelle di oggi, e anche i mezzi, ma dare 8 o 10 OGGI ad un film così (forse negli anni di uscita era un voto giusto) è davvero troppo. Ho iniziato a guardarlo i primi minuti, e mi dicevo "partirà ora una trama..."! 20 minuti, "partirà..."! 40 minuti... "partirà..."! Dopo un'ora ho spento, mi stavo addormentando (non avevo finito di vederlo). Poi ho saputo la media che aveva (+ di 8) e mi sono detta "magari non ho visto la parte più bella, magari doveva ancora partire (dopo 50 minuti??), magari il finale è bellissimo"... Allora mi sono rimessa a guardare il pezzo che rimaneva. Insomma sono arrivata alla fine.. Deludente. Un film che per quasi un'ora e mezza è tutto uguale; noioso, non ci sono personaggi.. E soprattutto non ha un senso.
Mi dispiace dare un voto così ad un bel film. Però sinceramente credo che la media sia un pò alta. Il film ha un ritmo discreto, OTTIMA la regia di Spielberg (un giovanissimo spielberg). Perà la trama quasi assente e il finale a mio avviso mediocre non possono far valere questo prodotto.
Ripeto buone idee, all'epoca avrà messo tensione e paura a tutti..ma alla fine questo autista "senza volto" non fa proprio un bel niente. Non uccide, non fa paura a lungo andare sembra solo tutto fumo e niente arrosto.
Comunque buona la prima, Mr. Spielberg. In futuro arriveranno tanti successi. E ne vedremo ancora tanti. Belle le musiche
molti lo hanno paragonato a "The Hitcher". in effetti, i due film hanno diversi punti in comune (primo fra tutti, il fatto di essere due "road movie"); ma, in "Duel", protagonista è un'autocisterna (non vediamo mai chi la guida) mentre, in "The Hitcher", è Rutger Hauer a vestire i panni del cattivo (entrambi, cmq, sono la personificazione del male e sono privi di caratterizzazione - che, x una macchina, è pure normale). la scelta di nascondere l'identità del camionista è stata, cmq, una scelta di King, l'autore del romanzo; ma il regista l'ha rafforzata (sembra quasi che il "bestione" goda di vita propria, una macchina da guerra nel vero senso della parola, con la quale non è possibile scendere a compromessi). forse, a tratti, risulta un pochino monotono e la recitazione un pò "forzata" (anche un pò irreale, ma qualcosa si deve pure inventare x aumentare la tensione). avrei anche evitato di inserire le scene che riguardano la moglie. in conclusione, ho preferito il film di Harmon, probabilmente impressionato dalla prova immensa di Rutger Hauer (il personaggio + cattivo che, a mio avviso, abbia mai recitato). VOTO 8!! L
il primo capolavoro di spielberg, una volta ero in macchina con mio padre, ha sorpassato un camion simile a questo, e lui a cominciato a venirci dietro alla macchina suonandoci ripetutamente il clacson e avevo appena visto questo film ! mamma che brividi! comunque il film è un capolavoro, fino allla fine ti tiene sulle spine
L'esordio di Spielberg per il cinema, gasp... un rutilante, vorticoso, appassionante thriller che mi incatenò alla poltrona fino all'ultimo minuto, con una tensione letteralmente al cardiopalmo... se lo rivedessi oggi, perderebbe qualcosa: credo sia un film eccellente soprattutto per l'indubbia capacità tecnica dell'autore, certe sequenze (come l'autocisterna in lontananza che si vede dallo specchietto retrovisore) sono memorabili, mentre in tutta franchezza non penso che l'obiettivo di raccontare le paure dell'essere umano, la sua eterna lotta con le prove impervie della vita, sia riuscita completamente a raggiungere il suo intento: ma ecco che, innescando il nonsense e il gusto del paradosso o del fantastico (non si vede mai chi è alla guida dell'autocisterna e se c'è davvero qualcuno) Spielberg riesce a persuaderci anche attraverso una semplice attenuante citazionista. Warren Oates è stato un grande caratterista e merita di essere ricordato a lungo (memorabile il suo "Dillinger")
Buon esordio di Spielberg alla regia. Thriller psicologico, simbolo della lotta tra bene e male. Il soggetto è originale, anche perchè allo spettatore è concessa solo una prospettiva sulla vicenda, quella di David, mentre la prospettiva del cattivo gli è preclusa: sorge quasi il dubbio che il camionista non esista come entità a se, separata dal camion, il quale viene ad assumere il vero ruolo di cattivo. Ciò è la metafora dell' incomprensibilità del male. La tensione cresce lentamente ma inesorabilmente per tutta la durata del film. Bello il finale ove il bene vince sul male, ma sorgono numerosissimi interrogativi, che rimarranno senza risposta.
Non l'ho apprezzato a fondo perchè, capendo poco o niente d'inglese, avevo tradotto "Duel" come "doppio", "duplice" e mi aspettavo qualcosa come una pazzia crescente che culmina con una doppia personalità del protagonista, simboleggiata da camion anonimo e dalla macchina guidata da David. Insomma una trama simile a "Fight club". Dunque mi aspettavo un finale diverso in cui si spiegavano le cause della pazzia, le conseguenze, ecc., ecc. e non capivo tutta quella tensione che c'è dall'inizio del film. Mi aveva deluso, in poche parole. Quando poi ho scoperto il vero significato di "duel" (duello), vi ho letto un'allegoria della lotta fra Bene e Male e l' ho apprezzato di più. Ma riguardandolo aveva perso la sua magia e la sua tensione. comunque penso che non avrei dato più di 7.
Il film simboleggia la lotta tra il bene ed il male. Qui il bene è rappresentato da un uomo semplice, modesto, gentile, con dei buoni sentimenti, il male invece da un mostro meccanico ottuso, brutale, senza pietà, rappresenta ciò che fa più paura alle persone normali, la forza bruta senza cervello, la violenza fine a se stessa, la stupidità. Bravissimo un giovane Spielberg a trasmettere allo spettatore lo stesso senso di angoscia impotente che si impossessa di David Mann ( un ottimo Dennis Weaver ) per tutti i 90 minuti della pellicola. Sapiente uso della macchina da presa, con inquadrature mozzafiato, l''assenza di colonna sonora rende il tutto più reale ed inquietante. Bellissime le riflessioni, e le considerazioni che fa David per cercare di capire il perchè di tutto ciò. Non c''è un perchè, non c''è movente. E'' Spielberg
un bel modo di debuttare questo per spielberg... una trama molto semplice quanto spietata che ti lascia mille punti interrogativi anche dopo la visione e forse e proprio questo il suo punto forte! bellissimo il monologo-pensiero che avviene nella stazione di servizio!
“Duel” è il film che ha lanciato Spielberg nel panorama del dorato mondo di Hollywood.Pensato in un primo momento come un film per la tv è stato allungatodi alcune sequenze e distribuito al cinema ottenendo un buono (ed insperato)successo che ha permesso all'allora 24enne Spielberg di assurgere agli onori della cronaca. La storia è semplicissima, ma ha nel ritmo davvero infernale e nell’inquietudine che trasmette i propri punti di forza,ottima l’ambientazione desertica e buona anche l’interpretazione di Dennis Weaver. Davvero originale la realizzazione del nemico, o meglio del mostro, senza volto mosso da una furia omicida senza apparenti valide ragioni. Soggetto e sceneggiatura furono stese da quel geniaccio di Richard Matheson,Spielberg inizia a mostrare al mondo le sue capacita’, basti pensare ad alcune inquadrature e ad alcuni movimenti di macchina davvero notevoli.
Bellissima l'idea del mostro senza nome, senza volto, senza indentità che senza alcuna ragione apparente insegue e cerca di uccidere il commesso viaggiatore di turno. Ma la realizzazione, eccezzion fatta per la regia che è decente, mi ha lasciato molto deluso. Un tir che arriva a 150 km/h in salita senza mai sbandare, inseguendo una macchina che, per quanto vecchia e mal ridotta, non riesce a stare in strada e fonde mi sempra molto chimeristico. Molte scene non mi sono piaciute, rispetto l'idea ma non la realizzazione.