la terra dei morti viventi regia di George A. Romero Canada, Francia, USA 2004
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la terra dei morti viventi (2004)

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locandina del film LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

Titolo Originale: LAND OF THE DEAD

RegiaGeorge A. Romero

InterpretiSimon Baker, John Leguizamo, Asia Argento, Robert Joy, Dennis Hopper, Eugene Clark, Jennifer Baxter

Durata: h 1.33
NazionalitàCanada, Francia, USA 2004
Generehorror
Al cinema nel Luglio 2005

•  Altri film di George A. Romero

•  SPECIALE LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

•  Link al sito di LA TERRA DEI MORTI VIVENTI
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Trama del film La terra dei morti viventi

Il mondo é invaso dagli zombie, e coloro che sono sopravvissuti sono barricati all'interno della città. Nelle strade regna il caos e la situazione non é più sostenibile così, tra i superstiti c'è qualcuno che pensa d'intervenire...

Film collegati a LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

 •  LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI, 1968
 •  ZOMBI, 1978
 •  IL GIORNO DEGLI ZOMBI, 1986
 •  SPECIALE LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

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Voti e commenti su La terra dei morti viventi, 251 opinioni inserite

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beowulf  @  16/07/2005 16:19:00
   8 / 10
Filo Bushiani - filo Berlusconiani si astengano dal vederlo...

Se Day of the Dead rappresentava l'apocalisse, questo rappresenta il dopo.
Imperdibile.

9 risposte al commento
Ultima risposta 17/07/2005 18.19.33
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Invia una mail all'autore del commento d1eg0  @  16/07/2005 15:33:31
   3 / 10
Il grande George Romero ha riportato il genere "Zombie" ai suoi livelli.

Dopo un ottimo film come 28 giorni dopo e uno decente come "L'alba dei morti viventi" si è tornati a mostrare gli zombie per quello che sono veramente ed originariamente.
Il problema è che il risultato che ne scaturisce è che gli zombie fanno ridere ed i films non fanno assolutamente paura.

Ho letto dai vostri commenti che l'intento del regista non era quello di fare un film di paura..beh, questa mi sembra una grande str***ata per pararsi il sedere, visto che non è sicuramente un film che esprime alcun valore morale o politico superiore a quello che esprime una puntata qualsiasi dei pokemon.

Inoltre è eccessivamente ripetitivo e noioso (le scene sono tutte uguali, l'unica cosa che varia è l'organo del corpo della vittima di turno strappata dalla zombie).

Poi se i fans di Romero vogliono attaccarsi al significato politico (espresso in maniera incredibilmente banale) per alzarne il voto..

17 risposte al commento
Ultima risposta 23/07/2005 07.10.12
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Maxim78ok  @  16/07/2005 15:24:58
   7 / 10
Un buon Film davvero, la trama stà in piedi, originale e ben fatta, l'unica cosa, penso che il film si sia dedicato più allo Spatter che colpi di scena che ti fanno saltare dalla sedia... Nonostante questo, il film è un valido prodotto George Romero è stato forte!!! La scena più particolare che forse a molti è sfuggita e quella dove si vede per la prima volta Asia Argento combattere in quel locale, Quando il protagonista entra si vedono 2 Zombi legati da catene che cercano di afferare la gente a morsi..... Bhè quei 2 attori sono Edgar Wright (regista) e Simon Pegg (protagonista e cosceneggiatore) del film SHAUN OF THE DEAD il film che è diventato un caso internazionale, ha vinto numerosi premi come miglior Horror del 2004 e, pensate un po', ha fatto innamorare a tal punto George Romero da regalargli questa particina nel film!!!!
Detto questo almeno mi aspettavo prima del film di Romero una sorta di pubblicità all'immenente uscita del film "Shaun of the dead" da noi volgarmente chiamato come "L'alba dei morti dementi" in DVD il 31 agosto...

I due siti che ne parlano
http://www.dvdweb.it/index.mv?1120913911_42CFC9F7000940330000015E00000000_62.101.126.218+View_News+20050706165235

http://www.thrauma.it/dettaglio.php?dettaglio=dvd&id=11702

Invece niente. La universal Pictures non ha fatto niente per pubblicizzare questo Film Cult.... Bho non capisco... è nei loro interessi.... (stesso genere "Zombi" stessa casa "Universal")

Tornando al film in questione "Land of the dead"..... non capisco come ma Asia Argento si ostini a doppiarsi da sola... ma lascia fare a una professionista, se hai un voce del cavolo lascia stare!!!!! hehehehehe
Ho messo 7 e non 8, perchè mi aspettavo di prendermi piu' paura, anche se il film devo dire che è girato bene, e ripeto ancora la trama è convincente e originale!!!


bea80  @  16/07/2005 12:42:34
   8 / 10
Ancora una volta Romero non ci ha traditi, e questo quarto capitolo della saga da lui creata nel 1968 (anno non casuale) e che ebbe il suo ultimo capitolo nel 1985 con il giorno degli zombi, è la più politica ma anche ottimista della serie. Davvero incredibile come ha scritto paul pensare che questo film venne scritto prima della tragedia delle torri gemelle. Più attuale che mai.

babbo  @  16/07/2005 11:17:01
   8 / 10
Grande ritorno di Romero l'inventore della saga degli zombie, torna con un film che strizza molto l'occhio sulla politica contemporanea.
Personalmente o molto apprezzato l'alleanza (inpensabile negli altri film di Romero) fra zombie e "umani" contro il potere capitalistico!
I riferimenti a Bush "non tratto con i terroristi", la forte critica all'apatia della società (quando gli zombie non si lasciano più incantare dai fuochi d'artificio e continuano la loro marcia, o l'interno del palazzo stile "centro commericale").
Scene splatter non numerose ma micidiali (dopo 'sto film non mi farò mai un piercing!!), fotografia apocalittica!! gli zombie che risalgono di notte silenziosi il fiume, con tanto di nebbia, mi a lasciato a bocca aperta!
Concordo per le musiche non molto "brillanti" ma che anno fatto il loro lavoro.
Un film che a mio parere segna una evoluzione del genere zombie.
Aspetto gia la prossima apocalisse targata "Romero"



Attila 2  @  16/07/2005 11:06:57
   7 / 10
Buon film,buona l'idea di attualizzare al mondo d'oggi la figura degli zombi rendendo la pellicola innovativa rispetto agli altri episodi della serie.Non troppo splatter ma con qualche scena valida anche da quel punto di vista.Mitica la figura dello zombie benzinaio che e' lo zombie piu' "sveglio" di tutti quelli presenti nella saga

Invia una mail all'autore del commento Heaven  @  16/07/2005 03:29:31
   9 / 10
bellissimo. Sono pienamente d'accordo con le cose che sono state dette prima sul significato politico del film e sulla piega che romero ha voluto dare alla storia nel suo quarto capitolo. Mi piace molto il fatto che romero abbia creato una sua linea che si evolve in modo molto ampio nel corso dei quattro film. forse non avrà un pathos come Zombie(avete comprato il cofanetto con i 5 dischi? mitico) però secondo me dipende dalla colonna sonora. Anche nella versione americana con la colonna sonora orchestrale classica Zombie non diceva come con quella dei Goblin. Cmq, unica pecca colonna sonora anonima. ma tutto in secondo piano se messo a confronto con le storia e le piccole idee sparse nel film. questo è un film serio e si vede, il resto è veramente robaccia. Romero sei un mito.

JOHNNY_CASH  @  16/07/2005 02:43:13
   7 / 10
Il film è carino e godibile anche se non all'altezza dei precedenti capitoli di romero sugli zombie.Alcune scene splatter sono veramente geniali.Grande Dennis Hopper (che se scaccola pure davanti alla telecamera);simpaticissimo il personaggio del samoano e bellissimo il cameo der mitico TOM "SEX MACHINE" SAVINI che fa la parte dello zombie esaltato vestito in pelle che squarta la gente a colpi de mannaia (STRAORDINARIO).peccato che il film sia inquinato dalla presenza irritante de Asia Argento che ogni volta che apre bocca te fa prende lo sconforto pe quando è cagna a recita'.Io proporrei de lapidarla in pubblica piazza (magari insieme ar marito). Ora tocca AR MAESTRO

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/07/2005 22.52.46
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  16/07/2005 00:59:36
   8 / 10
Sicuramente il più (volutamente) politico dell'esalogia.
George Andrew Romero, ala no-global dell'horror statunitense insieme a John Carpenter, firma un'opera che da' coraggio alla vita ed alla voglia di vivere, ed è strano che questa sensazione la si abbia dopo aver visto un film sugli zombi. Mi trovo d'accordo sia con Requiem che con Maco: questo non è un horror (sotto l'aspetto splatter gli preferisco di gran lunga Zombi), ma bisogna riconoscere a Romero di averlo detto in caratteri cubitali, ben prima che iniziassero le riprese: non ha voluto realizzare un film dell'orrore, non gli interessava spaventare la gente, nè ritornare agli anni '70. Ha voluto solo attualizzare i suoi morti viventi all'epoca in cui viviamo. Per questo anch'io mi trovo in accordo con Requiem nel definire gli zombi come i nuovi terzomondisti e perciò non così distanti dai poverelli della città fortificata dove vivono gli umani.

Incredibile poi ancora una volta come Romero abbia anticipato i tempi, come già gli era successo con La notte dei morti viventi (1968), Zombi (1978) ed Il giorno degli zombi (1985). Se pensiamo che questa sceneggiatura fu scritta verso la fine degli anni'90, sono addirittura incredibili le assonanze con la tragedia delle Twin Towers e l'ottusità del potere nel non volere dare ascolto alla massa ed assecondare i terroristi.

"Land of the dead" è sicuramente un film apocalittico, post-zombi, le assonanze con "1997 fuga da New York" si sprecano e credo siano non poco non volute.
Non si sa quanto tempo sia passato da quando gli zombi hanno invaso la terra, ma non c'interessa saperlo, nè tanto meno sapere quale è la città statunitense ove si svolge la vicenda, o chi è Kaufmann (ma il suo "non trattare coi terroristi" è più che emblematico).

La riscossa delle masse dei disederedati ed emarginati arriva dal proletariato, e non è un caso che il loro leader sia un nero. La riscossa contro i potenti della terra forse può partire proprio da lì.

E' probabile che,come "La notte dei morti viventi" segnava la fine del mito americano, come ha detto lo stesso Romero che "La terra dei morti viventi" segna la fine del mito occidentale. Ed è un punto di non ritorno, senza possibilità d'appello.

Forse abbiamo sbagliato tutto, forse però, come già ci aveva fatto capire il finale de "Il giorno degli zombi" che, a mio parere, rimane il vero finale dell'esalogia romeriana sui morti viventi, c'è sempre una possibilità di fuga, di rinascita. Ma a patto che sappiamo seppellire e dimenticare per sempre tutto quello che fu e che ci ha portato alla rovina.

Forse l'occidente, l'America, l'Europa non sono il migliore dei mondi possibili: ma forse la soluzione non viene nemmeno dall'Oriente. L'Oriente cerca un proprio posto, come noi. Forse la soluzione non viene nemmeno dall'Africa o dall'America del sud. La soluzione, come ci viene indicato alla fine, in uno dei pochi (e bellissimi) happy end mai realizzati da George Romero (e non è un caso che abbia trovato tra i suoi fan un entusisata Michael Moore), la soluzione arriva da un'altra direzione...

ps: per il resto rimando al mio special sui morti viventi

maco  @  15/07/2005 21:03:47
   6 / 10
la delusione è tanta : sono un fan di romero ma stavolta ...
che dire di preciso ?
di preciso sò che le luci , la fotografia e la musica sono stati la parte peggiore : mi sarei aspettato dei colori anni settanta , magari quel giallognolo di non aprite quella porta e quel senso di vissuto e ineluttabile che c'era nella fotografia e nei colori dei precedenti film della saga. Invece stavolta è tutto moderno , di un moderno scialbo e a volte troppo intenso , che illumina gli zombi dall 'inizio alla fine , facendogli apparire fin troppo umani e poco paurosi . La musica è frenetica e monotematica : un misto di tecno e hardcore che conferisce alle scene un carattere di videoclip senza pathos . Infatti è proprio questo che manca : il pathos .
Non mi ha preso proprio , non mi ha catturato e mi dispiace assai



13 risposte al commento
Ultima risposta 16/07/2005 13.51.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  15/07/2005 20:10:18
   8 / 10
Il ritorno di George Romero alla saga da lui creata è un gran bell'horror.
Il regista di Pitthsburg, a 65 anni, e a 20 anni dal terzo capitolo, continua e aggiorna la sua visione della società odierna, tramite il genere Horror splatter.
E ancora una volta, come negli altri casi, si serve degli zombi e di alte dosi di splatter per fare un film molto politico, e dire la sua opinione sulla società americana, e sopratutto sulla politica attuale americana.

A venti anni di distanza dal terzo capitolo, i morti viventi sono ormai in stragrande maggioranza sul pianeta terra , mentre gli uomini sono relegati sull'isola di manhattan, dove si è venuto a ricreare in piccolo un sistema analogo a quello precedente, dove i ricchi , i potenti cinici e i politici vivono ignorando tutto il resto e il resto degli umani vive in povertà rinchiuso nella città.

Ma i morti viventi con il passare del tempo hanno acquisito capacità intellettiva (e qui sta il ribaltamento rispetto ai capitoli precedenti) , hanno capito di essere solo dei bersagli, e di venire completamente ignorati. Gli uomini vivono nel loro sistema ricreato in piccolo, ed escono al di fuori solo per rifornirsi delle materie prime per sopravvivere.
E' chiaro allora l'intento critico di Romero, che vede l'errore della politica americana nella chiusura e nell'ignorare i problemi esterni al proprio paese, fino a che tutto si ritorce su se stesso.
Qualcuno ha definito il film di Romero "una pellicola no global".
Di sicuro si tratta di un lucidissimo sguardo sull'attuale politica americana.

"land of the dead" è un horror classico, fatto certo con un budget superiore ai precedenti, ma vicinissimo al cinema di serie B degli anni '80, radicale, estremo, molto splatter. E' un'ora e mezza di puro cinema di serie B in cui la tendenza generale del cinema horror degli ultimi anni viene completamente ignorata, come non fosse mai esistita. Non c'è digitale, ma solo effetti di Make Up squisitamente anni '80, tutti i classici effettacci alla Tom savini.

Romero, come John Carpenter, va per la sua strada, ignorando le mode attuali, e ritorna dopo tanti anni, con un altro bellissimo capitolo della sua saga sugli zombi, estremo e radicale, facendo finta che patetici remake dei suoi film, o inutili imitazioni, non siano mai esistiti.
Infine "land of the dead" riafferma l'horror come genere teorico, come genere politico, quello che lo Stesso Romero, insieme a Tobe Hooper e sopratutto a John carpenter, inventò.
Si astengando quelli che non sono cultori del vero horror, gli altri invece non possono perderlo. Tra l'altro anche il cast funziona abbastanza. Ottimo Hopper che incarna il cinico potente rinchiuso nel suo castello, e buonissimo anche il caratterista John leguinzano.

Purtroppo cinema di questo tipo è scomparso da anni, mi auguro in un ritorno anche degli altri citati autori , coetanei di Romero.



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