a serious man regia di Ethan Coen, Joel Coen USA 2009
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a serious man (2009)

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locandina del film A SERIOUS MAN

Titolo Originale: A SERIOUS MAN

RegiaEthan Coen, Joel Coen

InterpretiSimon Helberg, Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Adam Arkin, George Wyner, Katherine Borowitz, Fyvush Finkel, Steve Park, Raye Birk, Amy Landecker, Stephen Park, Sari Lennick, Allen Lewis Rickman, Fred Melamed, Alan Mandell, Tim Russell, Jim Brockhohn

Durata: h 1.45
NazionalitàUSA 2009
Generenoir
Al cinema nel Dicembre 2009

•  Altri film di Ethan Coen
•  Altri film di Joel Coen

Trama del film A serious man

Il film è ambientato nel Minnesota, St. Louis Park, nel 1967. Il protagonista è Larry Gopnik, che vive nella periferia in un quartiere di Minneapolis e lavora come professore di fisica in un college ebreo. La storia racconta la lotta esistenziale e spirituale che Gopnik vivrà nell'affrontare il divorzio con sua moglie Judith e nel far fronte a numerosi problemi nel suo rapporto con i figli e il fratello.

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Voto Visitatori:   6,87 / 10 (191 voti)6,87Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su A serious man, 191 opinioni inserite

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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  10/12/2009 14:30:35
   8 / 10
Uscire dalla sala basiti, senza parole, un silenzio spesso, già anticipatore di elucubrazioni notturne disturbanti. Questo l’effetto immediato di A serious man, film apparentemente solo caustico, in realtà stimolante come pochi.
I profondissimi Coen scarnificano la sostanza, come sempre del resto, qui lentamente con uno stillicidio doloroso che riafferma con forza sarcastica il vuoto, il caos come mancanza di ordine, di bellezza, di saggezza. La sfortuna come regola generale, l’inadeguatezza umana come sostanza dell’essere. Un nichilismo privo di appigli, sminuito unicamente dal sarcasmo corrosivo con il quale i fratelli terribili descrivono i personaggi delle loro storie, quasi umanizzati dall’ironia( in realtà si sorride per non piangere). Che nel film sia la società ebraica con i suoi pregiudizi morali e i riti sempre ottusamente uguali ad essere presa di mira, poco importa, a mio parere. Il serious man del film è lo stesso perdente di tanti altri film dei Coen, il soggetto non cambia, la loro filosofia neanche.

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Ultima risposta 28/12/2009 20.40.53
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Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  10/12/2009 11:23:26
   8 / 10
Aperte virgolette

Sì, la qualità è elevata e fa la differenza. E poi la soda caustica corrode lentamente e loro ne hanno usata a piccole gocce ovunque.. Non è l'esplosivo che deflagra.. ma alla fine non rimane nulla.

Chiuse virgolette.

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Ultima risposta 11/12/2009 16.48.27
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Sabata  @  10/12/2009 10:16:31
   9 / 10
Razionalità o superstizione? Scienza o religione? Cosa succede se quelle che credevi verità si rivelano essere falsità? E soprattutto, esiste una verità? Domande, ma nessuna risposta. Un film che inquieta ancora più di quanto diverte. Finale devastante, coeniano abbestia. Uno dei film più belli dei fratelli Coen, se non il più bello. E il peggio deve ancora arrivare.

edo88  @  10/12/2009 01:00:28
   8½ / 10
Se ci sono dei cineasti su cui si può contare, questi sono i Coen.
A serious man è un film cinico, a tratti freddo, e ottimamente girato e interpretato proprio come ogni loro altro film. Nonostante non lo consideri uno dei loro migliori lavori, è allo stesso modo un film che ho apprezzato davvero tanto ed è per questo che ho un'alta considerazione dei fratelli.
Il film poi è anche divertente, ma sempre attraverso l'humor nero proprio dei Coen (vedi le geniali scene realtà-sogno).
Tecnicamente ottimo, dalla regia solida e misurata (ho adorato tantissimi spostamenti di camera), non manca di far sfoggio di un cast azzeccatissimo, che è un'altra delle costanti dei film dei Coen. Perché in questo caso, allontanandoci dai personaggi insoliti e sopra le righe di Non è un paese per vecchi e dimenticandoci per un attimo delle innumerevoli star di Burn after reading, abbiamo un cast composto praticamente nella sua totalità da attori sconosciuti o semi-sconosciuti, ma che si rivelano scelte perfette che offrono prove più che buone e complessivamente convincenti abbastanza da pensare ad attori più o meno affermati. Mi riferisco soprattutto al protagonista, tale Michael Stuhlbarg, che non solo è la scelta perfetta (fisicamente) nell'impersonale l'uomo medio che agisce passivamente, ma che riesce anche a lasciare il segno pur interpretando un personaggio classico e monocorde. Si farebbe fatica a sottovalutarla, invece io penso che la sua prova meriti anche dei riconoscimenti, ma soprattutto spero che Stuhlbarg grazie a questo ruolo prenda parte ad altri progetti interessanti che possano regalarci altre grandi interpretazioni.
L'unica critica che mi sento di muovere è relativa alla trama e al non aver spinto un po' di più sull'acceleratore, magari facendo andare il nostro protagonista più a fondo nelle sue azioni e nelle relazioni con gli altri personaggi, soprattutto quelli familiari. Ma sono piccolezze in confronto a quello che i Coen riescono a creare film dopo film, non deludendo mai. Per esempio il proporci la storia di una famiglia ebrea con tutte le sue usanze senza che ciò estranei lo spettatore, che magari non sa niente a riguardo e non ha intenzione di saperne.
Questi sono i film che mi fanno amare il cinema, e il fatto che non siano per forza filmoni o capolavori la dice lunga sui due fratelli.

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Ultima risposta 10/12/2009 15.46.59
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exdinu  @  09/12/2009 20:41:57
   5½ / 10
La recitazione di Helberg, più che buona, ma complessivamente il film non mi ha entusiasmato, forse perchè sono ignorante riguardo la cultura e le tradizioni ebraiche; i rapporti conflittuali di Larry con la parentela si notano si, ma - per me - manca un qualcosa che renda il film meno noiosetto e piu scorrevole

THEANSWER  @  09/12/2009 18:33:14
   1 / 10
Direi che se anche mancano 90 anni è puo succedere di tutto, il podio come peggior film del secolo è assicurato.
Film Lento anzi lentissimo, anzi superlentissimo....
Da evitare e da bruciare tutte le pellicole in circolazione...

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Ultima risposta 09/02/2010 19.27.45
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suzuki71  @  09/12/2009 13:16:13
   7 / 10
...il caos regna, anche qui...
Qualche giorno di catastrofe quotidiana nella vita di un uomo medio, buono, e in quanto vivo esposto agli sberleffi della vita, che la religione non può spiegare nè gli affetti mitigare.
Criptico, fatto benissimo, freddino, puro stile Coen.

DylanDog  @  09/12/2009 02:28:37
   10 / 10
Straordinario. Il trailer da elettrochock sembra sminuirlo, e quasi mi dissuadeva dall'andarlo e vedere.

Il principio di determinazione di Heisenberg applicato alla vita: più corri dietro alla verità nel tentativo di trovarne una assoluta, più questa tende a sfuggirti. L'uomo dalla mente matematica, "perfetto", immerso in una vita "perfetta", improvvisamente travolto da cambiamenti che metteranno in discussione ogni sua certezza. Il crollo di tutti gli schemi esistenziali, la condanna non della razionalità bensì dell'iperrazionalismo, che esaspera l'applicazione dei pricìpi dell'illuminismo settecentesco alla vita odierna. Un tremendo risveglio alla matrix per chi è abituato a pretendere di affibbiare perentoriamente un senso preciso ed inequivocabile a tutto ciò che accade nonché di classificare cose e persone secondo criteri dettati dalla propria superbia.


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Ultima risposta 11/12/2009 12.45.09
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/12/2009 21:57:33
   8 / 10
Non credo che avvisterò qualcosa di ugualmente caustico, esilarante e amaro fino al prossimo film dei Coen.
Non starò qui a disquisire sul Maddmaths e la filosofia del gatto già citata da illustre firme letterarie, ma credo sia errato parlare, come hanno fatto taluni critici, di "manierismo" a proposito dell'ultima fatica dei Coen.
Basta un personaggio come Larry, prototipo post-moderno del Medioman americano, per capìre che "A serious man" non è un "Family man" qualsiasi.
Grandissima è la capacità dei Coen di coinvolgere scomponendo tutti i luoghi comuni del cinema classico, il (falso) buonismo di Capra, il ploffuvio verbale di Woody Allen, o le sit-com esistenziali di Paul Mazursky.
I personaggi sono assolutamente perfetti, condensati di apatìa egoismo e superficialità che giostrano attorno ai loro orridi prefabbricati come in una comunità disadorna, piatta e (fortunatamente per noi) irraggiungibile.
Sembra un'American Beauty abitato da strani alieni, circondati dalla deriva formale e tradizionalista di una fede atta a stravolgere le convinzioni laiche della vita (e delle dure prove da combattere nonostante D.io).
Se è vero che i Coen hanno in parte perduto quella dissacrazione stilistica che ha creato veri capolavori ("Fargo" su tutti), se è altrettanto evidente che intellettualizzare la commedia significa porsi davanti al conflitto dell'esercizio stilistico (tonnellate di classe, ma snobistiche) "A serious man" centra perfettamente i suoi obiettivi.
Dentro c'è di tutto, e a parte l'evidente omaggio a classici sixties (cfr. la vicina di casa sensuale e stagionata come la Anne Brancoft-Mrs. Robinson de "Il laureato) o excursus musicali dell'epoca (il ragazzino "in erba" innamorato perso dei Jefferson Airplane) si scoprono diverse realtà sociali: l'antisemitismo (il sogno di Larry), la crisi economica dell'America di oggi, la paura dello status symbol nella sua precarietà, l'inganno della fede, la sconfitta davanti alle difficoltà dell'esistenza.
Sam Rockwell è veramente straordinario.
Sembra di assistere (cfr. anche nel finale spiazzante e volutamente illusorio) a un Raymond Carver in crisi lisergica

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Ultima risposta 16/01/2010 18.53.07
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benzo24  @  08/12/2009 18:43:50
   8 / 10
ottimo film dei coen con un grande cast. tutto il film è costruito alla perfezione e il finale è da brividi, oscuro e minaccioso. un punto in più per il cameo di simon helberg.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  08/12/2009 01:48:49
   8½ / 10
Che l'ironia asciutta dei Coen possa con semplicità analizzare e scardinare le sicurezze e i punti di riferimento della società odierna (non solo quella americana) ormai era appurato e questo film ne è forse il più rappresentativo.

E allora che se ne fotta il denaro, la religione, la famiglia e il sesso; non c'è spazio per nessun nostro vecchio valore ormai, chi perde è l'uomo serio, colui che mantiene la sua vita in una retta via cercando di portare avanti le sue convinzioni, quelle convinzioni che una volta potevano dirsi sincere. Non c'è spazio per le risposte, tutto quello che potrà balzarvi alla mente saranno domande irrisolvibili.

E quando tutto è passato, quando l'uomo serio ha ormai vissuto sulla sua pelle l'evoluzione di una società sempre più nichilista, allora ci si può adattare, magari soltanto cambiando un voto, da una F ad una C. Un piccolo passo verso un futuro "migliore".

Nemmeno l'uomo delle previsioni (quello di Gore Verbinski) potrà salvarci da tale uragano, tanto vale farsi un paio di risate.


Avvertenze: astenersi i mangia pop-corn.

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Ultima risposta 11/12/2009 14.32.48
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rappayuz  @  08/12/2009 01:07:05
   6 / 10
Non so se questo film va preso sul serius. il pacato isterismo con cui il debole protagonista affronta le traversie della vita, rende inefficace il tentativo di raccontare una storia sul destino dell'uomo. Molto più sensate e graffiante è la visione della società americana, particolarmente interessante la metafora del confine varcato dal vicino macho e reazionario. Tutti sappiamo che i Coen sono ottimi registi e maestri di humor e di visioni oniriche, però si ha la sensazione che la premiata ditta Coen&Coen abbia smarrito la sua ars poetica.

StranzCronenber  @  07/12/2009 19:21:29
   8½ / 10
Bellissimo!
I fratelli Cohen hanno imboccato la strada maestra, e continuano a sfornare grandi film.
La storia di questo uomo serioso, buono all'inverosimile, incapace di affrontare di petto le situazioni, di mandare a quel paese chi lo merita, mi ha colpito sin dal prologo, di matrice quasi orrorifica, in cui si accenna il leitmotiv della trama: l'incombere della s****!
Molto intenso il modo in cui viene dipinto il rapporto di Larry con il fratello, una sorta di rain man alienato ma estremamente sensibile, che fatica ad accettare la rigidità delle regole sociali.
E che dire degli incontri con i rabbini della comunità ebraica? A dir poco esilaranti, oltre che genuinamente dissacranti.
Ed il finale... strepitoso, con la sua chiusura improvvisa, inaspettata, ma perfettamente opportuna.
Davvero non capisco come si possa affermare che non vi è una trama...
Forse, siamo talmente abituati a subire scene fracassone da action movie e abbracci lacrimevoli da vampiri rinco-glioniti, che un film basato sull'evoluzione e involuzione psicologica dei personaggi non può più coinvolgerci.
Chissenefrega, comunque!
Insomma, questo è un gran film, probabilmente uno dei migliori dei Fratelli Cohen, nettamente superiore a Ladykillers e Fratello dove sei, anche se posizionato un gradino sotto ai precedenti "Questo non è un paese per vecchi" e "L'uomo che non c'era".

kierkegaard1000  @  07/12/2009 12:20:46
   9½ / 10
Per intenditori...mi guardo bene dal dire che io lo sono, ma lo spessore del film è incontestabile...cura maniacale dei personaggi e delle ambientazioni. Ironico, tragico, straordinario.

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  07/12/2009 11:45:26
   5½ / 10
Forse mi manca il senso dello humor o semplicemente a me non piace lo stle dei Coen e il loro cinico sarcasmo.
In conclusione mi è sembrato di vedere una rivisitazione di Fantozzi in chiave ebraica con la differenza che questo è molto più prolisso e di conseguenza noioso.

Il Trailer del film racconta già tutto e forse lo fa anche meglio del film stesso.

La caratterizzazione dei personaggi è molto ben congegnata e la fotografia è eccellente, ma per me non è sufficiente.

Vimark  @  07/12/2009 10:07:01
   4 / 10
Film che non ha alcun sussulto. Deludente il ruolo del protagonista privo di mordente e che non fa niente per dare una svolta alla sua vita.
Nel complesso l'ho trovato un film piuttosto mediocre...

LEMING  @  07/12/2009 08:19:29
   6½ / 10
Regia superba, attori eccezionali, ironia e satira feroce e poi il solito finale monco (Non è un Paese per vecchi docet), e non venitemi a dire che era l'unico finale possibile, perche se su 300 persone che eravamo in sala, nessuno ha gradito questo non finale! Oramai questo è diventato un loro marchio di fabbrica, diciamo un chiccheria doc, a me però non piace!

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Ultima risposta 24/12/2009 22.25.49
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martymcfly  @  07/12/2009 01:18:04
   9 / 10
poca importa se il significato di molti passaggi non sono chiari, se non c'è un finale, se arrivano i titoli di coda senza aver capito bene cosa si è visto per tutto il tempo...quello che veramente conta è aver visto CINEMA allo stato puro, arte pura! e di questi tempi è qualcosa di veramente raro...
in un coacervo di particolari tradizioni ebraiche e complicati concetti fisico-matematici diversi accadimenti negativi si abbattono sul povero protagonista, un uomo qualunque che non ha fatto niente di male, e che cerca di capire il significato della sua nuova "vita di problemi" senza che nessuno riesca a fornirgli una spiegazione!
il tutto avviene lasciando l'amaro in bocca, ma divertendo anche...diverse sono le scene grottesche che mi hanno fatto davvero ridere...(sullo stile lontanamente simile al grande lebowski)

ottima prova del cast, dove spiccano il protagonista e l'amante della moglie, composto da una serie di attori sconosciuti che nulla hanno da invidiare agli altri nomi altisonanti di hollywood...
questo perchè stiamo parlando di cinema, qualcosa che supera il concetto di cachet...

se non siete abituati ad un certo tipo di cinema più complesso, evitate di vedere questo film...
non è un film per tutti...piuttosto andate a vedere checco zalone, pieraccioni e simili...

edegoal  @  07/12/2009 01:06:39
   9 / 10
Fantastico!!!!!!!coenhiano allo stato puro!!!!!!!!
Ho amato alla follia ogni personaggio di questo film.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  07/12/2009 00:41:09
   8½ / 10
Di non facile fruizione, l'ultimo film dei Coen, si presta a diverse letture.
Intriso di cultura e storia ebraica fin dal fulminante prologo, macabra e presaga storiella yiddish, il tratto caustico dei due fratelli può essere certamente più facilmente apprezzato da chi ne conosce simbologie, riti e superstizioni (aleggia vagamente un Allen prima maniera in tutta la prima parte del film, ma per chi ne fosse lettore, anche P. Roth può venire in soccorso).
A serious man non è solo il ritratto grottesco (ma molto meno esilarante di quello che ci si potrebbe aspettare e invece da un retrogusto decisamente amaro) di un mondo che improvvisamente crolla addosso ad un uomo serio che “non ha fatto niente” e che scopre false tutte le verità in cui credeva.
Andiamo oltre l'apparenza del tranquillo quartiere dalle belle case ordinate, saliamo anche noi sul tetto e da questo nuovo punto d'osservazione scopriamo che quello di cui in realtà ci sta parlando è del peso del caso nelle nostre esistenze, delle coincidenze e delle conseguenze delle nostre azioni.
Non per niente Larry Gopnick è un professore di fisica che tenta di spiegare ai suoi studenti l'indeterminatezza della realtà, esponendo loro il paradosso del gatto di Schrödinger, e allo stesso tempo ne redarguisce uno ricordandogli come ogni sua azione abbia delle conseguenze.
In questo campo (filosofico? Fisico? Forse ambedue) si muovono i due registi: dialoghi graffianti, situazioni paradossali e una carrellata di personaggi sui generis (eccezionali maschere di attori) garantiscono il loro elevatissimo marchio di fabbrica nel disegno impietoso della vita di un uomo nella quale subentrano forze oscure delle quali nessuno, né Rabbino né la semplice ragione, riesce a dargli comprensione o soluzione.


Finale a grande effetto



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Ultima risposta 25/12/2009 01.36.31
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anto10  @  06/12/2009 14:11:02
   4 / 10
Un film molto pesente, al di fuoridi qualche battuta ironica e privo di trama.
Può essere considerato un documentario su una persona che resta impassibile, mentre tutto gli rovina addosso.
Non mi ha entusiasmato forse perchè avevo come riferimento "Non è un paese per vecchi", sono rimasto deluso.

lampard8  @  06/12/2009 02:40:29
   8 / 10
Esco dalla sala pienamente soddisfatto. Un Coen al 100%, folle, bizzarro, strafottente, con personaggi sopra le righe, dialoghi azzeccatissimi e perfetta trama congeniata alla perfezione.
Un film che con la mente riporta ai favolosi anni'60 e che riesce nell'intento di spiazzarti, farti pensare e suscitare ilarità.
Bravissimo tutto il cast e strardinaria la scelta delle musiche.
Promosso a pieni voti

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  05/12/2009 15:20:53
   8 / 10
"Prendi con semplicità tutto ciò che ti accade";
"Tanto al di là di qualche leggera differenza sarai sempre lì, ad annaspare per una qualche boccata d'ossigeno che ti permetta di tornare dov'eri giusto un attimo prima: ad annaspare", aggiungerei.

Larry no, invece. Larry fa tutto il possibile per comportarsi come ci si dovrebbe comportare, come "un uomo serio" dovrebbe comportarsi, nonostante abbia un figlio che si limita a fumare erba, una figlia che si limita a "lavarsi i capelli", un fratello che gioca d'azzardo, una moglie che gli chiede il divorzio e varie altre cose. Fa così il giro di tutti i maggiori rabbini del circondario per confidarsi e cercare risposte che chiaramente non avrà mai. Scenario che è terreno eufemisticamente fertile per i due fratelli, che inquadrano con una regia scarna e diretta ed una fotografia essenziale le gesta di questo pover uomo alle prese con un percorso preimpostato e con un numero leggermente eccessivo di ostacoli. E non è questo terreno fertile anche per la comicità grottesca e corrosiva dei Coen? Un paio di scene a metà film sono esilaranti oltre che perfette per la struttura del film che, se gestito diversamente, sarebbe potuto risultare forse un po' troppo pesante. In questa pellicola, infatti, i Coen calibrano perfettamente l'uso dei mezzi a loro disposizione e la rendono incredibilmente solida, riuscendo nel loro intento: rendere il film alquanto caustico (nel caso non si fosse ancora capito).
A chiudere il quadro, un finale tanto semplice quanto stupendo. In due minuti scarsi i Coen fanno esplodere il loro classico nichilismo con una violenza tale da affascinare lo spettatore e, al tempo stesso, strappargli via qualsiasi visione anche solo lontanamente confortante.

Perfetta la prova degli attori, praticamente sconosciuti (tranne Wollowitz)

"Don't you want somebody to love, don't you need samebody to love.."




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Ultima risposta 07/12/2009 12.16.24
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Rand  @  05/12/2009 14:42:35
   6½ / 10
Incompleto..
Questo mi è venuto in mente dopo aver visto A Serius Man, l'ultimo film dei Coen ha un buon soggetto che purtroppo viene secondo me sprecato, nella parte finale-
Non è un brutto film, probabilmente i coen non ci riuscirebbero neanche se volessero, però gli manca qualcosa. L'umorismo yiddish alla lunga è un pò noiosetto, l'inizio sottotitolato per dire, classico aforismo ebraico sui morti, sottotitolato, ma lento!
Non si capisce dove vogliano andarea parare i Coen, la mentalità ebraica è troppo ermetica, sia nei comportamenti che nelle situazioni. Nonostante abbia dei momenti ironici notevoli e paradossali. Cast comunque ottimo, le scene oniriche sono una sorpresa, non scontate.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERBattute comunque notevoli, come la musica.
" Il rabbino è occupato, sta pensando".

carriebess  @  05/12/2009 11:30:13
   8½ / 10
Spiazzante come pochi, questo film dei fratelli Coen mette in risalto tutto il marciume della società e di tutti i meccanismi che ne regolano gli equilibri, dietro ai quali l'ingenuo e probo protagonista non riesce a star dietro.
Gli sfugge continuamente la situazione di mano, si ritrova costantemente a chiedersi il perchè di ciò che accade cercando risposte persino dall'entità suprema del rabbino, che però, non essendo in grado nemmeno lui di trovare soluzioni, gli intima, con molta 'saggezza', di accettare il mistero.
Questa è una vera e propria critica coi fiocchi alla cultura ebraica e alla religione, ai falsi moralismi e buonismi, al potere del denaro, all'inadeguatezza e all'inconsistenza dell'istituzione famiglia.
La caratterizzazione dei personaggi è ben riuscita, rendono bene tutte le sfaccettature esistenti dell'essere umano e della sua natura.
Inconfondibile lo stile dei Coen, così come la loro ironia che, con situazioni al limite del ridicolo e del grottesco, nonostante l'amarezza e la rassegnazione che ne trapelano, non riesce a non strapparti una risata.
Fotografia impeccabile.
Una splendida e nera allegoria sull'essere umano e la società che ha generato.

bulldog  @  05/12/2009 10:01:04
   8½ / 10
Dopo alcune prove assolutamente anonime ecco ritornare i Coen con uno dei loro film più personali ed autobiografici.

Una pellicola poco commerciale e Coenaniana al 100%.
Sulla scia di fargo e Barton Fink,A Serious Man è un affresco elegante di una realtà popolata da personaggi sempre più idioti e bizzarri.

Una commedia surreale che racconta la storia di uomo ordinario.
La rappresentazione di un destino buffo e inevitabile in cui la rassegnazione la fa sempre da padrone.

Il film diverte davvero molto,registicamente è impeccabile e ricco di trovate geniali,uno spettacolo da godere tutto di un fiato.

Almasy88  @  05/12/2009 02:49:09
   9 / 10
come prevedevo,una volta finito il film mi sono guardato intorno ed ho visto facce deluse ke più deluse nn si poteva e lì mi son detto "bene,le solite perle ai porci!" no a parte gli skerzi immaginavo ke questo film avrebbe destato molto spaesamento e contraddizioni nella gente,a me personalmente è strapiaciuto:
1 perkè i fratelli coen alla regia sono sempre un bollino di garanzia secondo me,2 perkè i personaggi sono vere e proprie caricature della società in cui ci troviamo oggi...basta guardare l'accuratezza delle espressioni e la potenza dei dialoghi per sorridere e divertirsi,3- il preambolo e il finale ti lasciano scervellare e fantasticare a distanza di ore ed ore dal termine della proiezione!
ke dire un film ke ricollegandomi con opinioni già dette magari nn avrà un successo enorme al botteghino ma nonostante ciò per me è sorprendente.

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Ultima risposta 17/03/2010 13.14.33
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kappa832  @  05/12/2009 02:02:22
   5 / 10
Mortifero.
Tecnicamente ineccepibile, il film racconta le assurde e sfortunate vicende di un professore di fisica costretto a muoversi nelle infinite contraddizioni della società umana. Sfila una grande varietà di personaggi non sempre interessanti ma particolarissimi che gravitano attorno al protagonista.
Indubbiamente un lavoro fatto con cura, però l'ho trovato estremamente noioso. Ironia e sarcasmo sono presenti, ma si ride molto poco e il ritmo e troppo blando, forse volutamente.
L'incipit non sono riuscito a collegarlo al resto del film.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  17/11/2009 10:14:48
   8 / 10
Con un tono che va al di là della commedia nera, i fratelli Coen ritornano con questo film molto personale e forse poco commerciale.
Uno degli aspetti più sorprendenti di "A Serious Man" è la spietatezza con la quale viene trattato il protagonista; al povero capitano un miliardo di cose, tutto va storto e infatti vedrà il suo mondo sgretolarsi e dissolversi.
I momenti divertenti si alternano ai momenti più profondi ma tutti caratterizzati sempre dalla comicità e ironia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  27/10/2009 21:45:40
   8½ / 10
Altra straordinaria pellicola dei Coen, questa volta alle prese con un film più "piccolo" senza alcun attore di grido, girato interamente nella loro città natale - Minneapolis -

Solito meccanismo narrativo inarrivabile, solita messa in scena di straordinaria potenza espressiva, per il percorso dei un uomo medio con cui i due registi intraprendono l'ennesimo attacco frontale alla società americana.

Tutto il cinismo con cui questi registi continuano a descrivere semplici storie di vita in A Serious Man raggiunge vette impressionanti: c'è di tutto, dalla cultura ebraica al "Di0 denaro", dalla società fondata sul lavoro ai finti moralismi religiosi, in un vortice di situazioni sempre in bilico tra il satirico grottesco e il drammatico, con una valanga di sequenze e dialoghi da mandare giù a memoria - tra tutti un incipit che sembra uscire da un horror d'annata -

Ma oltre alla critica sociale A Serious Man è anche una profonda riflessione sulla solitudine dell'uomo, uno spaccato di vita quotidiana con situazioni limite capaci cmq di rispecchiare la realtà, con un personaggio principale per il quale è impossibile non provare una completa empatia. Il tutto in attesa di un'"esplosione" continuamente rimandata.

Il film poi è stracolmo di elementi autobiografici - dalla scuola ebraica ai genitori entrambi professori - con un cast formato da fecce sconosciute ma tutte terribilmente in parte: personaggi capaci di entrarti nel cervello fin dalla prima inquadratura.

Regia da veri esteti, fotografia impeccabile, musiche azzeccatissime, per un prodotto che nell'ordine:

1- Al botteghino incasserà tre euro.
2- Darà fastidio a perecchi.
3- Susciterà lo smarrimento di tanti altri.

Finale che più coeniano di così non si può.

6 risposte al commento
Ultima risposta 07/12/2009 01.15.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  25/10/2009 20:16:40
   8½ / 10
Fighiiiissiiiimoooooo!
i fratelli Coen tornano alla ribalta e per l'ennesima volta dimostrano, qualora qualcuno avesse ancora qualche dubbio, il loro straordinario talento girando una delle loro migliori pellicole.
Una sceneggiatura pungente, accattivante e soprattutto spietata è il punto di maggior forza di questa black-commedy.
La regia è davvero superba, personalissima seppur priva di particolari innovazioni.
Ottima anche la prova di tutto il cast, in particolar modo Michael Stuhlbarg nel ruolo dello sfigatissimo Larry Gopnik.
Consiglio vivamente la versione in lingua originale per poter godere appieno della performance degli attori.
Non so voi, ma io ho riso dall'inizio alla fine.

Lasciate ogni speranza, voi che entrate al cinema!

13 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2010 19.05.05
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