cruising regia di William Friedkin USA 1980
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cruising (1980)

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locandina del film CRUISING

Titolo Originale: CRUISING

RegiaWilliam Friedkin

InterpretiAl Pacino, Paul Sorvino, Karen Allen, Richard Cox, Don Scardino, Jay Acovone, Arnaldo Santana, Gene Davis

Durata: h 1.46
NazionalitàUSA 1980
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1980

•  Altri film di William Friedkin

Trama del film Cruising

A New York un assassino colpisce omosessuali sulla trentina con i capelli neri e alti circa un metro e settanta. Corrispondendo a queste caratteristiche somatiche, l'agente Steve Burns viene incaricato di infiltrarsi negli ambienti gay per scoprire l'assassino. Inizia così una vera discesa agli inferi del sadomasochismo, alla fine della quale scoprirà l'assassino ma anche, drammaticamente, la propria ambigua natura.

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Voto Visitatori:   7,13 / 10 (45 voti)7,13Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Cruising, 45 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

CyberDave  @  28/08/2024 15:38:18
   7 / 10
Inizio da film poliziesco tipico di quegli anni, assassino individuabile fin da subito, ambiente malsano, colori scuri e freddi.
Poi però prende una piega molto più drammatica, molto più personale e ti porta dentro l'animo del protagonista, un ottimo Al Pacino che fà davvero capire cosa voglia dire addentrarsi in un ambiente sconosciuto e cosi diverso dal tuo.
Tutto viene gestito bene, fino alla parte finale che lascia lo spettatore con più di un dubbio, forse era proprio quello che voleva Friedkin.
Un film molto potente che merita di essere riscoperto ancora oggi.

stratoZ  @  20/09/2023 12:36:14
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Friedkin è stato uno degli autori più innovativi e di conseguenza controversi che abbiamo avuto la fortuna di vedere in America, già dieci anni prima ci aveva regalato "Boys in the band" uno dei primi film a tematica omosessuale, lì dipingendo i personaggi quasi con spensieratezza, cosa opposta avviene invece su "Cruising", creando all'interno della pellicola una rappresentazione del mondo omosessuale molto simile all'inferno, per la quale scatenerà diverse polemiche.

Cruising nasce come un poliziesco ma si sviluppa e muore come un film antropologico e psicoanalizzante. L'incipit iniziale è molto da poliziesco classico, vi è un serial killer da scoprire e un agente sotto copertura si infiltrerà nel contesto in cui opera per riuscire a farlo venire fuori. Il contesto in cui opera però è parecchio particolare, e al cinema raramente era stato mostrato, almeno in questo modo. Da qui nasce uno dei punti di forza del film che è l'ambientazione, Friedkin ci regala un viaggio quasi in uno stato di incoscienza all'interno dei bassifondi della metropoli più oscura, i locali dove gli omosessuali sono costantemente riuniti a far festa ma soprattutto a cercare uno sfogo, i locali dove vengono a galla i più barbari istinti animaleschi. Le forti tonalità di blu e nero che si riuniscono in un'estetica ben poco pop ma caratterizzata da un marciume di fondo, sporcizia, umidità, vicoletti bagnati, strade e locali abbandonati a se stessi, i confronti con Taxi driver, almeno a livello di ambientazione, reggono benissimo, per non parlare delle scene all'interno dei locali in cui Friedkin coraggiosamente ci mostra le pratiche più estreme, fino ad arrivare ai veri e propri omicidi mostrati nudi e crudi per quel che sono.

Se ad un certo punto l'autore abbandona o comunque tralascia il plot prettamente poliziesco, allontanandosi dalle convenzioni dei tempi - anche ad opera di se stesso, pensiamo a French Connection - è per dare spazio ad una discesa nella psiche del protagonista, un Al Pacino in un ruolo inedito anche per lui, poliziotto plagiato da un'ambiente omofobo e perbenista come quello delle forze dell'ordine che vede questa missione come un sacrificio per arrivare ad una svolta nella sua carriera.
Questa però è una visione iniziale, infatti nel film avviene uno dei cambiamenti più profondi nella mente del protagonista, venendo al contatto col mondo estremo che inizialmente ripudia inizierà una progressiva, anche se non mostrata troppo esplicitamente, trasformazione, impersonificandosi sempre di più nella persona a cui ha dato la caccia.

Friedkin realizza un'opera molto controversa che mostra quanto il nostro essere attuale sia influenzato dalla società che ci circonda, dai dogmi e dalle convenzioni che ci schiacciano quotidianamente, lo fa nel modo più brutale possibile e ammettiamolo, anche un po' velatamente perché non è un film così esplicito - almeno nei significati - quanto sembra-

Chi vuole guardarsi un bel poliziesco rimarrà deluso come me la prima volta che lo vidi - potete optare per French connection o To live and to die il LA per restare sempre su William - dato che il plot può sembrare deludente e un po' poco approfondito, però, sotto il punto di vista antropologico "Cruising" è un'opera straordinaria.

Italo Disco  @  17/08/2023 14:37:39
   9½ / 10
Importante, difficile. Capace di dare allo spettatore emozioni indimenticabili é un'opera dai profondi significati psicologici, con passaggi controversi, certo, ma dall'irresistibile fascino mortuario. 42° posto in classifica nella stagione 1980/81. Le versioni in DVD e BLU-RAY sono ottimamente rimasterizzate ma modificate rispetto alla versione cinematografica originale.

Jumpy  @  26/12/2022 23:36:21
   7½ / 10
Crudo, violento e diretto già dai primi minuti. Le atmosfere cupe, la fotografia e l'ambientazione per un buon 70% di notte e negli ambienti alternativi ed equivoci di N.Y. dona a questo film un fascino unico e particolare.
Un po' opaca ma comunque ben calibrata l'interpretazione di Al Pacino (in un ruolo per niente facile)
Tra le righe, al di là della storia, c'è di più...

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Boromir  @  16/05/2022 16:54:18
   8 / 10
"Chi ha paura del lupo cattivo..."

Grandissimo film di uno dei papà della New Hollywood, un racconto ambiguo di dualità dei sensi, costruito su immagini oscure, spietate, dal taglio crudissimo e quasi documentarista (come fu per L'Esorcista). L'immaginario torrido e sudaticcio di camicie sbottonate, jeans attillati, feticci bdsm si traduce in un viaggio senza speranza, davvero traumatizzante, di selvaggia e psichedelica voracità. Il palpabile disagio di Al Pacino in un ruolo da protagonista così scomodo, perfetto anti-Serpico, è ciò che rende la sua performance così viscerale e avvincente.

Thorondir  @  24/05/2018 13:47:37
   5 / 10
Ho trovato del tutto anonimo questo film di Friedkin. Mi aspettavo un poliziesco/noir teso e avvincente e ne sono rimasto molto deluso. Se c'è una cosa che funziona è l'atmosfera notturna e malsana, con la fotografia giusta a delineare il tutto, ma per il resto la trama rimane abbastanza fine a se stessa, senza una vera svolta. Tutto procede asetticamente in questa ricerca dell'assassino senza trovate di sceneggiatura ne invenzioni registiche e lo stesso Pacino mi è sembrato in una delle sue peggio interpretazioni, monoespressivo, perennemente imbronciato. Insomma, sebbene abbia avuto l'indubbio merito di raccontare una realtà underground dell'epoca facendo scalpore, il film in se mi ha detto pochissimo.

VincVega  @  25/01/2017 10:20:56
   7½ / 10
Cruda discesa nella parte degradata di New York.
E' un film che affascina e allo stesso tempo provoca repulsione.
Friedkin azzarda, ha coraggio, mostra un mondo che 40 anni fa non era conosciuto alla massa, prende spunto dai fatti realmente accaduti, la messa in scena notturna della New York nascosta è unica, i locali, i parchi, i viottoli.
Al Pacino si mette in gioco in un ruolo scomodo, il risultato è una delle migliori performance della carriera, è perfetto nello scoprire le cose più nascoste del suo io, un abisso personale che lo segnerà in modo indelebile.
Bellissimo il finale ambiguo, senza spiegazione e probabilmente senza una reale soluzione.

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ferzbox  @  20/01/2017 19:16:39
   7 / 10
Pellicola di William Friedkin che non avevo mai visto e che mi incuriosiva molto sia per il regista stesso che per la presenza di Al Pacino; quest'ultimo molto gettonato all'epoca per i film drammatici e polizieschi, dove già dimostrava le sue peculiarità recitative veramente mostruose(da li a poco sarebbe poi arrivato "Scarface" di Brian De Palma e il decollo sarebbe stato ultimato).
"Cruising" è un thriller molto concentrato sugli ambienti omossessuali che narra le vicende di una storia cruenta accaduta realmente negli anni 70.
Gli omicidi costituiscono lo scheletro narrativo dell'opera, ma al di la del lato investigativo è presente una vera e propria escursione nel mondo omosessuale dell'epoca, che riscontrò non poche critiche negative da parte delle comunità gay che ritennero il film un'ulteriore incintivo per andare contro l'omosessualità(letto su wikipedia...e non mi ha stupito....).
Tuttavia pensavo presentasse un soluzione finale più incisiva, considerando come si presenta la prima parte(molto trucida e trasandata), invece poi perde qualche marcia non presentando nulla di davvero sconvolgente(intendo la sceneggiatura)....
Simpatiche le presenze di Karen Allen(la "Marion" dei "Predatori dell'arca perduta") e Joe Spinell, l'attore che nello stesso anno sarebbe diventato famoso per il tremendo e mitico "Maniac" , uno degli slasher più rappresentativi realizzati all'inizio anni 80.
Comunque "Cruising" è un film che secondo me va visto almeno una volta; non è semplice trovare pellicole di questo tipo che non si fanno molti scrupoli a mostrare determinati tipi di realtà....ed è un pregio non da poco.....oggi un film del genere non sarebbe concepibile....non così....

ZanoDenis  @  02/04/2016 16:08:21
   5 / 10
Chi si aspetta un poliziesco ne rimarrà deluso, la vicenda poliziesca risulta confusa, mal collegata, con diversi buchi, ne esce fuori un thriller psicologico ambientato tra il mondo omosessuale, con molte scene molto sopra le righe per il periodo in cui è stato girato il film, rimane di buono un'ottima ambientazione con una rappresentazione della sporca metropoli notturna che ha sempre il suo fascino, Al pacino invece è in uno dei suoi ruoli più sottotono, qui anzi somiglia molto a Jason Gibbs su American Pie (lo so, è una bestemmia, ma appena l'ho visto ho pensato a lui). Friedkin ha fatto di meglio.

JOKER1926  @  26/08/2014 16:26:58
   5½ / 10
Dalla mente di un produttore famoso e discusso come William Friedkin nel 1980 prende sembianze un altro film criticato.
Friedkin, lo sappiamo tutti, resterà cristallizzato nella storia per via di una produzione epocale, maledetta ed eterna, "L'esorcista". Ma al di la di questo film la regia statunitense si è data da fare, ci sono state anche altre pellicole fra alti e bassi, forse più bassi che alti.

"Cruising" del 1980 per i temi trattati sembrerebbe non allontanarsi dagli altari delle critiche e specialmente della novità. In pratica gli argomenti che riguardano da vicino l'omosessualità sono sempre un mezzo tabù, figuriamoci decenni fa, nel pieno degli anni ottanta.
In poche parole quello di William Friedkin è un thriller con una struttura del tutto americana ma con un soggetto e dunque con una tematica difficile. Difficile per il semplice motivo che quando si tratta di temi poco usuali c'è pur sempre il rischio di beccare critiche da più fronti, specie trappola mortale.

"Cruising", dibattito e discussione a parte, non è comunque, nemmeno lontanamente, un film di grande fattura. Dalla fotografia alla narrazione, il tutto sembra essere un qualcosa di seconda fascia. Se non fosse per una firma prestigiosa tale prodotto forse sarebbe stato dimenticato ancora prima.
Ci sembra inutile parlare anche dello stesso Al Pacino, in questo prodotto lo notiamo abbastanza spaesato. Per il resto il film si adagia e si culla in una monotona e metodica illustrazione notturna di personaggi stravaganti e di poliziotti corrotti. Manca lo slancio e il tutto si riduce ad una serie di immagini uguali e la narrazione, ente nevralgico in un thriller, prevede uno sviluppo quasi elementare.

DogDayAfternoon  @  18/05/2014 14:50:52
   6½ / 10
Non è un film per tutti i gusti, molte scene possono disgustare e il ritmo è un po' quello che è. Friedkin forse ha calcato un po' troppo la mano, ne è venuto fuori un ritratto del mondo omosessuale troppo sadico, malato e pervertito, che facilmente infastidisce lo spettatore. La confezione cupa è però perfetta, e come spesso accade nei film di Friedkin è la cosa più riuscita.

Al Pacino tutt'altro che memorabile rispetto ai suoi standard, mi è sembrata un'interpretazione meno sentita rispetto alle altre, anche se il suo talento emerge comunque in qualche modo soprattutto nella scena in cui fa la conoscenza del suo vicino di appartamento dove la gestualità tipicamente omosessuale è resa perfettamente.

LordWotton  @  09/02/2014 17:07:53
   6 / 10
ok, forse più di 30anni fa avrà fatto scalpore, creato imbarazzi...ma adesso è un semplice poliziesco confezionato meglio di altri ma comunque niente di che...da un cult ci si aspetta di più

Charlie Firpo  @  26/01/2014 18:13:22
   6½ / 10
Niente di che, per quanto sia un' estimatore di Friedkin questo Cruising non mi ha impressionato più di tanto, all' epoca fece scalpore per il tema trattato e per come vennero rappresentati i froci e il loro mondo notturno, si vociferava pure che fosse stato un mezzo passo falso nella carriera del grande Al Pacino.

Comunque abbiamo a favore del film un cast davvero convincente guarnito con una fotografia lurida e sporca come solo Friedkin sa regalare, ottima anche la colonna sonora, diciamo una pellicola da vedere ma senza troppe aspettative.

GianniArshavin  @  26/12/2013 21:21:20
   8 / 10
Cruising già dalla sua uscita nel 1980 è stato uno dei film più discussi e criticati di William Friedkin,e questo regista di film criticati ne ha fatti tanti e questo fa capire la portata delle contestazioni.
La pellicola,basata su un romanzo che si ispira a fatti reali di cronaca nera,narra di un poliziotto che deve investigare su una serie di omicidi ai danni di omosessuali e per farlo deciderà di fingersi uno di loro frequentando gli stessi luoghi e mostrando interesse per le stesse attività dei gay.
Quindi il film si presenta come un Poliziesco\Thriller che però pian piano si trasformerà in un viaggio vorticoso nella psiche del protagonista lasciando sullo sfondo il tema principale.
Come dicevo l'opera è stata oggetto di feroci critiche,vuoi per il modo in cui vengono rappresentati i gay,vuoi per l'assonanza omosessualità-violenza ma queste critiche (che io non condivido comunque) non possono cancellare la caratura del lavoro;l'atmosfera malsana e l'ambientazione cupa e degradata in cui si svolge la vicenda sono fra le migliori che ho visto di recente,non siamo lontani dai picchi toccati da Taxi Driver" per intenderci.
La trama Poliziesca non è certamente niente di entusiasmante,anche per via dei vari tagli che la pellicola ha subito dopo le dure polemiche,ma quando iniziamo a viaggiare col protagonista nei suoi dubbi e nelle sue nevrosi allora il tutto si eleva e raggiungiamo livelli altissimi che travalicano il genere e consegnano la pellicola al giusto grado di cult.
Pacino qui offre una delle sue migliori interpretazioni,nei panni di un personaggio scomodo e fuori dagli schermi soprattutto per gli anni in cui il film usci e questo denota grande coraggio e passione da parte dell'attore.
Il finale è spiazzante e davvero incredibile e fa da degna conclusione alla vicenda,stupendo e travolgendo lo spettatore.
Ovviamente la pellicola non è esente da difetti,come la lentezza di alcune scene e la parte Poliziesca un po confusionaria (forse però questa cosa è stata voluta)che comunque non influiscono troppo sulla riuscita finale.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  04/09/2013 00:04:57
   8 / 10
Incredibile che un film così potente abbia ricevuto stroncature tanto nette ed unanimi. O forse no, visti i temi trattati e la morbosità della messa in scena. La regia di Friedkin è ottima come al solito, ma raggiunge il suo punto più alto nella scena in cui Pacino incontra il killer nel parco: a quel punto lo schermo diventa un quadro, e regna un'armonia di forme e ambiente in stridente contrasto con la tensione emotiva che si respira. Pacino ovviamente è superbo.

BlueBlaster  @  18/02/2013 01:18:09
   5 / 10
Mezza ciofeca...passo falso sia per Friedkin che poteva fare molto meglio che per Al Pacino in un ruolo che gli stava per giocare la carriera!
Da apprezzare solo l'idea/coraggio di mostrare il mondo omosessuale da un punto di vista malsano e più estremo...però speravo molto meglio ossia un film più crudo sotto tutti gli aspetti, neanche l'attore che apprezzo molto non è riuscito a darmi un interpretazione sentita!
Non è da buttare ma sicuramente una occasione sprecata e non lo consiglio...

nyc93  @  28/10/2012 20:28:16
   6½ / 10
Un film particolare, con una trama non facile, bravissimo al pacino.

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Ultima risposta 29/10/2012 09.46.58
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Neurotico  @  28/10/2012 12:15:46
   10 / 10
Lento ed inesorabile viaggio nei meandri più oscuri della perversione sessuale. Un poliziesco oscuro e cupo, forse il più nero di sempre nella storia del genere. Una New York sporca e sudicia viene inscenata da Friedkin con sguardo lucido ed inesorabile. Gli omosessuali vagano alla ricerca di sfogo disumano nei locali alternativi dove si pratica sesso estremo. Ma un mostro è in agguato, uno come loro che li consuma e li annienta. Uno come loro che ha il coraggio di fare ciò che l'ambiente estremo e sadomaso dei locali notturni per gay non può fare ma che inscena come in un teatro dove piacere e dolore, vita e morte si intrecciano confondendosi. Un Pacino perfetto rende meravigliosamente la parte dell'uomo normale spaventato di fronte a uno spettacolo cui deve partecipare perchè costretto (anche dalle sue ambizioni). Ne esce trasformato, perchè l'oscurità dei piaceri sessuali estremi l'ha contagiato. Un Friedkin che non arretra di fronte a nulla (pezzi di corpi dilaniati, coltellate, fist fucking..) scrive e dirige quello che è diventato un cult assoluto immergendo lo spettatore in un atmosfera sporca e depravata che ci rimane attaccata per un'ora e mezza. Finale grandioso con quello sguardo allo specchio indicativo del punto di non ritorno cui Steve Burns/Al Pacino è giunto ineluttabilmente.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  11/06/2012 10:56:32
   7 / 10
Altro cult del regista più nero e maledetto della New Hollywood, questo Cruising che ha scatenato polemiche a non finire.
Alla fine di tutto resta solo una certezza: il film nei suoi risultati finali non è riuscito; e questo non per colpa di Friedkin che al di là delle polemiche ha girato uno dei suoi film più inquietanti e morbosi. Ma 40 minuti di scene tagliate (e perdute per sempre) si fanno sentire, eccome; a cominciare dal risvolto psicologico del protagonista Pacino, non approfondito a dovere per quanto affascinante parabola infernale.
In realtà credo si noti questo: alle sequenze ambientate all'aperto, che sono normalissime scene di indagine da giallo qualunque, l'attenzione scema molto. Ma quando Pacino entra all'interno del mondo gay estremo, nei locali bui, l'atmosfera acquisisce di colpo tutta un'altra valenza...
Quindi è indubbio che Cruising sia stato rovinato per sempre dalla produzione e i minuti estirpati via. Se nel "Braccio Violento della Legge" le sequenze di pedinamento facevano da splendido contrasto (essenziale) agli inseguimenti, qui il mondo della superficie in cui si svolgono le indagini ha fin troppa predominanza rispetto al mondo sotterraneo che il protagonista deve trovarsi ad affrontare. Non è un film equilibrato.

Ma senza voler essere duri nei confronti del film stesso, è anche un film omofobo. Attenzione: credo sia giusto che le polemiche abbiano accompagnato una storia tanto controversa. Ma io mi riferisco proprio al modo in cui Friedkin tratta il dettaglio perturbante del mondo gay sadomaso, rendendolo spaventoso, fuori luogo, nerissimo, sporco. Non c'è da meravigliarsi che la patina sudicia che ricopre Cruising a un certo punto riesca ad impregnare tutto, nello splendido finale che è l'apice dell'ambiguità.

è brutto pensare che Crusing sia uno dei lavori più sottovalutati del regista americano. Credo che non abbia potuto esprimere il suo potenziale completo, che a mio parere sarebbe stato enorme. Forse, con una versione integrale, oggi parleremmo di un film ancora più controverso e probabilmente una delle vette del vecchio William ma purtroppo bisogna accontentarsi di un ritratto morboso dalle atmosfere uniche, ma incompleto e lontano dai capolavori del regista.

Pacino grandioso anche qui, in un ruolo di estrema difficoltà.

paride_86  @  18/09/2011 16:27:13
   6½ / 10
Un assassino colpisce nell'ambiente sadomasochista omosessuale e un poliziotto è incaricato di infiltrarsi nel giro per scoprirlo.
"Cruising" è un film dalle belle atmosfere, ma tradisce le promesse che fa: il ritratto psicologico del protagonista, le sue paure, i suoi dubbi, sono solo appena accennati. E' un peccato, perché questa è proprio la parte più interessante di un noir che, altrimenti, di originale ha solo la "scabrosa" ambientazione.

PignaSystem  @  18/07/2011 22:39:32
   7 / 10
Pur sempre un poliziesco, nonostante l'argomento tabù in esso contenuto. Friedkin gioca sull'ambiguità, calandosi nell'ambiente gay senza pronunciarsi in merito: una scelta che all'epoca venne decisamente fraintesa, suscitando critiche negative e accuse di razzismo che oggi appaiono alquanto ingiustificate e sembrano dovute al fastidio che può suscitare nell'America "perbene" la figura di un tutore della legge con tendenze particolari. Poco esplicito, forse volutamente, il film mantiene alcune zone d'ombra anche dopo la fine, pur avendo mostrato dove vuole arrivare. Sarà possibile decifrarlo solo parzialmente. Pacino dimostra coraggio nell'accettare una parte ad alto rischio, mentre Friedkin ostenta assoluta sicurezza pur non firmando una delle sue migliori prove.

DarkRareMirko  @  17/03/2011 04:19:43
   9 / 10
Film molto coraggioso, sia per il regista, sia per Pacino, che è stato molto sicuro di sè ad accettare un ruolo del genere in un contesto del genere (e difatti, magari giustamente, il grande attore pensava di rovinare in questo modo la sua carriera da star).

Film maledetto, circolante di rado in tv, per giunta monco di scene pesanti (come il ributtante fisting maschile vedibile, per fortuna non interamente, nella scena nel locale, bleargh); ci son pure i bravi Paul Sorvino (Goodfellas), Joe Spinell (Maniac) e Karen Allen (Animal House).

Ben diretto, dotato di grandi ed originali sequenze, di una grande atmosfera, il film vanta interpretazioni memorabili.

Finale aperto ed ambiguo, con una strana ed inquietante occhiata in camera da parte del protagonista di cui non sarebbe male fare un paragone con la consimile scena finale di Taxi Driver, dalla momento che i due film tra loro non sono poi così diversi.

Fa parte del club de "i film che non si possono fare più" per ovvi motivi; da vedere e riscoprire.

E, ancora una volta, w Friedkin e la modernità dle suo cinema, efficace e riuscita anche nei generi tra loro più diversi.

35 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2011 19.01.52
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LoSpaccone  @  04/03/2011 00:07:45
   5½ / 10
La descrizione dei quartieri di New York più degradati è riuscita ma la trama è ripetitiva, lo spunto poliziesco non avvince (con un finale prevedibile) e la vicenda interiore del protagonista raccontata in maniera grossolana. Pacino si salva.

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Ultima risposta 05/03/2011 12.05.29
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Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  05/12/2010 20:14:25
   5½ / 10
Il film è vittima di una sceneggiatura altalenante. Inizialmente affascinante, finisce per perdersi fino a brancolare nel buio. Tra l'altro Pacino non sembra neanche troppo ispirato. Difficile per Friedkin compiere il miracolo.

7219415  @  14/11/2010 15:27:52
   7½ / 10
Buon film...trama normalissima e già vista...piacevole

Gruppo REDAZIONE maremare  @  26/04/2010 14:56:27
   8 / 10
Ottimo Friedkin e interpretazione superlativa di Pacino per un film controverso e cupo che affronta coraggiosamente un tema controverso

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  26/04/2010 12:39:35
   6 / 10
Sopravvalutato thriller notturno di Friedkin, condannatissimo all'epoca e assorto a cult piuttosto immeritatamente.
La New York degradata era già stata proposta, e meglio, in altre occasioni (vedi Scorsese o Lumet) e la sceneggiatura non eccelle per profondità. Ma è soprattutto per il ritratto malsano ed effettistico dell'universo omosessuale che il film infastidisce, un cumulo di stereotipi allucinante che va dalle divise agli anfibi, dagli occhiale da sole a specchio alle canotte attillate, dai reggipalle ai litri di olio solare spalmati sui bicipiti guizzanti degli omoni baffuti affamati di sesso ovunque e comunque. Un operazione programmatica e priva di reali qualità drammatiche e/o sociali ma curata dal punto di vista commerciale.
Vale unicamente per la coraggiosa interpretazione di Pacino, intensa e ricca di sfumature.
Diffidare dalla versione italiana, censurata e montata con l'accetta.

6 risposte al commento
Ultima risposta 20/09/2012 11.20.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  22/04/2010 16:25:23
   8 / 10
Interessante thriller/poliziesco di Friedkin girato in una New York sporca e squallidissima, di forte impatto visivo ed interpretato da un superbo e tormentato Pacino, qui in una delle sue prove meno conosciute.
Coinvolgente per la storia e per quello che mostra, un pò meno per come viene narrata, in quanto il montaggio in certi punti è abbastanza confusionario e qualche buco di sceneggiatura quà e là c'è.
Un'opera coraggiosa ma anche esagerata che mi ha preso molto ma mi ha lasciato un pò perplesso allo stesso tempo, specie nella rappresentazione dei gay come animali della notte morti di sesso, da temere quasi come degli stupratori. In più, sia il conflitto interiore di Pacino che il rapporto con sua moglie l'ho trovato poco approfondito. Ma forse è colpa della versione che ho scaricato (non c'è altrimenti per poterlo guardare ormai).

Consigliato in ogni caso, in quanto bello e ben girato, anche se i difetti che ho elencato in certi punti sono molto evidenti ed appesantiscono un pò la visione.
Come già detto perà, la performance di Pacino merita molto, e l'inquadratura finale è semplicemente unica, da manuale.
Azzeccata anche la colonna sonora, sopratutto It's so Easy di Willy DeVille, messa durante i titoli di coda.
Buon film di Friedkin, uno dei più talentuosi e controversi registi di sempre.
Non tra i suoi migliori comunque.

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Ultima risposta 22/04/2010 16.27.16
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Crimson  @  28/09/2009 22:02:46
   7½ / 10
Uno dei migliori film di Friedkin. A discapito di una sceneggiatura scarna e dei dialoghi essenziali, è attraverso il linguaggio non verbale che lo spettatore può cogliere gli aspetti determinanti dell'evoluzione narrativa: l'ambiguità morale e il conflitto dell'identità sessuale, il ruolo sociale. Ritratto di una New York notturna tanto oscura quanto la personalità del protagonista. Un Al Pacino insormontabile. La sequenza finale è da brividi.

bulldog  @  16/07/2009 16:02:30
   5½ / 10
scialba pellicola di Friedkin

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Ultima risposta 23/03/2010 10.39.40
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Cliff72  @  21/03/2009 17:37:15
   6½ / 10
Il film all'epoca è stato sicuramente coraggioso, tuttavia non mi ha esaltato come forse mi sarei aspettato.
Comunque buona regia, ottima ambientazione e solita grande prova di Al Pacino.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  07/01/2009 19:26:20
   7½ / 10
Il viaggio agli “inferi” della (omo)sessualità quale metafora delle umbratilità e delle molteplici nature che connotano ogni soggetto è interessantissimo. Come paradigmatica, in questo senso, si pone la vicenda di Steve Burns: egli, poliziotto sagace a cui è stato affidato il compito di infiltrarsi negli ambienti frequentati da omosessuali al fine di stanare e assicurare alla giustizia un serial-killer, si troverà a scoprire luoghi, situazioni e individui del tutto inediti e lontani da quelli comuni a lui noti; e queste nuove esperienze andranno di pari passo alle progressive rivelazioni di quelle parti di sé, che il poliziotto ignorava e che giacevano sopite in virtù delle influenze imposte dalla società. Ogni tappa verso l’identificazione e la cattura dell’omicida rappresenta per Burns un’ulteriore sfregio al propria coscienza che, passando attraverso il rifiuto di criminalizzare l’omosessualità e la rottura con la propria compagna, approderà ad una crisi irreversibile, alla quale conseguirà il totale ribaltamento delle parti: ciò che per Burns costituiva il nemico, lo spauracchio da stigmatizzare, demonizzare ed eliminare collimerà, in definitiva, con se stesso.
Un film oramai assurto a “cult” –in parte anche per le polemiche che ne sono seguite, che ha avuto il merito di trattare, forse in maniera un po’ frettolosa, tematiche che, per l’epoca, dovevano risultare più che scabrose.

popoviasproni  @  28/09/2008 16:50:58
   7½ / 10
Un bravo (e coraggioso) Pacino per una storia torbida in una New York buia, sporca e disperata.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/09/2008 14:44:16
   9 / 10
Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  28/10/2007 17:15:19
   6 / 10
Indubbiamente Al pacino strepitoso, il film risulta però troppo lento, troppo caricato. Si sviluppa come un thriller per poi morire nell'introspezione di Al, non rinuncia mai alla pretesa di essere un poliziesco e si perde via in svolte e successioni quasi inutili. L'attenzione dovrebbe riuscire a catalizzarsi sullo sfondo, sul mondo più o meno nascosto e sulla natura più o meno conscia, ma non ci riesce mai a fondo.
Consigliato solamente a chi adora al pacino..

dgarofalo  @  29/07/2007 11:30:02
   8 / 10
GRANDE INTERPETRAZONE DI AL PACINO, STORIA VERA AGGIUNGO DUE VOTI AL FILM CHE ERA DA 6 PERCHE NN E STATO MONTATO BENE PER ME CMQ RIMANE UN BEL FILM
DA VEDERE

superfoggiano  @  24/07/2007 09:55:49
   8 / 10
bel film, bellissime le ricostruzioni originali dei locali...

carrie  @  24/04/2007 01:25:42
   6½ / 10
Si lascia guardare volentieri, ma rimane un pò tutto campato in aria.
Non sò, sarà perchè ho appena finito di vederlo, ma non sono rimasta "senza parole" come alla fine di ogni film interpretato dal grande Al.
Prima di tutto ci sono parecchie incongruenze. Per esempio il capitano dice a Steve che nessuno a parte loro due saranno a conoscenza del suo incarico. Infatti gli dice "sei pronto a scomparire?" .
Mentre, successivamente vediamo l'incursione degli agenti nel motel (dove ci sono Al ed il tizio) pronti a prendere sul fatto il presunto assassino.
Diciamo che poteva essere realizzato un pò meglio. Ma niente da dire sull'interpretazione di Al Pacino che davvero è irriconoscibile! Intenso! Da veramente la sensazione di "perdizione" nel suo "io". Crisi esistenziale.
Poi....vogliamo parlare del fisico? credo di non averlo mai visto in versione "Silvester Stallone". Ammazza che bicipiti! Nota positiva va alla bella colonna sonora, davvero un ritratto di quel periodo. Senza dubbio, bella la tematica, con l'emarginazione e le accuse contro gli omosessuai, fa riflettere.
Forse solo la realizzazione completa lascia un pò a desiderare, cmq un bel film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/04/2007 01.51.15
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  04/02/2007 11:23:21
   8 / 10
Violenza, machismo ed emarginazione per uno dei film piu' controversi interpretati da Al Pacino.
Friedkin racconta avvenimenti accaduti realmente in una NY anni '70, in quartieri cupi dove gruppi di omossessuali dediti alle pratiche sadomaso hanno stabilito i loro punti di incotro (bar squallidi, sale di proiezioni pornografiche, parchi abbandonati...).
Intenso e coraggioso il personaggio del polizziotto Steve Burns, che a causa di una missione sottocopertura mette in dubbio la propria eterosessualita' e la propria vita fino a quel punto.
"Capitano non riesco ad andare avanti, mi sta succedendo qualcosa dentro...".
Inspiegabilmete sottovalutato!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  22/12/2006 11:16:31
   8 / 10
adoro ls new york rappresentata in pellicole come questa o taxi driver,
qualcosa di mai completamente svelato, avvolto dal mistero, livido.
prova maiuscola di pacino e nel cast anche l'immenso joe spinell, seppur in una piccola parte.
finale non completamente chiarificatore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  03/12/2006 20:35:17
   9 / 10
Nella filmografia di Friedkin il migliore dopo L'Esorcista....tratto da avvenimenti realmente accaduti negli ambienti omossessuali della New York anni 70,il film dall'apparente struttura polizesca,retta sull'indagine,sull'ambiente e sul personaggio(il polizziotto interpretato da Pacino),nasconde una piu'profonda indagine sull'io del protagonista stesso,la cui avventura nel mondo dei gay newyorkesi porta alla scoperta di una verita'che sfugge persino al suo controllo.Splendida e coraggiosa la prova di Pacino alle prese con uno dei suoi ruoli piu'"scomodi".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  16/11/2006 22:20:27
   8 / 10
Controverso e "maledetto", accusato - lustri prima del celebrato "basic instincts" - di dare un'immagine deleteria e mercenaria del mondo omosessuale (il titolo "cruising" è diventato un modo di dire, per indicare gli spazi aperti dove i gay fanno battuage), il film di Friedklin è amaro, crudo e spesso splendido.
Un'opera di classe forse limitata (non ne aveva l'intenzione), ma indispensabile, che non disdegna affatto veri e propri colpi allo stomaco e violenza urbana e sessuale.
Al Pacino recita coraggiosamente in un ruolo scomodo (come del resto aveva fatto in "dog day") mostrando tutto il suo straordinario talento.
Io l'ho sempre visto come un film che esplora il pericolo della "meta oscura" (per parafrasare King) e la paura che attanaglia il mondo "diverso" davanti alla ricerca disperata e anche umiliante di un rapporto fisico in luoghi aperti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR matteo200486  @  17/08/2006 19:40:23
   6½ / 10
...un Al Pacino agli esordi per un film senza molte pretese... Il film si lascia guardare ma si denota già il grande talento del mitico Pacino...

3 risposte al commento
Ultima risposta 17/11/2006 12.39.33
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lancyx  @  28/01/2006 17:30:16
   6 / 10
agli inizi al pacino ma in gran forma trama niente di particolare bisogna considerare il periodo in cui è stato girato....un film da guardare solo se ti piace al pacino come attore

benzo24  @  28/05/2005 12:42:56
   7 / 10
Un film molto particolare, che regala una delle migliori interpretazioni di Pacino. ottima come sempre la regia di William Friedkin.

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