E' il 1964, Selma č emigrata con suo figlio dall'Europa dell'Est in America. Lavora notte e giorno per salvare suo figlio dalla stessa malattia che affligge lei e che la renderā cieca. Il segreto della sua energia di vivere č il suo amore per i musical. Quando la vita č troppo dura, le basta fingere di trovarsi nel meraviglioso mondo dei musical, dove riesce a trovare la felicitā che il mondo non le riesce a dare.
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Ottima regia e interpretazioni dell'intero cast nel complesso molto buone, anche se dalla recitazione di Bjork sembra che la protagonista sia più ritardata che malata. Montaggio discreto, anche se nella prima mezz'ora è assolutamente scadente, con scene che si susseguono a casaccio e dialoghi fatti di mezza frase, per poi migliorare a film in corso. E arriviamo ai due grossi aspetti negativi del film. Il primo è il fallimento nel tentativo di commuovere lo spettatore, visto che risulta veramente eccessiva la rogna che la protagonista si porta addosso, tanto che l'aspetto tragico risulta la prassi del film e tutto quello che accade nella sceneggiatura diventa la normalità. Il secondo, e più importante, sono le parti musicali, ridicole quasi al demenziale e scarse in quanto Bjork è quello che sulla terra più si allontana dalla musicalità e dalla melodia, oltre ad avere una voce che irritante è dir poco. Nota di merito per il testo del brano nella parte della ferrovia, mentre il resto dei brani è una noia stracciamaroni. Nel complesso, comunque, meglio questo di quella boiata di Dogville.