dancer in the dark regia di Lars Von Trier Danimarca, Germania, Olanda, USA, Inghilterra 2000
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dancer in the dark (2000)

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locandina del film DANCER IN THE DARK

Titolo Originale: DANCER IN THE DARK

RegiaLars Von Trier

InterpretiBjörk, Catherine Deneuve, David Morse, Peter Stormare, Joel Grey, Cara Seymour, Vladica Kostic, Jean-Marc Barr, Vincent Paterson, Siobhan Fallon Hogan, Zeljko Ivanek, Udo Kier, Jens Albinus, Reathel Bean, Mette Berggreen, Lars Michael Dinesen, Katrine Falkenberg, Michael Flessas, John Randolph Jones, Stellan Skarsgård, Paprika Steen, Noah Lazarus, John Martinus, Luke Reilly, Sean-Michael Smith, Al Agami, Anna Norberg, Troels Asmussen, Caroline Sascha Cogez

Durata: h 2.20
NazionalitàDanimarca, Germania, Olanda, USA, Inghilterra 2000
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2000

•  Altri film di Lars Von Trier

Trama del film Dancer in the dark

E' il 1964, Selma è emigrata con suo figlio dall'Europa dell'Est in America. Lavora notte e giorno per salvare suo figlio dalla stessa malattia che affligge lei e che la renderà cieca. Il segreto della sua energia di vivere è il suo amore per i musical. Quando la vita è troppo dura, le basta fingere di trovarsi nel meraviglioso mondo dei musical, dove riesce a trovare la felicità che il mondo non le riesce a dare.

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Voto Visitatori:   7,90 / 10 (124 voti)7,90Grafico
Palma d'oroMiglior attrice (Björk)
VINCITORE DI 2 PREMI AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro, Miglior attrice (Björk)
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Voti e commenti su Dancer in the dark, 124 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/01/2024 19:02:26
   8½ / 10
Forse esagerato nel suo voler essere drammatico a tutti costi, anche al prezzo di "forzare" quello che sarebbe il normale comportamento umano, ma in grado di colpire allo stomaco con sensazioni forti di disagio ed alienazione, culminanti con l'auto sacrifico (oggettivamente forzato a livello di logica elementare) della protagonista in nome di una nobile causa.
Lars Trier è uno di quei registi in grado di spaziare su generi diversi mettendoci però del suo. "Dancer in the Dark" è assolutamente atipico come musical, anche se lo è a tutti gli effetti, con la voce di Bjork (molto buona la sua prova, lei che attrice di professione non è) che per brevi tratti ci strappa dallo squallore di cui è impregnata la pellicola per portarci in una dimensione eterea.

Goldust  @  30/06/2020 09:10:51
   6 / 10
Non è un musical, perchè cinque canzoni diluite in due ore e venti di dramma personale non si possono catalogare così, è piuttosto un cinema del dolore che nella spettacolarizzazione delle sue brutture vorrebbe risultare ingiusto ed insostenibile e che, per lunghi tratti di pellicola, ci riesce pure. Straordinaria l'esordiente Bjӧrk nel raccontarci la sua situazione di umano disagio mista ad una altruistica forza di volontà, tuttavia l'operazione nel suo complesso non sembra essere poi così sentita e lascia fin troppo scoperta la sua critica verso il sistema giustizialista americano. Il classico film - per i miei gusti - che vedi con curiosità la prima volta e che non vedrò mai una seconda.

Sepuldeath  @  04/05/2020 22:56:17
   10 / 10
Jokerizzo  @  21/02/2020 09:02:49
   10 / 10
Immenso! Secondo il mio punto di vista, insieme a "Le Onde Del Destino", il miglior film di Lars Von Trier in assoluto!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  07/07/2019 19:25:43
   8 / 10
film particolare , molto fuori dai canoni ai quali ci abituerà Von Trier .
Due personalità forti si scontrano e in certi momenti Bjork ,fa un pò quello che vuole e sembra titubante .
comunque è ovviamente un bel film drammatico con gli ultimi 5 minuti di una tensione devastante

Crabbe  @  25/05/2018 13:23:30
   6 / 10
Faticosa collaborazione tra Bjork e Von Trier, due personalità molto diverse.

Il risultato di questa amalgama è composto da alti e bassi, sufficiente nel complesso.

kafka62  @  27/04/2018 11:37:48
   8½ / 10
Le prime immagini sono quelle traballanti, sfocate, sgradevoli del Dogma, quelle "scritte con la mano sinistra" che abbiamo imparato a riconoscere nei film di Vinterberg e Von Trier degli anni '90. Qui però esse hanno una inequivocabile necessità narrativa, tanto è vero che ci sembra da subito di vedere la realtà con gli stessi occhi, incerti e miopi, di Selma. Non appena inizia il primo numero musicale questa impressione si rafforza: la macchina da presa si ferma, i colori diventano brillanti e il campo visivo si allarga. In quelli che sono veri e propri sogni ad occhi aperti (quasi un paradosso per una donna quasi cieca) si realizza lo scarto massimo tra realtà e fantasia. Ma in "Dancer in the dark" il musical non è solo (o non è tanto) una forma di evasione dalle preoccupazioni del mondo, ma la proiezione di una personalità alienata, di una identità dissociata: Selma è, come la Bess de "Le onde del destino", una santa laica, la cui ingenua e totale irriducibilità alle regole raziocinanti e ipocrite della società moderna viene fraintesa fino al ripudio, all'espulsione, all'alienazione fisica.
Il musical di Selma non si giustappone come per magia alla realtà, ma parte dai rumori ossessivi di questa (un macchinario in funzione, la puntina di un giradischi, delle matite che scrivono), li reinventa ritmicamente, li riduce alla propria alternativa visione del mondo. E in questo modo, senza strumentazione e senza orchestra, Von Trier gira uno dei più bei musical di tutti i tempi, cui Bjork (autrice anche delle musiche) presta una voce e un volto meravigliosamente disponibili e autentici. Una delle scene più strazianti è quella in cui, nella cella in cui è rinchiusa, Selma non sente più alcun rumore che le permetta di far partire la sua immaginazione, e allora non le rimane che cantare da sola con voce balbettante e imprecisa. Saranno per fortuna la sensibile secondina e l'amica del cuore, nelle ultime bellissime e commoventi sequenze, a suggerirle quei rumori (un cadenzato passo di marcia e addirittura il battito di un cuore) che le consentiranno di andare verso la morte quasi senza accorgersene. Nel tema della "penultima canzone" e della continuazione a tutti i costi del sogno, Von Trier introduce poi un motivo apertamente religioso (già Selma ci era apparsa come una figura cristologica, e l'esecuzione capitale una rappresentazione moderna della Passione), aprendo inaspettatamente una finestra sul trascendente, uno spiraglio sull'aldilà, una prospettiva di fede.

76mm  @  01/02/2018 09:32:53
   4 / 10
Uno dei più triti luoghi comuni circolanti fra gli appassionati di cinema è quello che vorrebbe che per alcuni autori non fossero ammesse le vie di mezzo…amore incondizionato o odio viscerale, tertium non datur.
La leggenda vuole anche che uno degli appartenenti per eccellenza a questo manipolo di cineasti sia il danese Lars Trier, arbitrariamente autoribattezzatosi "Von" giusto per far intendere a tutti i suoi problemini nel tenere a bada l'ego.
Personalmente mi discosto da questo cliché, in quanto i film del danese non mi hanno mai particolarmente colpito né in positivo né in negativo, li ho trovati spesso interessanti nei contenuti ma fondamentalmente irrisolti nella forma (o viceversa in qualche raro caso - antichrist), non mi ha fatto mai gridare al capolavoro, né al rogo.
Ad oggi nella sua filmografia (qualcosina ancora mi manca) posso annoverare soltanto due eccezioni a quanto anzidetto: una positiva (Melancholia, film meraviglioso che prima o poi troverò il tempo e la voglia di commentare) e una negativa, il film in questione, per il quale ho deciso di togliermi il dente oggi.
Non mi piace…è esagerato, ricattatorio, fasullo, parossistico, gratuitamente sadico, esageratamente compiaciuto, involontariamente ridicolo.
Con "Le onde del destino", pur raccontando fondamentalmente la stessa storia (la parabola di una candida idiota che verrà portata alla rovina dalla cattiveria altrui, oltre che dalla sua stessa idiozia), Trier era riuscito a fermarsi un mezzo metro prima di scivolare nella pura pornografia del dolore, qui ci è caduto dentro con tutte le scarpe e si è anche messo a sguazzarci indecentemente.
Però va detto che è un film molto furbo e molto abile a farsi passare per quello che non è…i primi a cascarci sono stati i giurati di Cannes che l'hanno insignito del massimo riconoscimento.
Per gli intermezzi musicali ho un'avversione tutta mia per cui non starò troppo ad infierire ma di brutti e fastidiosi così non ricordo di averne mai visti altrove…capisco che siano funzionali alla storia (la fuga dalla realtà, il rifugio nel sogno e bla bla bla) ma c'era bisogno di inserirne uno ad ogni svolta drammatica della trama? Non ne bastavano due o tre per chiarire per benino il concetto anche ai meno perspicaci?
In questo caso sono d'accordo che non possano esistere le mezze misure.

Charles Kane  @  07/06/2015 21:52:59
   8½ / 10
Commovente, tra i film di Von Trier quello che più di tutti tocca le corde del cuore. La sceneggiatura potrebbe sembrare all'apparenza quella classica dei film drammatici americani, ma il tocco del regista, con inquadrature e montaggio particoari nel loro genere, rende tutto squisitamente originale. Sembra quasi che Von Trier reinventi il musical, dipingendolo con toni cupi e tragici, non certo tipici del genere. Sublime l'intepretazione di Bjork.

Filman  @  10/01/2015 11:38:49
   7 / 10
Amplia lo stile ma non cambia i connotati Lars Von Trier con DANCER IN THE DARK, ennesima dimostrazione del suo carattere tecnico (sempre presente e volutamente atipico) e di quello umano (rinchiuso in una gabbia di avvilimento e desolazione) che convergono in un dramma poco leggero ma estremamente sensibile ed emozionante oltre che ricco di un comparto musicale di canto e ballo ben messo in scena, figurandosi come speranzoso ma lontano e fittizio.
E' ancora il tormento di una donna conclusosi con un sacrificio dopo una vita di sofferenza fisica e psicologica il canovaccio utilizzato per narrare la crudeltà del mondo secondo gli occhi del regista, stavolta caduti in un annichilimento eccessivamente fine a sé stesso e custode di un preambolo narrativo godibile, calibrato ma non memorabile, la cui miglior qualità presente è il costante tratto Von Trieriano.

Clint Eastwood  @  26/10/2014 20:28:20
   6½ / 10
Ho l'impressione che tolta la visione di von Trier ne rimane un buon film lo stesso, mi è ancora difficile identificare il genio di questo regista

Ad ogni modo, sostanziale per Dancer in the Dark il contributo di Bjork, è stata straordinaria

Il film poi è straziante, indubbiamente

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  16/06/2014 17:22:18
   6½ / 10
Anche questo come 'Le Onde del Destino' ricalca la parabola fatalmente drammatica (ed irritabilmente esagerata) dreyeriana colma di tutte le sue tematiche dal canovaccio di 'Dies Irae', la cinepresa a spalla (anch'essa si riallaccia a 'Le Onde del Destino) è francamente urticante ma gli intermezzi musicali, rappresentazione dell'immaginazione la cui protagonista rifugge appellandosi saltuariamente, non nascondo essere l'unica cosa che ho apprezzato, poiché genuinamente autentiche, si insinua con parsimonia, sono un tocco di notevole classe (e anche registicamente si sbizzarrisce in un compendio di inquadrature che soffrono meno il Dogma, il resto della pellicola, la 'realtà' è più grezzo), e Bjork riesce a renderli un valore aggiunto, anche perchè si cucisce la colonna sonora addosso apparendo candidamente azzeccata al suo personaggio.
La filiazione illegittima da Dreyer porta ad una storpiatura del messaggio, lo stoicismo millantato più avanti qui fa spazio ad una compiaciuta tragedia greca, sovrabbondando di retorica (al contrario di 'Medea'), Dreyer nel ricamare la rassegnazione della sua Anne Pedersdotter in un universo chiuso (a lui gli riuscirà meglio in 'Dogville') apparirà inevitabile, o la Geltrud che si preclude al resto del mondo in una voluta solitudine, Trier si accanisce cinicamente in un epilogo che sembra quasi ribaltare i toni in parodia.

MonkeyIsland  @  29/04/2014 19:03:11
   8 / 10
Gran bella pellicola dell'estroso regista danese che riesce a manipolare più generi e da quel tocco unico a una sceneggiatura non brillantissima.
Coraggiosa e riuscita la scelta di inserire Bjork

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER che riesce a non far soffrire chi come il sottoscritto detesta le parti cantate nei film e se la cava bene pure nel campo della recitazione.
Il classico sadismo di Von Trier non manca e il tremendo finale riesce a colpire nel segno.

Beefheart  @  22/04/2014 15:32:22
   7½ / 10
Mi piace Lars Trier e mi piace Bjork e questo film, che trovo essere il perfetto trattino d'unione tra i due, non mi ha deluso. Fortemente drammatico e, a tratti, angosciante, riesce a colpire nel segno e, di conseguenza, a far male.

GianniArshavin  @  20/02/2014 13:15:58
   9 / 10
Dancer in the dark è il film che ha capovolto le regole dei musical e che conferma lo straordinario talento di Lars Von Trier.
Questa drammatica e tenera storia ci viene raccontata dal regista con la consueta camera a mano che renderà totale il coinvolgimento per alcuni ed ostica la visione per altri.
Selma (Bjork),un'immigrata in America dalla Cecoslovacchia,è la protagonista della storia. Passa la sua vita a lavorare duramente,nonostante una malattia agli occhi ereditaria che la sta rendendo del tutto cieca, per guadagnare i soldi necessari che permetterebbero al figlio piccolo di operarsi, cosi da scongiurare il rischio di contrarre il medesimo problema agli occhi.
Gli unici momenti d'evasione per l'operaia saranno i suoi amati musical,sia quelli che lei proverà al piccolo teatro cittadino sia quelli che sognerà ad occhi aperti durante le varie fasi della sua giornata. Proprio in questi momenti di fantasia arriveranno le scene cantate e ballate,assolutamente integrate col resto della storia e che manifestano nettamente la passione della protagonista per questa arte. Inoltre la genialità del prodotto vede i musical "nascere" dai suoni e dai rumori che Selma si trova ad ascoltare durante le sue giornate.
Questi momenti magici e liberi,gli unici che non sono ripresi con telecamera a mano,sono resi perfetti e sublimi nella loro semplicità dalla stupenda Bjork,qui nel ruolo inedito di attrice,che con la sua bellissima voce darà vita alla perfezione ai sogni di Selma.
La cantante islandese,oltre alle scene "da musical" è stata esemplare in tutta la sua prova nel ruolo difficile di Selma,e quindi è un peccato che dopo questo film non ha più accettato ruoli importanti al cinema.
La vicenda come detto è molto dura,e ci terrà incollati allo schermo per tutta la sua durata nonostante la media lunghezza.
Le emozioni che questo film ha sprigionato dentro di me sono davvero innumerevoli,ed ancora una volta il regista danese si supera nel regalare sensazioni profonde e toccanti al suo pubblico.
Se volessimo descrivere tutta la poeticità di questa pellicola faremmo notte, ugualmente se volessimo parlare dei significati del film.
Se proprio devo trovare un difetto a questa sontuosa opera,diciamo che nel finale ci sono delle piccole forzature,che però riesco a giustificare e che non intaccano minimamente il lavoro di Von Trier.
Quindi,posso capire chi non ami il modo di fare cinema di questo autore (non chi però bolla con 2 e 3 provocatori i suoi lavori senza argomentare)che invece secondo me è uno fra i migliori della nostra epoca.

Bart Simpson  @  21/10/2013 13:55:14
   7½ / 10
Ho trovato in questo film molti spunti di riflessione. Intimistico. Belle le musiche. Un film particolare, un musical "anomalo" ma molto coinvolgente.
Un finale da brivido.
Da vedere e ascoltare con la dovuta attenzione.

Invia una mail all'autore del commento Liebestraum N°3  @  15/08/2013 21:30:09
   10 / 10
Capolavoro di Von Trier, a parer mio, il miglior regista contemporaneo.

Che dire...
L'idea di base è semplicemente fulminante, la storia riesce a raggiungere vette di coinvolgimento emotivo indescrivibili; Bjork (nonostante non sia un'attrice) è perfetta, gli altri fanno il loro ottimo lavoro.
Non sono un appassionato di musical, ma questo è veramente diverso; questa pellicola è il racconto di una tragedia (genialmente) interrotta da stacchetti musicali, spesso allegri e spensierati, che spezzano la tensione e tengono lo spettatore in un costante contrasto di emozioni, commossi e angosciati, fino all'indimenticabile epilogo.

7219415  @  15/08/2013 02:17:19
   8½ / 10
bagninobranda  @  02/04/2013 12:39:28
   5 / 10
Non si capisce cosa voglia rappresentare il regista, non è nè un musical vero è proprio, nè ha una morale. Sembra che parli solo di un'altro caso di una stupida donna egoista che vuole per forza un bambino per sentirsi più completa, ignorando completamente che non potrà offrire nulla a suo figlio.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2013 19.13.56
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Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  04/01/2013 14:29:04
   3½ / 10
Il primo grande successo di pubblico di Von Trier getta alle ortiche alcuni buoni momenti sparsi qua e là nel suo cinema precedente.
Abbandonando la provocazione pura, un melodramma tutto sommato convenzionale è raccontato con uno stile celebrato da molto, ma che mi ha sempre lasciato indifferente, per non dire irritato.
Ricattatorio nei nodi narrativi, mai beffardo e più che cinico si tratta di un cinema furbo e inutilmente alla ricerca di soluzioni visive che possano far dimenticare il NULLA di fondo.
Non c'è vero pathos nel dramma della pur brava Bjork, contraddittoria la scelta di girare sempre con stile frenetico e poi darsi all'arte del videoclip nelle scene musicali. Forse a mascherare l'incapacità (tecnica?) di girare con eleganza e rigore?

Un cinema d'autore che continua ad avere tantissimi estimatori e altrettanti detrattori. Il dibattito continua.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  17/11/2012 20:41:19
   5 / 10
La tragedia di Selma non mi ha sfiorato, è fin troppo riconoscibile il marchingegno creativo (questo sì, interessante) che vi sta dietro. In questo spettacolo di marionette i fili sono troppo visibili. Per raccontare l'improbabile è necessaria tanta passione, persino una fede smisurata. Ma Von Trier non ce l'ha, non qui. Qui, la boria autorale l'ho trovata asettica , il sadismo innocuo.
Ho lasciato fermentare a lungo la visione. Ormai sono convinta della consistenza acquosa che "Dancer in the dark" ha avuto per me. Un film che mi è scivolato addosso con una facilità impressionante. Vorrei poterlo definire terribile. L' unica sensazione che ho provato è un certo disagio, come quando non si riesce proprio a ridere di una battuta, o a percepire i pungoli di una provocazione.

slint  @  12/11/2012 11:24:32
   10 / 10
Forse il film più commovente mai visto, Bjork immensa, solo lei poteva farmi digerire un musical.

edmond90  @  12/11/2012 11:05:59
   3½ / 10
E dopo questo do un taglio netto anche con il cinema di Von Trier.
Un cinema che non rispecchia assolutamente quello che io vorrei vedere in una pellicola,anzi tutto il contrario.
Tutto fintissimo,tutto costruito per strappare commozione,tutto meccanico e irritante.Non si avverte nel cinema di questo signore la voglia di narrare una storia o quantomeno una qualche idea che lo configuri come autore originale o interessante per chi si interessi di cinema
Quello che ho visto io in questo polpettone è la pura e semplice provocazione gratuita,il solito meccanismo ricattatorio che,senza alcuna remora,spiattella in faccia al malcapitato spettatore il sentimento più facile e intellettualmente disonesto.
Vomitevoli anche i forzatissimi intermezzi musicali e il finto stile Dogma di Von Trier.

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Ultima risposta 12/11/2012 12.33.31
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Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  14/10/2012 22:23:25
   10 / 10
manuakacoach  @  06/10/2012 15:11:36
   9 / 10
Un film molto intenso e tra i migliori di Von Trier. Odio in maniera viscerale il genere musical ma in questo caso le scene di danza non mi hanno infastidito più di tanto; anche perchè hanno un preciso significato nella psicologia del personaggio di Selma e non sono mai troppo lunghe. Ovviamente come tutte le opere di Von Trier è da evitare se fate parte del pubblico mainstream.

Fluid-man  @  11/06/2012 16:16:59
   9½ / 10
Si parte con 3 minuti di solo buio con una melodia di sottofondo... ci si potrebbe annoiare, ma solo continuando la visione fino in fondo si può capire cosa in realtà può significare!
Poi il film si apre con una piccola prova di ballo, dove vediamo la protagonista Selma felice di quello che sta facendo e qua capiamo già subito qualcosa di lei: ama il ballo e la musica, e a confermarcelo c'è la telecamera in movimento e l'esclamazione "Ci vorrebbe un pò più di ritmo, tipo un tamburo...".
Poi vediamo il lavoro di cui si occupa, in una fabbrica. Anche qui la telecamera si muove, e quindi capiamo veramente quanto è movimentata la sua vita e quanto lo sono anche i suoi sogni e la sua passione.
Dopo vediamo suo figlio Gene, che non vuole andare a scuola e preferisce rubare insieme ai suoi amici...
Piano piano Von Trier ci vuole far scoprire sempre più cose della vita della protagonista, fino a farci scoprire qual'è il problema più grosso che invade lei e suo figlio....
Durante il film assistiamo alla trasformazione di Selma e a tutti i problemi che le sorgono, e ci sentiamo proprio come lei: sempre più CECHI!
Non vediamo più la felicità che si percepiva all'inizio del film e tutto comincia ad essere più falso, vediamo quasi solo i suoi sogni, solo ciò che è la sua valvola di sfogo: la vediamo cantare, la vediamo ballare, la vediamo in un MUSICAL! Musical con balli e canzoni che sono sempre più frequenti poichè l'immaginazione prende sempre più il posto degli occhi.
Durante queste immaginazioni le telecamere sono ferme, i movimenti sono regolari e non ci sono problemi, insomma, vediamo la sua vita come la vorrebbe.
I fantastici dialoghi del film poi contribuiscono a farci immedesimare nella protagonista, trovando anche frasi molto presenti nella comune vita quotidiana.
Purtroppo questo però non sembra risolvere niente nella sua vita, anzi! Sorgono perfino più problemi: viene accustata di aver rubato dei soldi di un vicino, anch'esso con molti problemi, soldi che in realtà erano di Selma, risparmiati per un'intervento per salvare il figlio dalla cecità, e che è stato proprio il vicino a rubare a lei, dicendo che prima erano suoi. Poi però lui si stanca della sua vita e preferisce morire, coinvolgendo fortemente la protagonista e perciò viene accustata di furto e omicidio di primo grado.
Fortunatamente però riesce a pagare il medico con i soldi che si è ripresa prima di essere trovata dalla polizia.
Ora non ha più la vista, e mentre aspetta che arrivi il momento della condanna a morte tutto ciò che gli resta è la musica e l'immaginazione. Neanche per noi ora la vista è poi tanto importante. Possiamo solo ascoltare le sue ultime (o forse le "penultime") canzoni che canta, aspettando tristemente il momento...
L'unico dubbio che resta alla fine del film è se l'intervento per Gene verrà veramente eseguito, poichè erano stati intercettati da un' amica della protagonista e usati per un avvocato...


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Ultima risposta 29/07/2012 20.46.15
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  24/04/2012 11:14:35
   8 / 10
Dancer in The Dark è l'ennesimo film enigmatico di Lars Von Trier di gran lunga il più complesso cineasta in circolazione.

In questo caso mette in scena un drammone assolutamente fuori misura con una portagonista dedita a un martirio che ha del masochistico e un regia che mette tutto in scena in maniera così fredda e cruda che sembra quasi compiacersi delle sofferenze della protagonista (o forse se ne compiace realmente?).

Splendida Bjork e soprattutto splendido la messa in scena del musical dove gli intermezzi musicali sono perfettamente integrati nel contesto narrativo, ma nello stesso tempo ,stridono in maniera quasi fastidiosa.
Se il musical è il genere spettacolare per eccellenza, Von Trier lo sottomette al suo cinema dimostrando che il cinema cosiddetto d'autore può fare film "di genere" senza per questo dovere per forza rispettarne le regole.

Ed ecco che "Dancer in the dark" è tutto meno che un film spettacolare, è disturbante e vuole straziare lo spettatore anche a costo di sottomettere la scrittura alle regole della "pancia".
Si infondo ci fa credere che ci siano intendi di denuncia, che si voglia smontare il sogno americano ma in realtà Von Trier usa tutta la tecnica cinematografica per disturbare lo spettatore ed anche quando in alcune scene sembra esagerare nel pietismo più assoluto, si riscatta con un finale talmente disturbante nella suo crudo realismo da essere straziante.

Lars Von Trier è così........prendere o lasciare

uzzyubis  @  24/03/2012 17:00:25
   8 / 10
Superfluo è dire che Von Trier non è per tutti e questo lo denotano anche alcuni commenti qui sotto.
Perchè gli ho dato 8?Perchè è un musical atipico, innovativo in cui la macchina da presa è un prolungamento della protagonista, della sua dissociazione con la realtà.
La fotografia è sporca come la realtà della fabbrica che descrive, come la malsanità della famiglia "duefaccie" che prima aiuta Bjork e poi la tradisce senza mezzi termini.
Von Trier è stato geniale anche nella scelta della cantante svedese che risulta perfetta nel calarsi nella parte e nella realtà.
A suo modo stupefacente.

faber  @  17/02/2012 15:47:36
   2 / 10
Ma stiamo scherzando vero? questo pseudofilm d'avanguardia per pseudointenditori frustrati ha una media superiore all'8?!? Ricordo che quando andai a vederlo al cineforum delle superiori si scandalizzarono anche alcuni professori per lo squallore di questa pellicola, per non parlare degli studenti che avrebbero voluto usare i contenitori dei pop corn per vomitarci dentro! Io non metto mai 1 per principio, ma stavolta sarei tentato davvero di fare un'eccezione!

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/04/2012 21.51.19
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  23/12/2011 01:38:09
   9½ / 10
Maestoso. Nell'olimpo dei film del Conte. LVT può passare da un genere all'altro senza problemi, esattamente come Kubrick. Vedere Bjork, la Deneuve (una delle mie attrici preferite) e Von Trier insieme mi riempie il cuore di gioia traboccante. Il risultato è di rara perfezione. Do mezzo voto in meno (ma è un capolavoro comunque, su questo non ci piove) per l'eccessiva lunghezza.. Alla lunga si perde tutta l'eccezionale tensione che il regista ricrea sapientemente durante tutta l'eccezionale prima parte del film (la quale termina con l'omicidio). Un senso di disagio, più che tensione. Un disagio tremendo e soffocante che solo i film di von Trier possono e sanno sortire. A mio parere, è una delle sensazioni più belle, intense e catturanti che abbia mai provato. I film di von Trier si assaggiano, non si guardano: "Che c'è da vedere?". Esatto. Non c'è nulla di particolare in questo film, location squallide e grigie, situazioni al limite del border-line. La stessa protagonista lo è. Qua è là ho notato che è stata contestata la verosimiglianza della trama. Consiglio a questa gente di riguardare il film badando più al fatto che Selma non è un personaggio normale. Il suo "daydreaming" è la meravigliosa visione di un mondo distorto. Selma è un'alienata. Ma è Bjork. E ha il musical. Dove tutto è perfetto. Mi meraviglio che sia ancora gente che tenti di interpretare questo regista secondo i canoni con cui interpreta un film di Hitchcock. Ma fa parte del Genio non essere compreso. DITD è un film complesso, cattivo e angosciante, ma la magia del Cinema tocca il quotidiano facendolo diventare all'improvviso bello e colorato..anche se si tratta di un miglio verde.

Bobby Peru  @  06/11/2011 20:40:09
   8 / 10
Era mesi che aspettavo di vederlo, immaginavo già l' effetto pugno nello stomaco... che non c'è stato completamente. Per questo la verità è nel mezzo tra una sufficienza e chi lo ritiene un capolavoro. Il regista lo si conosce, quindi non ci si aspetta la convenzionalità da lui. E proprio per questo mi aspettavo di più... non amo mettere i voti, in questo caso posso dire che l' 8 è stato condizionato tantissimo da un finale fantastico, che mi ha portato il groppo alla gola tutto ad un tratto...quello che mi aspettavo all' inizio e durante il film mi è arrivato prepotentemente tutto insieme negli ultimi 5 minuti. E non è cosa da poco... bjork è perfetta per questa parte.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  27/10/2011 22:27:00
   8½ / 10
Diciamocelo: Lars Von Trier é Lars Von Trier!
Inconfondibile, anche in questo film, il suo stile e il suo Dogma95 con l'aggiunta di un modo tutto suo di raccontare questo musical, dove le scene cantate e ballate sono girate in modo diverso, più luminoso rispetto al resto del film e dove vengono introdotte da semplici rumori ritmici e nn da strumenti elettrici od orchestrali. Naturalmente ad enfatizzare tutto ciò é la Björk, così meravigliosa da valerli il titolo come miglior attrice a Cannes. Un'interpretazione difficile venuta al meglio e una voce da brivido (la scena finale:da pugno nello stomaco).
A coronare il film che vinse la Palma d'oro a Cannes2000, fu la contrapposzione che crea Von Trier, mettendo la protagonista tra il mondo fantastico in cui sogna e quello reale, duro, sempre più tragico man mano che i problemi crescono, affrontandolo ad occhi chiusi, con il sorriso sulle labbra e la speranza nel cuore.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  01/10/2011 22:54:33
   8 / 10
Tante cose non mi hanno convinto di questo film: il musical (ok, è strumentale alla storia ma non basta a farmeli piacere), le canzoli (e dire che Bjork è probabilmente la mia cantante/musicista preferita), la storia (va bene che in America ti condannano a morte molto facilmente, però così...), il mezzo Dogma di Von Trier, la "morale" del film e il finale (peraltro davvero commovente) che svende un po'tutto il resto. Eppure, nonostante tutti i distinguo, Bjork è assolutamente bravissima e tutto il film è davvero molto intenso. Von Trier, insomma, sa fare. Solo che è molto irritante.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  16/08/2011 12:26:01
   6 / 10
Lar Von Trier si dimostra ancora una volta regista atipico. Personalmente, questo film mi ha detto e trasmesso ben poco, quindi non vado oltre la sufficienza. Bjork altalenante come il film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  21/05/2011 18:45:24
   8½ / 10
Aderire al manifesto Dogma, ma allo stesso tempo se ne distacca completamente. E' una scissione molto visibile in questo film, dramma (disu)umano, alleggerito dal genere musical per risaltare la dimensione poetica della sfortunata protagonista. Bjork è bravissima, ancor di più se parliamo di un'artista neofita a livello cinematografico, ma è lei il cuore del film e lo fa pulsare in maniera emotivamente intensa.

elmoro87  @  26/04/2011 19:33:09
   4 / 10
Mah, a me tutto sto capolavoro proprio non pare... Le musiche e le canzoni, oltre che essere fastidiosissime per via della voce di Bjork, che non sopporto, sono anche pressochè tutte identiche, talmente brutte che a stento le definirei canzoni... Si tratta perlopiù di una storia drammatica per niente eccezionale, mal girata con il fastidio perpetuo della steadycam, condita da spezzoni di musica anticonformista francamente inascoltabile... Per concludere la recitazione di Bjork mi è sembrata abbastanza pietosa... Un film brutto che in teoria ti dovrebbe lasciare qualcosa, ma che ha me ha lasciato solo fastidio...

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Ultima risposta 11/06/2012 20.24.09
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Oskarsson88  @  24/03/2011 15:21:07
   7½ / 10
Film intriso di tragicità come non mai, storia tristissima a mezzo tra dramma e musical. Bravo Lars, e bravissima Bjork!! Forse è un po' troppo lento in alcune parti, però va bene lo stesso!!

Invia una mail all'autore del commento Daniel91  @  07/02/2011 23:21:41
   10 / 10
S-U-B-L-I-M-E!!

Lorenzo3  @  29/12/2010 16:12:58
   10 / 10
C A P O L A V O R O

Crimson  @  09/11/2010 20:15:13
   6 / 10
La testardaggine di Von Trier nel misurarsi con generi differenti è da una parte encomiabile, ma secondo me ha avuto esiti altalenanti.
In questo caso il regista stravolge i canoni del musical filmando con la solita steadycam anche le scene cantate e ballate. Un esperimento straniante e a mio avviso non del tutto riuscito.
Personalmente ho trovato orrendi quasi tutti gli stacchetti, benchè la voce di Björk sia notevole e anche la sua interpretazione sia sopra le righe.
La storia lascia un po' interdetti e distaccati sul piano emotivo per via di incongruenze e poca aderenza alla realtà.
Forse non mi sono lasciato trasportare dal "Cuore d'oro" (terzo e ultimo capitolo della trilogia) come Björk e ho trovato il film esageratamente irrazionale e illogico. La scelta morale di Björk è decisamente singolare ma ciò che stupisce maggiormente è il comportamento trasparente dei personaggi che le ruotano attorno e che nel film hanno una valenza positiva, come Jeff e Kathy.
La scelta di non rivelare la promessa fatta a Bill è a dir poco assurda e francamente furba per continuare a giustificare ciò che ne consegue. E la parte finale del film, seguendo questi dettami da cinema forzatamente emotivo, scade un bel po'.
La scena dell'omicidio è invece profondamente drammatica, cruda e coinvolgente. Fosse stato questo l'andazzo del film, sarei qui a scrivere di impressioni differenti.
Ottimi David Morse e cammeo per il grande Udo Kier, presente in diversi film del regista.

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Ultima risposta 10/11/2010 14.56.09
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guidox  @  24/10/2010 20:01:04
   9½ / 10
crudo e spietato, questo film colpisce dritto al cuore.
un (non) musical girato in maniera spaventosamente coerente al messaggio che contiene, dove la tecnica delle riprese "dogmatiche" rende ancor più reali la sofferenza e il dolore, trasferendoli dalla protagonista allo spettatore a flusso continuo.
le parti di musical sono una necessità evidente per allentare una continua tensione drammatica a precipizio e anche in questo caso, servono sia alla protagonista che allo spettatore come rifugio.
ottima interpretazione di Bjork, bravi anche tutti gli altri.
Lars Von Trier ancora una volta da applausi, un vero genio, unico nel trasmettere certe emozioni, unico nello svilupparle in questo modo.
il film è costruito alla perfezione e la sua originalità lascia di stucco, perchè in ogni suo lavoro è evidente il marchio di fabbrica, ma ogni volta c'è quel qualcosa che differenzia tutti i suoi film l'uno dall'altro.

Lory_noir  @  18/10/2010 12:55:55
   9 / 10
Davvero toccante come pochi film. All'inizio mi è sembrato frammentario ma penso sia solo questione di abitudine, un'abitudine che si prende quasi subito. Diciamo che è un crescendo dall'inizio alla fine. Le scene con atmosfera onirica dei sogni, sono rese ancora più affascinanti dalla voce di Bjork e dalla sua stupenda interpretazione. Lars Von Trier si riconferma un regista geniale.

tnx_hitman  @  18/08/2010 02:16:59
   10 / 10
Dopo non aver apprezzato particolarmente l'AntiChrist di Trier e aver adorato il suo DogVille..mi sono poi ritrovato tra le mani un'originalissima cinica rappresentazione fatta esclusivamente di immagini crude e situazioni paradossali di una vita media di una giovane immigrata molto poco fortunata nel raggiungere l'American Dream.

Bjork nelle vesti di attrice é fenomenale e la sua voce soggettivamente parlando é splendida.E Trier con il suo stile di ripresa si é ben sposato con questa insopportabile storia da massacro morale per gli spettatori piu'sensibili.Inserti musicali che nn stonano e anzi,aiutano chi visiona il film a riprendere fiato dalla continua aria da"bicchiere mezzo vuoto"che si respira durante le 2 ore e passa di durata.

Il finale é perfetto,da ciliegina sulla torta per mettere K.O moltissime persone(che erano)in buona salute(prima di vedere questo musical).

A me che nn piacciono i film drammatici,nn ci vado proprio a nozze...mi sono lasciato trasportare dalla storia proprio come in grandi pellicole tipo Million Dollar Baby o Philadelphia o Le Ali Della Liberta'..sono felice(sembra ironica la cosa ma é una dichiarazione sincera invece)di aver esaminato dopo 10 anni dall'uscita nei cinema questa piccola perla magistrale che consiglio a chi ancora nn l'ha visto e a chi é abbastanza forte da reggere storie pesanti da digerire gestite dal nostro"bastard.o"Lars..che mi ha fatto piagnere quasi quanto con Toy Story 3(quest'ultimo x effetto nostalgia canaglia xDD)..mettendosi in seconda posizione nella classifica"film che mi ha fatto piu'fuoriuscire lacrime durante la mia esistenza".

Dosto  @  18/08/2010 01:00:53
   9 / 10
Un film strepitoso con delle musiche e delle canzoni bellissime(quando Bjork canta sui binari del treno fa venire i brividi). Bjork non sarà una grande attrice ma fa del suo meglio e non delude, tutti gli altri attori di contorno sono delle garanzie. Veramente bello!

connor  @  16/08/2010 15:55:09
   4 / 10
La buona scelta di una fotografia "grigia" e della steadycam non salva questo film, il cui unico scopo è quello di far piangere lo spettatore.
Non è verosimile il costante ottimismo della protagonista.

Kymmy  @  07/07/2010 20:31:40
   9½ / 10
Questo è senz'altro il miglior Von Trier. Sono partito già positivamente alla visione del suddetto film poichè è smisurata la mia passione per la sublime e unica Bjork, che in veste di attrice sembra una dea, una vera e propria diva senza tempo. E pensare che finito il film, causa trauma delle scene e rapporti tesi con lo staff, annunciò al mondo: MAI PIU' CINEMA X ME! ... addio allora Bjork, ma con questo fi3m hai superato te stessa. Musiche brillanti, travolgenti e sensazionali: CVALDA. NEXT TO LAST SONG(che sarà, ahimè, la sua last),I've SEEN IT ALL e soprattutto SCATTERHEART e la divina conclusione NEW WORLD.
Anti musical? non vorrei dire una stupidaggine ma non trovo altre parole per questo film, drammatico, malinconico e tragico dalla prima all'ultima scena, in un susseguirsi di lacrime e tensione. Girato magistralmente, con la partecipazione della Deneuve e la critica all'america schifida e razzista, non può mancare una degna e attenta visione almeno da parte degli amanti della tragedia e dello stile del magnifico Von Trier. Il mio musical preferito. Sconvolgente, allucina e rattrista, angoscia e fa riflettere.
Dettaglio negativo(ma perchè ci deve sempre essere?!?).. : alcune tra le sequenze iniziali girate con steadycam mi ha fatto venire il vomito...frettolose, non un movimento in più, tutto velocizzato.....ma il film non muore lì e si dirige verso uno dei finali più tristi della storia cinematograica assieme a quelli di Kitano e al precedente le onde del destino. Mitologico.

muscida  @  30/03/2010 04:30:50
   9½ / 10
ci sono film che scivolano via e di cui non resta che un ricordo vago.
ci sono film che ti lasciano una traccia dentro, un'impronta tiepida, per cui tornando indietro coi ricordi salta fuori un'emozione che ti fa sorridere, o aggrottare le sopracciglia, o sospirare. e poi ci sono film che ti afferrano per le budella e ci si infilano dentro, che strisciano tra le pieghe del tuo corpo e che si annidano negli antri oscuri della tua anima e il risultato è uno sconvolgimento totale, una macchia indelebile, un marchio a fuoco nella carne.
io questo film lo colloco nell'ultima categoria e senza dubbio alcuno.
Bjork è meravigliosa, una figura perfetta. la sua voce, le musiche, le scene cantate e ballate, non trovo aggettivo per esprimere la precisione nella corrispondenza tra tutto questo e l'intorno, tra la magia e l'orrore.
ogni spettatore reagisce a un'opera a seconda delle sue esperienze e gusti, per cui non voglio biasimare chiunque non abbia apprezzato questo film. però per quello che sono io e per quella che è la mia sensibilità trovo che Lars abbia centrato il bersaglio. Mi ha preso. Senza lasciarmi via di scampo.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  10/03/2010 14:46:48
   7½ / 10
Triste e commovente storia di una mamma (interpretata benissimo da Bjork) quasi cieca e della sua lotta per evitare al figlio il medesimo destino genetico. Nel profondo è un film sull'evasione da un mondo a cui Selma sente di non appartenere per rifugiarsi in uno più accogliente e magari utopico come quello del suo musical..

Tom24  @  09/03/2010 23:51:17
   7½ / 10
Il film è passabile, lei è gigantesca, immensa, magnifica.

Signor Wolf  @  06/03/2010 00:48:04
   8½ / 10
Gran bel film, ottima idea del musical alternato ad una storia strappalacrime, fin troppo strappalacrime, Hanno calcato un pò la mano..
Ottime scene sopratutto nel musical di fabbrica, Fra cui una superba..
non credibile invece la scena più violenta..

Sicuramente posso dire di non aver mai visto nulla di simile

Invia una mail all'autore del commento Mr Mandarino  @  03/03/2010 14:35:20
   5 / 10
Ottima regia e interpretazioni dell'intero cast nel complesso molto buone, anche se dalla recitazione di Bjork sembra che la protagonista sia più ritardata che malata. Montaggio discreto, anche se nella prima mezz'ora è assolutamente scadente, con scene che si susseguono a casaccio e dialoghi fatti di mezza frase, per poi migliorare a film in corso.
E arriviamo ai due grossi aspetti negativi del film.
Il primo è il fallimento nel tentativo di commuovere lo spettatore, visto che risulta veramente eccessiva la rogna che la protagonista si porta addosso, tanto che l'aspetto tragico risulta la prassi del film e tutto quello che accade nella sceneggiatura diventa la normalità.
Il secondo, e più importante, sono le parti musicali, ridicole quasi al demenziale e scarse in quanto Bjork è quello che sulla terra più si allontana dalla musicalità e dalla melodia, oltre ad avere una voce che irritante è dir poco.
Nota di merito per il testo del brano nella parte della ferrovia, mentre il resto dei brani è una noia stracciamaroni.
Nel complesso, comunque, meglio questo di quella boiata di Dogville.

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Ultima risposta 03/03/2010 15.02.34
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  09/12/2009 18:04:48
   9½ / 10
Il miglior film di Von Trier,senza dubbio. Pensavo che con Le onde del destino il danese avesse toccato l'apice ma mi sbagliavo di grosso. Dancer in the dark è un capolavoro,ma chiarisco subito che il mezzo voto in meno è soltanto per alcune situazioni forse troppo ricercatamente drammatiche.
Odio i musical,non mi piacciono e Dancer in the dark si potrebbe dichiarare come qualcosa a metà tra dramma e musical. Sono riuscitissimi i frammenti musicali,tra l'altro molto belli da sentire,ma il film rimane impresso per l'ennesima,ma mai banale,condanna alla pena di morte.

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Quindi il film di Von Trier va preso anche come un film di protesta.
La regia è la solita,o la ami o la odi. Non mi stupisco dei commenti negativi che poso anche capire.
Bjork è eccezionale e dire che la conoscevo a malapena come cantante,Deneuve ottima anche in un ruolo secondario. Le musiche,scritte da Bjork,sono splendide nella loro semplicità e i momenti da musical sono grottescamente toccanti. Von Trier ha definito Dancer in the dark un anti-musical. Non so se lo sia,ma so che Von Trier ha fatto ancora centro e toccato le corde giuste della mia anima.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  06/11/2009 13:45:52
   7 / 10
Forse uno dei Von Trier più accessibili, anche grazie alla splendida interpretazione di Bjork che pervade di luce propria l'intera pellicola. Non per questo esente da difetti: la cascata di sventure che capitano alla sciagurata protagonista rischia di irritare lo spettatore più sensibile e le conclusioni sono le solite del regista: effettistiche, rozze, misogine, calcolate. Ed il risultato appare crudele ed insincero. Lo stile dogma è alternato nei momenti musicali (meravigliosi) con la tecnica classica di ripresa. Colonna sonora memorabile curata dalla cantante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  06/11/2009 13:42:57
   8 / 10
Oh ecco finalmente un film di quelli con le palle firmati Lars Von Trier! dopo aver visto il debolissimo Europa e il piccolo Antichrist, questo film invece disegna un quadro di crudeltà e sadicità soprattutto psicologica che ti mette un angoscia che ho visto in pochi film sinceramente.
Comunque, io e il signor Von Trier, abbiamo la mentalità un pò differente, lui è un antifemminista da come ho capito e da come vuol far capire in questo film e in altri che però non ho visto, io invece, sono più un femminista devo essere sincero (con questo non vuol dire che sono gay ecco perché chissà cosa puo capire una persona) e mi piacerebbe molto avere un dibattito con lui! anche se non so come finirebbe ;-) Apparte questo, certamente il regista ci va giù pesante con la povera Bjork, e sicuramente in alcuni tratti può anche dare un emozione molto forte, da sottolineare anche questa fuga della realtà troppo cruda e malata attraverso la musica, un idea molto buona e commovente, anche se non mi ha entusiasmato molto la musica! perché lo stile di Bjork non mi piace molto, però come attrice devo dire che e stata perfetta, a recitato alla grande, la vedo molto bene come attrice sono sincero. Insomma, fortunatamente anche questo Lars qualcosa di grande anche lui per il cinema lo ha fatto infine! ora cercherò di vedere le Onde del destino. Piccolo capolavoro

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Ultima risposta 06/11/2009 14.12.28
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  01/11/2009 10:59:24
   8 / 10
Un musical dogmatico in puro stile LVT

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  04/10/2009 12:47:23
   7½ / 10
Il film di Von Trier rilevazione nel lontano 2000.
Pellicola dai toni drammatici che vive di luci ed ombre, le prime rappresentate dall’originalità narrativa (alcuni passaggi, che assumono la forma “onirica” ed espressiva del musical), dalla grande capacità di trasporto emotivo che la giovane protagonista riesce ad infondere (una sorprendente Bjork, al suo debutto sul grande schermo) e da sfumature che lasciano riflettere lo spettatore su tematiche importanti e sempre attuali (la pena di morte, l’handicap, la maternità) ..le note negative riguardano principalmente l’eccessiva melodrammaticità in determinate sequenze non sempre ben gestite e alla frammentazione del racconto conseguente alla “particolare” scelta narrativa ..certo un film mai banale, intenso e struggente, che lascia una strana sensazione di vuoto al termine della visione, con interrogativi, dubbi che poi caratterizzano spesso i lavori di Lars Von Trier ..buona la fotografia e le scelte musicali, otre a dialoghi sempre calzanti e ricchi di significato ..assolutamente da vedere se si cerca qualcosa di non-convenzionale!

suzuki71  @  23/09/2009 08:55:09
   8½ / 10
I film di LVT non sono mai banali, ed è un piacere vedere gli attori dare sempre il meglio di sè: non fa eccezione questo piccolo capolavoro, costruito praticamente attorno\per Bjork, ispiratissima ed emozionante anche in celluloide. Straziante, unico, ben costruito, onirico e sudato assieme, il film è (anche) una piccola\grande denuncia dello strisciante razzismo americano, e dell'assurda barbarie della pena di morte, resa ancor più folle dalla pretesa asettica perfezione della macchina americana: la lunga scena finale è ad effetto, e bellissima.

Yuri Orlov  @  31/08/2009 17:47:32
   4 / 10
Questo film ha come obiettivo la ricerca delle lacrime ad ogni costo.
Le vicende della protagonista si susseguono in un vortice di sfortuna:

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Ho apprezzato la scelta della telecamera "a spalla" e dei colori grigi per caratterizzare al meglio la vicenda e gli ambienti in cui si svolge.
Molto poco realistico l'ottimismo con cui vive le sue disgrazie la protagonista. E poi

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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  27/08/2009 15:41:44
   8 / 10
“Perché hai voluto un figlio?”

Ancor prima di uno sguardo sulla nequizia dell’uomo, ma anche sulla sua capacità d’amare incondizionatamente (straordinaria, nella sua profonda devozione, la figura di Jeff), e sulla irrinunciabile bellezza dell’immaginazione quale viatico per sfuggire –seppure temporaneamente- alle pene del quotidiano, “Dancer in the dark” rappresenta una vicenda attraverso cui Lars Von Trier riflette sull’opportunità di mettere al mondo un soggetto.
Selma ha un animo buono, candido e gentile. Nonostante ciò la sua bonomia è macchiata da quell’egoismo latente (e istintuale) che l’ha determinata a generare un figlio in mancanza delle condizioni ideali (ammesso e non concesso che queste esistano per davvero), rischiando così di condannarlo, oltre alle sofferenze che già di per sé la vita riserba, a patire una malattia ereditaria. Selma comprende il suo errore e allora, vittima di una serie di contingenze sfavorevoli e di un nefasto piano, decide di immolarsi al fine di evitare l’ingiusto destino al piccolo Gene.
Ma il suo sacrificio è salvifico e vale a riabilitarla, o è da considerare del tutto vano? La risposta pare sia che non v’è modo di riparare al torto conseguente ad una procreazione arbitraria. Gene potrà pure scampare al tormento della malattia, ma ciò è compensato dalla perdita della genitrice, il cui atto sacrificale estremo non può nulla contro quello, ancora più estremo, della nascita.
Un (anti)”musical” fuori dagli schemi, in cui si ribalta il canone classico (proprio di opere quali “Tutti insieme appassionatamente”, alla cui messinscena lavora la stessa protagonista) incentrato sulla linearità di una narrazione consacrata al lieto fine, per virare verso esiti opposti sia per la portata drammatica della storia sia per il modo in cui questa è raccontata. Il regista danese stravolge la struttura diegetica, optando per un montaggio “irregolare”, fatto di piccoli e frequenti balzi temporali, e puntando su inquadrature fin troppo instabili (quasi da capogiro) ed eccessivamente mirate al dettaglio (campi medi e lunghi sono quasi del tutto aboliti) per offrire largo spazio all’espressività di Björk.
Ma con i lavori successivi la musica cambierà: ciò che appare come un difetto in “Dancer in the dark”, in “Dogville” si affinerà e, con “Antichrist”, raggiungerà una forma praticamente perfetta.

carriebess  @  20/07/2009 15:06:26
   7 / 10
buona interpretazione di bijork. ma finora di von trier è quello che mi è piaciuto di meno.

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bulldog  @  16/07/2009 10:50:50
   7½ / 10
Ottima Bjork,non il migliore di Lars.

TheLegend  @  12/07/2009 19:13:02
   5 / 10
Film che non è riuscito a suscitarmi nessuna emozione nonostante sia il suo scopo.
Troppo lungo e molto noioso.
Gli attori sono molto bravi e il film,dal punto di vista tecnico,non ha praticamente difetti.
Mi dispiace ma questa volta Lars Von Trier non mi ha convinto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  11/06/2009 20:55:45
   10 / 10
"Lei, l'espressione perfetta della follia visionaria di lui;
Lui, il contesto perfetto per la dirompenza espressiva di lei
come ogni cosa perfetta, è destinata a rimanere unica: i due non collaboreranno più." (cit)

questo film di las von trier è il film hic et nunc che mai riuscirò a rivedere
troppo.. davvero troppo
mi ha distrutto e incollata allo schermo per tutto il tempo un tempo infinito immobile scandito da canzoni che nel ricordo sono sempre più struggenti

l'ho visto un sacco di anni fa
alla fine piangevo disperata
totalmente sconfitta
come una a cui hanno tolto i sogni

il mio primo von trier!!!

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Ultima risposta 15/07/2009 00.45.09
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goodwolf  @  10/06/2009 12:51:49
   7½ / 10
Un film sulla cattiveria umana, raccontato attraverso la vita e l'immaginazione di una persona che esprime una semplicità quasi caricaturale. Come al solito Von Trier si dilunga un pò troppo, soprattutto nella prima metà, ma il risultato finale è senz'altro buono ed il finale è struggente.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  08/06/2009 15:59:16
   4½ / 10
Film insopportabile e insostenibile, un susseguirsi di inquadrature che, davvero, non mi hanno trasmesso nulla se non fastidio. Trier mi piace, ha personalità, ma non si sa mai cosa aspettarsi da lui (se non Trier), quindi film senza mezzi termini, che in questo particolar caso io ho odiato. Probabilmente è un mio limite e me ne dispiace, ma non posso dare un voto diverso, ne alla messa in scena ne alla tecnica.

9 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2011 13.10.12
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Vanillas  @  08/06/2009 15:54:22
   3 / 10
Questo film l'ho visto parecchio tempo fa. Pessimo a MIO parere, noioso.

31 risposte al commento
Ultima risposta 11/06/2009 20.57.56
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amphibian_87  @  26/05/2009 16:39:43
   10 / 10
un crudo capolavoro

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/06/2009 20.58.14
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RedPill  @  24/05/2009 11:44:12
   7½ / 10
Premetto subito che non sono assolutamente un amante dei musical (e questo, anche se non lo è del tutto, ci va molto vicino) e tantomeno un fan di Bjork, ma devo ammettere che nelle vesti di attrice mi ha veramente stupito, merito anche del buon vecchio Von Trier, senza dubbio. Infatti il film non meriterebbe più di 5 se dovessi valutare solo la trama strappalacrime della ragazza madre che, si uccide di lavoro in fabbrica per pagare l'intervento chirurgico al figlio, nel frattempo perde la vista, viene derubata dal vicino di casa poliziotto che oltretutto le permette di vivere nel suo giardino, viene accusata di furto e tutto il resto che ne consegue. Voglio dire, risulta difficile restare insensibili a tutto questo. Ma quì si vede la mano del regista, grazie al quale, il film non rischia di scadere nel solito dramma hollywoodiano e magari di passare inosservato. La differenza infatti è data, oltre che dall' azzeccatissima scelta delle riprese a camera in spalla, dalle ambientazioni sempre dannatamente fredde e grigie, dai colori opachi e dalle inquadrature forzate che costringono lo spettatore a guardare quello che il regista vuole, lo sguardo non si può perdere da nessun'altra parte. A tutto questo si aggiungono scene senza dialoghi che lasciano alle sole immagini il compito di rendere ancora più drammatica la situazione, che nei minuti finali rasenta lo straziante. Il mio 7,5 in definitiva, più che al film in se, va alla brava Bjork e all'ottimo lavoro del regista che è stato in grado di dar vita, da una trama che non fa dell'originalità il suo forte, ad un film dal fortissimo impatto emotivo.

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Ultima risposta 28/05/2009 20.12.09
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BrundleFly  @  20/05/2009 20:01:29
   8 / 10
Definirlo musical è esagerato. Il film è un dramma che colpisce duro al cuore. Con "Il miglio verde" e "Philadelphia" credevo di aver visto la tristezza fatta pellicola, ma questo forse li batte tutti.
Il voto è dovuto soprattutto alla storia e alle interpretazioni. Non mi sono piaciute le canzoni e la regia con camera a mano.

paride_86  @  20/03/2009 23:13:41
   7½ / 10
"Dancer in the dark" è sicuramente un film che non lascai indifferenti, sia per la crudeltà della storia che per l'eccellente interpretazione di Bjork. Nonostante questo l'utilizzo della camera a mano pesa moltissimo, come del resto la fotografia anonima e "realistica", stile filmino di matrimonio. Ecco, ma perché tutto questo? Questo film, con i suoi momenti onirici e fantastici, avrebbe dato modo di impiegare una grande quantità di colori, effetti visionari impressionanti ecc, invece le inquadrature traballanti e gli odiosissimi zoom lo rendono non solo asciutto, ma davvero povero in termini visivi.

VikCrow  @  08/03/2009 12:05:53
   10 / 10
Grandissimo Lars Von Trier, splendida Björk (come sempre d'altronde). Straziante e struggente.

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  02/02/2009 23:40:08
   7 / 10
Azz, ke storia, pure se sopravvalutata: la persona più buona, gentile, dolce e disponibile di questo mondo subisce le angherie più spietate, feroci e crudeli di tutta la storia del cinema, rappresentate (come è stato molte altre volte) sul grande schermo in modo così toccante...

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Difficile non restare commossi e non piangere come vitelli nel finale. Solo che:
1) si tratta di un film (ahi ahi) girato con telecamera a mano (o a spalla, come preferite) e il che sinceramente non mi ha mai fatto impazzire, anzi..bisogna saperlo fare, se no è un disastro. Qui il risultato è dei migliori che finora ho mai visto, ma penso che il tutto sarebbe stato assolutamente eccellente e avrebbe spaccato di più se fosse stato girato in maniera tradizionale;

2) per certi versi è un musical e contiene vere e proprie scene stile musical. Peccato che la portante colonna sonora sia così così, non l'ho trovata nulla di speciale...non mi vergogno a dire che il film avrebbe retto bene anche senza tali scene: o si fanno a regola d'arte (perchè sono importanti), altrimenti nulla;

3) due ore e mezza potrebbero stancare taluni spettatori, così come pure molte altre scene qua e là che adesso non vi sto nemmeno qui ad elencare.


Sicuramente "Dancer in the Dark" è un film che non lascia indifferenti. Da veder non solo perchè Lars Von Trier è Lars Von Trier, ma perchè.....è ritratto della meschina vita di tutti i giorni e dell'ingiustizia che essa si porta con sè, per l'appunto. E badate che non sto usando vena poetica.

lord vampire  @  12/01/2009 12:40:55
   9½ / 10
splendido film per fotografia e dil modo in cui è stato girato; Björk è stata grandiosa come sempre

Ciaby  @  24/12/2008 12:56:14
   10 / 10
c'è la mia Bjork *_*

4 risposte al commento
Ultima risposta 07/06/2009 18.31.10
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Eraclito  @  26/11/2008 23:50:32
   7½ / 10
Cupo e angosciante, dopo mezzora mi sembravano passate tre ore, però alla fine ti risucchia nel suo vortice angoscioso, Bjork è molto brava, ci sono scene molto intense.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  25/10/2008 00:01:23
   9 / 10
Tolstoj sosteneva che l'infinita diversità delle menti umane fa si che una verità non si presenti mai allo stesso modo a due persone diverse, questo principio è universale, ed anche la critica cinematografica non se ne sottrae e lo applica, nel giudicare "Dancer in the dark" si è divisa in due correnti, una parte lo ha osannato attribuendogli il merito di essere una fucina di emozioni, un'altra lo ha condannato ad opera furbetta ed ambigua.
Lo stesso film, due opinioni completamente diverse; chi ha ragione? a me è piaciuto! per l'originalità ( un melodramma musicale ) e per la straordinaria interpretazione della giovane protagonista Selma, la cantante Islandese dal cognome che è uno scioglilingua, Bjork Gudmundsottir.
La pesante quotidianità del lavoro in fabbrica e della sua condizione ( ha una malattia che inevitabilmente la sta portando alla cecità ) , ed un figlio, Gene, con la stessa patologia e quindi destinato alla stessa sorte ), la costringono a rifugiarsi nel sogno ad occhi aperti, che bello riuscire a vedere i colori anche quando intorno a noi è tutto grigio! la sua immaginazione trasforma ogni cosa in musica, il rumore di un treno diventa un melodico motivo musicale, il fragore delle macchine utensili della fabbrica cedono il posto all'orchestra di un musical Hollywoodiano, a volte il peso della vita è insostenibile ed allora si sostiuisce la realtà con l'immaginazione.
Il pesante fardello che si porta dietro Selma è la consapevolezza di aver messo al mondo un figlio pur conoscendo il pericolo che avrebbe portato l'ereditarietà della sua malattia, è lei l'unica responsabile della condanna riservata al piccolo Gene, per togliere questo macigno dalla coscienza ritiene necessario compiere un percorso di espiazione, lavora giorno e notte per racimolare i soldi indispensabili a pagare l'operazione che toglierebbe il figlio dal dramma dell'oscurità.
Nonostante per molti la struttura del film si avvicini molto al tipico spettacolo drammatico volto a commuovere il pubblico più ingenuo in perfetto stile mélo, secondo me l'opera non arriva nemmeno a sfiorarle le corde del patetico, i due universi, quello reale e quello immaginario, inizialmente divisi nettamente nel mondo interiore di Selma, con il passare dei minuti si compenetrano fino a fondersi, le angosce della giovane operaia diventano musica, viceversa la musica avvolge il grigiore della sua esistenza.
Bellissimo e commovente, guardatelo, può capitarvi quello che è capitato a me, un groppo alla gola e gli occhi lucidi, nessun problema, è il turbinio di emozioni causati dal senso della bontà per gli umili.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/11/2010 15.07.04
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style  @  24/08/2008 00:17:08
   9 / 10
Maledetto Lars...

Uno dei film più commoventi e devastanti che abbia mai visto.

Le criticare scene di musical sono azzeccatissime a mio parere, visto il contesto (e sono un tipo che odia i musical...).

DiReCtOr  @  22/06/2008 16:29:08
   10 / 10
Von Trier provocatore come al solito, film contro l' america s*******ta in quasi tutto il film.
Bellissimo, dopo la prima volta che guardai questo film, per le ore a seguire, mi rimase qualcosa di angosciante dentro.
Capolavoro.

AKIRA KUROSAWA  @  25/05/2008 19:54:11
   7½ / 10
premetto, non adoro anzi odio lo stle di von trier, mi da i nervi , gia in dogville ho fatto fatica a reggere trte ore, seppure la storia e certe trovare non fossero affatto male, ma anche qui, la camera a spalla a volte diventa davvero fastidiosa, la storia è molto bella e raccontata davvero bene, nonostante tutto io odio i musical e le parti ballare e cantate mi davano dvvero i nervi, seppur le musiche fossero davvero belle, ma non le ho mai sopportate quel scene di canto, bellissimo il finale che fa rifletere e fa capire che bisogna davvero essere ignoranti e barbari per essere a favore della pena di morte

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Ultima risposta 14/06/2008 14.16.00
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/05/2008 12:33:42
   2 / 10
Ma per carità.....bruttissimo sul lato di un'allusione al genere musical, alto senso del patetico tutto il resto.
E sì che sono uno che si commuove pure nelle interviste, ma un effetto compiacimento a scatola cinese di questo calibro non l'avevo mai visto.
Un punto in più per l'uso del Dolly nell'ultima scena, almeno perfettamente coerente con la storia.

27 risposte al commento
Ultima risposta 11/04/2009 10.38.26
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