ecce bombo regia di Nanni Moretti Italia 1978
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ecce bombo (1978)

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locandina del film ECCE BOMBO

Titolo Originale: ECCE BOMBO

RegiaNanni Moretti

InterpretiNanni Moretti, Luisa Rossi, Lina Sastri, Pietro Galletti, Susanna Javicoli, Fabio Traversa, Glauco Mauri

Durata: h 1.43
NazionalitàItalia 1978
Generecommedia
Al cinema nel Settembre 1978

•  Altri film di Nanni Moretti

Trama del film Ecce bombo

Michele Apicella è un giovane studente universitario che ha un rapporto molto conflittuale con gli amici, la propria famiglia, le ragazze e con se stesso.

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Voto Visitatori:   7,80 / 10 (57 voti)7,80Grafico
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Voti e commenti su Ecce bombo, 57 opinioni inserite

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Italo Disco  @  04/02/2024 00:05:01
   7 / 10
Moretti dice che lo ha concepito come un drammatico mentre il pubblico lo percepisce come una commedia, ma sono d'accordo col regista la storia è triste, a parte battute e battutine non c'è proprio da ridere nel (ri)vedere le "gesta" di questi ragazzi che si ripetono di generazione in generazione. Nanni meglio come attore che come regista qui.

Goldust  @  16/07/2020 18:15:37
   7½ / 10
Oggi sembra un film completamente fuori dal tempo ma negli anni '70 questa seconda opera di Moretti è stata una spia molto riuscita di un certo malessere generazionale. Il cinema scorrevole e narrativamente più maturo del regista è ancora lontano eppure la fotografia di un mondo giovanile senza riferimenti, in lotta perenne con l'autorità famigliare ed incapace allo stesso tempo di darsi una dimensione agli occhi del prossimo ben si sposa con gli squarci di non-sense delle situazioni, con il risultato di aver prodotto alcune tra le più indimenticabili perle morettiane ( "vengo, no non mi va, non vengo", "faccio cose, vedo gente" ). La sceneggiatura fatta di sketch continui può essere un limite alla fruizione complessiva dell'opera: io l'ho trovata godibile ma è indubbio che alcuni momenti siano più riusciti di altri.

VincVega  @  20/03/2020 10:15:58
   8 / 10
Penso che per capire alla perfezione "Ecce Bombo", bisogna aver vissuto quegli anni, comunque il pensiero di Moretti è preciso nel mostrare personaggi che non riescono a comunicare tra di loro e non nascondono un'apatia che sembra perenne. Lo stile del regista viene fuori con veemenza, tra humor grottesco ed una disillusione sottotracciata. L'unico, diciamo "problema" di questo film è che è molto legato al momento storico e politico del periodo, alcune situazioni sono datate e quindi "non è per tutti", ma personalmente è da vedere e rivedere.

fabio57  @  08/09/2016 15:29:28
   8½ / 10
Uno dei primi film di Moretti e forse uno dei migliori .Il regista fa un ritratto ironico,sornione e spietato del mondo giovanile alla vigilia e, durante la contestazione giovanile del 77.Per noi che c'eravamo è un percorso ancora più affascinante e amarostico, quest'opera di Nanni, che non avendo ancora padronanza tecnica della macchina da presa, gestisce la regia in modo molto artigianale , ma non per questo meno efficace.Si seguono le vicissitudini tragicomiche di una generazione, la nostra ahimè, alla ricerca di identità, alle prese con una scuola che ancora non è cambiata, ma non cambierà mai e poi le angosce esistenziali, il conflittuale rapporto con i genitori, la voglia di rivoluzione, senza però sapere come ,con chi e quando. Visione pessimista, quanto realista di un regista che ha sempre avuto un rapporto fermo e costante con la realtà e l'ha raccontata sempre con acuta capacità di osservazione.

GianniArshavin  @  09/08/2016 19:11:55
   7½ / 10
Ecce bombo è il secondo film di Nanni Moretti , uno dei suoi migliori a mio avviso.
Nonostante i molti anni dall'uscita e i temi fortemente legati alla sua epoca, quest'opera risulta ancora oggi molto attuale ed evidenzia in maniera incontrovertibile la ciclicità delle problematiche sociali.
La storia parla di un gruppo di giovani ,ex attivisti del 68, che alla soglia dei 30 anni non hanno ancora trovato un senso alla loro vita. Moretti pone l'accento sull'apatia , sulla disillusione e sulla mancanza di ambizioni di questi 4/5 amici , che passano le loro giornate a cercare di trovare un obiettivo da raggiungere.
Lo stile del film è morettiano al 100%, la vicenda procede episodio dopo episodio in modo quasi sconnesso unendo dramma e commedia surreale. Sono tantissime le scene diventate cult , cosi come alcuni dialoghi che già mostrano il talento da pensatore narcisista del regista italiano.
Dunque, come per tutti i film di Moretti, Ecce bombo deve essere assimilato e capito , sia a livello registico che contenutistico. Lento e pregno di significati,quest'opera resta tuttora moderna e di grande attualità.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  13/10/2015 20:52:16
   6 / 10
Indubbiamente quando uscì (durante il rapimento Moro) era un film che arrivava dritto allo stomaco di un certo tipo di gioventù. Tutti gli aspetti del girare a vuoto di una generazione angosciata sono ben evidenziati nel film che però (almeno per me) risulta piuttosto noioso e poco divertente (anche se Moretti dice: non doveva divertire). E quindi, a modo suo, un film angosciante ed attualissimo (allora). Per chi lo sa apprezzare.

TheCineMaster  @  14/06/2015 19:11:01
   9 / 10
Geniale pellicola di un giovanissimo Nanni Moretti. Film molto sottovalutato che si propone come un autentico ritratto generazionale intriso di ironia, dramma ed emozione intensa. Non molti lo capiranno, ovviamente, ma nel vale davvero la pena di vederlo dall'inizio alla fine.

7219415  @  22/12/2014 00:21:48
   7 / 10
Carino con un giovane Moretti come non l'avete mai visto

Oskarsson88  @  21/12/2014 23:53:48
   7 / 10
molto simpatico e originale

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2014 15.56.28
Visualizza / Rispondi al commento
impanicato  @  02/11/2014 20:17:35
   7½ / 10
Sará autoreferenziale e solipsista, ma cosa me ne importa, é Nanni Moretti.
Suo secondo lungometraggio, si nota ancora l'inesperienza alla regia ed il montaggio quasi "macchinoso".
Il film tratta del solito protagonista morettiano, Michele Apicella, che con i suoi amici cerca di trovare una soluzione alla perdita del loro tempo, senza una risposta. E' di una inaspettata attualitá in quanto i ragazzi di oggi si potrebbero impersonificare benissimo.
Ovviamente, quello che piace di piú sono i dialoghi, a volte geniale. Potrei considerare il film come una continua citazione perché sono molte le gag cult.

farfy  @  20/08/2013 10:49:53
   6½ / 10
Due giorni fa ho visto" Bianca" di Moretti e mi è piaciuto tantissimo. Questo l'ho trovato sottotono e noioso. A volte ci sono battute divertenti e brillanti, ma alcune lasciano il vuoto. Forse perché il regista ha voluto "colpire" una generazione annoiata e inattiva. Poi i suoi continui "Monologhi" sembrano fatti solo per far intendere cosa pensa il protagonista di alcuni argomenti e risultano quindi scollegati con trama e scene.
Possiede comunque uno stile veramente unico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  08/08/2013 15:17:08
   7½ / 10
Lungometraggio molto particolare soprattutto per il montaggio.
Figlio del sessantotto, quasi caricaturale, fotografia sgranata e recitazioni molto naturali. L'allora giovane Moretti ha ben trasmesso la noia, l'indifferenza e chissà quali altre menate degli studenti negli anni '70.
Non è proprio semplice da seguire, ma è simpatico, senza dubbio.
Misterioso questo titolo... un titolo che non significa nulla, come nulla è la vita di questi poveretti disillusi.

Melefreghista  @  02/08/2013 22:32:44
   7 / 10
Non è il massimo dal punto di vista registico, ma le gag sono tante e anche molto divertenti.

"E io ho fatto finta"

Matteoxr6  @  19/06/2013 01:36:01
   8 / 10
In questo film c'è tutto, o quasi, Moretti.
Registicamente scarso, così come il montaggio.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  19/04/2013 20:16:47
   6½ / 10
Moretti, fastidioso come pochi, mette in scene spezzoni di vita dei giovani romani negli anni del disimpegno politico successivo al '68. Sicuramente interessante per l'epoca, fu un successo al botteghino, rivisto oggi non è gran cosa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  11/03/2012 11:53:50
   4 / 10
Pallossissimo film di Nanni Moretti un delirio narcisistico di riflessioni impegnate di un intellettualoide che si prende(va) troppo sul serio.
Per quanto voglia sottolineare la crisi dei 25 enni degli anni 70, ( insomma i trentenni di oggi) e anche il senso di smarrimento per la fine degli ideali sessantottini, si perde in una marea di riflessioni che hanno tutte un punto in comune: l'inconcludenza.

Non esce fuori un ritratto di una generazione ma più che altro il ritratto di tutti quei giovani che sono innamorati di se stessi e che utilizzano i propri ideali come strumento per dar voce al proprio narcisismo non accettando la realtà della propria mediocrità, insomma un'autobiografia di Nanni Moretti.

Un'occasione di infarcire dialoghi su riflessioni filosofiche, artistiche, politiche ed esistenziali messe in bocca a personaggi così surreali che non riescono nemmeno ad essere irritanti.
Con delle interpretazioni oscene, a cominciare da quelle del protagonista, e con uno sviluppo narrativo inesistente.

Forse a suo tempo poteva avere spunti interessanti, oggi nemmeno questo, un film ampiamente superato.

"Ma che stiamo in un film di Alberto Sordi?".............magari..............

david briar  @  03/09/2011 17:24:59
   5½ / 10
Un film di,su e con Moretti:il suo personaggio,Michele Apicella,ha probabilmente pennelate autobiografiche.
Sicuramente il suo modo di fare cinema è interessante e diverso dal resto della cinematografia nostrana,ma personalmente l'ho trovato molto sconclusionato.

"Ecce bombo" è pesante,noioso e difficile da seguire nonostante non duri :colpa di una regia e di un montaggio molto inesperti e irritanti,troppo autoreferenziali,sembra un collage di scene staccate fra loro senz'alcun filo logico.
Ed è un film freddo,distante dallo spettatore(perlomeno per quanto mi riguarda).
Capisco però che alla gente dell'epoca possa essere piaciuto in quanto si sono ritrovati nella generazione che descrive,ma ora come ora è superato e sorpassato.

Ok,qualche battuta isolata della sceneggiatura fa ridere in modo intelligente,ma comunque non basta per raggiungere la sufficienza.
Moretti di questo film ha detto che non doveva far ridere.Si,in effetti non fa molto ridere,ma non fa neanche nient'altro.Voleva essere tante cose,ma finisce per non essere niente,mettendo inutile carne al fuoco.

In poche parole,un nulla di fatto.

CitizenKane  @  31/07/2011 08:51:29
   10 / 10
Il meglio di Moretti è questo film. Uno spaccato della vita NON mondana negli anni 70. Mentre i giovani ("lui sa fare bene il giovane") cercavano di assomigliare quanto più possibile a Tony Manero, questo gruppo è l'alternativa; un'alternativa che però non sa dove sta andando, un'alternativa che ha noia di ogni cosa. Ognuno ha le proprie caratteristiche, ognuno si comporta in un certo modo e tutto sembra talmente surreale da essere credibile.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  09/06/2011 10:40:22
   7 / 10
Secondo lungometraggio di Moretti su un gruppo di giovani di belle speranze,sorta di sketch divertenti e leggeri uniti da un collante di amarezza e di progetti inconcludenti.
Riesce pienamente a comunicare quella sorta di,appunto,inconcludenza nel futuro,nel rapporto tra gli amici e la famiglia,con sé stessi. Ma ancora meglio,pur non essendo un capolavoro di chissà quale virtuosismo,non abbandona mai una grande leggerezza ed ironia che non fanno mai pesare la durata neanche eccessiva. Ottima regia quindi,e come attore qui Moretti è più che accettabile addirittura simpatico e poco forzato,cosa che non si potrà dire in molte (troppe) delle sue produzioni successive.

DarkRareMirko  @  29/05/2011 01:36:24
   8 / 10
Un Moretti delle origini originale, frammentario, allusivo, dispersivo, interessante, inconcludente (ma non è proprio così anche la vita di tutti i giorni?).

Via via nel corso della sua filmografia maturerà ed approfondirà, ma anche così si tratteggia uno stile personale e particolare che è comunque una grande cosa.

Regia ed interpreti non al top, dialoghi a volte qualunquisti, ma il film è piacevole e riuscito.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  29/04/2011 15:42:28
   8½ / 10
Piccoli frammenti di una generazione ormai a pezzi.
Moretti analizza la frustrazione, ammette la completa inutilità di chi probabilmente non lascierà un segno tangibile nella storia, condanna gli steriotipi e il qualunquismo dilagante e ci mostra come la lotta di un tempo ha perso il suo effettivo valore, in una Roma deserta e soffocante dove il bar rappresenta l'ultimo campo di battaglia possibile.

tonnorefanio  @  25/02/2011 20:12:53
   8 / 10
Film che nel suo pessimismo intrinseco riesce comunque a comunicare qualcosa, e cioè la solitudine e l'isolamento di quattro amici dal mondo sociale, rappresentato però in maniera involontariamente goliardica e a tratti grottesca.
Si tratta di un cinema un po' sperimentale, che non ha ancora trovato la giusta dimensione, come avverrà invece nei successivi "Bianca" e "La Messa è Finita", però arricchito di trovate geniali, ad esempio, la mancanza di un vero finale. Mentre solitamente il finale deve colpire, deve entusiasmare, deve essere la parte più appassionante di tutto il film, qui una vera e propria fine non c'è.
Io lo interpreto come una specie di continuazione che Moretti vuole dare al suo film, e farlo continuare con il film successivo, "Sogni d'Oro" (anche se con tematiche completamente differenti), dove si nota una crescita sua e del suo modo di fare cinema.

woyzek  @  17/11/2010 22:48:38
   10 / 10
Niko.g  @  25/07/2010 17:59:28
   10 / 10
Un film dallo stile particolare con le sue pennellate qua e là, apparentemente disarticolate. Eppure proprio in questo modo riesce ad essere tagliente come una lama, cinico e amaro ma altrettanto comico e commovente nel finale. Geniale e ricco di spunti di riflessione sulle relazioni sociali.
Vorrei dire molto altro ma... ho un appuntamento con un mio amoco etiope...

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pinhead88  @  23/07/2010 18:40:46
   7 / 10
Il grande Moretti dirige un'opera di grande attualità caratterizzata da un montaggio bizzarro e da una comicità amara,l'idea "indie" di Moretti infatti parte come un dramma di stampo ironico.la tematica dei "Vitelloni" viene affrontata anche qui ma in un contesto più vicino ai giorni nostri con le stesse caratteristiche che oggi affliggono la gioventù odierna.
una pellicola amara,realistica,ma anche divertente grazie a degli ottimi sketch che Moretti ci regala,su tutti la scena del pallone.un cult per molti,sicuramente non un film di intrattenimento,ma un'idea di base intelligente riportata su pellicola.

Gabo Viola  @  20/03/2010 18:58:26
   8½ / 10
Film davvero ottimo, non sono in vena di articolare ulteriormente, stima verso il primo moretti.

goodwolf  @  18/03/2010 16:16:25
   6 / 10
Sicuramente Nanni Moretti ha un modo interessante e molto personale di fare cinema, raccontandoci una storia che più che un lungometraggio è un insieme di sequenze incollate assieme.
Alcune di esse sono molto belle, ma nel complesso il film non mi ha entusiasmato,appunto perchè forse manca un filo conduttore e/o una storia. Comunque un interessante spaccato di società.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  03/12/2009 00:00:33
   6 / 10
Film che porta Nanni Moretti nel mondo del cinema...lo fa con un film difficile,un tentativo di girare un film d'autore su una generazione di venticinquenni disperata che ha abbandonato definitivamente le liberta' del '68!
Purtroppo il film presenta molte lacune nell'interpretazione che fa perdere il significato del messaggio...gia',il messaggio...qui forse Moretti esagera perche vuole parlare di troppe cose senza mai concludere nulla!
E cosi' la seconda parte del film mi è sembrata davvero pesante...

benzo24  @  22/11/2009 13:55:14
   7 / 10
film molto divertente e molto trash.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  16/09/2008 13:24:36
   9 / 10
Ecce Bombo è una commedia geniale e assolutamente fuori dai canoni. L'intelligenza delle battute, la capità di cogliere gli aspetti più ridicoli del bigottume della nostra società con sarcasmo e dissacrazione rivela tutta la maestria del giovane e talentuoso Moretti, un cinico di professione. Non si può che amarlo questo Moretti, certo è che a guardarlo oggi però vengono i brividi alle volte... Chi apprezza l'ironia fuori dai canoni, un pò sagace un pò demente non può che amare questo film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/07/2008 10:23:59
   8½ / 10
Ecce Bombo è uno dei migliori film di Moretti. Uno spietato, cinico e ironico ritratto generazionale in cui le tematiche tipiche morettiane come l'incomunicabilità generale, il mondo giovanile dal linguaggio e dal comportamento assurdo, quello politico ancor di più, sono già presenti.

Le battutte di questo film sono ormai diventate dei cult:
"Cioè che lavoro fai?"
"Nulla di preciso"
"Bè come campi?"
"Te l'ho detto: giro, vedo gente, mi muovo, faccio delle cose..."

E ancora:

"Metterò un disco di Gino Paoli. Lo sento spesso in questo periodo, per rivivere i traumi di quindici anni fa."

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/02/2008 00:17:19
   10 / 10
Moretti con Ecce bombo fotografa un'intera generazione alla perfezione. Il senso di smarrimento, di desolazione da parte di persone che non riescono a trovare una collocazione precisa. Girano intorno a se stessi senza un obiettivo e quando si presenta l'occasione per uno slancio, si disperdono per strada nella loro inconcludenza. Un ritratto ironico, con battute e scene memorabili, ma con un fondo di amarezza estremamente tangibile da rasentare la disperazione. Ecce bombo è un'opera fondamentale per il cinema italiano.

EcceBombo  @  26/01/2008 19:58:14
   10 / 10
Secondo voi perchè ho questo nick?!?!?!
Nanni acerbo ma pungente e sarcastico quanto basta per dipingere un venticinquenne amabilmente pieno di sè...

Mizoguchi  @  02/11/2007 16:07:18
   9 / 10
Un film mitico. Amaro e allo stesso tempo esilarante, in cui Moretti si descrive come in aperta crisi con tutto.
Senza soluzioni nè morali, il film ha dalla sua il saper essere disincantato di fronte agli anni '70, mettendone in luce tutte le contraddizioni e qualunquismi.
E' splendido come Moretti riesca sempre ad essere così coinvolto e al tempo stesso distaccato da ciò che racconta...

InSaNITy  @  10/10/2007 14:52:01
   9 / 10
Che meraviglia. Un tipo di comicità (ma è giusto definirla tale?) che mi era completamente sconosciuta, che a tratti rasenta il demenziale, senza però mai scaderci. E dal buffo si passa subito all'amaro.
Mai nessun film mi aveva trasmesso meglio il senso di NOIA, di apatia. Giorni buttati, parole sprecate, rapporti inconsistenti, elenchi telefonici ed ex fidanzate rispolverate nella tediosa calura estiva.
Memorabile la scena in cui Michele cerca in tutti i modi di attirare l'attenzione del padre nel suo studio. Bellissimo il finale.

Per certi versi mi ha ricordato le avventure di Cioni Mario e dei suoi amici, solo che nel caso del film di Bertolucci i protagonisti sono sì vuoti, stanchi, demotivati, ma forse un po' più ingenuamente ideologizzati.

Le citazioni memorabili sarebbero tantissime, ma una delle mie preferite è:
"Ma ecco laggiù un bel tavolo di gggiovani..corriamo ad intervistarli! Guadagnamo il loro tavolo...chi prende la parola?" (cronista telecalifornia)

"Vito sa fare molto bene il giovane..." (Michele Apicella)

Geniale.

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/10/2007 18.43.35
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wallace'89  @  02/09/2007 21:31:45
   8 / 10
Memorabile opera seconda di Moretti,film ritratto di certa generazione di fine anni settanta, che a differenza di quella sessantottina vive all' insegna della disillusione e sconforto la propria esistenza a cui sembra essere priva di senso.
Moretti rappresenta ottimamente il senso di disagio, noia e incomunicabilità che attraversa un pò una certa cerchia di giovani che non riescono a vedere con troppa speranza il loro (e quello del paese) futuro e presente, che non possono far altro che riconoscere i loro problemi senza reagire.
L'autore è già pienamente maturo nel costruire una sua personale poetica e nel tramandare messaggi che sono ancora attuali ( io ho 18 anni adesso e certe situazioni le ho riscontrate ancora ), e lo fa costruendo un film per lo più privo di un vero filo narrativo ma funzionale nel suo accumulo di scenette descrittive intrise di situazioni e dialoghi memorabili, all'insegna della risata amara.

"No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no…ah no: se si balla non vengo. No, no…allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni in là con noi dai…” e io: “andate, andate, vi raggiungo dopo…”. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci Nicola."


"Ma tu come campi?
Mah... faccio cose, vedo gente.."

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/10/2007 01.49.46
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cappellaio  @  10/08/2007 22:26:40
   8 / 10
Ha fatto la storia e nella sua semplicità racchiude un immensa profondità di linguaggio e di valori di una società, quella in cui è racchiusa la generazione degli anni 70, e che ha vissuto la crisi di valori testimoniata da Moretti e dal suo gruppo di giovani. Da storia del cinema la scena in cui il contadino in bicicletta urla Ecce Bombo...

Il Messere  @  22/06/2007 00:37:37
   8½ / 10
Dopo l'incursione amatoriale di "io sono un autarchico", Michele Apicella debutta ufficialmente come cantore di un disagio non generazionale, ma comunque diffuso nella gioventù romana del '77 e dintorni.
Convinto di aver realizzato un film drammatico, Nanni ha più che altro rappresentato un dissacrante scenario della mediopiccola borghesia romana in cui si è esposto lui per primo; viene coinvolto anche il docente di epigrafia greca Luigi Moretti, nel ruolo di un patetico e solitario ascoltatore radiofonico.
Il giovane protagonista alle prese con il telefono nella deserta Capitale estiva riconduce ad un classico di altro genere come "Un saccco belllo": sfogliando la sua rubrica telefonica, Verdone ritrovava "stadio olimpico" e "olimpico, stadio"!
Cinque anni fa ho proiettato questo film da antologia al cineforum dela scuola; purtroppo fu un fiasco clamoroso. Con una vociaaccia stridula Michele Apicella gli direbbe: <<Ve lo meritate Alberto Sordi!>>

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  26/05/2007 00:14:22
   8 / 10
Era l’8 marzo‘78 quando uscì nelle sale “Ecce bombo”le cui battute e situazioni sono diventate fin da subito dei topos ai quali ancora oggi gli estimatori di Moretti sono legati. Il contesto storico,sociale e culturale dell’Italia di 30 anni fa favorì di certo “l’irruzione” del film così come del precedente “Io sono un autarchico”;si era nel pieno degli anni di piombo(una settimana dopo la prima si assistette al tragico rapimento dell’on.Moro),ma anche nel pieno delle radio e delle tv libere con la “liberalizzazione”delle trasmissioni via etere(Telecalifornia docet).Quasi 30 anni dopo è tornato al cinema e così in un pomeriggio di dicembre ho scelto il tempio morettiano per eccellenza,il“Nuovo Sacher”per vivere un’esperienza che l’età anagrafica non mi aveva permesso. Nel buio della sala arriva lo straccivendolo,una sorta di rigattiere,dondolando sull’alto di un terrapieno di Ostia,urlando“Ecce bombo” quando il controcampo sui soliti 4 amici,impietriti e immobili,annuncia il grottesco errore di una veglia notturna nell’attesa di un’alba che non può che sorgere alle loro spalle.E’una comicità amara,sono comici loro malgrado questi “nuovi vitelloni” che vivono in una famiglia perennemente in crisi e in cui l’incomunicabilità vince,anche al di là delle mura domestiche:un abisso divide le generazioni,ma non solo,è il vuoto rappresentato dal montaggio parallelo che nelle scene finali mostra l’inutile tentativo di raggiungere la fantomatica Olga..tutti si perderanno,chi si fermerà a giocare a pallone,chi a mangiare una fetta d’anguria..tutti eccetto uno,Michele:si ritroverà da solo dinanzi a lei,ma non saprà far altro che fissarla in silenzio!Manifesto di una generazione?Forse sì,se si considera l’inaspettato successo che ebbe,ma non solo di quella generazione se a 30 anni da allora non molto pare sia cambiato nel coacervo dei rapporti umani,sociali e di coppia.Da vedere e rivedere!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  22/02/2007 23:08:02
   8 / 10
"Ma che stiamo facendo? Ma che sta succedendo? Quando vedremo il sole? Sto male, e c'io pure freddo"

Rivisto fuori dalla vetusta e snobbina concezione domestica (dvd o vhs), in un cinema distratto, "Ecce bombo" non sembra affatto invecchiato come avrei temuto. E' un'opera travolgente, a cui non sfugge un lieve sentore di narcisismo autoriale ("noi diciamo che le cose non vanno, noi andiamo oltre" ) che diverrà sempre piu' l'Io narrante di Moretti e del suo cinema.
E non mancano certo i momenti della giornata in cui tutto mi sembra incomprensibile e folle, dissociato e astratto, dove mi sento un "alieno" per aver protetto una collega di lavoro da insulti razziali o per difendere la mia idea incentivando il fatto di non volerne sapere di essere "allineato al sistema".
Non è un film affatto burocrate: se ascoltiamo un tizio chiedere una parte "a costo di tagliarsi un'orecchio se il film parla di sequestri" è come se già decenni fa assistessimo al vuoto dell'apparenza, al modello retrivo che dall'idealismo passa al rito collettivo e quindi alla funzione conformista della massa.
I trentenni di allora si leccano le ferite di una brutale realtà quotidiana, che oggi ci appare datata soltanto perchè le reduciste implicazioni ideologiche del 1977 ci appariranno ingenue, o superflue: non serve a nulla dichiararsi vinti da una società che esibisce tristemente e felicemente i propri errori temporali (emblematica la figura del padre di Michele, Glauco Mauri quando alle parolacce del film redarguisce con un "questo è il risultato di un'educazione repressiva. Pensa cosa saresti diventato se avessi ricevuto un'educazione moderna".

Fa venire in mente il testo di una canzone di Guccini, altrettanto emblematica in tal senso: la generazione di "Ecce bombo" ha ancora la forza di ribellarsi contro certi schemi e fa "controcultura", ma vive sopraffatta dalla perdita di ogni speranza, dalla "dissociazione fatale".

Si passano in rassegna battaglie che avrebbero potuto essere eversive e coerenti, ma sono soltanto frustanti: la liberazione sessuale, il femminismo incoerente che passa attraverso il tradimento come binario borghese, la legge sul divorzio (quando pero' due persone decidono comunque di distruggersi la vita... insieme), il viaggio come fuga che aderisce comunque all'incertezza per il futuro.

Credo che sia per questo emblematico il personaggio di Michele, avverso sia ai meccanismi sociali piu' in voga sia alla passività brutale della dissociazione "diversa", come se carpisse quanto l'impegno profuso sia del tutto arbitrario alla funzione di un mondo che conosce solo l'esasperazione e la banalizzazione dei riti (I ggiovani, per dirla con la pronuncia dell'assurdo giornalista locale, come categoria alla quale i media chiedono scelleratamente "comprensione" e audience).

Poi c'è chi sceglie la dissociazione verbale (lo stralunato Mirko), chi quella globale (Olga, Lina Sastri) chi, come l'invasato interlocutore di una radio indipendente, "fa sempre finta".

Dieci anni dopo Michele è in piscina, e fa la summa di un decennio con "Palombella rossa"

Altri decenni dopo, cade un governo di centrosinistra per aver "osato" fronteggiare radicalmente i conti col proprio passato e la propria cultura.

Proprio vero: in fondo quel "ce lo meritiamo Sordi" sottintende il disprezzo verso il cinema dei Papà che si è ripreso il suo posto, anche nella vita di ogni giorno.
Tra "il sorpasso" di Risi e "la meglio gioventu'" che sfoggia l'ecumenismo radicale del conformismo (a tratti splendidamente, vero) "Ecce bombo" è proprio come una fontana chiusa in mezzo alla piazza

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  16/12/2006 20:19:00
   9½ / 10
Film che ricompare nei cinema d'essai. Un po' datato ma molto significativo per chi è sensibile alla storia del cinema italiano. Una nuova commedia all'italiana si affianca a quella di Sordi e compagni. Una commedia molto più intelligente dell'altra. Moretti fa della satira moralistica e dell'introspezione di tipo confessionale l'asse culturale di un nuovo messaggio sociale e politico. Un messaggio che riflette aspetti del paese anni '60-'70 che cambia vorticosamente sulla scia di imponenti movimenti studenteschi e operai a dimensione mondiale.
Una pagina di storia vera indimenticabile, al di là delle solite tragedie semicomiche all'italiana prive di umorismo e forze di idee tese al cambiamento sociale.
Grande Moretti, finalmente un intellettuale vero al cinema.

PS. Rispondo solo a messaggi privati opportunamente selezionati

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/06/2007 00.42.14
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dade1984  @  10/12/2006 17:10:48
   1 / 10
moretti regista incapace dal punto di vista tecnico dirige un film evitabilissimo

4 risposte al commento
Ultima risposta 04/09/2009 11.00.43
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Vegetable man  @  08/09/2006 18:37:32
   8½ / 10
Un film un po' grezzo e poco compatto nella sceneggiattura; però s'intravedono già alcuni temi tipici di Moretti: l'incomunicabilità, la perdita di senso, il cinema, il rapporto con le donne e con il proprio momento storico. Ci sono però scene entrate nell'immaginario collettivo, che da sole giustificano la visione.

enigmista  @  11/06/2006 13:49:19
   10 / 10
Un grandissimo film. Scene storiche come l'esame (dove Nanni Moretti esclama "L'ho preparato io!"), o la telefonata ("Mi si nota di più...") non si dimenticano facilmente. Un grande Nanni Moretti, disilluso e teatrale.

franx  @  08/06/2006 16:08:57
   7½ / 10
Non è certo 'il capezzolo d'oriente' o 'i metalmeccanici hanno pochi fucili'.
E' un film che dipinge un pezzo della storia d'italia attraverso la storia di una famiglia normalissima, che in alcuni tratti si applica tranquillamente anche ai giorni nostri e alle nostre conoscenze personali, comitive, ecc.
Questo è uno dei pochi se non l'unico di Nanni in cui non ruota tutto intorno a Nanni, in cui gli altri attori non fanno solo da collante con 4 battute in tutto il film alla Nanni-interpretazione.
Quasi tutto il film è geniale e l'ultima scena, poi, gli ultimi fotogrammi, sono una conclusione degna di un'ottima opera cinematografica.
L'unico che non aveva voglia, va e gli altri, che avevano voglia, no.
Difficile elencare tutti i sentimenti umani che il film mette in risalto: la superficialità dei sentimenti, dei rapporti interpersonali, la ricerca inutile di qualcosa che ti soddisfi, un pizzico di politica.
"...Te lo meriti! Alberto Sordi! Te lo meriti!..."
Albertone era un grande.

tavullia86  @  17/04/2006 11:22:22
   7½ / 10
il mezzo voto in + è sicuramente per la scena dl pallone....

Gruppo COLLABORATORI paul  @  31/03/2006 12:18:52
   9 / 10
A tutt'oggi il miglior film di Nanni Moretti, il ritratto di una generazione nella quale possono però identificarsi tutti quanti. Anche dal punto di vista tecnico è un film "rivoluzionario", ancor più di quanto lo era stato IO SONO UN AUTARCHICO. Presa diretta e pochissimi movimenti di macchina.

Per un milanese come me poi l''inizio è spassosissimo.

Moretti (Michele): "Mamma, non siamo a Milano, siamo a Roma. Bruno, Marco, Pannella, non IL Bruno, IL Marco, IL Pannella. Fi.ca, non FI.GA! caC.are, non caG.are!"

3 risposte al commento
Ultima risposta 10/10/2007 14.55.13
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Invia una mail all'autore del commento Proto Sul Pero  @  11/03/2006 18:56:04
   9 / 10
Se Ecce Bombo fa ridere è solo perché funziona esattamente come uno specchio.
Allora credo che ci dovremmo preoccupare..

Eraclito  @  06/02/2006 15:29:03
   9 / 10
Little Tony è pazzo.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  25/01/2006 14:01:26
   7½ / 10
Riuscito ritratto di una generazione, a tratti però ... troppo logorroico

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/01/2006 15.31.16
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Rusty il Selvag  @  23/01/2006 17:11:25
   10 / 10
triste ironico geniale

come si decrive la crisi, l'incomunicabilita', la debolezza

di una generazione che si perde nel cercare di andare avanti

una strada, un momento, uno scontro ,un amore ,un idea, un motivo,

per vivere o sopravvivere ,ma cosa,cosa è tutto ciò, si può comunicare il

vuoto se non conosci nemmeno te stesso?

Michele non vuole Michele non sa Michele e' solo.

controsenso  @  04/08/2005 08:59:42
   8 / 10
Il primo lungometraggio di Moretti. Certamente un po' acerbo, a tratti irresistibile, comunque sentito e vero.
Contiene già tutti i temi che poi svilupperà nelle successive produzioni e precede l'onda lunga del riflusso e della crisi politica e morale degli anni successivi.

viagem  @  28/07/2005 14:28:41
   7 / 10
Ancora un po' acerbo, comunque un bel film.

polbot  @  30/06/2005 11:13:36
   7 / 10
non di +....ma già si intuisce il genio.........

marco86  @  18/02/2005 21:48:59
   7 / 10
Voto:7,5
Non il miglior film di Moretti,ma comunque un ottimo ritratto di una generazione,analizzata nei minimi particolari nei rapporti con le donne,col mondo degli adulti e con loro stessi.il sentimento che alla fine viene maggiormente enfatizzato dal racconto è la noia.I momenti malinconicamente divertenti certo non mancano,e alcune scene sono da ricordare.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/11/2004 01:09:04
   7 / 10
Il primo film di un autore dalla 'patologica' coerenza

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/02/2005 15.58.35
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dragonfly  @  12/10/2004 18:06:55
   8 / 10
Un moretti agli albori e molto promettente. Film cult delle opere prime, con le solite battute geniali dell'autore.

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