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Di sicuro tra i beast-movie, il sottogenere più straabusato di tutti, questo è uno dei migliori. Sappiamo tutti chi ha tracciato la linea e che cosa ha provocato nell' inconscio delle svariate generazioni, fatto stà che Girdler in questo caso e subito dopo, nel 1976, sceglie di affidarsi al carnivoro di terra per eccellenza, che, sebbene non riesca a rendere cinematograficamente come un mega squalo, o un coccodrillone famelico o ancora come un anaconda più lunga di un camion rimorchio, a causa di un muso troppo coccolone ( per dirlo alla triestina); ha pur sempre una notevole stazza di 1000 kg. E, cosa più importante, non sfigura con i film dello stesso genere che ci propinano adesso, in quanto anche nei film più attuali i vari mostroni di turno compiono azioni/evoluzioni impossibili. Anzi, visto le retrograde conoscienze di un tempo, acquista ancor più valore. Ma pareri personali a parte, e venendo alla pellicola, tra i suoi pregi senz' altro il costante uso della soggettiva per la bestia ( con tanto di respiro, vi fà venire in mente qualcosa o qualcuno?), la suggestiva ambientazione boschiva georgiana vista dall' alto ( mozzafiato) ed al suo interno, e l' elevato numero di vittime causate dagli attacchi ( ...,bon sfx non eccelsi, ma comunque degni) nel giro di un' oretta e mezzo scarsa. Tra i difetti, personaggi principali stereotipati ma si potrebbe sorvolare, ed alcune solite ingenuità nel comportamento delle comparsate.
Al pari di pellicole quali "Il branco" o "Sfida a white buffalo" o ancora "Wild beast" è un piccolo Cult da riscoprire. Non è essenziale chiaramente e né meritevole di un voto così alto, però sono troppo affezzionato a sti spauracchi.