i cinque segreti del deserto regia di Billy Wilder USA 1943
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i cinque segreti del deserto (1943)

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locandina del film I CINQUE SEGRETI DEL DESERTO

Titolo Originale: FIVE GRAVES TO CAIRO

RegiaBilly Wilder

InterpretiFranchot Tone, Anne Baxter, Erich von Stroheim, Akim Tamiroff

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1943
Genereguerra
Al cinema nel Novembre 1943

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Trama del film I cinque segreti del deserto

Durante l'ultimo conflitto mondiale, in Africa, un sottufficiale inglese si sostituisce a una spia al servizio dei tedeschi. Scopre così dove si trovano i depositi di carburante che i tedeschi avevano predisposto addirittura prima della guerra per rifornire i propri carri armati. Questa scoperta permette all'esercito inglese di neutralizzare la minaccia tedesca e di vincere una battaglia decisiva per le sorti del conflitto.

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Voto Visitatori:   7,33 / 10 (9 voti)7,33Grafico
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Voti e commenti su I cinque segreti del deserto, 9 opinioni inserite

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topsecret  @  05/01/2022 14:23:33
   7 / 10
Complessivamente è un buon film di spionaggio, ben orchestrato e recitato ottimamente, ma alcune leggerezze narrative sono piuttosto evidenti, soprattutto nella parte conclusiva del film.
Visione che comunque scorre bene, aiutata da un ritmo senza cedimenti e da una regia calibrata, salda nel dirigere un cast abile e volenteroso.

Goldust  @  11/09/2015 10:21:55
   7 / 10
Girato a conflitto non ancora concluso, nel film di Wilder l'orrore della guerra è lasciato fuori campo ed è invece l'intrigo spionistico a tenere banco, con una suspance spesso molto efficace. Pur essendo ancora ad inizio carriera la direzione degli attori è già competente; inoltre non mancano le esplosioni ironiche ( legate soprattutto al Generale canterino Sebastiano ) ed il gusto per il travestimento tipici del suo cinema. Teatrale e sinistramente affabile ( si veda la scena della cena con gli ufficiali nemici ), nei panni di Rommel Von Stroheim giganteggia, anche se per stazza e nei connotati ricorderebbe molto più Mussolini..

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  24/08/2014 16:09:23
   7 / 10
Milestone in quegli anni fu uno degli autori che meglio si mosse nel cinema bellico hollywoodiano, psicologico, antimilitarista, un passo avanti a tutti, pose l'asticella su un gradino superiore alla norma. Benché eserciti un messaggio cupo, il finale è lì a testimoniarlo, Wilder lo rende conforme ai toni della commedia senza per questo farne una parodia alla Gianni e Pinotto o ai fratelli Marx, vuoi perchè la guerra era corrente, abbraccerà toni più parodistici in 'Stalag 17' con un paio d'anni alle spalle da quell'incubo, sdoganandolo con vere e proprie gag da duo comico, funzionante sarà la centellinata coppia Strauss-Lembeck.
Il film evita ambizioni politiche tuttavia è evidente il suo schierarsi verso posizioni filoalleate, un po macchiette i tedeschi, la simpatia di Tamiroff monopolizza la prima parte, ventenne la Baxter sa già il fatto suo (la Simoneschi al doppiaggio è una quindicina d'anni più grande e si sente che mal aderisce), in quegli anni scartata dal maestro Hitch che gli avrebbe potuto far bruciare le tappe col ruolo di Rebecca, il talento c'è e viene soltanto posticipato il suo sfondare ad Hollywood.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/06/2012 14:14:32
   6½ / 10
Discreto film di Wilder molto vicino all'intreccio spionistico, non uno dei miei film preferiti ma sorretto da una buona intepretazione degli attori su cui primeggia Von Stroheim. Gioca molto sull'occultamento della vera identità del protagonista che diventa l'elemento fondamentale per la suspence di questo film. Un po' retorico nella scena finale.

dave89  @  01/08/2011 13:31:08
   8½ / 10
film molto bello....da vedere.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  04/02/2009 13:25:22
   8 / 10
Mi è piaciuto molto questo minore di Billy Wilder, uno dei pochi che ancora mi restano da vedere. Fa parte di quei quattro ("L' Aquila Solitaria" ancora non l' ho visto) film a sfondo bellico del regista viennese, anch' esso impegnato in certe produzioni a propaganda anti nazista durante la seconda guerra mondiale; "I Cinque Segreti del Deserto" è stato girato proprio nel 1943 nel deserto californiano, per questo autore si tratta di una delle rarissime escursioni fuori dagli studios. Se da una parte si è sempre notata una certa influenza di Lubitsch, dichiarata, da un' altra credo per Wilder sia altrettanto evidente un certo riconoscimento verso Renoir: "Stalag 17" si ispira in più punti al Capolavoro "La Grande Illusione", in questo film, oltre ad esserci un Von Stoheim che interpreta un ufficiale tedesco dalle movenze simili, troviamo una struttura narrata in più lingue diverse; l' inglese, il tedesco e anche l' italiano. "I Cinque Segreti del Deserto" è la terza regia di Wilder, dopo "Frutto Proibito" è solo un altro pretesto per affrontare il tema del travestimento tanto caro al regista, e di intarsiare di commedia un film nato per essere preso sul serio, dal finale ben poco consolatorio. Non si tratta di un capolavoro, e non ci metto nemmeno il "credo", sia per la difficoltà dell' autore che ho riscontrato anche nelle altre pellicole nel prendere una lucida distanza dagli accadimenti - dato che si trattava di un ebreo fuggito a Hollywood - senza farsi prendere troppo la mano, sia per il film in se, che non ha certo le pretese, comunque, di essere tra quelli a sfondo militare più memorabili. Girato praticamente in un interno (a parte l' inizio e l' epilogo nel deserto), e tra pochi attori, è molto semplicemente "l' esercito francese e l' esercito tedesco", dove i nazisti sono talmente carichi di sè e furbi da essere in realtà solo degli ingenui. Curiosi, come trovo sempre, i fili conduttori con le altre opere, ad esempio il luogo angusto come elemento di salvezza (il bancone qui, la cisterna di "Stalag 17", la scrivania di "Prima Pagina", il tavolone di "A Qualcuno Piace Caldo"), o la critica all' americano medio ancora in stato embrionale, sviluppato poi eccellentemente nel capolavoro del 1960, "L' Appartamento": "Io...ex impiegato in una compagnia di assicurazione nel cuore di Londra, addetto agli uffici reclami, timido e tremante davanti al capufficio..". Insomma non un capolavoro ma è veramente bello e anche divertente, con una colonna sonora molto simile al successivo "La Fiamma del Peccato" che non risparmia momenti di vera suspense. Buona la fotografia di John Seitz ed eccellenti tutte le interpretazioni, soprattutto il caratterista (credo) proprietario dell' albergo egiziano. Bellissima Anne Baxter.

Beefheart  @  13/11/2007 20:58:20
   6½ / 10
Un discreto melodramma, ambientato in nord-africa con la seconda guerra mondiale come sfondo. Nessuna scena di guerra esplicita, ma tanta strategia di retrovia, eroismo e dramma lubrificati dal consueto spirito ironico. Pur denunciando qualche passaggio banalotto il film riesce comunque ad appassionare grazie ad una sceneggiatura verosimile e scorrevole ed alla bona prova degli attori; su tutti il mitico Erich von Stroheim nella parte del generale Rommel. L'impronta del regista si vede laddove la suspence si alterna armonicamente a passaggi più buffi, senza però perdere di intensità. Molto efficace la scena iniziale del carro armato inglese, "sopravvissuto" al suo equipaggio, che viaggia senza controllo, a velocità ridotta, tra le dune del deserto, in attesa di finire la benzina e terminare quindi la sua lugubre corsa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/04/2007 12:57:12
   7 / 10
Notevole primo film interamente girato da Wilder ("Amore che redime", del 1933, è una co-regia), insolito soprattutto per l'ambientazione esotica e la buona fotografia. Qua e là un po' dispersivo, ma da non perdere soprattutto per l'eccezionale prova di Eric Von Stronheim, indimenticabile Rommel

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  18/11/2006 12:44:54
   8½ / 10
Classico (fantastico) film di propaganda durante la guerra, che rientra per forza di cose nella definizione di "Minore", trattandosi di una pellicola di Billy Wilder.

Un Wilder, prima maniera, ancora lontano dalle commedie, ma poco prima di capolavori come "Giorni perduti" e "La fiamma del peccato".
Mischia sapientemente ambientazione esotica, melodramma sentimentale, intrigo spionistico.
Coinvolgente ed incredibilmente divertente, già da giovane Wilder sapeva il fatto suo.

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