la voltapagine regia di Denis Dercourt Francia 2006
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la voltapagine (2006)

 Trailer Trailer LA VOLTAPAGINE

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locandina del film LA VOLTAPAGINE

Titolo Originale: LA TOURNEUSE DE PAGES

RegiaDenis Dercourt

InterpretiXavier De guillebon, Pascal Greggory, Deborah François, Catherine Frot, Christine Citti, Clotilde Mollet, Jacques Bonnaffé, Antoine Martynciow

Durata: h 1.25
NazionalitàFrancia 2006
Generecommedia
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di Denis Dercourt

Trama del film La voltapagine

Quando all'età di dieci anni, Mélanie, dovette rinunciare al sogno di diventare una pianista, a causa dell'atteggiamento della direttrice del conservatorio, che la intimorì a tal punto da farle sbagliare la prova, non avrebbe mai sospettato che anni dopo, sarebbe diventata l'assistente del marito presso il suo studio legale e che il suo destino si sarebbe scontrato con quello della persona che le cambiò la vita...

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Voto Visitatori:   7,13 / 10 (26 voti)7,13Grafico
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Voti e commenti su La voltapagine, 26 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

topsecret  @  22/12/2016 17:13:47
   7 / 10
Può una piccola distrazione scatenare la catastrofe? A quanto pare può..."perchè è così che tutto inizia...dal molto piccolo".
Una storia interessante, anche se prevedibile in corso d'opera e nel suo epilogo, a suo modo drammatico ed inquietante per certi versi, capace di regalare una visione attenta e coinvolgente, merito anche e soprattutto della bravura del cast che sa vendersi bene nonostante il tutto possa apparire un po' esagerato.
Pellicola discreta.

deliver  @  17/04/2013 14:03:43
   6½ / 10
Film che ricordo molto la maniera di Claude Chabrol (e i suoi ritratti femminili).
Forse dura troppo poco, forse questa storia avrebbe richiesto maggiore accumulazione in vista di un finale ancor ancor più "severo". Insomma mi aspettavo qualcosa di più caustico e impressionante.

Invia una mail all'autore del commento OpheliaQueen  @  08/04/2012 15:03:15
   8 / 10
Film francese tipico nello stile e scelte musicali. Buon compositore. Interessante la figura gelida di Melanie che "non" traspare alcuna emozione. Pause eccellenti e ben collocate, rispecchiano i tempi e le pause dei brani.
Consigliato

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/06/2011 11:08:43
   7 / 10
Denis Dercourt firma un thriller elegante e minimalista che devo molto al cinema di Chabrol.
Un film su una vendetta maturata e alimentata negli anni.
Atmosfere sobrie, misurate e toni garbati per un film che non soffoca la violenza ma la fa sprigionare in tutta la sua glacialità.
Bravissima la protagonista.

Schizoid Man  @  07/06/2011 19:08:57
   8 / 10
(Attenzione, contiene spoiler) Il sogno di una vita andato in frantumi per colpe altrui: la rabbia repressa che si accumula e la vendetta come unica ragione di vita. In poche parole, si potrebbe riassumere così questo film, che tratta, appunto, di una vendetta. Una vendetta, però, che parte da molto lontano. Talmente lontano che dobbiamo tornare indietro nel tempo di una decina d'anni, quando Mélanie, la protagonista di questa storia, era una bambina. Il suo sogno era quello di diventare una grande pianista. E forse ce l'avrebbe fatta, perché la musica per lei era tutto e il talento non le mancava affatto. Quando, però, a dodici anni affrontò l'esame di ammissione al conservatorio, durante la sua esibizione successe una cosa che le fece perdere la concentrazione: la donna che presiedeva la commissione giudicante, una famosa pianista concertista, si mise a firmare un autografo proprio mentre Mélanie stava suonando. Irritata, sconcertata e arrabbiata dall'atteggiamento superficiale della donna, Mélanie interruppe l'esecuzione del brano che stava eseguendo, compromettendo, di fatto, l'esito finale dell'esame. Puntuale, infatti, arrivò la bocciatura. La delusione che provò Mélanie fu così forte che decise che non avrebbe mai più suonato. Però da quel momento in lei scattò qualcosa: la rabbia e l'amarezza derivate dall'ingiusta bocciatura erano infatti così forti che finirono per consumarla dentro. In lei maturò la convinzione che Ariane, la donna che aveva distrutto il suo sogno di diventare una grande pianista, non poteva passarla liscia così facilmente. In qualche modo avrebbe dovuto pagarla.
Dieci anni dopo quell'episodio, Mélanie deve svolgere uno stage come segretaria; ad assumerla in prova è lo studio legale dell'avvocato Fouchécourt. Questi, guarda caso, è il marito di Ariane, proprio la donna verso la quale Mélanie nutre un odio feroce da due lustri a questa parte. Poco alla volta, Mélanie si insinua nella vita della coppia prima come babysitter del loro figlio, Tristan, poi diventando la voltapagine di Ariane. Lentamente, con estrema pazienza nonché con una notevole dose di perfidia, Mélanie avrà modo di mettere in atto la propria crudele vendetta nei confronti della donna che lei considera responsabile di averle rovinato la vita.
Nel raccontare la storia di una vendetta atroce compiuta da una ragazza nei confronti di una donna matura, Denis Dercourt dimostra di possedere un bel talento sia per la narrazione che per la messa in scena; il regista francese, grazie ad uno stile di regia raffinato, fatto di eleganti inquadrature precise al millimetro, riesce ad offrirci, con una lucidità notevole oltre che con una sensibilità eccezionale, un bellissimo ed inquietante ritratto di due donne, Mélanie e Ariane, così diverse l'una dall'altra, che si troveranno – a causa del destino che ha voluto metterle contro – a dare vita ad un autentico gioco al massacro dal quale però soltanto una delle due ne uscirà a pezzi, mentre l'altra, forse, riuscirà finalmente a tornare in pace con se stessa.
Oltre alla regia perfetta, sono da ricordare le splendide interpretazioni delle due protagoniste: Deborah François, la giovane Mélanie, è una ragazza all'apparenza dolce ma che in realtà dentro di sé nasconde una cattiveria insospettabile, tant'è vero che è disposta a tutto pur di consumare la propria vendetta; Catherine Frot, la matura Ariane, ovvero la donna che ha contribuito, seppur inconsapevolmente, a rovinare il sogno di una vita a Mélanie, è magnifica per come riesce a rendere il senso di smarrimento progressivo di cui rimane vittima il suo personaggio. "La voltapagine" è un thriller psicologico raffinato, gelido e inquietante che sembra diretto dal miglior Chabrol.

Skanoir  @  09/05/2011 12:32:38
   7½ / 10
Un film lento. Come tutti i film che vogliono che lo spettatore cerchi di capire quali siano i sentimenti dei personaggi. Una lentezza che però non annoia, mostrando l'ambiguità dei sentimenti umani e la fragilità che si nasconde in ognuno di noi.

El_Baro  @  02/11/2010 12:18:33
   7½ / 10
Interessante e intelligente, un po' rapido e fortuito nello svilupparsi della sceneggiatura, ma ricco di sfaccettature psicoanalitiche su cui ci sarebbe parecchio da ragionare.
Inoltre, pur mantenendo la struttura e la forma classica del film francese, fila via molto più snello.
Bellissima e bravissima la François, che rende efficace un personaggio morboso, intrigante e gelido.

Libss  @  04/03/2010 13:37:55
   7 / 10
Un film di discreta fattura ma di grande sagacia psicologica. Qualche inverosimiglianza (o forzatura?) non ne intacca il fascino morboso e l'intelligenza descrittiva, fatta di poche ed essenziali parole, immagini puntuali, ricchezza caratterizzante.

gandyovo  @  22/12/2009 18:53:45
   7½ / 10
mi sono piaciute moltissimo le due attrici, specialmente la François che vorrò vedere nel prossimo film. La storia non è travolgente ma l'atmosfera che si crea mi ha "attaccato" al video. film poco visto (male)

paride_86  @  27/09/2008 02:40:19
   7 / 10
Questo film si distingue per eleganza e classe, per come è stato girato e soprattutto per come è stato interpretato. La storia non è poi così originale: di vendette tramate in questo modo la storia del cinema ne è piena. In questo caso, però, lo spettatore attende con ansia la fine per sapere non cosa succederà, ma come.

bighouse  @  19/05/2008 14:27:26
   7½ / 10
Una trama sottilmente diabolica per un film elegante e pacato che sfiora vari generi (commedia, dramma e, probabilmente, noir e thriller). Brave le due protagoniste. Sconsigliato a chi ama le trame adrenaliniche ed a forte impatto, seppure banali. Consigliato, invece, a chi è curioso e ama spaziare tra vari generi e nazionalità.

alex75  @  12/02/2008 19:14:19
   6 / 10
Peccato che una storia così intrigante non sia stata sfruttata per costruire quello che poteva essere un thriller eccellente. Ma i francesi col thriller non ci sanno fare (a parte qualche esempio nel passato come "Ascensore per il patibolo", forse il più bel noir francese di sempre).
La regia è in questo caso purtroppo molto piatta e la presunta eleganza della messinscena è in realtà noiosa maldestria nel maneggiare il registro thriller; come spesso accade nel cinema francese si respira un'aura di finzione, di qualcosa che non gira come dovrebbe. Peccato, nelle mani di Losey, a suo tempo, sarebbe stato un capolavoro.

marfsime  @  17/01/2008 15:17:21
   5½ / 10
Classico film basato sulla vendetta..sa un po' di già visto. Questa volta la vendetta è messa in atto dalla protagonista attraverso una serie di situazioni atte anche a creare invidia o anche più direttamente arrecando danno all'altra protagonista del film. Purtroppo però la pellicola è caratterizzata dalla lentezza classica dei film semi-drammatici francesi ed il risultato non è pienamente sufficiente..si poteva fare di meglio secondo me.

Voto:5,5

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  26/12/2007 12:56:41
   8 / 10
Quando l'eleganza e la sobrietà riescono a trasmettere lo stesso pathos che trasmettono l'azione e la violenza, è racchiuso tutto in questo parallelo l'interessante lavoro del giovane regista Denis Dercourt; quando si è convinti di aver subito un torto (e la convinzione è ancor più enfatizzata se si è bambini), che magari ha condizionato il futuro della nostra esistenza, che cosa c'è di più sublime della vendetta in tutte le sue forme? tanto più si è artisti, tanto più si è fragili e sensibili al giudizio. Alla piccola Melanie l'affronto subìto, durante la prova d'esame al pianoforte per entrare nel conservatorio, da parte della presidente della regia, una famosa concertista, responsabile della sua bocciatura, innesca nella bambina un sentimento di odio tale da vivere in maniera ossessiva l'offesa che è stata costretta a sopportare. Quando, apparentemente per caso, la ragazza ormai ventenne, si troverà a fare la baby sitter nella lussuosa villa di un avvocato, la vendetta inizia a concretizzarsi, la mogie di quest'ultimo è la concertista responsabile della sua ossessione. Ineccepibile la prova degli attori (soprattutto delle due donne protagoniste) a calarsi perfettamente nel personaggio a loro assegnato, perfetta Catherine Frot a trasmettere quella scostante antipatia dettata dalla superbia, molto, molto brava la giovane Francois a gestire, con bellissime espressioni del viso, i diversi stati d'animo, da sensuale seduttrice a perfida ed insensibile persecutrice; si deve inoltre dar merito al film di averci fatto soffermare, e quindi approfondire la nostra conoscenza, su un lavoro quasi sconosciuto, quello del voltapagine; quante volte assistendo ad un concerto abbiamo "percepito" la presenza di una figura vicino al pianista ma, rapiti dalla musica, di quella figura, finito il concerto, nella nostra mente non ve ne è rimasta traccia? Beh, penso che molti di noi, dopo aver visto questo film, rivaluteranno questa professione che, oltretutto, richiede la perfetta conoscenza della musica e la totale armonia con il pianista, sperando per lui/lei che non ci sia Melanie alle sue spalle a gestire lo spartito.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  26/11/2007 16:38:48
   7 / 10
Davvero molto carino! Mi ha appassionato, sicuramente un film ben fatto, bravo il regista e gli attori. Che dire? La vendetta di Mélanie è proprio terribile, tutti i miei complimenti alla signorina!

1 risposta al commento
Ultima risposta 08/05/2008 23.26.00
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Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  17/10/2007 22:21:17
   7½ / 10
La vendetta è un piatto che si consuma freddo. Dercourt, sconosciuto regista francese lo dimostra in maniera eloquente in questo insolito film transalpino vera rivelazione della stagione. La regia è molto curata nei modi e nei tempi, nessuna sbavatura tecnica e grande enfasi all'austerità dei personaggi: come nella migliore tradizione d'oltralpe sono freddi e distaccati i componenti della tipica famiglia borghese-intelettuale, ma lo è in particolare la giovane Mélanie (una Déborah François già vista in L'Enfant-Una storia d'amore, qui di una bellezza disarmante) che persegue scientificamente e senza incertezze il suo desiderio di restituire con gli interessi lo schiaffo subito da adolescente quando l'allora esaminatrice Ariane Fouchécourt compromise il suo sogno di divenire musicista. Cinema d'autore che si coniuga in maniera esemplare ad atmosfere simil-thriller a tensione crescente; quasi una celebrazione della vendetta come atto di liberazione interiore dai fantasmi del passato. Dercourt che ha trasorsi da solista di viola dimostra oltre ad una ovvia conoscenza della materia (che abbia tratto spunto da una qualche negativa esperienza personale?) un talento narrativo sopra la media. C'è da augurarsi che sappia ripetersi.

claudio54  @  17/08/2007 00:35:41
   6 / 10
Film ambizioso, ma imperfetto.
La nemesi è incompleta, una vendetta anonima non è una vera vendetta. Lo spettatore resta interdetto. E' come se Ulisse si vendicasse dei Proci senza rivelare la sua vera identità.
Un'altra grande assente è proprio la musica. Bach viene nominato spesso, ma in realtà è assente. La musica è ridotta a pretesto, quando avrebbe invece potuto essere protagonista, guidando la storia meglio di chissà quante inutili battute.
Quando la voltapagine guarda così intensamente la pianista, non può non tornare alla memoria "Sinfonia d'autunno" di Bergman, dove nelle lunghe inquadrature della figlia che guarda la madre al pianoforte c'è tutto il film, ed anche qualcosa di più, quel qualcosa che nessuna battuta potrà mai riuscire ad esprimere. Proprio ricordando il film del grande Maestro possiamo cogliere la differenza che passa tra il genio ed il mestiere.
Comunque un film più che guardabile, considerato il panorama.

antvwala  @  16/08/2007 22:53:24
   8 / 10
Dimostrazione che si può fare un bellissimo triller senza bisogno di sangue e truculenza. Che bella interpretazione!

chiarachemistry  @  10/07/2007 17:49:41
   8½ / 10
Questo film è di una freddezza e di una sensualità travolgente. Tutto è lasciato all'immaginazione. Ci si domanda: nascerà una storia tra le due? Oppure Melanie è spietatamente convinta di portare a termine la propria vendetta? Fino all'ultimo si spera anche se il lieto fine non è una delle chance che l'autore aveva in mente. Un 10 all'interpretazione delle attrici. Un 7 alla trama a volte un po' debole (come ha fatto la protagonista a fare in modo che tutto succedesse in modo così perfetto?) e alla lentezza tutta francese.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  10/06/2007 09:01:03
   7 / 10
La storia di una sorta di vendetta, che la protagonista attua con glaciale freddezza.
Il regista conosce chiaramente Claude Chabrol e costruisce un thriller psicologico, elegante, ricco di atmosfere e decisamente ben fatto.

Niente di eccezionale, comunque nel complesso è un buon lavoro, semplice , lineare, e riuscito sopratutto grazie alla bravura delle attrici. La giovane protagonista è la stessa dello splendido "L'enfant" dei fratelli Dardenne.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  06/06/2007 15:00:23
   7 / 10
Recita il celebre adagio che la vendetta è un piatto che va servito freddo e deve averla pensata in questa maniera la piccola Melanie, che dopo essere stata bocciata ad un provino di pianoforte ,decide di vendicarsi della sua distratta esaminatrice a distanza di anni, penetrando nell’irreprensibile vita della donna e trascinandola alla rovina.
“La voltapagine” è un buon thriller d’atmosfera che richiama alla mente certi lavori di Chabrol, non solo per l’ambientazione borghese ma anche per certi dialoghi e per certe situazioni.
La vendetta in questo caso non prevede spargimenti di sangue ma è comunque estremamente violenta,atta a distruggere totalmente un microcosmo famigliare,programmata con estrema freddezza dall’algida Deborah François,davvero brava nella parte del carnefice e gia’ apprezzata in passato ne “L’enfant” dei fratelli Dardenne ,la ragazza riesce ad incarnare un personaggio inquietantemente apatico,che si ”accende” solo nel momento in cui vede potersi materializzare la propria malsana ossessione.Il personaggio di Melanie è poi ben definito ed il suo animo maligno stride efficacemente con i modi educati e soprattutto con l’aspetto fisico estremamente delicato.
I punti deboli della pellicola sono da ricercarsi in qualche passaggio poco credibile in sede di sceneggiatura,mi riferisco soprattutto alla maniera in cui la protagonista si insedia stabilmente nella casa della vittima e a qualche sviluppo poco approfondito,come il rapporto sentimentale che si crea tra le due donne,pero’ pur non essendo esente da qualche pecca complessivamente il lavoro di Dercourt convince.

Miss  @  07/03/2007 23:58:05
   6 / 10
In questo periodo vedo sempre film con invertiti cattivi, non ne posso più. mai una bella storia d'amore che finisce rose e fiorni come piace a me. in questo film la gente è cattiva e malata. tutti vanno contro natura e chi ci rimette sono sempre i figli. ma la fine del figlio non la fanno vedere, forse diventa invertito anche lui.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  03/03/2007 00:04:18
   6½ / 10
Un po' Chabrol, un po' Melville per un film dalle tematiche hanenkiane.
Ottima l'interpretazioni delle due protagoniste, ma il film appare troppo costruito e prevedibile. Comunque buona prova di Dercourt. Si farà.

caterina984  @  18/02/2007 16:02:18
   7 / 10
salve. sono una neofita.
belllo questo forum.
il film mi e'' mlto piaciuto anche se scontato dal momento in cui la pianista va a prendere la ragazza alla stazione.
da quel momento in poi si tratta solo di vedere come si vendichera''.
mi chiedo pero'' na cosa che puo'' sembrare futile ma a me servirebbe per dare veridicita'' a tutta la storia che altrimenti resta storiella.
Non sno a conoscenza delle leggi francesi in materia d diritto matrimoniale pero perche'' la pianista ha cosi'' paura che si scopra la sua relazione mettendo a repentaglio la sua posizione economica?
anche avessero avuto la separazione dei beni e si evince che tutta la dimora e il resto sono probabilemnet patrimonio della famiglia del marito ricco, lei avra'' pur accantonato una fortuna essendo una pianista famosa e tutto cio'' che viene portato all ''interno del matrimonio dovrebbe essere comune. e quindi anche suo, se non suo del tutto.
vi prego di nn sorridere a questo mio quesito che mi accompagna da ieri sera.
e'' solo un dubbio, naturalmente ma che mi confezionerebbe totalmente una gia'' intrigante e inquietante vicenda.

grazie

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2007 13.39.10
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Delfina  @  17/02/2007 19:01:13
   6½ / 10
Un discreto esercizio filmico sull'onda di Chabrol. Piacevole nuova scoperta, l'attrice protagonista.
Purtroppo, il procedere degli eventi sembra un po' troppo prevedibile e meccanico... insomma si sa già cosa succederà, manca solo il "come".

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  12/02/2007 10:59:29
   8½ / 10
Diciamo subito che il film si potrebbe attribuire benissimo a Chabrol, tutti i concetti di base ci portano alla sua filmografia: la tara, il danno iniziale che porta al dramma inevitabile; la costruzione minima di un comportamento dovuto ad una mente malata di vendetta raffinata, accaduto per una distorsione di un incidente infantile che ha troncato e rideterminato, forzatamente, le scelte di una vita. La regista ha seguito alla perfezione la strada del grande maestro, avendo qualche incertezza sia di thriller che di melò, dove pigia un po' troppo, facendoci pensare ad un certo momento di stare davati alla solita storia della baby sitter maniaca. Infatti qualche punto debole ce l'ha nella scena della piscina dove il bambino viene spinto sott'acqua, o nella scena finale dello svenimento della pianista. A parte queste sottigliezze,perché di questo si tratta, ci sono dei personaggi che davvero affascinano e portano avanti tutte le prerogative di una sceneggiatura scritta perfettamente. Diciamo subito che il personaggio di Melanie è un personaggio bacato fin da prima che succedesse l'inghippo dell'audizione, la sua determinazione di sfondare è senza limite, tanto da dire al babbo che se non ce la farà non avrà più bisogno di lezioni. Quindi è un dramma di un personaggio votato ai suoi ideali, senza ammettere nessuno ostacolo mai, anche se questo è frutto di una mente infantile, che purtroppo ha la drammaticità di vivere questa idea fino alla giovinezza inoltrata. Da ricordare la perfezione ottenuta nella scena finale del marito con in mano la foto autografata dalla moglie,e per cui lei capisce che la sua vita è distrutta totalmente, la scena che lei si trascina davanti allo specchio, facendoci vedere la sua immagine drammaticamente speculare rimane nel cuore di noi spettatori che ce la portiamo dietro oltre l'uscita del cinema, e questo è cinema! Ma scene come questa ce ne sono diverse, fortunamente,e proprio per questo il film si fa ricordare ed apprezzare Una bellissma costruzione di personaggi nella loro sintesi essenziale, coadiuvata da degli attori bravissimi, anche se la nostra protagonista è malata troppo di fissità e staticità, che, si, dà lo spunto al suo carattere, ma forse esagera
Bell'esordio di questa regista, perc yui sono curiosissimo di vedere il proseguo
Deborah François.Un po' troppo fissa ed ingessata, forse dovuta ad una impostazione registica, per il resto coperente con il suo personaggio
Chaterine Frot. Attrice sensibilissima, attenta alle sfumature che solo il cinema sa prendersi e lei è perfetta
Pascal Greggory. Il marito, attore bravissimo, che ha dimostrato altre volte la sua preparazione, qui in un ruolo non facile e sintetico

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