In un quartiere benestante, in una casa piena di attenzioni e di comfort, una ragazzina modello cade ammalata. La madre non riesce ad aiutarla. I medici non capiscono. Intuendo che le crisi di cui soffre la figlia non riguardino solo la sfera fisica, la donna si rivolge ad un sacerdote. L'uomo però dubita della presenza del diavolo in quel corpicino, e la debolezza delle sue convinzioni non farà altro che rendere più forte il maligno…
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Miglior sceneggiatura non originale, Miglior sonoro
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (William Friedkin), Miglior sceneggiatura (William Peter Blatty), Miglior attrice non protagonista (Linda Blair)
Ancora non l'avevo commentato? Nei giorni di Halloween ne ho approfittato per rivedere questo cult targato Friedkin, probabilmente uno degli horror più famosi di sempre, uno dei film che ha gettato le basi per la creazione di un vero e proprio genere, quello demoniaco (che poi è andato a puttàne dati i film che escono oggi sugli esorcismi ma vabbè). Invecchiato benissimo, tecnicamente eccelso, L'esorcista propone una storia originalissima per il tempo in cui fu girato. L'inizio è abbastanza lento e propone pian piano elementi sempre più ambigui e misteriosi che possono mettere un certo timone nello spettatore, la classica paura del misterioso e dello sconosciuto già usata da tempo in altri horror "d'atmosfera". Pian piano i segnali iniziano a combaciare e si inizia a sfuggire dalla dimensione normale, arrivando a quella paranormale, demoniaca senza quasi sentire la differenza, come se fossero uguali, forse Friedkin voleva farci intendere questo, che dopotutto la realtà non è tanto lontana da questo terrore che viene mostrato. La parte finale è quella dove viene a galla tutto, e viene trattato tutto in modo più esplicito, qui c'è un concentrato di scene cult, divenute famosissime nella cultura di massa e anche egregiamente realizzate considerando che il film ha ben 42 anni attualmente. Interpretazioni ottime, d'altronde il cast è uno di quelli straordinari, la stessa Linda Blair in tenerissima età riesce a convincere, e Von Sydow è sempre una garanzia, Ellen Burstyn è straordinaria. Buone fotografia e scenografia, il tutto è rappresentato in maniera sobria senza mai sfociare oltre, atmosfere ne troppo buie ne troppo luminose, come a voler dare una rappresentazione giustamente realistica a questo terrore che avviene nel quotidiano. Friedkin si diverte alla regia, ci sono parecchi virtuosismi, non disdegna i movimenti di macchina e ci regala anche qualche bella pianosequenza, anche se i momenti migliori sono riservati per l'esorcismo vero e proprio. Pieno di messaggi subliminali ancora oggi ha il suo fascino e i suoi meriti, sa mettere un certo terrore, sa inquietare e (perché no) anche intrattenere. Un cult horror giustamente entrato nella storia.