l'impero dei sensi regia di Nagisa Oshima Giappone, Francia 1976
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l'impero dei sensi (1976)

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locandina del film L'IMPERO DEI SENSI

Titolo Originale: AI NO CORRIDA - L'EMPIRE DES SENS

RegiaNagisa Oshima

InterpretiTatsuya Fuji, Eiko Matsuda, Aoi Nakajima, Melka Seri

Durata: h 2.00
NazionalitàGiappone, Francia 1976
Genereerotico
Al cinema nell'Agosto 1976

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Trama del film L'impero dei sensi

Tokyo, 1936. Il legame tra la giovane cameriera Abe Sada e Kichi, il proprietario della pensione presso cui presta servizio, è fatto di un amore totalmente dominato dai sensi. La relazione parte dall’attrazione reciproca, si evolve attraverso l’estasi sensuale per precipitare, nel finale, in un baratro erotico.

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Voto Visitatori:   7,63 / 10 (31 voti)7,63Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
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Voti e commenti su L'impero dei sensi, 31 opinioni inserite

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Boromir  @  11/09/2022 00:00:50
   9 / 10
Nagisa Ōshima compie un atto cinematografico che probabilmente solo Cronenberg (Crash) e von Trier (Nymph()maniac) sono riusciti a replicare nei quarant'anni successivi. La brama di piacere collegata all'autodistruzione prende vita senza alcuna censura visiva, fino all'epilogo forse telefonato (parliamo pur sempre di una cronaca storica) ma comunque estremo. I corpi nudi si compenetrano con dissoluta eleganza, riuscendo a dare l'illusione di star assistendo a vere trasposizioni di dipinti Shunga. Questa estetizzazione, che comunque mai rinuncia alla sottolineatura della scabrosità e va in ogni caso di pari passo con la descrizione psico(pato)logica dei personaggi, è ciò che eleva il film da una semplice e ripetitiva vetrina di radicali scene osé.

Oskarsson88  @  05/02/2020 12:17:23
   6 / 10
Francamente non mi ha entusiasmato. Interessante da vedere come primo prodotto filmico con relazioni pornografiche, per le più che esplicite scene di sesso, ma il punto che non mi ha convinto è la ripetitività che da un certo momento in poi viene a crearsi. Quindi, le continue scene sessuali, non accattivano più ma finiscono per stancare. Ispirato ad una storia vera, rende comunque voce a questa. Belle alcune inquadrature le poche volte in cui non ci sono scene di sesso. Finale prevedibile anche se ad effetto.

76mm  @  27/06/2018 11:03:24
   6½ / 10
Con buona pace di Von Trier e di Charlotte Gainsbourg, la ninfomane più memorabile della storia del cinema (non dichiaratamente porno) rimane sempre la mitica Abe Sada interpretata dalla bellissima Eiko Matsuda.
Poi va beh, il film non è proprio 'sta gran roba.
Il rapporto fra eros e thanatos portato alle estreme conseguenze va bene ma senza un minimo di approfondimento psicologico le continue copule e le pratiche sessuali sempre più aberranti generano distacco emotivo ed arrivano alla lunga ad annoiare più che a turbare.
Qualche momento di buon cinema comunque c'è.
Finale shock (ma piuttosto telefonato).
La grande eleganza della messa in scena crea un contrasto suggestivo con la sordidezza della storia raccontata.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  13/05/2014 18:05:35
   8 / 10
Insieme a "Crash" di Cronenberg e a "Nymphomaniac" di Lars von Trier (che non ho visto, ma mi immagino come possa essere) fa parte di quella categoria di film che dipingono il decorso e gli effetti delle ossessioni sessuali sulla psiche umana.
Detto questo, mi sento di affermare che "L'impero dei Sensi" non è un film pornografico. Ci sono, è vero, scene molto esplicite, ma penso che tutte siano riconducibili a un tema portante messo bene in rilievo per tutto il film, cioè di come la psiche umana, se lasciata "libera" di seguire i propri istinti fino in fondo, possa autodistruggersi in un circolo vizioso, apparentemente senza via d'uscita. Infatti quello che salta all'occhio osservando il comportamente dei due amanti è che tutto è fatto in maniera ponderata e consapevole, anzi cercata e voluta da entrambi. Il desiderio di "far star bene" il partner, la ricerca del piacere assoluto, sembra voler portare piano piano alla negazione stessa della vita umana, al desiderio della morte (stessa conclusione di "Crash").
Colpisce tra l'altro l'eleganza e la gentilezza dei protagonisti, i quali chiedono sempre il "permesso", prima di arrivare agli estremi del "proibito", del piacere insolito. Il Piacere (con la P maiuscola) è fatto così: non basta mai e deve essere sempre maggiore e diverso. La corsa all'eccesso è in risposta alla noia e all'edonismo fine a se stesso.
C'è quindi un sotto traccia nichilista, non evidente come in "Crash", ma perlomeno implicito nello svolgersi della vicenda. In maniera indiretta sul banco degli imputati c'è la nostra società consumista ed edonista. L'ossessione al consumo, l'approccio edonista nei confronti degli oggetti, se lasciato andare può portare all'autodistruzione.
Nell'"Impero dei sensi" si nota come un distacco da parte del regista/sceneggiatore verso ciò che viene rappresentato e ciò è evidente nell'atteggiamento naturale, domestico, quasi normale con cui vengono rappresentate le scene, anche quelle più scabrose. Forse noi non siamo abituati a vedere certi atti come normali e naturali, a osservarli rappresentati senza filtro, così come sono. Per questo molti storcono il naso o si sentono oltraggiati dalla visione esplicita degli atti sessuali, mostrati in questo film.
Si tratta comunque di un film ben girato, ben curato, anche ben recitato (soprattutto dall'interprete maschile, in un ruolo assolutamente non facile).
Certo, il distacco con cui viene trattata la materia (a differenza della drammatizzazione di "Crash") può coinvolgere meno lo spettatore, il quale non sa a volte se deve guardare con occhio serio o con occhio ludibre. Insomma Oshima lascia molta ambuiguità e questo non si risolve alla fine in qualcosa di positivo. Per me in ogni caso è un film basilare, molto bello e che va assolutamente visto.

Sbrillo  @  03/02/2014 17:51:14
   6½ / 10
L'impero dei sensi che porta alla distruzione di se' in nome del possesso dell'altro...
Il film puo' essere riassunto nella frase sopracitata....viene spacciato per erotico, ma in realta', causa esplicite scene di sesso, puo' tranquillamente considerarsi il primo porno-soft della storia....e i livelli altissimi di intimita' raggiunti nel film tra i partner, non puo' far si di lodare la bravura dei 2 attori protagonisti....
Ispirata ad una storia vera, il film intrattiene per quel che basta, ma il vortice di passione, intimità', sesso e possessione in cui si intreccia per tutta la durata, alla fine risulta per stancare....
Di certo, questo (per molti) capolavoro del maestro Oshima,rimarra' un film controverso che fara' inevitabilmente discutere la critica...

Invia una mail all'autore del commento diderot  @  12/09/2013 09:10:06
   5½ / 10
Non credo si possa definire un film erotico a causa della mancanza del vero erotismo che invece è sostituito da semplice pornografia soft. La presenza di una trama dovrebbe aiutare a rendere erotico il prodotto ma a causa delle interpretazioni molto discutibili e di alcune scene ridondanti da sfinire lo spettatore, ciò non accade. Cromatismo, costumi e regia (ottima in certi momenti e discutibile in altri) salvano il film da un disastro totale! Deludente... peccato!

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  06/08/2012 11:31:28
   6 / 10
Un po' deludente

7219415  @  03/06/2012 22:20:36
   7 / 10
ValeGo  @  03/06/2012 12:15:19
   7½ / 10
La passione,l'amore,la morte...un intreccio che intriga e lascia senza fiato..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  26/01/2012 19:32:31
   9 / 10
La ricerca spasmodica del piacere sessuale fino a sublimarlo nell'annullamento dell'uno nell'altra in una compenetrazione totale, indissolubilmente mentale e fisica, e nell'abbandono più totale, fino all'estremo dono .
Nulla viene celato ai nostri occhi, né dettaglio dei corpi intrecciati né di pratica erotica, eppure non sono solo corpi, non è sesso quello che viene mostrato, tanta è l'eleganza con cui Oshima riveste i protagonisti di una storia così dissoluta.
A tratti pareva quasi di trovarsi di fronte ad antiche pitture, sontuose e raffinate, scene così perfette da essere un omaggio all'arte, di una purezza incredibile proprio nei momenti più forti, al punto che la meraviglia di un tale miracolo di trasfigurazione sovrasta ogni altra emozione.
Ciò che turba realmente è la forza divoratrice sprigionata da una relazione che si spinge oltre ogni fantasia -letteralmente- senza respiro, percorsa da una smania che troverà liberazione solo nella tremenda quiete dell'epilogo desiderato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/11/2011 14:50:33
   8 / 10
Spacciato da molti come film pornografico, è difficile dare un giudizio a questo film che non tenga comunque conto della radicalità del suo linguaggio. è erotico senza essere pruriginoso, contiene scene di sesso vero ma estetizzanti e dallo stile rigoroso tipico di Oshima (vedersi la fellatio al protagonista che intanto si accende una sigaretta).
L'Impero dei sensi è un continuo intrecciarsi di corpi fino allo sfinimento, è un sesso crudo e doloroso che addirittura riesce a sgomentare chi lo guarda. Tutta la mia stima per i due attori protagonisti che hanno accettato e recitato due ruoli tra i più difficili in quanto si entra nell'intimità più profonda con il proprio partner artistico e chi ti guarda.
Sesso onnipresente quindi nella pellicola di Oshima sin dalle prime inquadrature, a volte decadenti (come il vecchio con pene in bella vista e sbeffeggiato dai bambini) e che lentamente diventa ancora più morboso, crudo, TAGLIENTE e mi si passi il termine.
Il (pos)sesso svetta, fagocita i due protagonisti che non riescono letteralmente più a staccarsi (davanti ad estranei, sotto la pioggia) fino al gesto finale, estrema ma naturale conseguenza di un rapporto basato esclusivamente sul piacere dei sensi e null'altro che porta alla distruzione di sé in nome del possesso dell'altro.

Non lo rivedrei con piacere ma è cinema di incredibile valore estetico e morale, su cui si può essere o non essere d'accordo per come espone le sue ragioni d'essere ma che si distingue per una propria ricerca tematica. Oshima d'altronde è davvero un radicale sotto questo aspetto, rigorosamente radicale.

lupin 3  @  05/07/2011 15:47:58
   8 / 10
Tratto da una storia realmente accaduta...
Astenersi bigotti e moralisti sentenziosi.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  09/06/2011 11:09:42
   6 / 10
Il film è particolare e merita una visione ma non sono riuscito a coglierne l'essenza, quindi non vado oltre la sufficienza.

dave89  @  29/05/2011 19:06:46
   8 / 10
El_Baro  @  06/05/2011 19:11:33
   9 / 10
Disturbante come pochi nella sua ossessività, L'Impero dei sensi è un film straordinario nella descrizione del rapporto uomo-donna, passibile di infinite interpretazioni.
Sia che la si veda come una lunga e dolorosa consolazione dalla fine, sia che la si veda come perversione della relazione, resta ad ogni modo un capolavoro, a maggior ragione se si considera la forza, davvero atemporale, che mantiene tutt'oggi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  25/02/2011 02:42:34
   9 / 10
Ha fatto "storia" per come è intessuto di scene di sesso esplicito, ma è anche considerato una delle vette del cinema di Oshima (per alcuni il suo capolavoro) - il quale è uno dei massimi maestri nipponici.

Può non essere facile, oggi, individuare le ragioni che fanno di questo film - per la sua epoca ben più "estremo" di "Ultimo tango" o di "Arancia meccanica" - un indiscutibile capolavoro della cinematografia mondiale.
Non basta certo l'estenuata e rigorosissima messa in scena, mai pruriginosa e sempre di altissima fattura, di grande perfezione estetica. Non basta: staremmo dalle parti di Borowczyk (grande esteta, e autore negli stessi anni '70 di film erotici molto espliciti). Ma qui c'è qualcosa di più.
Qualcosa che non è soltanto rintracciabile nelle teorie di Bataille su amore e morte, eros e thanatos (che pure si presterebbero perfettamente come riduzione-bignami della poetica di Oshima). Non è estraneo al film neppure un discorso sociale: confrontare le classi sociali d'appartenenza dei protagonisti...

Ma il "di più", il valore aggiunto, sta nella seraficità con cui il protagonista si fa annichilire. La pulsione autodistruttiva è messa in scena come un rito (altra peculiarità di Oshima): un rito che destabilizza perché è appunto autodistruttivo, non certo per il suo contenuto esteriormente connesso alla dimensione del piacere sessuale.
La grandezza del film risiede nella maniera in cui progressivamente la morte s'impossessa della vitalità: nel modo in cui la coazione a replicare il piacere si converte in istinto di morte.
La smania di possesso contagia come un virus la donna del popolo, sino a renderla folle e priva della fonte del suo piacere, per averne voluto possedere il feticcio.
Lo sviluppo sfiora il teorema (1), ma (se forse questo è un limite) di un teorema possiede comunque anche la perfezione.

Il risultato è davvero molto alto.
E se sicuramente - fosse fatto oggi - questo film non darebbe uguale "scandalo" (e di conseguenza non assurgerebbe alla stessa celebrità, e nemmeno avrebbe forse lo stesso riconoscimento critico), esso possiede un fascino intramontabile che gli deriva dal suo tono allegorico: la vicenda (ispirata a un fatto reale) è ambientata negli anni '30, e potrebbe svolgersi anche oggi, in ogni luogo. In questo senso il film è universale.
Può non essere amato visceralmente, ma non si può disconoscerne la grandezza che spetta ai veri capolavori.


(1) e difatti, non mi paiono fuori luogo confronti proprio con "Teorema" di Pasolini, né di conseguenza con il disturbante e quasi ripugnante "Visitor Q" di Miike (film che però si smarrisce nel compiacimento di un "autore" lontanissimo dal rigore di Oshima).

7 risposte al commento
Ultima risposta 31/03/2011 22.50.35
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Invia una mail all'autore del commento Totius  @  22/10/2010 00:53:26
   6½ / 10
Ottima fotografia, buon soggetto (tratto da una storia vera) e sicuramente regia magistrale. Detto ciò: stiamo parlando di un pornazzo (ovviamente ironizzo, non intendo dare qui il significato di "film porno dozzinale")!!!
Ci si concentra sulla carnalità. Sul corpo più che sulla psiche. La caratterizzazione psicologica dei personaggi c'è ma non è sicuramente complessa (si tratta di una donna ossessiva).
Sicuramente è cinema d'autore ma ciò non toglie che si tratta di un film porno. Non è un film erotico.

paride_86  @  08/10/2010 02:29:38
   3 / 10
Andrò controcorrente, ma a me non è piaciuto per niente. E' un film porno, girato come un film porno, appunto, senza drammaticità e sentimenti, indipendentemente dalle scene esplicite.
Sarà anche ispirato ad una storia realmente accaduta, ma questo non cambia il valore del prodotto finale.

filosofo  @  06/01/2010 06:21:18
   10 / 10
Il film erotico più spettacolare di tutti i tempi.
Fa arra...are il ca...o di brutto!
Perverso come non mai! Viene istintivo spararsi una se...a durante cotanta visione..
Disturbante, arrapante, eccitante, perverso... GENIALE.
E' geniale come il regista da un fatto di cronaca ha realizzato un simile capolavoro... e il fatto che la storia è vera fa eccitare ancora di più.
La protagonista è stupenda e ha una fi...a meravigliosa...

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Gruppo REDAZIONE maremare  @  28/09/2009 01:36:17
   8 / 10
Noto per la famosa scena finale in realtà il film è molto di più.
Una discesa negli abissi del desiderio sessuale: quando la vita non la si desidera più

RedPill  @  11/06/2009 21:46:38
   7 / 10
Considerare questo film al pari di una pellicola pornografica, sarebbe terribilmente stupido e bigotto; eppure quando uscì, ebbe parecchi problemi di censura a causa dei suoi contenuti.Questa opera, tratta da fatti di cronaca realmente accaduti, narra le vicende di una ex prostituta che diventa l'amante del proprietario di una locanda presso cui lavora.Nasce così una gran complicità tra i due, evidenziata da una forte carica erotica in cui nulla è proibito; il film racchiude in sé tutta l'ossessione per il piacere, soprattutto da parte di lei, che sfocia poi in un delirio incontrollato per il corpo e la mente. Il sesso in tutte le sue forme come quintessenza dell'amore, come coronamento massimo dell'unione tra due corpi che conosceranno un solo limite, quello più estremo.Assolutamente da non tralasciare le tinte sgargianti e l'ottima fotografia, che impreziosiscono ulterirmente il valore dell'intero prodotto.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  16/03/2009 15:06:22
   9½ / 10
eros e thanatos...
sublimo, rigoroso, in pieno stile Oshima il film si svolge come un lungo rituale di morte!

VikCrow  @  04/03/2009 18:08:42
   10 / 10
Quando il cinema erotico si tramuta in cinema d'autore. Vera e propria perla filmica.

Ciaby  @  23/12/2008 20:54:41
   10 / 10
vero e proprio capolavoro del cinema erotico

somberlain  @  31/08/2008 21:57:47
   7 / 10
E' un erotico con scene esplicite (ma assolutamente mai volgari) che racconta l'amore tra padrone e serva attraverso la poesia dei corpi.
E' molto lento, ma è molto interessante l'evoluzione morbosa del rapporto tra i due amanti, che porterà ad un epilogo inaspettato.

InSaNITy  @  19/10/2007 00:38:53
   8 / 10
[...]"vedo sangue,pugnali e calze da donna,

e peli d’uomo,

vedo letti,

vedo corridoi dove grida una vergine,

vedo coperte ed organi ed alberghi.."

(Pablo Neruda, Acqua Sessuale)

Alcune scene, o meglio ambienti di questo film mi ricordano questa poesia. Sembra quasi di poter percepire l'odore stantio dei loro corpi, costantemente intrecciati ("un rumore rosso di ossa, un incollarsi di carne e gambe") in amplessi che non troveranno mai totale appagamento se non nel gesto estremo della possessione del corpo, della vita, dell'essenza dell'altro.
Molto bello nel suo genere, solo i giapponesi potevano riuscire ad eliminare qualsiasi volgarità in scene che per un film erotico sono abbastanza esplicite. Basta eliminare qualsiasi traccia di malizia ed ipocrisia, e il sesso si presenta in tutta la sua ingenua bellezza. Ma questo è un altro discorso.
Bellissima la scenografia, romantica direi, e i costumi, che sono un tripudio di colori.. Affascinante davvero.
Consiglio di vederlo in giapponese con sottotitoli (ovvio ;D)...fa tutto un altro effetto.

lukanoir  @  13/03/2007 21:44:10
   7½ / 10
Film puro, scene di sesso chiare e visibili, seppur non volgari. il regista è un maestro dell'eros indiscusso, il film è un'ossessione. Il finale fa veramente impressione cari maschietti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/02/2007 15:15:03
   8 / 10
Il sesso come rituale della vita e della morte.
"Ai no corrida" è un film che mantiene tutti i referenti del cinema orientale, privilegiando solo la natura "carnale" dell'erotismo e della pornografia come anello di congiunzione con l'occidente.
Film "maledetto" (dei protagonisti non si conosce il destino, la stessa attrice principale, travolta dallo scandalo, è svanita nel nulla) con una sequenza di evirazione piu' o meno citata da Ferreri nello stesso anno (cfr. L'ultima donna),
All'epoca gruppi di critici ed "esperti" si chiedevano continuamente se si tratti di mera pornografia o di opera d'autore realizzata con un distacco morale quantomeno "doveroso".
In realtà è un film - magistrale il climax cupo e monolitico di alcune sequenze - di rara suggestione, che diventa gradualmente un'intollerabile viaggio nel dolore nel luogo (alcova) che tradizionalmente è fonte di piacere.
Oggi è un po' datato, ma sempre magnificamente "disturbante"

Mpo1  @  14/10/2006 23:51:41
   9 / 10
Il capolavoro del grande regista giapponese Nagisa Oshima. Basato su una storia realmente accaduta, racconta di un’ossessione amorosa portata fino alle estreme conseguenze. Un film splendidamente fotografato, che sottolinea il voyeurismo implicito nel cinema.
"L'Impero dei sensi" segnò una tappa fondamentale nella storia del cinema, essendo il primo film d’autore a mostrare scene reali di sesso, causando all’epoca censure e divieti. In Italia fu dapprima bocciato dalla censura, poi ripresentato con un ridicolo “Ecco” davanti al titolo e sottoposto a manipolazioni e tagli (metacinema?). Oggi è possibile vederlo nella sua completezza.
Un film sconsigliato ai bigotti e a chi si scandalizza per poco.

641660  @  14/01/2006 00:51:21
   7 / 10
Come prima cosa devo dire che le scene di sesso sono molto molto molto esplicite, ma mai banali ed offensive come troppo spesso accade nel cinema occidentale. Come seconda cosa va sottolineato che nel film tutto questo sesso è fondamentale per delineare il carattere della protagonista e non è mai fine a se stesso. Dare la propria vita in cambio del piacere della persona amata è la terribile legge dell'impero dei sensi.
Buon film davvero. Astenersi moralisti, cattolici e minori.

Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  06/09/2005 12:15:35
   7 / 10
Un bellissimo film nel suo genere. Mai volgare o banale. Mi è piaciuto molto e l'ho trovato sufficientemente interessante sia come trama sia come "svolgimento". Molto bravi, secondo me, gli attori.

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Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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