Ormai nell'occhio di un agente dell'Interpol, un trafficante di armi comincia a fare i conti con la sua coscienza e con i rimorsi legati al suo lavoro..
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Veramente un bel film...nn sto a riscrivere tutti gli altri commenti ma confermo le cose belle che son state dette . Finalmente un film con le palle tipo "traffic"...
E' da tempo che non vedevo al cinema un film cosi' bello! il film scorre via veramente bene e non annoia mai, con tono a tratti sarcastico riesce a descrivere veramente bene che cosa provocano le armi in zone del mondo di cui quasi non si conosce nemmeno l'esistenza. Ma la cosa più brutta è che tutto ciò è provocato dai governi occidentali, i quali affamati solo di soldi se ne fregano delle conseguenze che tali armi portano. Ottima interpretazione come sempre di Cage, molto bravo anche il fratello che alla fine è l'unico a pensare non solo ai soldi ma anche alle vite che andranno distrutte.
Gran bel film e per di più con un importante messaggio, non a caso sostenuto da Amnesty. Le vite di cinque reali trafficanti ritagliate per essere riunite in quella di Orlov, interpretato ottimamente da Cage. Altro ottimo attore è Jared Leto che ne interpreta il fratello, il quale nonostante la vita "disordinata" riesce, a differenza del protagonista, a mantenere "l'anima".
6,5 il suo voto. Non da 7 direi, per errori, forzature e alcune scene un po' ridicole.
Da 7 solo per certe riprese (sequenza inziale), il non buonismo e i contenuti finali.
Un film che non apre poi così tanti gli occhi, almeno che non si siano tenuti chiusi fino ad ora, un film che da una parte accusa l'America e dall'altra la glorifica (o meglio la mette al di sopra dei popoli Africani.. a dire del film i peggiori come cattiveria nel campo di battaglia..!?!?!?)
Sceneggiatura: Mah? Niente di che, nessun vero colpo di scena, nessun vero inghippo, una specie di Tony Montana delle Armi)
Attori: Nicholas non solo è bravo... è credibile nell'incredibile... il film si regge tutto su di lui.
Sacralità/Profano: Questo Niccol è un po' sadico e dissacrante e probabilmente disincantato... non mi dispiace nel cinema tutto questo.
Film stupendo nella sala del cinema eravamo solo in 4. Ti fa vedere la verità senza il solito punto di vista buonista... A tratti un po' lento a dir la verità il film è proprio lento ma è questo genere che è così! Bella anche la storia e l'interpretazione di Cage, è proprio azzeccato in questa parte, fighissimo! N. Cage fa la differenza!
semplicemente il miglior film del 2005.... ke ne dite? altro ke quella zoccolona di melissa p... fatemi il piacere. qst film è sconvolgente, apre la mente. andatelo a vedere, fatevi 1 morale
Sconvolgente. E' incredibile come (almeno a Firenze) i pinguini e la storia di una ragazzina bldracca ottengano un successo maggiore di questo bellissimo film. Un film che deve essere visto, un film che apre gli occhi solo a chi si sforza ancora di tenerli chiusi, e che li apre ancora di più a chi già vede le cose per quello che sono. E' quasi un documentario, ma è filtrato egregiamente attraverso la storia di un trafficante d'armi che inizialmente era un uomo qualunque, ed è alleggerito da dialoghi che spesso in maniera ironica e scherzosa parlano di fatti e filosofie molto serie. Questo film offre tantissime sfumature e tantissimi spunti su cui riflettere... Ma purtroppo la verità è che l'IGNORANZA TRIONFERà...COMUNQUE.
Al di là del palese messaggio di pace, sempre condividibile con chiunque ne faccia un uso intelligente e propositivo, il film scorre piacevolmente verso una fine non proprio scontata, dove un Cage all'altezza del ruolo (è una storia vera) porta lo spettatore a vivere una vita al massimo, con un epilogo che in effetti fa riflettere (e tanto).
"Nel mondo ci sono 580.000.000 di armi, circa una ogni dodici persone. Il nostro compito è convincere le altre undici ad acquistare un'arma".
Questa è la fredda logica a cui un mercante d'armi si attiene per andare avanti nel suo mestiere ed è l'incipit di questo film di Andrew Niccol: vita, morte e miracoli di un Signore della Guerra. Il mercante è Yuri Orlov, un immigrato ucraino catapultato nella disillusione del sogno americano di uno squallido sobborgo di Brooklin. Ma è pur sempre l'America, la Terra delle opportunità. Ed allora è facile, per chi è intraprendente e con pochi scrupoli, passare da un sudicio ristorante di zuppa di cavoli ad una lussuosa hall di un albergo dove commerciare in bazooka è facile come vendere noccioline. Poi c'è il crollo del Muro e negli ex Paesi dell'Est c'è un mercato a cielo aperto di carri armati ed elicotteri lancia missili. Si compra tutto a prezzi stracciati per poi rivendere a dittatori cannibali che ti pagano in diamanti. Solo così, d'altronde, puoi conquistare la donna della tua vita, quella che vedevi sulle patinate pagine di una rivista o su un luminoso cartellone dell'ennesimo aeroporto di cui ormai si è scordato il nome. La parabola di un mercante d'armi è come quella di un colpo di mortaio: arriva il momento in cui, dopo aver toccato il cielo, la discesa è rapida è incontrollabile e lo scoppio distrugge tutto e tutti, soprattutto quelli che ti stanno vicino e che ami di più.
Ispirato ad una storia vera, il film di Niccol ("SimOne", l'ultima sua opera) rimane sospeso tra l'opera di denuncia e cronachistica e la commedia esistenziale di una vita vissuta al di sopra degli schemi della presunta normalità. L'esitazione, non risolta, tra i due registri mina l'opera rendendola in alcuni punti eccessivamente scanzonata ed in altri insopportabilmente drammatica, come nel caso dell'indugiare su particolari e dettagli particolarmente pietosi. Scelta stilistica che tramuta l'azione in didascalia e alla lunga rende la visione del film stucchevole facendo pensare ad una certa artificiosità dell'intento creativo dell'autore.
Il cast è molto ben scelto. Nicolas Cage ha la necessaria forza drammatica per disegnare un personaggio la quale moralità è al di sotto del minimo sopportabile e la cui doppiezza è all'altezza solo del suo gretto realismo. La bella Bridget Moynahan ("Io, Robot") è la giusta figura di moglie inconsapevole (ma quanto inconsapevole?) dei loschi traffici del marito, Ethan Hawke la legittima misura di giustizia idealista posta a contrappeso dell'immoralità di Yuri. Ian Holm è invece un personaggio del quale dubitio l'esistenza nel mondo reale: un mercante di armi che si schiera per una compagine... è come se un commerciante selezionasse i suoi clienti in base a qualche astruso criterio. Inconcepibile.
La frase più bella del film è questa: "Non potranno mai confermare il mio arresto, visto che i principali venditori di armi nel mondo sono Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia e sono tutti e cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu".