La storia di un'intensa passione amorosa, quella tra il celebre matador spagnolo Manuel Rodriguez Sanchez, detto Manolete, e l'attrice divorziata Lupe Sino. Un amore folle e controverso che fece scandalo nella Spagna franchista degli anni 30.
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Media voti davvero troppo bassa per un film semi biografico che fa tutto egregiamente. Cast in gran forma,buon ritmo e regia e dotografia e musiche ricercate. Una lezione di storia e al contempo un buon film .Da vedere se leggendo la trama vi incuriosisce . E poi la Cruz e'di una bellezza disarmante in questo film piu'che in altri :)
Discreto film semibiografico sul celebre torero, con una buona coppia di attori ed una fotografia funzionale ed indicata.
Non vede particolari brii ne originalità, non innova ne appassiona, ma si lascia vedere senza problemi e esenza annoiare.
A tratti prevedibile, colpisce molto per la somiglianza tra Brody ed il personaggio reale e per il tipo di storia di amore narrata, almeno interessante per il fatto che avvenga tra due persone immature; film didattico, convenzionale ma piacevole.
Manolete, grande torero spagnolo che morì a soli 30 anni e che divenne leggenda. Qui abbiamo addirittura due premi Oscar per interpretare il grande torero e la sua amante, ovvero Adrien Brody che dà il volto a questo uomo timido, con un'espressione costantemente triste, con una famiglia che si approfitta della sua ricchezza e che trova l'amore con questa donna che è Penelope Cruz, interprete dell'amante, un'attrice con una pessima reputazione e che renderà la loro storia molto discussa tra il pubblico e che mette in dubbio anche la carriera di Manolete. Una storia tra due persone molto diverse tra loro e diciamo sofferta. Brody, che sinceramente trovo un attore sottovalutato qui da noi, ma con un talento straordinario e una Cruz che ormai si sa è una bravissima attrice. Non ho particolarmente apprezzato le muciche ma quelle vanno a gusti.
brutto e noioso, una storia che non mi ha minimamente preso, una ricostruzione dell'epoca che non tocca adeguatamente l'ambiente sociale e una vicenda amorosa che lascia abbastanza indifferenti. Il finale è accettabile ma nulla più. Peccato perchè la Cruz e Brody sono molto bravi
Manolete, grande torero spagnolo di un tempo, č la base del lavoro di Menno Meyjes. Il torero degli anni trenta di Spagna č portato sullo schermo tramite la faccia di Adrien Brody tra l'altro in una egregia prova, non da meno Penelope Cruz nella parte dell'amante.
"Manolete" č un film che cerca a piů riprese di coniugare sensi di sentimento con quelli della morte, ma l'impresa č riuscita solo in minima parte, utili, anzi fondamentali i vari flashback. Nella pellicola in effetti (a dirla tutta) forse manca il coinvolgimento totale e costante, solo verso l'epilogo sale un po' di tensione, sceneggiatura nel complesso efficace ma che ovviamente poteva offrire piů spunti. Convince l'impalcatura di narrazione che spezzetta gli assi temporali portando lo spettatore avanti e indietro negli ultimi diciotto mesi del torero. Ultimi diciotto mesi dunque contornati da un romanticismo scuro e da un confronto fra due persone che vivono insieme fra diverse e nascoste insidie, strada facendo emerge la personalitŕ dell'amante. "Manolete" vive in una cornice tecnica valente, attori in stato di grazia, fotografia visivamente sfolgorante e viva di colori. Sul piano tecnico ci siamo quasi del tutto, ma su altri piani del film emerge qualche mini perplessitŕ dovute un po' a tutto, insomma piccole cose che messe insieme fanno traballare il restante. Piccole cose identificate in alcuni passaggi della sceneggiatura, esce fuori piů l'estetica che l'animo.
Nonostante il contesto e i luoghi siano nella realtà pieni di colore e passione la sceneggiatura è veramente scialba. Sia Brody che la Cruz non suscitano alcuna emozione, mi consola che la produzione non sia italiana. Si salva solo la voce che canta le poche rime di 'Mamita'.
I due protagonisti donano delle esibizioni superbe della loro bravura ed espressività. E' sconcertante la condizione in cui si trova il torero: la solitudine, una famiglia approfittatrice; a lui non interessano i soldi ma solo il suo amore ma lei non riesce a ricambiarlo e finisce per rovinargli la carriera.... e la vita. La cornice è veramente azzeccata: le musiche e i passaggi fra passato e presente sono messe al momento giusto.
Eppure gli ingredienti per la riuscita c'erano tutti: una storia d'amore, morte e lo sfondo della Spagna franchista, cui si poteva anche dedicare un conciso ritratto. Invece rimangono due attori luccicanti, paesaggi da cartolina e, "dulcis" in fundo, scritte in inglese (ma se i personaggi sono spagnoli perché non scrivono in spagnolo?!)
Solitamente le storie sui toreri sono appassionanti e ricche di fascino in questo caso invece vince su tutto la noia. Il film è troppo lento, lo sviluppo della trama non è avvincente e i protagonisti offrono prove sottotono. Sconsigliato.
pessima interpretazione della Cruz che viene bilanciata da un ottimo Adrien Brody ma nonostante questo non e' sufficente a far si che la pellicola decolli... Si perde in nscene troppo lunghe e ripetitive in un turbinio di flash back azzardati e inuitili. Peccato !!!!!!!!!!