Justine e Michael stanno per sposarsi, il ricevimento si terrà nella casa della sorella di Justine, ma proprio in quei giorni un evento catastrofico minaccia la terra ed i suoi abitanti...
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Prima parte, scene da un matrimonio. La vampira Claudia di Interview with the Vampire (qui ribattezzata Justine), dopo un lungo fidanzamento con Spiderman, celebra un sontuoso e formale matrimonio con il vampiro Eric di True Blood (qui detto Michael), figlio del boss dell'azienda in cui lei lavora. La cerimonia nuziale, tenuta nella proprietà del vampiro David di Lost Boys (qui John), cognato della sposa, è talmente bolsa che la sposa si scoccia e va a consumare il matrimonio con l'ultimo sfigato portaborse del capo, piantando in asso l'insulso consorte. Questo comportamento viene considerato sintomo di grave depressione. Seconda parte: scene da un altro matrimonio. L'Anticrista (qui detta Claire), sorella della sposa e moglie del vampiro David, si adopera con ogni mezzo per far uscire Justine dalla presunta depressione, seguendola dappertutto e sorprendendola mentre, senza veli, prende la tintarella di luna. Senonché, non di luna si tratta, ma di un pianeta dispettoso che ha deciso di non percorrere la traiettoria prevista dagli astronomi. Quando tutti capiranno che l'intento del pianeta Melancholia (presunta allegoria della depressione) è quello di spiaccicarsi sulla Terra, si scopre che l'Anticrista è la vera depressa (anzi, diciamo meglio: una vera lagna), e che la vampira Claudia ha invece lo stesso aplomb dei tempi d'oro, quando tagliava il collo a Tom Cruise. Finale ovvio. Il mio voto si motiva così: +2 per i bellissimi scenari (un particolare elogio agli alberi stortignaccoli del giardino), per gli arredi eleganti, per gli abiti e, in generale, per la dimostrazione di grande buon gusto; +2 per le volonterose intepretazioni di Kirsten Dunst e Charlotte Gainsbourg (anche se la seconda frigna troppo): + 3 per Alexander Skarsgård e +2 per il padre che, oltre a saper recitare, ha il merito di avere fatto lui e altri 7 figli, si spera con lo stesso stampo. Sarebbe 9, ma metto -3 per l'inconsistenza della storia e la superficialità dell'analisi psicologica. Purtroppo secondo me Melancholia è un'occasione perduta, proprio per la mancanza di un approfondimento adeguato del tema della depressione (se vogliamo, i depressi più convincenti del film sono i cavalli). Non si può negare che le immagini siano belle, ma non c'è altro: senza una vera ispirazione (che io NON ho parcepito), l'opera si riduce a un puro esercizio di stile, forse perfino insincero.
La battuta migliore del film la pronuncia Justine, rivolgendosi a Claire che propone una "morte bella" alla Von Kleist : "la tua idea mi pare una stronzata".