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Una commedia in punta di penna, lieve ed a tratti toccante, che affronta il tema della condizione della moglie al giorno d'oggi, dalla solitudine femminile fino alla necessità ormai impellente di uscire da schemi famigliari logori e sempre più stringenti. Una favola moderna quasi, visto il taglio poetico riservato ad alcune situazioni e personaggi ( a partire dalla stessa Rosalba, ma anche la sognatrice vicina di casa interpretata dalla Massironi o l'improvvisato detective privato di Battiston ). Una pellicola da rivedere ogni tanto, che fa bene al cuore e all'umore.
Non sono un appassionato di commedie d'amore ma questo film di Soldini merita la sua visione. Riunisce un cast ricco di attori del passato e del presente, vedi un Battiston giovanissimo che secondo me sono le parti sue le piu divertenti.Ottimo l'uso della fotografia e della location veneziana dove la nostra protagonista stufa di una vita da persona non apprezzata dal marito,decide quasi per caso di rifarsi una propria vita. Una commedia elegante come difficilmente ne ho viste negli ultimi anni,sorretta da una brava Licia Maglietta e uno splendido Bruno Ganz che qui recita in italiano.
Commedia senza pretese con uno svettante Bruno Ganz. Anche la quarantenne protagonista, di ineludibile campana bellezza, è una figura interessante per una trama lenta e scontata, ambientata in una Venezia priva di turisti.
Commediola che parte bene, ha dei momenti divertenti ma poi si perde un pò fino ad arrivare ad un finalino annacquato. Parliamoci chiaro: la forza del film è il cast. Si può vedere, lascia un sorriso, ma niente di memorabile.
Quelli dei film di Soldini sono sempre personaggi in movimento, il che vuol dire sia che sono fisicamente in viaggio, verso sud o verso nord non importa, attraverso un'Italia dalle tante e ineliminabili differenze socio-culturali, sia che sono in trasformazione, in divenire, alla ricerca di sé stessi non meno che di un luogo geografico dove approdare. Così è per Rosalba, che vive in un'alienante ménage piccolo-borghese e che, dopo vent'anni di grigio matrimonio, il caso sbatte, per una banale distrazione, a centinaia di chilometri da casa, facendole venire la voglia di ricominciare da zero. In una Venezia irreale e favolistica, la donna troverà alla fine l'amore in un gentile cameriere di mezza età e, come la Jasmin di "Bagdad Café", riuscirà anche a trasformare la vita delle bizzarre persone (un goffo idraulico-detective, una massaggiatrice romantica e un burbero fioraio dal cuore buono) che condividono la sua avventura. E' evidente che, al centro del film, c'è il tema della disponibilità, dell'apertura al prossimo, che, in un mondo pieno di egoismo e solitudine, è già di per sé un gesto di solidarietà, di tolleranza e perfino d'amore: questi sentimenti accomunano "Pane e tulipani" alla corrente più sensibile della commedia all'italiana di fine millennio, quella dei Piccioni e, soprattutto, dei Mazzacurati (il cui delizioso esordio di "Notte italiana" Soldini cita nella scena della balera all'aperto in cui si ritrovano tutti i personaggi del film). Soldini descrive con grande affetto questa storia dolce e al tempo stesso struggente (dai piccoli gesti di imbranataggine di Rosalba-Maglietta fino alle frasi forbite e antiquate di Fernando-Ganz) e questo risultato, insieme alla inconfondibile leggerezza del tocco (rintracciabile nello stile ellittico e allusivo del film: vedi la scena in cui Fernando è ritratto apaticamente seduto al tavolo della cucina con i tulipani di Rosalba che perdono a una a una le loro foglie) e al sottile umorismo, va a premiare il coraggio con cui il regista milanese si è cimentato per la prima volta nella sua carriera con un genere, quello della commedia, che forse non rientra nelle sue corde più autentiche.
Deliziosa pellicola, dolce e delicata. Una casalinga imprigionata in una vita invivibile si ritrova a ricominciare a vivere a Venezia, una Venezia periferica, lontana dalla calca di turisti facinorosi, una Venezia in cui incrocia la sua vita con quella di altri personaggi, tutti molto riusciti. Premiatissimo ai David di Donatello, quest'opera di Soldini è tra le migliori cose espresse del cinema italico nei primi anni duemila. Bello.
La sorpresa del 2000 del cinema italiano. Ottenne un buon successo di pubblico e soprattutto di critica. L' ho visto solo tre, quattro anni fa e mi ha sorpreso. Leggero e allo stesso tempo riflessivo, parte da una "banale" situazione per evolversi in un film alla ricerca di se stessi.
"Pani e tulipani" è un film che fa star bene. Rivederlo dopo tanti anni per me ha significato riscoprire la stella bella sensazione di leggerezza. I personaggi sono per lo più caricaturali e stereotipati, ma restano impressi nella memoria. C'è Rosalba, quarantenne imbranata e meravigliosamente sprovveduta; Fernando, aspirante suicida che parla come se stesse sempre recitando "L'Orlando furioso"; Grazia, svagata massaggiatrice dal gusto kitsch che, nel dubbio, offre un bicchierino di vodka; Costantino, tipico maschio italiano aggrappato alla sottana materna; Fermo, vecchio bisbetico e incurvabile, convinto che le cose belle siano lente, che le persone debbano imparare ad aspettare. E poi ci sono i fuseaux sgargianti, i vestiti floreali, i telecomandi con la copertura di gomma, i cellulari mastodontici, i rullini fotografici, le scarpe american eagle e le schede telefoniche. Tante piccole cose che sollecitano un malinconico e piacevolissimo amorcord.
(commento in prestito alla ragazza del "lui" detto club del mariachi...) E' un film che sicuramente non ha lo scopo di regalare una morale o dei profondi messaggi; "semplicemente" racconta il sogno che molte persone insoddisfatte della propria vita nascondono nel cassetto. E' raccontato in modo piacevole, è divertente vedere il coraggio della protagonista di prendere in mano la situazione e capovolgere la sua routine senza mai perdere il sorriso che la rappresenta. Oltre alla protagonista a mio parere azzeccatissima (bravissima anche in "Agata e la tempesta"), ci sono tutti i personaggi di cui il film ha bisogno per avere un tocco simpatico/leggermente comico e singolare. Lo rivedo sempre volentieri! irene
Un po' lento all'inizio ma poi decolla. E Venezia diventa quasi spagnoleggiante. Belle inquadrature, trama piacevole. Film che fa un po' sorridere e un po' riflettere. Spesso sono proprio gli incontri non cercati che cambiano le vite.
Belle idee, bella sceneggiatura, bei sentimenti trasmessi da questa pellicola...però manca qualcosa. La scenografia, forse, o ancora di più i dialoghi: senza carattere e convinzione, eccetto quelli del bravissimo Fernando, ovviamente. Con un po' di ritmo in più sarebbe stato ottimo, ma ci dobbiamo accontentare: è un buonissimo e, a tratti, molto piacevole film: da vedere nonostante tutto.
Commedia leggera e "visionaria" sui sentimenti. Per come è girato non sembra nemmeno un film italiano. Non manca di qualche accenno più profondo, ma in definitiva rimane sul livello di intrattenimento senza approfondire troppo le questioni psicologiche e morali. Ottimi gli attori, tutti bravi caratteristi, ma soprattutto bravissima Licia Maglietta, protagonista quasi soave. Per una serata romantica, senza impegno.
Una cascata di premi forse un po'fuori luogo (troppi attorucoli che ci provano e si impegnano ma che accanto a Ganz non possono che fare una figura miserrima). Bellissimi però i due personaggi protagonisti. Brava la Maglietta (che suona pure la fisarmonica) e, appunto, eccezionale Ganz. La storia è un po'altalenante come toni e situazioni (secondo me certi attori davvero abbassano la qualità del tutto nella loro recitazione televisiva) ma il film è davvero gradevole, divertente e ben fatto.
Tutti i premi ricevuti e il clamoroso successo di pubblico potrebbero far pensare che sia un capolavoro. Purtroppo per Soldini non è così, è soltanto una discreta commedia che parte bene, ma poi diventa ridondante ed abbastanza prevedibile. Mezzo voto in più per l'immenso Bruno Ganz. Delusione
Un'involontario colpo di testa, piccola concessione ad un capriccio di vedere Venezia diventa l'occasione di riannodare dei fili di una vita che aveva preso la strada di una rassicurante monotonia. Atipica questa escursione di Soldini nella commedia, ma gestita in maniera ammirevole per la leggerezza del tono e la bravura degli attori, capace di regalare una galleria di personaggi difficili da dimenticare. Sullo sfondo poi c'è Venezia, meno da cartolina questo è vero, ma ugualmente magica e palcoscenico ideale della storia.
Commedia italiana semplice ma fresca e genuina. Un'idea divertente ed originale che appassiona e non annoia. Il cast è valente e tutti riescono a ritagliarsi il loro spazio. Personalmente ho trovato molto simpatico il personaggio dell'investigatore improvvisato. Una pellicola interessante che vale la pena vedere.
carinissimo! film ben raccontato retto su interpretazioni davvero mirabili dei protagonisti. molto romantico a tratti e spassoso in altri. sullo sfondo, una Venezia incantevole e sognante.
Sono così contento quando vedo questi bei film italiani...mi ripeto, ma il cinema italiano non è morto, per fortuna. Davvero bello, originale, quasi una favola ambientata ai giorni nostri... Strepitoso Battiston.
""""10 DAVID DI DONATELLO???"""" esagerati,è un plebiscito,bravo soldini,la storia è simpatica ma un tantino ridicolotta,anche se romantica.....poi venezia come sfondo ci sta!! grande Bruno Ganz(attorone!) e brava Licia Maglietta (ma chi è???)
Non lo avevo mai visto, e ne ignoravo la trama (pensavo che lei scappasse ad Amsterdam...). Che bello... di parliamo sempre male del nuovo cinema italiano, ma quando escono film così veri, così freschi, con tanta leggerezza, tanto spirito (perché si ride, non da matti, ma davvero di gusto) se poi c'è anche qualche macchietta, qualche stereotipo, beh, lo vogliamo perdonare il povero Soldini? Anche perché la parte malinconica del film dimostra che è un coraggioso. E diamoglielo un voto decente, e che cribbio!!! Solo per Bruno Ganz, personaggio indimenticabile, interprete d'eccezione. da consigliare a tutti uomini donne, padri, madri e figli...
Film forse esagaratemente assunto a Cult del cinema Italiano, e del resto foriero di ottimo successo commerciale, è un'opera deliziosa ma che adesca furbescamente ai gusti del pubblico tradizionale. Per inciso, il personaggio della Maglietta ha una sua vena amara (pensiamo solo cosa significhi per una donna essere "dimenticata" dal marito in un autogrill!) ma successivamente sembra sempre piu' ambire a un'ottimismo sfrenato. Eppure - perdiana - si ride di gusto, spesso fino alla lacrime: esilaranti il fiorista anarchico impersonato da Andreasi, simpatica la Massironi "mantrica" e l'"inseguitore" grassoccio e mammone: una serie di personaggi forse stereotipati ma indubbiamente sinceri, veri. E, soprattutto, il film si gusta dall'inizio alla fine, infondendo un certo buon umore anche in chi - come me - aveva preferito le atmosfere minimaliste di "L'aria serena dell'ovest" (splendido film d'esordio di Soldini) o il coraggioso "un'anima divisa in due". Non credo pero' che neanche "pane e tulipani" riesca a restituire integralmente l'immagine della mia città, Venezia, ma solo ad abbozzarla parzialmente
Personalmente l'ho trovato molto bello. Anche ben recitato da tutti gli attori...li ho visti più come persone vere di ogni giorno. Trama e sceneggiatura semplice ma con quel tocco di...sogno di libertà che la protagonista cerca di trasmetterci.
Com'è possibile che ci siano così pochi commenti e una media così bassa? E alziamo questa media! Questo è in assoluto uno dei più bei film italiani degli ultimi dieci anni! Pura poesia, cast stupendo... Bruno Ganz im-pa-reg-gia-bi-le!
Scrivo questa recensione abbastanza indignato per il basso voto (6,6 ad ora) che ha totalizzato Pane e Tulipani qui. Si tratta di un film innocente, romantico, ma anche molto significativo. Le angherie familiari finalmente non sotto la cupa scure delle violenze, ma abbastanza da scatenare quella "voglia di andare via" di cui i New Trolls parlavano. Un nuovo amore che non è il solito bello e dannato che alla fine se ne dovrà andare perché o troppo giovane, o criminale o già sposato. No. Qui l''amore è platonico e affascinante, fra un improbabile esule islandese e questa napoletana simpaticissima quale è Licia Maglietta. Per non parlaree dello spassosissimo investigatore, una vera macchietta e della Massironi-massaggiatrice, anche lei fuori di testa. Nello sfondo di una Venezia sconosciuta a molti (credo che piazza S. Marco non si veda mai), un film notevole, finalmente italiano a tutti gli effetti e finalmente ben accolto anche all''estero.
dopo la bella prova data con "l'acrobata" di cui ben pochi si accorsero, Silvio Soldini viene fuori con leggerezza sul panorama italiano. Smessi panni più cupi dei suoi esordi questo suo insostenibile stato dell'essere diventa una costante e il regista ci regala due ora di sospensione dalla greve realtà, popolando il nostro mondo di personaggi retrò e dal vocabolario forbito, donne dimenticate nelle stazioni di servizio e nella vita, massagiatrici sognanti e fiorai filosofici... il tutto in un racconto lieve, in una venezia labirintica e magnetica. il film può essere amato o disdegnato per i medesimi motivi: i suoi personaggi evidentemente forzati e macchiettistici.
Davvero un film tenero, la fiaba di una donna spenta e rassegnata ad avere una famiglia di cretini, che si trova catapultata nell'atmosfera sognante di una Venezia nascosta che sembra dipinta. A tratti troppo sentimentale e troppo macchiettistico nella descrizione dei personaggi, ma delizioso. Bruno Ganz è bravissimo e strappa più di un sorriso con la sua buffa pronuncia e l'italiano da romanzo d'appendice.
Un film "letterario", nel senso che la trama e lo svolgimento sembrano piu' adatti ad essere tradotti nelle pagine di un romanzo che non in una pellicola cinematografica. Una menzione particolare la merita Marina Massironi, che dimostra di essere all' altezza anche senza il "Trio"