Bobby, tossicodipendente che spaccia al Needle Park, conosce la prostituta Helen. La ragazza diventa schiava della droga e trova in Bobby il suo protettore, il suo spacciatore e il suo amante. I due cercano con tutte le loro forze di lasciarsi alle spalle quel mondo.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Primo ruolo da protagonista per Al Pacino in questa storia brutta, sporca e miserabile, tra lo sprofondo bianco della tossicodipendenza e il rapporto tossico tra due anime perse. Un film un po' ripetitivo per i miei gusti, poco ritmato per gran parte della durata ma abbastanza interessante per come si sviluppa, nonostante la profonda avversione che si può provare per i personaggi raccontati.
Al Pacino memorabile in questa sporca storia di amore e droga, che parte bene e con entusiasmo e via via scivola vorticosamente nel degrado, seppur non estremo. Bel ritratto, film particolare, per certi versi piuttosto semplice, che si basa più sui buoni attori, in particolare il protagonista, che su di una trama solida o originale. Comunque da vedere, già solo per il giovanissimo Al, che carica.
Questo e Christiane F., credo, sian i 2 film più verosimili, crudi e diretti sulla dipendenza da eorina ed il degrado della persona che ne consegue. Qui è visto dal punto di vista di una coppia più adulta, straordinari i protagonisti (già è evidente la bravura di Al Pacino), nonostante sia un film piuttosto pesante e lento in certi passaggi (credo anche per il taglio quasi documentaristico di certe scene) e risenta un po' degli anni, credo meriti sempre una visione. Il finale
è un misto di speranza (lei lo attende all'uscita del carcere... come il loro amore, malato e tossico, abbia trovato comunque un suo senso) e disperazione (lui, abituato ad entrare ed uscire di prigione, sembra voler ricominciare la sua solita vita, sempre sul filo).
Film in pieno stile "New Hollywood", capace di rappresentare in pieno la dipendenza dall'eroina in una città come New York negli anni '70. Un ritratto crudo quello di Schatzberg, ma assolutamente riuscito anche grazie alle performance dei protagonisti Al Pacino e Kitty Winn. Una storia d'amore malata, ma anche una discesa negli inferi della droga.
Sinceramente non mi ha fatto proprio impazzire; piatto e ripetitivo, va premiato per il coraggio e per lo stile reale e documentaristico (a tratti venivan davvero seguiti i soggetti da lontano, limitandosi a filmarli quasi a loro insaputa).
Molto bene Al Pacino riguardo al suo primo ruolo da protagonista, riguardo un film che, nel tempo, ha forse rappresentato uno spartiacque per i film sulla droga, passando per Noi, i Ragazzi dello zoo di Belrino sino ad arrivare a Trainspotting e soci.
Schatzberg magari farà di meglio in futuro (L'amico ritrovato, Lo spaventapasseri), ma devo dire che THE PANIC IN NEEDLE PARK ha retto comunque bene alla prova del tempo, magari anche per i temi, purtroppo sempriterni.
Bello, tra le primissime interpretazioni di Al Pacino. Non do di più perché film del genere ne ho visti tanti e perché l'intreccio è più o meno sempre lo stesso, doveroso vederlo comunque per il motivo suddetto.
Non è il migliore sul tema, ma lo affronta nel modo più diretto possibile, senza tanti fronzoli o introduzioni varie ma andando dritto al punto. Un film dove è l'egoismo a farla da padrona.
Prima da protagonista per Al Pacino, non sarà la sua performance migliore ma dimostra già le sue disumane qualità. Trova poi in Kitty Winn una buona spalla, anche se l'ho vista meglio nelle scene più sofferte e drammatiche mentre in quelle di contorno mi è sembrata poco naturale e un po' impacciata.
Al Pacino ne alza indubbiamente prestigio e qualità, ma un'occhiata è d'obbligo.
Come film sul mondo della droga funziona perché molto crudo e realistico (in stile "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino"), di certo si ricava uno spazio di primo piano nella filmografia di questo tema. Come fruibilità tuttavia non possiamo sia un film piacevole da vedersi al giorno d'oggi, porta pesantemente i quasi 45 anni che lo separano da noi...un film dei primi anni 70 in tutto e per tutto dalla fotografia ai costumi passando per la colonna sonora. E' pesante da vedere e questa pesantezza è data sia dalla tematica che dallo stile narrativo. a tratti quasi documentaristico a suo modo. Comunque tanto di cappello a Jerry Schatzberg per il coraggio e la capacità di mettere in scena una storia così concreta e veritiera...ambienti logori ed insalubri in quel di New York, la classica New York senza "nessuno al timone" di quegli anni (la nascente scena punk endogena alla Grande Mela confermerà questo disagio sociale). Sbirri amorali, papponi rozzi, prostituzione disperata, pusher da quattro soldi, piccola criminalità...insomma i margini di una società che stava marcendo. Tutto questo mi è piaciuto ma ripeto che la visione è stata pesante proprio perché fatico a digerire quel Cinema marginale di quegli anni smorti. Ho tenuto per ultime le considerazioni sugli attori che sono la cosa migliore della pellicola...Kitty Winn perfetta e non ci piove ma come non rimarcare che all'esordio Al Pacino già ci sforna un personaggio perfetto?! Sembra che lui quella vita di strada l'abbia vissuta davvero e se così non fosse ci è passato molto vicino! Grandissima espressività e autenticità. PACINO RULES!!
Mi ci sono volute due visioni per farmi un'idea sul valore del film e l'idea che mi sono fatto è senz'altro più che positiva. La regia non mi ha colpito particolarmente visto il taglio troppo documentarisco (Effetto Allucinante ha ripreso molto da qui) ma la fotografia compensa questa mancanza visto che la New York che viene fotografata è tetra e non certo la città dove molti sognano di trascorrere le proprie vacanze! Mi è piaciuto molto il fatto che si siano evitate piagnesti di ogni sorta e morali ad effetto appicicate sul finale per rendere il film "educativo" cosa abbastanza insolita visto che la pellicola è estremamente datata. Un plauso agli attori in particolare alla protagonista che è veramente superlativa e condivide lo stesso triste destino della proganonista dell'ottimo Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino anch'essa sparita dai radar dopo l'ottima performance offerta.. Consiglio il film vista la media un po' ingenerosa, tra un Trainspotting e un Requiem For A Dream un'occhiata a questo non vi farà male.
Non è una pellicola che mi ha soddisfatto molto, mi aspettavo qualcosa in più. Si arriva alla sufficienza si, ma gran parte del merito va ad Al Pacino che al suo esordio mostra tutto il suo talento, facendo un'ottima interpretazione, per certi versi perfetta (vedi spoiler), inoltre bisogna riconoscere un grandissimo doppiaggio di Ferruccio Amendola. Anche la Winn fa una buona interpretazione. La trama è un po' risicata e non da al film un senso, che poi viene dato appunto dai due attori protagonisti. La sceneggiatura è molto mediocre e confusionaria, oltre che molto ripetitiva e priva di idee.La regia e la fotografia sono invece discrete, sono si fredde e distaccate ma questo è fatto a posta, per mostrarci di come i protagonisti scendono sempre di più nel tunnel della droga. Tra le altre cose da sottolineare, c'è da dire che il montaggio è penoso. Poi la pellicola è anche noiosa in certi punti.
La sufficienza c'è, ma si poteva fare meglio. Grande Al.
piena sufficienza grazie ad Al Pacino, che praticamente da solo, dà un senso a questo film. ben sviluppata l'idea dell'egoismo dei tossicodipendenti e del (non) valore dell'amicizia e dell'amore, che però deve tutto sempre e solo all'interpretazione dell'attore principale. tecnicamente poca roba, con un montaggio orripilante.
spesi 4 spiccioli per questo filmetto fatto appositamente in tono basso, non ci sono neanche le musiche! filmetto! certo dire che provano ad uscire in tutti modi dalla droga non direi!
anche se probabilmente è una scelta voluta, avrei preferito che questo film approfondisse di più nel dettaglio il mondo della droga, anzi che limitarsi quasi a documentare.. in ogni caso un bel film che fa riflettere su quanto sia angosciante la vita dell'eroinomane e quanto porti a fare qualsiasi cosa per avere la "dose".. coraggioso perchè il primo ad avvicinarsi così a questo mondo; ottima prima apparizione da protagonista di Pacino, che ne avvierà la carriera come miglior attore di sempre
Cupa discesa tra i personaggi di una New York particolarmente desaturata e realistica, tra storie di furti, eroina, tradimenti e prostituzione. La regia di Jerry Schatzberg e la fotografia di Adam Holender sono ottimali nella ricostruzione di un'atmosfera gelida e disperata, dove l'ipocrisia è la legge e l'eroina il giudice, comandante dei destini e distruttore dell'amore. Kitty Winn e Al Pacino lavorano in maniera impeccabile, peccato che la sceneggiatura alle volte risulti un po' brusca. Ad ogni modo resta una delle linee di partenza per i tanti film sulla droga a venire. Primi piani da mani sugli occhi per i belonefobici.
Duro e spietato viaggio nella Manhattan senza riflettori tra eroina e gioventù allo sbando. L'instabilità delle riprese è qui testimone ravvicinato di una caotica e squinternata generazione sull'orlo di una crisi di nervi. Prima apparizione da protagonista per Al Pacino... eccellente esordio.
Uno dei primi film che ritrae senza sconti il mondo dei "paradisi artificiali" baudleriani. Un racconto duro e freddo che lascia poco spazio alla speranza ed ai sogni. Una coppia di giovani portati sempre più alla deriva dalle loro scelte e da ciò che li circonda. Una storia d'amore distruttiva e decadente quanto la NY descritta in questo film. Un Al Pacino grandioso che mette in scena tutto il suo carisma; molto brava anche Kitty Winn.
Crudo ed agghiacciante ritratto della vita di un gruppetto di tossicodipendenti nella Grande Mela, vuoti, privi di ideali e che vivono alla giornata tra festini e piccoli furti. Ed è in questo spaccato di vita maledetta che nascerà la storia d'amore senza speranza di Bobby e Helen, due giovani desiderosi di voltar pagina ma irrimediabilmente schiavi del vortice della droga; innamorati disillusi, pronti ad umiliarsi e a pugnalarsi alle spalle per una stupida dose, ma alla fine sempre bisognosi l'uno dell'altra (come dimostrato nella stupenda sequenza finale). A fare da sfondo alla vicenda, una fredda, spenta e poco rassicurante New York (ottimamente rappresentata dalla fotografia di Adam Holender, che curerà anche quella di Street Smart altrettanto bene). Un grande e coraggioso film (il primo che affronta così da vicino il problema droga), distaccato ma schietto, e diretto con taglio quasi documentaristico da un bravo ed ispirato Schatzberg. Magistrale prova di Pacino, qui al suo esordio, e anche della bravissima Kitty Winn, attrice sorprendentemente scomparsa nel nulla subito dopo L'Esorcista.
Un'opera assolutamente da vedere, un bellissimo film, triste e deprimente (alcune scene, come quella del cane, sono strazianti) e che dovrebbe servire tutt'oggi da riflessione su una delle piaghe più gravi della nostra società ed i suoi terribili effetti.
Un desolante spaccato di ordinaria tossicodipendenza, estremamente crudo e realistico (ci sono momenti in cui la visione è spinta ai limiti del tollerabile) ma anche compiaciuto e fine a se stesso. Non c'è mai vera introspezione sui personaggi, che risultano così macchiette grigie e piatte, raramente si avverte la volontà di andare oltre un semplice ed effettistico documento di costume (se così si può dire...). In ogni caso questa fotografia degradata di Schatzberg destò scalpore e ancora oggi è un notevolissimo e doloroso pugno nello stomaco. Al Pacino esordiente e Kitty Winn attrice mai esplosa sono davvero eccezionali.
Discreto film che ha segnato l'inizio di una grande carriera com e quella di Al Pacino. Forse uno dei primi film completamente puntato sul degradante mondo della tossicodeipendenza. Interessante e ben realizzato.
Love story ambientata nei bassifondi di New York, diretta con estremo realismo, autentica sensibilità e notevole carica drammatica da Jerry Schatzberg. Primo ruolo da protagonista di un grandissimo della storia del cinema.
Film "molto" crudo e reale. Dipinge senza mezzi termini la vita dei tossici. Fa riflettere sulla dipendenza dalla droga e sui rapporti interpersonali dei drogati, quasi inesistenti. Brava la co-protagonista , con uno sguardo sul mondo molto dolce ma allo stesso tempo spezzato. Mi lascia senza parole come al solito , l'interpretazione di RE AL PACINO, molto divertente nella prima parte del film con le sue solite splendide battute(merito anche di un grande Amendola), molto crudele e penoso il suo personaggio nella seconda parte. Sguardi indimenticabili. da vedere solo se per voi non è stata una giornata abbastanza pesante, perchè moralmente vi butterà un pò a terra.
film sulla droga...molto reale, a volte troppo crudo (da far impallidire trainspotting)...fa pensare! soprattutto per quello che significa essere drogati...essere disposti a tutto, a tradire chiunque per una dose!!! conferma per al pacino....ma quella che più mi ha sorpreso è questa kitty winn che mi ha molto sorpreso! ottima la sua interpretazione!