schramm regia di Jörg Buttgereit Germania 1993
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schramm (1993)

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locandina del film SCHRAMM

Titolo Originale: SCHRAMM

RegiaJörg Buttgereit

InterpretiMicha Brendel, Carolina Harnisch, Volker Hauptvogel, Gerd Horvath

Durata: h 1.15
NazionalitàGermania 1993
Generehorror
Al cinema nel Maggio 1993

•  Altri film di Jörg Buttgereit

Trama del film Schramm

Il film narra le vicende ricordate da un serial killer poco prima di morire…

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Voto Visitatori:   7,54 / 10 (41 voti)7,54Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Schramm, 41 opinioni inserite

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actsofworship  @  03/09/2017 15:35:12
   6½ / 10
Difficile dare un giudizio oggettivo ma anche soggettivo a quest'opera tanto grezza del caro Buttgereit. Più che un'opera infatti appare come una bozza ideata ma concepita grossolanamente e riprodotta a casaccio il giorno dopo, ma ci può anche stare. Il problema è che lo script è talmente debole che non so quanto Buttgereit si sia impegnato per farlo durare almeno una canonica ora, inserendo sequenze ripetitive, inquadrature sbagliate, rallenty e quant'altro.
Lo stile di B. ha certamente il suo fascino ma mi sono dovuto sforzare per guardarlo tutto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  24/02/2017 11:02:47
   6½ / 10
Viaggio nei ricordi di un assassino seriale morente, Lothar Schramm, noto come il killer del rossetto, vittima di un incidente domestico mentre cerca di ripulire il sangue derivante dal suo ultimo massacro.
Dal giaciglio finale, un pavimento sporco di sangue e vernice, Jorg Buttgereit estrapola dalla mente dell'omicida sprazzi di vita e sogno, realtà e allucinazione. L'obiettivo è quello di portare a galla il disagio e la malattia mentale, le devianze sessuali e il senso di colpa, ma anche un'"umanità" insospettabile, sottolineata da ricordi infantili e dal rapporto con la vicina di casa, una prostituta, accettata (probabilmente) in quanto parte del mondo laido in cui il protagonista si è trovato emarginato.
Regia, montaggio e colonna sonora sono facilmente ascrivibili al buon Jorg, efficace soprattutto nelle scene allucinatorie/oniriche ed oculato nel negare coordinate ben precise attraverso piccoli indizi: ad esempio la gamba del protagonista, prima zoppa, poi sana, quindi addirittura mancante, come a sottolineare un mosaico delirante creato da una mente instabile in cui è impossibile raccapezzarsi.
Rispetto al masterpiece "Der Todesking" e al notevole "Nekromantik" il regista tedesco giunge più "impegnato" ma anche maggiormente fiacco, si impossessa con autorità del concetto ma ad essere incisivo in modo sporadico.
L'approccio è sempre lo stesso, lugubre e a tratti estremo, eppure qualcosa viene mancare nello scacchiere esistenziale di "Schramm", come se ad un certo punto la pellicola si incartasse su se stessa, finendo con il reiterare concetti molto interessanti ma bloccati da un metaforico muro invalicabile, dietro al quale neppure al regista è concesso avventurarsi.

Spera  @  23/02/2017 13:02:01
   7½ / 10
Porc...ttana..ok calma.

Continuo a credere che la regia di Buttgereit, a livello linguistico, sia sempre troppo grezza, a volte ingenua, spesso ingiustificata.
Alcuni tagli in asse sono insopportabili, altri movimenti pretenziosi e senza mezzi per poterli eseguire, altre inquadrature fastidiosamente tagliate o decentrate (non so quanto volutamente) e ripetitive.
Sulla direzione creativa dei contenuti e della messa in scena si recupera parecchio ed è qui che il regista fa uscire tutta la sua vena artistica.
La freddezza e la sincerità con cui si raccontano gli ultimi pensieri di un serial killer sono agghiaccianti.
In principio si fatica un po' a capire le varie parti che compongono il puzzle ma ciò che ne esce è un ritratto terrificante della vita privata di una persona fortemente disturbata, nella sua intimità più proibita e malata.

Solitudine e nichilismo all'ennesima potenza vengono sbattute in faccia allo spettatore, tutto supportato da una colonna sonora che sembra una lunga marcia funerea verso la fine.

Vedere un film di Buttgereit è come annusare la propria morte e viverla.
Vieni preso da un angoscia e da un vuoto esistenziale incolmabile, tanto da avere voglia di spararti.
L'apice lo si raggiunge con "Der todesking" che reputo superiore a questo, la prima volta che lo vidi ne rimasi scioccato per giorni.

Astenersi se si è mentalmente instabili e facilmente impressionabili.
Perversione e morte regnano sovrane, non c'è spazio per la speranza nei films del regista tedesco.

Cusriosità: esiste una versione Europea in dvd con sottotitoli in italiano, probabilmente tradotti dallo stesso Buttgereit perchè talmente piena di errori grammaticali e non che si fatica a leggere e a capire il senso.
Devo dire non mi era mai successo.
E' un doppio dvd con un' ora di contenuti speciali tutti da gustare.
Vero cinema underground.

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Ultima risposta 23/02/2017 13.04.37
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antoeboli  @  02/05/2016 15:31:30
   4 / 10
3 scenette fatte bene e buttate in mezzo a una pellicola di una durata di 60 min , il resto non pervenuto .
Da una regia minimale e che vuole farti vomitare nel senso vero del movimento di macchina , fino ad un film dove il punt cruciale è :
guardare il killer cosa fa , i suoi comportamenti schizzati , e leggerti qualche riga di dialogo .
Storia inesistente , visto che parliamo degli ultimi momenti di vita di questo Schramm , che tra l'altro è interpretato da un attore che a differenza di qualche altra pellicola del genere (vedi la storia del killer F.Zito) non ha nulla da dire .
l'unica buona notizia che dura solo 60 minuti sto mortorio.

Vax87  @  16/12/2015 22:07:55
   9 / 10
Genio Regista, pellicola perversa per pochi, scene splatter ed estremamente disturbanti. Amo.

alex94  @  27/07/2014 17:55:35
   8 / 10
Altro ottimo film diretto da Jörg Buttgereit nel 1993.
La trama è ottima sviluppata in maniera molto disturbante ed interessante,praticamente assente la noia, riesce ad inchiodare lo spettatore davanti al televisore come pochi altri film del genere.
Ottima la regia e la recitazione in particolare quella dell'attore che interpreta il malatissimo serial killer maledettamente convincente.
Non molto splatter ma comunque non mancano lo stesso sequenze molto forti.
Consigliato solo a persone non facilmente impressionabili.

gianni1969  @  11/09/2013 21:44:52
   9½ / 10
A mio modesto parere , la più lucida, cruda e drammatica figura di serial killer di sempre. Monumentale

Blatta Blasfema  @  04/08/2013 00:54:04
   7½ / 10
Il film più malato del regista tedesco.
Un'opera molto coraggiosa e profonda.

Melefreghista  @  24/07/2013 20:32:20
   9 / 10
Buttgereit ci fa calare nei panni di un maniaco represso e nella sua giornata tipo.
Spietata analisi della psiche del killer, il miglior film sull'argomento insieme ad "Angst" di Kargl.

Film più unico che raro. Da vedere.
Molto violento e sconsigliato alle persone troppo sensibili a cui piacciono le foto dei gatti pucciosi. <3

JOKER1926  @  18/02/2013 01:19:56
   6½ / 10
Le questioni affrontate dal tedesco Jörg Buttgereit riguardano l'amore e la morte.
La cosa che rende Buttgereit anomalo e incredibile è la trasversalità con cui tratta alcune tematiche. L'amore è disperso in una fattispecie assurda ove i canoni della logica sono stati sterminati brutalmente.
Dopo "NekromantiK", pellicola funesta, la regia presenta, nel 1993, un altro film pesante e agghiacciante, ecco "Schramm".
La storia attornia le gesta di un killer, deviato e degente, giunto alla morte.
La narrazione vive pertanto in un intreccio particolare con delle sequenze che ritornano e si accavallano nel corso del tempo.
Il lavoro della regia punta sempre a spadroneggiare sul versante dell'immagine, cruenta e folle come poche, però con il prodotto in considerazione la musica è un'inaspettata arma vincente. Questa infonde, insieme alle pene del contenuto, quella drammaticità che rende la disumanità più umana.
In effetti "Schramm", nonostante tutto, ha un dinamismo, film pesantissimo ma non elefantiaco nei ritmi, le situazioni si avvalgono di una flessibilità, narrazione dunque in parte presente, fra dramma, ricordi e sentimenti deragliati.

"Schramm" l'underground di una psiche straziata

Schramm è un uomo abbandonato in un vuoto esistenziale, a distanze siderali dal mondo "vissuto" vive nel suo malsano angolo, fra masturbazioni deliranti e insignificanti contatti sociali con una prostituta.
Il palco allestito parla chiaro, le dinamiche sono tristi e terminali. La morte e la decadenza dell'animo sono all'ordine del giorno, all'ordine del momento.
Non esiste alcuna via d'uscita, si soffre in una scatola nera dove il carnefice forse è il primo martire, se inquadriamo la cosa in una fattispecie psicologica.
Schramm è imprigionato nella sua macchinosità, nella sua chiusura sociale.
La regia cerca, alle volte esasperando lo spettatore, di andare oltre (persino) la storia caricando ad oltranza sull'effetto visivo.
Effetto visivo pesante e quasi estremo; concezioni di estremismo, comunque, non paragonabili a quelle di "NekromantiK".

Jörg Buttgereit ,ancora una volta, porta avanti con forza il suo disegno, che nella sua logicità paradossale, vuole esporre il suo manifesto mortuale e di tediosa violenza. Le allucinazioni sono significative e offrono altre chiave di lettura al film, l'uomo è ossessionato da desideri divenuti ormai incubi.

JOKER1926

danielplainview  @  25/01/2013 10:15:36
   7½ / 10
La regia non è perfetta, ma non si avverte come un difetto, bensì come una sorta di propedeuticità all'animo del protagonista: rozza, sporca e violenta.
Malato. Solo per gli appassionati del genere.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  26/03/2012 15:43:42
   7½ / 10
Ben più di un'indagine meramente criminologica, "Schramm" è un'analisi a tutto tondo di un animo irrimediabilmente corrotto e sofferente. Lothar Schramm è un assassino violento e perverso, ma ancor prima un uomo dall'estrema fragilità psichica, fondata su un grave handicap fisico e sull'instabilità affettiva, caratterizzata da orrende allucinazioni ed estreme perversioni sessuali. Una coscienza logorata da residui sprazzi di fragilità (che sfocia in ricordi passati), sensibilità (che si esprime in sogni impossibili) e pentimento (che si sublima nell'autoflagellazione).

Peculiare il rapporto tra Lothar e Marianne, la vicina di casa: due persone che non conoscono l'amore, ma solo un'immagine contorta, che non trova né compimento né compensazione nella deviata forma di sesso che vivono a loro modo. L'unica consolazione è il malinconico rifugiarsi (lui nella memoria, lei a parole) in ricordi di una serenità perduta.

Come in "NEKRomantic" (citato anche in "Schramm"), Buttgereit rappresenta tematiche estremamente tabù con uno stile ed una schiettezza che urtano la sensibilità estetica e morale dello spettatore.
Anche qui si ritrova la fusione di tre componenti: l'ossessione della carne, la perversione sessuale e la concretezza della morte, narrate nella forma tipicamente propria di Buttgereit. La fotografia immortala personaggi squallidi e riprovevoli che si agitano nelle loro misere esistenze come maiali nel fango. Gli ambienti sono per lo più piccoli appartamenti che trasudano povertà o sporcizia, stanze dall'arredamento essenziale o grottesco in cui pare di poter respirare odor di chiuso e di morte. I colori non sono mai eccessivi, ad eccezione del vivace rosso del sangue. Gli attori (convincenti) interpretano persone miserevoli che vanno incontro ad un destino triste e squallido come le loro stesse esistenze. Le musiche sono un sottofondo cupo, un lento mantra di note grevi e graffianti.

Cosa ci fa venire in mente? Un po' "Memento", un po' "Henry Pioggia di sangue", un po' "Angst".

Vedi recensione

Oskarsson88  @  18/06/2011 20:15:14
   7 / 10
Contestualizzato nel suo genere, è un film che ha un suo fascino e una sua poetica, nella rappresentazione della solitudine, perversione e praticamente completa emarginazione del protagonista (l'assassino del "rossetto"). Lo stile si vale di molti flashback, le musiche calzano alla perfezione l'aria malata che si respira nella pellicola. Le scene del dentista così come l'auto-malmenazione delle parti intime sono raccapriccianti e se la giocano con alcune scene di Nekromantik (film oltretutto citato qui in Schramm quando alla radio ne viene parlato in lingua francese)... consigliata la visione per stomaci forti e per gli amanti del genere. Personalmente, tra film assimilabili che ho visto, per ora ho preferito di gran lunga Angst di G. Kargl...

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/06/2011 13.39.23
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/05/2011 22:45:30
   7 / 10
Molto vicino alle tematiche di Der Todesking ed in particolare ricorda soprattutto il primo episodio, tanto che Schramm ne risulta una sua versione molto più estrema e meno distaccata. Questo film cerca di farci entrare dentro l'inferno di una vita piena soltanto di solitudine, con squarci sulla follia sempre meno latente del protagonista.

lupin 3  @  15/04/2011 14:16:18
   6 / 10
Sinceramente mi aspettavo di meglio...
Dopo A SERBIAN FILM non mi tocca più niente :)

5 risposte al commento
Ultima risposta 23/01/2013 17.01.12
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sweetyy  @  15/04/2011 03:47:53
   7 / 10
Delirante, malato ma forse un tantino esagerato, cmq l'ho preferito a Nekromantik

Aztek  @  21/03/2011 10:01:30
   6½ / 10
Sinceramente mi ha colpito di più Nekromantic tra la filmografia di Buttgereit.
Schramm mantine lo stile malato e macabro tipico del regista tedesco, ma in alcuni momenti mi ha leggermente annoiato con scene ripetute più volte.
Più che sufficiente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/03/2011 14.21.06
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baskettaro00  @  24/02/2011 10:31:53
   6 / 10
65 minuti nei quali il regista mette in mostra i ricordi di un serial killer.
Un film "shockante", perverso, malato, violento, con alle spalle pochissimi dialoghi e che si svolge quasi sempre nell'abitazione del serial killer.
Non è il massimo, del regista avevo preferito(pur se diverso dal punto di vista della trama)il bello"der todesking", in questo caso il regista punta tutto sul nauseare lo spettatore con scene raccapriccianti e malsane destinate ad un pubblico dal fegato d'acciaio e abituato a certi spettacoli.
Ne esce fuori un prodotto solo sufficiente, ma che conferma comunque che i teutonici ci san fare abbastanza.

Stunter  @  17/02/2011 16:38:22
   5½ / 10
Devo dire che mi ha un pò deluso . Senz'altro è un film particolare , costituito praticamente solo da flashback . Ho apprezzato qualche scena e anche le musiche che calzavano bene , però a parer mio non basta per un voto alto ...

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Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  02/09/2010 09:42:22
   5½ / 10
Film senz'altro particolare, ma da qualsiasi angolazione lo veda non riesco ad apprezzarlo rispetto ad altre realizzazioni che mi hanno colpito molto di più (Angst su tutte, ma anche Nekromantik).
Non lo trovo così lucido, spietato e "vero" come pensavo.
A parte una scena forte, non è mai uscito dalla mia percezione di banalità. Peccato, forse avevo aspettative troppo alte.

marfsime  @  06/08/2010 16:09:56
   8½ / 10
Poco più di un'ora di flashback continui che derivano dalla mente di Schramm..un serial killer che negli ultimi istanti della sua vita ricorda momenti passati della sua esistenza. Film molto scarno a livello di contenuti ma molto "secco"..essenziale..e per questo forse ancora più agghiacciante grazie anche all'ottima ed inquietante musica utilizzata nei momenti più incisivi del film..consigliato.

76eric  @  28/07/2010 21:01:21
   8 / 10
Sicuramente il film più introspettivo e maturo del visionario regista tedesco.
Lo vedo inoltre, tenendo ben presente comunque di ciò di cui parla, come una netta presa di posizione di denuncia nei confronti dello Stato, che dimentica l' esistenza di persone ai margini della società, condannate a vivere giorno per giorno un' esistenza anonima per cui priva di qualsiasi dignità.
Argomento scottante vista anche la difficile situazione attuale.
Sempre rimanendo nel tema che lo contraddistingue, Buttgerheit esamina ciò che è stato della vita, o meglio i pensieri di un killer seriale prima di morire.
Come dicevo oltre alle immagini più "forti" ( necrofil*a accennata, e un fantasioso, ma non troppo, modo di autolesionarsi le parti intime, per fare degli esempi) assistiamo alla routine del protagonista, quasi estraneo alla socialità, se si eccettua il rapporto di amicizia (?) con la vicina di casa, che di mestiere fa l' entreneuse.
Il tutto accompagnato da una regia documentaristica migliore e da una fotografia che, anche se simile alle precedenti opere, nel complesso determina immagini meno sgranate.
Ottime, ed anche questo è un habituè del regista, le musiche che accompagnano l' evolversi delle vicende, soprattutto nei pensieri di Lothar.
Il finale con la morte accidentale del protagonista, m' ha fatto venire alla mente un pochino ciò che Laugier ci ha fatto assistere con la trasfigurazione della bella Morjana Alaoui nel (buon film) Martyrs.
Ma il brutto ed inquietante a cui assiste Lothar è totalmente diverso da quello che Anna sussurra nell' orecchio di Mademoiselle ( che provocherà la shockkante reazione di quest' ultima).
Tornando al film, anche qui per il sottoscritto una visione è più che sufficiente in quanto, lontano anni luce dall' essere un' opera mainstream, funge anche da pro-depressivo.
Ci vuole più ottimismo..........
Il migliore di Buttgerheit

Dosto  @  12/07/2010 20:41:34
   8½ / 10
il film è veramente ben fatto...raramente ci si cala nella mente di un assassino in un modo così cinico e diretto...bellissimo il rapporto tra Schramm e la prostituta, memorabile la scena quando si masturba e la insulta volgarmente...certo, ci sono delle scene molto ma molto forti ma non credo siano un problema per quelle persone che si sono andate a cercare un film di Buttgereit(visto che non credo sia il tipico film che danno in tv, anche in terza serata). Per tutti i fan di Buttgereit consiglio vivamente la lettura del libro Necrophylia, di Francesco Scardone. Un romanzo veramente accattivante!
Ritornando al film, anche la recitazione è ottimale, fredda e distaccata quanto basta...i dialoghi sono pochi ma credibili, gli effetti speciali ottimi(anche tenendo conto del budget ridotto).

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  07/07/2010 23:02:14
   10 / 10
in assoluto il miglior film di buttgereit, cupo, marcio , psicologicamente devastante eppure infinitamente umano e toccante.
Disturbante a livelli inarrivabili

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  23/06/2010 22:49:23
   7 / 10
Eh sì, a modo suo è geniale e interessante… un thriller/horror discreto, ma è riduttivo chiamarlo così, perché più che mostrare efferatezze, mostra il lato psicologico di un killer, e lo fa anche molto bene, meglio secondo me di “Maniac”. Quindi, ne risulta un film malato, disturbante e anche abbastanza depressivo… Ci sono molte scene al limite del tabù, scene che solo Buttgereit poteva inventarsi. Il finale lascia alla riflessione. La regia è anche più fluida di “NekRomantik”, con movimenti della mdp professionali, scenografie e luci azzeccate ed effetti speciali riusciti.
Peccato per il coinvolgimento non proprio totale.

TheLegend  @  17/03/2010 06:02:05
   7½ / 10
Buttgereit è ,a suo modo, geniale....

bulldog  @  20/07/2009 19:46:34
   8 / 10
Un altro folle prodotto di Buttgereit,disturbante

Lunatico  @  07/07/2009 22:18:48
   9 / 10
dio mio, che OPERA.....

joey beltram  @  17/11/2008 19:55:15
   8½ / 10
in confronto a der todesking questo film mi è piaciuto un po d più perchè riesce a farti immedesimare in una atmosfera molto cupa e depressiva che rimane blanda per tutta al durata della pellicola..i serial killer hanno un loro modo di pensare e d vedere le cose.. alcune scene veramente crude...bel film..guardatelo

pinhead88  @  24/09/2008 01:22:57
   7½ / 10
è un film che tratta su un serial killer in modo molto particolare,come del resto lo è lo stile del regista che si basa soprattutto sulla figura del protagonista e sulla realtà triste e deprimente che lo circonda..il film senza troppi spargimenti di sangue fa comprendere le sofferenze e la vita squallida e monotona riflessa sulla solitudine di questo serial killer..
il modo in cui è strutturato è abbastanza complcato,con vari punti di flashback a tratti incomprensibili,comunque nel contesto è da vedere almeno per l'originalità e per lo stile di questo regista poco conosciuto..

DarkRareMirko  @  29/08/2008 10:42:53
   8 / 10
Film che tratta del tema del serial killer in modo atipico, strano, particolare, oserei dire riflessivo, termine che userei anche per il decoroso e misconosciuto Nutbag di Palumbo.
A differenza di quest'ultimo, però, Buttgereit punta più in profondità, curando maggiormente sia il profilo tecnico (SFX molto buoni dato il budget ad esempio), sia quello relativo ai temi della trama (paura delle donne, solitudine più accentuata, ecc.).

A tratti poetico (la scena del ballo su tutte), con ottime musiche (come sempre del resto) è un film che prende, fa riflettere, e non si dimentica.


Consigliatissimo.
Qui troverete meno exploitation rispetto ad altre opere di Jorg, ma lo stesso livello di inquietudine e disagio, vi assicuro.

Trash A Go-Go  @  19/10/2007 16:43:08
   8 / 10
Se avete apprezzato Maniac di Lustig non dovete perdervelo, questo è ancora più malato e forse è per questo che lo preferisco

Alex Weird  @  17/08/2007 20:16:44
   8 / 10
Altro grande film del mitico Buttgereit, peccato che dopo questo si sia fermato

statididiso  @  24/07/2007 22:06:30
   9½ / 10
Lothar Schramm (Florian Koerner von Gustorf) è disteso in una pozza di sangue. sangue che comincia ad imbeversi di ricordi, a farsi evocativo, sino ad assurgere ad una funzione catartica.

è la storia di un uomo solo, che di mestiere fa il tassista, innamorato della vicina di casa, Marianne (Monika M., protagonista anche di "Nekromantik 2"), una prostituta, con la quale non riesce ad avere normali rapporti sessuali (tanto che i suoi sogni sono infestati da una f.i.c.a. vivente famelica) e alla quale pensa mentre fa sesso con una bambola gonfiabile, monca della testa e degli arti; di un uomo a cui non è mai stato concesso sognare, sin da ragazzo, da quando si ritrovò senza una gamba, e a cui mancano i bei ricordi, motivo per il quale si autopunisce, inchiodandosi il pene; di un f.o.t.t.u.t.o sadico che gioca anche a fare Dio mentre posiziona, dopo averli uccisi, i corpi di due giovani testimoni di Geova, che, ignari di quello che sarebbe successo di lì a poco, avevano bussato alla sua porta; di uno spietato serial killer, che muore a causa di un banalissimo incidente domestico.

ho visto molti film che trattano di serial killer (gli anni '90 ne sono pieni), con risultati alterni; alcuni capolavori come "The Silence of the Lambs" e "Maniac" hanno lavorato molto sull'aspetto psicologico, ma nessun regista è andato oltre l' "atto omicida", ha mai raccontato come questi vivono la loro quotidianità. Buttgereit (qui allucinato e ossessionato dalla carne quasi quanto Cronenberg, a cui, evidentemente, il regista si ispira), invece, ci fornisce un quadro più completo, la tessera mancante al "nostro mosaico seriale".

se ci fosse un podio dei film del regista teutonico, il suo ultimo lavoro (prima di un lungo ritiro verso le produzioni televisive), a mio avviso, si piazzerebbe 2nd, dopo "Der Todesking" e prima di "Nekromantik".

CAPOLAVORO!! A PARI MERITO CON I GRANDI!!

voto: 9,5

2502rik  @  11/05/2007 02:08:31
   8½ / 10
Film realmente ben fatto,merita grande rispetto questo regista che per colpa di quei cacasotto dei distributori italiani , non ha mai potuto essere visto nei nostri cinema.
La trama è solo un pretesto permettere in rilievo l'oscuro male che affligge l'animo dell'uomo solo .
Ma fotografia così gelida emoziona, ma lo fa nell'inconscio dello spettatore,lasciando uno stato d'animo straniato.

phemt  @  27/03/2007 10:53:21
   8½ / 10
Lotar Schramm sta morendo… In quel breve momento passato tra la vita e la morte ricorda, mediante un flashback, tutto il suo passato: le gare podistiche, l’amore non corrisposto, disperato e nascosto per la prostituta vicina di casa, l’istinto omicida, i problemi mentali, l’incapacità di accettare il proprio corpo e le aberrazioni sessuali… Buttgereit ci racconta questa storia mediante un’intrigante narrazione non lineare, mediante uno stile asciutto ma riuscitissimo, mediante una colonna sonora che si sposa alla perfezione con il film e utilizzando solo una manciata di attori… Schramm non è un vero e proprio serial killer movie, infatti il regista non concentra il film su omicidi o violenze (e tanto meno su polizia e indagini), ma preferisce concentrarsi sulla psicologia contorta di questo uomo e soprattutto sul suo senso di colpa… E vero, Buttgereit forse esagera in alcuni momenti fin troppo splatter e auto-compiaciuti (la scena in cui il protagonista si inchioda il pene per esempio) ma malgrado alcune di queste esagerazioni il risultato finale è comunque quello di una pellicola estremamente profonda e sorprendentemente poetica (il breve ricordo dell’infanzia o del ballo per esempio)… Il regista prende anche ampia ispirazione da Cronenberg per delineare un rapporto conflittuale tra il protagonista e “la carne”…
Buttgereit mostra splatter estremo, follia, deviazioni, violenza, poesia e surrealismo ed, anche se alcuni passaggi rimangono un po’ criptici, è impossibile non essere colpiti a fondo da questa pellicola…
Pochi film non si prestano ad una valutazione oggettiva come questo Schramm… Infatti, aldilà di alcuni difetti (tra cui una recitazione non sempre encomiabile) personalmente Schramm mi ha fatto provare un range di particolari sensazioni che raramente ho provato visionando un film: Schramm è angosciante e inquietante, a tratti ho avuto difficoltà addirittura a seguirlo tanto l’atmosfera è opprimente, ma è incredibilmente affascinante… L’ultimo minuto di puro weird è magnifico e si presta a più di una possibile interpretazione…



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Film per pochissimi, ma di una bellezza e profondità di raro livello… In campo serial killer (per quanto non sia completamente e totalmente appartenente a questo genere) è secondo solo a Maniac di Lustig… Credo di aver detto tutto!

marco84  @  02/10/2006 19:02:34
   6 / 10
Film difficile da giudicare. Sicuramente la visione la merita, perchè è particolare davvero. Buone direi soprattutto le musiche, molto angosciose, che accompagnano le scene più crude della pellicola.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  05/06/2006 15:13:50
   5½ / 10
Mi aspettavo un vero horror tedesco, invece è tutt’altro genere. Qualche scena rimane impressa, però preferisco film con qualche dialogo in più.

Diames  @  29/05/2006 18:40:29
   8 / 10
Sicuramente in questo film Buttgereit dà il meglio di sé dal punto di vista strettamente formale (quasi non ci si crede che si tratti di un film amatoriale). Perde però, a mio parere, in originalità rispetto a "Nekromantik" e "Der Todesking". Nel complesso quindi ne do una valutazione analoga. Da vedere assolutamente. Uno dei migliori film mai girati sul tema "serial killer", per quanto mi riguarda. Buttgereit rimane un grande. Vedere per credere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  17/02/2006 16:46:22
   8 / 10
questo film è incredibile,bestiale e commovente allo stesso tempo...da una visione della mente malata e disturbata che invoglia a comprendere e ricercare i motivi della VERA sofferenza.decisamente di un altro pianeta rispetto a" henry pioggia di sangue"

Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  07/06/2005 10:31:27
   9 / 10
Dopo averci fatto rabbrividire con il geniale "Nekromantik"; dopo aver imposto riflessioni sulla morte con l'incredibile "Der Todesking" l'enfant prodige della cinematografia oriifica teutonica torna a stupire con un "documentario" che, tralasciando la pochezza dei mezzi, non ha nulla da invidiare al ritratto del serial killer "Henry Lee Lucas", capolavoro del cattivo maestro John McNaughton...

"Schramm" è uno di quei titoli di cui non ci si scorda e di cui non si può fare a meno...Se l'evoluzione cinematografica e l'inesorabile progredire dello sciagurato Star System Zukoriano impongono oggi parametri artistici che trascendono dal concetto di "purezza filmica" per addentrarsi in rivisitazioni stilistiche piegate a una supremazia autarchica de "l'effetto speciale", l'opera di Buttgereit colloca la sua identità in un ambiente paradossalmente "inesplorato" o quantomeno anacronistico...

E' bene precisare (e in questi casi un pleonasma non è mai di troppo) che l'opera in questione non potrà essere apprezzata interamente se non ci si pone in una condizione mentale di superamento delle convenzioni stilistiche che caratterizzano le odierne produzioni...

La regia è di ottima fattura, solida, compatta, serrata...Il respiro affannoso di Schramm (elemento narrativo claustrofobico quanto efficace) cresce col progredire della pellicola volta a mostrare l'aspetto più inaccettabile di un Killer seriale: il lato umano...

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/12/2005 15.11.06
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