Il "maestro del brivido" italiano nasce a Roma il 7 settembre del 1940 dal matrimonio tra Salvatore Argento (allora noto produttore cinematografico) e Elda Luxardo (fotografa di moda).
Il giovanissimo Dario Argento non sembra provare alcun minimo interesse per la settima arte e decide di intraprendere gli studi di tipo classico, ma con scarsissimi risultati, perciò decide di abbandonare il liceo già al secondo anno scappando di casa e trasferendosi a Parigi.
Durante la permanenza parigina, per potersi mantenere, si trova costretto ad arrangiarsi anche come lavapiatti.
Dopo qualche anno torna nella sua Roma per essere assunto da un quotidiano romano: “Paese Sera”, dove inizia a lavorare prima come tipografo e poi come critico cinematografico vero e proprio.
Argento dimostra subito un grande interesse per il cinema, che lo porterà ad andare spesso contro corrente con la stesura di critiche favorevoli verso molti film di serie b e a non godere della simpatia dei colleghi di lavoro.
Infatti, questo suo modo di fare, lo porterà a ricevere bruttissime recensioni per quelli che saranno i suoi futuri lavori cinematografici.
Il vero momento di svolta arriva nel 1968, quando grazie al suo attivismo nelle sale cinematografiche ed al suo lavoro di critico arriva a conoscere Sergio Leone.
I due lavorano con Bernardo Bertolucci e con Giuseppe Patroni Griffi alla realizzazione di un grande classico del cinema italiano: "C'era una volta il west".
Il grandioso successo della pellicola di Leone spinge Dario ad intraprendere una nuova carriera: quella di sceneggiatore, che lo porta a realizzare qualche film di serie b, ma al ritorno da una vacanza in Tunisia decide che questo è il momento propizio per cominciare a pensare in grande decidendo così di scrivere quello che diventerà il suo primissimo film: "L'uccello dalle piume di cristallo" (1969).
Questa pellicola (ispirata dal romanzo "The screaming mimi / La statua che urla") a causa delle inimicizie create durante il periodo di critico, non riesce a trovare un produttore disponibile.
Per aggirare l'ostacolo, Dario decide di dar vita, con l’aiuto del padre Salvatore, alla "S.E.D.A. Spettacoli" che si occuperà di tutte le opere argentiane fino a "Suspiria".
Il suo primo lungometraggio non ha subito grande successo, ma nel giro di pochissimo tempo si trasforma in un vero e proprio cult.
Visti i risultati stupefacenti, il regista romano decide di non sprecare tempo ed inizia lo script di un nuovo film: "Il gatto a nove code", al quale farà subito seguito la sua terza opera: "Quattro mosche di velluto grigio".
Con questi tre film (soprannominati dai fans "la trilogia degli animali") Dario dimostra di essere un regista al di fuori di quelli che potevano essere i canoni cinematografici dell'epoca, grazie ad un nuovo modo di adoperare la macchina da presa, un esempio su tutti può essere rappresentato dall'innovativo utilizzo della soggettiva dell'assassino che ci accompagna in queste pellicole e che di lì a poco si trasformerà in un vero marchio di fabbrica in grado dar vita ad un altissimo livello di tensione capace di incollare lo spettatore allo schermo.
Per quanto riguarda le musiche, tutto è affidato alla genialità di Ennio Morricone.
Dopo un paio d'anni di stop c'è il ritorno al cinema con "Le cinque giornate" per poi riapprodare al thrilling.
Nel 1975, con "Profondo Rosso", il regista riesce a raggiungere una delle più alte vette della sua carriera.
Grazie ad un giusto dosaggio di cattive figure infantili, follie represse, traumi e manie omicide spinte all'inverosimile, si assiste alla nascita di un grandioso capolavoro, rafforzato anche da una musica nuova per il pubblico italiano: quella dei Goblin che, grazie alla loro voglia di inventiva, firmano dei brani assolutamente indimenticabili.
Nel 1977 Argento decide di approdare in un mondo a lui del tutto nuovo,quello dell'horror puro, con "Suspiria". Questa sua nuova opera non si dimostra assolutamente inferiore alle precedenti e la sua voglia di stupire lo spettatore è ancora molto forte.
Qui a farla da padrona sono soprattutto i colori, magnificamente "creati" dal fotografo Luciano Tovoli, che riescono a dar vita a delle immagini fortemente affascinanti e surreali in grado di coinvolgere anche l'occhio meno attento.
Il fulcro centrale della pellicola sono le oscure presenze (le streghe) che popolano un'accademia di danza tedesca.
Con questo lavoro si darà vita ad una trilogia, tutt’oggi incompleta, che troverà un altro tassello con il successivo "Inferno".
Nel 1980 esce l'appena citato "Inferno", con una struttura che in parte potrebbe ricordare "Psycho" di Alfred Hitchcock ( lo spettatore assiste ad una serie di eventi senza riuscire a comprendere a fondo chi sia il vero protagonista delle vicende).
Nel 1982 c'è il grandioso ritorno alle origini con "Tenebre", un thriller che, per l'ennesima volta, stravolge totalmente gli schemi dando vita ad un perfetto miscuglio di thrilling, horror e fantastico con coltelli, asce e sangue che scorre a fiumi. Indimenticabile l'intero piano sequenza girato con la Louma, una macchina da presa simile ad una canna da pesca manovrabile a distanza.
Con "Phenomena", del 1985 questo nuovo modo di lavorare continua a raffinarsi con una storia che tende a farsi da parte per lasciare sempre più spazio alle immagini poeticamente sconvolgenti.
Di questo periodo sono anche i suoi impegni come finanziatore per "Demoni" (anche sceneggiatore) e "Demoni 2" (di cui firma sia il soggetto che la sceneggiatura) di Lamberto Bava, "La chiesa" (anche soggetto e sceneggiatura) e "La setta" (anche soggetto e sceneggiatura) di Michele Soavi.
Non va inoltre trascurato il progetto realizzato per la RAI "La porta sul buio" (1972), una serie di quattro film di un'ora dove Argento compare come una sorta di "Hitchcock all'italiana".
Per questa serie Dario ha diretto due episodi: "Il tram" (con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte) e "Testimone oculare" (iniziato ma poi finito e firmato da Roberto Pariante).
Il regista tornerà di nuovo alla RAI nel 1987 dapprima collaborando con Enzo Tortora nella trasmissione "Giallo", dando vita poi a "Gli incubi di Dario Argento" (brevi storie del brivido) e producendo quindici minigialli per la serie "Turno di notte" (diretti da Luigi Cozzi e Lamberto Bava).
Il nuovo film per il cinema creato da Argento è "Opera", che riscuote immediatamente un grandissimo successo, ma le riprese sono contornate anche da fatti spiacevoli: Dario viene lasciato dalla sua compagna Daria Nicolodi (conosciuta sul set di "Profondo Rosso", dalla quale ha avuto la figlia Asia).
Il lavoro successivo è "Due occhi diabolici", un progetto che coinvolge anche grandi nomi come Romero, King e Carpenter per la realizzazione di una pellicola- omaggio ad E. A. Poe.
Purtroppo alla fine "Due occhi diabolici" viene firmato soltanto da Argento e Romero, che realizzano due ministorie ispirate allo scrittore sopra citato.
Ma grazie a questo film per il "maestro del brivido" si aprono le porte degli studios americani con i quali girerà, nel 1993, "Trauma".
Questa è la prima pellicola realizzata con la figlia Asia in qualità di attrice) e questa collaborazione continuerà con altri due film: "La sindrome di Stendhal" e "Il fantasma dell'opera" (altro omaggio del maestro).
Dopo queste opere Argento ritorna nuovamente nel mondo del thriller con "Non ho sonno", realizzato interamente a Torino.
Le musiche tornano ad essere quelle dei Gobelin, riuniti appositamente per l'occasione.
Nonostante le critiche alquanto negative, il regista ci offre un lavoro molto interessante.
Un vero e proprio momento di smarrimento cinematografico potrebbe essere rintracciato nell'opera seguente: "Il cartaio", che purtroppo non riesce a riscuotere successo neanche tra i fans più accaniti del regista romano.
Tra i lavori più recenti del regista, meritano comunque di essere menzionati il film per la televisione "Ti piace Hitchcock?", un omaggio ad Alfred Hitchcock, e "Jenifer", episodio di un'ora realizzato per la serie "Masters of horror".
Oggi Dario Argento è impegnato nella realizzazione del terzo episodio della trilogia delle "tre madri", che comprende i già menzionati "Suspiria" e "Inferno".
1970 - L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO regia di Dario Argento
1971 - IL GATTO A NOVE CODE regia di Dario Argento
1971 - 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO regia di Dario Argento
1973 - LE CINQUE GIORNATE regia di Dario Argento
1973 - LA PORTA SUL BUIO regia di Dario Argento, Luigi Cozzi, Roberto Pariante, Mario Foglietti
1975 - PROFONDO ROSSO regia di Dario Argento
1977 - SUSPIRIA regia di Dario Argento
1980 - INFERNO regia di Dario Argento
1982 - TENEBRE regia di Dario Argento
1985 - PHENOMENA regia di Dario Argento
1987 - OPERA regia di Dario Argento
1990 - DUE OCCHI DIABOLICI regia di Dario Argento, George A. Romero
1993 - TRAUMA regia di Dario Argento
1996 - LA SINDROME DI STENDHAL regia di Dario Argento
1998 - IL FANTASMA DELL'OPERA regia di Dario Argento
2001 - NON HO SONNO regia di Dario Argento
2003 - IL CARTAIO regia di Dario Argento
2005 - TI PIACE HITCHCOCK? regia di Dario Argento
2005 - MASTERS OF HORROR: JENIFER - ISTINTO ASSASSINO regia di Dario Argento
2006 - MASTERS OF HORROR 2: ISTINTO ANIMALE regia di Dario Argento
2007 - LA TERZA MADRE regia di Dario Argento
2009 - GIALLO/ARGENTO regia di Dario Argento
2012 - DRACULA 3D regia di Dario Argento
2022 - OCCHIALI NERI regia di Dario Argento
Torna suBiografia a cura di BobRobertson - aggiornata al 24/08/2007
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