4 mosche di velluto grigio regia di Dario Argento Italia 1971
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4 mosche di velluto grigio (1971)

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locandina del film 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO

Titolo Originale: 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO

RegiaDario Argento

InterpretiMichael Brandon, Mimsy Farmer, Jean-Pierre Marielle, Aldo Bufi Landi, Calisto Calisti, Marisa Fabbri, Oreste Lionello, Stefano Satta Flores, Bud Spencer

Durata: h 1,44
NazionalitàItalia 1971
Generethriller
Al cinema nell'Agosto 1971

•  Altri film di Dario Argento

Trama del film 4 mosche di velluto grigio

Roberto, batterista in una rock band, continua a ricevere telefonate e ad essere inseguito da un uomo misterioso. Una sera, dopo aver provato con la band, Roberto si ritrova l'uomo davanti, ancora una volta, e decide di affrontarlo e di parlargli, ma nello scontro, lo accoltella e lo uccide. Roberto scappa via, ma dopo qualche giorno riceve una busta in cui sono contenute delle foto che lo ritraggono mentre uccide l'uomo...

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Voto Visitatori:   7,10 / 10 (127 voti)7,10Grafico
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Voti e commenti su 4 mosche di velluto grigio, 127 opinioni inserite

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The BluBus  @  25/08/2021 23:08:13
   7½ / 10
Davvero buono, qualche forzatura nella sceneggiatura e qualche attore sotto tono, ma per il resto sono presenti tutti gli elementi positivi di argento. Pregevoli in particolare alcune scene con atmosfera surreale e il finale.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/12/2020 10:02:37
   7½ / 10
Ottimo thriller di Argento, forse meno riuscito dei primi due ma così ricco di momenti di grande cinema da risollevarsi appieno e meritare una visione obbligata:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Ovviamente ci sono anche tutti i classici difetti di argento, dalla sceneggiatura poco verosimile (ma chi se ne frega) alla pessima direzione degli attori. Curioso a questo proposito come il miglior attore della combriccola, Satta Flores, appaia pochissimo.

dagon  @  06/10/2020 14:20:29
   6 / 10
Per me il peggiore del primo periodo Argentiano. Plot fiacco, poca suspense, se non in un paio di scene, montaggio con l'accetta e continuity approssimativa (come nella scena della metro in cui, a seconda delle inquadrature, la fermata è "Lotto" o "Duomo"). Svariate assudità e finale moscio, non compensati dalla forza del resto.

Alpagueur  @  01/10/2020 19:58:44
   9 / 10
4 mosche è il terzo film diretto da Dario Argento, che e conclude la sua brillante "trilogia animalesca" dopo il film d'esordio L'uccello dalle piume di cristallo e il successivo gatto a 9 code. In questo film Argento sembra davvero più sicuro di sé e si spinge più avanti coi suoi talenti di regia rispetto ai due film che l'hanno preceduto, lasciandosi alle spalle le influenze hitchcockiane e intraprendendo una sua strada (anche se in realtà la caduta di Dalia dalla scala gradino per gradino con tanto di ferita alla fronte rimanda alla famosa scena di Psyco). Questo film è molto più complesso e surreale e getta le basi per i film di maggior successo che lo seguiranno, vale a dire Profondo rosso e Suspiria. Anche se mi sono davvero piaciuti i suoi primi due film (molto il primo, meno il secondo), questa è la nascita del cinema più surreale e onirico che diventa il marchio di fabbrica di Argento. Usa anche molte tecniche di ripresa sperimentali per la prima volta qui (che verranno sperimentate ancor di più nel suo capolavoro Profondo rosso). Ad esempio, 4 mosche ha una scena al c.d. "proiettile rallentato" molto suggestiva straziante e dal fortissimo impatto visivo, condita da una dolcissima melodia di Morricone. Usa soggettive originali (corpo contundente/omicidio del complice... siringa col veleno blu/omicidio dell'investigatore privato), scene elaborate, riprese lunghe (la scena fantastica in cui il personaggio principale insegue il suo stalker) e sequenze oniriche, che presto diventeranno i suoi marchi di fabbrica. 4 mosche è anche più oscuro e inquietante dei film precedenti. Mentre i primi due film della trilogia erano più simili a thriller psicologici o misteri dell'omicidio, questo è molto più vicino al regno dell'orrore, con un manichino malvagio che ricorda in qualche modo quello della saga di Saw. La storia è il classico plot giallo con omicidio e "who has done it" (chi l'ha fatto?), ma il modo in cui è girato è notevolmente diverso e Argento ci mette davvero il suo timbro personale. La storia è quasi come l'altra faccia della medaglia de L'uccello, in cui il protagonista è testimone di un omicidio e deve trovare l'assassino. Qui il nostro personaggio principale affronta uno stalker e lo uccide accidentalmente durante una lotta con un coltello, ma il protagonista è stato seguito da un fotografo che cattura l'intero evento e lo inquadra. Viene quindi tormentato e ricattato per l'incidente e deve capire chi sia il suo aguzzino. 4 mosche è uno dei film meno discussi di Argento, ma mostra che il regista ha davvero raggiunto il suo apice. Direi che è sicuramente il migliore della trilogia degli animali.

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pak7  @  04/03/2020 01:12:53
   7½ / 10
Mi è piaciuto.. Leggo che non è tra i migliori di Argento, ma già questo, in attesa di vederne altri, l'ho trovato estremamente affascinante.

Jokerizzo  @  01/03/2020 20:39:24
   8 / 10
Non tra i migliori di Dario Argento....ma pur sempre inquietante e ben realizzato!

Hokutoken  @  08/12/2019 22:43:36
   7 / 10
4 mosche di velluto grigio, Dario argento non proprio al top, ma sicuramente molto meglio dei film degli ultimi anni.. Vale la pena vederlo...consigliato

gemellino86  @  21/02/2019 11:11:08
   7 / 10
Buon thriller che si lascia seguire con piacere ma non è tra i migliori film di Argento. Manca una colonna sonora inquietante però l'atmosfera resta comunque abbastanza inquietante. Sono stato sorpreso di vedere Bud Spencer in questo genere.

VincVega  @  22/09/2018 21:47:26
   6½ / 10
Mi mancava questo della "trilogia degli animali". Probabilmente è il più debole tra i tre. Qualche buona idea si e ottima la regia, ma alcune recitazioni sono scadenti e dei personaggi sono delle macchiette (l'avvocato, quello che dorme sull'amaca). Poi sinceramente alcune scelte di sceneggiatura (x esempio, un avvocato che ha 84 di casi falliti mi sembra eccessivo, chi lo paga questo per lavorare?). Non mancano altre forzature, comunque buona la suspence, in particolare in un paio di sequenze. Pellicola del buon Dario più che sufficiente.

krystian  @  19/09/2018 20:55:24
   5 / 10
Non mi ha annoiato ma nemmeno appassionato, il finale, che speravo risollevasse un po' le sorti, non mi ha affatto entusiasmato e mi è parso oltremodo forzato.

alessio.b  @  08/07/2017 17:31:02
   5 / 10
Una vera delusione questo 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO. Secondo film girato nel 1971 da Argento, assieme al GATTO A NOVE CODE, sembra quasi un esercizio per il regista, più che un film vero e prorio concluso in se, come se stesse già pensando al bellissimo PROFONDO ROSSO.
Le motivazioni del maniaco/assassino, svelate alla fine, risultano davvero inconsistenti e tirate per i capelli, e la logica della serie di delitti è francamente confusa. Difetto del film è l'eccessiva lungaggine di molte scene descrittive, che diminuisce di molto la tensione, in alcuni casi azzerandola. Forse il vero neo è l'aver affidato il ruolo principale all'assolutamente insulso Michael Brandon, la cui recitazione è inesistente e il cui sguardo vuoto e vacuo durante tutto il film è francamente infastidente. Infine una serie di personaggi-macchietta che compaiono durante il film, presentati in situazioni-gag comiche e surreali, nulla danno al film, anzi risultano quasi incomprensibili, anche perchè inutili ai fini del racconto. Purtroppo mi aspettavo molto di più.

albert74  @  05/06/2017 02:55:13
   7 / 10
un buon film che non ricordavo affatto. Terzo della trilogia degli animali. In origine Profondo rosso, che segue questo film di 3 anni, avrebbe dovuto proseguire la serie degli animali. Dario Argento aveva in mente di chiamarlo "la tigre dai denti a sciabola" optò poi per profondo rosso.
qui siamo ancora nel campo del triller-giallo. Di tutti i primi film di Argento questo è quello che mi convince di meno. Alcune situazioni le ho trovate un po' "allungate", prolisse. Anche se il tocco del grande regista si vede il tutto appare come incompleto. Sarà che le musiche sono piuttosto anonime, non so come spiegarlo.
Si tratta certo di un bel film ma inferiore all'uccello dalle piume di cristallo e al gatto a nove code.

Spotify  @  04/09/2016 06:31:15
   7 / 10
Ecco il film che conclude la trilogia degli animali di Argento e vale a dire, il primo periodo del regista romano. Infatti, come ormai ben sappiamo, dopo "4 Mosche di Velluto Grigio", esclusa la parentesi de "Le Cinque Giornate", cominceranno i primi avvicinamenti nel cinema horror vero e proprio col sanguinolento "Profondo Rosso" (seppur con l'opera del 1975 ci manteniamo ancora sul giallo/thriller). Paradossalmente, ci troviamo di fronte ad una pellicola che di sangue ce ne ha pochissimo e quindi, sopratutto all'epoca, quasi nessuno si sarebbe aspettato che "Profondo Rosso" avesse invece tutta quella violenza. Qui Argento, ha provato a fare un film più maturo, e ciò è dato dal fatto che c'è meno sangue, il killer ci viene presentato dietro una maschera, il tema del sogno di Roberto e una maggiore attenzione alla vita sentimentale del protagonista. Diciamo che, nonostante gli elementi che ho elencato siano trattati piuttosto bene, non si può dire che il buon Dario raggiunga la maturità definitiva con questa pellicola. Perchè se tecnicamente il director continua a fare passi da gigante, dal punto di vista della sceneggiatura, egli è ancora un po' acerbo, ma andiamo con ordine. La regia assomiglia a quella de "L'Uccello Dalle Piume di Cristallo", cioè molti primi piani, molti fermo immagine altamente suggestivi e scene degli omicidi lunghe e curatissime ma al tempo stesso con poco sangue. La sequenza iniziale secondo me vale da sola tutto il film, si viene a creare un alto tasso di suspense e sono letteralmente da brividi gli ultimi atti nel teatro come è da brividi l'inquadratura del regista sul misterioso pedinatore di Roberto, situato di fronte alla sala prove dove il giovane suona con la sua rock band. La direzione degli attori funziona solo in parte. Mi è piaciuto molto come è stato caratterizzato il personaggio di Nina, la quale si rivelerà molto importante per le sorti della storia. Anche il personaggio di Bud Spencer è ben sfruttato, diciamo che rappresenta il lato un po' più ironico della vicenda e ricordiamoci che almeno nei lavori degli anni 70, Argento immetteva sempre alcuni soggetti o alcune situazioni divertenti ed era bravo a farlo visto che mai sfiguravano in trame prettamente thriller. Invece il personaggio di Roberto non mi ha convinto per niente, troppo piatto, non desta particolare interesse al contrario invece di un Sam Dalmas. Come ho detto prima, le scene delle uccisioni sono splendide, magari potranno non piacere ai fan di Argento abituati a vedere litri di sangue nelle altre sue pellicole, però in questo caso c'è poco da dire. Poi, seppur si parla sempre di sequenze dove la gente muore, ci sta una raffinatezza nel girarle che è davvero esemplare. Di grande impatto l'omicidio di Amelia. Non manca la tensione in diverse altre svariate situazioni, come ad esempio quella dove l'assassino si intrufola in casa di Roberto, minacciando di ucciderlo. La scena è girata quasi al buio ed è altamente imprevedibile e ciò crea ancora più suspense. Fantastico anche come è stato realizzato il sogno di Roberto, anche questa è una cosa molto suggestiva. Il finale è splendido, pieno di pathos e perfettamente in linea con tutto il film. Geniale poi l'aggiunta del dettaglio attraverso il quale il protagonista riconosce l'assassino. Infine è leggendaria l'ultima sequenza. La fotografia da un tono cupo alla pellicola, ha le delle tinte molto scure che rendono abbastanza fredda l'atmosfera. Riguardo la scenografia, va fatto un plauso agli interni, realizzati e valorizzati ottimamente, rendono benissimo in almeno un paio di scene (vedi spoiler). Il cast generalmente non è male: Michael Brandon, pur non essendo diretto un gran che dal regista, si impegna parecchio e in certi punti sprigiona una bella carica drammatica. Peccato per le espressioni, tutte uguali mentre se la cava nell'interpretazione dei dialoghi. Molto brava Mimsy Farmer, ruolo difficilissimo il suo, ma con grande umiltà e sangue freddo, l'attrice di Chicago fa la sua porca figura. Espressioni in questo caso più convincenti e buona l'esplicazione dei dialoghi. Fortissimo come sempre anche il compianto Bud Spencer. Colonna sonora azzeccatissima di Ennio Morricone, molto calma e pacata, si sposa alla grande con diverse scene. Come dicevo prima, la sceneggiatura non è impeccabile e c'è da ammettere che non è mai stata il piatto forte di Dario. Il problema di questo screenplay è che spesso, cade in situazioni alquanto inutili, le quali non fanno altro che allungare inutilmente il film facendo sopraggiungere un po' di noia. Ed è questo secondo me, limita parecchio l'opera, troppi i momenti di stallo. Ci sono si frequenti fiammate, però altrettanto frequenti sono scene dove appunto, non succede niente di niente o che sono completamente inutili. Peccato, qui Argento non se l'è giocata affatto bene. Altra cosa che non mi ha convinto appieno, è stato il movente dell'assassino, troppo inverosimile e anche un po' stupido. Neanche i dialoghi sono felici, molto formali e lineari, a volte anche lenti, di certo non spiccano. Il resto della sceneggiatura, bene o male, è buono, come le stesure dei personaggi, quello di Diomede in particolare, il già citato sogno di Roberto, il quale è un elemento originalissimo, l'ultima sequenza, la minuzia che smaschera l'assassino, alcuni buoni colpi di scena e la precisione con cui sono descritti gli omicidi.

Conclusione: altro buon giallo di Argento, non siamo ai livelli de "L'uccello Dalle Piume di Cristallo", però è senza dubbio una pellicola che conserva un valore importante. Peccato per un po' di lentezza, altrimenti il voto poteva essere più alto. 7+ .

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Colibry88  @  23/08/2016 11:53:40
   5½ / 10
Visto di recente devo dire che non mi ha convinto affatto. L'ho trovato un po' lungo e spesso inutilmente prolisso. Scenette comiche evitabili. Il movente dell'assassina poi abbastanza ridicolo. Di Dario Argento preferisco altro.

Nic90  @  17/08/2016 17:04:15
   6 / 10
Una mezza delusione,mi aspettavo di piu...
Thriller modesto con una storia confusionaria e non proprio chiara(infatti solo alla fine so chiariscono meglio le cose)...
Assassino individuato personalmente a meta' film e solite recitazioni modeste(ottima la parte del mitico Bud).

DitaAppiccicose  @  05/06/2016 11:13:21
   8 / 10
Bel thriller, meno quadrato di "L'uccello dalle piume di cristallo" ma più spaventoso, più emozionante. Argento perfeziona la confezione delle uccisioni, ormai pronto per il salto di qualità definitivo che avverrà in "Profondo rosso":

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Buona l'interpretazione di Mimsy Farmer, ottima quella di Jean-Pierre Marielle, azzeccata la scelta del personaggio interpretato da Bud Spencer, che stempera la tensione e porta degli spunti di ironia, sempre presenti nei primi film gialli di Argento. Nel complesso " 4 mosche di velluto grigio" mi piace leggermente meno del film d'esordio, nonostante una maggiore componente onirica che rafforza lo stile personale dell'autore, ma è un ottimo giallo.

CyberDave  @  30/05/2016 10:04:13
   7½ / 10
Questo film che chiude "la trilogia degli animali" di Argento è un grandissimo film, ingiustamente sottovalutato, viene trasmesso pochissimo anche in televisione infatti.
Negli anni 70 in Italia il cinema giallo è stato uno dei cavalli di battaglia, ne sono usciti dei grandi film, quando però ci si mette Dario Argento è dura per tutti stare al passo.
La storia è subito avvincente, non il classico omicidio con le indagini, bensi un ragazzo che crede, di aver commesso un omicidio, e che viene terrorizzato da qualcuno che quel presunto omicidio lo ha fotografato.
Da qui si sviluppa una storia intensa, ben gestita e sempre con la tensione al massimo, alcune sequenze sono da brivido, altre molto d'impatto, come il ricorrente sogno del protagonista.
Il finale come al solito è una genialata incredibile del maestro, un'idea che solo lui poteva avere e che da quel tocco in più ad un film già molto bello.
Da riscoprire, un pò come tutti i suoi film fino alla metà degli anni 80.

fabio57  @  05/02/2016 15:28:08
   8½ / 10
Spiace leggere giudizi negativi su di un film che personalmente ho molto amato. Dario argento con quest'opera chiuse la trilogia degli animali e cominciò purtroppo per noi a dedicarsi ad un cinema meno giallo e più horror. Peccato perché questo regista rivoluzionò all'epoca il noir italiano, ridando linfa ad un genere che stava appassendo. Gli ingredienti che utilizzava e che si rivelarono vincenti erano la tensione crescente, l'utilizzo hitchcockiano della macchina da presa, alcuni geniali espedienti. come nella fattispecie il pupazzo di cartapesta telecomandato dal carnefice, la fantasia onirica della decapitazione che si fonde poi con la realtà, la villa comunale che si svuota improvvisamente, con un trucco visivo e lascia la vittima in balia dell'assassino, le musiche di Moricone che fanno da contrappunto alle scene più importanti e soprattutto la genialissima idea pseudoscientifica ma suggestiva di identificare il colpevole facendo analizzare la retina della vittima che avrebbe impresso l'ultima immagine vista: l'assassino o quello che portava al collo.Grande

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  08/01/2016 16:18:39
   7 / 10
La soluzione del mistero è prevedibile ed affrettata, oltre che deludente, e la sceneggiatura presenta i soliti difetti praticamente onnipresenti nel cinema argentiano (dialoghi banali, personaggi improbabili e/o ridicoli, risvolti spesso illogici, e di conseguenza, recitazione poco credibile); nonostante ciò, quando meno te lo aspetti ecco che nelle scene di omicidio (ma anche non, vedasi sequenza del protagonista che cerca di scorgere il maniaco nell'oscurità del soggiorno) lo spettatore viene lasciato in balìa del terrore più totale merito di un impeccabile riguardo nella messa in scena e nella costruzione della suspense, assolutamente degne del miglior Argento e della sua nomina di maestro del genere (che non ha mai sfruttato tanto bene l'inquietante binomio buio-silenzio come in questo caso).

Una visione certo altalenante e non priva di difetti, ma che meriterebbe decisamente rispetto quando decide, con successo, di mettere paura sul serio.
Già solo per questo lo si può considerare, senza riserve, tra i migliori lavori sul campo del regista romano.

BlueBlaster  @  07/01/2016 13:06:35
   5 / 10
L'ultimo film dell'iniziale "trilogia gialli" di Dario è una delusione, ho visto "L'uccello dalle piume di cristallo" e mi è piaciuto ben di più.
La sceneggiatura e l'intreccio sono proprio mediocri, molto semplici e poco originali se non fosse per quell'unica trovata sulla memoria della retina...e pensare che anni fa i miei genitori mi spacciavano sto film (dicendomi "quello di Argento con le mosche") come fosse terrore puro :)
Come sempre il cast non funziona, e questa volta Darione non si fa mancare un asso nella manica ossia Bud Spencer...ma dai che inutilità...e alla fine è pure il più bravo assieme all'investigatore omosex. A tal proposito tocca persino notare una vena comica-ironica che accompagna il film nella quasi totalità, cosa che comunque si era riscontrata anche in altre opere del regista romano ma che io non sempre digerisco.
Omicidi poco efficaci e poco sanguinosi, montaggio poco convincente, colonna sonora lontanissima dai fasti che verranno e un senso di invecchiato male dall'inizio alla fine.
Posso spezzare una lancia a favore di una sempre ispirata regia con quel classico tocco argentiniano che il regista perderà una ventina di anni dopo.

5 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2016 13.16.42
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Filman  @  09/09/2015 21:47:47
   5 / 10
Un passo discendente tra i primi gradini professionali del regista di genere Dario Argento, 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO è un prodotto definibile televisivo non solo per l'aspetto tecnico non esaltante, ma anche per una sceneggiatura che ha spesso involontarie cadute di stile definite da accadimenti estremamente forzati e inopportuni, seppur corrispondano ai più evidenti elementi che costruiscono quell'atmosfera artificiosa e angosciante caratteristica del regista, il quale anche in questo giallo all'italiana riversa la sua passione per l'investigazione scientifica, oltre ad una evidente ricerca estetica condiviso da un estremamente intrinseco ingrediente thrilling.

Goldust  @  15/06/2015 15:19:31
   5 / 10
Il terzo, ultimo e meno riuscito capitolo della trilogia degli Animali non mantiene le premesse iniziali e dopo un incipit davvero folgorante si perde nelle pieghe di una sceneggiatura un pò abborracciata. Ne fanno le spese la tensione - la vera assente ingiustificata e l'elemento indispensabile in questo genere di film - e la credibilità del racconto, con la scoperta finale del debole movente dell'assassino. Con queste premesse si notano maggiormente le numerose sequenze di "alleggerimento" presenti, con tante figure caricaturali in primo piano: tra queste fanno bella figura Bud Spencer ed Oreste Lionello, anche se il personaggio più singolare è l'effeminato investigatore privato da 84 insuccessi su 84.
Soliti eccellenti virtuosismi di ripresa e soliti protagonisti inadeguati; lo stile di Argento si conferma. Musiche poco ispirate di Morricone, finale in slow motion improbabile e anche fine a se stesso.

antoeboli  @  02/05/2015 01:01:22
   7 / 10
Tra quelli della trilogia degli animali dire che è il più debole .
Una buona sceneggiatura e una regia un pò così , dovuto peraltro ad attori non al meglio e effettoni parecchio datati .
Resta però il fatto che si tratta di un thriller ben confezionato con alcuni personaggi Argentiani come il postino , il professorone e un certo Dio , che non per nulla è interpretato dal mitico Bud Spencer ,oppure il detective dalle simpatiche tendenze omosex .
Forse la cosa che più mi è dispiaciuta e la poca scorribilità , con certe scene lunghissime e qualche punto morto messo li per allungare almeno all'ora e mezza la pellicola.

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Neurotico  @  27/03/2015 09:59:02
   8 / 10
"Quattro mosche di velluto grigio" è, tra i film della trilogia degli animali, quello che comincia a mostrare la simpatia, da parte del suo autore, per ambientazioni fantastiche o "fuori dal tempo".
Un esempio è la scena della domestica nel parco, tra bambini e passanti, che di colpo spariscono e improvvisamente il giorno diventa notte minacciosa.

Più in generale è il luogo in cui si svolge la vicenda ad apparire quasi etereo e rarefatto, un eterogeneo mix di ambienti (quello selvaggio e incontaminato con "il professore" e il pescatore Diomede contrapposto a uno stile mondano e frenetico), contrassegnato da un'urbanistica disunita e frastagliata, spesso accostabile alla dimensione onirica. Infatti una delle immagini più geniali del film è il sogno ricorrente del protagonista, con decapitazione premonitrice, come una sorta di anticipazione della telepatia presente in "Profondo Rosso".

E' uno dei film di Argento più clastrofobici: la casa del musicista rock, la strettoia in cui si incanala la cameriera inseguita dall'assassino. E' un'ansia dei luoghi chiusi che però è alleggerita dall'ambiente quasi idilliaco in cui vivono i personaggi di Lionello e Spencer. Il finale è forse il più spietato e violento della trilogia, ed è una scena in cui Argento mette in mostra la sua indiscutibile tecnica registica.

william sczrbia  @  25/02/2015 00:59:31
   7½ / 10
dan-no-so  @  05/07/2014 08:46:46
   7½ / 10
Ottimo film di Argento, tra l'onirico ed il grottesco, con alcune sequenze memorabili (quella del parco su tutte). Sicuramente non raggiunge i livelli de "l'uccello dalle piume di cristallo" ma probabilmente, nel percorso che porterà Argento a sfornare il capolavoro "profondo rosso" questo film risulta essere ancora più importante. Da rivedere più volte per apprezzare fino in fondo tutti i risvolti onirici e psicologici.


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alex94  @  25/06/2014 09:06:25
   7 / 10
Buon thriller diretto da Dario Argento nel 1971.
La trama è buona anche se parecchio irrealistica e non molto originale e si sviluppa discretamente nonostante il ritmo molto lento grazie ad un ottima regia,discrete interpretazioni un buon colpo di scena finale.
Buona anche la colonna sonora,mentre non mi è piaciuta l'ironia presente nel film,lo trovata un po fuori luogo.
Un buon film,da vedere assolutamente.

SKULLL  @  16/06/2014 19:29:03
   3 / 10
Non mi è piaciuto per niente. Noiosissimo, nessuna storia interessante, finale tirato tirato, spiegazioni finali da far cadere le braccia, umorismo stupido.

ferzbox  @  09/06/2014 17:36:57
   7 / 10
Terzo film del primo periodo thriller di Dario Argento.
Insieme a "L'uccello dalle piume di cristallo" e "Il gatto a nove code" rappresenta l'iniziazione di un regista che si sarebbe specializzato in un genere ben definito.
Personalmente l'ho reputo ben fatto(nei limiti dell' Argento che conosciamo),ma dei tre ho sempre ritenuto "L'uccello dalle piume di cristallo" il più elaborato ed il più geniale riguardo alla risoluzione finale.
Il problema è che il mio giudizio personale è condizionato dalla giusta intuizione che ebbi durante la visione; senza alcun ragionamento particolare capii chi era l'assassino....non ne fui sicuro fino alla fine,ma ero sicuro al 80%.....e la mia intuizione si rivelò giusta....
La cosa non mi fece gustare il film fino in fondo,dato che il colpo di scena finale mi colpì fino ad un certo punto,ma dovetti riconoscere che tutta la parte conclusiva rispecchiava sempre la genialità di un Dario Argento ingegnoso.
Un'altra curiosità consiste negli omicidi non espliciti.
Anche gli altri due film citati,da questo punto di vista erano molto contenuti,ma questo non mostra nemmeno minimi particolari come quelli di una lama che passa attaverso un petto(senza sangue) o lo stato del cadavere dopo l'uccisione; "Quattro mosche di velluto grigio" si limita solo a dei dettagli della vittima o dell'arma prima dell'uccisione....l'omicidio si capisce a senso; insolito per Dario...
Simpaticissima la partecipazione di Bud Spencer nel cast...
Altro bel thriller all'italiana del buon Dario anni 70.....
.... da li a poco sarebbe arrivato il suo successo definitivo che avrebbe definito per sempre il suo marchio di fabbrica.

GianniArshavin  @  10/04/2014 20:39:15
   5 / 10
Ultimo capitolo della "trilogia degli animali" di Argento che secondo me dei tre è quello meno riuscito.
In questo lavoro purtroppo si trovano tutti i difetti cronici dei film del regista romano, come: una logicità degli eventi quasi assente, dei siparietti comici davvero troppo numerosi che distolgono l'attenzione dalla trama principale e un riciclarsi di alcune situazioni che non giova sicuramente al titolo.
Sfortunatamente a questo giro non funziona nemmeno il finale, che risulta prevedibile e alquanto forzato nelle motivazioni.
Bene invece la regia sempre moderna di Argento, la trovata che da il titolo all'opera e gradita la presenza di Bud Spencer che eleva un cast non proprio di fenomeni.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/02/2016 16.22.58
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BenRichard  @  16/02/2014 13:59:01
   6 / 10
L'uccello dalle piume di cristallo, voto 6
Il gatto a nove code, voto 6

4 mosche di velluto grigio lo giudico nello stesso identico modo che ho giudicato i primi due lavori di Dario Argento...un thriller che raggiunge sicuramente la sufficienza ma davvero niente di più

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  19/08/2013 18:14:15
   7 / 10
Molto lento, ma comunque un buon Dario Argento. Suspance e colpi di scena sono come al solito assicurati, da vedere per completare la collezione.

Severità  @  05/08/2013 22:12:45
   7½ / 10
Un'altro bel film di Dario Argento, con un Bud Spencer e Oreste Lionello molto divertenti... sopratutto bello il nome del pappagallo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. La regia che inquadra nei minimi particolari mi piace, il sogno è molto bello, Ennio Morricone sempre bravo e

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. In particolare, sembra strano, mi è piaciuto l'attore che fa la parte del Detective gay.

ragefast  @  24/05/2013 23:23:40
   5½ / 10
Ho apprezzato altre opere di Argento, ma questa non mi ha convinto molto. Trama costruita un pò come le altre, con l'assassino che miete vittime e altri personaggi che vengono più o meno coinvolti nella vicenda, per poi arrivare al finale rivelatorio.



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Attori non eccezionali e poco espressivi. Insomma, nella filmografia di Argento, soprattutto di quel periodo, c'è sicuramente di meglio...

peppe87  @  12/05/2013 03:50:28
   5½ / 10
lunghe scene di nulla e dialoghi a volte snervanti per capire che la mente contorta era

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FranBri  @  16/04/2013 22:26:26
   6½ / 10
Buona prova di Argento, che per quanto mi riguarda raggiunge la sufficienza piena...di più non riesco a dare...forse perchè gli altri due film della trilogia (Il gatto a nove code e L'uccello dalle piume di cristallo) mi sono piaciuti molto di più. Però è innegabile che riesce a tenere lo spettatore sulla lama del rasoio fino alla fine!

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topsecret  @  27/12/2012 09:44:35
   6½ / 10
Dopo l'Uccello e il Gatto ecco arrivare le Mosche...ed è ancora un altro centro per Argento.
Ritornano le tematiche della pazzia e il film mantiene sempre un certo coinvolgimento nello spettatore, anche se forse risulta un po' statico nella parte centrale.
Un gradino sotto i primi due film ma sicuramente un prodotto valido targato Dario Argento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  29/11/2012 14:18:45
   6 / 10
Ultimo film della cosiddetta Trilogia degli animali, dei tre questo secondo me è quello più debole, non brutto ma abbastanza insipido. Soprattutto non mi ha convinto per niente il modo in cui è stato scoperto l'assassino:



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Comunque la tensione è accettabile e il film si lascia guardare anche se i capolavori di Dario ovviamente arriveranno dopo.

junkierocks  @  11/10/2012 10:47:18
   5½ / 10
bah ragà, l'ho trovato abbastanza noioso...anche se stimo tantissimo dario!
niente di che, mezzo voto in più per la cugina della moglie del protagonista!

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  18/09/2012 16:00:30
   8 / 10
Secondo film che vedo di Dario Argento e, che dire... davvero sorprendente! Uno stile unico, avanti negli anni; una direzione degli attori a dir poco perfetta; una forza incessante che scaturisce non tanto dalla sceneggiatura in sè per sè, quanto dai personaggi: indimenticabile Spencer nei panni di Diomede. La stessa cosa vale per Oreste Lionello nelle vesti del 'professore', per Jean-Pierre Marielle (l'investigatore privato) e i due protagonisti (rispettivamente il giovane e la sua ragazza. Ottimo comunque l'intreccio; storia che non annoia, se non fosse per qualche momento di puasa non troppo azzeccato; belle le musiche di Morricone e stupefacente l'epilogo.

outsider  @  02/04/2012 13:23:21
   8½ / 10
e finalmente fu il DVD! Visto alla mia veneranda etade lo film primo dello Grande Dario.

Beh, che dire, contagiato son de li apprezzamenti intimi al regista che amo.

Lo film...l'opera, merita. Bando alle ciance. Un regista, " il Regista horror italiano per antonomasia, l'unico e prncipale nome che entrerà negli annali dei grandi del mondo del cinema, dello stile introspettivo e vulcanico, significativo, d'altissimo esempio artistico" va visto nelle sue opere, nei suoi lavori, dall'inizio alla fine.

Solo questa cultura esser puote, e definir tale l'opera dello spettatore. Solo se attraverserai queste visioni potrai giungere alla conoscenza dell'arte.

Cosa può dire il BaFFone anni '70? Sono qui nel mio territorio.

Non criticherò i lati negativi e carenti della pellicola. La parte che riguarda le dinamiche omicidiarie e gli accadimenti è a tratti poco verosimile, per carità. Risulta ovvio poi non tanto l'assassino, immaginabile ma non scontato. Certo, qualche particolare nel comportamento altrui rivelarlo puote, ma non le dinamiche delittuose...anzi!

Musiche bune...te credo...Morricone! Bei colori. Inquadrature che segnano l'epoca, audio scadente ahi ahi.

Grande innovazione allora...1971, avevo un anno...

Un grande Regista, interpreti ai limiti del comico per situazioni volute.

La cugina da spruzzo nelle mutande che...beh...anche quello anni '70, nello stile di come allora si voleva vedere una rivoluzione sessuale che poi, alla fine, non cambiò la nostra italia repressa e perciò negativa, volgare, cattolica fino all'estremo e violenta. ma questa è un'altra storia.
Il film deve essere visto.

Outsider lo consiglierà a tutti quelli che vorranno vivere e conoscere, cammin facendo, il cinema dei grandi autori. Non si possono toccare le vette del sapere di questo filone senza passare dalla visione dell'opera Argentiana.

Pollice su, sempre e comunque. Un Argento di un periodo che ci strappa qualche lacrima...più d'una, certamente.

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Ultima risposta 04/04/2012 15.30.10
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Onyx  @  01/04/2012 11:53:06
   6 / 10
Salve a tutti, sono un nuovo utente del forum e vorrei esprimere il mio giudizio sul film in questione che ho avuto modo di visionare recentemente.
A mio parere si tratta di un vero e proprio passo falso da parte del regista romano, e mi da l'idea di un prodotto eccessivamente sopravvalutato.
Gli attori sono perennemente inespressivi(ad eccezione di Bud Spencer nei panni del corpulento Diomede), in particolar modo il protagonista, che nonostante viva con il timore di poter diventare da un giorno all'altro cibo per vermi prosegue la sua vita quotidiana con calma serafica al limite dell'apatia(cavolo, ti entra un tizio in casa con l'intenzione di ucciderti e tu continui a tenere ogni notte le luci spente??? Perlomeno fai cambiare le serrature, visto che l'assalitore riesce ad intrufolarsi dentro la tua abitazione con la stessa facilità con cui ci si soffia il naso).
Le scenette comiche non riescono a farmi ridere e mi sembrano inserite così giusto per allungare di qualche minuto il brodo, il movente dell'omicida è a dir poco ridicolo, per non dire totalmente campato per aria.
Tra i pregi della pellicola vi sono sicuramente alcune scene molto suggestive, in particolar modo quella ambientata nel parco con conseguente omicidio, oppure il osgno ricorrente del protagonista che in seguito si rivelerà essere quasi una premonizione.

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mikeP92  @  05/07/2011 21:30:35
   6 / 10
Inferiore, secondo me, ai suoi due predecessori, 4 mosche di velluto grigio difetta di avere ormai una struttura e una sceneggiatura un po' prevedibili, gli interpreti che sembrano più svogliati e incapaci degli altri film argentiani e una colonna sonora di Ennio Morricone brutta. Comunque la pellicola si lascia seguire con interesse fino alla fine, senza dare però grandi emozioni (perfino gli omicidi sono realizzati abbastanza male), fino al finale, in cui, anche se non mi aspettavo affatto chi fosse l'assassino, non mi ha convinto pienamente, in particolare il movente. Pure gli intermezzi comici mi sono sembrati troppi e fuori luogo, però avrei goduto nel vedere Bud Spencer dare quattro sganassoni al killer!

Oskarsson88  @  28/06/2011 17:41:34
   5 / 10
Film piuttosto piatto, scarsa tensione perlopiù intervallata da un'ironia di livello sgradevolmente basso. Motivazioni dell'omicida evidentemente banali e solite incongruenze. Non si può meritare la sufficienza. Anche la colonna sonora dice poco. Mi son piaciute le scene del sogno (seppur completamente fini a se stesse, quindi anche evitabili) e l'ultimissima scena al rallentatore... un po' troppo poco...

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  06/05/2011 12:47:33
   6½ / 10
E' avvincente dall inizio alla fine e alcune sequenze sono parecchio inquietanti, ma il finale mi è parso di una banalità/assurdità ( il movente è risibile e la storia del sogno ricorrente centra poco secondo me col finale... sembra piu che altro un tentativo forzato di cercare un nesso onirico-intellettualoide col finale )impressionante e questo secondo me ha rovinato quanto di buono era stato fatto... poi c'è stato qualche indizio che mi ha fatto sospettare quasi da subito (meta'film al massimo) chi fosse l'assassino

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76eric  @  22/04/2011 21:34:40
   8½ / 10
Terzo ed ultimo film che chiude il cerchio della famigerata "trilogia degli animali" e che si mantiene sugli alti livelli dei predecessori.
Se ne "L' Uccello dalle piume di cristallo" assistiamo ad una migliore spettacolarizzazione degli omicidi corpo a corpo e ad un finale rivelatore formidabile proprio per la sua novità, e nel successivo "Il gatto a nove code" il più giallo dei 3, si tende di più a mettere in risalto l' aspetto investigativo reso ancor più interessante dagli inquietanti avvenimenti legati alla branca della genetica, in questa pellicola vengono aggiunti elementi orrorifici misti a siparietti divertenti.
Elementi che verranno poi riproposti nel migliore film appartenente al filone del "giallo all' italiana", il capolavoro "Profondo rosso".
Nella fattispecie per siparietti divertenti intendo tutti quei momenti del film in cui interviene D*o (Bud Spencer), che ancora oggi non riesco a capire come Dario lo abbia scritturato per la parte, un pò come per Karl Malden nel film precedente; mentre per elementi orrorifici mi riferisco esclusivamente alle fugaci ma incisive comparsate dell' agghiacciante "faccia da pupazzo".
Che sia vera o meno, ottima la pista, la spiegazione che porterà allo smascheramento dell' assassino, che dà l' importanza al perchè del piccolo insetto. Non è il caso del film, ma azzeccato il fatto che l' ultima cosa che l'iride vede sia proprio il rivoltante e fragile insetto, proprio per le sue macabre abitudini, come è effettivamente nella sua natura e come viene giustamente spiegato tra l' altro nel successivo Phenomena.
Riuscita l' ultima sequenza al rallenty della decapitazione e dove vediamo finalmente chi era il condannato nello strano sogno del protagonista, che, se vogliamo rappresenta la prima lieve incursione nell' onirico da parte del regista.
Ancora una volta le sapienti musche di Morricone a fare da contorno.
Non riesco a capire come mai della trilogia, questo sia il più ignorato, il meno trasmesso, comunque fatto stà che dopo questo meraviglioso film, Il nostro sfornerà il suo "Triplete", i 3 capolavori che maggiormente hanno evidenziato la creatività e la visionarietà e che hanno avuto maggior successo a livello internazionale: "Profondo rosso", "Suspiria" e "Inferno".





tris  @  27/02/2011 00:04:52
   10 / 10
STRAORDINARIO, il migliore di tutti i suoi thriller, lo preferisco anche a profondo rosso perchè più personale.
Non capisco chi critica il movente di base del thriller perchè banale o inconsistente allora anche l'uccello dalle piume di cristallo dovrebbe essere da stroncare per il movente

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7219415  @  17/02/2011 10:41:17
   6½ / 10
Certo che sono un pò tutti uguali questi thriller di Argento...

Mothbat  @  21/11/2010 01:54:19
   6½ / 10
Terzo film di Dario, ma non è capolavoro.
Un thrillerino con buoni momenti di suspense.

anthony  @  03/11/2010 16:52:50
   9 / 10
Tra i film migliori del mitico Argento e anche tra i più sottovalutati.
Se si esclude qualche falla nella sceneggiatura e una prova attoriale generale non proprio splendente (classici argentiani..), ci si trova di frionte a una pellicola bellissima e originale.
L'elemento che più mi ha colpito di "4 Mosche di Velluto Grigio" è la grande visionarietà e l'applicazione di quest'ultima, nel film, che ne fa Argento; ne esce fuori un'opera scura, sinistra (quella maschera maledetta!!), d'atmosfera, dalla "locazione" incerta e non pervenuta: non si sa in quale in città ci troviamo e in quale regione italiana si svolge la vicenda..il tutto è avvolto dal mistero e da un velo di ignoto che non fa che accrescere il senso di inquietudine e di "smarrimento" dello spettatore.
Le prove generali per il salto nel successivo capolavoro Profondo Rosso, passano egregiamente la prova: una fotografia stupenda, atmosfere ricercate e studiate, colonna sonora azzeccatissima, omicidi perpretati già con una maestria e un sadismo estremi.

Un thriller perfetto e indelebile dai registri dei capolavori del cinema italiano.

vehuel  @  22/09/2010 17:12:08
   7½ / 10
Ottimo thriller anni 70 targato Dario Argento, della trilogia lo colloco al secondo posto dopo il gatto a nove code che è quello che mi è piaciuto di più.
Anche l'uccello dalle piume di cristallo è un ottimo thriller però c'è troppa carneficina e a me non piace quel genere...

Invia una mail all'autore del commento Larry King  @  15/09/2010 13:55:59
   8 / 10
Tutt'altro che provocatoriamente, ritengo questo il miglior Argento dopo Profondo Rosso e concordo con chi lo considera la prova generale del capolavoro del 1975.
Tantissima carne al fuoco e probabilmente l'unico film di Dario ad uscire dalla definizione di genere e figlio dell'esperienza maturata dallo stesso come uomo e professionista fino a quel momento. Ne deriva una sorta di 8 e 1/2 gotico, dove la pretestuosa e volendo scontata trama gialla, è il mezzo dell'autore per portare in scena la propria esistenza, i propri tormenti, ma anche la propria visione del cinema. Ne esce infatti una miscela quasi "lisergica" di ossessioni, frustrazioni, ansie giustificate e non, che il regista narra senza remore, usando un linguaggio estremamente innovativo per l'epoca, dove generi e stati d'animo si mischiano senza soluzione di continuità.
Se Profondo Rosso è la trasposizione horror di Blow up, qui l'ispirazione antonioniana è addirittura più profonda, basti pensare alla rappresentazione del sogno della decapitazione. Il senso di colpa, la frustrazione, il peccato ancestrale che trovano catarsi solo nell'omicidio, sono di chiara ispirazione hitchockiana, mentre la messa in scena degli stessi rimanda al Bava di "Sei donne...".
Il tono grottesco, dai più criticato perchè fuori luogo, risulta invece indispensabile per la quadratura del cerchio sulla coerenza del film. La chiave di lettura non è la scoperta dell'assassino, ma la ricerca dell'artista dell'ispirazione, il sentirsi attanagliato da qualcosa che non riesce a definire, la paura che arriva da ciò che invece dovrebbe tranquillizare, il senso di colpa di non sentirsi all'altezza della situazione (ripetere un successo dopo lo straordinario riscontro de "L'uccello.." e de "Il gatto..." ) In questo mischiarsi di sensazione e suggestioni, ecco alternarsi delllo spavento alla risata, delll'incubo ricorrente al grottesco realistico della cena con i "freakettoni" o la fiera funebre.
Bud Spencer è l'alter ego perfetto, fragile, angosciato e celebrare il musicista protagonista, spicciolo, risoluto e ovviamente mastodontico l'altro.
Ovviamente sconsigliatissimo agli amanti del giallo tradizionale, consigliatissimo per cinefili senza puzza sotto il naso, che ne coglieranno le ispirazioni passate e future. Un solo scontato rimpianto: dov'è finito questo Dario? (ps: chi lo sa, risponda anche a: 1)quando lo vedremmo finalmente anche in dvd; 2)lo stesso dvd uscirà assieme a quello di "Giallo"?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  26/07/2010 17:00:27
   7 / 10
Buon thriller di Dario Argento, l'ultimo della cosiddetta trilogia animalesca, e la conclude alla grande. Un film davvero rarissimo, difficile da trovare, ma per fortuna sono riuscito a vederlo, e ora me ne mancano pochi di Dario.
Ma tornando al film posso dire che nei confronti del reale "assassino" già nutrivo qualche sospetto, comunque, ripeto, niente male, e la trama stavolta è abbastanza originale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/07/2010 17.01.54
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jazztom  @  09/07/2010 00:31:24
   9½ / 10
Il secondo miglior film del Dario nazionale. Almeno così la vedo io. Gli omicidi cominciano a diventare più coreografici rispetto ai precedenti, questa sua fantasia troverà poi sfogo in Profondo Rosso. Inutile dire che il migliore è proprio il suddetto "Deep Red". Comunque gran bel thriller... E devo dire che la scena dove la donna è al buio nel silenzio generale e di colpo squilla il telefono è una delle poche in assoluto in un film che siano veramente riuscite a spaventarmi, cosa veramente rarissima per me. Forse oltre a questo mi è successo in uno o due film. Al massimo. Probabilmente se l'avessi visto al cinema avrei preso un infarto.

Fita8589  @  05/04/2010 17:34:03
   7 / 10
Con questo film si conclude la trilogia animalesca. La trama è interessante, i momenti di suspance ci sono, geniale la trovata da cui prende spunto il titolo. Nell'ambito della trilogia, lo colloco al secondo posto.

Per par condicio riporto i voti che ho dato agli altri due film:

L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO: 8
IL GATTO A NOVE CODE: 6.5

The Cane Family  @  15/03/2010 16:32:10
   7 / 10
Il migliore della trilogia sugli animali.
Molto in parte Lionello e Spencer, bravo il protagonista.
Un ottimo thriller, ben realizzato.

Suskis  @  19/02/2010 10:39:53
   6 / 10
Non ho visto molti film di Argento, ma finora non è che mi sia sembrato tutto questo granchè (giusto il primo, L'Uccello dalle Piume di Cristallo, non mi è dispiaciuto).
Comunque questo "4 mosche" ha dalla sua dei bei giochi di camera e luci e alcune soluzioni (come il già citato e innovativo finale).
Contro ha una recitazione infima (che mi pare sia tipica dei film di Argento), una trama veramente assurda e implausibile e un'atmosfera altalenante tra tensione e penoso umorismo, portata avanti da macchiette poco convincenti.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  21/12/2009 17:07:44
   6½ / 10
Terzo film del regista,4 mosche di velluto grigio è il capitolo finale della sua cosiddetta trilogia degli animali. Come al solito guardandolo si nota il peso dell'età ma il solito mezzo voto in più è dato,oltre che dal fatto che il film ha quasi 40 anni,da alcune trovate registiche. Il sogno della decapitazione,splendido e inquietante,e i fotogrammi finali che prima di questo film nessuno aveva mai visto al cinema. Poi l'assassino si scopre abbastanza presto,non è inquietante come altri film di Argento. La storia si mantiene su livelli di leggerezza e anche comicità che non fanno apprezzare appieno le atmosfere del film. La trovata "scientifica" ci può stare data (di nuovo) l'età del film. Dopo questo film e la parentesi storica non dimentichiamo che Argento ci ha regalato Profondo rosso,quello si thriller con le palle. Si può dire,come ha detto un commento precedente al mio,che questo film sia una prova generale per Profondo rosso ma bisognerebbe apprezzare di più questo thriller. Niente da dire sulla recitazione,senza infamia e senza lode,e il buon doppiaggio. La sceneggatura non è cosi stupida come può sembrare comunque Argento ha fatto di meglio sia prima (L'uccello dalle piume di cristallo)che specialmente dopo.

BrundleFly  @  12/12/2009 21:43:44
   6 / 10
Senza infamia e senza lode. Troppe banalità e assurdità. L'iniio del film è noiosissimo, ma per fortuna si risolleva un po' nel finale. Qualche trovata interessante c'è, e sarà poi sviluppata meglio in Profondo Rosso (soggettive dell'assassino ad esempio), ma siamo ad anni luce da capolavori quali quest'ultimo e Suspiria.
Bella l'dea dell'analisi della retina.

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  10/12/2009 17:19:54
   5 / 10
Visto dopo almeno 25 anni dall'ultima volta, credo di aver capito che questa deve per forza essere una sorta di "prova generale" per Profondo Rosso, il film in assoluto migliore che abbia potuto fare.
La trama è imbarazzante, gestita malissimo e piena di ovvietà: con l'omicidio nel teatro guarda caso spunta un signore mascherato che fa dozzine di fotografie.
La signora nel parco si decide a prendere la via dell'uscita quando il parco chiude...
In casa del protagonista l'assassino entra ed esce quando gli pare e piace.
Tutto ruota intorno all'unica vera novità del film, e cioè le 4 mosche (che di velluto grigio hanno il piffero), e intorno a quest'omicidio e agli altri è stata costruita tutta l'architettura del film.

Da notare l'omaggio a Fritz Lang nell'intestare la via dell'abitazione del protagonista (si dice sia via dell'Esperanto all'Eur - Roma), e l'intervento della Facoltà di ingegneria di Napoli per la famosa scena finale del furgone (ogni tanto a Napoli qualcosa di buono si fa.)

mainoz  @  28/11/2009 13:56:07
   7½ / 10
Piacevole sorpresa... attori, musiche e regia sopra la media. Molti momenti di suspence..personaggi grotteschi (compreso Bud Spencer), ritmi serrati e un finale in crescendo..insomma un film non molto distante da Profondo Rosso

Lory_noir  @  03/11/2009 19:44:22
   6½ / 10
Per quanto la storia possa essere un pò assurda mi ha coinvolto, anche se solo alla fine essa si delinea in maniera totale e abbastanza appagante. Il pregio principale del film penso sia stata la trovata delle mosche, la cosa che mi ha entusiasmato veramente, forse l'unica. Per il resto devo dire che si mantiene sempre su un livello abbastanza basso di coinvolgimento a parte in qualche scena di accennata suspance. Ho preferito L'uccello dalle piume di cristallo per quel che riguarda questo genere di film firmati Argento, poi naturalmente c'è tutto il bagaglio horror del regista che è un altro discorso.

squoqui  @  02/11/2009 11:13:59
   6½ / 10
Film che non mi ha entusiasmato più di tanto, l'ho trovato abbastanza debole di trama. Carini invece gli omicidi, con l'inquadratura che segue l'arma, a parte quello nel parco

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Però la suspence tiene fino alla fine e ho sghignazzato col postino, per cui è più che sufficiente.

marfsime  @  25/09/2009 20:02:02
   6½ / 10
Discreto thriller di Dario Argento che però non sfrutta i suoi soliti punti di forza (su tutti le scene splatter). Tuttavia la tensione regge e alla fine il film si segue bene sino all'epilogo finale (bella l'ultima scena del film in particolare).

ninodettoerpais  @  02/09/2009 21:09:03
   8 / 10
Una chicca densa di particolarita' questa pellicola di Argento, assente dalle televisioni italiane per oltre 15 anni, rimane ,proprio per questo motivo, il giallo meno visto e secondo me piu' sottovalutato della trilogia. Gli elementi di rilievo sono gli stessi dei suoi predecessori, trauma infantile dell'assassino, soluzione scientifica del caso, si evidenziano sicuramente dei problemi di sceneggiatura piu' accentuati rispetto ai primi due film, la novita' dei sogni premonitori del protagonista ,qualche battuta di sapore grottesco ed una soluzione finale a dir poco originale, arricchiscono una trama un po' povera di contenuti. Bella la scena finale (il camion "assassino" ricomparira' nei finali del regista) girata a 12000 fotogrammi al secondo (esempio unico in quegl'anni) con una macchina speciale utilizzata per studi scientifici ed applicata al cinema solo dal maestro romano.

vodici  @  13/08/2009 18:27:22
   8½ / 10
Ottima la storia di partenza e da manuale gli omicidi (in particolare quello nel parco). Fa inoltre effetto vedere Bud Spencer in un film così. Due le note negative: la prima riguarda la fotografia e la seconda riguarda i tagli nel montaggio (orroroso il taglio che c'è nella telefonata della domestica all'assassino!). Nel complesso un bel film intrigante e misterioso.

LEMING  @  24/07/2009 09:12:11
   6½ / 10
Pur essendo un'accanito fan di Argento, questo è il film che mia ha preso meno della trilogia degli animali, il meno interessante, secondo me, addirittura qui latita la tensione e la suspance,che è la sua specialità.

pinhead88  @  21/07/2009 02:17:05
   6½ / 10
buon thrillerino di serie B del nostro Darione nazionale al suo terzo film.si lascia seguire tranquillamente fino alla fine con buoni momenti di suspance.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/07/2009 14:24:06
   5 / 10
Probabilmente con “Inferno” il film di Argento più sopravvalutato.Un giallo con una sceneggiatura piena zeppa di illogicità e buchi di sceneggiatura,incapace di sviluppare,se non in sporadici casi,un minimo di tensione.Per fortuna ci sono alcuni spunti visionari davvero interessanti,e la regia si lascia apprezzare più volte per soluzioni ed inquadrature ricercate.Purtroppo però dialoghi e trama,come spesso capita nei film di Argento,sono di infimo livello,inoltre di sangue se ne vede davvero pochino e la figura del maniaco omicida è tra le meno inquietanti di quelle presenti nella filmografia del regista romano.Evitabili le svariate parentesi comiche in cui si allenta ulteriormente una suspense già minima.Le figure di contorno sono di un'esilità desolante,anche se ispira simpatia la presenza di due attori come Bud Spencer e Oreste Lionello,solitamente avvezzi ad altri ruoli.Ben caratterizzato,seppur sopra le righe,il personaggio del detective omosessuale interpretato da Jean-Pierre Marielle.
Riuscito il fantasioso escamotage per la risoluzione dell’enigma,ma l’identità dell’assassino è decisamente deducibile anzitempo.Trascurabile anche l’accompagnamento sonoro,solitamente tra gli indiscussi punti di forza di Argento,qui firmato dal geniale Ennio Morricone per la verità poco ispirato.Meglio soprassedere sul movente per nulla plausibile ed eccessivamente forzato.
Tra i film della cosiddetta “Trilogia degli animali” il più debole e meno riuscito.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  11/07/2009 17:10:40
   7 / 10
Ebbravo Dario! Riesce sempre a coinvolgermi nei suoi film! Un buon thriller, anche se non è fra i suoi migliori perché le trame dei suoi film sono sempre le stesse ormai, però è riuscito anche questo, discreta suspense e ci sono pure molti siparietti simpatici!
Ma è il finale il vero punto di forza, con una botta di genio che vale praticamente tutto il film, che dire… impeccabile! Sicuramente Bessoni ha visto questo film prima di girare “Imago Mortis”.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  01/07/2009 23:19:40
   6½ / 10
Come al solito ci sono alti e bassi in questo terzo film di Argento che chiude la cosiddetta "trilogia animale"!Chiude anche la collaborazione con Ennio Morricone per la colonna sonora per passare a musiche molto meno soft e forse piu' indicate per le sue pellicole!
Tecnicamente il film non si discute,l'esperienza visiva è splendida sia durante gli omicidi che sul finale!
Davvero si puo' dire "Quando la morte diventa spettacolo"!
Poi pero' non si possono tenere gli occhi chiusi per il resto del film...L'attrice che interpreta la moglie è scandalosa...troppi momenti ironici con un insolito Lionello e addirittura Bud Spencer per non parlare delle motivazioni del killer...La storia alla fine non sta proprio in piedi!
Curiosita':Il film non è mai uscito in Home video e l'ultima volta che l'hanno trasmesso in tv era il 1991...insomma è introvabile (Grazie sky)

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/07/2009 17.38.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  01/07/2009 00:23:13
   5 / 10
Ma, io resto del parere che Dario Argento sia un regista con degli alti e bassi sconcertanti, e seppure 4 mosche sia uno dei suoi primi film, i risultati non mi sono sembrati tanto positivi, e sono molto dispiaciuto perchè a questo film ci tenevo parecchio. Magari sono troppo pignolo io, ma certi film dello stesso regista li ho trovati triplicamente superiori a questo: tenebre ne un esempio, profondo rosso ne è un altro, insomma io me lo sono guardato con pressuposti molto alti, quindi la delusione e doppia.
Parlando del film di suspance ne ho trovata poca, più che altro mi ha fatto ridere, e annoiare soprattutto, ma tra il postino e altro ho riso parecchio quello si, l'unica decenza il finale, mi ha sorpreso perchè non me lo immaginavo così drammatico, buone anche le musiche di Morricone.
Insomma, una piccola delusione, ma ormai da Argento mi devo aspettare di tutto, ora tenterò di riguardarmi l'uccello dalle piume di cristallo.

inferiore  @  27/06/2009 19:05:28
   7½ / 10
Altro gran thriller del Darione, tanta suspense alternata a siparietti comici che vedono protagonisti Lionello (love) e Spencer.
La sceneggiatura è quel che è però il soggetto iniziale è abbastanza buono.
Gli attori sono tutti discreti, la regia è ottima e la fotografia è davvero grandiosa.
Argento mi piace molto, però devo ancora vedere i lavori recenti...

baskettaro00  @  20/06/2009 16:26:46
   7½ / 10
il sekondo miglior film di argento...leggermente inferiore rispetto a.....l'uccello dalle piume di cristallo......

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  13/06/2009 11:02:28
   7 / 10
Filmetto del Darione ancora ad inizio carriera. Chi se ne frega dei buchi e dei dialoghi, la tensione non cala quasi mai e se succede e per qualche siparietto comico/goliardico che non stona per nulla. Alla fin fine si tratta di un filmetto di serie B.

3 risposte al commento
Ultima risposta 03/11/2009 19.49.44
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  13/06/2009 10:56:30
   5 / 10
Una sceneggiatura da 3a elementare: fin troppo facile far cadere i sospetti sulla persona che si rivelerà poi l' assassino, e tenerla fuori la scena per tutto quel tempo dimostra l' incapacità di Dario Argento nel scrivere un plot abbastanza articolato senza evitare buchi che ugualmente sono presenti. E IMBARAZZANTE la "fiera" delle bare, inconcepibile una delle battute migliori, del tipo "Ma Signore, i clienti non si sono mai lamentati poi della comodità". Snodo finale con la classica motivazione dell' assassino da teenager pure quella. Tra tutto questo qualche rarissimo momento di discreto cinema d' artigianato. Buona colonna sonora "omaggiando" qua e là il Capolavoro dei thriller "Psycho".

8 risposte al commento
Ultima risposta 13/06/2009 22.53.30
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#Lou  @  06/06/2009 15:19:41
   7 / 10
Forse avevo troppe aspettative per questo film, ma devo dire che è godibile. Bud Spencer è stata una piacevole sorpresa e poi le scene col postino sono esilaranti.
Resta un buon thriller.

Someone  @  08/05/2009 12:49:01
   7 / 10
Discreto thriller dalle buone idee e con attimi di reale tensione. Non un capolavoro, ma comunque vedibile. Esteticamente non c'è paragone con Profondo Rosso.

Robgasoline  @  26/04/2009 12:41:52
   8 / 10
Una fotografia un po bruttina ma ci sta bene.
Non è Profondo Rosso ma rende bene l'idea e forse qualche scena è sviluppata un po male e forse è proprio questo che fa risulatre il tutto unico.

GodzillaZ  @  18/03/2009 12:05:08
   7 / 10
Bello anche se un pò assurdo.
Inizio a la "uccello", ma è proprio lì, che secondo me, si è sbagliato qualcosa.
E' il primo film di Argento che vedo con una fotografia brutta...
Comunque mi è piaciuto.

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