Sono passati due anni dal finale della seconda stagione, quando un membro della banda viene arrestato, i suoi soci, capitanati sempre dal “Professore” decidono di attuare un nuovo piano criminale per liberarlo e per vendicarsi.
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Una terza stagione che ricalca lo stampo delle prime due, sia in quanto a pregi sia in quanto a difetti purtroppo. Parte bene, ma anche stavolta si perde proprio alla fine risultando forzata e poco credibile. Teatrini romantici e flashback, potevano anche essere tagliati. Nel complesso comunque l'intrattenimento resta altissimo e i personaggi sono irresistibili, difficile non amarli, in particolare il Professore.
Rispetto al primo colpo (stagioni 1-2) mezzo voto in meno per una serie che continua ad avere il suo grande fascino: presente qualche americanata in piu' , inoltre i personaggi sono meno caratterizzati dentro il luogo del colpo. Alcuni ruoli sembrano esserci infatti per forza (arturo per es.) Sempre intrigante il personaggio del Professore mentre quello di Berlino paradossalmente è migliore che nella prima rapina, con una recitazione di qualita. Finale curato, tutto torna. Con il professore e' cosi.
Eccellente. 8 Voto e commento che vale per le stagioni 3-4-5
Insensatezze da romanzo rosa e colpi di scena sempre più implausibili aumentano in questa ( parziale ) terza serie: anche se la storia si ripete è girato e strutturato in modo ancora abbastanza accattivante ma ha perso inevitabilmente la forza propulsiva di un tempo. E con la stagione 4 non si andrà meglio.
La terza stagione di questa serie semplicemente NON esiste. Prendere in giro gli spettatori sfruttando il successo delle prime stagioni (già sopravvalutate ma tutto sommato riuscite)e rifilarci una storia che parte da presupposti assurdi e si sviluppa in maniera ancora più incredibili fa arrabbiare. La genialata di riesumare in una serie di flashback infiniti quanto inutili il personaggio più riuscito solo per attirare i fans è di una paraculaggine unica.Non credo vedrò il continuo, personalmente consiglio di fermarsi alla seconda stagione e godersi quello che originaliamente doveva essere la serie,il resto è fuffa.
La prima stagione (parte 1 e parte 2) è stata abbastanza interessante, come trama e soprattutto come personaggi (il professore, tokyo, rio, denver, berlino ecc..) ben caratterizzati e interpretati dagli attori spagnoli, la serie si lasciava seguire più o meno fino alla fine nonostante evidenti esagerazioni; ovviamente come spesso accade negli ultimi anni, appena una serie ha un buon successo, si parte in quarta con i sequel, in alcuni casi facendo bene e in altri meno..è il caso secondo me della casa di carta parte 3 e 4, le idee iniziano a scarseggiare e così si ripropone un altra mega rapina, introducendo altri personaggi, ma gli eventi sono davvero troppo assurdi (alcuni comportamenti dei personaggi quasi irritanti), la storia non funziona più ed è abbastanza noiosa da seguire fino all fine..il livello è decisamente calato, vedremo se con le prossime stagione riuscirà a rialzarsi.
Piuttosto piatto e noioso per mezza stagione si riscatta alla grande con le ultime due puntate , molto tese , avvincenti e ben sceneggiate . non al livello delle precedenti quindi , ma sono curiosissimo di vedere come va a finire..
Sfida alla sospensione dell'incredulità – parte terza.
Vale la pena ripercorrere sinteticamente la trama (senza fare spoiler). La miccia viene innescata da Gian Carlo Pajetta, il quale commette l'errore di acquistare due walkie-talkie tarocchi in una bancarella di Lampedusa. Una leggerezza che gli costerà la cattura da parte delle Forze dell'ordine. Così il Professore Luigi Longo è costretto a mettere a punto un nuovo piano per far tornare a casa Pajetta (un piano che ricorda gli esperimenti di Maurizio Crozza quando imitava il Prof. Zichichi: prendete possesso della Banca centrale di Spagna. Fatto? Ora entrate nel caveau e prendete tutto l'oro. Fatto? Bene, ora scappate con l'oro…). Ogni imprevisto viene programmato. Il Professore ha calcolato ogni variabile, compresi i battiti delle farfalle nel raggio di cinquanta miglia che potrebbero alterare la pressione atmosferica e da lì generare delle perturbazioni tali da incidere sulla dinamica degli spostamenti della banda. Mentre Cino Moscatelli ed Eraldo Gastone dirigono le operazioni all'interno della Banca, Nilde Iotti e Tina Merlin riescono a gestire ogni situazione, compreso uno stallo alla messicana con quattordici armi puntate. Però non tutto va per il verso giusto e alla fine Carla Capponi si fa catturare, dando il via, a quanto sembra, ad una guerra che vedremo nella quarta stagione, dove l'obiettivo sarà quello di svuotare le casse della "JP Morgan Chase" tramite un trivellatore di fullerite ultradura nascosto durante il weekend nei fondali dell'Oceano Pacifico.
Francamente non è facile giudicare una stagione come questa, per il semplice motivo che è una mezza stagione. Netflix in questo caso produce e distribuisce, mentre nella prime due stagioni distribuiva e basta. Due stagioni che in realtà era una sola perchè la programmazione spagnola riuniva gli episodi e la stagione era soltanto una: con un inizio ed una fine. Ora alla fine di questa terzasi è delineata una nuova situazione che si muove sulla falsariga della precedente rapina, ma con un certo numero di varianti, non sempre ben messe. C'è la novità della banda dei Dalì come fenomeno mediatico mondiale e idolatrati dal popolo che attaccano la Banca di Spagna, ci sono gli stessi personaggi con qualche novità, però non proprio all'altezza della precedente. La perdita di Berlino è grave e muoverlo sulla scia dei flashback per ora mi sembra uno spreco oltre ad essere superfluo. C'è poca interazione fra rapinatori ed ostaggi, che era uno dei punti di forza della prima (o prime due) stagione/i, qualche personaggio (es. Arturo) francamente abbastanza inutile e per nulla sviluppato rispetto ai suoi trascorsi. L'intreccio più che all'interno si sviluppa prinxipalmente nelle dinamiche dentro/fuori con una new entry interessante nonchè bastarda come l'ispettrice Sierra (molto buono il suo personaggio). Per cui aldilà del carattere interlocutorio di questa stagione, c'è qualche elemento che non mi quadra se confrontato con quel gioello che si svolgeva nella Zecca di Stato. L'intrattenimento omunque è garantito e perlomeno questo mi dà il motivo per seguire la prossima, se non altro per vedere come va a finire. Aldilà di questo non mi piace l'impostazione data da Netflix. Magari fai più puntate, te le vedi tutte d'un fiato ma almeno arrivi ad un finale, bello o brutto che sia.
Il sequel dei precedenti due capitoli non delude le aspettative, trama che si mantiene originale e interessante. Il canovaccio è più o meno lo stesso con delle inevitabili differenze rispetto al precedente. Molto interessante anche questa terza stagione.