Virile ma vulnerabile, grezzo ma autoironico, spavaldo ma sincero; questo è Bruce Willis, nato in Germania nella base militare di Idar-Oberstein dove suo padre lavorava come meccanico. Dalla Germania, la sua famiglia, composta dal padre David, dalla madre Marlene Kassel, di origini tedesche, e da due fratelli e una sorella, si trasferisce a Penns Grove, una cittadina operaia, economicamente depressa del New Jersey.
Angustiato dall'acne e dall'apparecchio per i denti, afflitto da una fastidiosa balbuzie, al punto da essere soprannominato 'Buck, buck', vive un'adolescenza difficile e piena di complessi, tanto che, come reazione, impara ben presto a menare le mani.
Al College della sua città però, si trasforma in allievo modello fino ad essere eletto capoclasse e presidente del consiglio studentesco, e contemporaneamente fa il camionista per lo stabilimento Du Pont (l'unico esistente di Penns Grove).
Accortosi che durante le recite scolastiche, riesce a controllare la balbuzie, si iscrive al Montclaire State College di Arti Drammatiche per seguire un corso di recitazione e dove, nel '96 riceverà una laurea ad honorem.
Durante la frequenza al college, partecipa a numerose rappresentazioni studentesche, recitando, tra l'altro, nel dramma di Tennesse Williams "La gatta sul tetto che scotta".
Folgorato dall'interpretazione di AL PACINO ne "Il Padrino" decide di tentare la via del teatro e si trasferisce a New York. I primi tempi nella grande metropoli, per il giovane Bruce, sono duri e faticosi, si installa in un piccolo appartamento di Hell's Kitchen a Manhattan dove vive, per sette anni, insieme a tanti amici e anche qualche topo e, in attesa di qualche ruolino off-Broadway, si adatta a fare i più svariati mestieri come il cameriere, il barista o l'autotrasportatore per le distillerie Seagram (da dove verrà licenziato perchè sorpreso a guidare in stato di ebbrezza).
Sono stati, quelli di New York, anni difficili e dissoluti, fatti di brevi amori, grandi bevute, notti in bianco e anche qualche arresto per rissa; ma sono stati anche anni che hanno contribuito alla formazione del Bruce di oggi, che ha smesso di bere, non fuma, non fa palestra, ma si mantiene in forma concedendosi lunghe passeggiate e un po' di jogging tra i boschi dell'Idaho dove vive.
Quando finalmente ottiene le prime scritture, fra l'80 e l'82, per i film "DELITTI INUTILI" e "IL VERDETTO", le sue apparizioni sono talmente brevi che non viene nemmeno accreditato tra gli interpreti.
Si trasferisce allora, a Los Angeles dove spera di venir scritturato dalla regista Susan Seidelman per il film con Madonna "Cercasi Susan disperatamente". Non avendo ottenuto la parte, torna a fare il barista, ed è proprio dietro il bancone del bar dove lavora, che lo adocchia un produttore e gli assegna un piccolo ruolo nel serial televisivo "Miami Vice", piccola cosa ma sufficiente a farlo conoscere nell'ambiente tanto che, quando si propone per il ruolo di David Addison, il detective brillante e un po' scapestrato del telefilm "Moonlighting" viene subito assunto.
Il repentino successo trasforma il bellimbusto rissoso e un po' cafone in una star adorata da 50 milioni di telespettatori, ma rallenta la sua carriera di attore cinematografico. Determinato a sfondare sul grande schermo, non demorde e, nell'87 arriva il primo vero ruolo da coprotagonista a fianco, addirittura, di Kim Basinger nel divertente "Appuntamento al buio" di B. Edwards, seguito l'anno dopo da un altro ruolo di rilievo, è Tom Mix , il celebre attore-cow boy del muto, nel film "Sunset - INTRIGO A HOLLYWOOD".
Il secondo colpo grosso Willis lo mette a segno, sempre nell'88, con il ruolo del detective John McClane, nello spettacolare "DIE HARD - TRAPPOLA DI CRISTALLO", il primo di una trilogia fracassona ma divertente che ridefinisce i canoni dell'action-movie e stravolge il ruolo dell'attore protagonista: infatti, la sua canottiera sporca e sudata, i suoi muscoli guizzanti in bella mostra, il suo correre e zigzagare fra le pallottole, lo fanno trionfare ai botteghini di tutto il mondo e lo fanno diventare una star richiesta e contesa .
Dopo il successo planetario di "Die Hard" la formula del successo di Willis rimane pressochè costante, anche se non mancano disgressioni colte come nell'ingiustamente sottovalutato "Il falò delle vanità" di B. De Palma o nel fantastico "LA MORTE TI FA BELLA" o, ancora, nel malinconico "LA COLAZIONE DEI CAMPIONI"; comunque, nonostante le ottime prove negli ambiziosi "Vietnam - verità da dimenticare" e "LA VITA A MODO MIO" o ancora, nell'onestamente brutto "IL COLORE DELLA NOTTE" (in cui si concede un clamoroso 'full frontal'), il suo personaggio funziona appieno, solo quando viene riproposto nella sua prosaica integrità come nell'irresistibile "L'utimo boy scout", assolutamente superbo nei panni dell'investigatore indistruttibile, o nel poliziesco di routine "IMPATTO IMMINENTE", oppure nel giallo "L'OMBRA DEL TESTIMONE", unico suo ruolo da cattivo.
E' semplicemente perfetto nel celebrato "PULP FICTION", affronta con sicurezza, dando un'ottima prova di attore drammatico, il suggestivo "L'ESERCITO DELLE 12 SCIMMIE", il fantascientifico "IL QUINTO ELEMENTO" ed anche il visionario "IL SESTO SENSO", il catastrofico "ARMAGEDDON" ed il wester-noir "ANCORA VIVO"
Non mancano, peraltro, alcune incomprensibili cadute di stile come nelle commedie commerciali di puro stile americano come "FBI - Protezione testimoni" o "FACCIA A FACCIA" o, ancora "BANDITS".
Recentemente lo abbiamo visto nel bellico "SOTTO CORTE MARZIALE", che dietro l'alibi antirazzista cela l'apologia della guerra (in sintonia con l'era Bush) con l'esaltazione del senso dell'onore e dell'eroismo.
Nel 1987 è stato premiato con un Golden Globe e un Emmy Award come miglior attore protaginista nel telefilm "Moonlighting", nel '99 ha conquistato il Blockbuster come miglior attore protagonista per "ARMAGEDDON" e come miglior attore non protagonista per "ATTACCO AL POTERE".
Nel '92 si è aggiudicato il Razzie Awards come peggior sceneggiatore per il film "Hudson Hawck" e, nel '99 come peggior attore nei film "ARMAGEDDON", "CODICE MERCURY" e "ATTACCO AL POTERE".
Dal 1998 fa parte del WALK OF FAME, il celebre marciapiede di Hollywood dedicato esclusivamente alla stars più celebri.
Willis è un grande appassionato di blues e suona bene l'armonica a bocca; nell'87 nell'89 ha inciso due album rivisitando brani celebri della black-music e del rock'n roll che hanno avuto un lusinghiero successo commerciale e si è addirittura costruito una vera e propria concert hall personale nell'Idaho.
Il 21 novembre 1987 ha sposato al Golden Nuggett di Las Vegas l'attrice Demi Moore dopo solo quattro mesi di fidanzamento, strappandola al collega Emilio Estevez all'epoca suo fidanzato. Dal matrimonio, durato 11 anni sono nati tre figli, Runner Glenn, Scott Larne, Tallulah Bell. Dopo il divorzio gli sono stati attribuiti diversi flirt anche se attualmente è single.
Nel '97 è entrato nella clasifica, della rivista Empire, delle 100 star più importanti della storia del cinema.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 16/01/2004
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