Un gruppo di schiavi provenienti dalla tribù dei Mendi della Sierra Leone raggiunge L'Avana a bordo di una nave portoghese. Nell'isola caraibica vengono comprati dagli spagnoli, quindi imbarcati sulla Amistad diretti a Puerto Principe per iniziare la loro vita di schiavitù. Ma agli schiavi giunge voce che, una volta a destinazione, sarebbero stati uccisi. Ritenendo fondate queste voci capiscono che se vogliono salvarsi devono muoversi in qualche modo e tre giorni dopo aver lasciato il porto...
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Niente, io film del genere non li digerisco. Non capisco neanche per quale motivo lo abbia acquistato quasi un anno e mezzo fa (completezza forse). Nonostante abbia una bella messa in scena, il tutto risulta noioso e facilmente prevedibile.
Un polpettone immenso lungo due ore e mezza, ottimo rimedio per chi soffre di ipertensione o insonnia.
Parte discretamente, tutta la parte iniziale con la rivolta degli schiavi è ben realizzata (nonostante dei fastidiossissimi flash nella primissima parte, ma lasciamo stare) e anche con diverse scene abbastanza crude, che lo differenziano dal classico Spielberg per famiglie. Dalla cattura in poi avviene quello che mi aspettavo: il più banale scivolamento nella retorica e nel patriottismo. Tutta la parte del processo è una grandissima tirata per le lunghe tra accuse, contenuti antirazziali, elogi alla bandiera americana, riferimenti alla guerra di secessione, pecche del sistema giudiziario, ma alla fine, come al solito arriverà l'americano buono che libererà tutti. Dopo aver fatto sorbire un lunghissimo monologo di retorica e buoni sentimenti, anche politicamente corretto, anzi, penso sia l'apice del politicamente corretto (tralaltro il monologo è interpretato benissimo da Anthony Hopkins, che in questo film, come lo stesso Freeman, è totalmente sprecato), dopo ore di verbosità, tiramenti per le lunghe, prolissità pazzesca, Amistad decide di regalare il simpatico e carino finale liberatorio, tutto è bene quel che finisce bene.
Tecnicamente non è neanche male, forse la regia di Spielberg è molto meno ispirata delle altre volte, ma a livello di ricostruzione storica sembra tutto ben fatto e verosimile. Ovviamente un po tutto il cast è sprecato.
Molto American/Spielberg style, film costruito a tavolino per emozionare ma che non riesce per nulla nel suo intento proprio per l'eccessiva retorica. La prima parte tutto sommato è anche buona e abbastanza convincente, ma tutta la parte finale è inascoltabile per quanto è ruffiana e banale, tanto da risultare addirittura noiosa; in film come questi le scene di maggior impatto emotivo solitamente sono quelle dell'arringa finale, in questo caso invece è dove si tocca il fondo.
Parata di grandi nomi tutti sprecati e mal sfruttati, da un McConaughey quasi irriconoscibile e lontano dai fasti odierni, ad un Hopkins fastidioso e svogliato (una conseguenza della parte che deve ricoprire e per i dialoghi che gli vengono messi in bocca), ad un Freeman totalmente inutile; l'unico a cavarsela bene è il solito Dijmon Hounsou in quella che è la sua classica parte.
Infine colonna sonora naturalmente enfatizzata nella parte finale per far scendere la lacrima, con il tema principale che ho trovato troppo simile all'intro di "You can't always get what you want" dei Rolling Stones.
Non ho nulla contro i film commerciali, anzi a volte mi piacciono anche, ma questo è quel tipo di commerciale che fa quasi fastidio.
Polpettone retorico e sostanzialmente inutile, uno Spielberg a caccia di Oscar ma decisamente poco ispirato con personaggi noiosi, superficiale e banale.
Ho trovato tutti gli attori insopportabili e sopratutto una storia troppo scontata per non annoiare nelle sue quasi tre ore!
Film prolisso e pseudoimpegnato. Con una serie di cliché veramente disarmante.La trattazione a volte troppo superficiale rende irritante la visione del film. Spielberg ha raschiato un po' il fondo in questo caso. Buona la resa visiva ma è veramente troppo poco.
La storia è abbastanza interessante, e la prova del cast si rivela esser su livelli ampiamente sufficenti. Lo svolgimento è molto buono nella prima parte; ma poi l'interesse tende inevitabilmente a scemare,a cagione di uno scorrere molto lento degli eventi, sino a trasformarsi in una noia indescrivibile nella seconda.
Tralasciando il contesto storico, rimane un film pieno zeppo di clichè a tratti anche disturbanti! Superficiale e prevedibile come pochi altri, punta soprattutto su commuovere uno spettatore poco esperto e facilmente impressionabile! Peccato per una fotografia sicuramente buona e un cast che poteva essere sfruttato meglio! Non riuscirò mai a capire come un regista come Spielberg possa alternare pellicole di grande impatto ad altre codarde e ruffiane come questa!