boogie nights regia di Paul Thomas Anderson USA 1997
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boogie nights (1997)

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locandina del film BOOGIE NIGHTS

Titolo Originale: BOOGIE NIGHTS

RegiaPaul Thomas Anderson

InterpretiMark Wahlberg, Burt Raynolds, Julianne Moore, William H. Macy, John C. Reilly, Heather Graham

Durata: h 2.33
NazionalitàUSA 1997
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1997

•  Altri film di Paul Thomas Anderson

Trama del film Boogie nights

L'irresistibile ascesa di un divo superdotato nella sfavillante industria del cinema a luci rosse, un viaggio affascinante negli anni ruggenti del porno.

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Voto Visitatori:   7,48 / 10 (60 voti)7,48Grafico
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Voti e commenti su Boogie nights, 60 opinioni inserite

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Jumpy  @  30/10/2024 20:11:47
   7 / 10
Una sorta di Almost Famous, con il porno al posto del rock. Oltre a raccontare una storia, viene presentato lo spaccato di un'intera realtà dell'epoca. Parte un po' a rilento, ed in effetti l'inizio può essere un po' pesante, e la lunghezza può sembrare estenuante, ma va in crescendo, recuperando nella seconda parte.
La struttura è quella classica dell'ascesa e declino, ma nel complesso merita indubbiamente, già si nota lo stile particolare di P.T.A.

zerimor  @  30/10/2024 13:46:21
   6 / 10
Molto meglio la seconda parte più "cattiva" in stile Pulp Fiction rispetto alla prima in un film dove forse le 2 ore e mezza circa pesano un po'. Registicamente valido, ma narrativamente parlando non così imperdibile per i miei gusti. Ho finito di visionarlo per inerzia e non per reale coinvolgimento.
Sufficienza solo perchè lato tecnico merita.

È il secondo film di Paul Thomas Anderson che vedo ed evidentemente il suo modo di fare cinema non fa per me.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  15/03/2024 12:46:48
   8½ / 10
Tanta, ma proprio tanta roba. Un campionario di virtuosismo cinematografico sotto ogni aspetto, dal livello di scrittura della sceneggiatura clamoroso, ai piani sequenza che strizzano l'occhio a Orson Welles. La scena della prima scopata sul set crea un climax emotivo nello spettatore irreale. Peccato essermi approcciato così tardi al lavoro di Anderson, letteralmente un gigante.

Goldust  @  27/12/2022 15:41:14
   6½ / 10
Ascesa e declino di un pornoattore anni '80 in un lavoro che posa l'attenzione sul mondo senza regole dell'industria del porno con i relativi dietro le quinte. Non l'ho mai amato tantissimo, forse per la lunghezza o per quel racconto corale un pò orgiastico dove ci sono tanti personaggi non tutti necessari che dicono la propria ( in stile Altman per intenderci ), ma è comunque già indubbia l'alta qualità dell'arte registica di Anderson e la sua predisposizione per le storie non convenzionali.

marcogiannelli  @  30/03/2022 15:16:29
   7½ / 10
Boogie Nights è l'ennesimo manifesto de il "non fotto con PTA".
Perché Boogie Nights ha una partenza con il botto, gli anni '70, il mondo del porno e personaggi tutti frastagliati. Ed è girato da Dio, forse a livello dei suoi 2-3 migliori.
E anche parte dello sviluppo è meraviglioso, come viene visto il mondo dell'hard da chi ne è fuori, la droga, la cattiveria dell'industria.
Poi però c'è la caduta di tono in alcune scene che ti viene da metterti le dita negli occhi. E conferma la mia idea che PTA sia capacissimo di girare una qualsiasi storia ma che non sappia narrare per come lo intendo io. Perché il difetto comune nei suoi film è che spesso non portano a nulla.
Come posso provare pena per dei personaggi che 10 minuti prima mi hai portato a disprezzare?

Sestri Potente  @  08/04/2020 17:51:25
   7 / 10
Bel film ambientato negli anni'70 con un giovanissimo Mark Wahlberg: ascesa e discesa di un divo del cinema porno.
Trama e struttura sono molto classiche ma è un film convincente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  03/07/2019 01:16:02
   6 / 10
Niente di eccezionale, soffre come quasi tutti i "biopic" di svariati passaggi nella vita del protagonista di turno sbrigativi o sacrificati, e in questo specifico caso anche di un approfondimento consistente nel rapporto tra Wahlberg e Reynolds, con la conseguenza che tutto l'ultimo atto con il declino del primo ne risente a livello emozionale.
Gli attori stessi non mi sono sembrati niente di che (specie Wahlberg che, devo ammettere, più passano gli anni più rivaluto in negativo) e nulla da segnalare nella tanto decantata regia di Anderson, molto ordinaria salvo per un bel piano sequenza all'interno di uno strip club, mi pare verso metà pellicola.

Nonostante lo sguardo ravvicinato nell'industria del porno, non mi ha colpito, o meglio mi ha colpito come può avermi colpito un "Blow" di Demme. Da 6.
Ma in materia mi sentirei di consigliare, piuttosto, "Larry Flint" di Forman o anche il futuro "Rated X" di Emilio Estevez.

Filman  @  22/12/2018 10:50:24
   8 / 10
Gli anni 70 sono gli anni dello "spettacolare mondo dello spettacolo" e dell'inaugurazione di una nuova era dello star system e poco importa che si parli di pornografia perché se c'era un periodo in cui questa industria sarebbe potuta esplodere, quel periodo erano proprio gli anni 70. Fuori dai fili narrativi della pellicola, invece, sono gli anni 90, gli anni del cinema pulp, uno stile che ingloba temi come droga e violenza spronando, per mezzo di una forte componente umoristica nera, a prender visione del mondo circostante meno avvezzo al mostrarsi agli occhi della gente comune. Tra i vari pulp movie, BOOGIE NIGHTS è quello che riadatta la tragedia moderna sull'ascesa e la discesa dell'antieroe ma è perlopiù quello che usa il mondo della pornografia per far orbitare il suo racconto, e lo fa meravigliosamente definendo i personaggi con precisione chirurgica, pur essendo tutti esuberanti, e trasformando in forza la mancanza di sobrietà dei piccoli o grandi eventi che si susseguono. Paul Thomas Anderson danza da un soggetto all'altro, cambiando inquadratura o spostandosi sul dettaglio, tenendo a distanza l'idea di un film corale, avvicinandosi a quella di film "epocale" ma girando principalmente un film pregevole che si può perfettamente incasellare in un determinato genere e in un determinato momento.

kafka62  @  25/03/2018 17:18:19
   8 / 10
Di storie di personaggi che, partendo da zero, sono assurti alla fama in uno dei tanti campi dell'arte per poi ricadere in uno squallido anonimato (la classica parabola faustiana ascesa-gloria-caduta-dannazione o morte), il cinema ne è pieno zeppo. Eppure, nonostante questo, al film di Anderson riesce comunque di essere originale e interessante. Gran parte del merito va allo stile dell'autore, che è morbido, sinuoso e avvolgente, soprattutto nei bellissimi piani-sequenza (quello, lunghissimo, d'apertura, che si vorrebbe non terminasse mai tanto è virtuosisticamente perfetto, cita "I protagonisti" di Altman, che a sua volta citava Welles; nei passaggi dai totali ai primissimi piani il riferimento dovrebbe invece essere fatto a Hitchcock), ma anche, quando occorre, nervoso e sincopato, come prescriveva la grammatica del cinema anni 90. Stile a parte, il motivo di maggior interesse di "Boogie nights" è nel ritratto corale di un ambiente (ancora Altman), il quale prende il sopravvento sulla storia individuale, evitando al film tutte quelle trappole (leggi stereotipi narrativi) che rovinano o comunque limitano fortemente anche pellicole per altri versi dignitose, come ad esempio "Shine".
Anderson utilizza intelligentemente ironia e understatement, riuscendo, oltre a sfuggire ad ogni tentazione peraltro ingiustificata di agiografia, a non cadere mai nel patetico, nel sentimentale o nel cattivo gusto (perfino in sequenze come quella in cui il direttore della fotografia uccide la moglie fedifraga e poi si spara durante la festa di fine anno, o quelle che tratteggiano la crisi "artistica" del protagonista) e a rendere tutte le figure del film, anche quelle minori come Maurice Rodriguez, veri e propri personaggi. Se proprio un difetto lo si vuole trovare (ma è un difetto che hanno anche film come "Quei bravi ragazzi" di Scorsese), forse va visto in una tendenza, percepibile nella seconda parte, ad annacquare la coralità in favore di una certa aneddoticità (vedi la sequenza, peraltro riuscita, della vendita della partita di coca, che ricorda analoghi momenti e atmosfere di "Trainspotting" o "L'odio", se non addirittura di Tarantino o Kitano), cosa che fa perdere un po' di pathos emotivo al finale, perdita solo parzialmente scongiurata dalla beffarda "sorpresa" dell'ultima scena, con l'inattesa esposizione di quel membro che per tutto il film era rimasto ostinatamente celato alla vista dello spettatore.

Mattia100690  @  28/08/2017 16:39:33
   9 / 10
L'esordio del giovane Paul Thomas Anderson fa presagire la grandissima maestria registica che caratterizzerà tutti i suoi film. Nonostante la lunghezza, il film si lascia guardare piacevolmente, complice una sceneggiatura intrigante e - come già detto - una regia sublime.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  24/05/2017 02:24:35
   7 / 10
Con questo film P. T. pone le basi per quello che sarà il suo capolavoro, "Magnolia". Bravissimo nella scelta del montaggio e delle carrellate che accentuano il senso di caos e disagio.
Anche la maggior parte degli attori (sensazionali! Sarebbero da citare uno a uno...) si ritroveranno poi in Magnolia.
L'unica cosa è la sceneggiatura, l'avrei fatta più divertente anziché didascalica nell'ascesa e rovina del personaggio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/07/2016 12:00:34
   10 / 10
Il contesto del porno nell'idealismo degli anni 70, decade in cui il genere in questione è arrivato molto vicino ad avere una piccola dignità artistica. Una famiglia allargata quella di Jack Horner dove si riuniscono, Dirk Diggler in primis, tutti coloro che hanno un particolare talento e che in quel contesto riescono a valorizzare. Al tono decisamente più brillante della prima parte si passa a quello più cupo e funereo della seconda, quando la dignità artistica si è svenduta al mercato video delle seghe rapide. Le ambizioni artistiche di Horner lasciano il posto ai mercati all'ingrosso del video. La frantumazione del sogno in preda alle droghe e all'isolamento sociale. Ci si deve adattare ad un mercato cambiato o cambiare completamente contesto di lavoro e non tutti personaggi ci riescono.
Anderson, considerando che ha scritto e diretto questo film nemmeno trentenne, mostra una maturità eccezionale in questo racconto corale dove anche il grande cast presente, piccoli e grandi ruoli vengono valorizzati nella stessa misura, mai svilendoli. Ricostruzione scenografica e fotografia di ottimo livello perchè sembra veramente di vivere nei seventies. Colonna sonora straordinaria.

Thorondir  @  11/01/2016 23:31:41
   8 / 10
Film molto scorsesiano nel ritmo e nel montaggio (decisamente stile "Casinò") che mette in scena la classica storia di successo e successiva caduta, ma lo fa con uno stile personalissmo di regia (abbondano piani sequenza e riprese ardite, zoom e quant'altro) e soprattutto è un trionfo di colori e suoni che sembra venire direttamente proprio dalla fine dei seventies.

john doe83  @  27/04/2015 12:47:49
   8 / 10
Ottimo film che racconta a grandi linee le vicende accadute nella vita di John Holmes (re del porno anni 70/80) e di altri attori hard. Cast eccezionale e belle musiche. Bravissimo Wahlberg.

alex94  @  21/11/2014 15:58:44
   7½ / 10
Buon film diretto da Anderson nel 1997.
La trama è piuttosto originale ed interessante e nonostante la durata piuttosto elevata non annoia praticamente mai.
Buona l'atmosfera anni 70-80 che si respira per tutto il film.
Ottima anche la regia e la recitazione.
Per me è un film che merita almeno una visione.

Nudols85  @  07/04/2014 23:16:17
   8 / 10
Ecco uno dei film di fine anni novanta in cui si mette a nudo ( letteralmente ) il modo di vivere americano virtù e difetti del sogno americano, film senza freni travolgente e crudo che dipinge quello che è un ambiente degradato quale è quello della pornografia nonostante tanti proclami di ambizioni artistiche. La regia magistrale, attori bravi. Da non perdere per gli amanti dei racconti che viaggiano in un passato glorioso!

BlueBlaster  @  24/03/2014 01:53:17
   7½ / 10
Gran bel "spaccato" sul mondo della pornografia americana degli anni 70/80...ma anche una storia di vita vissuta, anzi di vite vissute, ben resa da Paul Thomas Anderson (uno dei suoi pochi film che mi sono piaciuti).
E' la storia della scalata al successo di un giovane nella pornografia, una sceneggiatura ipotetica che incarna varie storie che accomunavano attori realmente esistiti.
C'è il degrado sociale che caratterizzava il mondo hard (ora se la passano molto meglio in generale) contrapposto alla "bella vita" attorno ai produttori fatta di festini a base di sesso e droga...e a proposito di droga è questa che diviene colonna portante di un percorso di sceneggiatura fatta di overdose, dipendenza ma sopratutto paranoie (il personaggio della Moore) e manie di grandezza...stranamente non si fa menzione della piaga dell'AIDS che nella realtà uccise molti attori a luci rosse negli anni 80.
Praticamente un "Scarface" del mondo pornografico in cui il protagonista Dirk Diggler è davvero il Tony Montana della situazione se non per un finale ben diverso.
Il cast è ottimo: dalla buona prova di Mark Walhberg ma sopratutto Burt Reynolds e la grandiosa rossa Julienne Moore per cui ho sempre avuto un debole (qui in un ruolo ambiguo tra figura materna e "maestra-svezzatrice")... ma il cast secondario da quel tocco in più di stile e comicità/drammaticità come per il personaggio interpretato da Macy (che trova continuamente la moglie a fare sesso con altri) o John C. Reilly oltre che il grande Seymour Hoffman qui stranissimo :)

Durante queste due ore e mezza, che volano, facciamo una camminata lunga un decennio circa e ad accompagnarci ci sono ottime canzoni di quegli anni oltre che un'accurata estetica d'epoca specie per quanto riguarda i costumi.
Un film sempre in bilico tra la commedia ed il drammatico, con sequenze spesso grottesche (come a casa dello spacciatore con il mezzo kg di bicarbonato ed il cinese che spara petardi), altre abbastanza esplicite ma sempre tutto senza eccessi di forma!
Anderson dirige con cura una sua stessa sceneggiatura che sa intrattenere senza punti morti, eccessi di morali od oscenità gratuite...cosa in cui era facile incappare.
Alla fine dei conti ci vengono mostrati il bene ed il male di quel mondo ma la pellicola termina con la speranza, a differenza delle reali storie di molti pornoattori/tri di quegli anni tipo John Holmes, e con la consapevolezza che quelle persone facevano parte di una famiglia (strana ed eccessiva ma pur sempre meglio dei veri genitori del protagonista ad esempio).

Lory_noir  @  09/02/2014 22:53:49
   7 / 10
Ben fatto, con una prima parte molto leggere e una seconda che arricchisce la storia spostandosi sulla parte drammatica della vicenda. Un buon affresco della realtà che girava e gira ancora attorno al mondo della pornografia.

GianniArshavin  @  29/01/2014 14:26:50
   8 / 10
Secondo film per Paul Thomas Anderson che già da questo lavoro dimostrava chiaramente tutto il suo talento con un prodotto di grandissimo spessore passato un po in sordina (almeno da noi) forse per il tema particolare che tratta.
Fra Scorsese e Tarantino Boogie Nights è una pellicola che ci racconta l'ascesa e la caduta di un giovane porno-attore nell'industria cinematografica a luci rosse a cavallo fra gli anni 70 e 80. La tematica non è ovviamente originale (escluso il contesto pornografico) ma la direzione di Anderson,delle prove attoriali di prim'ordine e tante scene diventate famose collocano l'opera fra le grandi produzioni a tema successo-caduta.
Gia i primi 3 minuti sono da antologia,dove il regista ci piazza un piano sequenza di grande impatto che ci presenta tutti i personaggi e ci fa entrare immediatamente nel clima della storia. Quindi bastano i 3 minuti per capire che a livello tecnico Boogie Nights è un film di valore assoluto!
La storia prende,e anche se prevedibile il contesto in cui è calata rende il tutto più particolare. Le scene a luci rosse cosi come quelle che mostrano i vizi e gli eccessi dei personaggi ci sono, ma non risultano mai gratuite e fuori luogo. Gli interpreti sono tutti credibili,dal protagonista impersonatoda un ottimo Walhberg,alla perfetta Julianne Moore e ad un inedito Burt Raynolds. Anche i comprimari come Luis Guzman,W.H. Macy,la Graham e S.F. Hoffman rendono benissimo i loro personaggi,essendo inoltre ben integrati nella storia e non risultando di troppo.
Come detto la trama nonostante la prevedibilità è accattivante e la vicenda non annoia,nonostante le 2 ore e 30 minuti di durata.
Il finale è stato per molto tempo contestato e discusso più per quello che mostra e non per quello che vuole significare,e diciamo che proprio questo ultimo punto a me non ha convinto particolarmente. Un altro aspetto che poteva essere trattato meglio era il passaggio fra ascesa e caduta,che nonostante sia stato inscenato bene poteva essere approfondito meglio.
Altro elemento importante che Anderson fa risaltare della sua pellicola è questa sorta di "famiglia" allargata che compone tutta l'industria cinematografica dietro ai film a luci rosse che vediamo;tutti i personaggi vivono in simbiosi fra loro,esprimendo il massimo delle loro potenzialità in compagnia degli altri ed escludendo chi non rispetta determinati codici etici,nonostante la realtà descritta sia fatta prettamente di vizi. Inoltre tutti gli addetti ai lavori,in primis il personaggio di Raynolds,cercano di dare il massimo nella loro attività,volendo quasi elevarla da semplice intrattenimento pornografico a qualcosa di più. Questo aspetto porterà a far riflettere lo spettatore sul messaggio che voleva mandarci Anderson con questa specifica scelta narrativa.
Come detto gli attori danno tutti il meglio,ed anche la colonna sonora è incredibilmente azzeccata in qualsiasi circostanza rendendo ogni scena diversa e riconoscibile.
Quindi in definitiva Boogie Nights è un film da riscoprire ed apprezzare nonostante un tema forte e inusuale. Tutto funziona,forse escludendo qualche scelta narrativa,e Anderson dimostrava già allora di essere uno dei più grandi talenti del cinema contemporaneo.

Charlie Firpo  @  29/01/2014 09:34:58
   8 / 10
Film che a dispetto della durata non annoia affatto, il tempo vola via che è una bellezza ,davvero ben fatto e con un cast eccellentemente assortito e variegato.

Non è proprio un film drammatico nel senso della parola, è più una via di mezzo con una commedia dato che la maggior parte delle scene sono studiate per strappare la risata allo spettatore, la personalità dei personaggi è forzatamente accentuata proprio a tale scopo. Mostra la stupidità, la coglionaggine e la distorsione della realtà vissuta nell' ambiente del business delle produzioni pornografiche di fine anni 70 inizio anni 80.

Molto bravo Mark Walhberg nei panni del cazzuto protagonista, da citare anche un' iconica Heather Graham nei panni della pornostar che si fa chiamare Roller Girl, di nome e di fatto... sta sempre sui pattini a rotelle anche quando scopa.

Da vedere.

Woodman  @  26/12/2013 18:06:23
   8½ / 10
Il secondo film di P.T. Anderson, brillantissimo e maturo, è una sorta di ibrido fra più stili cinematografici, non dissimili se considerati nel mero senso figurativo o tecnico. E' il cinema dei grandi maestri americani nati o saliti alla ribalta nel periodo della New Hollywood (Scorsese in primis, come non notarlo: il piano sequenza iniziale ci catapulta da subito nel vorticoso mondo, fatto di amore puro per la settima arte, dell'enfant prodige), che affascina il ventisettenne regista, ambiziosissimo e carico a mille. Un regista che è anche autore, coraggioso e impavido. Anche furbone e presuntuoso, non v'è dubbio. E i difetti maggiori della pellicola emergono proprio come conseguenze dirette dei deliri di onnipotenza del giovane, che corre troppo e certe volte è dimentico dello spessore che tanto si affanna a cercare, concedendosi momenti fini a se stessi o punti fastidiosamente referenziali. Insomma, non ha un briciolo di modestia. Ciò però giova al coinvolgimento: ci regala infatti oltre due ore di cinema stringatissimo, folgorante, fluido, ammaliante, solidissimo. Un film che sul serio riesce ad essere erede dei capolavori scorsesiani. Un pastiche ridondante di cifre e sperimentazioni di riciclo e reinvenzione. Un pittoresco ma non superficiale elaborato visivo che fa sfilare un cast che emerge da piani sequenza furibondi ed euforici. Sì, il cast. Tutti bravissimi. Va riconosciuto anche l'amore nutrito verso i suoi modelli prediletti: Baker Hall, Macy, la sottovalutatissima e misconosciuta Walters, la stupenda Moore, il variopinto Hoffman etc. E se Wahlberg è solo sexy, Reynolds ci regala un grande ritorno. Gustoso davvero.

P.T.A. del resto è un manierista, ma un manierista come poteva esserlo Tintoretto. Non un mediocre copiatore, ma un sagace osservatore e amatore. Come Tintoretto confezionava dipinti "cinematografici", se non teatrali, che studiavano minuziosamente gli effetti tecnici e pittorici, dai chiaroscuri ai tagli, dalle cifre simboliche alla cura plastica dei corpi, P.T.A. confeziona un cinema pittorico che studia minuziosamente gli effetti tecnici e visivi, ma anche le simbologie e i riferimenti veristi (un resoconto, non un'interpretazione: that's the american way), dalle inquadrature stabili al barocchismo coppoliano, dall'amalgama diegetico allo spessore dei personaggi. Tintoretto guardava Tiziano e Raffaello. P.T.A. guarda Scorsese e Altman. Non si rifanno direttamente a loro. Li amano, li amano da morire. Si adoperano perchè il loro insegnamento si perpetui nel corso del tempo. Fedeli ai loro maestri, devoti eterni studenti, emergono rispetto ai colleghi di simile impostazione per via di una maestria e di una padronanza assai sofisticata (ma in tutti i sensi), per classe, intelligenza tecnica, rinnovamento e passione. Con loro Veronese e Tarantino. Tarantino, come Veronese che fece una piccola rivoluzione, sta compiendo una sorta di collage e decoupage stilistico verboso e vuoto, ma ottimamente presentato, ben congegnato e strutturato, moderni corrispondenti degli ottimi segno ed eleganza pittorica del veneziano.
Ma se Tarantino è un epigono confusionario e furbastro, con sprazzi di lucido genio, che ha fatto del furto un'arte populista a breve pietosamente kitsch, P.T.A. è un successore, è un erede.
Quindi lunga vita all'eterno ragazzino prodigio, che al secondo film impronta letture di svariato tipo ad un racconto ricchissimo e sgargiante, con innegabili difetti e debolezze, ma di granitico spessore e impressionante enfasi. Manuale di sceneggiatura non soltanto riciclata e derivativa, sapiente messa in scena con funzione tributaria a un cinema che si vuole far vivere per sempre, risonante tela pollockiana colma di sfarzo e di silenzio.
Nell'inscenare un'ascesa e una decadenza, che convergono ad una sorta di compromesso (= amara rassegnazione ad una vita infausta e a un progresso che pare avere effetti opposti agli intenti), il nostro eroe perde qualche colpo e a volte sembra trascurare aspetti interessanti. Per goderne appieno quindi, è richiesta una concentrazione assoluta. Cinema che non ammette distrazioni. Nessuna pausa.
Se ne esce contenti, soddisfatti, e con puntatine di varie e indefinite sensazioni multicolori. Come se non bastasse, insomma, quell'insopportabile ragazzino è perfino riuscito a trasmetterci un'emozione. Ne basta una, va benissimo, chissà cos'è, ma s'è sentita. L'avete sentita?
Che bello il magico mondo di P.T.A., nevvero?
Pare, per sfoggiare un'ennesima figurazione, un deserto di dune: pulito da ogni sterpaglia, liscio come la superficie della creta torniata, che a sprazzi fa saettare questi rilievi, questi primi piani, che mettono in ombra la superficie piana. Chiudi gli occhi, li riapri, ti accorgi che lo scenario è cambiato, non ci sono posti fissi epr le dune. E così sarà ogni volta. Il suadente zigzagare delle montagnole rappresenta l'alternarsi di emozioni forti, ogni volta diverse, ogni volta fortissime, ogni volta indiscusse protagoniste, scene madri nel momento del ricordo, della rievocazione. Quando avremo esaurito la carica, l'entusiasmo, la sorpresa, il deserto si appiattirà, ma rimarrà quel meraviglioso strato liscio e perfetto.
Al di là di difettini, di emozioni fragili, dimenticabili, di eccessi o quant'altro, si riconosca che tecnicamente "Boogie Nights" è un film PERFETTO.
Pazienza se alla diciottesima visione non sentirò il pugno al cuore delle dune emerse.
Mi basteranno allora solo le immagini, la vibrante intavolata di flash e folgori. Protendiamo all'infinito. All'instancabile. Del resto stiamo parlando di un cinema che vuole essere eterno. Che P.T.A., al solo secondo film, si sia già realizzato in propositi? Cosa si dirà allora di "Magnolia"? Eh eh eh. Il mio 9 e mezzo parla chiaro.

Ah, scelta musicale superba.

guidox  @  31/03/2013 04:52:02
   8 / 10
a me è piaciuto parecchio, si respira quell'aria anni 70 e 80 a pieni polmoni e anche se l'incipit è sempre un po' quello (ascesa, discesa, fondo, risalita), il contesto risulta piuttosto originale.
la parata di attori e la particolare regia di Anderson fa la differenza, rendendo questo film molto molto interessante.

Black Eight  @  25/05/2011 17:42:11
   7½ / 10
Magnolia è un'altra cosa, un film più completo, essendo a mio parere la naturale evoluzione di Boogie Nights sia nello stile di regia che nelle tematiche affrontate. Ciononostante Boogie Nights rimane un ottimo prodotto ed è la più chiara dimostrazione della bravura del suo regista, Paul Thomas Anderson, che pur essendo solo al suo secondo film dimostra di possedere grandissime competenze cinematografiche: piani sequenza perfetti e gestione sapiente delle inquadrature. La storia corale è poi il suo pezzo forte, il saper intrecciare in modo coerente tante storie e tanti personaggi lo rende, insieme ad Innaritu, l'erede naturale di Altman. Ci sono delle pecche dovute perlopiù al contesto di riferimento. Fare un film serio sul mondo della pornografia cercando di non scadere nel grottesco è impresa ardua, e Anderson ci riesce a tratti. La scelta dei ruoli non quadra perfettamente: Whalberg è stranamente sopra il suo standard ma per essere un protagonista credibile ce ne vuole ancora, mentre un attore superbo come Hoffman fa una parte veramente risibile. La storia di declino e ascesa potrebbe funzionare meglio (come avviene in Magnolia) e alcune scene sono difficilmente inquadrabili. Sulla regia non si discute e nemmeno sul cast tanto fedele al regista, tutti fanno un'ottima figura

Eratostene  @  05/02/2011 14:37:44
   6½ / 10
Pensavo fosse qualcosa di meglio. Buona la regia ed ottime interpretazioni, però a volte il film si perde in scene e discorsi troppo lunghi, un aspetto di Anderson che non mi è mai piaciuto appieno.

rob.k  @  31/12/2010 23:35:27
   4½ / 10
Film abbastanza inutile che non dice sostanzialmente niente, si dimentica dopo mezz'ora..

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  30/08/2010 10:18:34
   6½ / 10
Film caruccio ma nulla di più: un tuffo nel mondo del porno vintage anni '70. Una sorta di parodia della vita di John Holmes fra droga, figli dei fiori, falli giganti e colori sgargianti.

La sua pecca peggiore è sicuramente la lunghezza, ehm, no dai, diciamo la durata... uhm, vabbè, insomma, due ore e mezzo sò troppe.

L'uccello di Walhberg nell'ultima inquadratura è più espressivo di Walhberg stesso.

axel90  @  04/08/2010 14:05:06
   7½ / 10
Secondo film impressionante per questo bravissimo (ma anche giovanissimo) regista americano. Paul Thomas Anderson fotografa con maestria e coraggio una buona fetta del mondo pornografico a cavallo degli anni '70 e '80, coinvolgendo un cast internazionale e dando vita ad una pellicola corale volubilmente di forte impatto. Talentuoso registicamente (vedi i numerosi piani sequenza), attento ai dettagli e soprattutto ottimo sceneggiatore, Anderson ancora una volta fa centro.
Peccato forse proprio per Mark Walhberg, fin troppo imbambolato e poco incisivo e per la notevole durata.

Guy Picciotto  @  07/07/2010 11:20:50
   7½ / 10
fedele ritratto di un mondo che non esiste più....uno dei film più in tiro degli anni 90

Clint Eastwood  @  11/04/2010 22:05:50
   7½ / 10
Partorire un film simile alla giovane età di 27 anni non si tratta solo di un caso, ma di abilità, maturità e gran coraggio. Affrontare lo star system del cinema hard/l'altra hollywood, non sembrare amorale esagerando o sembrare "timido" nel raccontarlo è un'impresa tosta. Il film riesce a mettere letteralmente a nudo il mondo del cinema per adulti. Durata caratteristica del regista. Eccezionale la Graham, monumentale Raynolds.

gandyovo  @  25/01/2010 20:17:13
   7½ / 10
c'è già l'impronta del regista di Magnolia e Il Petroliere e il film è da vedere. l'argomento ovviamente non ha attratto il grande pubblico ma lo stile del regista, una buonissima prova degli attori, dei buoni dialoghi e la ricostruzione di questi anni 70 strameritano la visione di questo lavoro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/01/2010 12:20:45
   7½ / 10
Anderson fa parlare di sè dopo l'ingiustamente ignorato Hard Eights.
In effetti Boogie nights è un opera che colpisce nel segno prima di tutto per un magnifico cast su cui spicca come sempre Julianne Moore e in un piccolo ruolo il fedele Hoffman oltre che un bravissimo Raynolds.
Poi la tecnica registica mi piace veramente tanto,fatta di lunghi pianosequenza e dialoghi incisivi ma mai "folli" come quelli di Tarantino (che spesso non sopporto).
Tutti i personaggi sono delineati benissimo e partecipano in una storia corale dove però alcuni personaggi sembrano francamente inutili nel risultato finale.
Anderson è bravissimo nel ritrarre il mondo pornografico degli anni 70-80 anche con una vena di nostalgia,un mondo fatto di amore e libertà (troppa) che finisce iremidibilmente in declino.
Proprio il nucleo della "famiglia" nel mondo pornografico sarà l'ancora di salvezza di tutti i personaggi,incapaci di fare altro che non sia quel mestiere a causa di vari pregiudizi.
Il regista si sofferma sull'importanza di una sorta di famiglia tra i vari componenti che sono in quel mondo escludendo però l'immoralità tra i vari membri,che ad esempio non si fanno scrupolo ad interrompere i contatti con una persona accusata di pedofilia.
Lo stesso finale è grosso modo un happy ending ma senza dimenticare che il film si ferma in un epoca che successivamente poterà l'AIDS che colpirà particolarmente il mondo pornografico.
Le due note stonate che poi non fanno prendere 8 al film sono il protagonista Walhberg che doveva dare di più, poi anche una durata eccessiva del film con alcune scene che potevano essere tranquillamente eliminate nonostante Boogie nights non risulti quasi mai noioso e ripetitivo.
Il secondo film di Anderson è migliore del primo Sydney che comunque rimane un film elegante e raffinato ingiustamente ignorato rispetto a Boogie nights.

Drugo.91  @  06/01/2010 15:12:12
   10 / 10
incredibile primo film di Anderson,
un trip psicadelico che trascina direttamente nei colorati e brillanti anni 70
salita, declino e ripresa (tutta rielaborata ovviamente) di una delle piu grandi star del cinema porno: John Holmes
un mix estremo di musica, sesso, droga e violenza che affascina e cattura
capolavoro!

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/01/2010 16.03.19
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7HateHeaven  @  21/09/2009 11:34:25
   7½ / 10
Ottimo film...
Nonostante duri 2ore abbondanti non ci si annoia mai, splendide le colonne sonore e lo scenario 70's 80's. Cast importante che non tradisce...
Certo per il tema non sarà mai un capolavoro, però è un prodotto molto godibile..

Nutless  @  11/07/2009 10:58:07
   7½ / 10
Pellicola che ha prepotentemente affermato il talento di un giovane Anderson (classe 1970), dopo l'accoglienza freddina riservata al precedente "Hard eight".
Un film interessante che racconta gli anni d'oro del porno su pellicola, con tutto quello che ne consegue.
La tecnica registica di Anderson, con i suoi lunghi piani sequenza e i suoi stacchi precisi, e un cast di splendidi attori (da Raynolds alla Moore, da Macy a Hoffman, da Reilly a Baker Hall, da Wahlerg a Cheadle fino alla Graham) rendono le due ore e mezza leggere e piacevoli.
Un film divertente e divertito girato da uno dei migliori registi della nuova generazione, che gli ha aperto la strada verso il suo capolavoro: "Magnolia"

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  29/05/2009 11:30:37
   7½ / 10
Come film non è affatto male, ci sono scene molto ironiche, divertenti e sottili che evidenziano, in modo abbastanza regolare, quello che avvenne nel mondo della pornografia negli anni 70 e 80. Il protagonista "superdotato" (La storia è incentrata su di lui) è davvero molto bravo si cala nella parte e si "Infila" di prepotenza nel cast spadroneggiando. Brava anche Julienne moore e Raynolds nei panni del produttore di film a luci rosse. Pecca: Troppo lungo.

McLovin  @  28/05/2009 19:55:19
   10 / 10
E' il 1977 e per le strade della San Fedrnando Valley si incrociano i destini del diciassettenne Eddie Adams (Mark Wahlberg) e di Jack Horner (Burt Reynolds). Il primo è un giovane che, abbandonata la scuola, si trova a lavorare come lavapiatti in un night club, mentre il secondo è un grande regista di film per adulti (film "artistici" come li definisce lui), alla costante ricerca di nuovi "talenti". Eddie viene introdotto nell'ambiente e comincia a frequentare la bellissima villa del regista e tutte le figure che la popolano: una grande famiglia, composta da tecnici, attori, produttori. Il successo del ragazzo (Dirk Diggler il suo nome d'arte) e del regista, sarà folgorante, così come la loro rovinosa caduta, quando l'intera industria inevitabilmente entra in crisi con il passaggio nei primi anni 80 all'home video.
Pensare che questo film del 97, di quasi tre ore, con un cast composto da stelle del cinema (Reynolds, Moore), caratteristi ancora oggi tra i migliori di Hollywood (Hoffman, Reilly, Macy, Baker Hall,Molina) e giovani promesse (Wahlberg, Graham) sia stato realizzato da un regista all'epoca ventisettenne sembra quasi incredibile. La grandezza di Boogie Nights, e soprattutto dell'indiscusso talento del regista californiano Paul Thomas Anderson, traspare già dall'incipit del film, in cui un lunghissimo piano-sequenza ci presenta ad uno ad uno tutti i personaggi. A metà strada tra Altman (di cui Anderson è stato più volte proclamato erede) e Tarantino (la scena della rapina sembra uscita da un gangster-movie dei suoi), il regista non cede mai alla tentazione di rappresentare un mondo del genere in termini scabrosi o voujeristici. In realtà ci racconta di individui ognuno con una dignità propria, che quasi isolati dal mondo che li circonda, trovano la forza l'uno nell'altro per andare avanti, proprio come una famiglia. Ed è proprio nel momento in cui questo legame si spezza che ognuno sprofonda nell'abisso. Come traspare dalla filmografia di Anderson (evidente soprattutto nel successivo Magnolia e nel recente Il Petroliere) il nucleo centrale del film sono i rapporti umani tra i personaggi: più precisamente il rapporto padre-figlio. E la sequenza finale, che potrebbe sembrare messa lì gratuitamente, tanto per dare scandalo, è provocatoria, proprio come dovrebbe essere il cinema con la C maiuscola.
Nominato a 3 oscar: sceneggiatura originale, attore non protagonista e attrice non protagonista.

wallace'89  @  28/05/2009 16:34:04
   7½ / 10
Un bel film sul mondo del porno anti-retorico diretto da un giovane Paul Thomas Anderson già pienamente padrone di quello stile che lo caratterizza e ne fa ammirare le opere. A me poi piacciono molto questi film corali alla Altman(vi consiglio America Oggi) di cui questo regista è senz'altro un ammiratore e discepolo. Echi evidenti anche di Scorsese e Tarantino. Strepitoso il cast(con alcuni dei miei attori preferiti che ritroviamo anche nel bellissimo e successivo Magnolia),lungo ma non annoia mai.

scabo  @  21/05/2009 22:12:07
   8 / 10
Anderson dirige con maestria un film ben strutturato, gli attori sono in gran forma e le ambientazioni veramente ben fatte. Fotografia degli anni d'oro del porno americano, una sorta di mondo parallelo fatto di soldi facili e notorietà ma anche di emarginazione, droga e personaggi molto fragili e discutibili. Indubbiamente un film che colpisce nel segno.

Dan of the KOB  @  16/03/2009 18:24:03
   7½ / 10
Grande film di Anderson che ci mostra gli anni del bum della pornografia e a seguire la caccia alle streghe che fu messa in atto dal bigottismo americano!
Un ottimo affresco di quel periodo storico negli USA!
Tecnicamente non si discute, Anderson ha delle doti uniche, i suoi piani sequenza e le sue inquadrature mi fanno impazzire!
Non ho apprezzato invece Wahlberg nel ruolo del protagonista super dotato, non vado pazzo per questo attore! Il resto del cast invece è semplicemente da urlo, su tutti la Moore e Reynolds (Macy mi fa un po’ pena, fa sempre ruoli da s****to…)!
Ora che ho visto tutti i film di questo regista non mi resta che aspettare la sua prossima opera, nella speranza che sia un altro filmone!!!!

Robgasoline  @  30/12/2008 03:59:21
   7½ / 10
Ottimo film che riprende bene il periodo del porno di fine 70 inizio 80 con tutti gli eccessi dell'America di quegli anni.
Con un finale molto riflessivo e triste a mio modo di intenderlo.

Rand  @  28/12/2008 20:10:02
   8 / 10
Ho trovato notevole la regia (1), buone le interpretazioni degli attori (1), ottima la sceneggiatura (1.5) per una storia ostica come quella del re del porno, ambientazioni perfette che ci riportano in un'altra epoca(1) così come le musiche (1) con una sapienza nelle riprese per evitare rating e il vietato ai minori che è difficile riscontrare in un altro film qualsiasi(1), il montaggio ci permette di seguire una storia negli anni agevolmente e con trasporto (1.5), la fotografia è colorata e glamour, fatta di luci soffuse ma anche ambienti indimenticabili, bella veramente come storia, in sostanza da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  11/09/2008 23:27:22
   7½ / 10
non nascondo che ho guardato il film per chi c'era alla regia

la trama mi era sconosciuta l'ho trovata molto originale, e profonda (nessun doppiosenso please)

Paul Thomas Anderson riesce a raccontare non solo la vicenda personale di dirk ma anche il periodo in cui si svolge

k@rlo  @  04/07/2008 14:16:19
   7 / 10
buon film ank se lento e sicuramente troppo lungo per raccontare la storia trattata, secondo m x la trama nn era necessario dilungarsi così tanto cmq carino e Mark Walhberg ha dato una delle sue migliori prove k questo film, bravo!=) ank se bisognerebbe premiare praticamente tt in questo film sono state tutte delle recitazioni fantastike!!!

marfsime  @  25/06/2008 12:20:54
   7 / 10
Ascesa e declino dell'attore porno Holmes che si ritrova in breve tempo una star del cinema a luci rosse grazie alla sua dote anatomica. Una volta immerso in questo mondo dorato Holmes si lascerà andare anche a vizi pericolosi quali la droga..una volta finito questo periodo d'oro finirà col perdere quasi tutto e verrà lasciato in disparte. Un buon film..si può vedere.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/04/2008 10:56:58
   6½ / 10
Il film si lascia seguire senza annoiare e potrebbe "valere" qualcosa di più. Peccato però che alla fine non mi abbia trasmesso praticamente nulla e che il frettoloso finale non l'ho per nulla apprezzato. Tolto questo, è un bel film con validi attori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  02/04/2008 12:46:30
   8 / 10
Il vero esordio di P.T.Anderson è un film stupendo.
Ricco di idee geniali e di scene da antologia,un vero e proprio cult.
Il cast è da capogiro ma su tutti spuntano la grandissima Julianne Moore e Burt Raynolds. Un film corale come pochi se ne vedono,con personaggi stupendi e indimenticabili.
Qualcuno dice che lo stile del regista assomiglia un pò a Tarantino e un pò ad Altman,ma la bravura di un regista stà nel prendere e imparare da tutti e trarne una propria opera. Grande Anderson.

cinemamania  @  17/08/2007 11:22:24
   8 / 10
Una Heather Graham così cattiva non l'avevo mai vista. Bellissimo film.

Paolo70  @  07/06/2007 11:03:13
   5 / 10
Film condito da scene squallide e in diversi momenti noioso. Una vita di un attore porno costellata da sesso, droga (c'è una prte del film dove non si fa altro che far vedere gente che tira la coca) e dei momenti violenti.

dgarofalo  @  01/06/2007 02:27:34
   7½ / 10
grandissimo cast per una storia vera ricostruita molto bene ma alla fine nn mi ha trasmesso niente ma cmq rimane un bel film

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  10/05/2007 01:00:50
   8 / 10
Tre anni prima di Magnolia l'appena ventiseienne Paul Thomas Anderson realizza una pellicola straordinaria,coraggiosa e per certi versi temeraria vista la sua giovane eta':Boogie Nights e'un racconto ambientato nella pornografia industriale del cinema a luci rosse degli anni 70,periodo in cui il regista era poco piu'che un bambino....siamo davanti ad un affresco sociale di quasi tre ore,in cui spicca una regia di grande mestiere(forse un po'compiaciuta nei lunghi piani sequenza,ma cmq davvero ottima)e un cast diretto alla perfezione(parecchi verranno riconfermati nel successivo Magnolia),con l'esordio di Whalberg lanciato definitivamente verso il cinema che conta e le riconferme di pezzi da novanta come Julianne Moore,Burt Reynolds e William H.Macy.
Anderson dirige un film affascinante e capace di rievocare la magia di mostri sacri come Altman e Scorsese,e per un regista alle prime armi non e'poco...personalmente lo metto sullo stesso livello di Magnolia.

Il Messere  @  09/05/2007 23:13:54
   7 / 10
Una breve storia dell'ascesa e tempestiva decaduta del cinema pornografico alla John Holmes, a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta. Riuscito parzialmente, è un film interessante che beneficia della partecipazione di un inedito Burt Reynolds.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  22/03/2007 16:13:35
   6½ / 10
Curiosa ricostruzione, a tratti anche molto ironica, del mondo del porno anni 70. Il protagonista è un pò troppo statico, ma comunque regge discretamente la parte. Un pò piatto in alcuni passaggi, ma comunque vedibile.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  07/08/2006 22:21:16
   7½ / 10
Ottima pellicola del giovanissimo e promettente Paul Thomas Anderson, forte di una sceneggiatura frizzante e di un grandissimo cast, in cui l'unico a non brillare è proprio l'imbalsamato protagonista.

ds1hm  @  07/06/2006 14:33:35
   8 / 10
è proprio un gran bel film. è sempre piacevole vedere la macchina da presa muoversi con un ritmo totalmante diverso dai soliti film. ottimo il ritmo, le inquadrature che scorrono a livello del suolo le trovo stupende, piacevoli anche le musiche. il tema viene trattato con intelligenza, la grande ironia va a colmare ogni pregiudizio dello spettatore così come ogni sua ipocrisia. non resta altro che osservare e riflettere

bastet1973  @  01/06/2006 14:06:54
   8 / 10
e pensare che non volevo guardarlo! bellissima ricostruzione, avvincente originale e ti permette di entrare in un mondo ai più sconosciuto...se non meramente per il prodotto finale!


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

grandissimi interpreti per un film corale dove anche la più piccola comparsata è un cameo di rara fattura!
da vedere

mago di segrate  @  02/03/2006 12:49:31
   7½ / 10
scorre via che è un piacere... trama originale e attori all'altezza. consigliato

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  09/12/2005 12:03:45
   6 / 10
Ascesa e declino di una pornostar ma non solo; un quadro, per la verità un po' pallido, degli anni '70 che strizza l'occhio ad Altman e in parte a Tarantino.
Notevole la ricostruzione, la scenografia e i costumi e anche qualche trovata registica (Anderson era ancora un ragazzino ma non è un pirla); abbastanza piatta e schematica la sceneggiatura e i personaggi, su tutti il monoespressivo Whalberg-John Cena.
Tra l'altro poteva tranquillamente durare mezz'ora in meno, il 6 è un pò stiracchiato.

minù  @  07/12/2005 20:31:00
   7½ / 10
bel film , bella sceneggiatura , Fantastica la scena dove i ragazzi vanno dallo spacciatore (alfred molina) che inizia a parlargli delle audio cassette.....molti omaggi sopratutto allo stile registico di quentin t.

DocSerg1  @  19/06/2005 17:24:12
   7 / 10
Confermo l'analisi dell'unica recensione ad oggi pubblicata sul film.

bacco2  @  22/03/2005 12:20:39
   7 / 10
Mi risulta molto difficile commentare questo film che narra della classica parabola ascesa-declino di un immaginario pornodivo degli anni 70. La ricostruzione di quegli anni è senza altro accurata nei costumi e nelle scenografie. I personaggi invece sono un po’ troppo retorici (Julianne Moore nella parte della porno-mamma, Burt Reynolds nella parte del "patrigno" in versione “duro del roadhouse”, il colonnello nella parte del laido sporciaccione e così via) come anche è il finale.
Rimane comunque impressa l’ironia dei dialoghi e la simpatia per i personaggi.
Riguardo all’ultima scena non capisco se si tratta di un colpo di genio o di una caduta di stile, in ogni caso ti colpisce...


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