Dutch Schultz è un boss degli anni ruggenti di New York. Dixie è un trombettista jazz. Dixie salva la vita a Dutch e per questo motivo diventa il suo pupillo. Dutch ha anche un'amante, la bella Vera... Presto Dixie emigra sulla West Coast e diventa famoso a Hollywood, poi ritorna. Tra lui e Vera accade l'inevitabile.
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Affresco degli anni '20, "Cotton Club" restituisce lo spaccato di un mondo cittadino tra criminalità, affari sporchi e la violenza come strumento di conquista e di vita. Immancabile anche l'obiettivo del successo, tema cardine della cinematografia statunitense (qui incarnato dal ballerino di tip-tap e dal Gere attore "mob boss").
Coppola da vita ad un film corale che cerca (e riesce) a ricreare l'atmosfera del periodo, in particolare grazie alle musiche e al continuo affidamento sulle scenografie e le coreografie. Dove invece il film vacilla è proprio nel suo sguardo collettivo: sembra che al regista italo-americano interessi più raccontare quel mondo piuttosto che le persone che vi si muovono dentro. Manca di fatto un vero protagonista, tanti personaggi entrano ed escono continuamente di scena, nessuna linea narrativa è predominante. Alla fine si rimane con l'amara sensazione di una pellicola che non riesce a raccontare veramente nessuno dei suoi personaggi. Un'opera che poteva essere e che non è stata del tutto.
Un racconto gangster a suon di jazz e pallottole che si potrebbe collocare nel mezzo tra i filmoni e i filmetti diretti dal regista. Messa in scena esemplare (scenografia, costumi, musiche, regia che richiama gli anni 30) per un film tutto sommato scorrevole e godibile; i personaggi tuttavia sono troppi e nessuno ha il suo spazio ben definito (Gere e Lane compresi, che sono veri protagonisti solo in cartellone) mentre il cambio continuo di registro non permette di capire se gli intenti fossero quelli di realizzare un film serio o una commedia.
Non lo avevo ancora visto e ne sono rimasto molto contento. Musica bellissima! forse la cosa più bella del film. Per essere un film di 30 anni fa è tanta roba! Unici i fratelli Coppola. YEAHHH...
Un omaggio sentito ed anche riuscito all'epoca d'oro del Jazz, in un tripudio di canzoni, numeri musicali e costumi sfavillanti. Le uniche pecche del film sono la mancanza di una grande figura femminile ed una sceneggiatura che punta all'epico senza riuscirci, mettendo troppa carne su di un fuoco che sarebbe stato più saggio tenere basso; per il resto la calda scenografia anni '30, la ricostruzione minuziosa del contesto storico, l'avvolgente stile di regia di Coppola ed un Richard Gere baffo-munito che suona veramente la tromba sono tutti punti a suo favore.
Tanto scintillante e rutilante quanto debole a livello di sceneggiatura. Confezione eccellente che incarta in maniera splendida una scatola semivuota. Un vero peccato.
THE COTTON CLUB rappresenta una diversificata costruzione del genere gangster, eufemisticamente parlando, già affrontato da Coppola, intrisa di musiche e canzoni, anch'esse parte del repertorio minore del regista, colma di romanticismo e atmosfere d'altri tempi, sensibilizzate da un tocco metropolitano e dolcificate da una trama indecisa tra la rosea e la nera drammatizzazione. La corporea sfarzosità, trasmessa dallo sfavillante comparto tecnico e dall'artificiosa sceneggiatura, edifica uno spettacolo mondano e snaturato, ricco di personaggi e situazioni intrecciate in modo sentito e sinfonico, senza tuttavia creare uno scorrimento prolifico, che conferisca alla trama stessa, un degno e incisivo resoconto. La criminosa scalata sociale del protagonista e il mondo criminale che regna su tutto lo scenario, ideano una base filmica di abulico intrattenimento e convenzionale teatralismo, di moderata originalità e accentuata formosità, di apparente pregio ma assente di contenuti.
come detto da altri prima di me, la ricostruzione di quegli anni che fanno da sfondo alla storia è impeccabile ed è il fiore all'occhiello del film. per il resto ordinaria amministrazione, nessun acuto, nessuna interpretazione che rimanga impressa.
Buon film gangster che ben ricrea l'atmosfera dell'epoca. Forse si allunga un po' ma le varie parte sono ben tenute assieme. Bene il cast, bravo Coppola.
Cotton Club è il fulcro di un insieme di ministorie dove Coppola concentra il teatro di Broadway e il cinema hollywoodiano dello star system ed i generi che iniziavano ad impazzare proprio in quel determinato periodo di passaggio tra il muto e il sonoro: il musical e il gangster movie. Molto raffinato lo stile, vero omaggio al cinema degli anni '30, a cui però dona un tocco tutto personale con rappresentazione stilizzata, specialmente nel finale da risultare quasi astratta e con l'introduzione del padrino dell'epoca, Lucky Luciano, evoluzione stessa che Coppola ha portato con la saga epica del padrino. Un film particolare, forse leggermente freddo, ma nient'affatto banale.
Affascinante gangster movie di Coppola che ha il pregio di essere stilisticamente divertente,raffinato e poco drammatico nonostante non sia privo di violenza. Si allontana dai toni del Padrino anche se tra gli scrittori del soggetto c'è Mario Puzo. Gere un pò monoespressivo,ma che ci fa vedere che sa suonare la cornetta,Lane affascinante e bellissima come sempre. Musiche particolarmente azzeccate e che stemperano sempre la tensione,ritmo felice e mai noioso. Non lo riesco a considerare un minore di Coppola,per quanto la trama non sia un capolavoro. Giocoso e divertente,più che drammatico. O forse sono io che non ho inteso il dramma in questo film.
Non è un Coppola ai suoi massimi livelli, ma comunque voliamo alto. Ritmo, sparatorie e love story intrecciate sapientemente a suon di charleston e musiche tipiche del periodo. La scena finale ricorda un pò quella del Padrino con Al Pacino killer. Cast di tutto rispetto dove spiccano Bob Hoskins e il bravo Richard Gere. Persino Cage se la cava discretamente. E poi.......ho sempre subito il fascino di quello sguardo imbronciato della Diane Lane.....
Particolare “gangaster-movie” diretto da Coppola. Ambientato negli USA a cavallo tra gli anni ’20-’30, il regista italo-americano ci immerge nella realtà del locale più alla moda di Harem, con i suoi artisti afro-americani e le lotte di potere tra le più importanti famiglie mafiose della zona ..una miscela affascinante e generosa tra musica, spettacolo, violenza ed amori consumati all’epoca della grande crisi ..una serie di personaggi che vengono sapientemente tratteggiati, ottimi i costumi e le atmosfere fumose dei locali dove si esibiscono tra i più grandi jazzisti e artisti di quegli anni ..a volte ne risente un po’ lo sviluppo della narrazione, diversamente frammentato e con una regia a volte sin troppo compiaciuta ma, il valore dello stile di Coppola, resta una sicurezza per chi si avvicina a questo genere cinematografico. Non male le interpretazioni della coppia Gere-Lane e di un giovane Cage (anche se nei medesimi ruoli, attori del calibro di De Niro o Al Pacino, restano ineguagliabili), senza dimenticare le ottime performance di Bob Hoskins e Gregory Hines ..direzione tecnica come sempre di alto livello per un Coppola non ai suoi massimi ma pur sempre apprezzabile ..consigliato!
Non c'e'niente da fare,Coppola trasforma in oro tutto quello che tocca.Gangster movie quasi perfetto per regia,ricostruzione storica impeccabile e ottima prova degli attori
Qui sono nati o passati i più grandi musicisti jazz della storia, il COTTON CLUB (uno su tutti Cab Calloway, famoso cabaret di Harlem, tra il '28 e il '35... (ehmmm 1928-1935)
Un gangster movie ben realizzato nei costumi, nello sviluppo, nelle musiche. Storie di loschi gangster, alcool, donne, ritmo jazz e pugni. L' amore con la donna "vietata". Il film si rifà a personaggi realmente esistiti.
Un gangster movie a suon di jazz ben interpretato da un Richard Gere efficace e concreto. Non è uno dei miei preferiti nella filmografia di F.F.Coppola, ma è comunque un discreto film godibile e ben riuscito, che merita una visione.
Uno dei film che preferisco della grande carriera di Coppola. Una speciale ricostruzione della Harlem e del suo locale di punta degli anni Venti: la passione del regista per quel periodo storico trabocca da tutti i pori. Memorabile colonna sonora e una buona dose di violenza fanno da contorno alle vicende degli artisti di colore e tutti gli altri personaggi che affollano il Cotton Club. Mezzo punto in più per i costumi: splendidi.
Il difetto principale del film è la carenza di equilibrio tra stili e toni nel raccontare questa storia di gangster e jazzisti. Però la passione con cui Coppola racconta questa fase della storia americana con sangue e musica vale tutto il film che è un elogio della cultura afroamericana che è silenziosamente depositaria di sogni e ricordi.
Loperazione - Cotton Club è "globalmente" splendida: è un piacere come pochi assistere a questo film, lasciarsi calare nell'atmosfera fumosa del celebre locale, cantare con Cab Calloway o sentir suonare D. Ellington (o meglio gli attori che ne interpretano la parte), muoversi tra gangsters e *******lle dal cuor d'oro, sparatoie e brillantina per i capelli impomatati, vedere Tom Waits nel suo ambiente naturale (ma non al pianoforte...) insomma resta un gran bel film d'autore... peccato che il tutto sia piegato a un'esercizio stilistico assai di maniera, e che non riesca a frenare, il buon Coppola, una propensione "epica" piuttosto fredda ed estetizzante. Comunque Diane Lane in particolare è sensuale piu' che mai
per piacerti questo film deve piacerti il genere...e a me questo genere non intrippa particolarmente... anche se la regia ha un nome cosi importante non mi faccio incantare e dico che nel film compaiono troppe scene musicali... non mi ha coinvolto particolarmente...e richard gere non mi piace come recita...
Che schifo pensare come si possa uccidere un uomo per denaro.La crudeltà umana non ha limiti. per il resto la trama eraun pò confusionale , troppa treatalità nei costumi e nelle scene. Richard geresex-symbol della situazione. Diana laneantipatica però è una bella donna.O meglio..lo era nell'84.
Film elegante e deliziosamente musicale. La colonna sonora che fa da pernio all'intera storia è il jazz...quello vero...quello degli anni '30....il jazz metropolitano conteso fra i neri e bianchi. Un trombettista bianco si innamora dell'amante di un malavitoso, un ballerino di colore di tip-tap si innamora di una soubrette. Le due donne all'inizio preferiscono il successo dello spettacolo all'amore folle dei loro spasimanti...ma alla fine dovranno cambiare idea. L'amore diviene una forma di energia che mescolata alla musica valica ogni confine razziale...ogni avidità di potere...ogni egoismo. Le vicende che si intrecciano intorno a queste due storie d'amore nascono e si risolvono al COTTON CLUB, mitico locale jazz degli anni trenta, davvero esisitito, in cui suonavano musicisti leggendari come Duke Ellington.....I costumi sono stupendi, le scenografie veritiere...forse la sceneggiatura ha delle pecche: vi sono personaggi trattati in modo troppo superficiale da un grande regista come Coppola...e si sa...dai grandi si pretende sempre molto. Salta all'occhio, ovviamente, la delicata situazione in cui erano costretti a vivere gli afroamericani: non potevano entrare in locali per soli bianchi, erano considerati o schiavi o merce da esporre in spettacoli d'ogni tipo: arriverà in seguito la loro rivalsa.
A quanto pare Richard Gere suona davvero la tromba...il problema è che dovrebbe far funzionare anche i lineamenti del viso durante la recitazione. Molto brava Diana Lane, giocherellone Bob Hoskins, mentre troviamo in gran forma un giovane Nicholas Cage nei panni del fratello del trombettista. Una piccola postilla: nel film recita anche un giovanissimo Larry Fishburne...ovvero Laurence Fishburne.......il Morpheus di Matrix.