distretto 13: le brigate della morte regia di John Carpenter USA 1976
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distretto 13: le brigate della morte (1976)

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locandina del film DISTRETTO 13: LE BRIGATE DELLA MORTE

Titolo Originale: ASSAULT ON PRECINCT 13

RegiaJohn Carpenter

InterpretiAustin Stoker, Darwin Joston, Laurie Zimmer, Martin West, Tony Burton, Charles Cyphers, Nancy Kyes, Peter Bruni, John J. Fox, Marc Ross, Alan Koss, Henry Brandon

Durata: h 1,31
NazionalitàUSA 1976
Generethriller
Al cinema nel Luglio 1976

•  Altri film di John Carpenter

Trama del film Distretto 13: le brigate della morte

Il tenente Ethan Bishop viene assegnato, per il suo primo incarico, ad un distretto di polizia che sta traslocando. La situazione sembra tranquilla, quasi addormentata... quando gli arrivi, in rapida successione, di un furgone della polizia con a bordo tre condannati a morte e di un uomo sotto shock che sostiene di essere inseguito, precipitano improvvisamente il luogo in una sorta di incubo. Il distretto viene preso d’assalto da una temibile gang di teppisti, legati tra loro da un oscuro patto di sangue, pronti a tutto pur di vendicare l’uccisione di un gruppo di loro compagni da parte della polizia. Gli uomini barricati all’interno della caserma dovranno unire le loro forze per far fronte alla terribile minaccia, superando le reciproche diffidenze per una lotta ardua, forse impari...

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Voto Visitatori:   7,82 / 10 (147 voti)7,82Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Distretto 13: le brigate della morte, 147 opinioni inserite

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zerimor  @  08/09/2024 17:18:38
   8 / 10
Quel mattacchione di Carpenter è un mito. Con due lire e due goleador ti gira film su film con quell'atmosfera che solo lui è in grado di tirar su. "Distretto 13" è un thriller clamoroso. Soundtrack prodigiosa e ritmo a palla.

Ps: la scena del gelato (non aggiungo altro non per non fare spoiler) è devastante. Diretta, potente, inaspettata.

stratoZ  @  20/05/2024 13:20:05
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Personalmente "Assault on precinct 13" rappresenta simbolicamente l'inizio del periodo d'oro di Carpenter, che durerà una ventina d'anni e ci regalerà diverse perle spaziando tra i generi, dall'horror, alla fantascienza, al poliziesco, al puro action, contaminandoli saltuariamente in melodrammi e commedie, questo primo tassello è diventato ad oggi giustamente un piccolo cult, realizzato con due lire e fondamentalmente dalla trama essenziale, è una prova del grande talento del regista che riesce a far collimare diversi elementi del suo stile in bilico tra la pura tensione, la schiacciante angoscia dell'essere intrappolati e un'ironia di fondo tipica del suo cinema un po' più scanzonato.

La prima parte funge da semplice, ma neanche troppo corta, contestualizzazione, con una serie di trame parallele che faranno incrociare i personaggi cardine, caratterizzando poco i caratteri, alla fine relativamente stereotipati, e passando subito all'azione con già sequenze, anche abbastanza shockanti, come la scena riguardante la bambina e il gelataio, di una cattiveria enorme, quasi dilaniante, tramite una serie di sfortunate casualità, una notte che si prevedeva essere molto tranquilla, diventerà un vero e proprio gioco al massacro per il tenente Bishop e le persone accanto a lui alla stazione di polizia, tra cui due criminali scortati e tenuti in custodia proprio lì, per un'altra sfortunata coincidenza, in realtà i criminali, un po' per istinto di sopravvivenza, un po' per *****mma, si uniranno alla causa del tenente Bishop, contro l'assalto a cura dei malviventi fuori, così facendo Carpenter inserisce anche degli elementi da buddy movie e allo stesso tempo mitiga la netta differenza tra bene e male, tra polizia e crimine, non etichettando tutti a prescindere come buoni o cattivi, anche i due criminali riusciranno a redimersi aiutando nella causa il tenente e le altre persone intrappolate.

Questa seconda parte riguardante l'assalto è il cuore del film, è il momento in cui Carpenter mostra tutto il suo talento registico, aiutato da una splendida ambientazione tendenzialmente claustrofobica, con questa base di polizia quasi dismessa, senza comunicazione verso l'esterno, con poco spazio che al calar del sole vede arrivare questa banda di criminali agguerriti, creando una forte sensazione ansiogena e schiacciante, con alcune sequenze semplicemente da manuale, come la raffica di proiettili che distrugge buona parte dei vetri, tutti col silenziatore, come un'onda d'urto sovrannaturale dalla quale sembra non esserci scampo, Carpenter gioca molto anche col sonoro, il silenziatore delle pistole e la flebile speranza di essere uditi in modo che qualcuno di esterno possa chiamare i rinforzi, la colonna sonora al sinth, minimale, scritta dal regista stesso, accompagna la vicenda come un leitmotiv nefasto, ma anche i tentativi di fuga dall'edificio per cercare aiuto creano una forte tensione, anche visto cosa è successo agli altri poco prima, quest'onda di proiettili che sembra non lasciare scampo e un destino segnato di morire come topi in trappola.

Gran bel film di genere, con pochi attori, due ambientazioni e una regia di gran livello, Carpenter firma una delle sue prime perle, tesissimo e ansiogeno thriller, in bilico tra il poliziesco e il caper movie, colmo d'azione e un'ironia velata che anticipava un po' le tendenze degli anni 80, riguardarlo è sempre un piacere.

CyberDave  @  14/11/2022 08:31:15
   5½ / 10
Non sono riuscito ad appassionarmi a questo film di Carpenter, prevale decisamente la noia nonostante il genere dovrebbe portare a tutt'altro.
L'ottima colonna sonora riesce a tenerlo in piedi in più di un'occasione, il resto invece non mi è piaciuto molto, come han detto in moti sembra un western urbano ma senza caratteristiche che lo rendano interessante, storia, personaggi, dialoghi, tutto molto piatto e senza mordente.
Anche il finale l'ho trovato senza pathos e non in grado di dare un sussulto al film.

Oskarsson88  @  25/12/2020 10:14:28
   7½ / 10
Colonna sonora e stile accattivanti valgono il buon voto per questo film eccentrico e cult, girato con molto stile, nonostante qualche passaggio un po' lento. Un urban western con qualche tocco di humour e il piatto è servito.

7219415  @  25/12/2020 00:10:27
   7½ / 10
La storia non è nulla di speciale ma ha stile ed è ben fatto

Alpagueur  @  09/10/2020 10:01:03
   9½ / 10
Il secondo lungometraggio del più che promettente regista John Carpenter, (dopo l'esilarante parodia di 2001: Odissea nello spazio, Dark Star, del 1974), che poi continuerà a realizzare classici del genere come Halloween (1978), The Fog (1980), 1997: Fuga da New York (1981), La cosa (1982) e Grosso guaio a Chinatown (1986), "Distretto 13: le brigate della morte" (traduzione italiana di "Assault on precinct 13") è una lezione pratica su come i limiti dei magri fondi (il film è costato appena 100.000 $) e un cast di perfetti sconosciuti possano essere superati da un originale script d'azione, una regia capace e un montaggio avvincente. Nella sua prima sera di servizio come tenente di polizia, Ethan Bishop (Austin Stoker) riceve dal suo superiore quello che dovrebbe essere un compito facile: supervisionare quel che resta del trasferimento di una stazione di polizia dismessa in un ghetto di Los Angeles chiamato Anderson. Tuttavia, a causa di una sequenza di eventi al di fuori del suo controllo, Bishop e la sua intraprendente collega Leigh (Laurie Zimmer), si troveranno a fare fronte ad un assedio della stazione 13 da una coalizione pesantemente armata di bande di strada (capeggiata dalla Voodoo) che hanno giurato di uccidere tutti i poliziotti all'interno e senza alcun modo di comunicare col mondo esterno (i telefoni sono stati staccati e le principali arterie stradali controllate da pali). L'uni aiuto a cui possono rivolgersi è Napoleon Wilson (Darwin Joston) e Wells (Tony Burton), due prigionieri del braccio della morte stivati nelle celle sotterranee della stazione. Con il tempo e le munizioni che stanno per terminare, tutti dovranno prendere un'ultima, disperata resistenza contro le forze dell'oscurità che si avvicinano. John Carpenter non è mai stato in grado di raccogliere i soldi per il western che ha sempre voluto realizzare, ma adattando vagamente la trama di Distretto 13 al Rio Bravo (1959) del suo idolo Howard Hawks, e riempiendo il suo film di etica di frontiera, ha invece creato un aviatore urbano che rivela la ferocia e il caos del vecchio mondo ancora fiorenti dietro la fragile patina di civiltà dell'America moderna. "Ma è impossibile, noi siamo in una città, all'interno di una stazione di polizia… abbiamo sparato per un minuto e mezzo, due minuti, non posso credere che non ci abbiano sentito" o ancora "si direbbe il voodoo della vendetta... ma è assurdo, non siamo mica in Sudamerica" , dice un esasperato e spaventato Bishop, ma nessun luogo, suggerisce Carpenter, è veramente al sicuro una volta che quei vecchi tamburi di guerra iniziano a battere, e nulla è più in bianco e nero quando anche un killer condannato alla sedia elettrica può diventare un onorevole eroe, mentre i rappresentanti della legge, come i tiratori scelti della polizia che accendono i riflettori nella scena di apertura, o il sadico direttore della prigione in cui è rinchiuso Wilson (John J. Fox), possono essere brutali e spietati come i teppisti che inseguono. Man mano che i valori tradizionali crollano rapidamente e assieme ad essi precipitano gli eventi , si dimostra che i principi non provengono dalle istituzioni che la società ha costruito, ma da individui che fanno quello che devono fare, e così Carpenter implica che siamo ancora tutti dei cowboy, che combattono ogni giorno per preservare (o interrompere) l'ordine di cose nelle nostre strade cittadine. In un tour de force magistralmente teso di scene incrociate, il primo terzo del film segue l'evoluzione di una crisi, mentre una catena di incidenti (inclusa la spietata sparatoria a bruciapelo del gelataio e della ragazzina, Kathy (Kim Richards), che è ancora oggi scioccante) conduce inesorabilmente all'assalto invocato dal titolo. Da lì in poi il film si trasforma in un teso dramma da assedio, guidato dall'avvincente colonna sonora elettronica composta (per ragioni di budget) dallo stesso Carpenter, che ha anche un cameo come uno dei teppisti che arrivano da una finestra sparata. La cosa più sorprendente di tutte, le orde implacabili di aggressori non parlano mai, evocando gli zombi "assalitori"nel classico La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero. Entrambi i film, dopotutto, offrono ai protagonisti che sono neri, una morale che è grigia, e una metafora sociale sotto forma di orrore. In conclusione, per me uno dei migliori film polizieschi della storia del cinema, forse il migliore in assoluto assieme a "Lo sparviero" di Philippe Labro, anche questo datato 1976 (una spanna sotto a questi due metterei poi il primo episodio della serie di "Dirty Harry" Callaghan, quello del caso Scorpio, anno 1971, di Don Siegel, e poi ancora una spanna sotto a questo, forse anche due, "Il braccio violento della legge", "Serpico" e "Heat la sfida", che, seppur famosi e pluridecorati, non mi hanno trasmesso lo stesso feeling... mentre considero i magnifici "Scarface" e "Carlito's way" di De Palma fuori categoria in quanto più gangster movies). Non gli do 10 solo perchè l'ho già dato a Halloween. p.s. ancora una volta il doppiaggio italiano è stato a dir poco eccezionale, le voci e i dialoghi della versione originale non rendono così bene.

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pak7  @  24/03/2020 17:40:40
   7½ / 10
Bel film di Carpenter, regista che devo ancora approfondire, un western metropolitano particolare e dal buon ritmo. Le buone prove attoriali del cast e la colonna sonora assolutamente adatta completano il giudizio positivo.

biagio82  @  20/08/2019 18:18:44
   6½ / 10
grezzissimo film di carpenter che è interessante da riguardare adesso per vedere come già fossero presenti i punti cardine del suo cinema.
ma che risente molto dell'epoca e dei pochi mezzi con cui è stato realizzato, buonissima la sceneggiatura (che verrà copiata negli anni successivi fino ai temoi moderni) e l'aspetto tecnico (anche se come detto risente degli anni) ma che difetta in tutto il resto, recitazione, scenografie effetti, sono da film di serie B.
da vedere secondo me solo per completezza verso un maestro del cinema, ma da evitare per spettatore casuale

david briar  @  19/06/2019 13:07:28
   8½ / 10
La violenza non ha volto nè quantità, ma ritmo, come ne "La notte dei morti viventi"; e come "Un dollaro d'onore", Carpenter crea un film dalla partitura musicale(e non un caso che si firmi al montaggio con lo pseudonimo di John T. Chance).
Carpenter propone il suo cinema così classico eppure così unico con una forza sociale notevole, pur negli errori di raccordo e regia presenti anche nei suoi film più blasonati(Essi vivono, per esempio), ma che forse nel suo caso impreziosiscono il film di un'autenticità e di un'imperfezioni che lo rendono più vibrante.
C'è qualcosa di incredibilmente imperfetto nei film di Carpenter, eppure così umano e propulsivo, che unisce l'elegante evidenza di Howard Hawks all'artigianato di film di genere come "L'invasione degli ultracorpi". Tanto che ci si chiede se non sia egli stesso a cercare l'imperfezione: perchè l'imperfezione rende più inquietante l'assenza di speranza del genere umano, che sfocia in una violenza non crudele, ma esclusivamente culturale.

Plinius  @  19/08/2018 17:10:17
   8 / 10
Al suo secondo lungometraggio Carpenter fa centro e sforna un action-thriller diventato negli anni un cult. Malsano, cupo, violento, claustrofobico...la tensione cattura lo spettatore e lo rende quasi partecipe dell'incubo che i protagonisti devono affrontare. La colonna sonora, composta mediante sintetizzatore, contribuisce ad alimentare quel senso di angoscia che pervade il film.

VincVega  @  13/07/2018 12:04:09
   8½ / 10
Cult di Carpenter, che nonostante sia realizzato con due lire, personalmente, non mi stanco mai di rivedere. Il cinema di Carpenter, brutale, cupo e pessimista, si mostra al mondo. Debitore di "La notte dei morti viventi" di Romero (i criminali agiscono nell'oscurità e muti quasi come se fossero Zombie), "Distretto 13" però splende di luce (o buio) propria. Colonna sonora perfetta.
Fa sempre effetto la scena

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Attila 2  @  08/07/2017 19:00:53
   6 / 10
Sembra di vedere "La notte dei morti viventi" di George Romero con un gruppo di personaggi asseragliati in un distretto di polizia invece che in una casa e con dei criminali che li vogliono far fuori invece degli zombie.Ma quello di Romero anche se piu' "vecchio" di 7 anni e' decisamente piu' valido.Qui si inventano trucchi alla McGyver per difendersi e i personaggi,come quello condannato alla sedia elettrica , si redime e aiuta i poliziotti.Si respira l'aria degli anni '70 con temi che vengono riproposti in "salse diverse" in molti film dell'epoca.Atmosfere alla "I guardiani della notte" con i solioti eroi impavidi,passabile.

albert74  @  02/06/2017 02:43:04
   7 / 10
sicuramente un buon film, per quei tempi un capolavoro. Se si pensa al fatto che è stato girato con pochi mezzi a disposizione. Non ho visto scene particolarmente cruente ma bisogna riconoscere una certa maestria nella regia. ottima anche la recitazione dei vari personaggi doppiati perfettamente da doppiatori del calibro di Glauco Onorato e Ferruccio amendola.
Purtroppo il film risente un po' dei 41 anni trascorsi e ricorda parecchio alcuni polizieschi di quel periodo.
Parliamo, in ogni caso di un film da vedere.

ZanoDenis  @  19/04/2017 12:32:07
   7½ / 10
Il primo grande film di Carpenter è questo oscuro e claustrofobico (e anche piuttosto atipico) poliziesco. Tanti pregi, a partire dalla colonna sonora particolarissima composta dallo stesso regista e continuando con una bizzarra caratterizzazione dei personaggi, che tiene spesso alta l'attenzione.
Nonostante gli evidenti limiti di budget il film si difende molto bene e presenta ottime ambientazioni e visivamente riesce ad ottenere un effetto ansiogeno.
Regia come al solito ottima, che raggiunge picchi di suspense in diverse ottime sequenze nella seconda parte, alcune scene sono veramente girate meravigliosamente.
Purtroppo il film paga alcune ingenuità e forzature sparse durante il film, specie nella prima parte, altrimenti il voto sarebbe stato più alto, comunque gran film.

antoeboli  @  04/03/2017 14:24:02
   7 / 10
Carpenter ancora lontano dai suoi momenti top , dirige un buon thriller claustrofobico , prendendo spunto da un vecchio western di Hawks, che a sua volta molti anni dopo i francesi copieranno con Nido di Vespe.
A parer mio l opera francese èpiù interessante sotto i contenuti , ma Carpenter con i pochi mezzi economici del periodo è riuscito a scrivere la storia del cinema tramite una storia e personaggi come Napoleone Wilson che rimangono impressi , come la sua voglia di fumare e chiedere sigarette , e il suo modo di parlare .
Film molto criticato per l epoca per la sua violenza con tanto di scena di uccisione di un minore , da cui poi il film prende il LA .

Project Pat  @  13/11/2016 20:06:05
   7½ / 10
Altro Carpenter (il secondo quanto a lungometraggi, tra parentesi), altro film di una certa distinzione.
Un po' come "La notte dei morti viventi" di Romero, con la differenza che qui non ci sono zombi, ma sanguinari criminali..

DogDayAfternoon  @  09/10/2016 16:57:19
   7½ / 10
Tra i primi di Carpenter, "Distretto 13" è a mio avviso anche uno dei migliori lavori del regista, bravo soprattutto a tenere sempre alta la tensione nonostante una location abbastanza statica.

Il budget limitato si nota tutto, soprattutto visto con gli occhi di oggi, ma a suo modo per alcuni potrebbe essere motivo di maggiore fascino. Alcuni personaggi chiave sono poco approfonditi, così come le relazioni che si instaurano tra loro, ma probabilmente una introspezione maggiore avrebbe diminuito il ritmo e allungato eccessivamente la durata per il genere di film e storia rappresentata. Come sempre, Carpenter si rivela anche un ottimo compositore, tra le sue musiche più belle e celebri.

Non mi è ancora ben chiaro perché Wilson sia soprannominato "Napoleone", un aspetto che rimbalza durante tutto il film ma che non viene mai ben chiarito.

Goldust  @  19/05/2016 15:47:53
   7½ / 10
Tra i tanti film di Carpenter visti fino a qui "Distretto 13" è sicuramente quello che ho preferito: è un claustrofobico incubo ad occhi aperti ricco di tensione, con evidenti debiti verso capolavori quali "Un dollaro d'onore" di Hawks ( il modello principale ) e "La notte dei morti viventi" di Romero ( la silenziosa gang di teppisti di strada ricorda molto l'orda di zombie del film in questione ). Ne esce una pellicola compatta nelle atmosfere e nelle suggestioni, un pò sbrigativa nei dialoghi e nella definizione dei personaggi ( come quasi sempre nelle opere del regista ) ma decisamente ben ritmata, grazie anche all'apporto di una colonna sonora spesso efficace. Come detto, uno dei migliori lavori del regista. Consigliato.


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Federico  @  23/02/2016 12:05:26
   7 / 10
come da voto: buon film, vale la pena vederlo.

Lontano dall'essere un capolavoro è comunque un buon film considerato che ha 30 anni. Forse è invecchiato un po' maluccio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/02/2016 12.10.20
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kingofdarkness  @  29/05/2015 11:24:17
   9 / 10
Il primo vero capolavoro di Carpenter.
Da un soggetto all'apparenza semplice e scontato, il regista dimostra senza troppi fronzoli di che pasta è fatto, riuscendo a tirar fuori un film teso ed avvincente dal primo all'ultimo minuto.
Nonostante il ritmo sia lentissimo, e lo si nota sin dalle prime inquadrature, la tensione generale che si respira nell'aria è talmente fitta che si la taglia con un coltello.
Le diverse scene crude e violente coraggiosamente inserite dal regista (la carneficina iniziale e l'infanticidio a sangue freddo) contribuiscono ad accrescere gradualmente la sensazione di vuoto e malessere suscitate nello spettatore, nonchè a dare un tono ancor più cupo al film.
Semplicemente perfetto il modo in cui vengono trasmesse ansia e panico, così come il senso di claustrofobia durante l'avvicendamento che scaturisce poi l'assalto alla stazione.
Di ottimo impatto le performance degli attori, con Darwin "Napoleone" Joston a rubare gran parte delle luci al resto del cast, che comunque è ben amalgamato e svolge un lavoro più che convincente (soprattutto Austin Stoker e Laurie Zimmer).
L'unica pecca è forse il finale leggermente troppo affrettato…non mi sarebbe dispiaciuto se fosse durato 10 minuti di più, magari rivelando maggiori dettagli e coinvolgendo maggiormente anche altri membri della gang.
Però che dire….Carpenter è veramente un maestro nel creare suspense, e il suo talento nell'abbinare alla perfezione inquadrature, giochi di luce e musiche è davvero unico, magistrale.
E questo è solo l'inizio…..

Jumpy  @  22/03/2015 12:35:27
   8 / 10
Anche a distanza di tanti anni è un filmone.
Certo, indubbiamente risente dell'età e del bassissimo budget (o almeno così mi è sembrato) con cui è stato realizzato ed alcune situazioni e trovate, viste con un occhio di quasi 40 anni dopo fanno quasi sorridere per ingenuità.
Va però visto pensando, appunto, ad un film del 1976.
Alcune scene sono davvero shockanti e son diventate icone della storia del cinema.
Straordinaria la colonna sonora (tra moog e piano elettrico :) ).

SaimonGira  @  26/01/2015 14:44:18
   7 / 10
Decisamente un lavoro azzeccato! Seppure sia datato questo film non ha perso smalto con il passare degli anni, emozionante e ricco di suspence. La trama lascia un pò perplessi più che altro perchè non fornisce tutti gli indizi che dovrebbe, specialmente su questa fantomatica banda che scatena tutto il suo terrore in questo malcapitato Distretto 13. Ciò nonostante ha un atmosfera cupa e ansiolitica e coinvolge lo spettatore dall'inizio alla fine! Da vedere

Dick  @  25/01/2015 21:28:49
   8 / 10
Bel film dall' atmosfera cupa con un forte stato di tensione che permea il film! Carismatici i protagonisti, sopratutto Napoleone.

BrundleFly  @  22/10/2014 12:42:59
   7 / 10
Il secondo film di Carpenter ha già in se tutte le tematiche care al regista, che se le porterà dietro durante l'intera carriera: la figura dell'anti-eroe, la critica sociale, l'ambientazione surreale, persone sotto assedio in luoghi ristretti e così via.
Non rispecchia molto il mio genere di film, ma riconosco essere una pellicola che ha fatto la storia, soprattutto considerando l'anno in cui è stato girato associato alla crudezza di alcune immagini.

alex94  @  19/10/2014 10:33:44
   8 / 10
Altro ottimo film diretto da John Carpenter negli anni 70.
La trama è buona,ricca di scene crude e violente,piuttosto elevata in alcuni momenti anche la tensione.
Ottima l'atmosfera oscura e minacciosa che si respira per gran parte del film,ben girate anche le scene d'azione.
Buona la regia,la recitazione e la colonna sonora.
Un cult assolutamente imperdibile.

DarkRareMirko  @  21/09/2014 01:53:29
   8 / 10
A mio avviso un pò sopravvalutato, il film si fa ricordare per essere tra i primi del regista (che l'ha fatto a soli 28 anni, collaborando anche alle musiche, tanto di cappello) e per la tensione.

Finale in effetti sbrigativo, durata magari un pò troppo limitata (la versione di Fuori orario ch eho visto, su Rai 3, credo non raggunga neache gli 80 minuti), ma grande maestria nel dirigere e grande coraggio in certe scene (l'infanticidio).

Vale soprattutto come semiesordio dopo Dark star e la sua importanza storica è indiscutibile; omaggi ai western, dialoghi discreti in un buonissimo poliziesco d'assedio.

C'è pure un remake.

The warriors di Hill gli deve qualcosa.

Per molti un cult

Charlie Firpo  @  13/06/2014 11:09:17
   7½ / 10
Un buon film peccato sia stato girato con penuria di mezzi e in particolare di soldi, fatto che si nota molto nel finale sbrigativo in cui non succede niente di che! Il clou della pellicola sicuramente rimane la scena in cui viene fatta secca la ragazzina col gelato in mano.

Bravo Carpenter.

3 risposte al commento
Ultima risposta 13/06/2014 11.23.37
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Filman  @  21/04/2014 21:33:53
   8 / 10
ASSAULT ON PRECINCT 13, scritto e diretto da John Carpenter, si reinventa all'insegna del neoclassicismo cinematografico, nascendo come western metropolitano e diventando una vetta nel genere d'azione. Folgorando nella sua atmosfera irreale e "di cronaca" al tempo stesso, la scintillante pellicola ondeggia nella sua natura notturno-urbana riproponendo densamente un mondo gemello al nostro, in cui la violenza e la criminalità sono un elemento di assurda proporzionalità nell'attuale società che tutti conosciamo.
Esaltando moralità, umanità e giustizia, faro isolato nella nostra comunità come la stazione di polizia del film, il sensazionale spettacolo, offerto da un riadattamento di tecniche e trovate di carattere canonico-classico del cinema americano e da una matura e notevole messa in scena, trova efficacia tanto nella sua corrente d'ispirazione quanto nella sua moderna evoluzione.

_Hollow_  @  01/02/2014 03:45:14
   7½ / 10
Molto crudo e grezzo, comunque un buon film. Meglio di roba propinata più recentemente. Alla fine la tensione rimane alta e si prova empatia per tutti i protagonisti. Pure la regia di Carpenter e la colonna sonora svolgono bene il loro compitino.

Più che guardabile. Soprattutto per piccole perle come questa:

Agente: "Mah non capisco, non sei uno psicopatico, non sei uno stupido ..."
Napoleone: "Allora sono uno *******. Non puoi togliermi tutto, amico."

GianniArshavin  @  16/12/2013 15:05:14
   7 / 10
Distretto 13 è il secondo film di Carpenter,per molti un cult clamoroso e per altri addirittura un capolavoro.
Questa pellicola del 76 ancora oggi risulta valida e d'impatto,con una serie di messaggi politico-sociali attualissimi,il tutto supportato da un ritmo che non annoia e da una colonna sonora da urlo.
Carpenter anche in questo lontano film ci lancia in faccia alcuni dei suoi temi e tratti distintivi comuni nelle opere successivi come:gli esseri umani tutti messi sullo stesso sudicio piano,a dispetto del ruolo che ricoprono nella vita di tutti i giorni (criminali,cittadini e poliziotti tutti capaci di difendere\offendere in nome dei propri interessi),il luogo chiuso e claustrofobico teatro delle vicende e anche la critica alla violenza fredda e gratuita rappresentata perfettamente dalla prima scena,dall'assalto al distretto e soprattutto dalla scena della bambina diventata famosa nel corso del tempo.
Proprio l'assalto è uno dei punti focali del film,con questi banditi senza volto (sono riuscito però a intravedere lo stesso Carpenter ahaha)che attaccano in maniera folle e ossessiva in nome di una vendetta scaturita da un'altra vendetta. Il non vedere mai perfettamente la minaccia crea un senso di smarrimento nello spettatore,che alla fine non riesce ad individuare perfettamente i nemici e ad identificarli con nessun pericolo se non quello generico di "banda criminale";questo tema verrà riproposto spesso dal cineasta,e alcune scene mi hanno ricordato la comparsa dei "Pazzi" in "Fuga da NY".
Le recitazioni sono di buon livello,nonostante il budget bassissimo come spesso nella carriera del regista,e sicuramente spicca quella di Napoleone Wilson che entra di diritto nella classifica dei migliori personaggi Carpenteriani.
Purtroppo l'opera ha alcuni difetti,soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura visto che in alcuni momenti succedono cose poco plausibili e a tratti anche inspiegabili.
Detto questo vi consiglio questo film del maestro,dove si intravedono i primi barlumi del suo fantastico cinema nonostante la data di uscita e i pochi soldi a disposizione.

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topsecret  @  27/11/2013 14:46:17
   7½ / 10
Dire che questo film sia curato in ogni dettaglio non sarebbe corretto, cosa che afferma anche lo stesso Carpenter, eppure questo DISTRETTO 13 -LE BRIGATE DELLA MORTE è diventato un cult, forse neanche senza saperne il vero motivo.
La storia è un concentrato di suspense, la violenza gratuita e cruda che fa da apripista all'assalto della centrale è un pugno nello stomaco, e ha una forza davvero dirompente. L'adrenalina, il sangue e gli elementi da commedia lo completano e ne fanno un prodotto davvero apprezzabilissimo che si guarda tutto d'un fiato senza mai staccare lo sguardo dal video. E poco importa se è un remake o un omaggio...

Invia una mail all'autore del commento Alan Wake  @  19/08/2013 17:59:28
   9 / 10
Considerato dalla critica come il primo vero lungometraggio cinematografico di Carpenter, questa pellicola è divenuta col tempo un vero e proprio cult rivoluzionario: negli anni '70, quando Hollywood era in procinto di cambiare volto e di proporre nuove tematiche e nuovi franchise, tra i film che diedero vita a questo incisivo cambiamento non poteva non esserci il nome del primo capolavoro di John Carpenter, "Distretto 13 - Le brigate della morte".

Il film inizia mostrando un conflitto a fuoco tra poliziotti e gangster in una zona notturna di Los Angeles, rappresentata come una vera e propria zona di guerra.
Con i criminali in fuga, la polizia decide di aprire il fuoco, uccidendo, così, un gangster.
Carpenter mostra, per la sua prima ma non ultima volta, la sua idea di come i poliziotti siano (perlopiù) delle forze armate e violente, nonché approfittatori del loro potere. Tuttavia è solo uno dei tanti elementi che hanno delineato la filmografia del regista.

Con l'uccisione del gangster, si apre un cerchio di sangue, colmo di vendetta e alimentato dall'odio: i criminali della città iniziano a seminare il panico nelle strade, uccidendo e distruggendo.
Il fato vuole che a finire tra le vittime vi sia una bambina, il cui padre decide, a sua volta, di vendicarla a tutti i costi con la morte del suo assassino, ovvero il capo della gang.
Quest'ultimo non può nulla contro la rabbia omicida di quest'uomo, che lo uccide a sangue freddo.
Si passa di seguito ad un nuovo patto di sangue e di vendetta dei gangster: anche a costo di morire, promettono di uccidere l'assassino del loro boss.
Polizia, maliventi e cittadini vengono, dunque, messi sullo stesso piano, mostrando una mentalità comune ed unificatrice, in cui la moralità è sostituita dall'istinto e dall'illogicità della violenza.
L'uomo a cui i criminali della città danno la caccia non può che scappare e cercare rifugio, che riesce a trovare in una stazione di polizia, isolata, però, dal resto della città. L'epoca e la visione del regista non possono che vedere il corpo della polizia come un'istituzione lontana dalla vita della comunità e in cui la fiducia della gente viene a mancare.

Nella stazione della polizia, a proteggere l'uomo, vi sono un poliziotto (Ethan), due carcerati destinati alla sedia elettrica e due donne. Altro elemento preponderante del film, tipico del cinema di Carpenter, è la piccola comunità, posta al centro delle vicende. Evidente come il regista ci tenga ad evidenziare i loro rapporti e le loro personalità.
Un ulteriore componente Carpenteriana è il ribaltamento bene-male, non ancora definita come nei suoi prossimi film, ma decisamente presente: a diventare gli eroi saranno i carcerati pluriomicida, pronti a difendere con la vita il cittadino in pericolo, mentre Julie (una delle due donne) diventerà l'anti-eroina, non molto diversa dai gangster, e la cui sorte è proporzionale alla sua virtù.
Da questo momento il film proporrà un lungo assedio mozzafiato e ricco di tensione e azione, che riporta con la mente ai Western più classici, che sono invero una delle più grandi ispirazioni del cinema di Carpenter.

A predominare le scene sono i personaggi, di carattere delineato e preciso: la fiducia che viene data e ricevuta tra di loro, specie tra Napoleone ed Ethan (carcerato e poliziotto), gli aiuterà a sopravvivere,
Il film gode di una sceneggiatura semplice, ma tuttavia in pieno stile Carpenter (non ancora del tutto formato).
Con lo sguardo del regista rivolto ad un mondo in cui il degrado delle metropoli è in perenne incremento, "Distretto 13" è stato forgiato sotto ogni aspetto come un film di critica sociale.
Tuttavia la visionarietà del regista, in questo film, è decisamente più concreta ed ottimista di alcuni suoi futuri lavori (come "1997 - Fuga da New York).
Regia perfetta ed essenzialista, che prende poco e lo trasforma in molto (come la sceneggiatura semplice ma brillante).
Perenne è l'immortale colonna sonora di Carpenter, che è probabilmente una delle sue OST migliori. Di tonalità quasi elettrica, il sonoro funziona perfettamente nel film.
Ottima la fotografia, che da spettacolo nelle scene notturne.

Capostipite dei film sulla violenza di strada, "Distretto 13 - Le brigate della morte" è uno dei film sulla criminalità più influenti mai fatti, nonché uno dei migliori capolavori del genere di sempre.

Jotaro83  @  28/07/2013 21:54:41
   7 / 10
Buon thriller di un regista che sicuramente non ha peli sulla lingua e intende raccontare liberamente una storia mettendo in scena tutto ciò che vuole. Ad esempio

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Nonostante la storia non sia così ricca di risvolti di chissà che tipo, il film riesce a mantenere una tensione altissima per tutta la sua durata! Gli attori sono formidabili ed alcuni dialoghi geniali.... non sorprende affatto che sia divenuto un film cult! Nonostante sia datato rimane un film godibile da cui altri registi hanno sicuramente attinto.
Solo una domanda....

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  13/07/2013 17:15:47
   6½ / 10
Discreto film a basso costo divenuto un cult.
Storia un po' assurda ma godibile, bella l'idea di un nemico che non viene mostrato.
La mano di Carpenter si vede, soprattutto nell'uso delle musiche.

Spotify  @  12/07/2013 01:53:29
   7 / 10
Davvero non male questo thriller di carpenter che si cimenta per la prima volta nel cinema di suspance. Tensione altissima per tutto il film e anche se la pellicola è molto datata (1976) essa scorre molto bene e non annoia mai. La scena della bambina è molto cruda e per qualcuno potrebbe essere difficile da guardare ma poteva fare più impressione all'epoca che oggi. Ottime le musiche. Uno dei migliori film di carpenter.

Xzibit  @  07/07/2013 12:59:43
   4½ / 10
Ok che è stato fatto con 2 lire, ok che è del 76, ma sto film ha dei vuoti di sceneggiatura e recitazione che sono evidenti, ben coperti dalla musica.
Più che generare tensione mi fa sbadigliare.
Probabilmente la scena della bambina mi avrebbe colpito trent'anni fa, ma analizzando sto film oggi a me non dà nulla. Poi sicuramente sarà stato importante per altri film a seguire, ma pace.

Qua si parla di una gang di Los Angeles, la "banda vodoo" che si vuole vendicare e che "non gli interessa di morire sono dei pazzi" cit.
usando la violenza zombie-Romeriana inteso come violenza random a prescindere che sia su polizia o cittadino. Cambia poco.

L'unica cosa che mi è piaciuta è stato il fatto che non si sapesse quanti erano e scappavano fuori ovunque, quello dà un po' di tensione seppur minima. L'ho provato a rivedere una seconda/terza volta ma niente da fare, si salvano i dialoghi iniziali con qualche battuta, poco altro.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  08/06/2013 03:22:51
   7 / 10
Niente male, buona la narrazione a intreccio, con le storie dei vari protagonisti che vanno via via incontrandosi per poi dare vita a una bella e tesa sequenza finale. Film molto asciutto, senza fronzoli, di tutta sostanza.

Lucignolo90  @  25/04/2013 23:42:55
   8½ / 10
Un grande Carpenter d'annata in quella che è la sua prima pietra miliare della carriera. Il regista attinge a piene mani da La notte dei morti viventi (i membri della gang che attaccano senza sosta e sembrano zombie, l'edificio preso d'assalto, persino l'uomo in fuga sotto choc e inerme durante tutto l'assalto, come la donna nel film di Romero) e un dollaro d'onore creando un peculiare pseudo-horror senza mostri laddove l'unica e insuperabile mostruosità è sempre costituita dagli uomini stessi e dalla loro bieca violenza, immotivata il più delle volte.
Restano scene cult come quella celeberrima della bambina col gelato in mano, probabilmente irripetibile negli ambienti mainstream odierni, che ci riporta al cinema indipendente fatto da registi con le palle, quale era ed è sempre stato John Carpenter (che, come spesso succede è compositore delle musiche stesse, sempre belle e accattivanti)

ferzbox  @  13/04/2013 14:41:32
   7½ / 10
Tra i primissimi film di John Carpenter, abbiamo questo "Distretto 13",pellicola "sub urbana" e tipica degli anni 70.
Sostanzialmente non presenta niente di ufficialmente orrorifico ma quella che abbiamo davanti è una produzione che mette in risalto tutte quelle peculiarità attualmente conosciute di questo regista.
Carpenter si diverte ad esaltare le sfumature psicolabili di alcune Gang di teppisti in modo macabro e grottesco,mostra la loro unione con un retrogusto di macabro(come il patto di sangue),sottolinea la loro "fratellanza" come se fosse una setta,una religione perversa,eliminando del tutto la loro umanità.
Protagonisti di questa vicenda sono le vittime di questa Gang vogliosa di vendetta nei confronti della polizia del luogo, per l'uccisione di un loro "fratello".
Si tratta di personaggi diversi,un tenente trasferito dal distretto di un altra città,tre detenuti e un uomo caduto vittima dei loro soprusi;tutti quanti si ritroveranno a dover collaborare e difendersi da guesta Gang di pazzi psicopatici all'interno di un distretto di polizia già martoriato,barricati e terrorizzati da quelli che sembrano esseri soprannaturali.
Sono rimasto molto colpito da come Carpenter ha caratterizzato questi teppisti,non è stato uno dei primi che ho visto di questo regista,ma ho notato subito delle similitudini ad altri film....il modo che avevano i teppisti di sparire nell'ombra,di terrorizzare le loro vittime....come i barboni del "Signore del male" o i bambini del "seme della follia"...incredibile.
Ne consiglio la visione perchè è una chicca di Carpenter imperdibile,un pò datato e limitato nel budget,ma estremamente violento e dall'anima malvagia come solo questo regista sa fare....

Constantine  @  17/02/2013 01:54:27
   7½ / 10
Opera seconda di Carpenter, un western tetro e metropolitano, un distretto di polizia che diventa fortino assediato da frotte di criminali kamikaze e spiritati. La cosa che funziona davvero bene è tutto il preambolo che trova il suo apice nell'ormai celeberrima scena dell'assassinio della bambina al camion dei gelati, poi ci sono le perfette musiche sempre del regista a mantenere un livello di tensione altissimo e a caratterizzare l'atmosfera già dagli eccitanti titoli di testa. I punti dolenti sono nella caratterizzazione dei personaggi ed in uno svogliato finale. La critica di Carpenter arriva con il personaggio del padre; anche nel moderno mondo civile (e siamo sul finire degli anni 70) la sola legge è quella del taglione, occhio per occhio. Film da vedere perché ha fatto scuola.

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vieste84  @  02/01/2013 23:20:54
   7½ / 10
I film anni 70 che più mi piacciono, belli crudi, incubi metropolitani che diventano realtà. Gli interpreti sono molto indovinati, molte le scene violente che rimangono impresse, visto nel lontano 76 sicuramente aveva ancora più impatto.

Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  23/10/2012 15:33:37
   8 / 10
100% Kohn Carpenter. Storico.

Invia una mail all'autore del commento nightmare95  @  12/06/2012 03:50:09
   8½ / 10
Altro bellissimo film di John Carpenter che è senza dubbio uno dei miei registi preferiti.
La trama è intrigante, le musichette uniche e gli attori bravissimi, soprattutto lo straordinario Napoleone.
Le uniche cose che non mi sono piaciute sono state (vedi spoiler), per il resto il film è stupendo.
Consiglio caldamente a tutti la visione del film perchè è adrenalinico, crudo, agghiacciante e pazzesco. DAVVERO CONSIGLIATO!!!!

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  05/04/2012 16:21:55
   7 / 10
Un buon film in perfetto stile carpenteriano, anche se ancora un po' acerbo, mai noioso e ricco di tensione. Buone anche le musiche che se non sbaglio sono state composte dallo stesso Carpenter.
Personalmente lo considero un po' sopravvalutato (come "Fuga da New York"), i capolavori di Carpenter sono altri, anche se credo che nel 1976 questo sia stato un film estremamente innovativo, ma direi che un bel 7 se lo merita tutto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  31/03/2012 21:30:10
   8 / 10
Un ottimo esempio del cinema essenziale di qualità. Pochi mezzi, tensione palpabile, ritmo sostenuto e noia totalmente assente. La bravura di Carpenter c'è e si vede.

Beefheart  @  02/03/2012 18:30:10
   7 / 10
Primo film centopercento John Carpenter. Azione, violenza, provocazione e citazionismo. In questo caso trattasi del remake in chiave western-metropolitana di "Un dollaro d'onore" di Howard Hawks. Pellicola grezza, attori sconosciuti, sceneggiatura serrata. Nella sua eccessività non è male.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  07/02/2012 15:13:55
   9 / 10
Bellissimo! Un intreccio molto semplice, ma la tensione resta sempre altissima! Il tema musicale principale è uno dei più belli della storia del cinema

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  23/01/2012 17:22:48
   8 / 10
Siamo nella periferia di Los Angeles nel 1976 ma potremmo tranquillamente trovarci nella periferia di Roma nell' ormai prossimo (ebbene sì, il tempo vola) 2030, interi quartieri in mano alle bande armate, l'illegalità spadroneggia, le forze di polizia sono come i panda, a rischio estinzione in balia del male. A 28 anni la mente di un giovane Carpenter già partoriva immagini di un mondo possibile, dove se non sei uno dei Fantastici 4 è meglio che dopo il calare del sole te ne stai buono buono a vedere Pippo Baudo in televisione così da evitare una precoce discesa al sepolcro.
L'agghiacciante scena della bimba con il gelato basta da sola a racchiudere il messaggio che il regista vuole trasmettere con questa pellicola: L'essere umano sa essere più crudele dell'immaginazione. Quando si arriva ad uccidere con la stessa facilità con la quale scacciamo una mosca dal viso, significa che siamo andati oltre le leggi della natura, soprattutto perché l'uomo dispone di un cervello più evoluto di quello degli animali e dovrebbe avere anche una coscienza, non è un caso che alla banda di fuorilegge che assedia il distretto di polizia Carpenter non dà un volto ne un'anima, una massa anonima ed inespressiva che non può non ricordare gli zombi di Romero, gli uomini non hanno strategia, agiscono come sotto ipnosi, spinti da una solo desiderio: uccidere o con la stessa noncuranza morire uccisi.
La violenza può raggiungere livelli di stupidità impressionanti, la massa umana che avanza verso l'avamposto innalzato dai poliziotti a difesa dell'unico responsabile di tale delirio (l'uomo che ha ucciso uno dei delinquenti) è la sua rappresentazione, ricorda gli eserciti durante le battaglie, un insieme di impotenze che avanzavano senza paura, impavidi, uno contro l'altro, completamente privi di tutto ciò che ha valore nella vita di un individuo: la libertà della ragione; Questi docili automi, strumenti in mano ad una manciata di uomini che comandano, avanzano eroicamente, ma a quale scopo? Beccarsi una pallottola in fronte per poi vedere dall'alto dei cieli i comandanti che contano le perdite dei propri uomini, chi ne ha subite meno è il vincitore. Che soddisfazione aver contribuito alla vittoria!.
Se da una parte abbiamo una violenza cieca e ottusa dall'altra ad appoggiare le forze dell'ordine c'è una violenza che al contrario ci vede molto bene rappresentata da due criminali in trasferimento da un carcere ad un altro, Carpenter sottolinea le diverse forme che può assumere il male, c'è quello gestito da un cervello funzionante e quello affidato a scatole craniche vuote.
Per ultimo un quesito: I criminali che affiancano i poliziotti neanche a dirlo sono uno bianco e uno nero, siamo in America, uno dei due deve morire (è sempre così), indovinate un po' chi ci lascia le penne? Non c'è bisogno di spoiler, lo capirebbe pure un bambino.

maitton  @  17/01/2012 21:55:26
   6½ / 10
film che fila liscio come l'olio dall'inizio alla fine.
non c'e'nulla di eccezionale, a partire dalla trama fino al cast, ma tutto e'decisamente innovativo.
da vedere.

gemellino86  @  12/10/2011 16:50:00
   8½ / 10
Carpenter dimostra di essere un grande regista. Un film carico di tensione con ottimi protagonisti. Solo per la storia merita di essere visto. Davvero eccellente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  12/10/2011 11:21:28
   8 / 10
Carpenter è un maestro del genere e questo film è un cult imprescindibile.
Bellissime le atmosfere cupe che rispecchiano molto il cinema anni 70.
La cosa più incredibile del film è però la tensione, mai calante; una visione al cardipalma.
Buona caraterizzazione dei personaggi.

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Ultima risposta 12/10/2011 13.58.56
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franky83  @  02/08/2011 12:36:12
   7½ / 10
Bel film,con la giusta tensione...mezzo voto in meno perchè mi aspettavo un finale più coinvolgente

Leonardo76  @  27/07/2011 18:42:52
   7 / 10
Simile come trama all'horror "la notte dei morti viventi" con banditi kamikaze al posto degli zombies, film cmq molto bello. Ottima la colonna sonora.

PignaSystem  @  26/06/2011 14:40:29
   8 / 10
Un western metropolitano con i controc****, Carpenter al meglio di sé!

rinuzeronte  @  18/06/2011 19:48:09
   7½ / 10
Questo film è strano! mi da sempre l' impressione di avere una potenzialità maggiore di quella che esprime, però me la trasmette! Quindi, qualcosa non quadra affatto, ma mi piace.

dagon  @  15/05/2011 23:03:08
   8 / 10
Ancora una volta (anzi, per la prima volta, per Carpenter) un eterogeneo gruppo di persone costretto a lottare per la propria vita. Un vero western metropolitano, palesemente omaggiante Hawks, scandito dalla incalzante colonna sonora elettronica del regista, caratterizzato da un grande montaggio e da almeno un personaggo memorabile (Napoleone).
Una scena mi lasciò veramente di stucco per la sua inattesa e "naturale" cattiveria


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guidox  @  10/05/2011 00:59:31
   8 / 10
ancora acerbo ma con dei lampi di classe notevoli, Carpenter fa subito vedere di che pasta sia fatto.
ci sono molte delle componenti che poi saranno riproposte con successo in capolavori come La cosa e Fuga da New York, anche se va detto che siamo comunque di fronte a un diamante grezzo che fa del suo non essere levigato un vero punto di forza a sè stante, una sorta di potenza non filtrata che esplode deflagrando.
indimenticabile la scena della bambina col gelato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  08/05/2011 10:58:46
   8½ / 10
Uno dei miei film preferiti girati da Carpenter che comincia ad avere un immagine chiara del sudiciume che avvolge il suo paese...e qualche anno piu' tardi "esplodera'" con il suo lavoro piu' conosciuto (fuga da Los Angeles)!
L'attacco alla societa' Americana è comunque presente in quasi tutti i suoi film...
In "ASSAULT ON PRECINCT 13" Carpenter rende omaggio ai suoi registi preferiti creando sequenze ad hoc per poter inserire citazioni su citazioni!
"Un dollaro d'onore" di Howks ma anche Leone e Romero!
Unica nota stonata del film è ,a mio avviso, il rapporto troppo finto e patinato che si viene a creare tra la protagonista (un robot umano) e il condannato a morte...
Comunque giustamente un cult!

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Ultima risposta 08/05/2011 10.59.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  03/05/2011 08:55:52
   7½ / 10
"I was born out of time"

Il secondo film di John Carpenter - dopo il piccolo gioiello del 1974 "Dark Star", la sua tesi di laurea - è decisamente già un distinto prodotto: ispirato da "Un dollaro d'onore" di Hawks (l'eroe del regista) e "La notte dei morti viventi" di Romero, Carpenter mette in scena un teso western metropolitano ambientato in una Los Angeles permeata di una criminalità che sembra la personificazione del Male (l'agghiacciante scena dell'omicidio della bambina rimarrà alla storia). Incredibile come le varie limitazioni pratiche imposte dalla produzione - un budget di soli centomila dollari e poco tempo a disposizione per girare -, che lo avevano pensato come film d'exploitation, vengano abilmente superate con una messinscena ottimamente realizzata ed una vicenda costruita per incollare lo spettatore alla poltrona, e come alcune evidenti leggerezze di sceneggiatura/costruzione delle scene (la "vendetta" del padre su tutte) e la non brillante recitazione degli attori vengano compensate dalla capacità dello script di delineare i profili dei personaggi. Ethan Bishop è l'eroe, l'integerrimo poliziotto di colore, disposto a sacrificare la propria vita pur di proteggere l'incolumità altrui (un personaggio secondo me ereditato dall'ispettore Tibbs di Sidney Poitier), Napoleone Wilson (che col procedere della pellicola ne diverrà il vero fulcro) è l'antieroe, un delinquente condannato alla pena capitale, un uomo dal passato misterioso, un gentiluomo, intelligente ed arguto; e fra due characters apparentemente così diversi (la giustizia e il crimine) si svilupperà una particolare forma di empatia che li vedrà lottare fianco a fianco contro il nemico comune. Bello anche il personaggio di Leigh, una femmina alfa dotata di fascino e freddezza al tempo stesso.
Il tema di un nemico invisibile, nascosto e subdolo (elemento che verrà poi ripreso in un capolavoro come "La Cosa") emerge con prepotenza nella caratterizzazione della gang che prende d'assedio il distretto, una massa indistinguibile, senza volto, senza parola, senza paura, senza il senso del dolore, votata all'odio e al sangue secondo inquietanti riti pagani, e dotata quasi di poteri ultraterreni come quello di comparire e scomparire a suo piacimento.
Lontano dal capolavoro, con un finale troppo sbrigativo, ma diretto con maestria e pieno di citazioni fatte per essere ricordate, è il primo deciso passo di Carpenter verso una carriera che lo consacrerà come un cineasta cult (3 anni dopo dirigerà il suo primo vero grande film, Halloween)

"In my situation, days are like women - each one's so damn precious, but they all end up leaving you."

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  03/05/2011 00:44:48
   8 / 10
Strepitoso incubo notturno di Carpenter che attraverso un assedio all'ultimo colpo mette in scena un'allegoria apocalittica in cui il male non ha volto, anzi ne ha mille, mutevoli e improvvisi. I personaggi sono tutti personificazioni metaforiche coi quali è difficile non simpatizzare.
Grande atmosfera e tensione alle stelle. Autentico cult movie da brivido, copiato fino alla nausea.

BlueBlaster  @  07/04/2011 14:44:44
   8 / 10
Gran bel western metropolitano in cui si denota già la mano del Maestro e la sua predilezione per "il gruppo di persone rinchiuse in un luogo ostile", vedi poi
-l'ospedale in Halloween 2 (da lui sceneggiato) o le stesse case in Halloween
-La base scientifica in "La cosa"
-La chiesa in "Il Signore del Male"
La colonna sonora portante vale metà film, così come la figura dell'anti-eroe Napoleon e di tutte le interpretazioni.
La cattiveria presente in alcune scene a inizio film non ha eguali.
Girato magistralmente e tesissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  23/12/2010 15:13:28
   7½ / 10
Un film positivo, spietato e molto cattivo, un degrado metropolitano sociale messo pienamente in vista dal regista.
La tensione è molto alta, una specie di assedio tipico dei film Zombie di Romero, con una buona dose d'azione che tiene sempre lo spettatore incollato alla poltrona.
Lascia un po perplessa l'interpretazione degli attori, non proprio convincenti, e si vede chiaramente, il poco budget a disposizione del regista, però sfruttato a dovere. Grandissima poi la colonna sonora, che mischiata all'ambientazione del film, realizza un quadro perfetto.
Un insieme di generi, lo definirei cosi questo film di Carpenter, un inizio di carriera buonissimo, da vedere per i sfegatati del regista.

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Ultima risposta 23/12/2010 16.16.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  06/12/2010 12:18:24
   7 / 10
Buon film di John Carpenter, il suo secondo lungometraggio. I punti di forza di questo film sono: gli ottimi dialoghi, una musica molto bella (firmata Carpenter) e gli interpreti molto bravi. La trama è avvincente… peccato però che la tensione non si fa sentire molto, sennò sarebbe stato un gran film.

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Ultima risposta 12/12/2010 13.45.49
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chem84  @  08/11/2010 12:42:36
   8 / 10
Un Carpenter acerbo che, con pochi mezzi a disposizione, riesce a realizzare un ottimo film, in cui inizia a mostrare anche la sua abilità compositiva.
Breve durata, buon ritmo, personaggi azzeccati, soprattutto Napoleone Wilson…a proposito non è che c'avete da fumare?

vehuel  @  03/11/2010 08:35:31
   7½ / 10
Non sono un fan di Carpenter, a parte qualche titolo tipo Fuga da New York, The Fog, La cosa, gli altri suoi films non mi sono piaciuti.
Questo invece è un bel film, si potrebbe definire un western metropolitano apocalittico viste le ambientazioni e le atmosfere desolate, cupe, terrorizzanti.
Gran ritmo serrato ed una colonna sonora perfettamente adeguata e che prepara all'escalation finale.
CULT!!!

La Grande Muffa  @  01/10/2010 01:14:03
   7½ / 10
Mi è piaciuto.
Avrei dedicato solamente un pò di pellicola in più per i cattivoni dell'inizio. Il biondo è veramente cattivissimo e mi sembrava un personaggio da approfondire un pò di più. Inoltre, uno di loro è il sosia del batterista dei Rage against the machine.
Troppo belle le musiche, mezzo punto solo per loro.

Febrisio  @  25/09/2010 21:16:31
   7 / 10
Distretto 13 si presenta allo spettatore come un film dall'impronta realistica, e a tratti cruda. Tutta la rappresentazione avviene sull'arco di una giornata di chiusura del distretto, iniziando col introdurre i personaggi principali nelle varie location, spostando di seguito tutti verso il distretto. La trama risulta semplice e lineare, facendo risaltare il contrasto tra realismo, quasi un pochino sporca, della pellicola, e gli stereotipi eccessivi dai vari personaggi associati ai loro dialoghi asciutti. Alcuni piccoli dettagli (uomo che non chiede alla polizia, la situazione degenerata, assalto dei cittadini contro autorità, legge del più forte, il tenente che protegge a costo della vita il cittadino) sembrano suggerire una rappresentazione massimale della situazione non positiva di allora negli USA. Desiderando scongiurare questo destino al paese, e di conseguenza non mancando di fare un piccolo elogio alla polizia, forse più sottoforma di richiesta, che di merito. Eppure tutto questo non sarà un limpido messaggio, ma si può solo trarne supposizioni alla conclusione del film, apparentamente, e forse solamente molto più superficiale. La regia di Carpenter è funzionale, ma non ancora maturata, senza mai perdere il filo della narrazione, mantenendo la suspance sempre alta. Quest'ultimo punto più positivo della pellicola.

lampard8  @  06/07/2010 01:48:49
   10 / 10
Uno dei cult per eccellenza della cinematografia mondiale. Un capolavoro senza tempo, girato con due soldi, rozzo, sudicissimo e con scene di azione perfette. Con questo progetto Carpenter si inizierà a fare apprezzare e getterà i prodromi per i suoi futuri capo(lavori).

Uno dei film più devastanti come impatto e come suspance che mi sia mai capitato di vedere, e pensare che dura a malapena un'ora e mezza.
Di diritto nell'olimpo della expolitation, un film folgorante e meraviglioso.

floyd80  @  19/06/2010 16:43:31
   7 / 10
Il secondo film di Carpenter è diventato un cult con il passare degli anni.
Un horror? Un western? Un film d'azione? Il maestro mescola i generi a suo piacimento e con una colonna sonora da brividi ci presenta uno dei migliori film degli anni settanta.
Scena cult? La bambina e il gelato...raggelante.

Suskis  @  28/05/2010 00:02:34
   7 / 10
Un film con buone idee, bei personaggi e tantissima tensione. Come sempre di grande atmosfera la musica dello stesso Carpenter. Tempi perfetti, ambientazione grandiosa e una situazione che si prepara lentamente con grande effetto.
Purtroppo però la storia è un po'sgangherata, gli attori sono spesso mediocri e questo crea situazioni paradossali. Il finale è tirato assai via.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/05/2010 13:49:01
   7½ / 10
Dopo aver diretto con Dan O’Bannon il fantascientifico “Dark Star”,Carpenter comincia a gettare le basi della sua filmografia selvaggia di degrado metropolitano e sociale.L’intuizione dell’assedio è ripresa da generi molto amati del regista,ossia l’horror ed il western.L’azzardo di ubicare un action movie tra quattro mura,dilatando i tempi ,limitando lo spazio e relative possibilità dinamiche è una sfida ampiamente vinta grazie ad una gestione della tensione ottimale,una narrazione senza tempi morti e un perfetto incastro delle varie vicende personali che convergeranno tutte verso il presidio 13,oggetto delle mire violente di una gang criminale.
Inoltre Carpenter,autore dello script oltre che della fenomenale colonna sonora, si mostra ligio nel voler rispettare i nessi logici,giustificando con efficacia l’isolamento del distretto e la naturale vulnerabilità di questo.L’autore mostra già grande prontezza non solo tecnica ma anche mentale,l’idea di non dare un volto preciso al nemico ma di confonderlo all’interno di un unico agglomerato maligno aumenta quel fattore di incertezza ed ansia nei confronti di qualcosa di ignoto e quindi ancor più temibile.
I pochi soldi non permisero a Carpenter un grande dispiego di mezzi ed infatti il finale un po’ sbrigativo soffre di questa penuria,non eccelsi gli attori,professionali ma anche poco espressivi a partire dalla bella Laurie Zimmer.
Un film che ha fatto scuola ed è divenuto oggetto di decine di imitazioni oltre che un onorevole remake diretto qualche anno fa dal francese Jean François Richet.Non solo un concentrato di sguaiata azione ma una riflessione pessimista su un presente oscuro,corrotto da un’ evidente regressione temporale,quasi un nuovo Far West ove la legge è bandita ed in cui il terribile omicidio della ragazzina simboleggia la perdita di ogni valore.

edmond90  @  04/05/2010 19:53:47
   9 / 10
Un film formidabile.Il buon Carpenter gioca a fare il citazionista,ma lo fa con gran classe,differentemente da tanti altri.Remake moderno e ultraviolento di"Un Dollaro d'onore",con una spruzzatina di George.A Romero(gli assedianti ottusi e vogliosi di sangue),questo Assault on Precinct 13 è un thriller riuscitissimo e avvince per quasi tutta la sua durata(l'inizio è volutamente lento e permette al regista di presentare nel migliore dei modi i personaggi),merito anche di una grandiosa colonna sonora.CULT

Drugo.91  @  07/04/2010 22:18:30
   7½ / 10
thriller d azione dal ritmo veloce e violento che trova nella scena d assedio il suo punto di forza,
questa sarà la base fondamentale del cinema di Carpenter.
davvero niente male

lloydalchemy  @  07/04/2010 17:28:40
   9 / 10
film semplice sempice ma di sicuro impatto john carpenter a fatto una piccola perla da avere nella vostra videoteca da guardare assolutamente
p.s. se non c'è l'avete fa niente XD

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  05/04/2010 23:27:45
   6 / 10
Secondo film di Carpenter e per l'ennesima volta mi trovo a commentare deluso da quello che è considerato da tantissimi come un vero e proprio cult.
Certo,il budget per girarlo era pochissimo e alla fine i risultati ci sono,ma non riesco a farci niente,come con Fuga da New York e Fuga da Los Angeles anche questo Distretto 13 non mi ha detto niente.
Storia non banale,scene coraggiose e molto forti


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ma il tutto condito da scene d'azione che non mi hanno entusiasmato per niente e da uno svolgimento noioso all'inverosimile.
Caratterizzazioni dei personaggi superficiali. Musichetta bella ma alla lunga irritante.
Registicamente le qualità ci sono e si vedono,ma il voto è per me largo.

76eric  @  18/02/2010 22:01:58
   10 / 10
Secondo lungometraggio di John Carpenter ed è già capolavoro. Ma ne farà ancora molti altri.... Un must. Napoleone Wilson? Leggenda

simone p  @  12/11/2009 20:25:28
   7 / 10
Buona la regia e la colonna sonora.
La tensione rimane costante per tutto il film anche se alcune scene non mi hanno convinto molto.

LEMING  @  22/09/2009 08:20:57
   7½ / 10
Per essere un film datato (di 33 anni fa), regge bene, un buon ritmo, moderatamente violento, buone interpretazioni, buone musiche, ..insomma la mano di un giovane Carpenter si sente tutta...perciò consigliato.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

The BluBus  @  13/09/2009 11:26:23
   7½ / 10
"Ma questa è Los Angeles!"

Robgasoline  @  31/08/2009 22:33:52
   8 / 10
Cult! Un po lento nello svolgimento ma ci sta tutto...
Ambientazione attori e storia da paura!

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