e' stato il figlio regia di Daniele Ciprì Italia 2012
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e' stato il figlio (2012)

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locandina del film E' STATO IL FIGLIO

Titolo Originale: E' STATO FIGLIO

RegiaDaniele Ciprì

InterpretiToni Servillo, Giselda Volodi, Fabrizio Falco, Aurora Quattrocchi, Benedetto Raneli, Piero Misuraca, Alfredo Castro, Giacomo Civiletti, Pier Giorgio Bellocchio

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 2012
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2012

•  Altri film di Daniele Ciprì

Trama del film E' stato il figlio

Il racconto viene narrato in un tempo futuro, all'interno di un ufficio postale, in un giorno come tanti. E' un signore trasandato di nome Busu, ad introdurre la storia della famiglia Ciraulo, come le altre microstorie che di giorno in giorno racconta per uccidere il tempo che consuma la sua solitudine. C'è chi lo ascolta, c'è chi invece ad un certo punto si stanca e va via, lasciandolo solo in quella interminabile giornata d'inverno. Busu però si sofferma più a lungo sui Ciraulo, raccontandone anche i dettagli, quasi come gli appartenessero.

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Voto Visitatori:   7,54 / 10 (49 voti)7,54Grafico
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Voti e commenti su E' stato il figlio, 49 opinioni inserite

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Filman  @  25/06/2023 11:17:51
   7½ / 10
Poteva e doveva essere l'inizio di una carriera da solista per Daniele Ciprì, non perché fosse necessario abbandonare la co-regia ma perché era necessario smettere di fare quei bei esercizi di stile pasoliniani per poter fare qualcosa di utile, sul serio, alla causa del cinema italiano.
E' STATO FIGLIO poteva essere un racconto su di una Sicilia dal passato maledetto migliore di quello che è, ma perlomeno ci prova e riesce in vari aspetti come, per esempio, nell'essere neorealista senza sembrare una copia carbone dei registi del passato ma anzi provando ad abbracciare il mondo reale ed un cinema reale, invece che ricercare un cinema anarchico che non esiste più, cosa che il regista aveva fatto nei suoi esordi.
L'unico peccato è che i pochi guizzi non siano molti guizzi, anche perché l'eccezionale recitazione trascina il film da sola, garantendo la sua efficacia.

Jumpy  @  25/05/2022 17:02:08
   8 / 10
Straordinario... è incredibile la bravura con cui Ciprì è riuscito a bilanciare grottesco e dramma. Le interpretazioni sono di altissimo livello, sopra le righe, caricaturali e teatralizzate... in un altro contesto sarebbero state fuori luogo, ma nell'atmosfera del film sono perfette.
Dietro i toni leggeri viene ritratta senza mezzi termini la realtà delle zone interne più arretrate del Sud (in certi ambienti attuale ancora adesso): profondamente patriarcale e maschilista, cinica, estremamente materialista e degradata.

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VincVega  @  08/07/2019 18:53:26
   7 / 10
Commedia amara e surreale che ricalca grottescamente una certa realtà italica, ignorante e materialistica. Ottimo il monologo finale della nonna, specchio di un modo di pensare che ancora oggi, sfortunatamente, risulta ancora attuale.

Invia una mail all'autore del commento marlamarlad  @  08/07/2019 13:50:54
   8 / 10
Lode, lode! visto assolutamente per caso, magnifico.

pak7  @  02/05/2018 13:50:37
   8½ / 10
Non so cosa ci fosse da premiare al successivo David e mi stupisco del fatto che non abbia avuto nemmeno una nomination, ma il lavoro di Ciprì è un piccolo gioiello. Lasciando da parte l'intensa, e ormai consueta, grande interpretazione di Servillo, il regista è bravo a proiettarci in un'altra epoca, probabilmente intorno a metà anni 80, dove tutto era diverso, anche le abitudini e i giochi dei bambini. Non trovo difetti, ma un grande cinismo che probabilmente esisteva, e probabilmente esiste ancora.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/06/2017 18:01:27
   8 / 10
Ottimo film che ci offre un ritratto amaro e graffiante di una certa realtà italica.
Ciprì è uno degli artisti migliori che il cinema italiano odierno ha da offrire.

Nic90  @  12/06/2016 21:26:15
   7 / 10
Buon film con un ottimo finale.
Parte in sordina poi man mano sale di livello e che livello!
Il film è incentrato su una storia realmente accaduta è questo lo rende ancora piu amaro...

Prestazione ottima degli attori.

slint  @  08/10/2015 20:35:25
   7½ / 10
Non ci sono piu' parole per Servillo! ce' ancora speranza per il cinema Italiano!

Goldust  @  04/09/2015 17:05:26
   7½ / 10
Storia grottesca ed amara insieme, attraversata da una vena d'infelicità che è quasi contagiosa; magnificamente immersa nella dura realtà della periferia proletaria siciliana la commedia di Ciprì ci fa sorridere a denti stretti delle disgrazie della ingenua famiglia Ciraulo, tratteggiando figure meschine tutte votate al Dio denaro ed alla materialità più elementare.
Pur essendo un pò sbrigativo in alcuni passaggi

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e di non facilissima comprensione per via dei tanti dialoghi in siciliano presenti è un film da vedere, almeno per apprezzare il taglio sinistramente bizzarro con cui sono costruiti i personaggi, anche quelli secondari. L'ispiratissimo Servillo domina la scena e quando s'incàzza in siciliano fa morire dal ridere.

Oskarsson88  @  22/01/2015 22:00:27
   6½ / 10
Un po' eccentrico ma non del tutto convincente

7219415  @  22/01/2015 16:16:30
   7 / 10
un grande Servillo

polbot  @  04/04/2014 19:31:00
   6½ / 10
Stilisticamente ineccepibile, ma non è riuscito mai a sorprendermi o turbarmi. Ottime le prove di tutti gli attori, con un Servillo "atipico"

Lory_noir  @  10/03/2014 22:09:38
   9 / 10
Questo film è una meraviglia sotto tutti i punti di vista. Creativo e moderno ma allo stesso tempo tradizionale. Bellissimo.

benzo24  @  05/03/2014 16:55:43
   9½ / 10
bellissimo, sia la storia che la regia.

TopoXL  @  03/03/2014 09:47:51
   7 / 10
bello stilisticamente e narrativamente.
non prende come dovrebbe ma fa comumque il suo lavoro.

Sestri Potente  @  23/02/2014 13:43:50
   8½ / 10
Quanto mi è piaciuto questo film.
Toni Servillo super in una commedia nera dal finale amarissimo.
Lo consiglio vivamente, il cinema italiano non è morto!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  30/12/2013 16:46:22
   7½ / 10
Come non apprezzare, soprattutto in tempi in cui la commedia italiana è quanto mai populista e buonista, l'acredine grottesca di "E' stato il figlio" di Daniele Ciprì?
E tuttavia la distanza che separa ciò che questo film è e quello che sarebbe potuto essere è evidente, senza scomodare Ferreri, se si ripensa ai film della coppia Ciprì-Maresco. Si percepisce una pigrizia, in questa pellicola, figlia della voglia di risultare digeribile, che ne smorza in parte la potenziale ferocia.
Come se, alla fine, si sia fatto per giocare. E invece è tutto maledettamente serio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/09/2013 23:41:21
   7½ / 10
Un improvvisa ricchezza nelle mani sbagliate...quelle di una famiglia povera e ignorante convinta che comprando una nuova macchina si possa emergere da quel livello di bassa societa' di cui facevano parte.
Cinico e spietato film di Cipri' che ironizza su vari luoghi comuni del Sud ma soprattutto è capace di scherzare pur mostrando tanto degrado e morte.
Sono sicuramente pugni nello stomaco alcuni avvenimenti tragici della vicenda che aggiungono surrealismo ad'una sceneggiatura gia' piuttosto folle.
Assolutamente promosso...come tutto il cast dove ovviamente primeggia un Servillio piu' istrionico del solito.

Krasnodar  @  16/09/2013 23:42:37
   7 / 10
Grande interpretazione per Servillo , in questo film che non mi è affatto dispiaciuto . La fotografia e la regia è accurata ma complessivamente l'ho trovato un pò sbilanciato , lentissimo nella parte iniziale , mentre verso la fine è l'esatto contrario , questo contrasto da un po nell'occhio a parer mio .
Poco importa però , visto che il finale è notevole .

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peppe87  @  13/09/2013 15:41:26
   7 / 10
servillo è il piu grande attore europeo
pochi catsi

2 risposte al commento
Ultima risposta 15/09/2013 00.53.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  06/09/2013 10:42:02
   8 / 10
Daniele Ciprì, in solitaria dopo le tante polemiche con Maresco, contamina la nota inclinazione al surreale con poderosi squarci di barbara civilizzazione basati su una società indigente, costretta a fare anche della tragedia un mezzo attraverso cui (soprav)vivere.
La cornice astratta è quella di un ufficio postale dove un uomo (il cileno Alfredo Castro) ama passare il tempo elargendo aneddoti ad una platea occasionale, per lo più poco interessata.
La famiglia Ciraulo è al centro del suo narrare in una Palermo invisibile, costituita da cantieri navali in disarmo e vicoli talmente stretti da risultare quasi inagibili. Qui fioriscono mafia e laidi usurai, che con l'inettitudine del capofamiglia Nicola vanno a braccetto. Toni Servillo è eccessivo ma splendidamente in parte, attorniato da un cast altrettanto elogiabile.
A tradire l' origine del regista c'è "Cinico tv", a risplendere timidamente qua e là tra apparizioni grottesche e battute al sapore amaro, mentre l'impegno è lodevole nel definire il triste parallelo con una storia di qualche anno fa che si può tranquillamente equiparare all'oggi. La "roba", di verghiana memoria, continua ad attirare tante stupide gazze con i suoi infidi luccicchii, la punizione per queste (forse divina) non tarderà ad arrivare. Lucrare su un dolore che nemmeno tutto l'oro del mondo può cancellare è indecente, soprattutto se il denaro viene utilizzato nella maniera più demente che si possa escogitare.
La spirale di meschinità spinge sempre più verso il basso sino a raggiungere un finale straordinario in cui Nonna Rosa (Aurora Quattrocchi, posseduta peggio di una megera durante un sabba) si tramuta in capobranco e per salvaguardare il proprio mondo si rivela stratega dalla spietata intelligenza.
Il materialismo viene cancellato dallo scorrere del sangue e la denudata brama di possesso si rivela in tutta l'oscena futilità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  16/06/2013 14:43:55
   8 / 10
Ci sono sequenze così belle, necessarie, forti e perfette che a volte bastano da sole a salvare un film.
Non è questo il caso, "E' stato il figlio" del grande Ciprì è un ottimo film già di per sè.
Ma la magnifica scena post omicidio, con quella nonna fino a quel momento silente che si lancia in quel devastante e terribile monologo è una sequenza da antologia che dà senso a tutto il film (e al titolo finalmente) e si incastra così perfettamente con tutto ciò che la precede (e con la cornice) da alzarsi in piedi per la sua riuscita.
Non c'è più nessuna legge, quel morto a terra è solo un fatto ormai assodato, non ci sono più legami di parentela, non c'è più amore, non c'è più dolore, c'è soltanto una fredda, sebbene fatta a caldo, e spietata analisi di quello che bisogna fare. Quel figlio così buono, umile, rispettoso, per un piccolo errore avrà segnata tutta la sua vita, mentre quell'altro, ragazzo ribelle e violento, vedrà salvata la propria in nome del dio denaro, della sopravvivenza di tutti.
Non c'è niente da discutere,quella nonna è il concentrato umano di una tradizione, di una terra, di un istinto di sopravvivenza, ogni sua sillaba è legge radicata nel passato e nel futuro.
Che bello sto piccolo film, così sempre e perfettamente in bilico tra il grottesco/comico e il drammatico, così abile nel raccontare attraverso piccoli passaggi la storia di una famiglia siciliana che reifica il lutto per la terribile morte della figlioletta in una Mercedes nera fiammante, che dimentica il dolore primordiale della perdita più terribile nel sogno, tutto paesano, di avere l'auto dei desideri e del riscatto.
Solo la povera realtà del paese può raccontare storie così. Ho sempre pensato che nel mondo esistano due categorie di persone, quelli che hanno vissuto in paese e quelli in città. Ai secondi accadono più cose, la loro vita è piena di avvenimenti, anche di aneddoti forse, ma le storie, le vere storie, quelle che si raccontano col passo lungo, stanco e affascinante del racconto sono quasi esclusiva dei primi.
Qui c'è la storia di una famiglia operaia che ha perso per mafia la piccola figlia, aspetta il risarcimento danni dello Stato, intanto si indebita con negozianti e usurai e poi quando quei soldi finalmente arrivano, con quelli che rimangono insomma una volta pagati i debiti, comprano soltanto una macchina nuova, simbolo di riscatto sociale, nuovo status e stupido vezzo che, ahimè, colpisce anche realtà umili e virtuose come queste.
Si ride con le scene sulla spiaggia così verdoniane, si piange per quell'omicidio così efferato della bambina e quell'urlo di Servillo che prova a raggiungere la telecamera che va sempre più su. si rimane tra il divertito e lo sconfortato a seguire tutte le trafile giudiziarie e le storie di usura, si sorride amaramente con la spettacolare scena della benedizione del prete, si ha paura quando il padre scopre cosa ha fatto il figlio alla macchina e poi si rimane di sasso, basiti, storditi, ma al tempo stesso affascinati e in contemplazione per la sopracitata scena della nonna. Altro che tragicommedia, l'anima del film è nera come la pece.
E Ciprì ci regala i volti che lo hanno reso famoso, quelli di Cinico tv, st'umanità grottesca, laida, quasi deforme, divertentissima e tremendamente tragica.
E Servillo è il nostro Messi(a) che regala magie ogni volta che ha una telecamera davanti.
Ma qui, inutile dirlo, c'è una meravigliosa bambina (che bello il suo orgoglio a non girarsi alla spiaggia quando la macchina va via, che bello) orrendamente uccisa e un altro ragazzo con la vita devastata senza aver fatto nulla.
E' stato il figlio diranno.
Che i sensi di colpa li accompagnino sempre.
Almeno questo.

ragazzoinblues  @  29/05/2013 20:58:46
   9 / 10
Non ho mai apprezzato granché Servillo, ma qui supera se stesso, forse il genere surreale/grottesco gli è congeniale, e non il drammatico. Film bellissimo, finale agghiacciante!

topsecret  @  06/05/2013 17:25:45
   7 / 10
Un film cinico quanto basta per sembrare surreale, diretto con sagacia da Ciprì che si avvale di un discreto cast, abile e capace.
Non mancano i momenti di feroce ironia, uniti alla drammaticità di fondo che la storia propone, che rendono il tutto ancora più godibile ed interessante dal punto di vista del coinvolgimento, assicurando una visione semplice e degna di apprezzamento.
Una tragedia famigliare da vedere.

tarax  @  23/04/2013 04:03:34
   8 / 10
Sarò breve, sono col cellulare ma ci tenevo ad esprimere un parere su questo film visto che lo ha fatto un mio concittadino.
Ciprì ha realizzato davvero un gran film,dove gli attori sono protagonisti assoluti della vicenda. All'inizio sembra una commedia,ma poi, a poco a poco ti accorgi che il film cambia belle e ti sta per sferrare un pugno in pancia, pugno che arriva nel finale che piu drammatico e INGIUSTO non si può. Appena è finito ti chiedi "perchè?" ti resta quell'amaro in bocca di quando perdi una partitancon un rigore che non c'era.
Ottimi tutti gli attori,servillo(l'unica cosa che gli si puo rimproverare è la non perfetta pronuncia palermitana)e la nonna su tutti.
Voto 8

TheLegend  @  20/03/2013 23:37:05
   6½ / 10
Alterna buoni momenti di denuncia ad altri abbastanza inutili e noiosi.
Bravo Servillo come sempre.

dagon  @  03/03/2013 13:30:53
   7 / 10
Film che, a tratti, sembra accostarsi alla tradizione di un certo cinema italiano degli anni '70, in cui una spietata denuncia sociale veniva effettuata attraverso il grottesco. Non sempre graffiante ed incisivo come quei film, ma ben fatto, e con dei momenti veramente molto riusciti e forti, come il finale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  01/03/2013 20:20:38
   7½ / 10
Devastante e cinica storia tutta italiana da uno dei papà di Cinico Tv, il Ciprì che con Maresco ha creato un mondo cinematografico di rara efficacia nel cinema italiano contemporaneo.
A parte il colore, avrebbero potuto dirigerlo entrambi e non si sarebbe sentita la differenza. "è stato il figlio", titolo che suona come una condanna, è in effetti un atto d'accusa verso l'Italia, l'istituzione famiglia in questo caso, che non ricerca per nulla la complicità dello spettatore ma anzi lo respinge con un cinismo non usuale e personaggi davvero grottescamente amorali.
Tutto gira attorno all'economia, specie della tragedia: pur di ricavarci sopra qualcosa, sia anche un benessere effimero (economicamente nullo) o per portare il pane a casa, i personaggi sono disposti a tutto. Tante le scene emblematiche ma il finale è devastante, con la capacità di Ciprì di far risultare quelli che vedevamo come una tipica famiglia del sud Italia ai limiti della macchietta come dei mostri ottusi e chiusi nella loro provincia.
Grandioso il cast, spicca il solito Toni Servillo camaleontico che ormai anche quando non si sforza più di tanto ci fa sempre capire di essere il più grande attore italiano e forse d'europa. Si, compresi Daniel Day-Lewis e Javier Bardem.

davmus  @  26/02/2013 10:46:27
   7½ / 10
Da 6.5 fino agli ultimi 10 minuti, dove la recitazione raggiunge livelli molto buoni. Da vedere, anche per l'esasperazione di alcuni concetti (che comunque hanno un fondo, e non solo un fondo, di verità!)

Bacarospus  @  21/02/2013 16:33:53
   7½ / 10
Mi sono approcciato con diffidenza a questo film in quanto non è il mio genere preferito ma presto mi sono dovuto ricredere...poi il finale è maestoso e ti lascia a bocca aperta!!

desertoceano  @  18/01/2013 23:39:11
   7 / 10
I film siciliani nel bene o nel male, e per quanto a volte assurdi ed eccessivamente grotteschi, ti lasciano sempre un segno

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  12/01/2013 14:28:11
   7 / 10
Commedia grottesca e cinica che enfatizza un certo tipo di meschinità italiana.
Un racconto sopra le righe che riesce a colpire.
Molto bravi gli attori.
Peccato che il film non sia stato pubblicizzato un po' meglio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/01/2013 20.19.52
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sandrone65  @  04/01/2013 23:30:40
   8 / 10
Un film che parte in maniera apparentemente raffazzonata e priva di senso, ma che prende corpo e forma nella parte centrale, dove un grande Toni Servillo anima questa rappresentazione in chiave grottesca delle debolezze umane. E' rappresentata in chiave farsesca e caricaturale un'umanità misera, in grado di ridurre ogni propria aspirazione ed aspettativa al possesso di un'automobile lussuosa, simbolo di riscatto e di dignità. Il desiderio di "avere " che sostituisce la necessità di un "essere" che non viene neppure percepito. Colpisce particolarmente in questo film l'inconsapevolezza dei protagonisti della propria inumanità e del proprio abbrutimento. Difficile non riconoscersi in qualche misura in questi aspetti che ognuno di noi in parte si porta dentro e contro cui chiunque abbia un po' di consapevolezza di sè non cessa mai di combattere.

piripippi  @  30/12/2012 23:23:32
   7 / 10
il 7 è di stima ,ma non capisco perche i ilm di servillo finiscono quasi sempre allo stesso modo. un film particolare, una storia particolare, un linguaggio esclusivamente siciliano, una storia strana. non privo di riflessioni. comunque gli attori sono stati molto bravi e questo è importante

jannakis  @  03/11/2012 10:36:06
   8½ / 10
La miscela di Ciprì e Servillo è di quelle esplosive e non poteva essere altrimenti. Viene descritto in forma quasi fiabesca il tema più caro al regista, cioè l'abbrutimento dell'uomo, la sua imprescindibile brama di possesso, la quotidiana illusione e l'inconsapevolezza di quelle esistenze marginali costantemente sull'orlo del baratro. una fotografia eccezionale e grande interpretazione sono il corollario di un film ben fatto e con pochissime sbavature.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  23/10/2012 02:04:53
   6½ / 10
E' come se mi mancasse un pezzo. Una leggera punta d insoddisfazione alla fine. Ma non saprei come spiegarlo. Ma poi perchè girarlo in Puglia? Per quanto ovviamente, il film è un vero spaccato della meschinità italiana, e mi spiace dirlo, del Sud in particolare...e di una certa parte della Sicilia in particolarissimo. Attori straordinari e ovviamente Servillo imperatore come sempre. Boh forse ero troppo (e bene?) abituato alla coppia C&M ?? Già...potrebbe essere. Ma un bel film cmq!!!

patt  @  17/10/2012 13:35:49
   8½ / 10
Ho visto prima il nuovo lavoro di Garrone e dopo qualche giorno questo di Ciprì e devo dire che quest'ultimo ha in qualche modo messo in luce delle carenze in Reality. Mi son rimasti in testa entrambi come una duplice faccia della stessa medaglia, entrambi raccontano dove può condurre la percezione e l'interpretazione della realtà. In reality ho apprezzato molto l'interpretazione del protagonista, qui oltre al sempre superlativo Servillo (che qui mi ricorda tantissimo Giannini) ho trovato molto efficace e caratterizzato il contesto, ogni personaggio è delineato in modo accurato, sostenuto da una fotografia veramente bella, all'inizio apparentemente parac.ula, ma che invece si rivela un'amalgama perfetta con la sceneggiatura.
Straconsigliato.

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Ultima risposta 17/10/2012 13.52.11
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gianni1969  @  03/10/2012 13:04:41
   8½ / 10
dopo bella addormentata,come non detto e il misconosciuto l'intervallo un altro grande film italiano in uscita a settembre. buon segno

marcodinamo  @  01/10/2012 11:48:28
   7 / 10
La Sicilia nel bene e nel male!

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  30/09/2012 14:13:52
   6 / 10
Cinema di buon livello, senza dubbio! Bei colori, scorci pazzeschi, ma manca qualcosa. Manca quel corpo familiare, quella profonda umanità disperata e quella incisività che Ettore Scola racconta in "Brutti sporchi e cattivi". Avrei preferito un profondamente umano Manfredi al posto di un divertente e brillante gigione come Servillo, che propende sempre più per la maschera.
Se le cose bisogna raccontarle, la povertà, il disagio sociale, la fame vera, la follia, allora bisogna andare fino in fondo.

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Ultima risposta 25/10/2012 12.39.28
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Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  26/09/2012 15:57:12
   9 / 10
Capolavoro..?? Certo che sì, ma vediamo perche.
Già l'interpretazione da oscar di Toni Servillo da sola basterebbe a parlare ma naturalmente, di pregi ve ne sono molti altri.
In primis e soprattutto, la grande capacita del regista di trattare a volte con ironia, a volte proprio in maniera comica argomenti spinosissimi

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il personaggio della nonna, che a me ha colpito in maniera particolare,

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il finale, appunto,

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Potrei ancora continuare ad elencare le qualità del film ma, essendomi limitato a parlare solo degli aspetti che più mi hanno affascinato, mi fermo concludendo con le esatte parole del giudizio che FS abbina al corrispodente (e in questione) voto: "È Stato il Figlio" è un film eccellente, che bisogna vedere.

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Ultima risposta 24/10/2012 02.51.20
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ughetto  @  23/09/2012 10:17:29
   6½ / 10
faccio molta fatica ad appassionarmi ad una rappresentazione dell'umano tanto archetipica e compiaciuta da sconfinare nella didascalia. sembra infatti che quella che opera nella mente dell'autore sia una costruzione dogmatica che s'impone, scena scena per scena, senza lasciare spazio a nessuna altra possibile ricerca. allo stesso modo la recitazione evoca personaggi che sfumano nella macchia, allontanandosi dal personaggio.
Detto questo la qualità è alta, altissima per certi aspetti, e alcune sequenze sono dei piccoli capolavori. In assoluto quella della bambina che osserva il mondo dalla macchina al confine fra il sogno e la veglia, fra la fantasia e la realtà, nella visone di mondo affollato da un umanità offesa e allo stesso tempo fiabesca.

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Ultima risposta 24/09/2012 11.39.33
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  22/09/2012 03:10:49
   9 / 10
Stile Cinico Tv, in una storia quasi verista dai toni anni '60. Il film a fatica riesce ad essere ambientato ai nostri tempi, perchè ha un registro visivo retro. Le vicende della famiglia Ciraulo ruotano attorno ad un capofamiglia ( interpretazione di Servillo da Oscar) di sottoproletari , un uomo padre-padrone , uno di quelli che faticava dalla mattina alla sera per garantire il pane e i bisogni primari, il padre padrone di bassa socialità e bassa cultura,proprio quella tipica dei nostri nonni. Ma le prove attoriali sono tutte ottime,esemplari. C'è il nipote sveglio, furbetto, in odore di mafia, contrapposto al figlio poco sveglio (attore un po' sopravvalutato), la moglie donna di casa, l'astuta e calcolatrice nonna, e il nonno un po' in preda ad una senilità più accesa. Tutti però in stile tragi-palermitano con le disavventure tipiche di una famiglia alle prese con la sopravvivenza. Premiato al Festival di Venezia per la migliore fotografia, e arricchito da una splendida ed orchestrale colonna sonora, è per me un film consigliatissimo. Andatevelo a vedere.

marimito  @  21/09/2012 22:17:44
   7 / 10
Una storia surreale che ha come protagonisti personaggi molto caratterizzati. Il cinema italiano rispecchia il popolo che rappresenta e ripropone dunque figure dai tratti sempre molto accentuati e sulle righe.. così è il padre.. così è la nonna.. così è lo strozzino.. Una commedia nera in cui spicca Servillo dalle battute iniziali sino all'apoteosi finale.
La morale è triste e l'epilogo, che la sottolinea, pirandellianamente, ne accentua la tragicità pur nel sorriso di chi guarda.
Cmq si tratta di un film che ci racconta e che solo per questo (ma non solo) merita di essere visto.

forzalube  @  21/09/2012 05:31:41
   7 / 10
Niente di eccezionale, ma alla fine, nonostante la storia sembri surreale, esce un ritratto della famiglia Ciraulo piuttosto pungente.
Il cast è ottimo ed il finale mi è piaciuto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/09/2012 12:10:20
   7½ / 10
Lontano dagli estremismi di Totò che visse due volte o lo zio di Brooklin, Ciprì (senza Maresco) non perde tuttavia l'efficacia della sua denuncia, attraverso queste maschere grottesche della famiglia Ciraulo dipinge un ritratto al vetriolo di coloro che diventano ricchi, rimandendo sempre ed irrimediabilmente poveri. Di una famiglia che vampirizza quasi letteralmente i propri figli, impedendogli qualsivoglia futuro lontano dalla miseria. Bravissimi tutti gli attori da Servillo alla Quattrocchi, favolose le sequenze dallo strozzino doppiafaccia e tutto il finale quasi apocalittico nella sua tragicità.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  13/09/2012 11:45:50
   6½ / 10
Ci sono dei momenti effettivamente molto divertenti e Servillo è un vero fenomeno, eppure il film mi è sembrato un po' esile.
Ciò non toglie che Ciprì sia riuscito nel compito di mettere alla berlina gli orrori di un'italietta perennemente interessata, meschina, che sfrutta la disgrazia per un ritorno economico per poi ritrovarsi con le pezze al c.u.l.o peggio di prima.
Impagabile la sequenza del sogno a cavallo del Mercedes e l'epilogo finale affidato alla diabolica nonna.
E' vero che in più punti ritornano echi del miglior Germi ("Sedotta e abbandonata" soprattutto), ma "E' stato il figlio" sembra più incline alla satira grossolana che non a quella caustica del cinema passato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/09/2012 01:14:19
   7½ / 10
Formidabile e scorretta sit-com, ricca di trovate e di laboriosa cattiveria, dove fa perno un'enfatizzazione di una certa meschinità Italiana che ricorda un pò il cinema migliore di Pietro Germi e Monicelli. Servillo è una maschera d'Arte che a tratti sembra citare, non a caso, il miglior Franco Franchi. Qualche caduta di tono verso l'epilogo, ma una delle poche, vere, satire rimaste nel cinema italiano, in definitiva una conferma

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  03/09/2012 12:29:37
   7½ / 10
ciprì fa ciprì, e sembra di vedere cinico tv, stesse facce, stesse situazioni.molto bello il personaggio di busu, che trascorre le sue giornate negli uffici postali a raccontare storie vere al limite dell'assurdo.un bel ritratto dell'italia, ma non solo, che parla di compromessi, furberie,situazioni assurde per raggiungere uno status symbol a tutti i costi.gran bel film davvero.bravo servillo come sempre anche che se il suo siciliano è stato bacchettato per essere troppo napoletano.gli attori e i caratteristi sono veramente impagabili, su tutti lo strozzino e la nonna.

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