frankenweenie (2012)

La versione canina del Frankenstein secondo Tim Burton. L'atmosfera gotica richiama altre pellicole come Nightmare before Christmas o La sposa cadavere, la scelta di mostrarlo in B/N unito agli strani e allucinati personaggi che popolano la storia la rendono perfetta per una visione la sera di halloween e in ogni caso spaventosamente piacevole che non mancherà di appassionare e anche di commuovere. Consigliato!

Burton rimette mano ad un suo vecchio cortometraggio e da vita ad una pellicola che contiene tutte le sue tematiche tipiche e care, inserite all'interno di una pellicola d'animazione che per estetica non può non ricordare opere come "La Sposa Cadavere" o "Nightmare Before Christmas".
Se esteticamente ammetto che mi è molto piaciuto, per quanto riguarda la trama ammetto di non averlo trovato al altezza delle opere citate, non è brutto però trovo che la storia soffra sopratutto nella seconda parte di eccessivi lungaggini e di qualche momento riempitivo di troppo....
Il cortometraggio nella sua breve durata era più incisivo, qui un po ci si perde...
Resta comunque un buon lavoro, anche se non aggiunge niente alla carriera di questo dotato regista.

Tramutare un cortometraggio in un lungometraggio non dilatando le idee preesistenti ma aggiungendone di nuove e proprio dove sembrerebbero mancare è un ottimo esempio di un ottimo riciclo, lasciando da parte il riesumante citazionismo di Tim Burton verso i suoi classici prediletti. Il compito che ha FRANKENWEENIE non è facile nel cercare rispettare le contraddizioni di una storia macabra fatta e narrata per i più piccoli, e infatti l'aspetto più prezioso che si lascia alle spalle è anche quello più geniale cioè quell'irragionevole senso di rassicurazione, sostituito da una spassosa bizzarria. Una cadenza che va ad esplodere in maniera cinetica nel finale è segno invece di una strada tutta in discesa per un film d'animazione coraggioso sì, ma non così tanto, tra le altre cose bravo ma non straordinariamente moralizzante nel proporre una rilettura positivista dell'antiscientismo insito nell'horror classico.

Ogni volta mi dico di non guardare film con cani come protagonisti e puntualmente ci casco! Lacrimoni scorrono...

Considerato che la regia è del grande Tim Burton, e di questo nessuno può dubitarne, nel complesso è un film un po' deludente. Non vado sotto la sufficienza perché, a parte che va un pò a sprazzi il film (a volte sarebbe dovuto succedere qualcosa di più coinvolgente), la realizzazione è buona, così come il rapporto di amicizia tra il bambino e il cane.

Carino, il solito marchio Burtoniano che ormai sembra avere necessità di rifare all'infinito gli stessi film, riciclando più o meno le solite idee a metà tra l'horror ed l'assurdo.

Un film per cinefili, bambini e appassionati di Burton
Elegante e a tratti matto come il suo regista, merita un piccolo sguardo

Tim Burton riscrive una nuova frontiera dei film dedicati al mostro creato da M.Shelley , attraverso quello che è un omaggio a quel famoso libro e inserendo numerose citazioni e tanto altro in un film di animazione e tecnica eccezionale , come non la vedevo da tempo .
I personaggi di questo film come non mai vi resteranno dannatamente impressi per quanto carisma riescono a trasmettere , e il voler rendere tutto in bianco e nero fanno di questo film un pseudohorror , che però di pauroso non ha niente se non l aggettivo creepy .
Numerose le citazioni a personaggi come i gremlins , hello kitty , la stessa mary shelley , godzilla , e tutto un miscuglio che non vi annoiera dal primo all'ultimo minuto .
Il doppiaggio in italiano aiuta ancora di più il film perchè è fatto divinamente , con ogni tonalità di voce azzeccata per quel personaggio .
Dovete assolutamente vederlo !

Carinissimo. Operazione recupero/estensione del corto originale direi riuscita. Si perde qualcosa in freschezza e incisività, ma ci sono note positive anche qui, c'è spazio per qualche tematica aggiuntiva non banale, e una manciata di personaggi formidabili, come il professore di scienze.
Tecnicamente è perfetto, che gli vuoi dire a Burton...regia magistrale.

Stop motion in bianco e nero per Burton che riprende il soggetto di un suo cortometraggio, portato alla ribalta dalla Disney.
Buon film d'animazione in perfetto stile burtoniano che coinvolge ed intrattiene con sentimento e voglia di vivere.
Adatto ad un pubblico vario.

Sono un grande estimatore di Burton cresciuto all'ombra dei suoi capolavori. Forse proprio per questi termini di raffronto indelebili non posso dare di più a questo lavoro. Trama banale e spesso sconclusa con molte situazioni che nel finale non trovano la loro giusta collocazione. Molto bello all'inizio ma poi si perde in una narrazione poco credibile e forzatamente noir.

Certamente ben diretto, ed un ottimo mix di storie, anche se per questo ha perso a tradimento molta originalità. La stopmotion è di alto livello al punto che anche grazie al bianco e nero in certi punti e soprattutto con gli umani perde senso, va meglio con gli animali, specialmente col buffo gatto. Gli umani sono in buona parte sullo stile burtoniano della "sposa cadavere", con facce manga che richiamino i teschi, però con questo stile d'animazione perdono espressività rispetto a figure più caricaturiali come il professore di scienze. Metà delle cose legate ai compagni di classe sono un evidente espediente allungatempo,

SPOILERed anche alcuni mostri sono più indovinati di altri,

SPOILER Buon prodotto, ma si potevano risparmiare quindici minuti ed ha un finale che era meglio rendere più agrodolce.

Pessimo.
La storia è carina fino a Sparkyenstein, poi diventa dapprincipio troppo scabrosa,

SPOILER
poi terribilmente idiota.

SPOILER
Il comparto tecnico è lodevole, ma Tim ha praticamente terminato la sua carriera con Mars Attacks. Anche questo film è un'acozzaglia delle sue vecchie visioni-ispirazioni, stavolta mostrate in modo stucchevole.
Troppo sbrigativo il finale e privo di una logica degna anche del più becero dei cartoni animati gialappas.

SPOILER
Nightmare before Christmas è tanto, ma tanto lontano...Questo Tim Butt-on può piacere ai ragazzini c.azzari di oggi, privi di memoria cinematografica, ma chi ha amato le sue vecchie opere non può che resettare questo filmaccio andando a ripescarsi i vhs di Beetlejuice e Batman. Porcata commerciale, Tim, ti sei venduto anche tu.

Carinissimo, uno dei film migliori di Burton, a mio parere. Fantastici i personaggi, simpatica e commovente la storia.

Psicotico pazzo assurdo come suo solito, i film di animazione di Burton sono sempre eccellenti!!!da vedere

una bella storia, molto commovente...un cagnolino fedele e un esperimento che tutti conosciamo da citazioni e film ma che tuttavia in una chiave nuova affronta le insicurezze del restare soli.

Riprendendo un suo stesso corto di inizio carriera Burton compie l'ennesima sortita nel genere cartoon, realizzandolo con i tratti distintivi del suo cinema: un reietto al centro del racconto, uno stile gotico stilizzato, personaggi freak di contorno. Più che per la storia in sè - che non diverte più di tanto - è interessante per la realizzazione e per il gusto dell'omaggio cinematografico e non di cui trabocca, che spazia dall'autocitazionismo ai classici del genere horror. Simpatico.

Una storia commovente tra un ragazzo e il suo cane.Credo che molti che hanno avuto un cane e non ce l'hanno piu',vorrebbero riportarlo in vita come il protagonista del film.Oltre alla commozione c'e' anche qualche scena un po' "macabra" e un po' di umorismo "nero".Un film che definirei la versione "animalesca" di Frankenstein ma che mi ha ricordato anche un po' i "Gremlins" con il "primo esperimento",il cane,che e' bravo e salva la vita alla ragazza,gli altri che,come ne "I Gremlins" si aggirano per la citta' a far danni e caos.Il bianco e nero gotico con cui Tim Burton ha scelto di girare questa pellicola,rende tutto piu' enfatizzato e coinvolgente.

"...avete menti microscopiche! Io non posso ingrandire le vostre teste, ma le teste dei vostri figli le posso prendere e SPACARE! Questo è il mio tentativo... arrivare al loro CERVELOOOO!"

LOL

Niente male, non un must della carriera di Burton, comunque un cartone gotico di buona fattura. Tranne il finale, un po' troppo confuso.
Tante citazioni ma poche risate.

Curiosa la vicenda di questo progetto, nato trent'anni fa dalla mente di un giovane Burton e rifiutato dalla Disney.
Come facendo un giusto mea culpa la stessa Disney produce il lungometraggio come a chiedere "scusa" al fantasioso regista.
La prima versione era girata con attori in carne e ossa, mentre in questo caso possiamo ammirare la fantastica stop-motion mostrata gia' nel "la sposa cadavere" e in "Nigth before Cristhmas"!
L'animazione e i suoi fantastici personaggi sono la cosa piu' riuscita del film.
Mentre la sceneggiatura non offre momenti particolarmente divertenti e la prima parte del film sa troppo di "gia' visto".
Meglio il finale.
Solo per il lavoro che sta dietro ad un progetto come questo bisognerebbe dare un voto altissimo, e allora faccio la media con quello che mi ha suscitato personalmente.

Cartone animato in pieno stile Burton, bei disegni ma storia abbastanza noiosa, non è comica e poco grottesca, apprezzabile la metafora sull'uso della scienza, ma tutto il resto è noia. Non mi è piaciuto ed è sorprendente essendo un estimatore del regista.

Perso oramai lo spirito creativo e innovativo del tempo, Tim Burton oramai è diventato la caricatura di se stesso e le vette cinematografiche del passato sono oramai un vago ricordo.
Diventato idolo del cinema mainstream, addolciti gli aspetti più provocatori del suo cinema nonchè quelli più riconoscibili, sembra galleggiare da oramai 10 anni in un oceano di mediocrità.
Come giudicare altrimenti i suoi film a partire dalla Fabbrica di Cioccolato?

Il declino di una grande firma di hollywood che ha deciso di vivere di rendita, un grande peccato.

Questo film può sintetizzare così, è lo sviluppo di un suo vecchio cortometraggio, ecco se fu pensato come un corometraggio il motivo era che la storia non poteva reggere per 100 minuti non ci riusciva allora ed infatti non ci riesce nemmeno questa volta.

Il cortometraggio originale di Burton era bello proprio nella sua semplicità e non si sentiva il bisogno, secondo me, di questo remake che sa molto di minestra allungata.
Realizzato comunque bene e con un sacco di citazioni che spaziano dal "Frankenstein" di James Whale a "Gremlins" di Joe Dante.

Carino e basta.
Storia raccontata in modo interessante forse un po' troppo di buonismo francamente non necessario

SPOILER
Comunque mezzo punto in più per la ragazzo con il gatto che è spassosissima.

E' tornato non c'è che dire , Tim Burton finalmente si è riscattato. Purtroppo il noto regista hollywoodiano ci aveva lasciato delusi con Alice in Wonderland e con Dark Shadows(anche se li qualcosina si salvava) ma ora con Frankenweenie ritorna allo splendore di un tempo. Caratterizzato da una bellissima animazione in stop motion e dal bianco e nero(come nel suo film su ed wood) il film si avvale di una buona trama (tratta da un vecchio corto dello stesso Burton e ovviamente citazionista verso il film frankenstein degli anni 30 ma non solo...) e una regia strabiliante. Tutto è come dovrebbe essere e l'atmosfera (anche grazie alle musiche di danny elfman che come sempre fanno bella figura) ricorda molto quella dei vecchi film di burton. Per quanto riguarda i personaggi quelli principali sono discretamente caratterizzati mentre quelli di contorno un pò meno però ciò non influisce negativamente sul film. In sostanza se siete amanti del tim burton dei vecchi tempi gioirete nel vederlo ritornare alla grande grazie a questo film.
Regia:8,5
Trama:7,5
Personaggi:7
Musica:7
Effetti speciali (d'animazione):8
Evil Forces:7
Longevità:7

E Burton si rifugia nell'animazione, luogo nel quale ritengo non abbia mai fallito (neanche la produzione "9" con alla regia Shane Acker), nel lontano '84 il corto tratto da questo soggetto seppur artisticamente valido gli costò il licenziamento dalla Disney, il film è ben apparecchiato, torniamo al gotico, al b/n, allo stop-motion, c'è l'outsiders, il gatto nero tematica di E.A. Poe sui cui ripasserò dopo (con l'aratro), Elfman alle musiche (bene ma non benissimo), ho rivissuto quel romanticismo delicato per animi sensibili, geniali alcune citazioni partorite dalla sua mente, la Moglie di Frankenstein (il top), il professore con le sembianze di Price per la prima metà rasenta la perfezione poi l'economia citazionista abbonda, il troppo storpia, vedasi la citazione al gatto/Godzilla, i nomi didascalici che a quel punto non lasciano nulla alla deduzione, la bambina "Elsa Van Helsing", perde decisamente il controllo e nel finale quando ti aspetti un cambio di rotta si riallinea al corto, terminando nello stesso modo.

Capitolo Oscar: era in platea, look arruffato, volto imbrociato, ci teneva senz'altro ed era probabilmente l'anno buono, in un periodo di calo artistico che la Pixar sta affrontando persino Verbiski ha centrato una particolare congiunzione astrale e si è portato a casa la statuetta, seppur pomposo Frankenweenie nel confronto con Brave che è un buon lavoro ma sostanzialmente pedestre, poteva spuntarla legittimamente (anche se il lavoro della Disney che non ho visto pare sia il vero sconfitto)..che dire, provaci ancora tim

appena appena sufficiente.. mancano le trovate geniali..

Speravo in qualcosa di più. Il film rimane una via di mezzo tra un cartone per ragazzi e un horror umoristico. Ne carne ne pesce.

Non riesco proprio a dargli di più... fa veramente schifo... e lo dice uno che è cersciuto con la magia di Tim... sarà per colpa della disney oppure dell'ormai appassito burton?

Carino, se mi piacessero i cani gli metterei un voto in più ...

Carino, anche l'animazione fatta benissimo... Ma è sempre la solita solfa, l'animazione dark nel 2013 non tira più, ormai la gente oggi dorme vedendo Nightmare before Christmas, figuriamoci questo.
La trama era anche non male all'inizio, nonstante non fosse molto originale, poi si trasforma e si perde in un pastrocchio gremlins/jurassic park ecc... Insomma, seconda parte da dimenticare.

il grande Burton ritorna. modello ormai stra sperimentato ma sempre eccellente. trama simpatica

Burton torna alle origini ma l'ho trovato un pò sottotono; da lui mi aspetto sempre qualcosa in +

dopo le deludenti prove di alice e di dark shadows ormai credevo che burton si fosse definitivamente perso.Frankenweenie non sarà un capolavoro ma è un gran bel film, con le consuete citazioni, con i tanto amati personaggi freaks che sono un corollario dell'immaginario horror, con una musica splendida fatta dal fido elfman.mi è piaciuta la scelta di fare un film animato e non con gli attori come il corto.menzione speciale per il signor baffino e le sue predizioni, semplicemente adorabile e geniale.forse burton deve ritrovarsi e mi pare che lo stia facendo bene .bello

Molto carino, con molti richiami alla letteratura dell'orrore e ai film precedenti di Burton e personaggi fantastici. Alla fine però si perde un po'.

ho atteso vario tempo prima di cimentarmi nella visione di stà animazione targata da Tim Burton.. già .. che dire.. mi ha particolarmente convinto in positivo.. sia come trama, favola raccontata bene.. che lascia i suoi come e i suoi perchè..
piacevole finale.

buona l'idea di riprender un suo corto e renderlo un film intero.. tutto fatto da lui.. senza attori veri.. una sorta di lavoro fatto oltre che con la testa con il cuore.. di trasmetter tanto ai suoi fan.

complimenti Tim Burton.. animazione che merita senz'altro una visione.

Francamente inutile. Come film originale non sarebbe stato niente male, ma da Burton mi aspettavo qualcosina di diverso rispetto ad un brodo allungato di una sua opera precedente. Il cortometraggio dell'84 andava dritto al sodo, qui ci si dilunga (non troppo per fortuna) in situazioni francamente poco interessanti di cui non si sentiva il bisogno.
Burton conferma il suo momento di scarsa forma, le idee scarseggiano così tanto che si ritrova a fare dei remake dei suoi stessi film. Mah, sono perplesso da sta cosa.

Un remake "lungo" di uno dei primi corti dello stesso Tim Burton, in chiave animata. Una rivisitazione in cui il regista dark non rinuncia del tutto alle sue insolenze macabre (dalle feci divinatorie ai corpi resuscitati che cadono a pezzi) anche se, bisogna ribadirlo, Frankenweenie era un prodotto Disney nella versione originale (che costò a Burton un licenziamento perché "troppo macabro) e lo è anche oggi. Sembra strano ma l'ho preferito rispetto al corto: è quasi una ripresa dei temi del vecchio cinema burtoniano: Vincent Price (e Martin Landau), quel bianco e nero da Ed Wood, Winona Ryder che doppia una ragazza dark stile Beetlejuice, citazioni del cinema di serie B a iosa, la salita sul mulino che come nel corto preannunciava, oggi ci ricorda quella nel finale del primo Batman targato Burton.
Resta quindi un buon prodotto, nulla di nuovo sotto il sole ma che riflette un regista che sta affrontando un periodo un pò fiacco ma tenta di risollevarsi dopo Alice... Dark Shadows e Frankenweenie non saranno ricordati come brutti ma sono minori. Godibilissimi ma non all'altezza di un genio creativo che dopo Sweeney Todd non ha fatto più un film agli stessi livelli dei precedenti.
Ma i segnali sembrano positivi. Aspettiamo il prossimo progetto, magari qualcosa di più originale...

Approfondimento di uno dei suoi primi lavori... qui c'è il Burton totale.... la sua estetica, la sua passione per il cinema, soprattutto il suo background storico popolato da Frankenstein, da Vincent Price, dalla Hammer... attualmente rende molto di più nell'animazione che nei film con attori in carne ed ossa..... Alice, Charlie e la fabbrica di cioccolato sono decisamente mediocri, Sweeney Todd troppo pomposo seppur molto ambizioso..... Frankenweenie non raggiunge le vette della Sposa cadavere ma è cmq un gioiellino gotico da godersi senza paranoie e attese particolari.... per me può tranquillamente andare avanti su questa linea... ce ne fosse....

Torna Tim Burton e lo fa rielaborando un lavoro giovanile, ovvero il gustoso "Frankenweenie". Niente più attori in carne ed ossa ma animazione in stop-motion, niente più solidarietà nei confronti del diverso ma uno spaccato suburbano all'interno del quale la competitività della freak generation raggiunge livelli esasperati.
La voglia di emergere a qualsiasi costo diventa deleteria, ed il messaggio si fa educativo nel sottolineare come la scienza se mal interpretata possa arrecare danno. Victor riporta in vita il cagnolino Sparky tenendo fede al suo cognome (Frankenstein) nel migliore dei modi, l'amore verso l'amico a quattro zampe ne illumina le gesta, mentre i compagni di classe accecati dal richiamo della gloria riportano in vita i loro animali domestici creando mostruosità che finiranno col guastare l'attesa festa cittadina.
Nel movimentato finale le più disparate citazioni si avvicendano vertiginosamente alimentando a più non posso il riuscito omaggio alla cinematografia e alla letteratura horror. Non vi è solo l'amore per i grandi classici del gotico, ma grande spazio viene concesso ai monster-movie giapponesi, ai dispettosi Gremlins e al divertentissimo "Mars Attacks". Anche se l'omaggio più azzeccato è tutto per Vincent Price, indimenticabile professore di scienze e maestro di vita. L'attrazione verso la diversità risuona potente ancora una volta, e le sfumature macabre si addolciscono nei consueti personaggi caricaturali tanto cari a Burton, inseriti in un contesto ambientale grottesco curato nei minimi dettagli.
La mancanza di una vera e propria satira sociale in favore di un soggetto dalla morale più elementare - da non dimenticare che dietro la pellicola c'è lo zampino Disney- rende meno intrigante questa nuova versione di "Frankenweenie", sicuramente amabile ma meno corrosiva rispetto la precedente. Di sicuro siamo sempre su livelli più che apprezzabili, semmai a preoccupare un poco è la mancanza di spunti davvero originali a rimarcare , se mai ce ne fosse bisogno, un momento di scarsa vena creativa da parte del regista.

Frankenweenie non è uno di quei film che possono aggiungere un qualcosa alla carriera di Burton. Non apporta nulla di particolarmente nuovo, rispetto a quello che il nostro ha già proposto. Vero anche che è un film di una certa eleganza a cui non manca il tocco eccentrico di Burton e soprattutto un tocco da vero cinefilo considerando il gran numero di citazioni che costellano tutto il film. Un intrattenimento ben fatto, divertente dove i cinefili troveranno di che sbizzarrirsi.

Dopo il controverso Alice in Wonderland made in Disney, il buon Tim si riprende alla grande con questo simpatico, lugubre e a tratti commovente film d'animazione ricco di omaggi da Frankenstein junior alla famiglia Addams, fino al suo Edward mani di forbice nel paesaggio della cittadina New Holland dove si svolge la storia per poi passare per la Sposa Cadavere (il ragazzo si chiama non a caso Victor).. Forse un po' sbrigativo il finale ma tutto bene quel che finisce bene

Buon film stile Tiim Burton a tratti commovente!

Molto tenero e commovente. Personaggi riusciti e storia adatta a bambini e adulti. Non siamo sui piani di "Coraline" e "La sposa cadavere" ma è un film da vedere. Affascinante l'animazione in bianco e nero.

E' sempre sorprendente affidarsi alla magia visiva di Burton e dei suoi collaboratori: forse la vena tende a inaridirsi quando il suo bellissimo cinema diventa un esercizio di stile fine a se stesso. E' il caso di Frankenweenie (sicuramente migliore il corto di qualche lustro fa) che prima di tutto mostra inquietanti e sorprendenti affinità con "Chronicle", sarà un caso? La giostra di citazioni, da Mary Shelley (ovvio) a Hitchcock passando per i Gremlins di antica memoria e il redivivo Godzilla, è godibilissima, un pò meno quando rischia di emularsi in un giocattolone un pochetto risibile (proprio l'omaggio a Godzilla per esempio). Stavolta Burton, dopo il divertissment ironico e camp di Dark Shadows, fa un vero e proprio omaggio ai corn flakes movies, all'era dei drive-in, dosando abilmente tocchi di genio a fasi di una certa ingenuità. Siamo pur sempre davanti a uno spettacolo coi fiocchi, ma non c'è nulla di realmente inedito, nulla che non sia stato già visto. Un tocco quasi rassicurante che i freaks sembrano aver guadagnato nel corso del tempo, perdendo forse la loro impotente crudeltà. Beh diciamo che ho atteso questo film per vent'anni, e sono rimasto parzialmente deluso. Mi aspetto sempre di rivedere un'altro Ed Wood, un'altro Edward, o magari un Sweetney Todd pomposo ma più che mai feroce. Forse come Burton ho perduto la mia innocenza. Un fan.

Molto carino, è bella favola dark e ottimo film sul piano visivo...insomma è come me lo aspettavo e credo che i fans i Burton non si possano lamentare!
Moltissime citazioni: Frankenstein (tutta la storia), La moglie di Frankenstein (l'acconciatura della cagnolina), Sleepy Hollow (nella scena del mulino e per il nome della città), Gremlins (le scimmiette d'acqua), ma anche Edward mani di forbici per come è il quartiere dove vive Victor ed i monster-movie giapponesi.
Sparky è carinissimo e simpaticissimo...divertente, con belle morali....insomma un film piacevole consigliato ai grandi ed ai più piccoli!

Tim Burton ci racconta le sue origini con infinita dolcezza, attraverso lo splendido bianco e nero e i chiaroscuri tridimensionali di Frankenweenie.
Film raffinato, dalla regia classica, permeato di nostalgia, malinconia e di un grande amore per i classici dell'orrore e della fantascienza anni '50 e '60.
Assolutamente fuori dal tempo e lontano anni luce dalla madre Disney che lo distribuisce, Frankenweenie coinvolge e conquista lo spettatore con la sua storia semplice e commovente e sopratutto, per i suoi personaggi divertenti e singolari, il cucciolo Sparky su tutti. Danny Elfman accompagna le immagini con una colonna sonora elegante, meno immediata e a tratti potente, sunto del suo personalissimo stile compositivo e sonoro.
Pur non facendoci gridare "al capolavoro", si resta soddisfatti e arricchiti dalla visione di un prodotto dalla sincerità disarmante, un miracolo della stop motion che, pur durando 92 minuti, non perde la sua originale e pregevole dimensione da cortometraggio. Da non perdere.

Fiaba dark in perfetto stile bartoniano. Molti buonismi, qualche pezzo piuttosto scontato, complice soprattutto l'età del progetto, ma non può non farti prendere le simpatie del povero cane. Per gli amanti del genere.

Burton sviluppa uno dei suoi primi cortometraggi (1984).
Il film girato in stop-motion e in bianco e nero è una rivisitazione, parodistica, del romanzo di Mary Shelly.
La storia di Victor e del suo amore per il suo bull terrier Sparky è una favola nera ben girata, con un buon ritmo; un vero piacere per gli occhi.
Lungometraggio animato ricco di citazioni fino alla fine.
Consigliato.

Perde un punto per il finale inutilmente caciarone e citazionista, ma per il resto mi è piaciuto molto ed ho riso parecchio.

SPOILER ed il discorso del professore di scienze ai genitori degli alunni vale da solo il prezzo del biglietto.

Fortunatamente siamo diverse spanne sopra a quella schifezza che aveva fatto con la Disney e che viene inopinatamente richiamata nella locandina.

Tim Burton torna alle origini, o meglio ai suoi esordi, e riassume un po' tutta la sua poetica in questo film di animazione in stop-motion. Chi è stato deluso dalle ultime prove del regista ritroverà, almeno nella forma, tantissimi elementi che hanno caratterizzato il cinema del regista ai tempi d'oro. Vorticoso gioco di citazioni da amante di un certo cinema, strizza l'occhio agli adoratori dei vecchi horror universal e non solo. Tecnicamente splendido, manca forse di vera ispirazione ma è comunque apprezzabilissimo anche se non non sembra sentito come "Ed Wood", forse il film che, per certi versi, si avvicina di più a questo.

Decisamente piacevole un film con lo 'stampino' di Burton a tutti gli effetti che scorre piacevole senza annoiare anche per gli adulti .

Carino, mi ha lasciato infifferente, carini i personaggi nuovi tra cui il professore svitato, forse avendo visto il corto del 1984 c'è stata una certa prevedibilità sopprattutto nel finale, insomma alla fine godibile, scorre rapido senza momenti di noia !!!

Tim Burton ha ritirato fuori l'idea di "Frankenweenie" già vista nel cortometraggio di diverso tempo fa presentato prima di "Nightmare before Christmas" quando lo facevano al cinema..
L'idea è la stessa,un bambino perde il suo cagnolino a causa di un incidente e lui decide di riportarlo in vita tramite le scariche dei fulmini(non a caso il bambino fa Frankenstein di cognome..vi ricorda qualcosa?).
La storia di per se non mostra niente di eccessivamente originale,si rimane inteneriti per il rapporto del protagonista con il suo cane,si rimane sbalorditi per l'incredibile maestosità del lato tecnico del film,si rimane divertiti per alcune scenette ironiche e si rimane affascinati dal solito retrogusto macabro delle produzioni Burton....ma non parliamo di un film che fa esprimere il regista come è successo per "Nightmare before Christmas"..qui si sente la mano del regista che è guidata da qualcun'altro..si sente un percorso più innocente e quindi studiato per un pubblico più giovane;il tutto rovina un pò la festa..perchè Tim Burton è uno di quei registi che bisogna lasciare in pace,con uno stile tutto suo..a cui non puoi legare le mani..e come se a Da Vinci avessero chiesto di fare la Gioconda senza usare alcuni colori....
Ma Burton deve adeguarsi al cinema..è rinomato, non vuole rischiare e lavorare per la Disney è un investimento sicuro..in fondo è un modo più semplice per presentare le sue opere.
In realtà non ci sarebbe nulla di male in questo..perchè anche per il mondo di Jack Skeletron e compagni fu chiamata in causa la Walt Disney..ma erano tempi diversi,Burton stava eruttando e la casa di Topolino era ben disposta a dagli carta bianca..era un guadagno per entrambi..ma ora le cose sono cambiate,la Disney ha cambiato leggermente la sua politica,ora punta più alle produzioni di massa continue,a tenere in piedi un continuo sviluppo di pellicole che tenga alto il suo nome..di stare sempre al cinema in sostanza..e per farlo ha bisogno anche di grandi nomi..a cui non ha più senso regalargli più tempo per creare qualcosa fuori dal comune;ora gli dicono semplicemente che deve produrre qualche buona idea che teneva nel cassetto nel più breve tempo possibile...in cambio loro finanziano e alimentano il suo nome....
Il paese dei balocchi...
"Frankenweenie" l'ho ritenuto un prodotto molto interessante per lo stile che dimostra...ma per il resto si vede che si tratta di un film fatto senza pensare troppo, ed il risultato è valido per l'artisticità ma più scarso per i contenuti..purtroppo.

Una sorta di autobiografia parafrasata: il ragazzino sfigato che non ha amici, però è creativo, geniale; la passione x i cimiteri; il rapporto mostri-umani... tutto bene, e poi...arriva un finale che proprio non ci sta. *ç!@&#?[]#

Solite ambientazioni macabre alla Burton, soliti personaggi inspiegabilmente insensati alla Burton, solite musiche, solito ragazzo gotico strampalato. E come se non bastasse rimanere svegli è una fatica non da poco. Brutto.

Divertente, magico. La poesia di Tim Burton torna dopo un lunghissima assenza.

Ispirato al Frankenstein di Mary Shelley e a un corto cinematografico che un giovanissimo Tim Burton realizzò nel lontano 1984, Frankenweenie è il ritorno del regista al mondo dell'animazione stop motion dopo il successo di Nightmare Before Christmas e La sposa cadavere. Un ritorno atteso, sperato e avvenuto, finalmente e inaspettatamente, nell'inusuale territorio di casa Disney. Un territorio che per l'incontenibile genio del regista poteva rivelarsi impervio e minato di ostilità. Come avrebbero potuto i produttori esecutivi di La bella e la bestia, Biancaneve, Cenerentola e Pinocchio accogliere di buon grado un film d'animazione a) senza canzoni; b) completamente in bianco e nero; c) tenebroso, cupo e anche un po' grottesco? La collaborazione, inutile dirlo, ha funzionato eccome! La colonna sonora di Danny Elfman è un dono fatto alle nostre orecchie, l'amichevole partecipazione di Winona Ryder, Martin Short e Catherine O'Hara (che prestano le loro voci ai personaggi) rimarca grandi e indimenticabili tappe delle creazioni del nostro cineasta preferito, la storia è un irripetibile coacervo di sentimenti e brutture capaci di scaldare il cuore, il geniale uso del bianco e nero rimanda alle glorie di un cinema muto rispolverato con The Artist e alla foto cult in cui Walt Disney e Topolino posavano per la macchina da presa. E' un incubo macabro e splendido, ma che segna il ritorno a un mondo di fiabe che, visti i recenti insuccessi, sta perdendo scintille della sua polvere magica.
E' il film meno Disney di questo mondo, ma quello che paradossalmente è stato capace di dare ai padri dei cartoni più belli il giusto e meritato lustro e di ricordarci la potenza del buon cinema. Nonostante l'avessi trovato divertente e solare, Dark Shadows era stato un tantino al di sotto dei canoni burtoniani. Bello, sì, ma in maniera disimpegnata e fugace. E' questo, invece, il film che aspettavo. Un armonico e simmetrico matrimonio di opposti, un raffinatissimo gioco di citazioni, un prodotto con un'identità precisa, ma con lo sguardo rivolto al meglio che c'è. Figlia dello stesso seme che aveva dato vita al meraviglioso Edward mani di forbice, la storia d'amicizia di Victor e Sparky prende spunto dall'infanzia solitaria del regista e, ad anni di distanza, regala a lui quell'amico speciale che non ha mai avuto da bambino e noi l'intrattenimento di gran classe e qualità che potrebbe rendere ancora più speciale il nostro Natale. Da vedere con la famiglia in gran completo, riesce a far riflettere con sensibilità anche sui pregi e i difetti della scienza moderna, capace di regalare, se spinti da amore, sorprendenti miracoli; se dall'ambizione più cieca, invece, mostri.
Consigliatissimo!
(diariodiunadipendenza.blogspot.it)

Un assaggio di vecchio Burton! Tim ritorna sui suoi passi e ci regala un curiosissimo collage di storie, altri film, bianco e nero e stop motion che tiene incollato allo schermo sia lo spettatore grande sia il piccino. La storia di Frankenstein è simpaticamente rivisitata per Disney, anche se non mancano particolari piuttosto macabri, ma pur sempre "temperati". Un po' Frankenstein, un po' Nightmare before Christmas, un po' Edward Mani di Forbice, un po' Pet Sematary, un po'...beh con tutte queste citazioni, non si può certo sbagliare! Ottimo lavoro cinematografico e di merchandising, perfetto per Halloween.