Un detective cade in una spirale di paranoia mentre indaga su una serie di crimini che sembrano piegare la realtà in maniere misteriose e che sono collegati alla scomparsa della figlia. Aiutato da un sensitivo, si convince che lo spettro assassino che lo sta braccando sia in possesso della chiave per trovare la figlia, ma si ritrova invischiato in un complotto più grande di lui.
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L'idea che sta alla base del film è molto intrigante, seppur sia decisamente impossibile nella sua realizzazione. La bravura di Rodriguez è di farci credere che la storia possa stare in piedi fino alla fine e si arriva in fondo tutto sommato soddisfatti da come la trama riesce a districare una materia non certo semplice. Certo non è un filmone e neanche ci si avvicina. Sul fronte interpreti meglio la Braga di un apatico Affleck, che va in giro per tutta la pellicola con la mascella quadrata e lo sguardo insondabile.
Strappa la sufficienza ma diventa facilmente dimenticabile. Nonostante un idea nemmeno troppo originale parte bene, per poi perdere di qualità, e divenire banale, nonostante cercasse in ogni modo di intricare la storia, ad un certo punto mi sembrava di vedere un film per la tv.
Robert Rodriguez non è più quello dei bei tempi e realizza un fanta thriller che non spicca di originalità rientrando nella media di altri prodotti del genere. Protagonisti con poteri mentali, simulazioni di realtà virtuali e continui colpi di scena che rovesciano la trama del film facendo l'occhiolino a Nolan ma senza pretendere di essere preso sul serio come il regista di "Inception". Ben Affleck offre una nuova interpretazione statica e svogliata, un pò meglio Alice Braga ma nel cast è William Fichtner ad essere il più convincente nel ruolo del villain "Dellrayne". Un "B movie" sufficientemente realizzato che intrattiene il giusto e mescola in maniera equilibrata vari generi diretto al scolo scoppo di intrattenere il pbblico riuscendoci in particolare nella seconda parte di "Hypnotic".
La prima cosa che ho pensato dopo il finale è stata 'Che brutta fine ha fatto Ben Affleck', la seconda 'E idem Rodriguez...'. Inutile dire che mi ha deluso. Plot potenzialmente interessante sprecato per un prodotto svogliato e sui generis che, tra qualche anno, finirà in seconda serata su Italia 7.
Anonimo. È, sinteticamente, quello che ha trasmesso anche a me. Inizio accattivante, poi si perde rapidamente, un miscuglio di già visto, resta lo stile di Rodriguez, ma non basta a farlo decollare.
Rodriguez fa il verso a "Inception" e "Matrix" con una sceneggiatura a matrioska e uno sci-fi del tipo MKULTRA. Si diverte e diverte sbarazzandosi della spocchiosa arroganza autoriale dei Nolan e delle Wachowski, che si reputano in grado di dire qualcosa di nuovo su Tutto (tempo, esistenza, simulacri), e si sbizzarrisce con costruzioni visive che manco i rispettivi Architetti degl'altri due film. "Accantonato dal mainstream hollywoodiano che si è invece mosso in altre direzioni, non necessariamente migliori" (Raffaele Meale), realizza la versione B-movie d'"Abre los ojos" (Amenábar '97), d'"In trance" (Boyle 2013), ecc., estraneo pure al sodale Tarantino o alle graphic novel: intrigante caso di quando "less is more".