il buio oltre la siepe regia di Robert Mulligan USA 1962
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il buio oltre la siepe (1962)

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locandina del film IL BUIO OLTRE LA SIEPE

Titolo Originale: TO KILL A MOCKINGBIRD

RegiaRobert Mulligan

InterpretiGregory Peck, John Megna, Frank Overton, Rosemary Murphy, Ruth White, Brock Peters, Estelle Evans, Paul Fix, Collin Wilcox Paxton, James Anderson, Alice Ghostley, Robert Duvall, William Windom, Crahan Denton, Richard Hale, Mary Badham, Phillip Alford, R. L. Armstrong, Walter Bacon, Eddie Baker, Bobby Barber, John Barton, Audrey Betz, Danny Borzage, John Breen, Jess Cavin, Noble Chissell, Steve Condit, David Crawford, Frank Ellis, Charles Fredericks, Herman Hack, Jester Hairston, Chuck Hamilton

Durata: h 2.09
NazionalitàUSA 1962
Generedrammatico
Tratto dal libro "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee
Al cinema nel Gennaio 1962

•  Altri film di Robert Mulligan

Trama del film Il buio oltre la siepe

1932. L'avvocato Atticus Finch vive tranquillamente a Maycomb, in Alabama, coi suoi figli Scout e Jem. Questi sospendono talvolta i loro giochi per tentare di avvicinarsi a quella che chiamano "la casa degli spettri", dove sanno che è rinchiuso Boo Radley, un malato di mente, che essi non hanno mai visto.

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Voto Visitatori:   8,36 / 10 (62 voti)8,36Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior attore protagonista (Gregory Peck)Migliore sceneggiatura non originaleMigliore scenografia
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Miglior attore protagonista (Gregory Peck), Migliore sceneggiatura non originale, Migliore scenografia
Miglior attore straniero (Gregory Peck)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore straniero (Gregory Peck)
Miglior film promotore di amicizia internazionaleMiglior attore in un film drammatico (Gregory Peck)Miglior colonna sonora (Elmer Bernstein)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film promotore di amicizia internazionale, Miglior attore in un film drammatico (Gregory Peck), Miglior colonna sonora (Elmer Bernstein)
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Voti e commenti su Il buio oltre la siepe, 62 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

camifilm  @  07/09/2024 03:56:18
   7 / 10
Bisogna apprezzare ed immergersi nella ambientazione del periodo storico statunitense descritto e nello comprendere quindi usi costumi dei personaggi di quel periodo spesso in contrasto con quelli attuali.

A raccontarci questa storia è la ragazzina, la figlia del protagonista.

E' una visione piacevole, non indimenticabile. Ci si affeziona più ai personaggi dei ragazzini che degli adulti in guerra tra loro per questioni di razzismo.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  17/07/2021 23:31:52
   7½ / 10
La parte con protagonisti i bambini penalizza il giudizio complessivo.

simonpietro92  @  10/04/2017 18:59:14
   4 / 10
Odio tantissimo discostarmi dal voto altrui e magari prendere anche gli insulti ( in questo caso accadrà, lo so ). Premetto che ho visto film molto più lenti ma in questo caso la pellicola non mi ha trasmesso nulla. Molto di quello che penso lo riporterò negli spoiler perchè è stato proprio lo svolgimento della trama il vero problema.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 14/05/2023 23.32.38
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Oskarsson88  @  30/05/2015 14:09:44
   7½ / 10
Personaggi ben caratterizzati e abbastanza coerenti con il libro, la parte fatta in maniera migliore è certamente quella centrale del processo, mentre lo "scontro" finale è fatto un po' male ma era difficile da rappresentare. Un gradino sotto al libro, come spesso accade, ma comunque ben fatto.

Matteoxr6  @  10/03/2015 18:23:29
   6½ / 10
Xenofobia, razzismo e intolleranza, accomunati dalla matrice dell'ignoranza, vengono descritti e "srotolati" in questa pellicola di formazione vecchio stampo. Non ho letto il celebre romanzo da cui è tratto, ma la messa in scena è lineare quanto basta, le interpretazioni sono tutte calibrate e piacevoli, così come lo è il film, che scorre senza problemi e dura il giusto. Ho letto quasi tutti i commenti qui sul forum e pure diverse recensioni, tutte simili e con cui mi trovo pienamente in accordo. Tuttavia non mi è affatto parso il capolavoro che i più sostengono essere, e forse sarà anche "colpa" mia ma, pur contestualizzandolo, non lo vedo come un'opera d'arte del cinema mondiale di sempre da molti osannata.

_Hollow_  @  12/08/2014 02:37:25
   9 / 10
Un classico; non ho mai letto il libro ma difficile che un film del genere non gli renda onore.

pak7  @  05/01/2014 04:19:19
   8½ / 10
Forse uno dei film piu importanti che ho visto sulla discriminazione razziale: un uomo di colore accusato prima da una donna, e poi inevitabilmente dal popolo di violenza sessuale. Prima parte un pò lenta, seconda parte in tribunale assolutamente strepitosa, ed indimenticabile l'arringa dell'avvocato difensore dell'imputato (Gregory Peck). Finale in crescendo, pellicola che sembra seguire la "classica" strada del lieto fine, ma non sarà così. Non un capolavoro, ma siamo lì.

bm_91  @  01/11/2013 19:18:59
   8½ / 10
Gran bel film, non vi è mai un calo di tensione e attenzione, la storia è sviluppata ottimamente e gli attori sono davvero eccellenti. Stupisce la calma e il self-control di Atticus Finch, sembra aver sempre la situazione sott'occhio.

Kit Carson  @  16/09/2013 00:39:05
   8½ / 10
Da un superbo libro un degno film dove spicca l'interpretazione stupenda della piccola Mary Badham. Un classico imperdibile.

camifilm  @  03/08/2013 11:17:39
   8½ / 10
Ottimo... merita anche 10.

Goldust  @  22/07/2013 15:20:23
   6½ / 10
ATTENZIONE SPOILER PRESENTI
E' girato benissimo, e utilizzando gli occhi dei bambini offre un punto di vista sui valori della vita assolutamente innovativo, che procede a braccetto con un' adeguata connotazione psicologica dei personaggi. Detto di questi meriti oggettivi l'ho trovato francamente sopravvalutato, sia per la lentissima prima parte che per la descrizione della figura dell'avvocato progressista Atticus Fitch, molto lontana dall'aura di perfezione che tanti millantano. Nello specifico, se l'intento era quello di descrivere l'uomo come perfetto esempio di rettitudine morale e professionale credo si possano sollevare alcune obiezioni, considerato che non sembra essere un padre cosi attento e scrupoloso come invece pare essere sul lavoro ( i suoi figli - veri e propri monelli - fanno quello che vogliono cacciandosi in un guaio dietro l'altro senza che lui vi ponga rimedio ). La scena finale poi è emblematica: terminata una festa di paese i due bambini sono costretti a tornare a casa di notte, da soli per il bosco, mentre lui è a casa...mah.
Il personaggio davvero eccezionale è quello della piccola Scout, un autentico portento!

DogDayAfternoon  @  15/06/2013 20:24:45
   7½ / 10
Film dalle tematiche forti che nonostante la profondità del tema si lascia guardare benissimo senza mai annoiare; sicuramente il punto più alto il film lo tocca nel processo all'uomo di colore, con la figura di Atticus destinata ad entrare nel cuore di tutti. Per quanto riguarda il resto, bravissimi i due ragazzini protagonisti anche se la storia a volte risulta un po' distaccata, non del tutto coinvolgente come le scene del processo. Forse un film che se visto nel 1962 suscitava maggiori emozioni, resta comunque una pellicola da avere assolutamente nella propria videoteca personale.

Schizoid Man  @  18/02/2013 22:30:05
   10 / 10
(Attenzione, contiene spoiler) "I vicini portano da mangiare quando muore qualcuno, portano dei fiori quando qualcuno è ammalato e altre piccole cose in altre occasioni. Boo era anche lui un nostro vicino, e ci aveva dato due pupazzi fatti col sapone, un orologio rotto con la catena, un coltello... e le nostre vite. Una volta Atticus mi aveva detto: "Non riuscirai mai a capire una persona se non cerchi di metterti nei suoi panni, se non cerchi di vedere le cose dal suo punto di vista". Ebbene, io quella notte capii quello che voleva dire. Adesso che il buio non ci faceva più paura avremmo potuto oltrepassare la siepe che ci divideva dalla casa dei Radley e guardare la città e le cose dalla loro veranda. Accadde tutto in una notte: la notte più lunga, più terribile… e insieme la più bella di tutta la mia vita".
Raccontato attraverso gli occhi di Scout (sono sue le parole sopra citate), che da adulta ripensa con tenerezza e nostalgia ad un periodo della sua infanzia che l'ha segnata profondamente, tanto da cambiarle la vita per sempre, "Il buio oltre la siepe" non è soltanto un bellissimo film. Oltre ad essere un grande esempio di cinema classico, infatti, questa pellicola è anche, se non soprattutto, una memorabile lezione di civiltà, che ci viene impartita da uno dei personaggi più belli, complessi e sfaccettati che la Settima Arte ci abbia mai regalato: Atticus Finch.
Atticus è un avvocato integerrimo e liberale che, negli anni Trenta, a Maycomb, in Alabama, si batte con tenacia contro il razzismo e le discriminazioni. Egli crede fermamente nell'uguaglianza degli esseri umani: perciò quando riceve l'incarico di difendere un uomo di colore, Tom Robinson, a torto accusato di aver violentato una ragazza bianca, Mayella Violet Ewell, figlia di un rozzo agricoltore, Robert Lee Ewell, Atticus si prodiga per dimostrare l'innocenza del suo assistito, sfidando in questo modo l'ostilità di coloro che, a causa di una mentalità retrograda, sono pronti a condannare Tom, nonostante sia innocente, solo perché è nero.
Mentre Atticus è impegnato nel suo lavoro, i suoi figli, Jean Louise "Scout" e Jeremy "Jem", rispettivamente di sei e dieci anni, insieme ad un loro amico, Charles Baker "Dill" Harris, provano ad intrufolarsi nella casa in cui abita uno psicolabile, Arthur "Boo" Radley, che conduce un'esistenza ritirata e che tutti considerano pericoloso.
Introdotto dagli incantevoli titoli di testa firmati da Stephen Frankfurt, prodotto dal futuro regista di "Tutti gli uomini del Presidente", Alan J. Pakula, tratto dall'omonimo romanzo (premiato con il Pulitzer) di Harper Lee, ottimamente sceneggiato da Horton Foote e magnificamente diretto da Robert Mulligan, "Il buio oltre la siepe" è un film di alto impegno civile che ci insegna quanto sia importante avere rispetto per gli altri, soprattutto per chi ha la pelle di un colore diverso dalla nostra.
Con una sensibilità eccezionale, Mulligan riesce a coniugare il tema del razzismo che inquina la società con quello del difficile percorso di maturazione intrapreso da Scout e Jem, due bambini che hanno perso la loro madre in tenera età (al momento della morte della genitrice lei aveva due anni e lui sei) e che quindi debbono crescere senza una figura materna e, per di più, in un ambiente tutt'altro che idilliaco come quello dell'Alabama degli anni Trenta.
Il fulcro attorno al quale ruota l'intera vicenda è rappresentato da Atticus Finch, l'avvocato onesto e rispettabile che, coraggiosamente, difende e protegge un nero mettendosi contro i suoi compaesani razzisti (in una scena di grande intensità drammatica, Atticus evita - grazie anche all'intervento dei suoi figli - che Tom Robinson, mentre è rinchiuso in cella, venga linciato dalla folla), conquistando così la stima delle persone di colore, che vedono in lui un uomo leale e sincero di cui si possono fidare ciecamente (altra scena da ricordare: Atticus che esce dall'aula del tribunale con le persone di colore che al suo passaggio si alzano in piedi in segno di gratitudine; un momento struggente che non può non rimanere impresso nella memoria dello spettatore).
Grazie alla sua rettitudine, Atticus ottiene anche l'ammirazione dei suoi figli, che capiscono di aver trovato in lui un padre serio e responsabile su cui possono fare sicuro affidamento in una fase delicata della loro vita come quella dell'infanzia.
La parte più coinvolgente del film è quella finale, in cui Mulligan raggiunge vertici di assoluta poesia (impossibile non commuoversi quando Scout, con lo sguardo colmo di stupore e il cuore gonfio di emozione, scopre chi le ha salvato la vita), ma merita di essere menzionata anche l'arringa di Atticus, che smonta la tesi dell'accusa e, al tempo stesso, smaschera i pregiudizi razziali di cui sono imbevuti i cittadini di Maycomb.
"Per prima cosa, questo processo non doveva nemmeno essere fatto. L'accusa non ha prodotto nessuna, dico nessuna prova medica che il delitto a Tom Robinson ascritto sia stato commesso. Si è basata invece sulla deposizione di due testimoni, deposizioni che non solo sono state messe in serio dubbio dal mio controinterrogatorio, ma che sono state completamente smentite dall'accusato. Esistono inoltre degli indizi abbastanza precisi che Mayella Ewell sia stata picchiata selvaggiamente da qualcuno che ha usato quasi esclusivamente la sinistra, e Tom Robinson, che vedete davanti a voi, ha prestato giuramento con l'unica mano valida che possiede: la destra. Io sento solo della pietà nel mio cuore per la testimone dell'accusa. Ella è una vittima della povertà e dell'ignoranza, ma la mia pietà non arriva certo a permetterle di mettere a repentaglio la vita di un uomo, cosa che ha fatto per tentare di scagionarsi dalla sua colpa; e ho detto colpa, signori, perché è stato il senso di colpa a motivare il suo contegno. Ella non ha commesso delitti, ha semplicemente violato un rigido, severo e antico codice della nostra società, una regola così severa che chiunque la violi viene cacciato dalla nostra comunità come un cane rabbioso, e lei doveva distruggere la prova del suo errore. Ma qual era la prova di questo errore? Tom Robinson, un essere umano. Lei doveva fare in modo che Tom Robinson scomparisse. Tom Robinson era per lei un ricordo scottante di ciò che aveva fatto. Che cosa aveva fatto? Aveva adescato un negro. Lei, bianca, si era offerta a un negro. Aveva fatto qualcosa che nella nostra società è imperdonabile: aveva baciato un negro. Non un vecchio servo, ma un uomo negro giovane e forte. Aveva dimenticato quel codice nel farlo, ma immediatamente dopo ne sentì tutta la durezza. I testimoni dell'accusa, eccetto lo sceriffo della contea di Maycomb, sono venuti davanti a voi, signori, davanti a questa corte con la cinica sicurezza che nessuno avrebbe messo in dubbio le loro parole, fiduciosi che tutti voi li avreste… li avreste seguiti nel preconcetto, nel falso preconcetto, che tutti i negri mentono, che tutti i negri sono fondamentalmente degli immorali, che non bisogna mai fidarsi di lasciare un negro vicino a una donna bianca. Un preconcetto inevitabile nelle menti di quel calibro, e che è fondamentalmente falso, e sul quale non mi sembra necessario che io insista. E così, un povero, umile e rispettabile negro che ha avuto l'imperdonabile temerarietà di provare compassione per una donna bianca, deve cimentare la sua parola contro quella di due bianchi. L'accusato non è colpevole, ma qualcun altro in quest'aula lo è. Ora, signori, nel nostro Paese, i tribunali sono giusti e democratici, e nei tribunali tutti gli uomini sono considerati eguali. Io non penso di essere un idealista se credo fermamente nell'integrità dei nostri tribunali e dei nostri giurati. Non si tratta di un ideale, è una realtà vivente e operante, e ho fiducia che voi, signori, esaminerete senza preconcetti le testimonianze che avete udito, e darete un verdetto che restituisca quest'uomo alla famiglia. In nome di Dio, fate il vostro dovere. In nome di Dio, credete a Tom Robinson".
A modesto parere di chi scrive, le parole sopra riportate dovrebbero essere scolpite nella pietra.
Gregory Peck, altrove attore monocorde, è straordinario nei panni di Atticus Finch, padre premuroso che protegge i propri figli dalle brutture del mondo nonché avvocato incorruttibile disposto a rischiare la propria incolumità fisica pur di svolgere il suo lavoro al meglio.
Senza alcun dubbio, Peck in questo caso regala l'interpretazione più convincente di tutta la sua carriera, meritatamente premiata con l'Oscar (oltre a quello per il Miglior Attore Protagonista, il film si aggiudicò anche quello per la Miglior Sceneggiatura Non Originale e quello per la Miglior Scenografia [Alexander Golitzen, Henry Bumstead e Oliver Emert], su un totale di otto nomination).
Il copione magistrale di Foote (che tratteggia i personaggi in modo impeccabile), la regia raffinata di Mulligan (qui ispirato come non mai), il cast eccellente (oltre al già citato Peck, offre una prova notevole anche l'esordiente Robert Duvall, in un ruolo secondario ma importante, quello di Arthur "Boo" Radley; ma pure Mary Badham e Phillip Alford, che interpretano rispettivamente Scout e Jem, sono bravissimi), la fotografia splendida di Russell Harlan (abile nel creare un'atmosfera magica) e la colonna sonora soave di Elmer Bernstein (che sottolinea con discrezione una storia ad alto tasso di drammaticità) fanno de "Il buio oltre la siepe" un'opera meravigliosa, intensa e toccante.
Un film da vedere e rivedere. Perché tutti quanti abbiamo qualcosa da imparare da un personaggio del calibro di Atticus Finch.

TheShadow91  @  08/01/2013 04:19:14
   9 / 10
Peccato che così poca gente l'abbia commentato...non ho mai visto due oscar nello stesso film,così incredibilmente meritati(protagonista e sceneggiatura).La trama è incredibile...con pochissimi momenti inutili o morti,si riescono a narrare tante cose: la visione ingenua dei bambini nei confronti dell'ignoto e delle storie gonfiate...i complotti di una società razzista e primitiva contro un'innocente..un meraviglioso padre che crede nei giusti comportamenti sociali e si impegna a trasmetterli ai propri figli,sempre con tutto l'amore che può nei loro confronti...quest'uomo che è anche un avvocato tutto d'un pezzo,non limitandosi a rinfacciare in tribunale tutta la cattiveria degli uomini(in un magnifico monologo all'interno del processo),ma stando vicino in maniera personale alla famiglia della vittima...un uomo che non si sognerebbe di uccidere un buon usignolo,ma che sa che quando c'è bisogno di difendersi da un pericoloso cane rabbioso,si è costretti ad ucciderlo.Atticus Finch è davvero il più grande eroe della storia del cinema!!Il tutto è narrato dall'inizio alla fine in una maniera incredibilmente toccante ed emozionante,specie nello splendido finale dove i figli di Atticus finalmente imparano una vera lezione di vita,quella di mettersi nei panni delle altre persone prima di poter esprimere il minimo giudizio...e lo impara proprio conoscendo quella che è sempre stata una persona buona e gentile, rovinata dall'ignoranza delle persone.Insomma l'unico motivo per cui non do di più è perchè ormai il tema del razzismo popolare è trito,ritrito e,a parer mio,abbastanza superato al giorno d'oggi...ai tempi faceva sicuramente un effetto diverso...ma in realtà forse anche allora c'era un pò di banalità di fondo..basta sapere che il processo del film,lo si può ritrovare tale e quale nell'antica favoletta della volpe e della papera..un messaggio che insomma si conosce..ma che è comunicato in maniera quasi artistica.Da vedere assolutamente!!

topsecret  @  12/06/2012 11:15:13
   8½ / 10
Ottimo film di grande rilievo sociale, impegnato nel far risaltare l'odiosa piaga dell'intolleranza razziale, ma che riesce anche a descrivere in maniera coinvolgente varie fasi del passaggio adolescenziale.
Buonissima la prova del cast: Peck premiato con l'oscar, l'esordiente e bravissima Mary Badham in evidenza in una prova molto convincente e primo film anche per Robert Duvall.
Pellicola molto interessante ed emozionante, senza cali di ritmo o intensità narrativa, assolutamente da scoprire ed apprezzare.

Bobby Peru  @  10/06/2012 23:27:23
   8 / 10
pescato per caso su rai movie oggi... penso "ecco il polpettone in bianco e nero"...

dopo 5 minuti ero completamente catturato e assorbito.
Questa è una di quelle pellicole che non sente il peso degli anni, una di quelle che la da in barba a chi gli pare, uno di quelli che ti fa pensare.... un bel film è un bel film e non conta quanto tempo fa è stato girato.

Intenso, metaforico, ricco.

floyd80  @  29/05/2012 12:24:58
   8 / 10
Una pellicola superiore con un grande G. Peck e con il resto del cast, i bambini su tutti, che non sono da meno.
La trama passa quasi in secondo piano in un film dove regnano l'emozioni, la logica affiancata alla legge, la rabbia dei preconcetti e soprattutto la vita, a come dovrebbe essere vissuta da ogni essere umano.
Un giorno o l'altro lo dovrete far vedere ai vostri figli.

Fifì  @  12/03/2012 11:36:55
   9 / 10
Fantastico Gregory Peck in un film sull'etica e la morale, con continui insegnamenti sulla paura che ci fa ciò che non conosciamo. Davvero un ottimo film per i veri appassionati di cinema e non.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/01/2012 09:29:03
   9 / 10
Bellissimo film di Mulligan sulla paura del diverso, di bambini e adulti. Una lezione di etica che lascia il segno, caratterizzata dall'umiltà e non dalla vuota retorica. Un Gregory Peck monumentale.

BraineaterS  @  12/10/2011 22:45:33
   8½ / 10
Pienamente d'accordo con chi sotto ha scritto che è un film da far vedere nelle scuole.
Bello come il libro, ma in più, Atticus nel film ha il vantaggio di essere interpretato in modo eccezionale da Gregory Peck. E anche i tre ragazzi sono molto bravi!
Film molto emozionante che tocca le tematiche del razzismo nel sud degli Stati Uniti degli anni '30, con risvolti tristemente prevedibili.
Alcune frasi (come quella che da il titolo originale al film) ed alcuni momenti sono davvero da ricordare.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  23/08/2011 10:25:36
   9 / 10
Misurato, psicologico, lievemente noir, chiaro-scuri impeccabili. Davvero un grande film, nel quale la discriminazione razziale è affrontata con grande sensibilità anche attraverso gli occhi e la tenera curiosità infantile. E che poesia in certe sequenze, nella brezza della sera che solletica le foglie e spinge un vuoto e inquietante dondolo di legno...

guidox  @  29/05/2011 02:30:43
   8½ / 10
non è facile votare questo film, soprattutto per l'impatto di lettura libro-prima visione film-seconda visione film, avvenuti in tre epoche differenti nella mia vita.
la lettura del libro di Harper Lee da ragazzo la si può definire illuminante e il film visionato in età più adulta, una gran bella conferma.
il personaggio di Atticus Finch è uno di quelli che rimangono impressi, Gregory Peck fra l'altro lo incarna in un modo impressionante nella sua perfezione.
c'è una gran sensibilità in questa pellicola, non è patetica nonostante strabordi di emozioni e di un senso di giusto che più giusto non si può e per di più presenta senza appesantirle tematiche di diversità.
un pochino è invecchiato si, il contesto sociale non è propriamente come allora, ma lungi dall'essere datato.
da vedere con gusto.

Lory_noir  @  27/05/2011 13:55:48
   8½ / 10
Un bellissimo film. Appassionante, commuovente e recitato in modo davvero ottimo.

ValeGo  @  14/03/2011 16:54:02
   8½ / 10
Il libro è da 10..ma anche il film è reso bene..la figura della piccola Jean-Louise è fantastica, quella di Atticus nobile e ammirevole!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  08/01/2011 16:46:49
   7½ / 10
Un film interessante, dai contenuti forti e profondi, visivamente affascinante (fantastici i titoli di testa) e con un'indimenticabile prova di Gregory Peck nei panni di Atticus Finch, padre devoto di due bambini e avvocato temuto e rispettabile che si ritroverà a dover difendere un uomo di colore da una falsa accusa di stupro. Tutto mentre i figli curiosi e scalmanati cercano di schiarirsi le idee sul loro misterioso vicino di casa. Raffinato e toccante, ha l'unica pecca nel non riuscire ad unire bene le due storie che dividono il film e che hanno come unico filo conduttore Atticus: la prima parte vede protagonisti quasi esclusivamente i ragazzini Scout e Jem (sorprendente la somiglianza fisionomica tra questo e River Phoenix in "Stand By Me") alle prese con paure fanciullesche e disavventure varie in cui ogni adulto che è stato bambino si può rispecchiare (chi non è mai entrato in una casa abbandonata con gli amici o suonato i campanelli per poi scappare?). Una parte bella (e inquietante) senz'altro (stupende alcune inquadrature come quella del dondolo nel portico), ma anche piuttosto lentina e lasciata un pò campata per aria (anche se viene poi ripresa alla fine per chiudere -confusamente- il cerchio). Molto meglio la seconda parte, decisamente più coinvolgente ed appassionante, con il processo e le tragiche conseguenze del verdetto (l'arringa finale di Atticus verso la giuria bigotta e piena di pregiudizi è semplicemente magistrale). Alla fine, sembra di assistere a due film di genere diverso che non hanno niente in comune se non per l'appunto la figura di Atticus. Una scelta registica sicuramente curiosa ma che a tratti rende la visione pesante e poco scorrevole.
Ad ogni modo, rimane indubbiamente un'opera intensa, saggia, piena di valori, ricca di emozioni, e che lascia molto spazio alla riflessione (quando lo vidi non mi disse granchè. Ma più ci ripensavo, più lo capivo e lo apprezzavo). E poi ripeto, solo la monumentale prova di Peck vale il prezzo del biglietto!
Consigliato.

Nota: nella parte di "Boo", il grande Robert Duvall, giovanissimo e con ancora tutti i capelli in testa.

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Ultima risposta 08/01/2011 20.10.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  03/11/2010 11:15:47
   7½ / 10
Buona trasposizione del libro della Lee, ne hanno tratto proprio un bel film con una regia veramente ottima (i titoli di testa sono eccezionali!) e poi sono riuscitissime la scena finale nel bosco e quella al tribunale… tutti gli interpreti, grandi e piccoli, hanno dato una grandiosa prova, poi va be’, parliamo di Gregory Peck… e Bob Ewell mi ha ricordato Jack Nicholson!
Fotografia immensa con un bellissimo bianco/nero.

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Ultima risposta 03/11/2010 18.30.37
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rob.k  @  19/10/2010 22:17:56
   7 / 10
Film dalla realizzazione e dai contenuti ottimi, unico difetto: lentezza esasperante...

7 risposte al commento
Ultima risposta 21/10/2010 09.01.10
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ste 10  @  05/05/2010 15:33:18
   10 / 10
Da far vedere nelle scuole.
Fotografa in maniera impeccabile il sud degli Stati Uniti proponendo una storia emotivamente toccante; grande interpretazione di Gregory Peck.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  22/04/2010 23:57:36
   9 / 10
Grande film a sfondo sociale con la monumentale interpretazione di Peck

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  21/04/2010 00:09:34
   8 / 10
Evitando paragoni con il libro posso dire indubbiamente che questa pellicola arriva diritta al cuore e non solo per il messaggio in essa contenuto molto significativo ( la diversità, razzismo ecc ). Efficacissime sono le prove dei ragazzi, dolci, intense e pungenti ( Scout è bravissima ), e in primis quella di uno straordinario Gregory Peck che penso abbia meritato l'oscar. Un film che insegna molto, recitato e girato con assoluto stile il tutto accompagnato da una superba fotografia che arricchisce quest'opera assolutamente da vedere. C'è anche un giovane Robert Duvall.

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Ultima risposta 26/04/2010 14.39.09
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paride_86  @  03/04/2010 15:44:59
   6½ / 10
Sarà perché ho visto questo film subito dopo aver letto il libro, o forse perché è una pellicola del '62, in ogni caso non mi ha colpito più di tanto. Innanzitutto non può reggere il paragone con il romanzo di Harper Lee, giustamente insignito del premio Pulitzer, di cui, tra l'altro, non restituisce il ritratto provinciale della cittadina in cui si svolgono i fatti.
Rimangono un'ottima caratterizzazione di Gregory Peck e un positivo messaggio di fondo.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  03/03/2010 21:01:16
   10 / 10
Ci sono film che ci cambiano la vita. A me è successo con "To kill a mockingbird", capolavoro di Robert Mulligan che per il sottoscritto continua a rappresentare un baluardo di eticità morale e cinematografica.
Tratto dall'unico e solo romanzo di Harper Lee, è un ineguagliabile racconto di formazione e accettazione del diverso, sia esso per razza, ceto o deabilitazioni fisiche-mentali, a metà strada fra dramma interraziale e thriller giudiziario. Il tutto è filtrato dagli occhi di due innocenti ragazzini che, grazie al miglior padre del mondo, l'avvocato progressista Atticus Finch, sapranno affrontare i mali del mondo con un altra ottica.
Non una sbavatura retorica, mai il minimo accenno ricattatorio, solamente cinema di straordinario livello artistico e contenutistico che a distanza di anni non cessa ancora di regalare emozioni.
Mulligan riuscì a conciliare con straordinaria sensibilità registica le paure preadolescenziali con quelle più paranoiche del mondo degli adulti ottenedo in modo memorabile quell'asciuttezza di sentimenti che permeava l'accorato testo letterario della Lee.
Cast magistrale, all'intensissima interpretazione di Gregory Peck, che col suo Atticus si aggiudicò un sacrosanto Oscar, si aggiungono quelle indimenticabili dei piccoli Philip Alford e Mary Badham (figlia del regista John) e quella di un giovane Robert Duvall al suo esordio nel ruolo del 'mostro' Boo.
Una delle esperienze cinematografiche più toccanti, rivoluzionarie e sconvolgenti della mia vita.
Ci vorrebbero ancora uomini come Atticus Finch.
E tutti dovrebbero vedere il buio oltre la siepe...

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Ultima risposta 17/03/2010 19.46.15
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  26/10/2009 20:58:37
   8 / 10
Il mio approccio a questo film è stato decisamente atipico: da una parte avevo paura che nemmeno si avvicinasse alla straordinaria eleganza e bellezza del libro, dall'altra invece avevo una sorta di buon presentimento consapevole dell'importanza dei premi vinti e dell'opinione di tanti amici filmscooppiani.

Bhè, diciamo che il risultato alla fine si colloca nel mezzo: intendiamoci, il film di per sè è un signor film, solido, buona sceneggiatura, belle atmosfere e capace di scaturire un completo coinvolgimento emotivo nello spettatore. C'è da dire però che se questo è un bel film, il libro è un capolavoro e forse il difetto principale della pellicola non è da considerarsi inerente alla pellicola stessa.

Una famiglia del profondo sud americano si trova a dover fare i conti con i pregiudizi razziali dell'epoca, pregiudizi beceri e solidi. Atticus Finch è un avvocato che nutre ancora speranza nella giustizia, che guarda le cose dal punto di vista di chi le vive, una buona e brava persona. Atticus Finch però non è altro che un granello di sabbia in un mare di cecità e quindi utile "solo" ad alimentare la speranza.
In quella speranza però non ci crede nessuno, o quasi, nemmeno chi di quell'auspicio ci vive.

P-e-r-f-e-t-t-o Gregory Peck, esattamente il personaggio che mi ero immaginato e simpaticissimo il bimbo Dill. Peccato invece che i due ragazzini protagonisti abbiano già perso quell'innocenza divina descritta nelle pagine della Lee. Duvall interpreta l'usignolo, talmente piacevole e innocuo che sarebbe un vero peccato ucciderlo.

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Ultima risposta 07/12/2009 10.19.17
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LoSpaccone  @  25/10/2009 17:49:10
   8½ / 10
L’intimismo di Mulligan sublimato in una meravigliosa storia che intreccia le paure dell’infanzia con quelle razziste dell’uomo, e le esorcizza grazie ad un personaggio (l’avvocato Finch) che forse più di tutti ha incarnato l’americano perbene (anche se se la gioca con il signor Davis de “La parola ai giurati”).

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  24/10/2009 12:00:25
   8 / 10
Ottimo film di Mulligan con un Gregory Peck a dir poco strepitoso. Trasposizione del grande romanzo di Harper Lee, vincitrice del premio Pulitzer nel 1960, una pellicola dai colori tenui di una cittadina del sud degli Stati Uniti, con una fotografia molto curata e un ritmo incalzante.

Ovviamente non c'è confronto con il romanzo da cui è tratto e non è esente da difetti (ho trovato poco azzeccata la scelta della piccola attrice che impersona Scout, vera protagonista), forse accentuati da un doppiaggio pessimo.

Dr.Orgasmatron  @  27/09/2009 12:06:12
   8½ / 10
Dal romanzo d'esordio di Harper Lee (premio Pulitzer) Robert Mulligan fonde tra loro due temi portanti: l'intolleranza razziale e le paure dell'infanzia. Ne esce un film piuttosto canonico nel trattare la parte "legale", ma nel complesso è un lavoro molto buono. Eccellente Gregory Peck, tra l'altro oscar come miglior attore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  15/09/2009 10:31:29
   8½ / 10
Trasportare sul grande schermo il romanzo di harper lee non era impresa facile. Non per via della trama, tutt'altro che prolissa, o per i personaggi, delineati in modo semplice ed efficace, ma per via di un sentimento di partecipazione (c'è molto di autobiografico nel libro) che percorre tutta la storia. Invece il film è proprio una bella sorpresa: non solo ha rispetto della trama, ma riesce attraverso una regia attenta e una scelta perfetta degli attori a rendere l'intensità narrativa

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Ultima risposta 30/06/2013 14.29.47
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Drugo.91  @  08/07/2009 11:49:27
   10 / 10
uno dei film a cui sono piu affazionato, dove la semplicita e la leggerezza incontrano il grande cinema...Peck indimenticabile nel ruolo di padre affattuoso e imparziale avvocato e un giovanissimo Duvall nel ruolo di Boo, inquietante figura di matto gentile..film incredibile

Invia una mail all'autore del commento wega  @  04/06/2009 08:37:23
   8 / 10
Bellissima fotografia di una storia di provincia americana. Probabilmente non eccezionale come legal-movie, canonico nei suoi intenti antirazziali (ma certamente era tra i primi a trattarne il tema), notevolissimo invece nel creare quell' atmosfera di una favola senza età che strizza l' occhio al miglior Capra. Finale altrettanto straordinario per l' esordio del grande Robert Duvall.

paolino77  @  07/02/2009 14:32:54
   9½ / 10
Film buonista, ma girato alla perfezione ed innalzato da un grandioso Gregory Peck in una delle sue più grandi interpretazioni

Gruppo COLLABORATORI julian  @  11/01/2009 15:26:06
   9 / 10
Un film che entra nel cuore e non ne esce più.
Un immenso dramma in cui si sfiorano più e più argomenti: odio razziale, ignoranza che genera violenza, stupidità dei preconcetti popolari e dei codici di comportamento.
Insomma il mondo degli adulti esce tartassato e da esso emergono ben poche figure positive tra le quali, naturalmente, l'eroe/padre Atticus Finch.
All'opposto il mondo dei bambini, il loro modo di pensare, che poi è il filtro attraverso il quale si guarda la storia: l'amicizia sincera che si instaura tra i tre piccoli protagonisti (tre interpreti eccezionali), la capacità di immaginazione, la spontaneità delle azioni e delle parole e nello stesso tempo l'efficacia (solo Scout riesce a mandar via la folla di contadini bianchi che si raggruppa di fronte alla prigione dove riposa Tom).
Un'altra contrapposizione: oppressori ed oppressi, il padre violento che picchia la figlia da una parte, dall'altra il nero che si vergogna persino di aver infranto, suo malgrado, lo sciocco codice morale.
E, sempre tra le file degli oppressi, Boo Radley, che si rivela essere un altro eroe finale.
Eppure, a loro volta, anche gli oppressori si rivelano oppressi, oppressi dal destino che li ha voluti poveri e ignoranti.
Insomma un circolo vizioso che non fa che dimostrare le difficoltà del mondo e il tragico impatto di un bimbo innocente che entra a farne parte.
Tutto questo senza mai, e dico MAI, infastidire con retorica, miele e facili sentimentalismi.
Film universale, imprescindibile, da far vedere ai figli quando sono ancora piccoli.
Gregory Peck stratosferico, Mary Badham sorprendente, John Megna grandioso, Robert Duvall irriconoscibile e memorabile.

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Ultima risposta 11/01/2009 15.47.26
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  02/01/2009 13:12:46
   9 / 10
Un film memorabile, sceneggiatura impeccabile (tranne forse nel finale), uno spaccato della profonda America del Sud (siamo in Alabama), attori a dir poco eccezionali (oltre ad uno straordinario Peck i tre bambini): veramente inquietante in certi punti (il processo fa da sfondo ad un'America rurale e provinciale, in cui le paure ancestrali sono tipiche di qualsiasi fanciullo che abbia vissuto in campagna). Fotografia fantastica.

marco1309  @  31/12/2008 18:24:09
   8 / 10
mi sono affezionato ai 3 bambini, il ragazzino straniero poi è un grande!

bel film, di solito i film così vekki non mi piacciono, ma questo ha fatto eccezione.

Universegalaxy  @  26/09/2008 14:34:00
   9 / 10
Il buio oltre la siepe è senz'altro un capolavoro e completo quasi in tutto.
Gregory Peck ha compiuto un interpretazione da pienissimi voti...anche i bambini non sono da meno..
La storia è troppo bella...c'è tutto....diversi anni fa lessi il libro di Lee..e ne rimansi folgorato dalla bellezza...
Non c'è un grandissimo divario tra film-libro....da notare la figura in secondo piano di un giovanissimo Duvall.... ( b.radley... :p)...

Bellissimo!!

popoviasproni  @  20/05/2008 12:54:13
   8 / 10
Un classico girato e interpretato con tanto mestiere, commuovente, intelligente ed educativo anche se oggi può apparire buonista e manicheo.
Unico Gregory Peck.

xxxgabryxxx0840  @  21/03/2008 20:59:58
   9 / 10
Un cult di grandissimo livello, imperdibile. Gregory Peck nei panni di Atticus dimostra senza ombra di dubbio che l'oscar ricevuto è ampliamente meritato. Da elogiare anche le interpretazioni dei bimbi, in particolar modo della lei

The Monia 84  @  07/02/2008 21:38:39
   9½ / 10
Un film splendido dove tutto e'perfetto.
Dalla storia,tratta da un bellissimo romanzo della scrittice Harper Lee, alla ispirata regia di un Mulligan mai piu' a questi livelli ad un buon cast.in particolare l'eccellente Gregory Peck, qui giustamente premiato con l'oscar,che fa'del personaggio dell'umanissimo avvocato Atticus Finch una figura indimenticabile. Primo film di un giovanissimo Duvall.
Stracult.

Tony Ciccione90  @  05/01/2008 12:57:11
   8 / 10
Ciò che mi ha colpito di questo film non è la storia di per sè, di un condannato a morte (indovinate un po' chi hanno condannato) salvato da un avvocato magnanimo (interpretato magistralmente da Gregory Peck) che non è accecato da insensati odi razziali. Mi ha colpito più che altro l'intreccio di fatti e vite che si crea in questo film: i bambini (davvero simpatici) con le loro "marachelle" e il loro tentativo di scoprire chi è Boo, il malato di mente che appare ai loro occhi come un mostro, la loro scoperta di un mondo violento e stupido quando assistono al processo del condannato a morte. Tutti questi fatti si intrecciano creando un mosaico di azioni che mi ha davvero stupito. E il personaggio di Atticus è giustamente rimasto nella storia ed è considerato dall'American film institute "il più grande eroe cinematografico del XX secolo".

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Paolo70  @  28/08/2007 11:19:51
   7½ / 10
Bel film interpretato magistralmente da Gregory Peck che interpreta la parte di un avvocato e di un genitore pronto a dare consigli ai due figli. Film significativo che fa riflettere.

phoenix74  @  09/08/2007 23:30:54
   9 / 10
imperdibile. Ci avviciniamo ad un capolavoro

Angle  @  30/07/2007 15:57:43
   9 / 10
Davvero bello. Ispirato ad un ottimo romanzo Harperiano, intarttiene alla grande; ottimo il metodo con cui viene preservato il misterioso personaggio di Boo. Eccellente.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  25/06/2007 17:00:57
   8½ / 10
Capolavoro di Horton Foote. Secondo me è la sceneggiatura a rendere grande quesato film e non la regia (canonica e senza particolari guizzi di genialità). Lo preferisco anche a "Tender Mercies - Un tenero ringraziamento" altra grande sceneggiatura di Foote.
Le sottotrame sono perfettamente integrate nella storia principale e si ricollegano ad essa nel bellissimo finale.
Completano il capolavoro le bellissime interpretazioni dei bambini e di G. Peck.

AKIRA KUROSAWA  @  03/06/2007 15:41:00
   8 / 10
bellssimo, sono rimasto stupito da sto film. gregory peck in una delle sue miglior interpretazioni, bellissima la fotografia. possiamo vedere che in quell epoca il mondo era dedito al razzismo e ai pregiudizi e cio causava infinite ingiustizie. nel cast possiamo vedere un giovanissimo robert duvall. grande

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  27/05/2007 14:51:33
   9½ / 10
Amo moltissimo le storie della provincia del profondo sud degli Stati Uniti, probabilmente il volto più vero di una nazione in perenne contraddizione; ed "Il buio oltre la siepe" offre una storia semplice ma profonda e toccante, vista dall'ottica dei due straordinari bambini, carichi di spensierata innocenza e naturale spensieratezza.
uori dal comune la prova di Gregory Peck gentile e mite avvocato dai modi perbene, e dei due già citati bambini.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  03/03/2007 17:15:06
   9 / 10
Bellissimo film tratto dal romanzo di Nelle Harper Lee ( premio pulizer ) accosta il tema dell'intolleranza razziale con gli incubi dell'infanzia.
Buon ritmo ed un'ottima sceneggiatura che descrive magistralmente il profondo sud degli Stati Uniti.
Candidato a 7 premi oscar, ne vinse 3.
La prima volta lo vidi da bambino e Robert Duvall nella parte del malato di mente Radley mi rimase impresso nella mente per diversi anni ancora

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  23/02/2007 23:12:54
   9 / 10
Stupenda pellicola dal grande significato.
Racconto che poggia sua una ricca ed intensa sceneggiatura (tratto dal fortunato libro omonimo e premiato con il Pulitzer), toccando temi molto importanti e particolarmente sentiti nell’America degli anni sessanta (anche se il film viene ambientato sul finire degli anni ’30) ..tutto questo viene fatto con una narrazione attenta a più particolari, prima di tutto l’ottima costruzione psicologica dei diversi personaggi, che, in maniera diversa, esprimono sentimenti e condizioni presenti nella società americana (soprattutto del sud) del periodo ..inoltre si affrontano con grande serietà, senza retorica, questioni importanti come il razzismo, la paura della diversità e le difficoltà di integrazione, attraverso una racconto che scorre su più fili paralleli.
Alla fine ciò che emerge è che non si può comprendere fino in fondo un uomo, una società, una cultura, se non si riesce ad osservare con lo sguardo “oltre la siepe” (ciò che è sconosciuto pur essendo vicino), abbandonando pregiudizi e false morali ..bello e struggente il finale, con la calda voce fuori campo (dettata dalla dolcezza del ricordo) che ci fa comprendere il vero senso di quella dura ma importante esperienza di vita.
Magistrale l’interpretazione del grande Gregory Peck, che infonde un tangibile senso di umanità, passione, idealismo, ma da menzionare anche la sorprendente prova dei due piccoli protagonisti ..positiva anche la direzione di Robert Mulligan, indubbiamente nel suo miglior film.
Pellicola dall’indubbia capacità educativa ..imperdibile per chi ama il grande cinema!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/10/2006 12:03:40
   8½ / 10
sono molto daccordo con il voto sottostante...pero devo ammettere che se devo valutare la prima parte del film non sarei tanto daccordo con tutti gli elogi...nella prima parte i protagonisti sono i bambini e il vero caso del film passa un po in secondo piano...possiamo dire che il vero capolavoro inizia quando comincia il processo che ci racconta in maniera fredda(anzi gelata) una storia di razzismo...
e poi arriva un finale splendido che ci fa notare come il razzismo non sia solo verso le persone di colore ma anche nei confronti di chi ha problemi ad integrarsi con la societa...
l'idea da sola meritava gia di vincere l'oscar per la sceneggiatura...
"è stata la notte piu brutta della mia vita ma al tempo stesso la piu bella"
commovente davvero...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  18/10/2006 00:09:09
   9 / 10
Sicuramente un capolavoro. "Il buio oltre la siepe" è un film assolutamente completo che analizza perfettamente più di una tematica.
La più interessante concerne la discriminazione razziale, analizzata con grandissima tecnica dal regista che riesce a trasportare perfettamente su pellicola degli aspetti che, a differenza di 45 anni dall'uscita della pellicola, rimangono di un'attualità impressionante. Se qualcuno è dell'opinione che "Il miglio verde" è la migliore pellicola che tratta questo tema, deve assolutamente guardarsi "Il buio oltre la siepe". Oltretutto la vicenda giudiziaria è narrata con un ritmo incalzante e appassiona tantissimo lo spettatore che vive quasi in prima persona le vicende. In tal senso risultano fondamentali le ottime interpretazioni di Gregory Peck (qua in una delle sue prove migliori) e degli ottimi co-primari (mi ha particolarmente colpito l'attrice che interpreta Maudie, che sembra esser uscita fuori da un film neo-realista italiano).
Un altro aspetto che il film di Mullagan analizza è la maturazione del giovane Jem, pure lui ottimamente assistito da un bravissimo ragazzino, che incontra i primi problemi della vita da adulto.
E infine, il terzo tema che il film tocca (strettamente collegato al primo) è quello della diversità. Oltre ad analizzare quella tra uomini di diverso colore, "Il buio oltre la siepe" analizza anche le sensazioni che una persona prova di fronte allo "sconosciuto" che, in fin dei conto, non corrisponde necessariamente al "malvagio".
Insomma, un gran film che deve essere assolutamente visto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  17/10/2006 20:58:04
   8 / 10
Dal romanzo di Harper Lee Mulligan trae questa pellicola interpretata da G. Peck e da un paio di ragazzini straordinari. La storia è un alternarsi di dolcezza e di cruda realtà (quella del razzismo, quella della difficoltà della giustizia di farsi strada, quella della malvagità). E' un film raccontato su due livelli, quello dei bambini e della loro innocente curiosità e quello degli adulti e delle loro responsabilità.
Oltre ai personaggi già citati è da ricordare il misterioso Boo Reedley, personaggio chiave della pellicola.
E' sufficiente superare i pregiudizi per poter sconfiggere il buio, anche se nella vita non si può sempre vincere.
Un film semplice, un classico da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/10/2006 16:49:02
   9 / 10
E' un film splendido, probabilmente il capolavoro di Mulligan, soprattutto perchè evita il compiacimento di raccontare la verità sul personaggio (un po' à la Spider vs. Cronenberg) del vicino e della sua sfortunata famiglia.
La curiosità dei bambini trova il compimento ideale nella vita di comunità, ancorata ai vecchi pregiudizi e all'intolleranza spietata dei personaggi.
Lo straordinario padre liberal di Peck diventa così una persona diversa, trasformato nel migliore dei modi dall'esperienza della "conoscenza" dei bambini, che superano e sedano le paure del mondo adulto. Ha influenzato un po' tutti, anche Shyamalan ("the village").
Strepitoso esordio cinematografico di Robert Duvall, nei panni dello schizofrenico Radley: quando si lascia prendere per mano dai bambini è magnifico. Un debutto degno del grande attore che è sempre stato.

ds1hm  @  30/08/2006 13:14:35
   8 / 10
questo è il classico film che ti travolge con la sua storia, con i suoi attori, con quelle atmosfere lontane che ti fanno amare il cinema per sempre: nel tempo del film in se non ti resta un ricordo indelebile, ma lo considero comunque imperdibile.

Dick  @  16/06/2006 10:53:51
   8½ / 10
Non amo molto i film giudiziari, ma questo mi è molto piaciuto anche perchè sa raccontare una storia non banale e Peck è in grande forma. Anche i bambini però sono molto bravi.

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