il gabinetto del dottor caligari regia di Robert Wiene Germania 1920
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il gabinetto del dottor caligari (1920)

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locandina del film IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI

Titolo Originale: DAS KABINETT DES DOKTOR CALIGARI

RegiaRobert Wiene

InterpretiWerner Krauss, Conrad Veidt, Friedrich Feher, Lil Dagover, Hans Heinrich von Twardowski

Durata: h 1.11
NazionalitàGermania 1920
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 1920

•  Altri film di Robert Wiene

Trama del film Il gabinetto del dottor caligari

Un uomo chiamato Francis racconta la storia del suo amico Alan e della sua fidanzata. Recatosi ad una fiera, Alan visita il dottor Caligari, che mette in mostra un misterioso sonnambulo: a questo, Alan chiede quanto gli resta da vivere, e l'uomo risponde fino all'alba del giorno dopo...

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Voto Visitatori:   9,11 / 10 (79 voti)9,11Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Il gabinetto del dottor caligari, 79 opinioni inserite

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stratoZ  @  06/09/2023 13:02:00
   10 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Avete presente la teoria complottista secondo la quale le piramidi in realtà non siano state costruite da una civiltà umana quanto da forze aliene tecnologicamente molto più avanzate perché l'uomo ai tempi non sarebbe stato capace di concepire opere architettoniche del genere? Ecco, io questa teoria la penso del film in questione.
"Il gabinetto del dottor Caligari" non può essere un film umano, non è concepibile che nel 1920, in cui da pochissimi anni si era sviluppata la base di una narrazione cinematografica, e di un montaggio lineare, venga realizzata quest'opera, restando realistici, il film in questione sarebbe stato avanti anche se fosse uscito nei primi anni novanta, ben settanta anni dopo la sua reale uscita.

Da lacrime, questo è quello che mi viene da pensare ogni volta che riguardo quest'opera, vi è racchiusa tutta la bellezza del cinema primordiale, non riesco a non emozionarmi per quello che vedo sullo schermo, dalle componenti principali del film ai piccoli dettagli, dallo splendido primo piano di Cesare la prima volta che si risveglia ai modellini della città usati come sfondo, dai lampioni e le case ricurve immersi nel bluastro di quella che vorrebbe essere una rudimentale fotografia notturna alla porta dello studio di Caligari a forma di trapezio molto allungato, dalla finestrella sgangherata della prigione al ponte pieno di rametti in cui Cesare abbandona la sua vittima dopo il tentato rapimento. Potrei continuare all'infinito ad elencare gli splendidi dettagli della scenografia, tutto stilizzato verso la ricerca di un'atmosfera allucinante e sognante, in perfetto accordo con le scelte narrative del film e la recitazione dei caratteri, sempre con lo sguardo perso nel vuoto, vaganti in una realtà che non da punti di appoggio, Caligari è la rappresentazione del sogno, del delirio, uno dei primi exploit della narrazione soggettiva - non si può dire mai per certo che un film di quel periodo sia stato il primo in assoluto a fare o inventare qualcosa per il semplice fatto che buona parte delle pellicole ormai sono andate perdute -

Inizia tutto con un flashback, l'introduzione della cittadina, trasposta in una maniera che può ricordare una fiaba gotica, con il dottor Caligari che si iscrive alla nuova fiera della città, portando in scena il suo fenomeno, Cesare, una persona affetta da sonnambulismo che dorme ventitre anni, ovvero quando è nato. Cesare si risveglia saltuariamente per leggere il futuro alle persone, predicendone la morte.
Nelle notti successive vi saranno degli omicidi, Cesare e il suo padrone, il dottor Caligari, saranno i primi sospettati.
L'azione del film si svolge molto in questa parte centrale, più investigativa diciamo, è qui che vi è l'intuizione di introdurre il tema del doppio tramite il furbo stratagemma del dottor Caligari di avere un manichino identico a Cesare e mostrarlo tramite la finestra del suo gabinetto per sviare i sospetti - a proposito anche la soggettiva dei personaggi che guardano all'interno è commovente da quanto è bella, con Caligari rannicchiato e il suo sguardo malvagio accanto a dove giace il manichino - da qui nasce anche una delle sequenze più belle del film, il prima tentato omicidio di Cesare con conseguente rapimento di Jane, resa benissimo, ricordiamo che il film è fatto da piani abbastanza lunghi a camera fissa all'interno della scena, con Cesare che spunta dallo sfondo della camera da letto di Jane con lei in primo piano che dorme e si avvicina furtivamente con la palese intenzione di ucciderla, una tensione sempre più crescente, anche data dalle doti registiche di Wiene che fa avvicinare Cesare piano, sempre più piano per non svegliarla, un dilatamento temporale da palpitazioni. E poi tutta la fuga, prima sui tetti, poi sul ponte, stupenda, scenograficamente, registicamente, anche a livello di montaggio ci regala seppur per pochi attimi un montaggio parallelo, con le due azioni che si svolgono nello stesso lasso temporale, il rapimento e i personaggi che guardano Cesare, o meglio il suo manichino, giacente a dormire, ricordiamo che siamo nel millenovecentoventi, ripetete, millenovecentoventi. In realtà il montaggio parallelo sarà riproposto verso la fine del film anche quando Francis andrà ad indagare nello studio di Caligari, mostrando sia lo studio che Caligari dormiente nella sua camera.

Caligari è un film anche figlio della sua contestualizzazione storica, del periodo nero che stava vivendo la Germania alla fine della Prima Guerra Mondiale, sembra quasi un rifugio in un sogno che diventa un incubo, perché le persone non volevano più vivere nella realtà, la rappresentazione così oscura e deformata potrebbe essere uno specchio della psiche e della coscienza del popolo ai tempi, una visione pessimistica sul tempo attuale in cui vi è un rifiuto della realtà.

Ovviamente non è possibile non parlare del colpo di scena finale, altro punto immortale della cinematografia e che, parliamoci chiaro, ispirerà per decenni, no che dico decenni è passato più di un secolo! Il colpo di scena a ribaltare tutto, a dare la conferma che quanto si è visto è tutto frutto di un delirio totalmente soggettivo, la totale distruzione della realtà che si era vista fino a quel momento, proponendo anche una riflessione sulla natura dello schermo cinematografico che deforma, taglia, modella a proprio piacimento la narrazione e i contenuti.
La discesa delle scale del Dottor Caligari, che spunta gradualmente dall'ombra fino a rivelarsi, non più truccato in maniera balorda, vestito elegante e posato da direttore del manicomio personalmente è quasi commovente, l'immedesimazione di Francis, personaggio principale nel personaggio del direttore stesso, con cui condivide la camera in piani diversi di coscienza, è avanti anni luce, un inno al cinema d'avanguardia, all'originalità e l'estro artistico.


Caligari non è solo un manifesto dell'espressionismo, Caligari è la nascita, o meglio sarebbe più corretto parlare di codifica, di un modo di fare cinema che durerà fino ai giorni nostri, non è solo l'influenza sulle avanguardie tedesche, né quella futura su Tim Burton e compagnia bella, è l'immersione totale dello spettatore nello schermo, il viaggio lisergico, l'esperienza sensoriale, l'allucinazione, gli stati di coscienza che diventano narrazione, la soggettività, in Caligari c'è tutto questo, sarebbe inutile citare chi ne è stato influenzato.

Immenso capolavoro, ora vado a piangere ripensando a quelle immagini.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  15/01/2022 12:22:21
   10 / 10
Capolavoro dell'espressionismo tedesco.
Girato nella Germania del 1920, ma ambientato nell'Ottocento vede un film a metà strada tra il futuro giallo e l'horror.
Attori molto in parte soprattutto il dottor Caligari interpretato dall'attore Werner Krauss.
Molti registi si sono ispirati a questo film tra i tanti Hitchcock.
Da vedere

Karlo1200S  @  21/03/2020 11:23:00
   7½ / 10
Invia una mail all'autore del commento iron klad  @  23/02/2018 11:43:08
   9 / 10
Sublime. Ottime inquadrature, ottime scene girate. La recitazione è ad alti livelli, la trama anch'essa è affascinante e misteriosa: tra realtà e allucinazione.
Un film che inaugura moltissime future pellicole drammatiche e psicologiche.

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Peanuts02  @  09/07/2017 21:24:33
   10 / 10
Robert Wiene crea l'horror.
Non saprei che dire, non sono un critico qualificato ma comunque ritengo questo film di uno splendore e una magnificenza senza eguali.
Partiamo dal punto di vista tecnico: impeccabile
Si potrebbe prendere un fotogramma a caso della pellicola per poi poterlo incorniciare, perché ogni singola inquadratura è paragonabile in bellezza e perfezione ad un dipinto ad olio.
La scenografia è di certo il tratto più caratteristico del film, che diventa vera protagonista deformandosi e facendo da specchio sulle emozioni e sull'inconscio dei personaggi che, come pedine in un gioco da incubo, si muovono tra le sue braccia in uno spazio claustrofobico e delirante.
La recitazione è... espressionista. I personaggi (Cesare in primis) hanno visi e sguardi persi nel vuoto, a tratti sembrano ipnotizzati, proprio come i personaggi che possono popolare uno dei nostri sogni più strani. Le facce sono truccatissime e gli occhi (soprattutto quelli di Cesare) cerchiati di un contorno nero che risalta i bulbi. Le stesse didascalie sembrano voler esplodere nello schermo per poter gridare verso lo spettatore di fuggire via e non tornare.
Nella sua storia Wiene esplora il tema della pazzia intrinseca in ogni individuo, del significato del sogno e della visione (quest'ultimo enfatizzato dai già citati occhi sbarrati perennemente stampati sui volti dei protagonisti), ma soprattutto quello del doppio e del dualismo dell'animo umano, diviso tra sogno e realtà, follia e ragione, perversione ed innocenza, verità e menzogna. E' proprio questa la domanda che, seppure non appare scritta come didascalia o recitata da uno degli attori, riecheggia nell'ultima, memorabile scena. La linea che separa l'onirico dal fisico all'inizio del film sembrava esistere ed essere palese, poi va pian piano ad assottigliarsi, proprio quando sembra che tutto quadri la linea si fa trasparente, per poi esplodere in mille pezzi, e laddove il sogno e la realtà si toccano nasce la follia.

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Ultima risposta 09/07/2017 23.22.34
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antoeboli  @  07/05/2017 01:20:13
   8 / 10
Film di una potenza esplosiva invidiabile . Signori stiamo parlando di quasi 100 anni fa eh !
scenografie e fotografia da capogiro che ci immergono in una società tedesca malata e distopica , con alcuni interpreti che difficilmente ce li dimentichiamo .
Ci sarebbe poco da discuterne perchè per l epoca la trama era un preludio ai thriller di classe che ci saremmo ritrovati in la con gli anni , anche se oggi può sembrar una trama banalotta.
Per recuperarlo vi consiglio il recente blu ray rimasterizzato , che rende il tutto maestoso .

simonpietro92  @  21/03/2017 19:57:13
   8 / 10
Ammetto che non mi sento in grado di commentare un film di questo calibro perchè stiamo parlando di un opera con un secolo di vita. Dico solo che è incredibile appunto che una pellicola così vecchia riesca ancora a tenerti incollato allo schermo e infatti forse questo è sinonimo di capolavoro. é stato come ascoltare una canzone molto vecchia e rimanere esterefatti nonostante dica cose già passate e forse già viste.
Le musiche riescono ad essere sempre all'altezza ( e in quel periodo erano fondamentali ) e sono probabilmente superiori a moltissimi film horror - triller psicologici moderni. Bellissimo il finale
Da vedere assolutamente

polbot  @  25/05/2016 23:07:44
   9 / 10
E' sempre complesso dare un voto ad un film di 100 anni fa.. ci vorrebbe una classifica a parte.. però non si può non tributare il valore pioneristico di questo film, che di fatto è il progenitore di tutti i thriller psicologici e disturbati che da lì non venuti dopo. Scenografia altrettanto pioneristica. Poi sicuramente qualcuno storcerà il naso perchè lo sente comunque troppo lontano dal gusto d'oggi di un film sonoro con 1000 artifici..

david briar  @  16/11/2015 20:05:11
   10 / 10
Film straordinario e importantissimo, ancora ansioso e disturbante, influente come pochi altri(Tim Burton uno dei tanti). Un film a cui il genere horror e il gotico devono molto, ma anche il thriller psicologico alla Shutter island, o alla Polanski, o alla David Fincher, hanno parecchi debiti.Capolavoro assoluto..

dagon  @  23/02/2015 22:55:49
   10 / 10
Questo è un film che va guardato con la dovuta, e meritatissima, riverenza: è storia del cinema. Una pellicola di quasi 100 anni fa (!) che ha avuto una influenza enorme sulla cinematografia successiva. In primis stilisticamente: la fotografia E' il succo dell'espressionismo tedesco e congiunta alle scenografie folli e geniali (diciamo che Tim Burton, questo film probabilmente lo adora) traduce in composizioni filmiche alcune immagini che erano fino ad allora state confinate alla pittura. Sorprendentemente moderno anche il plot.
Su questo film sono stati scritti saggi a carrettate che svelano anche molti aneddoti sulla sua origine, legate alle esperienze dei due scrittori. Non è questa, ovviamente, la sede per illustrarle, ma vi consiglio caldamente di leggerne almeno uno, perchè vi darà delle chiavi di lettura che apriranno una nuova "visione" di questa pellicola ESSENZIALE.
E ancora qualcuno chiama certi film odierni "capolavori"....

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  20/01/2015 01:25:31
   7½ / 10
Ho preferito Nosferatu. Per importanza storica 10, facendo un bilancio 96 anni dopo, direi 7 e mezzo. Va visto comunque.

DogDayAfternoon  @  30/12/2014 20:43:53
   7 / 10
Parliamo di preistoria del cinema, e da profano non vorrei addentrarmi troppo in particolari tecnici che ignoro. Conosco e riconosco l'importanza storica del film, che tutto sommato per avere quasi un secolo è ancora abbastanza godibile, colpiscono particolarmente la suscettibilità delle inquietanti scenografie, i costumi e le musiche che talvolta sono più efficaci di un horror moderno.

Film del genere bisognerebbe commentarli senza votarli, ma dato che non si può credo che il mio voto sia il giusto contrappeso tra importanza storica e gradimento personale. Sono contento di averlo visto perché questa è storia del Cinema, ma credo che prima di rivederlo passeranno un bel po' di anni (e magari nel frattempo imparerò ad apprezzarlo maggiormente).

Signor K.  @  12/12/2014 15:54:32
   10 / 10
Caligari e(st) Hitler nell'al di là del principio di cinema.

ATTENZIONE SPOILER

Che dire su questo capolavoro incommensurabile? Tralasciando i ben noti aspetti tecnici e stilistici dell'espressionismo, possiamo soltanto aggiungere - e magari rifletterci su, fate voi - alcuni passaggi del fondamentale "Von Caligari zu Hitler : eine psychologische Geschichte des deutschen Films" di Siegfried Kracauer.
Partiamo dal fatto che l'idea originale del film, opera degli sceneggiatori Carl Mayer e Hans Janowitz, venne modificata da Fritz Lang, il primo regista a cui fu commissionato il film, ma quest'ultimo, impegnato nel suo primo lavoro "Die Spinnen", dovette rinunciarvi, lasciando il posto a Robert Wiene.
L'idea originale è quella che vediamo dal secondo al quinto atto, ovvero il film si conclude con la sconfitta dell'autorità onnipotente e senza morale (Caligari) che viene smascherato e rinchiuso in manicomio. Successivamente, e questa è la ragione che ha spinto Kracauer a parlare di "un film rivoluzionario trasformato in un film conformista", vennero aggiunti il primo e l'ultimo atto; così facendo, seppure rimanga forte la critica all'autorità, il tutto viene riportato a una dimensione psicologica; la storia originale narrava gli orrori della realtà, quella di Wiene racconta un'allucinazione: la malvagità di Caligari e il suo smascheramento esistono solo nella mente di un pazzo. La storia originale metteva in risalto l'aspetto criminale dell'autorità, quella di Wiene glorifica l'autorità e condanna il suo antagonista.

Vi cito un passaggio del libro di Kracauer:
"Questo racconto dell'orrore, vicino a E.T.A. Hoffmann, era apertamente rivoluzionario. In esso Carl Mayer e Janowitz, come precisa quest'ultimo, avevano semi-intenzionalmente stigmatizzato l'onnipotenza di un'autorità di Stato che si manifesta con la coscrizione universale e le dichiarazioni di guerra. Il governo di guerra tedesco pareva agli autori il prototipo di simile vorace autorità. In quanto sudditi della monarchia austro-ungarica, essi potevano meglio dei cittadini tedeschi del Reich penetrare le fatali tendenze insite nel sistema tedesco. Il personaggio di Caligari personifica queste tendenze; egli rappresenta l'autorità illimitata che idolatra il potere in quanto tale e, per soddisfare la sua smania di dominio, viola spietatamente ogni diritto e valore umano. Poiché agisce come semplice strumento, Cesare non è tanto un assassino colpevole quanto una vittima innocente di Caligari. Così lo concepivano gli stessi autori. Secondo il pacifista Janowitz, essi avevano creato Cesare con il vago proposito di ritrarre l'uomo comune che, costretto dal servizio militare obbligatorio, viene addestrato a uccidere e a essere ucciso. Il significato rivoluzionario di questo racconto si manifesta apertamente alla fine, quando si rivela che lo psichiatra è Caligari: la ragione vince le forze irrazionali e l'autorità insensata viene simbolicamente abolita."

Tutto il cinema tedesco dell'epoca si caratterizza per la sua "organicità strutturale", il "costruttivismo di studio" con cui racconta avvenimenti irreali all'interno di una sfera "controllabile".
Certamente Wiene non modificò la storia per questioni ideologiche, piuttosto per un adattamento alle necessità delle masse tedesche dell'epoca, mettendo il racconto in una scatola rassicurante che più si confaceva al ceto basso.

Sempre con le parole di Kracauer:

"[...] anche la maggior parte dei lavoratori socialdemocratici si astenevano dall'azione rivoluzionaria, ma al tempo stesso un'azione psicologica pareva prepararsi nella profondità dell'animo collettivo. Il film rispecchia questo doppio aspetto della vita tedesca, saldando una realtà in cui trionfa l'autorità di Caligari con un'allucinazione in cui la stessa autorità viene abbattuta. Non si poteva trovare miglior combinazione di simboli per esprimere la rivolta contro le tendenze autoritarie che si celava dietro la facciata di un comportamento contrario alla rivolta stessa".

La voglia di rinchiudersi in un guscio, sentimento diffuso nella società tedesca dell'epoca, trova una perfetta rappresentazione in questo che è il primo film completamente girato in interni ("poiché avevano deciso di cercare rifugio nell'interno dell'animo, i tedeschi non potevano certo permettere allo schermo di esplorare proprio quella realtà che avevano abbandonato").

Presentato per la prima volta nel 1920, stesso anno in cui Freud pubblicò "L'al di là dei principi di piacere", "Das Kabinett" resta una delle opere più affascinanti e inquietanti della storia del cinema; un'opera fondamentale per capire lo sviluppo del cinema e l'animo tedesco antecedente al nazismo.

Il caposaldo assoluto dello "schermo demoniaco".

ZanoDenis  @  05/11/2014 17:59:31
   10 / 10
Mi inchino a questo capolavoro, manifesto di un modo di fare cinema che ormai non c'è più. Trama strepitosa, con nulla da invidiare ai film moderni, riesce a fregarti a 100 anni di distanza, luci stupende, scenografia strepitosa, altamente disturbante, così come il trucco, e per assurdo sembra anche che gli attori, quasi sconosciuti (almeno per me) recitano meglio dei divi hollywoodiani moderni. Film angosciante al massimo, ma anche emozionante, ammetto che durante la visione ho avuto qualche brivido, non so se di paura o di emozione, ma il risultato non cambia.

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Ultima risposta 12/12/2014 16.24.12
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GianniArshavin  @  11/06/2014 19:24:02
   8½ / 10
Molti commenti precedenti al mio hanno saputo offrire una panoramica più che esaustiva su questa pietra miliare della cinematografia mondiale. Mi limito quindi a dire che a distanza di 94 anni "Il gabinetto del dottor Caligari" non ha perso un'unghia del suo fascino e della sua grandezza!

horror83  @  06/03/2014 18:55:44
   10 / 10
Questo film l'ho scoperto guardando la classifica di filmscoop. Mi aveva incuriosita il titolo, poi ho visto che è del 1919 e allora me lo sono guardato! A me piacciono molto i film degli anni '10 e '20. i film muti. i primi film. l'alba del cinema. Questo film oltre ad esser stato realizzato bene, ha anche una storia che mi è piaciuta molto.

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Questo film lo straconsiglio, specialmente a chi gli piacciono i film muti.

Meno di 10 non riesco a dargli.

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Ultima risposta 06/03/2014 19.04.03
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Gualty  @  13/02/2014 01:11:07
   9 / 10
Infinita passione e coraggio, una cura e un'arte immani per superare i limiti dei mezzi tecnici ancora embrionali. Il contrario di ciò che spesso succede quando invece si hanno infiniti mezzi.
Storia del cinema, ma non quella polverosa e accademica di alcuni registi "di stato", quella viva e vissuta degli artisti senza paura.

wuwazz  @  06/01/2014 13:11:47
   10 / 10
Uno spettacolo indescrivibile. Sebbene questo film abbia quasi 100 anni (no, dico, 100 ANNI) è di un'attualità impressionante sia nella trama, sia nella scenografia.
Un assoluto capolavoro, non lo dico per via dell'epoca in cui è stato fatto.


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Personalmente, trovo incredibile che nessuno abbia mai pensato ad un remake Tim-Burtoniano.
Uno spettacolo.

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Ultima risposta 13/12/2015 11.34.01
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Trucebaldazzi  @  08/11/2013 22:24:53
   5 / 10
Insomma, non è proprio il mio genere! Capisco il fatto che sia una pietra miliare del cinema, ma se è per questo anche il filmato del treno dei Fratelli Lumière lo è (e ad un filmato di un treno non darei certo un voto superiore al 6).

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ferzbox  @  07/11/2013 17:20:07
   9½ / 10
Stiamo parlando del Cinema allo stato puro,del cinema ai suoi esordi,del cinema vissuto e realizzato con i pochi mezzi a disposizione,e paradossalmente geniale e artistico.
Si potrebbero dire tantissime cose su questa pietra miliare,ma voglio concentrarmi solo su quelle che personalmente mi hanno colpito di più.
Una particolarità del cinema muto era quella di far capire agli spettatori quello che provavano i personaggi utilizzando solo la gestualità e le espressioni.
Osservare il montaggio del "Gabinetto del dottor Caligari" è una gioia per gli occhi di qualsiasi amante del cinema allo stato puro.
Si parla sostanzialmente di un film che utilizzava solo inquadrature fisse,ma che ciò nonostante riusciva ad avere una sua corposità grazie alla mimica teatrale degli attori,e all'incredibile uso di espressioni evidenziati da dei primi piani angoscianti(sempre visti come una fotografia dentro ad una cornice).
L'utilizzo del testo da fastidio,quasi non ci dovrebbe stare per quanto è invadente rispetto al resto,ma purtroppo è necessario per poter supportare l'incredibile potenza scenica delle scenografie e degli attori.
Si tratta di un film del 1919,e nonostante tutto,anche oggi,riesce a irradiare la sua artisticità in modo dirompente.
Ogni singola scena è un quadro vivente che compone un'opera minuziosa e scrupolosa piena di dettagli;un opera completa ed impressionante.
Inoltre è sbalorditivo l'incredibile colpo di scena finale,che non ha nulla da invidiare a nessun film venuto successivamente fino ad oggi....incredibilmente geniale...

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Si tratta di un pezzo di storia assolutamente imperdibile;un degno rappresentante della settima arte e dall'anima immortale.

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Ultima risposta 07/11/2013 23.52.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  25/10/2013 00:34:01
   9½ / 10
Meraviglioso. Molto teatrale ma folgorante.

Franz racconta ad un anziano che è costantemente in pensiero per la presenza di fantasmi, un'avventura a lui capitata.
Il dottor Caligari è un personaggio molto poco affidabile e pericoloso. Meglio non offenderlo con lunghe e, forse, inutili attese.
Alla fiera del piccolo paese presenterà un personaggio stravagante: un sonnabulo, Cesare, che non uno è qualsiasi, ma una persona che sa predire il futuro ed ha 23 anni e da 23 dorme.
Da quel momento si susseguono morti misteriose, per la precisione omicidi.
Il Dr. Caligari fa suonare ripetutamente il suo campanaccio e la gente, incuriosita, accore per vedere questo Cesare, personaggio ai loro occhi misterioso.
"Fategli tutte le donamande che volete, Lui risponderà. Conosce presente, passato e futuro".
"Quando morirò" - "Domani all'alba". Predizione azzeccata.
Ah, è c'è una donna, c'è sempre una donna. :)

Film all'avanguardia, delirante e assolutamente geniale. Pensate all'epoca. Argomento nuovo, nuovo svolgimento, claustrofobio e 'muto', eppure così espressivo ed avvincente, innovativo. Direi uno dei primi cubisti e gotici.
Scenografie immaginifiche, surreali e suggestive.
In definitiva un film da non perdere che chi ama il cinema fin dai precordi.

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Ultima risposta 25/10/2013 21.41.41
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gianni1969  @  09/09/2013 22:43:39
   10 / 10
Il vero cinema, così come oggi lo conosciamo nasce soprattutto da queste opere immortali (94 anni!!) Visto con gli occhi di oggi rimane scolpita nella mente ogni piccola immagine di un cinema che non tornerà più, ma che non tramontera' mai. Capolavoro, sicuramente nella top 100 di sempre

FurFante9  @  28/07/2013 17:41:53
   7 / 10
Visto e studiato all'uni, memorabile se ci rendiamo conto che stiamo parlando di quasi 100 (!!) anni fa, ma visto con gli occhi di oggi....

Goldust  @  28/07/2013 15:01:15
   8½ / 10
Il cinema espressionista tedesco non sarà proprio l'amore della mia vita - come invece asseriva il povero ragionier Ugo Fantozzi interrogato dal suo megadirettore Guidobaldo Maria Riccardelli, fanatico di cinema - però quando ha la forza e la profondità di un'opera come questa bisogna solo togliersi il cappello. Un viaggio allucinato nella psiche umana, messo in immagini come meglio non si potrebbe ( siamo pur sempre nel 1919! ) anche grazie all'opporto di scenografie tra il minimale e l'horrorifico ed un sottofondo musicale di grande suggestione.
Da vedere!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/06/2013 13:11:51
   8½ / 10
Impressionante viaggio nell'incoscio in un film che ha fatto scuola.
Con quasi 100 anni di storia la pellicola di Wiene continua a terrorizzare ed affascinare il suo pubblico che puo' ammirare un antipasto del cinema Lynchano.
Mi piace pensare che ci sia anche Fritz Lang dietro a questo lavoro (cosi si dice) perche è un genere di film molto adatto al suo stile.
L'uso perfetto della scenografia, i giochi di luci e ombre e quei primi piani "spiritati"!
Storia del cinema!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Pastakira  @  17/06/2013 22:55:14
   10 / 10
Il miglior espressionismo di sempre, inquietante come nessun film oggi, splendido

guidox  @  27/05/2013 22:33:26
   9 / 10
c'è poco da commentare su un film che nonostante abbia quasi 100 anni, riesce ancora ad essere così moderno, sia per tematiche che per sviluppo di trama.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  10/05/2013 00:25:51
   8½ / 10
Incredibile, questo film non è solo una pietra miliare del genere horror, qui è stato scritto un pezzo di cinema! Il gabinetto del dottor Caligari è una pietrà miliare del cinema, non possiamo negarlo.
Visionario,onirico, inquietante, irreale, possiamo usare molti termini per questo film, ma il fascino che trasmette a quasi cent'anni dalla sua uscita, è eccelso, nemmeno Nosferatu mi ha impressionato e affascinato cosi tanto.
La scenografia e strepitosa, mi ha colpito moltissimo, bellissimi i trucchi sul sonnambulo, pauroso! belle anche le musiche.
La scena iniziale l'ho rivista due volte, non solo mi è piacuta più di tutte, ma è spaventosa! possiamo definirla come una visione mista tra realismo, onirico e paranormale, non saprei come valutarla.
Quasi incredulo, non nego il fatto di essermi spaventato un pò, e non solo, dentro di me ha lasciato un fascino straordinario, potrei guardare qualsiasi horror thriller di adesso, ma nessuno mi lascerebbe affascianato come questo film.
Il Gabinetto del dottor Caligari entra chiaramante tra i colossal, chi ama il cinema e vuole scoprirne le radici, non può farselo scappare!

Oskarsson88  @  05/05/2013 10:16:44
   8½ / 10
film geniale ed estremamente innovativo e dalle ambientazioni surreali. Un capolavoro di quasi un secolo fa. Pazzesco.

7219415  @  12/04/2013 15:15:42
   9 / 10
Un vero capolavoro...stupendo

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Ultima risposta 12/04/2013 18.19.40
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  16/03/2013 17:44:15
   9 / 10
Capolavoro dell'espressionismo tedesco. A distanza di quasi un secolo ha ancora il suo fascino.

krueger419  @  30/01/2013 19:43:32
   10 / 10
quando si parla di capolavori...

Lucignolo90  @  09/11/2012 19:56:49
   9½ / 10
Vero e proprio simbolo del cinema espressionista tedesco (ben più del Nosferatu di Murnau che ho visto quasi contemporaneamente) un film che parte con un uomo, Francis che racconta a un vecchio una storia, e qui si passa al flashback che durerà per la quasi totale durata del film.
Siamo a Hostelwall, piccolo paesino dove ha luogo una fiera, vi si presenta un personaggio che si fà chiamare Dr. Caligari, che vuole mostrare a tutti la sua "attrazione": Cesare, un sonnambulo che il dottore asserisce si svegli solamente sotto il suo comando e riesca a prevedere il futuro di chiunque lo interroghi. Quasi contemporaneamente però nello stesso paesino cominciano a susseguirsi strani omicidi. Un giorno Francis e Alan (suo amico) assistono allo spettacolo e Alan chiede a Cesare quanto vivrà: il sonnambulo gli risponde che morirà l'alba del giorno successivo...

Film eccezionale, dalla scenografia bidimensionale avvolgente e spigolosa, al trucco volutamente marcato per tutti gli attori, alla vicenda tesissima e assurda sin dall'inizio, coi vari personaggi che si accusano a vicenda e conferiscono alla trama un fitto mistero sino alla fine.....già....la fine.....davvero geniale e copiata fino allo sfinimento dai cineasti delle seguenti generazioni...semplicemente folgorante e spiazzante.
Uno dei primi veri esempi di film horror.

éowyn_3  @  20/08/2012 18:21:03
   8 / 10
un pezzo di storia del cinema..anche per un'ignorante come me, è facile vedere quanto questo film abbia fatto scuola, con un colpo di scena finale tra i più saccheggiati..e capiamo che, dal 1919, non siamo tanto cambiati

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  22/01/2012 10:27:21
   10 / 10
Visto ieri in una manifestazione/evento nel bellissimo Spazio 900 a Roma è il film simbolo dell'espressionismo cinematografico tedesco e ancora oggi rimane grandissimo sotto ogni punto di vista. Le interpretazioni, ossia essendo un film muto, gli sguardi inquietanti degli attori sono sublimi, la storia e l'ambientazione sono eccezionali, e il colpo di scena finale con il suo rovesciamento della prospettiva, forse il primo della storia del cinema, da mozzare il fiato; e poi è anche l'antesignano dei film noir (più che horror). Che volere di più?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Peter Lyman  @  08/12/2011 16:22:02
   8½ / 10
Mi duole abbassare la media ma l'espressionismo tedesco, di cui il film ne è l'icona fondamentale, non mi cattura. Penso sia il primo film davvero inquietante della storia, nonchè caposaldo e uno dei padri fondatori di quello che sarà il cinema horror a venire. Non mi è piaciuto, anche se riconosco le straordinarie potenzialità di Wiene e della sua "creatura".

Crimson  @  30/09/2011 13:42:52
   10 / 10
Capolavoro assoluto sotto ogni aspetto lo si guardi: interpretazioni, plot, colpi di scena, scenografia e contenuti.
Un film bellissimo, inquietante e coinvolgente.
Gli occhi del sonnambulo ti penetrano. La sequenza in cui Alan gli chiede di predirgli il futuro è indescrivibile.
Un film folle e geniale, spaventosamente avanti.
Da guardare nella versione restaurata dalla Film Preservation Associates; anche se masticate poco la lingua inglese non importa, è molto comprensibile.

Du mußt Caligari werden!

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  30/07/2011 23:31:11
   10 / 10
Una delle prime grandi incursioni nel genere horror, concepita come un luogo autonomo fuori dal mondo ordinario, presentata alla Melies in modo continuo con effetti teatrali magici e stilizzati che esagerano o sovraccaricano la realtà, pellicola, chiave di volta di quel bizzarro, fantastico e strano movimento cinematografico che nacque negli anni '20 in Germania, legata, anche se solo superficialmente, all'espressionismo. Questo film fa un uso limitato delle tecniche cinematografiche, con l'eccezione dei flashback nel flashback ma elementi come le ombre dipinte sulle pareti e sui volti, lo stile dei sottotitoli, le interpretazioni stilizzate fino all'isteria, le diffuse forme dai contorni sghembi, i fondali irreali, il mostro in calzamaglia,...fanno si che IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI sia uno dei capolavori cinematografici più belli della storia del cinema.

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Ultima risposta 09/01/2012 00.48.18
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incubodimorte  @  03/07/2011 18:10:16
   9½ / 10
Non posso credere che sia del 1920, il finale è quanto di più moderno ci possa essere. Un quadro espressionista in movimento. Un po' di inquietudine la mette ancora nonostante l'età.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  08/05/2011 16:40:10
   8½ / 10
Se non sbaglio, questo progetto doveva essere affidato a Fritz Lang, ma finì poi nelle mani di Wiene, regista che, a dir la verità, oltre a questo film, non ne ha fatti di altri veramente notevoli. Comunque sia, "Il gabinetto del dottor Caligari" entra d'obbligo a far parte dell'Olimpo dei grandi film espressionisti, per l'importanza nel panorama del Cinema Horror e del Cinema in generale, nei tempi in cui le regie erano molto ispirate, soprattutto dal punto di vista delle inquadrature. Elogio anche per i costumi e per le musiche. La trama non è certo molto complessa, ma data la durata pressochè breve del film va benissimo. Do quest'otto e mezzo, stesso voto che ho dato a "Nosferatu" e che spero di dare anche a "Metropolis", che devo terminare di vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  13/03/2011 14:19:17
   10 / 10
Quanto è difficile commentare un archetipo d'arte? Posso solo dire che mi ha affascinato oltremodo, che ci ho rivisto tanto del Kirchner amato al liceo, che gli occhi abbacinati del sonnambulo costituiscono un' immagine indelebile della mia giovane memoria.

Mothbat  @  14/11/2010 23:54:33
   9 / 10
Primo film espressionista non che uno dei primi film horror della storia del cinema. Un affresco incisivo e molto tenebroso.

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  06/09/2010 11:09:33
   9½ / 10
Il gabinetto del dottor Caligari è un capolavoro, senza se e senza ma.
Si tratta del primo horror vero e proprio della storia del cinema ed è stato il primo film ad avermi fatto comprendere la forza espressiva del cinema muto. Si tratta ad ogni modo, al di là di rigide schematizzazioni che vorrebbero vederlo come il primo film onirico della storia, di un caso unico nella storia del cinema. Se si parla di cinema espressionista, questo è non solo il caso più evidente ed attinente alle tematiche dell'espressionismo, ma è anche l'esempio di cinema espressionista più riuscito.
Le ambientazioni, gli scenari, sono volutamente costruiti con forme sghembe che ricordano la pittura espressionista, in particolar modo i quadri di Kirchner.
La trama è semplice quanto inquietante ed è apparentemente semplice vedere in questo film un enorme esempio di satira sociale, una critica alla repubblica di Weimar. Il popolo tedesco, di cui Cesare sarebbe l'emblema, è dunque controllato nel sonno dai potenti(il dottor Caligari). L'ipnosi del sonnambulo Cesare sarebbe dunque equivalente al controllo delle ignare masse, ancora sconvolte dal primo conflitto mondiale. Questa sarebbe l'interpretazione in chiave sociale/politica del film.


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dave89  @  02/08/2010 20:50:39
   8½ / 10
gran bel film del 1920...da vedere.

trickortreat  @  24/07/2010 15:43:53
   7½ / 10
I cosiddetti "horror vecchi" mi hanno da sempre incuriosito ed affascinato, ma fin'ora non mi ero mai spinto così indietro nel tempo. Questo film muto del 1920 è una vera perla cinematografica, nonchè uno dei primi horror della storia del cinema. Mi è piaciuta moltissimo la scenografia caratterizzata da alberi spogli, case tetre e storte con porte sbilenche e finestre irregolari. Terrificante inoltre (e nonostante l'età del film) il Dr Caligari, soprattutto nei primi piani sul volto. Ottima la colonna sonora che accompagna tutto il film, dando quel velo di mistero in più.

phemt  @  23/05/2010 12:34:08
   9 / 10
Tra i primissimi horror della storia cinematografica ed uno dei manifesti dell’espressionismo tedesco, Il Gabinetto del Dr Caligari mostra un impostazione di fondo più teatrale che cinematografica (ma era il 1920 e la cosa ci stava) ma esalta per alcune caratteristiche che finiranno per avere grande influenza sul cinema a venire…

A partire da una scenografia che definire fantastica è un ingiustizia: pezzi di cartone sghembi dall’impatto proto-futuristico immergono immediatamente l’azione in un’atmosfera tenebrosa e irreale evidenziata anche dai tre colori utilizzati sulla cinepresa…

Stupisce e parecchio anche il finale in notevole anticipo sui tempi… Il film di Weine è probabilmente il primo film costantemente in bilico tra realtà e finzione, tra pazzia e sanità mentale e il finale aperto e ambiguo farà storia e verrà riproposto (nella sostanza) migliaia di volte malgrado il finale originalmente pensato era smaccatamente più critico nell’ambito socio-politico…

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  09/04/2010 18:35:50
   9 / 10
Scenografie sbilenche, geometrie asimmetriche e bizzarre, prospettive irregolari, a distanza di quasi un secolo esse mantengono intatta tutta la loro pulsione innovatrice e un'assoluta modernità. Possono ancora queste strutture distorte, queste forme allungate, queste vie labirintiche, questi angoli enormemente "acutizzati", condurci in seno all'angoscia, alla follia, all'inquietudine, al terrore: c'è dietro tutta una teoria di linee oblique e ondulate che andava sviluppandosi già da qualche anno nelle sperimentazioni pittoriche, come per esempio nel famosissimo "Il grido" di Munch.

I costumi e i comportamenti degli attori, al medesimo scopo, si presentano insoliti; mentre i volti si caricano di tratti marcati, che danno loro un'esasperata espressività.

Ma il precorrere i tempi e i gusti de "Il gabinetto del Dr. Caligari" non si limita soltanto al solo discorso visivo. La trama, originale (seppure il sonnambulo del Dr. Caligari un po' ricorda e "anticipa" nello schermo il mostro del Dr. Frankenstein), si basa su continui passaggi e intersecazioni a più livelli, spaziali e temporali, tra i piani del reale e quelli dell'irreale, tra ambienti vissuti e immaginati, tra estensione e introspezione - come in una stanza di specchi deformanti: tutto è ambiguo e straniante, o insano come il sogno maligno di un angosciato.

Il sonnambulo è, assieme, colui che arreca il dolore e colui che lo subisce.

Forse c'è ancora troppa teatralità, un pendere maggiormente verso la dimensione irreale, e in questo unico senso il film poteva ancora essere perfezionabile.
Ma delineava già tutti i caratteri dell'espressionismo, di cui non fu solo un precursore in campo cinematografico, ma ne rappresenta ancora oggi – oggi: dopo quasi un secolo! – una delle manifestazioni più affascinanti ed estreme.

Invia una mail all'autore del commento marlamarlad  @  29/01/2010 22:02:56
   10 / 10
Film eterno. Meraviglia del cinema muto, da vedere e da sentire.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/04/2010 06.48.41
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Dr.Orgasmatron  @  09/12/2009 15:49:46
   9 / 10
Tra i vertici del cinema muto. Il film di Wiene è ricolmo di scenografie assurde e personaggi talmente stilizzati da sembrare finti, che pervadono la pellicola di uno spesso alone di irrealtà. Il dfottor Caligari è storia del cinema ed è il più grande prodotto di Wiene, che all'ultimo sostituì Fritz Lang. Imperdibile per gli amanti del genere e non solo

brasy22  @  05/12/2009 14:58:14
   8½ / 10
un film inquietante.Le atmosfere cupe con un'architettura antitetica rispetto al modello euclideo danno un senso di grande angoscia.E' incredibile come un film muto di più di 80 anni fa possa ancora emozionare uno spettatore abituato a effetti speciali di ogni tipo.MASTERPIECE

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Drugo.91  @  19/09/2009 13:55:51
   10 / 10
uno dei più importanti film del muto, e una affascinante storia fantastica dai riflessi cupi e inquietanti, must assoluto per cinefili, niente da aggiungere

rififi  @  23/07/2009 22:46:36
   10 / 10
E' il film perfetto, se fossi un regista vorrei rifare questo, in realtà vorrei fare solo film muti in bianco e nero come questo, ogni inquadratura è un capolavoro, la circolarità della storia, un saggio di quello che provavano le persone sensibili all'alba del nazismo, è degna del miglior Polansky, Cesare è una creatura dal fascino straordinario.
Di tutto il cinema espressionista è il più moderno.

carriebess  @  20/07/2009 20:46:03
   10 / 10
uno dei film più belli, lugubri e suggestivi di tutti i tempi.
krauss sublime.

bulldog  @  16/07/2009 01:14:16
   10 / 10
che dire,un capolavoro,WERNER KRAUSS fantastico

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/10/2009 16.47.08
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  11/07/2009 18:07:06
   7 / 10
Sinceramente non ho visto tutte quelle tecniche che hanno rivoluzionato il cinema come si dice su questo film, se non forse per le ottime luci e le scenografie. Degni di nota anche i trucchi e gli attori. La trama è tutto sommato interessante, annoia un po’ però è sopportabile per un film di 45 minuti. Espressionismo tedesco docet.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  10/06/2009 19:36:58
   8 / 10
Mai avere troppe aspettative, "Il Gabinetto del Dottor Caligari" era IL film che dovevo assolutamente vedere perché me lo immaginavo in un certo modo. Primo e unico film di Robert Weine, è in realtà il primo di un sacco di cose nella Storia del Cinema. E' anche il primo a presentare un linguaggio filmico - come primo Horror e reso possibile solo grazie all' espressionismo - funzionale alla prima storia del cinema a parlare di una patologia psichiatrica del protagonista. Va beh abbiamo visto anche questo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/05/2009 17:29:24
   8½ / 10
L'inizio dell'espressionismo tedesco che ha influenzato tutto il cinema a venire ed in particolare il genere horror sia per lo stile che per òa caratterizzazione dei personaggi. Possiede un'impostazione di fondo tipicamente teatrale, con delle scenografie dalla prospettiva falsata, dagli oggetti deformati che evidenziano il carattere straniante ed estremo dell'ambientazione.

pinhead88  @  28/01/2009 19:22:57
   9 / 10
la forma più pura dell'espressionismo tedesco.fotografia e scenografia teatrali,sembra di essere sempre dentro ad un quadro guardando Caligari.il primo film che segnò questa corrente artistica e cinematografica.

xxxgabryxxx0840  @  20/01/2009 21:06:13
   9 / 10
Una delle migliori pellicole del cinema muto, io lo preferisco anche a Nosferatu

Gruppo COLLABORATORI julian  @  31/08/2008 21:54:19
   8½ / 10
Ecco il primo vero horror della storia. Non diamo a Nosferatu più meriti di quanti gliene spettino.
Fotografia eccezionale, storia affascinante, scenografie sullo sfondo che sembrano quadri del futurismo: un'atmosfera tenebrosa e terrificante regna dappertutto, persino il carattere usato per i dialoghi dà questa impressione.
E' espressionismo puro, la realtà appare distorta, il film è tutto giocato sul dualismo realtà-finzione e scorre sulla sottile linea che separa la normalità dalla pazzia.
L'ultima scena è fondamentale, cambia tutto e, lo ammetto affranto, io non l'avevo capita.
Splendido affresco, fantastico il tema affrontato attuale più che mai.

aLe B. Goode  @  22/07/2008 19:10:44
   8 / 10
Belle le ambientazioni distorte e interessante la storia (molto più particolare di altre dell'epoca secondo me)...da vedere :)

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  01/06/2008 01:22:01
   9 / 10
gran bel film,studiato alla perfezione e ottimamente interpretato.un vero classico del cinema muto assolutamente da vedere aldilà di ogni genere cinematografico.

Dan of the KOB  @  02/05/2008 22:26:05
   8 / 10
Capolavoro impressionista, caratterizzato da scenografie fantastiche e personaggi davvero inquietanti!
La storia è quanto di più originale ci possa essere! Da questa favola nera hanno preso spunto un'infinità di film nella storia a venire del cinema!
Non dò il massimo dei voti solo per un mio limite, i film muti (escluso però questo ed altri capolavori del cinema muto) mi annoiano alla lunga!

Mizoguchi  @  19/03/2008 10:13:36
   10 / 10
Prima di Nosferatu, Robert Wiene non si avventura in esterni reali, ma reinventa le scenografie espressioniste, scene sbilenche, frutto delle distorsioni mentali di un pazzo (quale sia questo non ci è dato sapere).
Il film è eccelso, l'immaginario di Wiene è stato una tappa fondamentale del cinema e non solo, è lui ad inventare il look dark, è buffo quante persone girano con quel look addosso e magari pensano di ispirarsi al corvo di proyas.
Sicuramente una nota fondamentale del film è la sceneggiatura, da sottolineare il fatto che ci troviamo di fronte ad una storia originale e non come in Nosferatu ad un adattamento, pur sapendo che il come si racconta è sempre più importante del cosa, non si può non lodare la storia di Caligari, una visione eccezionale, un ritratto del male indimenticabile, che si chiude con uno dei finali aperti più iquietanti della storia, che assolutamente fa scuola per il cinema successivo.

Sfido gli snob del muto (per la serie di inutilità come "fa ridere", "non mi è piaciuta la colonna sonora" (ahahah ma quante volte questa è originale?! ve lo siete chiesti?) "è lento", "non fa paura", "già visto") a non avere un brivido alla vista del sonnambulo che predice la morte del protagonista...

Da vedere rigorosamente in versione restaurata che riprende i colori originali della pellicola e con colonna sonora sinfonico/elòettronica dell'orchestra di berlino...

kurt619  @  16/01/2008 19:46:14
   10 / 10
Impressionante.

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/01/2010 22.00.12
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lampard8  @  28/12/2007 13:09:36
   9 / 10
L'espressionimo siori e siori.
Un horror ante-litteram girato divinamente per l'epoca e con una fotografia solidissima.
Allusioni, simboli, misticismo, visioni.
Una grande pellicola che alla lunga può tediare, ma non si può non riconoscerne l'intrinseco valore storico.

Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  03/12/2007 08:44:57
   9 / 10
Cardine dell'espressionismo, tecnicamente all'avanguardia, uso perfetto di luci e scenografie, spuntato ma non completamente da un finale posticcio nella sua critica sociale a Weimar e ad una nazione sull'orlo del baratro.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  08/07/2007 12:14:34
   8½ / 10
Film manifesto dell'Espressionismo, questo film è importante non tanto per ciò che racconta ma per come lo racconta, introducendo atmosfere surreali ottenute grazie ad un uso della luce e delle scenografie decisamente innovativo, e un sistema del racconto stupefacente per i tempi, che lascia una libera interpretazione allo spettatore.

Successivamente l'Espressionismo si è perfezionato e ha confezionato film più memorabili (Nosferatu su tutti), ma Il Gabinetto del Dr. Caligari rimane un tassello fondamentale degli esordi cinematografici.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  05/05/2007 16:53:14
   9 / 10
Vero iniziatore dell'espressionismo tedesco, questo film ricrea meravigliosamente ambienti, volti, luci che saranno dominanti nel decennio successivo.
Una perla del muto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  29/11/2006 10:08:19
   10 / 10
Film storicamente molto importante perché dimostra la possibilità per il cinema di esprimersi in stili e forme molto diverse, ad esempio a differenza del passato anche visionarie ed espressioniste.
Il cinema dimostra di poter usare come nella letteratura scritta codici letterari visivi di estremo interesse e grande effetto suggestivo.
Da non dimenticare e studiare sempre...

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Ultima risposta 28/08/2010 11.28.18
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  28/09/2006 19:54:14
   10 / 10
Quel che manca a questo film, più che il sonoro, sono i colori. Sono rimasto letteralmente sbalordito dalla scenografia e dalla sua estrema modernità. Come si rimane sbalorditi davanti alle opere d’arte degli anni ’20 del ‘900, tuttora all’avanguardia e che non hanno esaurito la loro portata rivoluzionaria e di rottura. Nel cinema di oggi forse solo la fantascienza riesce a esprimere qualcosa di altrettanto fantastico e creativo come l’ambiente in cui si svolge questo film: finestre trapezoidali, porte triangolari, alti sgabelli, muri sghembi e soprattutto spazi multicolori e fantasiosi come trapela dal bianco e nero. Il tema del film è altrettanto innovativo per l’epoca: i misteri della psiche umana. Forse è la prima volta che il cinema si addentra nel tema della follia e nella sottile differenza che c’è fra essere sani e essere pazzi. Anche se la storia è un po’ ingenua e le interpretazioni piuttosto teatrali (come in tutto il cinema dell’epoca) non si può non raccogliere il messaggio di inquietudine e incertezza che il film ci vuole trasmettere. Del resto gli artisti tedeschi degli anni ’20 non vedevano niente di buono nel futuro – sensazione che si è poi diffusa a macchia d’olio in tutto il cinema del ‘900 e ancora oggi i messaggi cinematografici per lo più ci avvertono dei tanti ostacoli che bisogna superare per arrivare ad una decente convivenza civile.

4 risposte al commento
Ultima risposta 19/03/2008 14.03.52
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  05/09/2006 02:00:26
   10 / 10
Espressionismo, deformazione della realtà relativamente e alla trama e all'aspetto scenografico; ambienti onirici e surreali, nonchè inquietanti nel loro fascino.
Ad essere portati al limite della realtà sono anche i personaggi, esagerati nella mimica e nella gestualità.. a tratti sembra uno spettacolo teatrale.
SPOILER : Finale che, in linea con il resto del film, stravolge tutto quanto visto fino ad allora e trascina lo spettatore nel vortice di lucida follia in cui tutto si risolve (forse).

Dr.Caligari  @  03/07/2006 15:47:49
   10 / 10
Il film che diede inizio all'espressionismo tedesco e quello che più di tutti adoro (come si capisce dal mio nickname).
Un capolavoro assoluto.

fagin  @  09/06/2006 14:13:53
   10 / 10
capolavoro assoluto l'ho visto per la prima volta ieri sera ,e sono rimasto folgorato da tanta inqiuetudine,vero e proprio manifesto dell'espressionismo cinematografico,precucursore dell'era nazista che incombe...

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/06/2006 14.16.15
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Exodus  @  28/05/2006 16:48:45
   10 / 10
Terribilmente inquietante e capolavoro assoluto; scelta delle musiche ed attori eccezionali.

Ch.Chaplin  @  18/03/2006 14:04:14
   10 / 10
horror d'altri tempi, certo oggi lo considererei + un thriller, ma nn ha nulla da invidiare ai moderni film del genere..alcune scene (a dire il vero + d 40 minuti d film) sn veramente angoscianti ed inquietanti..mi è stato consigliato all'università mesi fa e m ha dato un 30 insperato..mamma mia, nn potete conisderarvi cinefili se nn l'avete mai visto!
il risolvimento del giallo è a sorpresa, ed ancora + sorprendente è il finale! da brividi!mi è dispiaciuto solo ke nn sn riuscito a vederlo nella versione originale tedesca, ma ho dovuto ripiegare su quella restaurata americana del 1996...
da vedere!

gei§t  @  19/02/2006 10:52:07
   10 / 10
horror muto con finale a sorpresa;
migliore di molte schifezze moderne

Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  08/12/2005 20:20:50
   10 / 10
Non potrei dire niente che non sia già stato detto da Funeralpolis!

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/04/2006 20.37.53
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Invia una mail all'autore del commento Funeralopolis  @  28/08/2005 13:45:45
   10 / 10
Capolavoro assoluto, un horror ante litteram diretto magistralmente da uno dei maestri del cinema espressionista. Stupende le scenografie oniriche, ottima la prova di tutti gli attori, menzione particolare per Werner Krauss, davvero inquietante.

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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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